PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ i Realizzazione nuovo impianto fotovoltaico con potenza 1377,50 kWp in comune di Mottalciata(BI) RELAZIONE PER LA FASE DI VERIFICA della procedura V.I.A redatta ai sensi del comma 1 lettera b) dell’articolo 10 della Legge Regionale 14 dicembre 1998, n. 40 e s.m.i. “Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione” Indice A. CONTENUTI TECNICI E AMBIENTALI DEL PROGETTO 1. LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO 1.1 Identificazione del sito prescelto 1.2 Analisi del contesto socio-economico in cui l’intervento si inserisce 1.3 Caratteri paesaggistici del contesto e dell'area di intervento 1.4 Caratteristiche dell’habitat rurale “Baraggia” 1.5 Caratteristiche morfologiche e geopedologiche 1.6 Flora e fauna 1.7 Il reticolo delle acque nel Vercellese 1.8 IMPIANTI FOTOVOLTAICI: ESEMPI DI REALIZZAZIONE 2. ALTERNATIVE PROGETTUALI 2.1 Alternative strategiche 2.2 Alternative di localizzazione 2.3 Alternative di processo o strutturali 2.4 Alternative di compensazione o di mitigazione degli effetti negativi 2.5 Alternativa zero 2.6 Confronto con l’alternativa zero 3. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI 3.1 Inquadramento generale 3.2 Obiettivi di progetto 3.3 Normativa di riferimento 3.4 Consumo di risorse ambientali e del suolo 1 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 3.5 Riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera 3.6 Ubicazione dell’intervento in prossimità del casello autostradale di Carisio 3.7 Produzione di rifiuti 3.8 Dati elettrici e produttività energetica dell’impianto 3.9 Interventi previsti e fasi di lavorazione 3.10 Movimenti terra 3.11 Accesso all’area 3.12 Realizzazione delle opere d’arte: CABINA ENEL 3.13 Recinzione dell’area 3.14 Viabilità interna all’area 3.15 Descrizione degli elementi che compongono l’impianto 3.16 Opere connesse necessarie alla realizzazione dell’intervento 3.17 Verifica della presenza di sottoservizi 3.18 Rumorosità degli impianti 3.19 Collegamenti elettrici 3.20 Protezioni di interfaccia 3.21 Manutenzione e gestione degli impianti 3.22 Regimazione delle acque superficiali 3.23 Realizzazione opere a verde 3.24 Caratterizzazione pedologica del sito ed effetti dell’intervento sulla componente del suolo 3.25 Problematiche relative alla cantieristica 3.26 Cronoprogramma B. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI 4. Individuazione dei principali impatti 4.1 IMPATTI IN FASE DI CANTIERE Impatti relativi alla movimentazione di materiale inerte Impatti relativi allo stoccaggio dei materiali Impatti relativi alle emissioni rumorose Scenari incidentali 4.2 IMPATTI IN FASE DI ESERCIZIO Impatto visivo Recinzione: non costituisce elemento di ostruzione per la fauna Impatti relativi al rumore 4.3 IMPATTI IN FASE DI DISMISSIONE Impatti relativi allo smaltimento dei materiali utilizzati Impatti relativi al ripristino dei luoghi 5. Individuazione degli impatti potenziali 6. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso Check-lists 7. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso MATRICI 8. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso Networks 9. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso CARTE TEMATICHE 2 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 10. VALUTAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO 10.1 Descrizione dell’attività in progetto e dei macchinari di cui è prevedibile l’utilizzo 10.2 Descrizione degli orari di attività e di quelli di funzionamento degli impianti principali 10.3 Descrizione delle sorgenti rumorose connesse all’attività e loro ubicazione; dati di targa relativi alla potenza acustica delle differenti sorgenti sonore 10.4 Descrizione delle caratteristiche costruttive 10.5 Identificazione e descrizione dei ricettori presenti nell’area di studio 10.6 Planimetria dell’area 10.7 Indicazione della classificazione acustica 10.8 Individuazione delle principali sorgenti sonore già presenti nell’area di studio 10.9 Calcolo previsionale dei livelli sonori generati dall’opera nei confronti dei ricettori e dell’ambiente esterno 10.10 Calcolo previsionale dell’incremento dei livelli sonori dovuti all’aumento del traffico veicolare indotto da quanto in progetto 10.11 Descrizione dei provvedimenti tecnici 10.12 Analisi dell’impatto acustico generato in fase di realizzazione C. OPERE DI RECUPERO, MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE 11. OPERE DI RECUPERO AMBIENTALE 12. OPERE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE 13. OPERE DI COMPENSAZIONE 3 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ A. 1. CONTENUTI TECNICI E AMBIENTALI DEL PROGETTO LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO 1.1 Identificazione del sito prescelto L’area individuata per la realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico risulta ubicata nel comune di Mottalciata (Prov. BI), a sud del centro abitato, sulla statale 232, in direzione di Villanova Biellese, lotto con superficie pari a circa mq 40.400. Catastalmente il lotto è identificato nel Foglio n.27 del comune di Mottalciata mappali 316, 176, 177. L’area su cui si interviene è sempre stata destinata all’attività agricola. Ai sensi dell’art. 12, comma 7, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 e dell’art. 5, comma 9, del decreto 19 febbraio 2007, gli impianti fotovoltaici possono essere realizzati in aree classificate agricole dai vigenti piani urbanistici senza la necessità di effettuare le variazioni di destinazione d’uso dei siti di ubicazione dei medesimi impianti fotovoltaici. L’intervento risulta quindi ammissibile, senza modificare la destinazione d’uso dell’area individuata. In questo modo, la realizzazione dell’intervento non implicherà una modifica nelle possibilità di utilizzo dell’area a seguito della futura dismissione dell’impianto. Mottalciata Stato Italia Regione Piemonte Provincia Biella Coordinate 45°29’ N Superficie 18.48 kmq Abitanti 1416 Densità 76.6 ab/kmq Comuni contigui Benna, Buronzo(VC), Candelo , Castelletto Cervo, Cossato, Gifflenga, Lessona, Massazza, Villanova Biellese 8°12’E 4 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Indicazione ubicazione comune di Mottalciata nel contesto Italiano Cartografia con indicazione dell’area interessata dall’intervento 5 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Vista aerea dell’area di intervento Vista aerea dell’area di intervento 6 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Vista dell’area oggetto di intervento 7 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Vista dell’area oggetto di intervento Vista dell’area oggetto di intervento 8 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 1.2 Analisi del contesto socio-economico in cui l’intervento si inserisce Il contesto in cui si inserisce presenta una forte connotazione agricola, legata alla coltura del riso, introdotta in questa zona nella prima metà del XIX secolo, modificando profondamente l’assetto del territorio e lo sviluppo economico, e condizionando anche l’habitat rurale. L’economia locale, un tempo impostata prevalentemente sullo sfruttamento dell’incolto e su un’agricoltura di sussistenza, è attualmente incentrata sulla risicoltura, che dal XVIII-XIX secolo ha assunto sempre maggiore importanza, prevalendo anche su pratiche oggi scomparse, quali la viticoltura. La prevalenza dei sistemi agrari a rotazione continua, che in buona parte della Pianura padana cominciò ad affermarsi verso la fine del ‘700, diviene generale ed esclusiva fra l’età Risorgimentale e quella dell’Unità italiana. Nella Padana irrigua, precipita verso la conclusione, in modo precoce e rapido, la crisi dell’antico sistema mezzadrile e si afferma un nuovo tipo aziendale dominante, quello della cascina, condotta da grandi affittuari, con un impegno di capitali e con un’organizzazione produttiva che ripetono le dimensioni e le forme caratterizzanti l’età della manifattura. Le bonifiche e le opere di canalizzazione realizzate nella prima metà del XX secolo, anche grazie alle acque provenienti dal torrente Cervo, consentono di annoverare Mottalciata tra i comuni che producono il pregiato Riso di Baraggia, dalle notevoli caratteristiche organolettiche. Alcune attività manifatturiere completano il quadro dell’economia del comune, favorito anche dalla vicinanza al bacino industriale biellese. Negli anni Cinquanta e Sessanta, nella zona dell’alta pianura di Baraggia, grazie agli interventi del Consorzio (istituito nel 1953), in più di trecento cascinali è stata introdotta l’energia elettrica. Questi provvedimenti hanno consentito di migliorare le condizioni di abitualità nei nuclei isolati e nelle campagne, frenando così l’esodo verso la città. Inoltre il miglioramento della viabilità ha consentito di rendere più agevoli gli spostamenti e quindi la comunicazione tra i vari cascinali. Nel caso in cui l’accorpamento dei fondi fa assumere dimensioni maggiori all’azienda anche le costruzioni rurali vengono riadattate. La cultura del riso è l’unica praticata e al centro del fondo sorge la costruzione rurale formata dalle abitazioni di conduttori, dai magazzini, dalle tettoie e dalle rimesse. Le varie parti sono tra loro tutte staccate e non ci sono né stalle né locali per i salariati poiché la meccanizzazione dell’azienda non necessita di manodopera. 1.3 Caratteri paesaggistici del contesto e dell'area di intervento: 1. Configurazioni e caratteri geomorfologici: gli interventi riguardano un lotto di terreno a destinazione agricola, collocato in area periurbana, ubicato in zona pianeggiante, in comune di Mottalciata 2. appartenenza a sistemi naturalistici: l’area non appartiene a sistemi naturalistici quali biotopi, riserve, parchi naturali. L’area non risulta boscata, essendo attualmente utilizzata per la coltura risicola, coltura prevalente in tutto il territorio circostante del basso biellese e del vercellese 9 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 3. appartenenza a sistemi insediativi storici: l’area non appartiene a sistemi insediativi storici, quali centri storici, essendo ubicata in zona periurbana; non sono presenti nelle vicinanze edifici storici di rilievo 4. appartenenza a paesaggi agrari: l’area appartiene al paesaggio agrario tipico della pianura biellese/vercellese con coltura risicola e si inserisce nell’habitat rurale denominato “baraggia” 5. appartenenza a tessiture territoriali storiche: nell’area non sono presenti tessiture territoriali storiche 6. appartenenza a sistemi tipologici di forte caratterizzazione locale e sovralocale (sistema delle cascine a corte chiusa, sistema delle ville, uso sistematico della pietra, o del legno, o del laterizio a vista, ambiti a cromatismo prevalente): nell’area non sono presenti sistemi di forte caratterizzazione locale, dal punto di vista tipologico, di materiali, cromatico L’alta pianura di Baraggia, caratterizzata dal terreno ferretizzato e compatto, è sempre stata territorio di bonifica. Ad una zona di più antica coltivazione, dove le risaie rappresentano già da tempo una faticosa conquista dell’uomo, se ne raggiunge una più a nord comprendente anche il comune di Mottalciata. In questa zona in cui si è diffusa in tempi più recenti la coltura del riso non si è radicata la forma di insediamento tipica della bassa pianura, costituita dalla cascina a corte 7. appartenenza a percorsi panoramici o ad ambiti di percezione da punti o percorsi panoramici: l’area di intervento si colloca nella pianura biellese, in prossimità dell’area sono presenti percorsi panoramici da cui l’area risulta visibile. Gli unici punti da cui l’area potrebbe risultare visibile sono quelli lungo la Strada Provinciale “Panoramica Zegna” nel tratto tra San Bernardo e Monte Marca (in linea d’aria sono più di 30 km) 8. appartenenza ad ambiti a forte valenza simbolica: l’area non appartiene ad ambiti a forte valenza simbolica. Gli interventi non interferiranno con elementi importanti celebrati 1.4 Caratteristiche dell’habitat rurale “Baraggia” Mottalciata si inserisce nell’habitat rurale denominato “baraggia”. Il termine Baraggia ha origini agronomiche e, da sempre, è stato usato per indicare i terreni poco fertili, posti su diversi livelli e occupati da vegetazioni spontanee tipiche della brughiera quali rovi, erica, querce, ecc. L’unico mezzo per rendere i terreni utilizzabili dal punto di vista agronomico era rappresentato dalla disponibilità costante di molte acque irrigue; l’irrigazione più di qualsiasi altro mezzo rappresenta, infatti, lo strumento per neutralizzare l’acidità del terreno, in particolare, se si tratta di irrigazione per sommersione. Proprio per queste ragioni, il riso, che richiede nelle tipiche zone di coltivazione padane la pratica dell’irrigazione per sommersione, la stessa raccomandata per la bonifica, poteva diventare una delle poche colture adatte a questi terreni. La coltivazione del riso venne inizialmente introdotta in via sperimentale, usando le varietà risicole più adatte alle limitative e difficili condizioni climatiche: i risultati furono subito incoraggianti dal punto di vista agronomico, mentre a livello economico le spese di coltivazione non erano ancora compensate da adeguati ricavi. L’adozione, nella zona della Baraggia, del riso quale pianta pioniera bonificante, ma capace 10 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ anche di assicurare una produzione, poteva avere successo solo se fossero stati attuati grossi interventi di bonifica: era essenziale assicurare una costante e notevole disponibilità di acqua irrigua, per trasformare le desolate lande incolte in regolari campi coltivati. Era, inoltre, importante la scelta di varietà adattabili al particolare clima. Nella zona del basso biellese e vercellese l’irrigazione delle colture è assicurata, mediante canalizzazione, dai corsi idrici che scendono dalle Alpi e dalle Prealpi contribuendo, per il loro scarso titolo di inquinanti, a favorire un ambiente relativamente protetto. Comprensorio della Baraggia ed area risicola 11 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 1.5 Caratteristiche morfologiche e geopedologiche La Baraggia è l’area pedemontana che dalle Prealpi, site sotto il massiccio del monte Rosa, si sviluppa verso il piano a terrazzi o in lieve graduale declivio, da nord-ovest a sud est. Il suolo ed il sottosuolo - contrariamente ad altri tipi di brughiera sabbiosi e con scheletro abbondante, d’origine alluvionale – sono generalmente compatti, asfittici, deficienti di vita microbica, poveri di humus. Alcune differenze dividono questa parte di alta Padania dalla sottostante che è sicuramente più fertile e umida. Sostanzialmente due: posizione morfologica rilevata rispetto alla restante campagna e composizione del suolo. Il primo fattore si evidenzia sottoforma di altopiani, dove manca quasi del tutto la circolazione idrica superficiale. Il secondo si caratterizza per la presenza di terreni argillosi, fini e costipati, per nulla fertili. Un elemento di interesse è dato dagli affioramenti, osservabili lungo le incisioni dei torrenti, di depositi deltizi e marini che inglobano numerosi fossili; sono questi i testimoni della presenza, in tutta la zona, di un grande golfo marino, circa 5,2 - 1,8 milioni di anni fa. 1.6 Flora e fauna Questa situazione si ripercuote negativamente sulla flora spontanea, soprattutto sulle piante, consentendo lo sviluppo solo a erbe e cespugli. Gli alberi laddove crescono, rimangono minuti, quasi "nanizzati", tranne alcune specifiche tipologie tipiche dell’ambiente baraggivo, quale la quercia. L'incapacità di trattenere acqua negli interstizi del suolo fa della baraggia un ambiente arido nei mesi estivi, quando per effetto dell'evaporazione la terra si secca: questo aspetto contribuisce a selezionare oltremodo la vegetazione. Inoltre l'uomo nei secoli l'ha sottoposta ad un trattamento brutale: disboscamenti, pascolamento intensivo e ricorrenti incendi. Questi, se da un lato hanno inibito la ricostituzione della flora originaria, dall'altro hanno favorito l'affermarsi di un'associazione, la brughiera, che ha caratterizzato il paesaggio baraggivo sino ad oggi. Questa prende il nome dal brugo che è diffuso nei luoghi più asciutti, mentre nei luoghi più umidi prospera una graminacea, la molinia che ingiallendo in autunno dona quell'aspetto suggestivo di savana africana. La baraggia non è importante solo per la fruizione, ma anche per la conservazione della natura, poiché ospita specie animali rare che nel resto della Pianura Padana trovano ormai pochi altri rifugi naturali, scampati alla "bonifica agraria". Si possono trovare specie rare tra i gli insetti e tra gli anfibi, ma la classe sicuramente più rappresentativa è quella degli uccelli. In totale sono state osservate sinora 170 specie di uccelli, con "preziosità" come la cicogna nera, la gru, l'aquila minore e la Ghiandaia marina." La vegetazione tipica dell'ambiente baraggivo è costituita da praterie e brughiere a prevalenza di alte erbe (le molinie), di brugo, nonché, più sporadicamente, di felce aquilina. Dominano il tutto imponenti alberi di alto fusto più o meno isolati: querce nelle baragge Biellesi e Vercellesi e talora carpino bianco nei settori maggiormente boscati di fondovalle. Il paesaggio descritto costituisce una fase si degradazione di boschi di quercia preesistenti, via via diradati a causa di ripetuti tagli; l'aspetto di landa a copertura arborea rada si è mantenuto nel tempo grazie ad incendi, pascolamenti e sfalci. Non si tratta pertanto di ambienti di origine prettamente naturale: la loro struttura e composizione nonché la loro conservazione sono strettamente legate all'attività forestale, agricola e zootecnica (in particolare pastorizia e raccolta di strame). 12 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Oltre alle specie vegetali sopra citate, costituenti "l'ossatura" principale della vegetazione baraggiva, è possibile rintracciarne altre più localizzate e poco comuni: particolarmente interessante in quanto tipica di climi molto freddi, relitto dell'era glaciale, è il giaggiolo o iris siberiano (Iris sibirica); il giglio dorato (hemerocallis lilio-asphodelus = H. flava) considerato preglaciale rintracciabile in ambienti umidi e ombrosi e la genzianella mettimborsa (Gentiana pneumonante) tipica dei prati umidi torbosi e dei molinieti. Interessanti, inoltre, gli ecosistemi di torbiera e acquitrini con alcune piante rare in prevalenza acquatiche come gli sfagni (Spagnum spp.), la drosera (Drosera intermedia) caratteristica per la sua capacità di catturare e digerire gli insetti che si posano su di essa e la ciperacea rincospora scura (Rhyncospora fusca). Tra gli animali selvatici sono gli uccelli ad avvantaggiarsi maggiormente di questo peculiare ed ormai raro ambiente di pianura che alterna praterie e boschi; molte specie inoltre sono favorite anche dalla vicina presenza di campi agricoli e soprattutto dalle risaie, che raggiungono per alimentarsi, utilizzando la baraggia come area-rifugio per il riposo diurno e notturno. Gli insetti, pur essendo più difficilmente osservabili, presentano alcune specie strettamente specializzati per l'ambiente baraggivo e quindi difficilmente rintracciabili altrove (come Agonium livens a A. ericeti, Bembidium humerale e Fissocatops westi) e due farfalle (lepidotteri) quali la ninfa delle torbiere (Coenonynpha oedippus) a rischi di estinzione in Europa e la Maculinea alcon (strettamente legata alla genziana mettinborsa). 1.7 Il reticolo delle acque nel Vercellese Nella pianura vercellese troviamo una rete idrografica naturale, formata dal fiume Sesia, dal Po e dalla Dora Baltea e da torrenti nell’altopiano baraggivo, le cui magre non garantiscono la continua irrigazione della zona. La Baraggia è attraversata dal torrente Cervo che la divide in due parti, a loro volta divise da torrenti minori e canali. La Bassa pianura presenta tre fiumi molto importanti: il Sesia, il Po e la Dora Baltea e una vasta opera di canalizzazione, necessarie all’irrigazione della plaga risicola. Il Basso vercellese ha una struttura più uniforme caratterizzata da terrazzi che delimitano l’andamento della Bona e della Marcova (i due affluenti del Sesia). 13 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 1.8 IMPIANTI FOTOVOLTAICI: ESEMPI DI REALIZZAZIONE Vengono di seguito riportati alcuni esempi di realizzazione di impianti fotovoltaici, in Europa e in Italia. 14 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 15 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 16 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 17 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 18 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 19 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 20 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 21 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 2. ALTERNATIVE PROGETTUALI Vengono di seguito presentate le alternative progettuali che sono state prese in considerazione per valutare attentamente l’opportunità di realizzare un nuovo impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica in comune di Mottalciata (BI). 2.1 Alternative strategiche Si tratta di misure diverse per ottenere la realizzazione dello stesso obiettivo. Un’alternativa per a produzione di energia può essere collegata ad una diversa scelta di tipologia produttiva, ipotizzando una centrale elettrica di tipo diverso. Qui si propone invece una centrale elettrica che utilizza l’energia solare, fonte rinnovabile che consente di rendere sostenibile l’intervento, e quindi si pone come un intervento “pulito”. Si valuta che per la produzione annua pari a 1.694.325 kWh/anno con questo impianto fotovoltaico, invece che con un impianto che utilizza combustibile fossile si riduce l’emissione in ambiente di 1101 tonnellate di CO2 all’anno. 2.2 Alternative di localizzazione La scelta di una localizzazione differente deve tener conto in primo luogo della disponibilità di ampie superfici pianeggianti; in secondo luogo dell’inesistenza di ostacoli al soleggiamento dell’area, al fine di non ridurre la radiazione su pannelli. Inoltre l’area non deve essere prossima a centri storici o rientrare in punti di vista panoramici. Si esclude quindi, per queste motivazioni legate sia alla funzionalità ed efficienza dell’impianto, sia al suo corretto inserimento ambientale, tutta la zona dell’arco montano e premontano. Localizzazioni simili a quella presentata possono produrre gli stessi benefici. In questo caso, inoltre, l’ampia superficie necessaria alla realizzazione dell’impianto risulta tutta di un unico proprietario, facilitando in questo modo tutte le procedure burocratiche, autorizzative e gestionali. 2.3 Alternative di processo o strutturali Per la produzione di energia elettrica attraverso pannelli solari, poteva essere anche valutata l’ipotesi di non posare i panelli a terra ma di posarli su una copertura di un fabbricato esistente. Per raggiungere le potenze indicate non è stata rintracciata una soluzione idonea. 22 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 2.4 Alternative di compensazione o di mitigazione degli effetti negativi Interventi sull’impianto Il principale impatto dell’impianto, come meglio illustrato nella sezione 3 della presente relazione, relativa all’identificazione degli impatti, risulta essere quello visivo, legato all’introduzione di elementi di artificialità, costituito dalla presenza dei pannelli fotovoltaici. Tali pannelli sono stati dimensionati come nella sezione di seguito riportata. Sezione tipo pannelli Per esigenze di efficienza, i pannelli hanno dimensioni, inclinazioni e distanze tra le file che sono state definite in modo fisso e costante per tutto l’impianto. L’altezza del pannello da terra è stata determinata dalla volontà di mantenere un’altezza libera al di sotto dei pannelli pari a circa 1,00 m, al fine da un lato di consentire il passaggio di eventuali animali presenti nell’area senza che i pannelli e la struttura possano costituire un elemento di pericolo per la fauna stessa, dall’altro di facilitare un’eventuale agevole manutenzione dei pannelli e relative strutture in ogni loro parte. Tutto ciò ha portato ad avere altezze da terra nel punto più alto dei pannelli pari a m 2,50. Ne consegue che pannelli e relative strutture risultino visibili anche dall’esterno dell’area di intervento. L’alternativa di posare i pannelli a quota più bassa o con un’inclinazione minore avrebbe reso l’impianto meno sicuro o efficiente. Misure di ripristino e sostituzione Le interferenze con la viabilità locale sono già state ridotte al minimo, realizzando un unico accesso dalla strada provinciale. Ogni parte dell’area è raggiungibile dall’interno del lotto. 23 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Misure di compensazione montetaria Non sono da prevedersi misure di compensazione monetaria in quanto tra il proponente dell’intervento e il proprietario dell’area è stato redatto apposito accordo. Misure normative riduzione degli standard di emissione Questa tipologia di impianto consente riduzione annua di emissioni di anidride carbonica pari a circa 1101 tonnellate rispetto a produzioni simili in centrali alimentate da combustibili fossili. 2.5 Alternativa zero L’alternativa zero rappresenta l’ipotesi sull'evoluzione dello scenario ambientale nel caso non si realizzasse l'intervento. L’alternativa zero consiste nel non realizzare il progetto. In questo caso l’impianto non viene realizzato e nell’area interessata viene mantenuta la coltura del riso. 2.6 Confronto con l’alternativa zero È stata portata avanti la scelta del sito che presenta i minori impatti negativi, in base all’individuazione dei vincoli e alle potenzialità ambientali. Il confronto tra l’ipotesi progettuale e l’alternativa zero porta ad alcune considerazioni: - L’estensione dei territori in cui viene praticata la coltura del riso è considerevole. Progressivamente si sta assistendo ad una graduale dismissione dei campi coltivati. La sospensione della coltura nel lotto considerato non porterà ad alterazioni nel ciclo produttivo risicolo generale - La sospensione della coltura del riso per il periodo di funzionamento dell’impianto consente una rigenerazione del terreno e un aumento della fertilità dello stesso - La sospensione della coltura del riso riduce i consumi idrici - La realizzazione del nuovo impianto mira alla produzione di energia elettrica da fonti - rinnovabili senza aumentare il carico sull’ambiente L’intervento si pone in accordo con le disposizioni legislative del decreto 19 febbraio 2007 e di tutte le programmazioni in campo energetico L’immissione di CO2 in ambiente viene ridotta di 1101 tonnellate/anno 24 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 3. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI 3.1 Inquadramento generale Il progetto prevede la realizzazione di una centrale fotovoltaica GRID – CONNECTED, esercita in parallelo alla rete elettrica MT dell’Ente distributore. L’impianto di che trattasi, è finalizzato alla produzione di energia elettrica a partire dalla fonte solare (fonte di energia primaria e rinnovabile), sfruttando il principio della conversione fotovoltaica. La potenza nominale prevista per l’impianto è di 1377,50 kWp. L’impianto sarà realizzato direttamente al suolo, nel territorio di Mottalciata in provincia di Biella. L’energia elettrica prodotta, fatto salvo l’autoconsumo minimo di centrale, sarà completamente ceduta in rete e ritirata dal Gestore ai prezzi di mercato. L’organizzazione dell’impianto cerca di adeguarsi il più possibile alla conformazione del lotto, utilizzando uno schema di posa dei pannelli piuttosto rigido per dare regolarità all’impianto, ma allo stesso tempo flessibile per adeguarsi alla conformazione del lotto. 3.2 Obiettivi di progetto Il progetto si propone i seguenti obiettivi strettamente legati alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico in sé: 1. Produrre energia alternativa pulita. 2. Contribuire a quanto proposto nella conferenza di Kyoto, ossia alla riduzione di agenti inquinanti dovuti a combustibili fossili tradizionali. 3. Accedere alle incentivazioni previste dalle normative vigenti 4. Utilizzare gli incentivi, previsti dalle normative vigenti, anche per forme di reinvestimento in modelli di risparmio energetico 5. Divulgazione informativa didattica 6. Produrre tutti gli elementi tecnici necessari per l’eventuale progettazione definitiva degli impianti. 7. Produrre le indicazioni per la formulazione delle diverse fasi attuative (cronoprogramma) 8. Fornire le indicazioni necessarie per garantire l’accessibilità, l’utilizzo e la manutenzione degli impianti che verranno costruiti, in caso di avanzamento dell’iter burocratico necessario alla costruzione dell’impianto. Un altro obiettivo legato invece all’ambito territoriale in cui il progetto si inserisce riguarda la possibilità di rigenerazione del terreno durante i venti anni in cui non sarà utilizzato per la produzione agricola. La sospensione dello sfruttamento del terreno con coltura seminativa consente al terreno stesso di accumulare la ricchezza agricola più preziosa, ossia l’aumento della fertilità. La previsione di mantenere a verde per un periodo di 20 anni senza concimazioni organiche i terreni interessati dall’intervento porterà ad una fase di riposo per il terreno stesso che per tutto il fase non sarà interessato dallo sfruttamento. 25 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 3.3 Normativa di riferimento Per la redazione del progetto di impianto sono state seguite le seguenti normative di riferimento: • Norma CEI 64-8 “ Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente continua”; • Norma CEI 11-20 “ Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria”; • Direttiva ENEL DK5740 ”Criteri di allacciamento di impianti di produzione alla rete MT di ENEL DISTRIBUZIONE”; • Direttiva ENEL DK5600 “Criteri di allacciamento di clienti alla rete MT della Distribuzione”; • Direttiva ENEL DK5310 “ Modalità e condizioni contrattuali per l’erogazione da parte di ENEL distribuzione del servizio di connessione alla rete elettrica con tensione nominale superiore a 1 kV”; Considerando che per la centrale di che trattasi si intende richiedere l’accesso alle tariffe incentivanti previste dal DM 19/02/2007 e successive integrazioni e modificazioni, compresi delibere e decreti attuativi, sono state anche seguite le prescrizioni normative e legislative come indicate all’allegato 1 del suddetto decreto. 3.4 Consumo di risorse ambientali e del suolo Relativamente al consumo di risorse ambientali, nel progetto si prevede lo sfruttamento della radiazione solare, che risulta essere una risorsa rinnovabile. Relativamente allo sfruttamento del suolo, il presente progetto prevede di minimizzare il consumo del suolo, ragionando attentamente sulla disposizione più opportuna dei pannelli, in modo da definire una distribuzione il più possibile efficiente. Nell’impostazione generale dell’impianto sono state individuate pause e corridoi di naturalità (aree verdi interne). 3.5 Riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera La realizzazione del nuovo impianto per la produzione di energia elettrica attraverso l’energia solare consente di diminuire il carico ambientale. Consente di minimizzare le emissioni di gas serra in atmosfera. Questo tipo di produzione non rilascia sostanze inquinanti. La produzione di energia elettrica attraverso il nuovo impianto “pulito” consente la riduzione dell’energia prodotta in un’altra centrale in cui può essere impiegato combustibile fossile (es. gasolio, carbone, metano). Qui si produce energia da fonte rinnovabile, evitando la combustione e quindi la produzione di CO2. L’impianto infatti consentirà un risparmio di immissione di anidride carbonica in ambiente pari a circa 1101 tonnellate annue. 26 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 3.6 Ubicazione dell’intervento in prossimità del casello autostradale di Carisio Il nuovo impianto fotovoltaico risulta ubicato in prossimità del casello autostradale di Carisio, lungo l’autostrada A4 Torino-Milano. Tale ubicazione risulta decisamente vantaggiosa soprattutto in fase si cantiere, per la vicinanza al casello stesso e quindi percorrenza molto ridotta su strade normali che dovrà essere percorsa dai bilici per le forniture. La distanza tra casello di Carisio e l’area di intervento risulta pari a circa 6 km. Vista aerea del percorso dal casello di Carisio – Autostrada A4 Torino-Milano all’area di intervento (il percorso è indicato attraverso la linea rossa) 3.7 Produzione di rifiuti Alla realizzazione del nuovo impianto non sarà conseguente la produzione di rifiuti. Per la realizzazione del nuovo impianto saranno utilizzati pannelli in silicio, con struttura portante metallica. Al termine del ciclo di vita dell’impianto, questi materiali potranno essere riciclati. In particolare il silicio potrà essere nuovamente riutilizzato con un processo di rigenerazione(vedi par 4.3). Il silicio non risulta essere né un materiale inquinante né un rifiuto speciale né un materiale tossico. E’ quindi previsto il recupero dei i materiali utilizzati per la realizzazione dell’impianto. 27 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 3.8 Dati elettrici e produttività energetica dell’impianto Le norme di riferimento seguite per valutare la produttività dell’impianto sono: la UNI 10349 relativamente ai dati mensili di radiazione solare diretta e diffusa al suolo sul piano orizzontale e su alcuni piani verticali per tutte le province italiane. I dati forniti dalla norma UNI 10349, espressi in MJ/ (m2 giorno), saranno trasformati in kWh/ (m2 giorno) per ottenere una più agevole espressione e una più diretta valutazione della produttività di impianto. La UNI 8477 per il calcolo delle componenti diretta, diffusa e di albedo della radiazione solare a partire dai dati forniti per il piano orizzontale dalla UNI 10349 su una superficie piana comunque orientata. Il comune di Mottalciata è sito in provincia di Biella. La posizione del Comune di Mottalciata, al fine di ricavare il valore di radiazione solare al suolo, è identificata dalle seguenti coordinate: Sito di installazione: Provincia di Biella_Territorio di Mottalciata Tipo di installazione: Non integrata – Impianto a Terra Latitudine 45° 30’ 21’’ N Longitudine 08° 12’ 28’’ E Altezza s.l.m. 203 mt Inclinazione moduli: 30° Orientamento: perfetto SUD Superficie lorda impianto: circa 40427 mq Superficie netta captante moduli: circa 9.989 mq Potenza singolo modulo: 190Wp Potenza nominale impianto: 1377,50 kWp Numero complessivo dei moduli: 7250 I moduli fotovoltaici saranno installati con un angolo di TILT pari a 30° e con un azimuth 0° (orientamento a sud perfetto SUD) Nei seguenti grafici sono rappresentati: - l’orizzonte in corrispondenza del sito di installazione, utile per tenere in considerazione eventuali fenomeni di ombreggiamento di grossa entità; - Il valore mensile dell’irraggiamento sul piano dei moduli fotovoltaici considerando l’inclinazione di 30° dei moduli stessi rispetto all’asse orizzontale. 28 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Grafico dell’orizzonte (dati PVGIS Photovoltaic Geographical Information System) Irraggiamento mensile sul piano dei moduli secondo dati PVGIS (Photovoltaic Geographical Information System) 29 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ I dati di producibilità dell’impianto sono valutabili come di seguito indicato. Essi sono stati ricavati considerando l’utilizzo delle banche dati solari fornite dalla norma UNI 10349, le stime ENEA e le stime derivanti da impianti fotovoltaici già installati e funzionanti nelle province di Novara, Biella e Vercelli: Producibilità netta kWh/anno per ogni kWp (fonte UNI): 1186,65 kWh/anno per kWp Producibilità netta kWh/anno per ogni kWp (fonte ENEA): 1254 kWh/anno per kWp Producibilità netta kWh per ogni kWp : (impianti già realizzati zone Novara-Vercelli-Biella) 1280kWh/anno per kWp Ai valori sopra esposti corrispondono i seguenti valori di produzione media annua. Producibilità annua (fonte UNI): 1.634.610 kWh/anno Producibilità annua (fonte ENEA): 1.727.385 kWh/anno Producibilità annua: (monitoraggio impianti realizzati province Vercelli-Biella) 1.763.200 kWh/anno Andamento della produzione annuale L’impianto fotovoltaico è soggetto, come qualsiasi altro macchinario, ad un invecchiamento con conseguente perdita di efficienza. I nuovi moduli hanno limitato al minimo questa problematica, assicurando un decadimento produttivo che si aggira intorno allo 0,5%. Produttività mensile Analizzando i dati UNI ed ENEA (i più rispondenti a quanto verificato in loco su impianti in esercizio nell’area interessata) possono realizzarsi le seguenti produttività mensili. Ricavi per la produzione di energia elettrica da fonte solare: Il calcolo dell’incentivazione è stato effettuato considerando come valore medio di produzione annua 1230kWh per ogni kWp, derivante da una media tra i tre valori (UNI-ENEA-IMPIANTI MONITORATI) sopra esposti. Tale ipotesi è stata formulata a vantaggio della sicurezza di produzione. I CALCOLI di seguito indicati sono riferiti al PRIMO ANNO DI PRODUZIONE Dato medio di produzione annuale: 1.694.325 kWh/anno 30 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 3.9 Interventi previsti e fasi di lavorazione Gli interventi previsti per la realizzazione delle opere in progetto possono essere individuati in linea generale come segue: sistemazione generale dell’area realizzazione di recinzione perimetrale del lotto posa di massicciata stradale con individuazione delle aree di passaggio per la viabilità interna realizzazione delle opere d’arte per la realizzazione dei fabbricati di servizio (cabina Enel) realizzazione tubazioni di collegamento per impianti elettrici realizzazione delle strutture portanti per i pannelli posa dei pannelli sistemazione zone di viabilità realizzazione opere a verde (siepi, inerbimenti) 3.10 Movimenti terra Le lavorazioni previste sono state organizzate in modo tale da ridurre il più possibile i movimenti terra. Il lotto su cui si interviene presenta una morfologia a vasche situate a quote differenti. E’ stato previsto di mantenere inalterato lo stato di quote esistente: la disposizione dei pannelli e della viabilità interna infatti, tengono conto di questi dislivelli, e sono state pensate mantenendo inalterate le quote esistenti del terreno. Le differenze di quota minime verranno superate realizzando piccole rampe di terra della larghezza necessaria a far transitare i mezzi per la manutenzione e che potranno essere agevolmente rimosse al termine del ciclo di vita dell’impianto permettendo così di ripristinare la situazione esistente. E’ stato inoltre previsto di mantenere inalterate le differenze di quota più elevate, realizzando un accesso separato nella vasca che presenta un maggior dislivello rispetto a quella adiacente. La volumetria di scavo è stata ridotta il più possibile al fine di mantenere il lotto praticamente intatto non compromettendone, al termine della vita utile dell’impianto fotovoltaico, un riutilizzo agricolo, sia per minimizzare le lavorazioni e le opere che potrebbero interferire con il contesto (polveri, rumori, aumento del traffico per il trasporto del materiale in discarica, etc). Il materiale proveniente dagli scavi verrà impiegato per la sistemazione finale dell’area e non sarà trasportato all’esterno del lotto di intervento. 31 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 3.11 Accesso all’area All’area sarà possibile accedere dalla viabilità esistente sfruttando il collegamento con le strade interpoderali, già utilizzate da macchinari agricoli per l’accesso ai campi. All’area dell’impianto si accederà tramite due cancelli ubicati lungo la strada interpoderale di collegamento. Sono stati scelti questi accessi al fine di non modificare la viabilità esistente e permettere di mantenere inalterate le quote del terreno, consentendo inoltre un accesso diretto, in particolare ai locali tecnici a servizio dell’impianto (cabina Enel). 3.12 Realizzazione delle opere d’arte: CABINA ENEL La cabina Enel di consegna/trasformazione che verrà realizzata sarà situata sulla parte del lotto più vicina alla strada statale esistente, in modo da favorire l’accesso agli addetti che dovranno effettuare le operazione di manutenzione o La cabina sarà accessibile direttamente dalla strada interpoderale , in modo da facilitare controlli e manutenzioni. La cabina Enel sarà realizzata in opera con struttura tradizionale al fine di inserirsi armonicamente nel contesto agricolo. Le murature saranno intonacate e tinteggiate con coloriture naturali. La copertura sarà realizzata con manto di copertura in laterizio. 32 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Le acque meteoriche che interessano la copertura delle cabina non saranno convogliate e smaltite in tubazioni ma verranno scaricate direttamente sul terreno al fine di garantirne l’immediato assorbimento da parte del terreno stesso. Pertanto la cabina non è dotata di tubazioni pluviali. 3.13 Recinzione dell’area L’area risulterà completamente recintata e sarà interdetto l’accesso ai non addetti e a qualsiasi altra persona estranea all’impianto di produzione di energia elettrica. Nell’area potrà entrare solo personale specializzato addetto alla manutenzione dell’impianto. L’installazione del nuovo impianto prevede la posa di strutture captanti, opportunamente distanziate tra di loro. Sono previsti inoltre idonei passaggi per i mezzi di manutenzione all’interno dell’area, in modo da non interferire con le strutture stesse. Il nuovo impianto sarà recintato con una rete metallica plastificata di colore verde con pali in acciaio annegati in plinti di cls, di altezza pari a 2 m. 33 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Sezione tipo recinzione perimetrale lotto intervento La rete risulterà per dimensione e colore poco percepibile. Nella parte bassa della recinzione, ogni 5-6 m, si provvederà a realizzare delle piccole aperture, al fine di consentire l’accesso all’area e il transito di animali di piccola taglia, senza interrompere quindi i corridoi naturali di passaggio di tali animali. All’interno della recinzione sarà posata una siepe sempreverde, che consentirà un elemento di mascheramento dell’impianto verso l’area esterna. E’ inoltre prevista la cura culturale di accompagnamento alla crescita delle essenze arboree, al fine di migliorarne l’attecchimento.L’essenza che si è previsto di utilizzare per la realizzazione della siepe è la Photinia intervallata con un’altra essenza tipo Carpino. Entrambi gli arbusti sono sempreverdi, le foglie della Photinia in particolare acquistano colorazione rossastra durante l’autunno e l’inverno, integrandosi quindi con il variare stagionale delle colorazioni dell’ambiente circostante. Entrambi sono arbusti che richiedono poche potature di tipo estetico. La non caducità delle foglie quindi, permetterà di minimizzare le operazioni di manutenzione. La presenza della siepe inoltre offrirà rifugio alla locale fauna di piccole dimensioni. 34 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Siepe di Photinia in periodo autunnale – invernale Siepe di Photinia in periodo primaverile - estivo 3.14 Viabilità interna all’area L’accesso all’area avviene dalla strada interpoderale che costeggia il lotto. E’ stata predisposta una viabilità interna all’area che permetta il più possibile di mantenere inalterate le quote del terreno esistenti. Pertanto ogni vasca della risaia ha una sola strada principale di collegamento nord-sud in misto granulare che costeggia i filari di pannelli fotovoltaici e permette l’accesso a tutte le file di pannelli. Gli assi di distribuzione orizzontale tra i pannelli presentano una larghezza di circa 3,50 metri ,e saranno realizzati su fondo erboso. E’ previsto inoltre un asse orizzontale di collegamento in misto granulare fra le vasche1-2-3, che non presentano grandi differenze di quota. La vasca 4 avrà invece una viabilità interna uguale alle vasche altre ma separata da esse, in quanto disporrà di un accesso separato. Questa disposizione permetterà di non apportare modifiche alle quote del terreno esistenti. In tutta l’area di intervento non sono previste asfaltature. La parte del lotto non interessata dalla massicciata sarà trattata a verde. 35 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 3.15 - Descrizione degli elementi che compongono l’impianto Moduli fotovoltaici Per raggiungere tale potenza di picco saranno impiegati n. 7250 moduli fotovoltaici, ciascuno dei quali ha una potenza di picco pari a 190 Wp. I moduli fotovoltaici previsti saranno costituiti da celle in silicio monocristallino, testurizzato con trattamento antiriflesso al fine di evitare fenomeni di riflessioni fastidiose verso l’alto. Avranno una tensione di circuito aperto pari a Vco = 30.6 V, e una tensione di massima potenza pari a Vmax = 24.6 V. I moduli fotovoltaici saranno raggruppati in 290 stringhe ciascuna delle quali contiene n. 25 moduli collegati in serie tra di loro. 36 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ In questo modo ogni gruppo di 25 moduli fornirà una potenza di picco pari a 25 x 190 Wp = 4750 Wp. In totale le 290 stringhe raggiungono 1377500 Wp. Tutte le indicazioni specifiche sono riportate nello schema elettrico generale allegato alla presente documentazione. Le 290 stringhe saranno suddivise in 3 gruppi stringhe (96 -96 -98). Ciascun gruppo sarà collegato ad un convertitore CC / CA trifase. Saranno impiegati, quindi, in totale n. 3 inverter trifasi. La tensione massima di ciascuna stringa da 25 moduli connessi in serie sarà pari a 765.00 V, ottenuti come prodotto tra la tensione a circuito aperto del singolo modulo per il numero di moduli. Tale tensione aumenta nelle condizioni a –10°C, ma è comunque compatibile con la tensione accettata in ingresso dall’inverter. Analogamente la tensione di massima potenza è pari a 615 V ( prodotto tra la tensione di massima potenza e i 25 moduli di stringa). La tensione di massima potenza diventa un valore critico quando si innalza la temperatura di esercizio dei moduli. All’aumentare della temperatura la tensione si abbassa, ma rimane comunque compatibile con i valori di tensione in ingresso agli inverter. Si è previsto l’impiago di moduli fotovoltaici “aleo s_17”. Tale modulo si contraddistingue per l’eccezionale qualità della lavorazione dei suoi componenti: 50 celle di silicio cristallino (6"+ | 156 mm x 156 mm) in ciascun modulo generano una potenza elevata anche con limitata radiazione solare. La tolleranza di potenza molto bassa, pari a +/– 3%, soddisfa anche gli utenti più esigenti. Le celle solari sono incorporate in EV Impatti relativi al riutilizzo dei materiali A (etilene-vinilacetato) resistente ai raggi UV. Il telaio è costituito da una lega di alluminio indeformabile e resistente alla corrosione, che rende i moduli stabili e consente vari tipi di montaggio. Il lato frontale dei moduli è costituito da vetro solare termicamente precompresso, che garantisce un‘alta trasparenza, proteggendo al contempo le celle solari dalle intemperie esterne, come grandine, neve e ghiaccio. Inoltre, una pellicola in poliestere garantisce una efficace sigillatura del modulo per una lunga e stabile durata nel tempo. La scatola di collegamento sul retro è dotata di diodi by-pass, che impediscono il surriscaldamento (effetto hot spot) delle singole celle. Il cavo premontato ed i connettori utilizzati consentono un facile collegamento in serie dei moduli. I moduli solari aleo sono certificati secondo lo standard europeo IEC 61215 ed hanno Classe di Protezione II. La potenza viene garantita per 10 anni sul 90% e per 25 sull’80% della potenza minima indicata. 37 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Sezione tipo pannelli Gruppo di conversione CC / CA Per la conversione dell’energia prodotta da corrente continua a corrente alternata, saranno utilizzati 3 inverter trifase uno per ogni gruppo stringhe. L’inverter è dimensionato per una potenza di picco del sottocampo fotovoltaico pari a 486,50 kWp. Il range di tensione del campo fotovoltaico è pari a 430 – 760 Vdc. La massima tensione in corrente continua applicabile in ingresso all’inverter è pari a 880Vdc. La tensione in uscita è pari a 274V +/- 15% in corrente alternata alla frequenza di 50Hz. 38 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Ciascun gruppo di conversione sarà installato in apposito locale dedicato, di dimensioni adeguate e dotato di idonee aperture di ventilazione. Ciascun inverter conterrà al suo interno il dispositivo di generatore, dimensionato per la corrente di impiego effettiva dei circuiti e avente potere di interruzione superiore alla corrente presunta di corto circuito nel punto di installazione. La potenza dell’impianto fotovoltaico da realizzare, richiede la connessione alla rete MT dell’ente distributore. Per poter realizzare questa connessione sarà realizzata una nuova cabina di trasformazione secondo le prescrizione definite dal gestore di rete ENEL SPA. La cabina sarà dotata di un locale di consegna a disposizione ENEL per il posizionamento delle proprie apparecchiature, da un locale di misura per l’installazione dei contatori necessari alla contabilizzazione dell’energia, ai sensi delle nuove delibere dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas. Per rispettare le condizioni di connessione alla rete, sarà utilizzato un dispositivo generale conforme a quanto previsto dalla DIRETTIVA DK5600, costituito da interruttore automatico in esecuzione estraibile associato ad una protezione di interfaccia costituita da relè con funzione 50 (sovraccarico), 51 (corto circuito), 51N ( massima corrente omopolare), 67 (protezione direzionale di terra). La connessione dell’impianto fotovoltaico alla rete avverrà per mezzo di 1 trasformatore elevatore MT/BT di potenza 1600 kVA con rapporto di trasformazione 15000V / 270 V. Per l’alimentazione dei servizi di centrale, a 400V ac, sarà utilizzato un ulteriore trasformatore MT/BT 15000/400 Vac da 100kVA. La connessione di che trattasi è subordinata all’impiego di dispositivi di interfaccia il cui intervento possa immediatamente escludere l’impianto fotovoltaico dalla rete in caso di anomalie di tensione o frequenza. Il dispositivo di interfaccia sarà conforme alle prescrizioni stabilite dalla Direttiva DK 5740 (relativa alla connessione di impianti produttori alla rete MT di Enel Distribuzione). Il dispositivo di interfaccia sarà asservito alla protezione di interfaccia costituita da relè di protezione con funzioni di controllo della massima e minima frequenza, massima e minima tensione e massima tensione omopolare. Anche la protezione di interfaccia avrà le caratteristiche richieste dalla direttiva DK5740 ultima edizione. È previsto un rincalzo della protezione di interfaccia al fine di aprire l’interruttore generale di impianto in caso di mancata apertura dei dispositivi di interfaccia. L’impianto sarà dotato di sistema antifurto, realizzato con controllo di presenza di ogni singola stringa connesso a sistema di telecontrollo tramite internet con accesso puntuale ai dati istantanei. La protezione antifurto è inserita nei quadri di parallelo stringhe, strutturalmente integrata con i dispositivi di misura e conversione, non manomettibile senza il blocco dell'impianto e conseguente allarme, integrato con la comunicazione via web che verifica costantemente la presenza della connessione, lo stato dell'impianto e delle protezioni antifurto. Viene effettuato il controllo continuo 39 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ dell'impedenza di stringa 24 ore su 24, con comunicazione sicura verso la postazione centrale e la supervisione remota. Quadri di campo Per ciascun gruppo da 96 o 98 stringhe saranno impiegati n. 5 quadri di parallelo stringhe (dimensionati per il parallelo di massimo 20 stringhe cadauno) I quadri di parallelo conterranno al loro interno diodi di protezione per evitare le correnti di riflusso sulla stringa, fusibili sezionabili, scaricatori di sovratensione e sezionatore generale per azionamento sotto carico in corrente continua. I quadri di campo, in esecuzione da esterno, saranno installati direttamente sul campo, in prossimità delle stringhe delle quali andranno a realizzare il parallelo. Le uscite di ciascun quadro di campo saranno collegate ad un ulteriore quadro di parallelo dei sottocampi da qui sarà realizzato il collegamento all’inverter. Collegamenti elettrici Tutti i collegamenti elettrici tra le stringhe saranno in cavo di tipo solare idoneo alle applicazioni da esterno per tensioni di sistema fino a 1000Vdc. Saranno previste canalizzazioni in acciaio zincato per il collegamento dei cavi delle stringhe ai vari quadri di parallelo. Saranno previsti cavidotti interrati per il collegamento dei vari gruppi di stringhe al locale inverter. Saranno utilizzate scatole di derivazione e tubazioni in PVC con grado di protezione IP 65 per un idoneo utilizzo all’aperto. Tutti i collegamenti tra quadri di campo e convertitori CC/CA e a valle del convertitore saranno realizzati con cavo FG7(0)R. - Strutture di supporto dei moduli fotovoltaici Per il posizionamento dei moduli fotovoltaici sul terreno, garantendo la giusta inclinazione saranno utilizzate strutture portanti in acciaio zincato Fe510. Le strutture saranno dimensionate per il carico vento e neve specifici della zona di installazione. Saranno fissate al terreno previa realizzazione di idonei plinti di fondazione in relazione ai carichi da sopportare. In una prima valutazione di massima, ciascuna struttura dovrà sostenere 2 stringhe di moduli fotovoltaici (ciascuna stringa si compone di 25 moduli) per un totale di 50 moduli, inclinati a 30° rispetto all’orizzontale. Connessione alla rete MT , Protezione generale e protezione di interfaccia La potenza dell’impianto fotovoltaico da realizzare, richiede la connessione alla rete MT dell’ente distributore. Per poter realizzare questa connessione sarà realizzata una nuova cabina di trasformazione secondo le prescrizione definite dal gestore di rete ENEL SPA. La cabina sarà dotata di un locale di consegna a disposizione ENEL per il posizionamento delle proprie apparecchiature, da un locale di misura per l’installazione dei contatori necessari alla 40 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ contabilizzazione dell’energia, ai sensi delle nuove delibere dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas. Per rispettare le condizioni di connessione alla rete, sarà utilizzato un dispositivo generale conforme a quanto previsto dalla DIRETTIVA DK5600, costituito da interruttore automatico in esecuzione estraibile associato ad una protezione di interfaccia costituita da relè con funzione 50 (sovraccarico), 51 (corto circuito), 51N ( massima corrente omopolare), 67 (protezione direzionale di terra). La connessione dell’impianto fotovoltaico alla rete avverrà per mezzo di 1 trasformatore elevatore MT/BT di potenza 1600 kVA con rapporto di trasformazione 15000V / 270 V. Per l’alimentazione dei servizi di centrale, a 400V ac, sarà utilizzato un ulteriore trasformatore MT/BT 15000/400 Vac da 100kVA. La connessione di che trattasi è subordinata all’impiego di dispositivi di interfaccia il cui intervento possa immediatamente escludere l’impianto fotovoltaico dalla rete in caso di anomalie di tensione o frequenza. Il dispositivo di interfaccia sarà conforme alle prescrizioni stabilite dalla Direttiva DK 5740 (relativa alla connessione di impianti produttori alla rete MT di Enel Distribuzione). Il dispositivo di interfaccia sarà asservito alla protezione di interfaccia costituita da relè di protezione con funzioni di controllo della massima e minima frequenza, massima e minima tensione e massima tensione omopolare. Anche la protezione di interfaccia avrà le caratteristiche richieste dalla direttiva DK5740 ultima edizione. È previsto un rincalzo della protezione di interfaccia al fine di aprire l’interruttore generale di impianto in caso di mancata apertura dei dispositivi di interfaccia. Sistema di supervisione Saranno impiegati idonei sistemi per il monitoraggio dell’impianto fotovoltaico per garantire il controllo sia in locale che in remoto. Per il controllo in locale sarà utilizzato un PC centrale da posizionarsi in locale dedicato. Per la gestione dell’impianto in remoto, soprattutto nel caso di mancanza di qualsiasi tipo di presidio, saranno realizzate comunicazioni per mezzo di modem GPRS da inserirsi all’interno degli inverter. Saranno utilizzati anche sensori ambientali per la comunicazione istantanea dei dati climatici interessanti per l’impianto (sensori di temperatura, solarimetri etc.). 3.16 Opere connesse necessarie alla realizzazione dell’intervento Il nuovo impianto fotovoltaico dovrà essere collegato alla linea di media Tensione. L’ENEL ha fornito una soluzione tecnica che prevede di realizzare questo collegamento attraverso l’allaccio alla linea esistente denominata “3132 Motta”, facente capo alla Cabina Primaria di Cerreto Castello. La linea esistente è realizzata su palo e dovrà essere interrotta e quindi ricollegata dopo avervi collegato la linea proveniente dal lotto di intervento. 41 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Questo collegamento verrà realizzato attraverso una tubazione interrata e dovrà connettere la cabina ENEL che sarà realizzata sul lotto di intervento con la linea esistente su palo. L’Enel potrà continuare ad accedere alla linea su palo esistente attraverso due fasce di rispetto laterali di 7 metri l’una, alle quali si potrà accedere direttamente dall’accesso sulla strada interpoderale che costeggia il lotto sul lato sud, dal cancello di accesso all’area di intervento. Tale tubazione interrata sarà realizzata nella strada vicinale per la Baraggia che costeggia sul lato sud l’area di intervento. Le opere previste prevedono la realizzazione di uno scavo per una lunghezza di circa 150 metri, la posa della tubazione e il ripristino dei luoghi. Tali lavorazioni risultano essere molto limitate e tali da non comportare interferenze di alcun genere con l’ambiente circostante, dal momento che la tubazione risulterà completamente interrata. E’ stato inoltre previsto il ripristino di tutte le parti stradali eventualmente manomesse e delle opere d’arte eventualmente attraversate e il mantenimento in efficienza della viabilità per tutta la durata della fase di cantiere per la realizzazione del collegamento. La Ditta proponente è disposta ad accollarsi ogni onere necessario per la realizzazione di quanto sopra descritto e necessario per gli allacciamenti. 42 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 3.17 Verifica della presenza di sottoservizi Prima delle fasi di scavo per la sistemazione generale dell’area, e prima della posa di tubazioni e cavidotti verrà verificata l’eventuale presenza di sottoservizi nell’area, in modo da ridurre al minimo eventuali interferenze. 3.18 Rumorosità degli impianti Le uniche componenti degli impianti che producono rumore sono gli inverter. La tipologia di inverter individuata produce 65 db a 1 m di distanza con le ventole in funzione e 55 db a 1 m di distanza con le ventole non in funzione. La ditta produttrice degli inverter previsti in progetto ha stimato una riduzione di 3 db ogni 2 m. Quindi a 10 m si ha la seguente situazione: 50 db con ventole in funzione 40 con ventole non in funzione Ad una distanza di circa 50 m il rumore non è più percepibile. Ad opere ultimate verranno predisposte verifiche periodiche di conformità rispetto ai limiti di legge dei livelli sonori generati dall’impianto stesso. 3.19 Collegamenti elettrici Tutti i cablaggi elettrici saranno effettuati a norma. I circuiti in corrente continua faranno capo ad appositi quadri dedicati che conterranno gli organi di manovra e protezione. Gli inverter saranno posti in locale dedicato. Tutti i cavi saranno a doppio isolamento FG7OR con grado di isolamento 06/1 kV in rame con isolamento principale in gomma e rivestimento protettivo in PVC. Per le connessioni sul campo, tra le stringhe, saranno impiegati cavi di tipo solare, resistenti alle intemperie e alle radiazioni, i cavi avranno sezione idonea alle correnti di impiego e tali da limitare al minimo le cadute di tensione. Tutti i cavi del collegamento tra le stringhe ed i vari elementi dell’impianto saranno protetti tramite tubazione in PVC fissata alla struttura di sostegno dei pannelli. 3.20 Protezioni di interfaccia Saranno utilizzati elementi di interfaccia conformi alle norme tecniche CEI – ENEL. La descrizione completa viene riportata sulla relazione tecnica. 3.21 Manutenzione e gestione degli impianti L’impianto è ubicato in posizione facilmente accessibile sia per la manutenzione ordinaria che straordinaria. Viene effettuata manutenzione mensile e controllo strumentale per quanto riguarda gli inverter. E’ prevista la pulizia dei pannelli due volte l’anno. Per agevolare le operazioni di pulizia e manutenzione i pannelli sono stati predisposti ad una distanza, in modo da consentire l’accesso a tutte le file (ogni passaggio ha una dimensione pari a circa 4,50 metri). Inoltre, per la pulizia dei pannelli per la rimozione delle polveri che si possono produrre in particolari periodi di siccità e che 43 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ potrebbero compromettere la produttività dell’impianto verrà utilizzata esclusivamente acqua senza l’aggiunta di solventi. 3.22 Regimazione delle acque superficiali In tutta l’area di intervento sarà presente una superficie drenante; le acque saranno assorbite dal terreno in modo naturale, senza modificare la situazione attuale. Il terreno in oggetto è attualmente coltivato a riso con una propria rete di carico e scarico delle acque. A conclusione degli interventi i punti di scarico e presa delle acque resteranno comunque invariati, al fine di consentire una riattivazione della coltura agricola al termine dell’esercizio dell’impianto, senza la necessità di affrontare lavorazioni per ripristinare la condizione attuale. Nella fase esecutiva del progetto verrà inoltre predisposto un confronto ed una verifica puntuale con i consorzi irrigui locali competenti, al fine di limitare al minimo i possibili impatti sull’attuale situazione di distribuzione irrigua ai campi. 3.23 Realizzazione opere a verde Intorno all’area occupata dai pannelli vi sarà una fascia verde. A conclusione degli interventi si provvederà alla rapida ricostruzione di uno strato erbaceo (vedi paragrafo 3.24) attraverso opportune tecniche, quali l’idrosemina per tutte le superfici lasciate libere dai pannelli e dalla viabilità. All’interno della recinzione perimetrale si prevede la posa di una siepe di Photinia o Carpino, con altezza pari alla recinzione (circa 2 m), tale da impedire la visibilità dell’impianto a chi transita a piedi o in macchina in prossimità dell’area di intervento. E’ inoltre prevista la cura culturale di accompagnamento alla crescita delle essenze arboree, al fine di migliorarne l’attecchimento. 3.24 Caratterizzazione pedologica del sito ed effetti dell’intervento sulla componente del suolo Sulla base della Carta dei suoli inserita nell’Atlante cartografico dei suoli, realizzato dal Settore Suolo dell'IPLA per conto della Regione Piemonte, l’area oggetto di intervento è inquadrabile, dal punto di vista pedologico, nella categoria Alfisuoli dei terrazzi antichi non idromorfi. Gli alfisuoli dei terrazzi antichi Piemontesi sono poco adatti alle colture agrarie a causa della presenza di orizzonti compatti e bassa permeabilità, che sendono difficili le lavorazioni. Dal punto di vista della capacità d’uso il suolo rientra nella III classe, comprendente suoli con alcune limitazioni che riducono la scelta e la produzione delle colture agrarie. Nel caso in esame le limitazioni sono imputabili a limitazioni idriche provocate dalla bassa disponibilità di ossigeno. 44 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Attualmente il suolo in oggetto, come la maggior parte dei terreni circostanti, è utilizzato per la coltura risicola; la realizzazione dell’impianto fotovoltaico comporterà pertanto la sospensione della coltivazione del riso e la conseguente messa a riposo del terreno agricolo. Non essendo previsti significativi movimenti terra né sostanziali modificazioni inerenti il suolo, le caratteristiche pedologiche generali del sito potranno considerarsi inalterate. Dal punto di vista agrario, tuttavia, l’interruzione delle pratiche agricole e l’inerbimento di buona parte della superficie arrecheranno beneficio al terreno sia dal punto di vista fisico-chimico che biologico. Il suolo agrario si differenzia infatti dai substrati naturali in quanto soggetto a periodici interventi antropici che tendono a modificarne principalmente la struttura ed in parte la composizione. In generale le lavorazioni meccaniche tendono a rimescolare la parte superficiale del terreno impedendo la naturale formazione di orizzonti stratificati; il rivoltamento inoltre aumenta l’aerazione e ciò ha come conseguenza una rapida mineralizzazione della sostanza organica. Con la messa a riposo verranno invece a cessare sia le annuali lavorazioni agrarie sia le significative asportazioni di sostanza organica conseguenti alla raccolta del prodotto. Ciò consentirà una ripresa della normale attività biologica, favorirà il reintegro della sostanza organica e l’avvio dei naturali processi di umificazione; la messa a riposo contribuirà in questo modo ad un miglioramento del suolo in termini di struttura e più in generale di fertilità . La copertura erbacea prevista preserverà inoltre il terreno dai fenomeni erosivi derivanti dall’azione diretta degli agenti atmosferici, ed eviterà il dilavamento di elementi nutritivi. Un certo arricchimento in nutrienti sarà ottenuto mediante la semina di un miscuglio comprendente specie erbacee appartenenti alla famiglia delle leguminose, le quali sono in grado di arricchire il substrato attraverso la fissazione simbiontica dell'azoto Una composizione floristica adatta alle condizioni ambientali del luogo è la seguente: Per quanto riguarda le graminacee potranno essere impiegati miscugli di : Festuca arundinacea Festuca rubra Lolium perenne Poa trivialis Tra le leguminose potranno essere utilizzati semi di Lotus corniculatus Medicago lupulina Melilotus officinalis Trifolium incarnatum La presenza contemporanea di graminacee e leguminose sarà favorevole per quel che riguarda la complementarietà delle caratteristiche dei loro apparati radicali: le graminacee, che presentano radici fascicolate, aumentano la naturale fessurazione del suolo; le leguminose, con le loro radici fittonanti, penetrano invece i profondità, contribuendo a migliorare il drenaggio. 45 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ La permanenza per diversi anni di una copertura erbacea consentirà la deposizione continua di nuovo materiale organico, derivante dalla morte annuale delle radici e delle parti aeree non allontanate dopo gli sfalci. Grazie alla flora microbica particolarmente abbondante intorno alle radici tale materiale organico sarà successivamente trasformato in humus. Dal punto di vista ambientale, non trascurabile sarà inoltre la sospensione dell’apporto di sostanze chimiche di sintesi, quali fitofarmaci ed erbicidi derivanti dalla pratica agricola. Va infine messo in evidenza il fatto che le superfici a prato e la siepe di carpino rappresentano sicuramente un elemento positivo, dal punto di vista ambientale, nel contesto agrario in cui si andranno ad inserire. L’area presa in esame, in cui l’uso del suolo pressoché esclusivo è quello agricolo, è caratterizzata infatti da una estrema povertà biologica, derivante dal limitato numero delle specie animali e vegetali presenti e dalle forti pressioni antropiche esercitate sull’ambiente naturale. La creazione di habitat diversificati (il prato, la siepe) rispetto ai campi coltivati comporterà un incremento della biodiversità ed il conseguente aumento delle specie animali potenzialmente presenti. Per quanto riguarda le superfici al di sotto dei pannelli solari è prevedibile che, conseguentemente all’ombreggiamento ed al limitato apporto di acqua piovana, la copertura vegetale si sviluppi in maniera ridotta e sia caratterizzata da predominanza di specie erbacee rustiche e tendenzialmente sciafile. In questo caso il suolo non potrà godere dei benefici derivanti dalla presenza del prato, ma sarà tuttavia preservato sia dal rischio di dilavamento di nutrienti che di erosione per ruscellamento, in ragione della copertura dalla pioggia battente esercitata dai pannelli. Alla luce delle considerazioni sopra svolte, si può ritenere pertanto che la realizzazione dell’impianto fotovoltaico non comporterà modificazioni negative per quanto riguarda il suolo: in nessun modo sarà compromessa né ostacolata la ripresa dell’attività agricola successivamente alla dismissione dell’impianto; è per contro prevedibile un miglioramento dal punto di vista agronomico del substrato, in seguito alla permanenza per numerosi anni del prato su buona parte della superficie oggetto di studio. Per quanto concerne la falda superficiale e possibile dire che sull’area di intervento non verranno apportate modifiche tali da variarne la condizione. Essa pertanto resterà nelle condizioni esistenti prima delle lavorazioni in progetto. In caso di innalzamento della falda le acque verranno smaltite attraverso i canali esistenti di deflusso, che resteranno invariati. 46 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 3.25 Problematiche relative alla cantieristica È stato redatto apposito cronoprogramma delle fasi di cantiere, mirato al coordinamento delle varie fasi lavorative. Nel piano di sicurezza che verrà redatto in fase esecutiva saranno fornite descrizioni dettagliate delle modalità di montaggio dei pannelli. Al fine di prevenire, in fase di cantiere, sversamenti accidentali nel suolo e nel sottosuolo di oli e carburanti, in fase esecutiva, saranno specificate località e modalità di rifornimento e manutenzione straordinaria dei mezzi d’opera e definite le procedure d’emergenza da attuarsi in caso di sversamenti accidentali, oltre alle modalità di smaltimento dei rifiuti di cantiere, nel rispetto della normativa vigente. Dovranno, pertanto, essere messe in atto tutte le possibili precauzioni e gli accorgimenti volti a limitare i rischi di contaminazione, in special modo nelle fasi di cantiere che potrebbero comportare i maggiori rischi, onde contenere l’eventuale diffusione di inquinanti a carico delle matrici ambientali. Si esclude la possibilità che nell’ambito delle attività di scavo venga rinvenuta la presenza di materiali pericolosi (quale amianto o altro). Nelle fasi relative al movimento terra si porrà particolare attenzione al sollevamento delle polveri, mantenendo provedendo all’umidificazione dei materiali terrosi movimentati; è prevista inoltre la telonatura dei mezzi di trasporto necessari allo spostamento e movimentazione di tali materiali . Il traffico pesante sarà da monitorare in fase si trasporto dei materiali dovuti al movimento terra e alle forniture dei pannelli e relative strutture. 3.26 Cronoprogramma Il progetto prevede le sottoelencate fasi di intervento per la costruzione degli impianti: - Preparazione progetto esecutivo 40 - Preparazione del cantiere 10 - Opere edili 90 - Installazione pannelli e strutture - Collegamenti elettrici di tutti i componenti TOTALE 150 20 310 giorni 47 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ B. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI 4. Indicazione dei principali impatti 4.1 IMPATTI IN FASE DI CANTIERE I principali impatti individuati per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico sono da segnalare durante la fase di realizzazione. In particolare si prevede un aumento del traffico veicolare pesante, conseguente al trasporto del materiale da costruzione, allo stoccaggio dei materiali. Impatti relativi alla movimentazione del materiale inerte Vi sarà una limitata produzione di materiale inerte, conseguente alla sistemazione generale dell’area e alla realizzazione degli scavi (anche se saranno contenuti il più possibile). Tale materiale proveniente dagli scavi verrà impiegato per la sistemazione finale dell’area e non sarà trasportato all’esterno del lotto di intervento. Durante il trasporto del materiale, la sistemazione generale e la realizzazione degli scavi vi potrà essere la produzione e diffusione delle polveri. Al fine di limitare al minimo i problemi provocati dalla formazione di tali polveri, si provvederà alla costante bagnatura dei materiali terrosi stoccati e delle piste di cantiere e tenere bagnato il fronte di scavo. Le strade sterrate percorse dai mezzi d’opera verranno mantenute umide per minimizzare il sollevamento di polveri. Varranno inoltre sottoposti a regolare pulizia i mezzi in uscita dalle zone di lavorazione e vi sarà un’ottimizzazione del flusso dei mezzi di cantiere. I mezzi eventualmente utilizzati per il trasporto di materiali terrosi dovranno essere opportunamente telonati. Impatti relativi allo stoccaggio di materiali Nella fase di cantiere verrà realizzata un’ apposita area per lo stoccaggio dei materiali, situata all’interno del lotto di proprietà. In quest’ area sarà predisposto un fondo stabilizzato dove potranno sostare momentaneamente, e comunque per brevi periodi, i mezzi necessari alla realizzazione delle lavorazioni. Il rifornimento dei mezzi utilizzati non avverrà nell’area di cantiere e non è pertanto previsto lo stoccaggio di carburanti e materiali combustibili. Non è inoltre previsto lo stoccaggio di altre sostanze ma esclusivamente dei materiali per la realizzazione delle opere, principalmente prefabbricate, che sul posto dovranno esclusivamente essere assemblate. 48 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Impatti relativi alle emissioni rumorose Durante le lavorazioni potranno esserci emissioni di rumore e vibrazioni, dovute al trasporto e alla movimentazione del materiale da costruzione. Tali emissioni non risultano significative ma verrà comunque predisposta un’ottimizzazione della movimentazione dei mezzi, al fine di limitare il più possibile le emissioni rumorose . Scenari incidentali Al fine di limitare il rischio di sversamenti accidentali di materiali o carburanti da parte dei mezzi che operano sull’area di cantiere, essi verranno sottoposti a periodici controlli tecnici. Nel caso di sversamenti accidentali di combustibili e olii utilizzati dai mezzi nel cantiere, al fine di salvaguardare le componenti relative alle acque superficiali, a suolo e sottosuolo, verrà predisposta un’adeguata procedura che prevede l’immediato confinamento con cordolatura di terra dell’area interessata dallo sversamento. Inoltre il cantiere sarà dotato di idonei mezzi tecnologici, quali panne adsorbenti e di adeguate procedure operative, per garantire sia il tempestivo intervento al verificarsi dell’emergenza, sia la successiva bonifica dei luoghi contaminati. 49 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Nel caso di rotture incidentali delle strutture di sostegno dei pannelli o dei pannelli stessi, gli stessi verranno immediatamente sostituiti, ed il materiale di risulta verrà immediatamente prelevato e portato in apposita discarica. 4.2 IMPATTI IN FASE DI ESERCIZIO Gli impatti rilevati durante la fase di esercizio dell’impianto risultano molto limitati. Impatto visivo L’impatto prevalente risulta essere quello sul paesaggio (impatto visivo), in quanto questo impianto introduce elementi di artificialità (pannelli e relative strutture) non ancora presenti nel contesto circostante. Tali pannelli presentano un trattamento superficiale antiriflesso, che consente quindi di limitare al massimo il riflesso della radiazione solare sulla superficie dei pannelli. In questo modo sarà praticamente nullo anche un eventuale abbaglio per chi transita nelle vicinanze dell’area. Per eliminare l’interferenza dei riflessi/abbagli per chi transita in prossimità dell’area (sia veicoli che pedoni) si è previsto di posare una siepe di altezza pari a due metri (interna alla recinzione perimetrale), tale da schermare completamente la vista dell’impianto. I pannelli sono esposti a sud e quindi eventuali riflessioni saranno orientate a sud. I punti panoramici da cui l’area risulta visibile sono disposti a nord (prealpi) e quindi gli eventuali riflessi non saranno percepibili da tali punti. 50 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Non sono stati previsti altri mezzi di mitigazione in quanto, l’inserimento di essenze arboree di altezze importanti, provocherebbe delle ombreggiature sui campi coltivati circostanti, compromettendone la produzione agricola. Recinzione: non costituisce elemento di ostruzione per la fauna Tutta l’area sarà perimetralmente delimitata da una recinzione con siepe, ad file di chiudere l’area e mascherare parzialmente l’intervento. Al fine di consentire il passaggio della fauna di piccole dimensioni, sono state previste delle aperture lungo la parte inferiore della recinzione, in modo tale che i piccoli animaletti possano transita all’interno dell’area. La siepe impiantata inoltre, potrà costituire un ambiente di rifugio per la fauna locale di piccole dimensioni. Prospetto recinzione perimetrale (vista dall’esterno dell’area verso l’impianto) 51 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Sezione recinzione Impatti relativi al rumore Le uniche componenti degli impianti che producono rumore sono gli inverter. La tipologia di inverter individuata produce 65 db a 1 m di distanza con le ventole in funzione e 55 db a 1 m di distanza con le ventole non in funzione. La ditta produttrice degli inverter previsti in progetto ha stimato una riduzione di 3 db ogni 2 m. Quindi a 10 m si ha la seguente situazione: 50 db con ventole in funzione 40 con ventole non in funzione Ad una distanza di circa 50 m il rumore non è più percepibile. 52 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Caratteristiche Inverter con evidenziato rumore a 1 m di distanza Risultati altrettanto soddisfacenti si ottengono considerando il livello di pressione sonora in funzione della distanza da una sorgente. Se il suono è emesso da una sorgente puntiforme in un’atmosfera omogenea e indisturbata, lontano da ogni superficie riflettente o assorbente, il suono si irradia sotto forma di onde sferiche. La pressione sonora delle onde sferiche diminuisce in modo inversamente proporzionale alla distanza della sorgente. Il livello di pressione sonora diminuisce di 6 dB ogni volta che si raddoppia la distanza dalla sorgente. Per calcoli rapidi a grandi distanze si può dire che il rumore diminuisce di 20 dB ogni volta che si riduce la distanza di un fattore 10. Quindi a 10 m si ha la seguente situazione: 45 db con ventole in funzione 35 con ventole non in funzione 53 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Nella planimetria sopra riportata viene indicata la posizione dei tre inverter rispetto al limite del confine dell’area di intervento. Nelle immediate vicinanze non sono presenti abitazioni o fabbricati. Le distanze minima degli inverter dal confine del lotto è pari ad almeno 45 m. Al di fuori dell’area di proprietà quindi il rumore non è più percepibile E’ comunque previsto un periodico controllo strumentale delle emissioni rumorose. Per una più attenta valutazione del rumore si rimanda al capitolo 10. 4.3 IMPATTI IN FASE DI DISMISSIONE A conclusione del ciclo di vita dell’impianto, nel caso si ritenga opportuno dimettere completamente l’impianto, si dovrà provvedere allo smantellamento dei pannelli e delle strutture. 54 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Gli impatti principali riguardano lo smontaggio e il trasporto fuori dall’area delle parti che compongono l’impianto (pannelli e relative strutture), impatti per altro limitati ad una tempistica ben definita (qualche settimana). Impatti relativi allo smaltimento dei materiali utilizzati Al termine del ciclo di vita dell’impianto, i materiali componenti pannelli e strutture potranno essere riciclati. L’acciaio ed il vetro, utilizzati per le strutture di supporto dei pannelli sono materiali che tra 20 anni potranno essere ancora utili e riutilizzabili, attraverso il riciclo che ne permetterà il recupero e la rimessa in produzione. Per quanto riguarda i plinti per il sostegno delle strutture vengono ipotizzati due possibili riutilizzi: essi potranno essere recuperati per il sostegno di strutture analoghe in altri impianti fotovoltaici o potranno essere impiegati per la realizzazione di strutture resistenti, quali muri. Il silicio invece potrà essere nuovamente riutilizzato con un processo di rigenerazione per la produzione di nuovi pannelli. La teoria in fase avanzata di sperimentazione e accreditata per il recupero del silicio, prevede che le celle di materiale utilizzate per la realizzazione dei pannelli, vengano sottoposte ad un processo di laminazione con materiali specifici che eliminino la parte opacizzata del blocco, permettendone un riutilizzo per la produzione di altri pannelli. E’ immaginabile inoltre che il processo di laminazione potrà diventare negli anni sempre più preciso e tecnologico e che lo spessore dello strato opacizzato che sarà necessario rimuovere sarà negli anni sempre minore. Sarà in questo modo possibile realizzare uno spreco sempre minore di materiale, e questo potrà garantire un maggiore riutilizzo dello stesso Quanto sopra immaginando l’attuale tendenza di crescente necessità di materie prime, più che un onere diverrebbe una possibilità di arricchimento, in quanto, il materiale da rimuovere e recuperare (ferro, vetro, silicio, calcestruzzo) è tutto completamente riciclabile e quindi soggetto di aumento di valore al venir meno della disponibilità sul mercato dei materiali stessi. E’ comunque importante sottolineare che i materiali utilizzati non risultano essere né materiali inquinanti né rifiuti speciali né un materiali tossici. La diffusione di massa del fotovoltaico inoltre è un fenomeno relativamente nuovo e le tecnologie di smaltimento di questo tipo di prodotti, ed in particolare in queste quantità, sono per la maggior parte sperimentali. Alla fine del ciclo di vita dell’impianto (circa 30 anni) è concepibile immaginare che esisteranno nuove tecniche di produzione e di smaltimento con modalità e costi difficilmente valutabili oggi ma per quanto sopra già descritto e plausibile che i materiali, oltre a non costituire un elemento inquinante per l’ambiente, tramite la rimessa in produzione, costituiranno più che un onere una fonte di guadagno, che permetterà di evitare gli sprechi e di riutilizzare i materiali. 55 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Impatti relativi al ripristino dei luoghi Al termine del ciclo di vita dell’impianto, ed in seguito al suo smantellamento, il terreno verrà riportato alla sua condizione originaria. Verrà risistemato lo strato superficiale del terreno su tutta l’area, rimuovendo lo strato di massicciata in misto granulare e le rampe di terra realizzate per superare i piccoli dislivelli, e saranno quindi risistemante le zone dove sono collocate le strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici. Nel caso non venga immediatamente riproposta l’attività agricola sul terreno, si provvederà al ripristino di uno strato erbaceo su tutta l’area, provvedendo alla semina ed all’accompagnamento colturale, in particolare nelle fasce che durante la vita dell’impianto sono state occupate dalle strutture di sostegno dei moduli. Per effettuare queste lavorazioni non verranno prodotti scarti in quanto le porzioni di terreno che verranno rimosse saranno riutilizzate per la sistemazione generale dell’area. 56 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 5. Individuazione degli impatti potenziali In questa fase di progettazione sono stati identificati gli impatti dovuti alla fase di cantiere e di realizzazione dell’impianto fotovoltaico. Le metodologie considerate per l’individuazione degli impatti sono: le Check-lists le Matrici i networks le carte tematiche Con tali metodologie vengono individuate le modalità con cui l’opera da realizzare andrà ad “impattare” sull’area, cioè sulle grandezza che ne caratterizzano la qualità ambientale. 6. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso Check-lists Le check-lists sono costituire da un elenco selezionato di fattori ambientali e hanno costituito la guida di riferimento per l’analisi ambientale, lista di potenziali aree di impatto riguardanti specifiche attività di progetto. Le principali componenti ambientali che dovranno essere analizzate riguardano i seguenti aspetti: - Atmosfera - Paesaggio - Rumore - Geomorfologia - Vegetazione - Fauna - Ecosistemi - Sistemi antropici Vengono di seguito analizzati gli eventuali impatti che la realizzazione del progetto proposto può causare all’ambiente, con un giudizio sugli effetti possibili. Nella seguente tabella sono stati individuati gli impatti potenziali sulle componenti ambientali in fase di cantiere e in fase di esercizio dell’impianto sulle principali componenti ambientali. Componente ambientale Atmosfera Identificazione impatti potenziali Cantiere Esercizio Paesaggio Rumore - Geomorfologia Vegetazione - Fauna - Emissioni polveri Diffusione gas di scarico Nessuno Livelli sonori incoerenti con le caratteristiche delle aree Nessuno Sottrazione diretta di vegetazione a carattere temporaneo Alterazioni dell’equilibrio delle cenosi vegetali (insieme di animali e vegetali che convivono nel medesimo ambiente formando un ecosistema) Sottrazione diretta di habitat alla fauna - Nessuno - Inserimento di elementi di artificialità - Nessuno - Nessuno - Nessuno - Nessuno 57 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Ecosistemi Sistemi antropici - Interferenza con gli spostamenti della fauna - Disturbo dovuto ai mezzi di cantiere - Abbandono coltivazione - Nessuno - Nuova rigenerazione del terreno con sospensione della coltura e quindi aumento della fertilità del terreno stesso Nella seguente tabella è stato valutato il grado di importanza degli impatti rispetto ai settori ambientali delle componenti ambientali. Componente ambientale Atmosfera Ambiente Idrico Litosfera Ambiente fisico Biosfera Ambiente umano Settori ambientali Aria Clima Acque superficiali Acque sotterranee Acque marine Suolo Sottosuolo Assetto idrogeologico Rumore Vibrazioni Radiazioni non ionizzanti Radiazioni ionizzanti Flora e vegetazione Fauna Ecosistemi Salute e benessere Paesaggio Beni culturali Assetto territoriale Valutazione del grado di importanza dell’impatto ACCETTABILE GESTIBILE INACCETTABILE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 58 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ LINEE DI IMPATTO E POTENZIALI EFFETTI ACQUE SUPERFICIALI Potenziali effetti negativi SI NO Deviazione temporanea di corsi d’acqua per esigenze di cantiere ed impatti conseguenti X Inquinamento di corsi d’acqua superficiali da scarichi di cantiere X Consumi ingiustificati di risorse idriche X Deviazioni permanenti di corsi d’acqua ed impianti conseguenti Interferenze negative con l’attuale sistema di distribuzione delle acque X X Inquinamento permanente di acque superficiali da scarichi diretti X Inquinamento di corpi idrici superficiali per dilavamento meteorico di superfici inquinate Rischi di inquinamenti acuti di acque superficiali da scarichi occasionali Rischi di inquinamento di corpi idrici da sversamenti incidentali di sostanze pericolose da automezzi X X X La realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico non prevede la deviazione temporanea di corsi d’acqua, non richiedendo né in fase di cantiere né in fase di esercizio da necessità di acqua La realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico non prevede scarichi in cantiere che possano quindi inquinare i corsi d’acqua superficiali La realizzazione del nuovo impianto non necessita dell’impiego di risorse idriche La realizzazione del nuovo impianto non prevede la realizzazione di deviazioni permanenti di corsi d’acqua La realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico non avrà alcuna interferenza negativa con il sistema di distribuzione delle acque Il nuovo impianto non produrrà alcun tipo di scarico. Non vi sarà quindi nessun inquinamento permanente dovuto all’inquinamento di acque superficiali. Nel nuovo impianto non vi saranno superfici inquinati quindi non vi sarà nessun inquinamento dei corpi idrici superficiali Non sono previsti rischi di inquinamenti acuti di acque superficiali Nell’area non saranno presenti sostanze pericolose che potranno comportare rischi di inquinamento Potenziali effetti positivi Riduzione degli attuali consumi di risorse idriche sul territorio Riduzione dell’inquinamento attuale delle acque superficiali X X Il passaggio dalla coltivazione al nuovo utilizzo dell’area (per la realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico) consentirà la riduzione degli attuali consumi di risorse idriche Il nuovo impianto riduce i consumi idrici rispetto allo stato attuale e non richiede l’utilizzo di fertilizzanti, che, assorbiti dal terreno, potrebbero inquinare, anche se in minima parte, le acque. 59 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ ACQUE SOTTERRANEE Potenziali effetti negativi SI Interferenze negative con le acque sotterranee durante le fasi di cantiere Riduzione della disponibilità di risorse idriche sotterranee Consumi ingiustificati di risorse idriche sotterranee Interferenze dei flussi idrici sotterranei (prime falde) da parte di opere sotterranee di progetto Inquinamento delle acque di falda da percolazione di sostanze pericolose conseguente ad accumuli temporanei di materiali di processo o a deposito di rifiuti Inquinamento delle acque di falda da percolazione di sostanze pericolose attraverso la movimentazione di suoli contaminati Inquinamento delle acque di falda da sostanze di sintesi usate per coltivazioni industrializzate previste dal progetto NO X X X X X La fase di cantiere non comporterà compromissioni delle acque sotterranee La realizzazione dell’intervento non porterà ad una riduzione della disponibilità di risorse idriche sotterranee Non sono previsti consumi di risorse idriche sotterranee Le opere in progetto non interferiranno con i flussi idrici sotterranei, dal momento che tutte le opere saranno fuori terra L’impianto non prevede in nessuna fase, dal cantiere alla realizzazione, al periodo di esercizio, l’impiago di materiali o rifiuti che, percolando nel terreno, possano provocare inquinamento alle acque di falda I suoli in cui si interviene non sono contaminati X X Il progetto non prevede coltivazioni industrializzate, né, quindi, sostanze di sintesi Potenziali effetti positivi Riduzione degli attuali prelievi di acque sotterranee Uso complessivo più razionale delle risorse idriche Riduzione dei livelli o dei rischi attuali di percolazione di sostanze pericolose nelle acque sotterranee X X Il progetto non prevede il prelievo di acque sotterranee. Non viene modificata la situazione attuale La realizzazione del nuovo progetto non prevede l’utilizzo di risorse idriche, comportando quindi una forte riduzione dell’impiego della risorsa idrica rispetto alla situazione attuale. Non si prevede l’impiego di sostanze inquinanti X 60 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ SUOLO, SOTTOSUOLO, ASSETTO IDROGEOLOGICO Potenziali effetti negativi SI Incremento dei rischi idrogeologici conseguenti all’alterazione (diretta o indiretta) dell’assetto idraulico di corsi d’acqua e/o di aree di pertinenza fluviale Induzione di problemi di sicurezza per abitanti di zone interessate in seguito all’aumento di rischi di frane indotti dal progetto Erosione indiretta di litorali in seguito alle riduzioni del trasporto solido di corsi d’acqua Consumi ingiustificabili di suolo fertile NO X X La realizzazione dell’impianto non interferisce con l’assetto idraulico di nessun corso d’acqua. La realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico non comporterà una modifica dell’assetto del territorio. L’intervento viene realizzato in pianura, ove non sono mai stati presenti rischi collegati a franamenti e simili L’intervento non viene realizzato in prossimità di litorali X X Consumi ingiustificati di risorse del sottosuolo (materiali di cava, minerali) X Alterazioni dell’assetto attuale dei suoli Induzioni (o rischi di induzione) di subsidenza Impegni indebiti di suolo per lo smaltimento di materiali di risulta X X X Inquinamento di suoli da parte di depositi di materiali con sostanze pericolose X Per l’impianto viene utilizzato un terreno in cui ora si coltiva riso. Dopo 25 anni, con rigenerazione del terreno, vi sarà un incremento di fertilità del terreno stesso La realizzazione dell’intervento non richiede l’impiego di risorse del sottosuolo presenti nell’area. Per la realizzazione del nuovo impianto saranno utilizzati pannelli in silicio. Al termine del ciclo di vita dell’impianto, questo materiale potrà essere riciclato e riutilizzato con un processo di rigenerazione Il nuovo impianto non altererà l’assetto attuale del suolo La realizzazione dell’intervento non genererà fattori che potranno indurre subsidenza Il nuovo impianto non produrrà rifiuti o materiali di risulta, dal momento che i pannelli convertono direttamente la radiazione solare in energia elettrica. Nell’area non sarà necessario depositare alcun tipo di sostanza. Non vi sarà quindi il rischio di deposito di materiali pericolosi che potrebbero inquinare il suolo Potenziali effetti positivi Riduzione dei rischi di dissesto idrogeologico esistenti attraverso azioni collegate al progetto Recupero di suoli fertili Nell’area non sono presenti rischi di dissesto idrogeologico X Eliminazione o riduzione di attuali aree con suoli contaminati X La sospensione dello sfruttamento del terreno per scopi agricoli consente al terreno stesso di accumulare la ricchezza agricola più preziosa, ossia l’aumento della fertilità. La previsione di mantenere a verde per un periodo di 20 anni senza concimazioni organiche i terreni interessati dall’intervento porterà ad una fase di riposo per il terreno stesso che per tutto il fase non sarà interessato dallo sfruttamento intenso. La sospensione della coltura agricola consente anche la sospensione dell’introduzione per 25 anni di concimi organici sul suolo. 61 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ FLORA e VEGETAZIONE Potenziali effetti negativi SI Eliminazione diretta di vegetazione naturale di interesse naturalistico/scientifico Eliminazione e/o danneggiamento del patrimonio arboreo esistente NO X X Danneggiamento (o rischio di danneggiamento) di vegetazione in fase di esercizio da apporti di sostanze inquinanti X Danneggiamento (o rischio di danneggiamento) di vegetazione in fase di esercizio da schiacciamento (calpestio) X Danneggiamento (o rischio di danneggiamento) di vegetazione in fase di esercizio da alterazione dei bilanci idrici Riduzione o eliminazione di praterie fanerogame marine Creazione di presupposti per l’introduzione di specie vegetali infestanti in ambiti ecosistemici integri X X X Danneggiamento (o rischio di danneggiamento) di attività agroforestali X Introduzione di potenziali bioaccumuli inquinanti in vegetali e funghi inseriti nella catena alimentare umana Nell’area non è presente vegetazione naturale di interessa naturalistico/scientifico. L’unica vegetazione presente nell’area è quella legata alla produzione agricola. Nell’area oggetto di intervento non è presente un patrimonio arboreo. Il terreno infatti risulta libero e utilizzato per la coltivazione del riso. Il nuovo impianto non produrrà nessun tipo di sostanze inquinanti. La vegetazione presente nell’area una volta completato l’impianto, consistente in alberature, siepi, e inerbimenti, non sarà sottoposta ad alcun tipo di rischio di danneggiamento. Nelle zone viabilità previste per i collegamenti interni all’area e per raggiungere i pannelli in caso di manutenzione non sarà presente vegetazione. Infatti le parti dedicate alla viabilità interna avranno una pavimentazione in massicciata stradale, come pure le aree di manovra. Con la realizzazione dell’intervento non vengono alterati i bilanci idrici L’intervento viene realizzato in zona di pianura, ai piedi delle prealpi, ove non sono presenti praterie fanerogame marine. La realizzazione dell’impianto non porterà all’introduzione nell’ambiente circostante di specie vegetali infestanti che possano alterare l’ecosistema in cui il progetto si inserisce. Le specie utilizzate per le siepi e per l’inerbimento saranno quelle già presenti nel contesto territoriale. Il nuovo impianto non comporterà rischi di danneggiamento per l’attività risicola presente nei lotti circostanti, dal momento che gli interventi previsti sono circoscritti al singolo lotto di intervento. L’impianto non produce nessun tipo di bioaccumulo X Potenziali effetti positivi Incremento della vegetazione arborea (o comunque para-naturale) in aree artificializzate X Aggiunta di elementi di interesse botanico al territorio circostante attraverso azioni connesse al progetto X Con le opere a verde si prevede la reintroduzione di vegetazione tipica della baraggia, costituita da querce per le piante di alto fusto e del brugo per la vegetazione bassa delle aree mantenute a verde. La sospensione dello sfruttamento del terreno dalla coltura del riso consente al terreno stesso di accumulare la ricchezza agricola più preziosa: il riposo consentirà un aumento dell’indice di fertilità 62 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ FAUNA Potenziali effetti negativi Danni o disturbi su animali sensibili in fase di cantiere Distruzione o alterazione di habitat di specie animali di particolare interesse Danni o disturbi in fase si esercizio su animali presenti nelle aree di progetto Interruzioni di percorsi critici per specie sensibili (es. Per l’arrivo ad aree di riproduzione o di alimentazione) SI NO X X X X Rischi di uccisione di animali selvatici da parte del traffico indotto dal progetto X Rischi per l’ornitofauna prodotti da tralicci o altri elementi aerei del progetto X Danneggiamento (o rischio di danneggiamento) del patrimonio ittico X Danneggiamento (o rischio di danneggiamento) del patrimonio faunistico (attività venatorie consentite, raccolta locale di piccoli animali) Creazione di presupposti per l’introduzione di specie animali potenzialmente dannose Introduzione di potenziali bioaccumuli nelle catene alimentari presenti nell’ambiente interessato X X In fase di cantiere ci potrà essere un’interferenza con la fauna presente nell’area. Gli habitat naturali non verranno modificati. La recinzione dell’area sarà realizzata in modo tale da consentire il passaggio degli animali di piccola taglia L’impianto in fase di esercizio non comporterà danni o disturbi su animali presenti nell’area di progetto. La realizzazione dell’impianto non comporterà interruzioni di percorsi critici per specie sensibili. Infatti la recinzione dell’area, unico elemento di sbarramento che modifica la situazione attuale, sarà realizzata in modo tale da consentire il passaggio di animali di piccola taglia Per l’impianto fotovoltaico non saranno richieste manutenzioni particolari o presenza costante di personale nell’area dell’impianto. Non vi sarà quindi il rischio di uccisione di animali selvatici da parte del traffico indotto dal progetto, visto che la situazione non viene modificata in modo significativo rispetto a quella attuale Il progetto non prevede la realizzazione di elementi (tralicci o altro) che possano in qualche modo costituire dei rischi per l’ornitofauna L’intervento non viene realizzato in prossimità di corsi d’acqua e non vi saranno quindi interferenze con il patrimonio ittico Gli interventi prevedono la realizzazione di una recinzione perimetrale del lotto, al fine di garantirne la protezione e la sicurezza. nella parte bassa della recinzione saranno però lasciati dei passaggi per gli animali di piccola taglia che vogliono attraversare l’area La realizzazione dell’impianto non è collegata all’introduzione di specie animali potenzialmente dannose L’impianto non produce nessun tipo di bioaccumulo X Potenziali effetti positivi Miglioramento indiretto della situazione faunistico attuale attraverso la creazione di nuovi habitat funzionali Miglioramento diretto della situazione faunistico attuale attraverso azioni dirette di reintroduzione L’intervento non modifica la situazione attuale X L’intervento non modifica la situazione attuale X 63 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ ECOSISTEMI Potenziali effetti negativi Alterazioni nella struttura spaziale degli ecomosaici esistenti e conseguenti perdite di funzionalità ecosistemica complessiva Alterazioni nel livello e/o nella qualità della biodiversità esistente e conseguenti perdite di funzionalità ecosistemica complessiva Perdita di naturalità nelle aree coltivate SI NO L’impianto non modifica gli ecosistemi esistenti X L’impianto non modifica la biodiversità esistente X X Frammentazione della continuità ecologica complessiva nell’ambiente terrestre coinvolto Impatti negativi sugli ecosistemi acquatici conseguenti al mancato rispetto del deflusso minimo vitale Interruzioni della continuità ecologica in ecosistemi di acqua corrente Eutrofizzazione di ecosistemi lacustri, o lagunari, o marini X X X X La sospensione dello sfruttamento del terreno con coltura del riso consente al terreno stesso di accumulare la ricchezza agricola più preziosa, ossia l’aumento della fertilità. La previsione di mantenere a verde per un periodo di 20 anni senza concimazioni organiche i terreni interessati dall’intervento porterà ad una fase di riposo per il terreno stesso che per tutto il fase non sarà interessato dallo sfruttamento intenso. Anche se il lotto sarà recintato, verranno comunque lasciati dei piccoli vani attraverso cui possano passare i piccoli animali, in modo tale da non creare nessun disturbo e non costituire elementi di discontinuità L’intervento non viene realizzato in prossimità di ecosistemi acquatici L’intervento non viene realizzato in prossimità di acqua corrente L’intervento non viene realizzato in corrispondenza di laghi, lagune o mare Potenziali effetti positivi Creazione, attraverso interventi di mitigazione o di compensazione, di nuovi elementi con funzioni di riequilibrio ecosistemico in aree con criticità attualmente presenti Nell’area non sono presenti criticità ecosistemiche X 64 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ PAESAGGIO SI NO Potenziali effetti negativi Alterazione di paesaggi riconosciuti come pregiati sotto il profilo estetico o culturale X Intrusione nel paesaggio visibile di nuovi elementi potenzialmente negativi sul piano estetico percettivo X Nell’area dell’intervento non sono presenti paesaggi ritenuti pregiati sotto il profilo estetico e culturale. Ciò emerge anche dall’analisi delle cartografie tematiche che individuano aree con particolari pregi o caratteristiche ambientali (indicazioni non presenti nella zona oggetto di intervento) La realizzazione dell’impianto fotovoltaico inserisce nel paesaggio elementi di artificialità costituiti dai pannelli fotovoltaici. Attualmente non sono presenti nell’area impianti fotovolaici a terra e quindi tali elementi potrebbero risultare, dal punto di vista percettivo, estranei al territorio. È però ipotizzabile che in futuro, abbastanza imminente viste le linee di investimento europee, statali e regionali, questo tipo di impianto possa essere proposto anche il altri lotto ubicati in prossimità di quello d’intervento. Potenziali effetti positivi Eliminazione di elementi attuali di criticità paesaggistica Realizzazione di nuovi elementi di qualità paesistica in seguito ad azioni di progetto compensative Introduzione sul territorio di nuove opportunità per fruire vedute paesaggistiche di qualità BENI CULTURALI Potenziali effetti negativi Eliminazione e/o danneggiamento di beni storici o monumentali Alterazione di aree di potenziale interesse archeologico Compromissione del significato territoriale di beni culturali X Nell’area non sono presenti criticità paesaggistiche Non saranno introdotti nuovi elementi di qualità paesistica X X SI Sul territorio non vengono introdotte nuove opportunità per fruire di vedute paesaggistiche di qualità NO X X X Nell’area interessata dall’intervento non sono presenti beni storici o monumentali. La realizzazione del nuovo impianto non avrà interferenze con beni di questo tipo Nell’area in cui si inserisce il progetto non vi sono potenzialità di interesse archeologico La realizzazione del progetto non porterà ad una compromissione del significato territoriale di beni culturali. Nell’area oggetto di intervento non sono presenti beni culturali significativi. Potenziali effetti positivi Introduzione di opportunità positive (migliore fruibilità, nuove conoscenze) per i beni culturali del territorio interessato dal progetto X L’intervento non risulta collegato ai beni culturali presenti sul territorio 65 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ ASSETTO TERRITORIALE Potenziali effetti negativi SI NO Impegno temporaneo di viabilità locale da parte del traffico indotto in fase si cantiere X Eliminazione, alterazione e/o spostamento sfavorevole di opere esistenti con funzioni territoriali Eliminazione o danneggiamento di beni materiali esistenti di interesse economico X X Consumi di aree per le quali sono previste finalità più pregiate dal punto di vista territoriale X Interruzione di strade esistenti o più in generale limitazione dell’accessibilità di aree di interesse pubblico Alterazione nei livelli di distribuzione del traffico sul territorio interessato X X Impatti negativi diretti su usi e fruizioni delle aree interessate dal progetto X Potenziali perdite di valore economico di aree ed abitazioni adiacenti agli interventi di progetto Frammentazione di unità aziendali agricole Innesco sul medio-lungo periodo di nuove edificazioni ed infrastrutture nelle fasce laterali Induzione di fabbisogni non programmati di servizi Riduzione dell’occupazione attuale Il traffico indotto dalla fase cantieristica per la realizzazione del nuovo impianto sarà estremamente limitato in quanto connesso principalmente a: fase di sistemazione generale fornitura dei pannelli (si suppone che ogni bilico possa trasportare circa 60KW Æ occorrono 23 bilici, distribuiti però su più giorni) fornitura delle strutture e altro materiale È da sottolineare il fatto che il nuovo impianto verrà realizzato vicino al casello autostradale di Carisio – autostrada A4 Nell’area non sono presenti opere con funzioni territoriali X X X X X La realizzazione dell’intervento non comporta danneggiamenti a beni di qualunque tipo esterni all’area di intervento. Sull’area di intervento le uniche modifiche riguardano la diversa tipologia di uso del suolo L’area di intervento mantiene la destinazione d’uso agricola, vista la compatibilità dell’intervento con tale utilizzo del suolo. Ai sensi dell’art. 12, comma 7, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 e dell’art. 5, comma 9, del decreto 19 febbraio 2007, gli impianti fotovoltaici possono essere realizzati in aree classificate agricole dai vigenti piani urbanistici senza la necessità di effettuare le variazioni di destinazione d’uso dei siti di ubicazione dei medesimi impianti fotovoltaici. L’intervento risulta quindi ammissibile, senza modificare la destinazione d’uso dell’area individuata. In questo modo, la realizzazione dell’intervento non implicherà una modifica nelle possibilità di utilizzo dell’area a seguito della futura dismissione dell’impianto. Sull’area non sono stati proposti utilizzi di tipo alternativo. La realizzazione dell’intervento non interferisce con spazi esterni al lotto individuato. Non comporta quindi la limitazione dell’accesso ad aree di interesse pubblico. Una volta realizzato, il nuovo impianto non comporterà modifiche al traffico sul territorio. L’unico momento in cui il traffico avrà delle leggere variazioni sarà durante la fase realizzativa. L’aumento del traffico sarà legata principalmente alla fase delle forniture dei pannelli e relative strutture portanti, come per qualunque altro tipo di cantiere. L’area interessata dall’intervento è attualmente destinata all’attività risicola e non è fruita da nessuno per altre finalità. La realizzazione dell’intervento non compromette il terreno dal punto di vista agricolo. La sospensione della coltura risicola per il tempo di vita utile dell’impianto consentirà invece una rigenerazione del terreno e una riacquisizione di fertilità da parte dello stesso. La realizzazione del nuovo impianto darà nuovo valore a tutta l’area. Il lotto interessato dall’intervento risulta di un’unica proprietà e non porta alla frammentazione di altre unità aziendali agricole. La realizzazione del nuovo impianto non necessita di ulteriori opere collaterali oltre a quelle già previste in progetto (cabina Enel e locale inverter). Non è prevedibile quindi che in futuro possano essere proposte nuove edificazioni nelle fasce laterali. L’impianto viene realizzato completo e in futuro non richiederà ulteriori servizi. L’impianto non prevede una riduzione del numero di occupati 66 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Potenziali effetti positivi Consolidamento infrastrutture esistenti L’impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica consente un potenziamento dell’infrastruttura di distribuzione dell’energia elettrica La realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico consentirà un incremento dei servizi connessi alla distribuzione di energia elettrica L’introduzione di nuovi impianti fotovoltaici in un contesto in cui sono ancora poco diffusi può far prospettare a larga scala una diversificazione produttiva alternativa all’economia consolidata sul territorio. L’introduzione di nuovi impianti fotovoltaici in un contesto in cui sono ancora poco diffusi può far prospettare a larga scala una diversificazione produttiva alternativa all’economia consolidata sul territorio. L’intervento non è collegato a fruizioni di tipo ricreativo X Miglioramento dell’offerta di servizi X Offerta di nuove opportunità occupazionali Nuovo presumibili attività economiche indotte dall’opera X X Opportunità, attraverso gli interventi di inserimento ambientale, per nuove fruizioni di tipo ricreativo Risparmi nell’utilizzo complessivo di combustibili fossili, e dei rischi energetici conseguenti X X Il progetto propone la realizzazione di una nuova centrale fotovoltaica per la produzione di energia elettrica, con una potenza pari a circa 1377.50 Wp. La realizzazione del nuovo impianto per la produzione di energia elettrica attraverso l’energia solare consente di diminuire il carico ambientale. Consente di minimizzare le emissioni di gas serra in atmosfera. Questo tipo di produzione non rilascia sostanze inquinanti. La produzione di energia elettrica attraverso il nuovo impianto “pulito” consente la riduzione dell’energia prodotta in un’altra centrale in cui può essere impiegato combustibile fossile (es. gasolio, carbone, metano). Qui si produce energia da fonte rinnovabile, evitando la combustione e quindi la produzione di CO2. L’impianto infatti consentirà un risparmio di immissione di anidride carbonica in ambiente pari a circa 1101 tonnellate annue. 67 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Viene di seguito riportata una check-list con punteggi, per definire il peso dell’impatto. Tabella “Domande-punteggi” per individuazione dell’impatto del progetto 1 2 3 4 5 Criteri Costo approssimato dell’opera in progetto Estensione dell’area su cui si prevede di realizzare l’opera Realizzazione di un’opera di tipo industriale di notevoli dimensioni Infrastrutture connesse allo sfruttamento di risorse idriche Reflui riversati nei ricettori naturali 6 Generazione di rifiuti solidi 7 Generazione di emissioni in atmosfera Quota di popolazione interessata dall’opera Risorse uniche e pregiate 8 9 10 11 12 Opera realizzati in aree esondabili Incompatibilità con uso del territorio circostante Disponibilità di servizi Valore Costo tra 1 e 10 milioni Livello Basso Superficie area tra 4ha e 20 ha Medio L’opera comprende industriale rilevante un progetto di tipo Si Non vi saranno infrastrutture connesse allo sfruttamento di risorse idriche La costruzione e la gestione del nuovo impianto non genera riversamento di rilevanti quantità di reflui in ricettori idrici naturali La costruzione e la gestione del nuovo impianto non genera la produzione di significative quantità di rifiuti solidi che andranno smaltiti nel territorio interessato dal progetto La costruzione e la gestione del nuovo impianto non genera emissioni in atmosfera La realizzazione dell’opera non comporta la delocalizzazione di abitanti L’opera non interferirà con opere uniche e pregiate (geologiche, storiche, archeologiche, culturali, ecologiche) L’area non viene realizzata in aree soggette ad esondazioni La costruzione e la gestione del nuovo impianto non sarà incompatibile con l’uso del territorio circostante in termini di estetica/rumore/odore/accettabilità La domanda di servizi richiesta dal progetto non supera la disponibilità attuale degli stessi Punteggio 5 5 10 No 0 No 0 No 0 No 0 Basso 0 No 0 No 0 No 0 No 0 Totale 20 L’impatto risulta pari a 20/120 corrispondente circa ad un peso di 16% 68 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 7. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso MATRICI Possono essere considerate delle check lists bidimensionali, in cui il primo asse descrive le azioni proposte, mentre il secondo asse elenca le componenti ambientali. Le intersezioni indicano gli impatti che si creano tra i progetti e lo stato dell’ambiente (vengono utilizzate in fase di assessment). Si procede in questo modo: - individuazione delle componenti ambientali - individuazione delle caratteristiche di attività dell’opera (eliminazione delle voci di importanza ininfluente) - attribuzione di uno o più coefficienti numerici legati all’impatto z z z z z Atmosfera Ambiente idrico Suolo Flora Fauna z z z z z z z z z z Aspetti fisici z z Aspetti estetici e culturali Aspetti socio-economici z z Smantellamento impianto z z z Smaltimento rifiuti z z z Esercizio impianto (e relativa manutenzione) PARAMETRI Trasporto e stoccaggio Modifiche infrastrutture AZIONI Realizzazione impianto MATRICE DEGLI IMPATTI PRIMARI z z z z z z z z z z z z z z z z z z z z z z z z z z Suolo Flora Fauna Aspetti fisici Aspetti estetici e culturali Aspetti socio-economici z z z z z z z z z z z Aspetti socioeconomici Fauna z z z z z Aspetti estetici e culturali Flora z Aspetti fisici Suolo Ambiente idrico Ambiente idrico Atmosfera Atmosfera MATRICE DI INTERAZIONE DEI PARAMETRI AMBIENTALI PER DETERMINARE GLI EFFETTI DEL SECONDO ORDINE z z z z z z z 69 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ ACQUE sotterranee ATMOSFERA FLORA FAUNA USI DEL SUOLO RICREAZIONE AMBIENTE E BENI CULTURALI FATTORI SOCIO-ECONOMICI X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Spesa locale Forniture Occupazione Immigrazione Scarico di effluenti aeriformi Rilevati in terra Mov. e stocc. mater. radioattivi Scarico di effluenti liquidi Bacini idrici X Servizi per l’impianto Occupazione di suolo e vincoli Alterazioni idrologia sotterranea Modificaz. portata corsi d’acqua Edifici e infrastrutturazioni Linee di trasmissione elettrica Barriere e recinzioni X Spesa locale Immigrazione Cambiamenti nel traffico Estrazioni inerti Sterri e riporti X Bacini idrici X Forniture e appalti X ESERCIZIO Occupazione X Barriere e recinzioni Suoli Quantità Qualità Temperatura Quantità/qualità Qualità Clima Vegetazione naturale Vegetazione coltivata Specie protette Uccelli Animali terrestri Animali acquatici Specie protette Zona umida Boschi Zone coltivate Zone residenziali Escursionismo Caccia e pesca Paesaggio Ecosistemi Beni culturali Parchi e riserve Sistema culturale Salute e sicurezza Popolazione Occupazione Economia locale Attività agricole Attività industriale Strade FATTORI TERRA ACQUE di superficie Edifici e infrastrutturazioni CATEGORIE Rumori, vibrazioni, polveri COMPONENTI AMBIENTALI Canalizzazioni AZIONI RILEVANTI Occupazione di suolo e vincoli Alteraz. idrologia sotterranea COSTRUZIONE X X X X X X X X X X X X X X X X X X 70 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ MATRICE DI SCOPING INERENTE FASE SI COSTRUZIONE E FASE DI ESERCIZIO Azioni di progetto Trasporto materiale da costruzione X X Stoccaggio provvisorio materiale da costruzione X X X X X X X Realizzazione fondamenta X Costruzione edifici ed impianti Pavimentazione strade e piazzali X X X X Produzione energia elettrica X Manutenzione Controllo a distanza dell’impianto Produzione energia elettrica Consumo energie e materie prime Prelievo acque potabili Emissione materiali inquinanti Produzione di vapore acqueo Presenza deposito di stoccaggio Emanazione odori molesti Emissione rumori e vibrazioni Produzione e diffusione polveri Emissioni gassose Traffico veicolare X Emissioni rumore e vibrazioni X Emissioni gassose Produzione materiale inerte X Traffico veicolare pesante Accesso al cantiere Fattori di impatto Esercizio X X Presenza mezzi e strutture Costruzione Produzione e diffusione polveri Fase X Componenti e fattori ambientali Atmosfera Acque superficiali Acque sotterranee Suolo e sottosuolo Ecosistema X X X Vegetazione flora e fauna X X Paesaggio X X Rumori e vibrazioni Assetto demografico e sociale X Assetto igienico sanitario X X Assetto economico e territoriale Assetto urbanistico X X Discariche controllate X Costruzione X Viabilità Esercizio 71 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 8. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso Networks Si tratta di diagrammi di flusso che rappresentano le catene di impatti generati dalle attività di progetto, si evidenziano non solo gli impatti diretti delle azioni di progetto sulle componenti ambientali, ma anche gli impatti di ordine superiore a carico di altre variabili del sistema Progetto Realizzazione nuovo impianto fotovoltaico Attività Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili Abbandono coltivazione risicola Azionifonti Occupazione del suolo Circa 4 ha Qualità dell’aria Intrusione nell’ambiente Pannelli fotovoltaici Rigenerazione terreno agricolo No immissione concimi Risorse idriche Effetti di primo ordine Effetti biotici Riduzione emissioni anidride carbonica Effetti sul paesaggio Rinaturalizzazione del terreno Riduzione della quantità di acque utilizzate Disturbo habitat naturale fauna Circa 1101 ton Introduzione elementi di artificialità Effetti di secondo ordine Non sono stati individuati effetti di secondo ordine 72 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 9. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso CARTE TEMATICHE Non è stata fatta valutazione con carte in quanto non sono stati individuati aspetti significativi che potessero essere più chiaramente esemplificati in una cartografia specifica. Per la valutazione degli impatti dovuti alla realizzazione del progetto proposto non sono state redatte carte di valutazione in quanto si ritiene che gli elementi di impatto siano limitati e circoscritti a singoli aspetti. In particolare nell’area di intervento (considerata a scala territoriale ampia) non sono stati individuati elementi ambientali rilevanti, quali: - siti di rilevanza faunistico siti di rilevanza botanica siti di rilevanza geologica - unità ecosistemiche elementi di interesse storico-culturale elementi di degrado ambientale L’area oggetto di intervento non è caratterizzata da aree soggette a valanghe, a dissesti idrogeologici in atto (frane ed erosioni), zone alluvionabili, aree sismiche, incendi, inquinamento idrico superficiale, inquinamento delle falde, inquinamento atmosferico, degrado ecosistemico, degrado paesaggistico, degradazione del suolo. Non sono presenti caratteristiche ambientali significative, quali stabilità dei versanti, naturalità, potenziali di biomassa, permeabilità. Non sono stati riscontrati elementi significativi relativi al valore naturalistico-scientifico, al valore paesaggistico, alla vulnerabilità idrogeologica, alla sensibilità ecosistemica agli inquinanti idrici e all’inquinamento atmosferico; non è stata individuata una fragilità ecosistemica strutturale né una vulnerabilità antropica. Gli aspetti per i quali si è ritenuto opportuno procedere con un approfondimento grafico riguardano gli elementi di importanza estetica (vedute tradizionalmente fruite, degradi visivi). Vengono di seguito riportate alcune immagini. 73 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 74 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Mottalciata Vista aerea dal San Bernardo verso l’area di intervento San Bernardo Vista aerea dall’area di intervento verso l’arco alpino 75 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 10. VALUTAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO Viene di seguito riportata una valutazione dell’impatto acustico, redatta secondo i parametri stabiliti dalla D.G.R. n. 9-11616 del 02.02.2004 “Criteri per la redazione della documentazione di impatto acustico” 10.1 Descrizione dell’attività in progetto e dei macchinari di cui è prevedibile l’utilizzo La realizzazione del nuovo impatto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile (sole) prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici e relative strutture, la realizzazione di una cabina ENEL/locale utente e l’installazione di nr. 3 inverter trifase, necessari per la conversione dell’energia da continua ad alternata. L’impianto, avendo una potenza installata pari a 1377.50 kWp, è sottoposto alla fase di Verifica della procedura di VIA ai senti dell’art. 4, comma 1, della Legge Regionale 14 Dicembre 1998, n. 40 “Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione”, in quanto esso rientra nella categoria progettuale n. 36 dell''Allegato B2: con denominazione “Impianti industriali non termici per la produzione di energia, vapore e acqua calda” e non ricade neppure parzialmente all'interno di aree naturali protette. L’intervento viene realizzato nella pianura biellese, in un contesto agricolo, utilizzando un’area attualmente coltivata a riso. 10.2 Descrizione degli orari di attività e di quelli di funzionamento degli impianti principali L’impianto sarà in funzione in relazione alla radiazione solare, variabile quindi sia in base al calendario sia in relazione alle condizioni metereologiche. Il funzionamento degli inverter sarà relazionato all’effettivo funzionamento dei pannelli. 76 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 10.3 Descrizione delle sorgenti rumorose connesse all’attività e loro ubicazione; dati di targa relativi alla potenza acustica delle differenti sorgenti sonore Le uniche sorgenti rumorose presenti nel nuovo impianto fotovoltaico saranno i 3 inverter posizionati tra i pannelli come indicato nella seguente planimetria. Gli inverter si configurano come una sorgente puntiforme. Di seguito viene riportata una tabella contenente le specifiche tecniche della tipologia di inverter di cui si prevede l’installazione. 77 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 10.4 Descrizione delle caratteristiche costruttive I dati di rumorosità sopra riportati fanno riferimento all’inverter considerato da solo. Bisogna però tener conto che, posizionandoli in mezzo al campo, sarà necessario prevedere un piccolo box che li contenga, in modo tale da proteggerli dalle intemperie. Tale box sarà climatizzato, isolato e insonorizzato in modo opportuno. I valori di rumorosità saranno così ulteriormente ridotti. 78 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 10.5 Identificazione e descrizione dei ricettori presenti nell’area di studio Nell’area di studio è presente Cascina del Bon ad una distanza di circa 81 metri dall’inverter più vicino. Nelle vicinanze vi sono altri due piccoli fabbricati , situati ad una distanza maggiore. In prossimità dell’intervento non sono presenti aree naturalistiche vincolate, né parchi pubblici e aree esterne destinate all’attività ricreativa e allo svolgimento della vita sociale della collettività. I terreni circostanti risultano tutti a destinazione agricola. 79 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 10.6 Planimetria dell’area Planimetria con indicazione ubicazione inverter, loro distanza dai confini. Gli inverter saranno ubicati ad una distanza dai confini di almeno 45 ml. 10.7 Indicazione della classificazione acustica Il comune di Mottalciata non ha ancora provveduto a far redigere ai sensi della L.R. 52/2000, Legge Quadro 447/95 il Piano di classificazione acustica e pertanto non è stato possibile effettuare una verifica con dei valori base di riferimento. Tuttavia, considerata la collocazione extraurbana e la considerevole presenza di attività agricole e rapportandola a zone analoghe, è concepibile immaginare che un ‘area come quella in oggetto possa in futuro rientrare nella “Aree di tipo misto”, Classe Acustica III, (Classe III – aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate dal traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici). In basa a questi dati il valore limite massimo di emissione che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa dovrebbe essere: - Diurno: 55 dB - Notturno: 45 dB 80 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 10.8 Individuazione delle principali sorgenti sonore già presenti nell’area di studio Nell’area di studio non sono presente sorgenti sonore. 10.9 Calcolo previsionale dei livelli sonori generati dall’opera nei confronti dei ricettori e dell’ambiente esterno Le uniche componenti degli impianti che producono rumore sono gli inverter. La tipologia di inverter individuata produce 65 db a 1 m di distanza con le ventole in funzione e 55 db a 1 m di distanza con le ventole non in funzione. La ditta produttrice degli inverter previsti in progetto ha stimato una riduzione di 3 db ogni 2 m. A 10 m si ha la seguente situazione: 50 db con ventole in funzione 40 con ventole non in funzione A 35 m si ha la seguente situazione: 13 db con ventole in funzione 3 db con ventole non in funzione A 50 m si ha la seguente situazione il rumore degli inverter non è più percepibile. Si può quindi sostenere che all’esterno dell’area di intervento non verranno superati i valori limite massimo di emissione previsti per le “Aree di tipo misto”, Classe Acustica III. Saranno comunque predisposti controlli periodici per verificare la conformità ai limiti di legge dei livelli sonori generati dall’impianto stesso. 10.10 Calcolo previsionale dell’incremento dei livelli sonori dovuti all’aumento del traffico veicolare indotto da quanto in progetto Una volta entrato in esercizio, il nuovo impianto fotovoltaico non andrà ad interferire con il traffico veicolare. Vi sarà infatti la presenza molto ridotta di personale nell’area, limitatamente alla necessità di realizzare delle manutenzioni o delle rilevazioni particolari. 10.11 Descrizione dei provvedimenti tecnici Al fine di diminuire la rumorosità degli inverter sarà possibile prevedere l’insonorizzazione acustica dei box in cui gli inverter vengono inseriti per essere protetti dagli agenti atmosferici. 81 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ 10.12 Analisi dell’impatto acustico generato in fase di realizzazione Viene di seguito riportato un RAPPORTO DI VALUTAZIONE DELL'ESPOSIZIONE DEI LAVORATORI AL RUMORE, ai sensi dei DLgs 277/91, 494/96 e 528/99, D.P.R. 222/2003 NATURA DELL'OPERA: Pannelli solari TIPOLOGIA: Rumori di fondo per funzionamento inverter GRUPPO OMOGENEO: Condizioni di esercizio impianto fotovoltaico ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Media valori ambienti aperti con inverter e ventilatori in funzione Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Leq 100,0 65,0 65,0 dB(A) Sull’Attività di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A) NATURA DELL'OPERA: Realizzazione impianto fotovoltaico TIPOLOGIA: Opere di allestimento per posa pannelli fotovoltaici GRUPPO OMOGENEO: Opere di allestimento per posa pannelli fotovoltaici ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Installazione cantiere Leq 5,0 77,0 Scavo di sbancamento 69,0 83,0 Strutture in C.A. per plinti fondazione 22,0 83,0 4,0 79,0 83,0 dB(A) Opere esterne varie Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sull’Attività di tutto il cantiere: Superiore a 80 fino a 85 dB(A) NATURA DELL'OPERA: Allestimento terreno e opere accessorie TIPOLOGIA: Impianto Fotovoltaico GRUPPO OMOGENEO: Responsabile Tecnico di Cantiere ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Attività di ufficio Leq 68,0 68,0 Installazione cantiere 1,0 77,0 Scavi di sbancamento 1,0 83,0 25,0 83,0 5,0 0,0 78,0 dB(A) Strutture in C.A. Fisiologico Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sull’Attività di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A) 82 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ NATURA DELL'OPERA: Allestimento terreno e opere accessorie TIPOLOGIA: Impianto Fotovoltaico GRUPPO OMOGENEO: Capo Squadra (installazione di cantiere, scavi di sbancamento, scavi di fondazione) ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Leq Installazione cantiere 54,0 77,0 Scavi di sbancamento 27,0 83,0 Scavi di fondazione 14,0 79,0 5,0 0,0 80,0 dB(A) Fisiologico Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sull’Attività di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A) NATURA DELL'OPERA: Livellamenti terreno TIPOLOGIA: Impianto Fotovoltaico GRUPPO OMOGENEO: Palista ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Leq Utilizzo Pala 60,0 88,0 Manutenzione e pause tecniche 35,0 64,0 5,0 0,0 86,0 dB(A) Fisiologico Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sull’Attività di tutto il cantiere: Superiore a 85 fino a 90 dB(A) DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Protettori Auricolari: Dotazione personale; Protezione dell'Udito: Obbligatoria; Tipo di Dispositivo: Attenuazione SNR < 25 dB (lanapiuma - consigliata fino a 90 dB(A)) SORVEGLIANZA SANITARIA (1) O Preassuntiva generale attitudinale; O Preventiva e 1° visita successiva; O Periodica biennale; O Periodica annuale; INFORMAZIONE E FORMAZIONE (1) O Distribuzione materiale informativo; O Formazione e addestramento uso DPI; O Formazione specifica uso macchine/attrezzature; MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI Le cabine delle macchine operatrici devono essere tenute chiuse durante le lavorazioni, per ridurre al minimo l'esposizione dell'operatore. (1) C = Consigliata (prevenzione generale); O = Obbligatoria (per disposizione di legge); D = Disposta (dal medico competente, su richiesta del lavoratore, dagli organi di vigilanza); 83 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ NATURA DELL'OPERA: Livellamenti terreno TIPOLOGIA: Impianto Fotovoltaico GRUPPO OMOGENEO: Escavatorista ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Leq Utilizzo Escavatore 60,0 87,0 Manutenzione e pause tecniche 35,0 64,0 5,0 0,0 85,0 dB(A) Fisiologico Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sull’Attività di tutto il cantiere: Superiore a 80 fino a 85 dB(A) DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Protettori Auricolari: Dotazione personale; Protezione dell'Udito: Obbligatoria; Tipo di Dispositivo: Attenuazione SNR < 25 dB (lanapiuma - consigliata fino a 90 dB(A)) SORVEGLIANZA SANITARIA (1) O Preassuntiva generale attitudinale; O Preventiva e 1° visita successiva; O Periodica biennale; O Periodica annuale; INFORMAZIONE E FORMAZIONE (1) O Distribuzione materiale informativo; O Formazione e addestramento uso DPI; MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI Le cabine delle macchine operatrici devono essere tenute chiuse durante le lavorazioni, per ridurre al minimo l'esposizione dell'operatore. (1) C = Consigliata (prevenzione generale); O = Obbligatoria (per disposizione di legge); D = Disposta (dal medico competente, su richiesta del lavoratore, dagli organi di vigilanza); NATURA DELL'OPERA: Livellamenti terreno TIPOLOGIA: Impianto Fotovoltaico GRUPPO OMOGENEO: Autista Autocarro ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Leq Utilizzo Autocarro 60,0 78,0 Manutenzione e pause tecniche 35,0 64,0 5,0 0,0 76,0 dB(A) Fisiologico Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sull’Attività di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A) MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI Le cabine delle macchine operatrici devono essere tenute chiuse durante le lavorazioni, per ridurre al minimo l'esposizione dell'operatore. 84 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ NATURA DELL'OPERA: Posa plinti di fondazione TIPOLOGIA: Impianto Fotovoltaico GRUPPO OMOGENEO: Autista Autobetoniera ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Leq Carico (vedi impianto di preconfezione calcestruzzi) 10,0 84,0 Trasporto 40,0 78,0 Scarico 30,0 78,0 Manutenzione e pause tecniche 15,0 64,0 5,0 0,0 79,0 dB(A) Fisiologico Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sull’Attività di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A) NATURA DELL'OPERA: Casseri plinti di fondazione TIPOLOGIA: Impianto Fotovoltaico GRUPPO OMOGENEO: Carpentiere ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Leq Fondazioni e strutture piani interrati 12,0 84,0 Strutture in C.A. in elevazione 65,0 70,0 Struttura di copertura con orditura in legno 7,0 78,0 Utilizzo sega circolare 5,0 93,0 Montaggio e smontaggio ponteggi 6,0 78,0 Fisiologico 5,0 0,0 82,0 dB(A) Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sull’Attività di tutto il cantiere: Superiore a 80 fino a 85 dB(A) DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Protettori Auricolari: Dotazione personale; Protezione dell'Udito: Obbligatoria; Tipo di Dispositivo: Attenuazione SNR < 25 dB (lanapiuma - consigliata fino a 90 dB(A)) SORVEGLIANZA SANITARIA (1) O Preassuntiva generale attitudinale; O Preventiva e 1° visita successiva; O Periodica biennale; O Periodica annuale; INFORMAZIONE E FORMAZIONE (1) O Distribuzione materiale informativo; O Formazione e addestramento uso DPI; (1) C = Consigliata (prevenzione generale); O = Obbligatoria (per disposizione di legge); D = Disposta (dal medico competente, su richiesta del lavoratore, dagli organi di vigilanza); 85 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ NATURA DELL'OPERA: Opere edili varie TIPOLOGIA: Impianto Fotovoltaico GRUPPO OMOGENEO: Muratore polivalente ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Leq Opere varie 85,0 79,0 Assistenza scavi 10,0 78,0 5,0 0,0 79,0 dB(A) Fisiologico Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sull’Attività di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A) NATURA DELL'OPERA: Posa struttura metallica di supporto TIPOLOGIA: Impianto Fotovoltaico GRUPPO OMOGENEO: Fabbro ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Leq Utilizzo mola da banco (B398) 5,0 84,0 Utilizzo trapano a colonna (B650) 5,0 81,0 Operazioni di saldatura elettrica (B576) 5,0 72,0 Operazioni di saldatura e taglio ossiacetilenico (B170) 4,0 87,0 70,0 78,0 Spostamenti con automezzo (B34) 6,0 79,0 Fisiologico e pause tecniche (A322) 5,0 64,0 80,0 dB(A) Utilizzo di avvitatori vari per montaggio Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sull’Attività di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A) MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI Se si vuole evitare il passaggio alla fascia superiore di appartenenza è necessario non superare il tempo medio giornaliero dedicato alle lavorazioni di maggior esposizione. NATURA DELL'OPERA: Posatore tubazioni TIPOLOGIA: Impianto Fotovoltaico GRUPPO OMOGENEO: Posatore tubazioni ATTIVITA' Preparazione materiale con utensili vari (utilizzo filiera ecc.) (B273) Assistenza agli scavi % Esposizione Media Cantiere Leq 15,0 80,0 2,0 65,0 86 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ Posa tubature (A24) Fisiologico e pause tecniche (A315) Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE 78,0 76,0 5,0 64,0 77,0 dB(A) Sull’Attività di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A) MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI Utilizzare i DPI durante le fasi di lavoro con rumorosità > a 90 dBA (es.: Scanalature e forature - utilizzo scanalatrice o elettrodemolitore). Durante le fasi di lavoro che eccedono i 90 dBA è necessario evitare la concomitanza con altre lavorazioni nelle immediate vicinanze; inoltre è opportuno delimitare e segnalare la zona di lavoro con mezzi appropriati. Non superare il tempo dedicato nella settimana alla lavorazione di maggior esposizione adottando, ove del caso, la rotazione fra il personale. NATURA DELL'OPERA: TIPOLOGIA: Manutenzione impianto Fotovoltaico GRUPPO OMOGENEO: Manutenzione dell'impianto fotovoltaico ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE 0,0 Leq dB(A) Sull’Attività di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A) NATURA DELL'OPERA: Costruzioni Edili in Genere TIPOLOGIA: Manutenzioni GRUPPO OMOGENEO: Assistente Tecnico di Cantiere (generico) ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Installazione cantiere (A3) Leq 3,0 77,0 Sollevamento materiale (B409) 12,0 76,0 Ripristini vari (A93) 55,0 80,0 Verniciature e tinteggiature (A94) 25,0 74,0 5,0 64,0 79,0 dB(A) Fisiologico e pause tecniche (A315) Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sull’Attività di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A) 87 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ NATURA DELL'OPERA: Costruzioni Edili in Genere TIPOLOGIA: Manutenzioni GRUPPO OMOGENEO: Fabbro % Esposizione Massima Settimanale ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Leq Manutenzione di opere in ferro (A74) 95,0 95,0 80,0 Fisiologico e pause tecniche (A315) 5,0 5,0 64,0 80,0 dB(A) Lep= 80,0 FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sulla Settimana di Maggior Esposizione: Fino a 80 dB(A) Sull’Attività di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A) MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI Se si vuole evitare il passaggio alla fascia superiore di appartenenza è necessario non superare il tempo medio giornaliero dedicato all'attività di maggior esposizione. NATURA DELL'OPERA: Costruzioni Edili in Genere TIPOLOGIA: Manutenzioni GRUPPO OMOGENEO: Operaio generico per impianto ATTIVITA' % Esposizione Media Cantiere Leq Interventi di ordinaria manutenzione 60,0 80,0 Sollevamento materiale (B409) 20,0 76,0 Pulizia (A315) 15,0 64,0 5,0 64,0 79,0 dB(A) Fisiologico e pause tecniche (A315) Lep= FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE Sull’Attività di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A) 88 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ C. OPERE DI RECUPERO, MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE 11.OPERE DI RECUPERO AMBIENTALE Gli interventi di recupero consistono nel ripristino dei luoghi interessati dall’esecuzione dei lavori e dalla cantierizzazione. Si segnala che l’organizzazione del cantiere rispecchia l’impostazione futura dell’impianto, in particolare per quanto riguarda la viabilità interna dell’area. Già in fase di cantiere verranno individuate le zone di viabilità, che saranno le stesse dell’impianto concluso. In questo modo si riducono le lavorazioni e si limitano le aree di cantiere da recuperare a conclusione degli interventi. Al termine degli interventi di posa dei pannelli e sistemazione della viabilità interna verranno realizzate le opere di verde, che consentiranno anche di recuperare tutta l’area dal punto di vista ambientale. In particolare si prevede la posa di siepi sempreverdi a mascheramento della recinzione perimetrale. A conclusione degli interventi si provvederà alla rapida ricostruzione di uno strato erbaceo attraverso opportune tecniche, quali l’idrosemina per tutte le superfici lasciate libere dai pannelli e dalla viabilità. Si prevede la riproposizione nelle aree verdi della vegetazione tipica della baraggia (che in queste zone ospita specie animali rare) quali molina, brugo, felce aquilina. 12.OPERE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE Gli interventi di mitigazione sono finalizzati al miglioramento dell’inserimento ambientale delle opere in progetto, particolarmente importanti nelle situazioni ambientali di pregio naturalistico e paesaggistico, quando le opere in progetto sono visibili e comportano interferenze con il contesto ambientale e paesaggistico in cui si inseriscono. Le mitigazioni sono accorgimenti tecnici per ridurre gli impatti ambientali previsti. Una prima categoria di mitigazioni attiene alla localizzazione dell’intervento in progetto. L’intervento è stato collocato in un sito non posizionato in aree ad elevata sensibilità ambientale relativamente alle interferenze prodotte. L’area prescelta non presenta nessun livello di criticità. Altre mitigazioni sono relative alla scelta dello schema progettuale e tecnologico di base. Lo schema progettuale adottato è quello che minimizza le interferenze indesiderate, massimizzando gli aspetti positivi. Per la realizzazione dell’intervento non sono previste opere di scavo rilevanti. La sistemazione generale del terreno prevede un semplice livellamento del terreno ove fosse necessario (il terreno presenta già una conformazione pianeggiante dovuta alla coltura risicola) e in particolare nelle aree destinate alla viabilità interna. Per ridurre le opere di scavo e i movimenti terra non sono state previste altre movimentazioni. Le uniche opere di scavo sono quelle connesse alla realizzazione delle impronte in cui realizzare i 89 PEA Srl Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI) __________________________________________________________ plinti delle strutture di supporto dei pannelli e quelli necessari per la posa delle tubazioni interrate (per i cavi in corrente continua e in corrente alternata). Il materiale proveniente dagli scavi verrà impiegato per la sistemazione finale dell’area e non sarà trasportato all’esterno del lotto di intervento. Al fine di ridurre il sollevamento di polveri si provvederà a mantenere il terreno bagnato prima degli scavi stessi. Le operazioni di scavo prevedono il preventivo accantonamento e conservazione del materiale di scotico. Tutte le aree interessate dal movimento terra saranno, al termine delle lavorazioni, inerbite e rinverdite. L’area sarà chiusa da una recinzione perimetrale realizzata in rete metallica di coloritura verde, al fine di meglio inserirla nell’ambiente naturale. All’interno si prevede la posa di una siepe di altezza pari alla rete stessa, al fine di mascherare l’intervento per chi transita in macchina o a piedi nelle immediate vicinanze dell’area di intervento. Le essenze che si è previsto di utilizzare sono sempreverdi, in particolare la Photinia acquista colorazione rossastra durante l’autunno e l’inverno, integrandosi quindi con il variare stagionale delle colorazioni dell’ambiente circostante. La non caducità delle foglie quindi, permetterà di minimizzare le operazioni di manutenzione. Per l’edificio ospitante la cabina Enel vengono forniti elaborati di progetto relativi alla soluzione prescelta. Per quanto possibile per i prospetti dei fabbricati saranno adottate soluzioni compositive ed architettoniche riferite alla tradizione locale, quali copertura a doppia falda, manto di copertura in tegole, murature intonacate e tinteggiate con coloriture naturali. Per la fase si esercizio si prevede la realizzazione di piccole aperture a intervalli di pochi metri lungo la parte bassa della recinzione, al fine di consentire il passaggio di fauna di piccola dimensione. Si prevede inoltre la posa di una siepe all’interno della recinzione al fine di mitigare, dal punto di vista visivo, la presenza dei pannelli fotovoltaici all’interno dell’area. 13.OPERE DI COMPENSAZIONE Gli interventi di compensazione: sono finalizzati a controbilanciare gli inevitabili impatti ambientali negativi indotti a livello di area vasta. Con misure di compensazione si intende qualunque intervento teso a migliorare le condizioni dell’ambiente interessato ma che non riduce gli impatti attribuibili specificatamente al progetto. Nel presente intervento non è stata valutata la necessità di provvedere ad opere di compensazione di alcun tipo. Borgosesia, marzo 2009 Il Tecnico 90