D imensione tetto Ottobre 2010 Piu ) Da Ondulit il pannello ventilato a protezione multistrato di ultima generazione L’ACCENTO SULLA QUALITA’ Il prodotto più innovativo All’interno: Nuove prescrizioni normative per il regime termico estivo Le nuove direttive del conto energia Esperienza ed innovazione Nasce Coverpiù: Il pannello ventilato a protezione multistrato. ) Una vera e propria innovazione nel settore. E’ frutto dell’esperienza Ondulit in tema di soluzioni di copertura isolate e ventilate, dell’affidabilità e delle elevate performance della protezione multistrato. Tutti i plus del sistema Ondulit si unisco per dar vita ad un prodotto innovativo. Coverpiù è un pannello monolitico costituito, nella parte isolante, da polistirene espanso sinterizzato con grafite e non da poliuretano come i normali pannelli dei quali rappresenta l’innovativa evoluzione. PIU’ QUALITA’ Come è fatto ? . L’elemento di copertura: lastre isolanti in acciaio a protezione multistrato, marcate CE secondo UNI EN 14782, costituite da una lamiera di acciaio zincato (EN 10147) dello spessore di mm 0,40 protetta nella faccia superiore da un rivestimento costituito da un composto plastico bituminoso (dello spessore di circa mm 1,5) con funzione anticorrosiva ed insonorizzante e da una lamina in alluminio naturale (ovvero preverniciato), e nella faccia inferiore da un primer bituminoso e da una lamina di alluminio naturale. Per assicurare la stabilità nel tempo delle caratteristiche prestazionali, la protezione con funzione anticorrosiva e insonorizzante, spessore di circa mm 1,5, è posizionata sull’estradosso della lamiera; . . L’elemento isolante sagomato: in polistirene espanso sinterizzato a celle chiuse a lambda migliorato contenente grafite (reazione al fuoco Euroclasse E), EPS 100; La lamiera inferiore: in acciaio preverniciato micronervato di colore RAL 9002, spessore mm 0.40. 2 Le caratteristiche TRA L’ELEMENTO DI COPERTURA E LO STRATO ISOLANTE SONO PRESENTI CANALI DI VENTILAZIONE CHE PERMETTONO LIBERA CIRCOLAZIONE D’ARIA. LA MICROVENTILAZIONE DEL PANNELLO RIDUCE IL CARICO TERMICO ALL’ESTRADOSSO DELL’ISOLANTE MIGLIORANDO IL COMFORT AMBIENTALE INTERNO, INOLTRE EVITA L’ECCESSIVO SURRISCALDAMENTO DEL SISTEMA DI COPERTURA DETERMINANDO PER L’ISOLANTE E PER LA LASTRA SUPERIORE DELLE CONDIZIONI DI ESERCIZIO PIÙ FAVOREVOLI AD UNA LORO AFFIDABILITÀ COSTANTE NEL TEMPO. I vantaggi PIU’ resistente rispetto ai normali pannelli. La protezione multistrato, propria delle lastre Coverib, garantisce elevata resistenza alla corrosione. I normali pannelli schiumati danno facilmente luogo alla formazione di muschio sulla sezione di testata del poliuretano. Ciò induce una presenza continua di umidità che determina molto spesso il degrado della lamiera inferiore del pannello. Coverpiù evita questo fenomeno garantendo una più lunga durata della copertura. Inoltre l’aggetto in gronda del solo elemento di tenuta mette le testate del pannello in condizione di non essere esposto al dilavamento delle acque meteoriche, evitando così il deteriorarsi dell’elemento isolante e della lamiera inferiore. PIU’ insonorizzante rispetto ai normali pannelli. La protezione multistrato, propria delle lastre Coverib, garantisce perfetta insonorizzazione ed evita la rumorosità dovuta a pioggia battente caratteristica degli altri pannelli. Più PIÙ termostabile rispetto ai normali pannelli. Infatti nei normali pannelli sandwich le dilatazioni termiche differenziali tra lamiera esterna e quella interna possono determinare nel tempo distacchi tra i paramenti metallici e la schiuma. PIÙ comfort rispetto ai normali pannelli. Nei normali pannelli schiumati, a causa dell’irraggiamento solare, la lamiera superiore si surriscalda non potendo disperdere calore per la presenza dell’isolante in aderenza. Le elevate temperature e le forti escursioni termiche tra giorno e notte sottopongono i pannelli, soprattutto se di elevata lunghezza, a situazioni di esercizio molto critiche. La microventilazione evita l’eccessivo surriscaldamento della copertura determinando per l’isolante e per la lastra superiore condizioni di esercizio più favorevoli ad una loro stabilità costante nel tempo. Riduce inoltre il carico termico all’estradosso dell’isolante, migliorando il comfort ambientale. Queste caratteristiche risultano esaltate quando la finitura della lastre in acciaio a protezione multistrato è costituita da lamina di alluminio naturale 3 Le performance ecc L’eccellenza del multistrato rende unico il pannello Coverpiù. Nel sistema protettivo Ondulit l'acciaio è inglobato in una serie di stratificazioni che lo rendono virtualmente inattaccabile dagli agenti aggressivi e ciò assicura prestazioni superiori e grande affidabilità nel tempo anche nelle più severe atmosfere corrosive (marina, industriale, urbana). Infatti le caratteristiche specifiche dei singoli componenti della lastra multistrato, perfettamente integrate tra loro, determinano una protezione globale della lamiera, virtualmente illimitata nel tempo anche nelle condizioni ambientali più difficili. 1 2 Alluminio naturale Composto bituminoso Acciaio Riflette il 90% delle radiazioni termiche solari evitando dannosi surriscaldamenti e contribuendo ad aumentare la producibilità dei pannelli fotovoltaici. 3 Il composto bituminoso forma una vera e Assicura l’infrangibilità e la resistenza propria barriere anticorrosiva, chimicamente meccanica necessarie per sostenere inerte ed elettricamente isolante, i pannelli fotovoltaici. che riveste l'acciaio anche nei bordi. L’eccezionale isolamento acustico. Uno studio portato avanti nel 2005 in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma dal titolo “Comportamento acustico dei sistemi di copertura” evidenziò che nel caso di rumorosità derivante da pioggia battente la lastra multistrato è di gran lunga la più silenziosa tra le coperture metalliche sia semplici (lamiere non coibentate) che coibentate (4,17 volte meno rumorosa rispetto ai pannelli sandwich prefabbricati). Presso l’Istituto ISTEDIL di Guidonia (RM) è stato sottoposto il nuovo pannello Coverpiù alle stesse prove di pioggia artificiale, utilizzando la stessa tecnologia ed attrezzatura realizzata nel 2005. I prodotti sottoposti a prova sono stati: - Pannello sandwich poliuretano (sp. 40 mm) con doppia lamiera - Pannello COVERPIU polistirene (sp. 40 mm) con doppia lamiera (esterna in multistrato) Il risultato è sorprendente. Abbattimento del carico termico. All’interno di due campagne di prove termiche, sono state poste a confronto diverse tipologie di copertura, ovvero: - pannello isolante in poliuretano (non ventilato, estradosso in lamiera di acciaio preverniciato) - pannello isolante in polistirene (non ventilato con estradosso in lastra in acciaio a protezione multistrato) - pannello isolante in polistirene micro ventilato (con estradosso in lastra in acciaio a protezione multistrato) COVERPIU’. Le prove sono state eseguite su coperture con colore esterno sia chiaro che scuro, al fine di valutare l’effetto di assorbimento di calore per irraggiamento. Le varie tipologie di copertura sono state posate contemporaneamente su identici box di prova termoisolati, nelle stesse condizioni di irraggiamento esterno. 4 I pannelli Coverpiù hanno garantito valori di temperatura all’estradosso dell’isolante e, come attesa conseguenza, temperature superficiali del paramento interno più basse. ezionali di Coverpiù Marcate C E 1 2 3 Durabilità ventennale certificata ITC - CNR Coverpiù ha un comportamento acustico di gran lunga migliore rispetto ad un pannello sandwich in poliuretano. INTERNO 3 2,5 Livello acustico Coverpiù in db riferimento ISTEDIL 1632/2010 B 2 1,5 Livello acustico pannello PUR in db riferimento ISTEDIL 1632/2010 A 1 0,5 0 COVERPIU’ PANNELLO SANDWICH POLIURETANO I risultati delle prove (Certificazione Istedili Guidonia RM n° 1632/2010 A – B) sono sinteticamente riportati nella tabella in basso e nel grafico a lato. Materiale Leq db1 - db2 Coverpiù interno 67,8 1,0 Pannello PUR interno 77,7 3,05 Il motivo del risultato ottenuto è da ascrivere all’effetto combinato di attenuazione del rumore dovuto alla presenza del materassino plastico isolante posto all’estradosso della lastra che funge da manto di copertura del pannello Coverpiù, ed alla particolare struttura del pannello stesso che si presenta discontinua nella sua sezione per la presenza di canali di ventilazione. Tali condotti liberi da isolante creano di fatto percorsi meno favorevoli alla propagazione della vibrazione sonora che genera il rumore percepito. 5 Contenimento energetico R n.59 P D l u s S U C FO 09 0 2 e l i r p a 2 l de Il tema del raffrescamento estivo rappresenta un fronte strategico sotto il profilo dei consumi energetici, divenuto sempre più critico con il progressivo diffondersi degli impianti di condizionamento. L’involucro edilizio, attraverso cui avvengono tutti gli scambi energetici fra esterno ed interno, non è più concepibile solo come una semplice barriera, ma piuttosto come “filtro selettivo”, dotato della capacità di assorbire e potenziare e/o riflettere e mitigare gli effetti indotti dalle condizioni ambientali esterne, al fine imprescindibile di garantire il comfort degli occupanti, riducendo al minimo la necessità di riscaldamento o di climatizzazione. Obiettivo principale, nella situazione invernale, è disperdere poco calore e captare energia solare nelle ore diurne e nei periodi caldi; viceversa, in estate è quello di respingere la radiazione solare e cedere calore, quando necessario. Quadro normativo Un ruolo determinante è stato giocato in questi ultimi anni dalle numerose normative, nazionali ed europee, che hanno introdotto nella disciplina legislativa il tema della certificazione energetica. Tra queste, in particolare, la Direttiva 2002/91/CE definisce un quadro normativo atto a ridurre la crescita dei consumi energetici nell'edilizia ed è stata recepita nel nostro paese dal D.Lgs. 192/2005, integrato dal D.Lgs. 311/2006 e dai successivi provvedimenti (D.Lgs. 115/08, D.P.R. n. 59/2009, D.M. 26 giugno 2009, D.M. 26 gennaio 2010). Il DPR n°59 del 2 Aprile 2009 Ha imposto i nuovi limiti estivi alle prestazioni delle strutture opache, con lo scopo di ridurre il flusso energetico immesso negli ambienti per effetto dell’irraggiamento solare e di conseguenza contenere i valori di temperatura superficiale interna della struttura sottoposta ad irraggiamento. l’articolo 4, comma 18, lettera b) del DPR 59 recita così: “Il progettista, al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e di contenere la temperatura interna degli ambienti, nel caso di edifici di nuova costruzione e nel caso di ristrutturazioni totali di edifici esistenti: b) esegue, in tutte le zone climatiche ad esclusione della F, per le località nelle quali il valore medio mensile dell’irradianza sul piano orizzontale Im,s, nel mese di massima insolazione estiva, sia maggiore o uguale a 290 W/mq: 1) relativamente a tutte le pareti verticali opache con l’eccezione di quelle comprese nel quadrante nord-ovest / nord / nord-est, almeno una delle seguenti verifiche: - che il valore della massa superficiale Ms sia superiore a 230 kg/m2; - che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica (Yie) sia inferiore a 0,12 W/m2K; 2) relativamente a tutte le pareti opache orizzontali ed inclinate che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica Yie sia inferiore a 0,20 W/m2K” Strategie per l’efficienza energetica nei periodi estivi Le strategie che consentono di controllare il surriscaldamento degli edifici si possono sintetizzare in tre punti: 1. controllo dell’inerzia termica dei componenti dell’involucro; 2. protezione dall'irraggiamento solare; 3. adozione di sistemi naturali di raffreddamento per ventilazione. 1. Inerzia termica: regime termico dinamico Quando si affronta il calcolo delle prestazioni nel periodo invernale, è accettabile ipotizzare che la differenza tra le temperature, all'esterno e all'interno dell'edificio, sia costante nel tempo. Poichè durante l'arco della giornata la temperatura esterna e quella interna variano secondo leggi che normalmente si possono approssimare a sinusoidi e durante la stagione estiva questa variazione assume una portata molto più significativa, per una corretta valutazione del flusso di calore attraverso l’involucro edilizio sono necessarie valutazioni dinamiche. La trasmittanza termica periodica Yie (W/m2K) è il parametro che valuta la capacità di una parete opaca di sfasare ed attenuare il flusso termico che la attraversa nell’arco delle 24 ore. Yie= U* fd La trasmittanza termica periodica è il prodotto tra il FATTORE DI ATTENUAZIONE fd [adimensionale] e la TRASMITTANZA TERMICA STAZIONARIA U [W/m2K] e rappresenta sia il grado di smorzamento che quello di sfasamento dell’onda termica proveniente dall’esterno. 6 e regime termico estivo Lo sfasamento dell’onda termica rappresenta il tempo che il picco massimo della temperatura esterna impiega ad attraversare completamente il componente edilizio. Lo smorzamento (attenuazione) esprime il rapporto tra la variazione massima della temperatura esterna _Te e quella della temperatura interna _Ti in riferimento alla temperatura media della superficie interna. E’ altresì il rapporto tra l’ampiezza del flusso termico uscente e quello entrante in un componente edilizio. Il calcolo della trasmittanza termica periodica è il risultato del rapporto di due numeri complessi, cosa che può risultare di non facile esecuzione da parte del progettista se non supportato da adeguati strumenti di calcolo elettronico. La norma UNI EN 13786:2008 e ss.mm. contiene le procedure di calcolo delle caratteristiche termiche dinamiche delle strutture opache, ovvero sfasamento temporale f (h e min), fattore di attenuazione dell’onda termica fd (-) e trasmittanza termica periodica Yie (W/m_K) sulla base delle caratteristiche dei materiali (conducibilità termica l, calore specifico a, densità r e spessore s) e della stratigrafia dell’involucro edilizio. La capacità termica specifica di un elemento edilizio è una caratteristica che indica l’energia termica immagazzinata nella parete per ogni grado di aumento della sua temperatura media. Essa determina una attenuazione e uno sfasamento del flusso termico che attraversa l’involucro tra l’ambiente esterno e l’ambiente interno. La capacità di sfasamento termico, che per i climi mediterranei presenta tempi ottimali tra le 8 e le 14 ore, insieme alla capacità di attenuazione, che è considerata significativa al di sotto di 0,35 (35%), indica la capacità di una parete di abbattere la temperatura del flusso del calore al proprio interno e di ritardarne il passaggio, così da fungere da vero e proprio volano termico: questo è quanto accade efficacemente ad una soluzione costituita da un materiale con elevata inerzia termica. Edifici costituiti da strutture perimetrali leggere, ovvero caratterizzate da ridotta massa, possono presentare nell’arco della giornata temperature con punte al di fuori della zona di comfort, con necessità di riscaldamento nel periodo invernale o di raffrescamento nel periodo estivo; viceversa, nel caso di edifici massivi la restituzione dell’energia accumulata porta a una maggior efficienza e, in ogni caso, a un migliore funzionamento degli impianti dovuto al raggiungimento di carichi di punta più bassi. 2. Irraggiamento solare L’irraggiamento solare consiste in uno scambio di energia di natura elettromagnetica tra il sole e una superficie che la riceve. Della radiazione totale che investe una superficie, parte viene riflessa, parte viene assorbita dalla massa e parte viene trasferita al di là di essa. Proprietà riflettenti (radiaz. termica) e coefficiente di assorbimento di alcuni materiali per copertura: Propietà riflettenti Alluminio finitura lucida: Rame finit. lucida: Acciaio galvanizzato: Tintegg. Colore-bianco: Tintegg. Colore-verde chiaro: Tintegg. Colore-rosso: Tintegg. Colore-grigio: Coefficiente di assorbimento 92% 85% 72% 11% 5% 6% 5%; Alluminio naturale: Tegole cemento: Asfalto: Ardesia grigia: Tegole il laterizio rosso: Acciaio galvanizzato: Lastre piombo: Rame opaco: 0,2 0,65 0,9 0,8-0,9 0,4-0,8 0,65 0,8 0,65 Il coefficiente di assorbimento, che riassume il comportamento dei materiali riguardo all’irraggiamento solare, è pari al rapporto tra energia termica assorbita e energia totale incidente (irraggiamento solare), ovvero: a = Ea/E Gli elementi leggeri utilizzati nei manti di copertura sono caratterizzati da ridotta massa termica, per cui la quasi totalità dell’energia assorbita viene a sua volta re-irraggiata all’interno dell’edificio. Per questi motivi, sembra evidente che un primo fondamentale requisito di un manto di copertura debba essere la sua capacità di riflettere l’energia termica da irraggiamento solare, insieme ad un isolamento termico e un sistema di ventilazione che contribuiscano a ridurre il suddetto carico termico. Le soluzioni relative all’abbattimento del carico termico positivo incidente su una copertura assumono particolare rilevanza nella progettazione degli edifici industriali, in quanto, per questi, risulta non tanto importante una protezione dal freddo (in quanto spesso presentano ampie aperture quasi mai chiuse per movimentazione mezzi e/o lavorazioni con produzione di calore)*, quanto una protezione dal caldo nei periodi estivi per mantenere la temperatura dell’ambiente interno a livelli confortevoli. *A questo proposito la normativa nazionale vigente, DM 59/2009, non prevede l’applicazione dei limiti di trasmittanza delle frontiere opache per gli edifici industriali non climatizzati. 3. Sistemi naturali di raffrescamento per ventilazione La ventilazione agisce sul benessere influenzando il bilancio termico dell’edificio così come consente di incrementare gli scambi convettivi tra uomo ed ambiente. Tra le applicazioni di questi principi le più note sono la realizzazione di intercapedini di ventilazione nelle facciate o all’intradosso del manto di copertura che, oltre alla funzione specifica di prevenzione dei fenomeni di condensa del vapore acqueo, permettono una notevole riduzione della quantità di calore irraggiata dall’involucro all’interno dell’ambiente.. 7 ) Coverpiù può essere anche Ondulit, mettendo a frutto l’esperienza maturata in oltre 50 anni, ha brevettato un sistema di aggancio per moduli rigidi di grande affidabilità. Nell’ambito dell’investimento per un impianto fotovoltaico la spesa per il materiale di copertura risulta una voce molto limitata. Ma proprio il tetto e i componenti di fissaggio dei moduli fotovoltaici, possono mettere a rischio l’investimento. Una volta installati i moduli fotovoltaici infatti, diventa estremamente complicato e costoso qualunque tipo di intervento manutentivo della sottostante copertura. ))) E’ quindi molto importante scegliere un materiale di copertura che garantisca l’impermeabilità dell’edificio e un affidabile supporto all’impianto fotovoltaico per oltre 20 anni. 8 )) SISTEMA DI SUPPORTO E AGGANCIO NOVITA’ COPERTURA SOLARIZZATA MASSIMA EFFICIENZA INTEGRAZIONE TOTALE ) un tetto solarizzato. Con Easyfix SISTEMA DI FISSAGGIO DEI MODULI RIGIDI SU COVERPIÙ Il sistema di supporto e aggancio dei moduli rigidi fotovoltaici su una copertura è una componente molto importante. Oltre ad assicurare una adeguata resistenza meccanica, in particolar modo alla presa del vento, il sistema non deve mettere a rischio l’impermeabilità della copertura con forature o intralci allo smaltimento delle acque. Per questo Ondulit, mettendo a frutto l’esperienza maturata in oltre 50 anni, ha realizzato EasyFix applicabile su lastre Ondulit-Coverib e sul pannello Coverpiù. Un sistema di grande affidabilità che riunisce i seguenti vantaggi: - Sfrutta gli stessi fori necessari all'installazione del tetto. - Non richiede interventi dell’installatore elettrico sui componenti della copertura. - Non intralcia lo scorrimento delle acque. - Solidissimo perchè ancorato alla struttura di supporto. - Ottima la ventilazione dei moduli grazie all'intercapedine libera da distanziatori trasversali. - I moduli sono complanari al tetto Come è fatto Staffe di ancoraggio Profili di supporto dei pannelli 1 3 Pannelli fotovoltaici in cristallino 2 4 1. La copertura Ondulit Coverib viene fissata con la normale viteria applicata su speciali staffe. 2. Queste al contempo àncorano la copertura e costituiscono alloggio di speciali profilati di supporto dei moduli fotovoltaci. 3. Sia i profilati che i moduli vengono applicati con fissaggi scorrevoli, senza alcune penetrazione della copertura. 4. L'intercapedine ventilata è molto ampia e libera da ostacoli trasversali. Elementi di fissaggio dei pannelli 9 ) Il conto energia FOCUS Il giorno 24 Agosto 2010 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico con il nuovo sistema di incentivazione al fotovoltaico per gli anni 2011-2013 (Terzo Conto Energia). Penso sia utile mettere in evidenza sinteticamente gli aspetti che più ci interessano. Il decreto stabilisce un massimo incentivabile di 3000 MWp + 200 MWp concentrazione + 300 MWp di tipo innovativo ma, come per l'attuale CE, ci saranno comunque 14 mesi di franchigia per allacciare impianti anche nel caso si raggiungesse uno qualunque dei limiti prima dei tre anni. Vengono create 6 fasce di potenza contro le 3 del precedente Conto Energia e dalle 3 categorie di integrazione architettonica il sistema viene semplificato a 2: "Su edificio" e "Altri impianti" (principalmente a terra). Viene però creata una importante categoria a parte chiamata "Impianti integrati con caratteristiche innovative" della quale parlo più avanti. La riduzione delle tariffe per il 2011 sarà in 3 step: per impianti entranti in esercizio rispettivamente entro il 30.04.2011, entro il 31.08.2011 e entro il 31.12.2011. Questo è positivo perché eviterà una eccessiva discontinuità del mercato che riduzioni troppo brusche avrebbero creato. La riduzione degli impianti Su Edificio del primo quadrimestre 2011 rispetto alle tariffe del 2010 sarà mediamente del 20% se confrontata con la tariffa totalmente integrata e di circa il 9% se confrontata con quella parzialmente integrata. La riduzione dei successivi 2 quadrimestri sarà poi di circa il 6% a quadrimestre, come pure del 6% sarà la riduzione annua 2012/2011 e 2013/2012. Permangono i premi fino al 30% della tariffa abbinati all'uso efficiente di energia, mentre invece è stata innalzata al 10% il premio in caso di impianti installati in sostituzione di coperture contenenti amianto (senza però subordinarlo alla totale integrazione architettonica come il conto energia attuale).Esiste poi la categoria di impianti denominati "integrati con caratteristiche innovative". Si è inteso infatti restringere le maglie della integrazione architettonica rispetto all'attuale conto energia (con il quale sono stati classificati come Totalmente Integrati circa il 30% degli impianti, il 63% tra Totalmente e Parzialmente Integrato). Questa categoria ha un limite di soli 300 MW incentivabili, ma gode dei 14 mesi di franchigia per allacciare un impianto una volta superato il limite stesso. I criteri per il riconoscimento del requisito dell'innovazione è rimesso ad una apposita guida che il GSE dovrà pubblicare entro il 31.12.2010. Questa categoria è limitata ad impianti di massimo 5 MWp ed è suddivisa in sole 3 fasce di potenza. Oltre a godere di tariffe più alte, senza riduzione quadrimestrale per il 2011, subirà una riduzione 2011-2013 di solo il 2% annuo. Hanno inoltre diritto al premio per efficientamento energetico ma NON a quello per la sostituzione di eternit. Anche con questi nuove tariffe l'Italia rimarrà uno tra i paesi ad offrire la maggiore redditività sugli impianti, tanto che le previsioni di mercato dopo il 2010 (che si stima a fine anno raggiungerà i 1300 MWp) prevedono comunque un trend di crescita. Più specificatamente: la differenza tra la tariffa di un IFV Su Edificio e quella di uno a terra passa mediamente dal 10% a circa il 15%. In caso di rimozione di eternit la differenza aumenta mediamente al 25%. Quindi una prima considerazione è che il mercato delle bonifiche, qualunque sia la tecnologia FV, sarà ancora più attrattivo. Le differenza viceversa tra Integrato Innovativo e Su Edificio crescerà dal 25% medio nel 2011, al 30% nel 2012, al 35% nel 2013. Nei confronti di un impianto a terra salirà dal 40%, al 45%, al 50%. E' evidente l'importanza delle linee guida sull' Integrato Innovativo che verranno redatte dal GSE. TIPOLOGIA DEGLI IMPIANTI INCENTIVATI Il decreto prevede che possano beneficiare delle tariffe incentivanti gli impianti che entrano in esercizio a seguito di interventi di nuova costruzione, rifacimento totale o potenziamento e che appartengano a 4 categorie: Impianti solari fotovoltaici Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative Impianti a concentrazione Impianti fotovoltaici con innovazione tecnologica Per ogni categoria è previsto un tetto massimo di potenza incentivabile. Il GSE provvederà a comunicare sul proprio sito internet la data di raggiungimento di tali limiti. Saranno ammessi inoltre all’incentivazione gli impianti che entreranno in esercizio entro i 14 mesi successivi a tale data (24 mesi se il soggetto responsabile è un ente pubblico). I trattamenti economici previsti dal Decreto Ministeriale 6 Agosto 2010 tengono conto della tipologia delle iniziative e della attesa evoluzione dei costi. IMPIANTI SOLARI FOTOVOLTAICI Limite di potenza incentivabile: 3.000 MWDurata incentivazione: 20 anni Gli impianti dovranno avere una potenza nominale maggiore di 1 kW ed essere entrati in esercizio in data successiva al 31/12/2010 ed entro il 31/12/2013. Questa tipologia comprende impianti realizzati su edifici e altri tipi di impianti. Per l’anno 2011 le tariffe incentivanti sono state determinate in ragione Intervallo di potenza Per impianti montati su pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline si applica una tariffa incentivante pari alla media aritmetica delle tariffe previste per impianti realizzati su edifici e altri impianti. A B C Impianti entrati in esercizio in data successiva al 31 Dicembre 2010 ed entro il 30 Aprile 2011 Impianti entrati in esercizio in data successiva al 30 Aprile 2011 ed entro il 31 Agosto 2011 Impianti entrati in esercizio in data successiva al 31 Agosto 2011 ed entro il 31 dicembre 2011 Impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici Altri impianti fotovoltaici Impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici Altri impianti fotovoltaici Impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici (kW) (€/kWh) (€/kWh) (€/kWh) (€/kWh) (€/kWh) (€/kWh) 1≤P≤3 0,402 0,362 0,391 0,347 0,380 0,333 3<P≤20 0,377 0,339 0,360 0,322 0,342 0,304 20<P≤200 0,358 0,321 0,341 0,309 0,323 0,285 200<P≤1000 0,355 0,314 0,335 0,303 0,314 0,266 1000<P≤5000 0,351 0,313 0,327 0,289 0,302 0,264 0,333 0,297 0,311 0,275 0,287 0,251 P>5000 Tabella A. Tariffe previste per gli impianti solari fotovoltaici. 10 decrescente temporalmente per ridurre la discontinuità con le precedenti in vigore fino al 31 dicembre 2010. Per gli impianti entrati in esercizio dopo il 31/12/2011, le tariffe previste sono quelle della colonna C, decurtate del 6% annuo. Altri impianti fotovoltaici 2011-2013 IMPIANTI FOTOVOLTAICI INTEGRATI CON CARATTERISTICHE INNOVATIVE Limite di potenza incentivabile: 300 MW Durata incentivazione: 20 anni Questa categoria include le installazioni che utilizzano moduli e componenti speciali espressamente realizzati per integrarsi e sostituire elementi architettonici. Le modalità per poter classificare l’impianto nella categoria saranno indicate in una guida da realizzarsi a cura del GSE. Gli impianti dovranno avere una potenza nominale compresa tra 1 kW e 5.000 kW ed essere entrati in esercizio in data successiva al 31/12/2010 ed entro il 31/12/2013. Intervallo di potenza (kW) Tariffa Corrispondente (€kWh) A 1<P<20 0,44 B 20>P<200 0,40 C P>200 0,37 Tabella B. Tariffe previste per gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative Per gli impianti entrati in esercizio dopo il 31/12/2011, le tariffe sono decurtate del 2% annuo. IMPIANTI A CONCENTRAZIONE Limite di potenza incentivabile: 200 MW Durata incentivazione: 20 anni Intervallo di potenza (kW) Tariffa Corrispondente (€kWh) A 1<P<200 0,37 B 200>P<1000 0,32 C P>1000 0,28 Per questa categoria i soggetti responsabili possono essere esclusivamente persone giuridiche o soggetti pubblici. Gli impianti dovranno avere una potenza nominale compresa tra 1 kW e 5000 kW ed essere entrati in esercizio in data successiva al 25/08/2010 (data di entrata in vigore del decreto) ed entro il 31/12/2013. Per gli impianti entrati in esercizio dopo il 31/12/2011, le tariffe sono decurtate del 2% annuo. Le tariffe indicate nelle tabelle A,B,C possono essere cumulabili con alcuni incentivi di natura pubblica indicate nel decreto stesso. Tabella C. Tariffe previste per gli impianti a concentrazione IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON INNOVAZIONE TECNOLOGICA Si tratta di impianti che utilizzano moduli e componenti caratterizzati da significative innovazioni tecnologiche, definite da un successivo provvedimento del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e di intesa con la Conferenza unificata. Con il medesimo provvedimento verranno definite le tariffe incentivanti e le modalità di accesso per tali impianti. PROCEDURA DI ACCESSO Nel nuovo decreto vengono modificati due aspetti fondamentali: la tempistica e la modalità di invio della documentazione da parte del richiedente. Per quanto riguarda la tempistica, il soggetto responsabile dovrà richiedere al GSE l’incentivo entro 90 giorni dall’entrata in servizio dell’impianto. Il mancato rispetto dei termini per la presentazione della domanda comporta la non ammissibilità alle tariffe incentivanti per il periodo intercorrente fra la data di entrata in esercizio dell’impianto e la data di comunicazione della domanda al GSE.Il GSE avrà 120 giorni per determinare la tariffa ed erogare l’incentivo.A differenza di quanto accade con la procedura attuale, la documentazione per l’ottenimento dell’incentivo dovrà essere inviata esclusivamente per via telematica. I documenti devono essere trasmessi al GSE, utilizzando l’apposito portale https://applicazioni.gse.it.La domanda di concessione dell’incentivo dovrà, inoltre, essere inviata al GSE esclusivamente via fax o tramite posta elettronica certificata (PEC). PREMI Anche il nuovo decreto prevede la possibilità di ottenere maggiorazioni della tariffa incentivante. I premi sono previsti sia per gli impianti fotovoltaici realizzati su edifici che operano in regime di scambio sul posto, sia per gli impianti integrati con caratteristiche innovative. PREMIO ABBINATO ALL’USO EFFICIENTE DELL’ENERGIA Rispetto al Decreto del 19/02/07, il risparmio energetico minimo del 10% non verrà più calcolato utilizzando l’indice di prestazione energetica dell’edificio ma dovrà essere conseguito su entrambi gli indici, estivo e invernale, relativi all’involucro edilizio.L’entità della maggiorazione è commisurata all’entità del risparmio energetico conseguito ma non può, in nessun caso, eccedere il 30% della tariffa incentivante.Anche per gli edifici di nuova costruzione, si potrà ottenere il premio del 30% solo nel caso in cui le prestazioni energetiche per il raffrescamento esti- vo dell’involucro e per la climatizzazione invernale siano inferiori almeno del 50% dei valori minimi (stabiliti dal DPR 59/09).Queste nuove regole sono valide anche per tutti gli impianti che inviano al GSE la richiesta di premio in data successiva all’entrata in vigore del nuovo decreto e ricadono nel precedente DM 19/02/07, con la differenza che, nel caso di edifici di nuova costruzione, l’indice di prestazione energetica terrà conto del solo raffrescamento estivo dell’involucro edilizio. PREMIO PER SOGGETTI CON PROFILO DI SCAMBIO PREVEDIBILE Le nuove disposizioni prevedono un incremento delle tariffe incentivanti pari al 20% per sistemi, come meglio definiti nel provvedimento, caratterizzati da un profilo di scambio con la rete elettrica prevedibile. ALTRI PREMI +5% Impianti non installati su edifici che verranno realizzati in zone industriali, commerciali, cave o discariche esaurite, siti contaminati +10% Impianti realizzati su edifici in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto 11 Ufficio tecnico Ondulit: la forza di ogni progetto. ) L’ufficio tecnico di Ondulit è in grado di studiare soluzioni per la progettazione di sistemi di copertura, per la progettazione di impianti fotovoltaici integrati, per lo studio di coperture integrate, per l’assistenza sul piano normativo. DAL PROGETTO ALLA REALIZZAZIONE 12 Centri Servizi Il centro servizi di zona è a vostra disposizione gratuitamente per: Sopralluoghi Assistenza sul piano normativo Individuazione della soluzione tecnica di copertura che risponda a tutte le esigenze e rispetti le complesse normative che regolano questo settore Definizione esecutiva di tutti i dettagli tecnici Computo metrico estimativo della soluzione prescelta nel quale sono riportate tutte le voci che concorrono alla valutazione economica Centro Servizi con deposito Roma Ondulit Italiana spa 06 58330880 Milano Ondulit Italiana spa 02 46712306 Torino Tec.ma./A.Brucato 011 501945 Bologna A.R. Coper snc 051 780737 Napoli Vassallo snc 081 5841033 Cagliari So.m.ed. srl 070 240231 Cosenza GEDIL di Gallo Fabio & C. snc 0984 404310 Centro Servizi Como Camesasca R. srl 0362 903402 Bergamo Sirio Covering srl 035 347621 Verona Ondulit: la forza del tetto M. Pesente 045 7704657 Udine A. Guerra 335 6024624 Padova U. Betto 347 7160716 Contatti: Fax 06 5812977 e-mail: [email protected] www.ondulit.it www.enercover.it 800-236070 Genova R. Da Ros 010 710158 Firenze Le Coperture snc 055 4368994 Bari E. Perrini 080 5057399 Ancona G. Arcangeli 071 7922870 Ascoli Piceno GI.ESSE. Commerciale 0736 889464 Terni Zavka Impianti Industriali sas 0744 409700 Pescara Edil-Pref snc 085 4211735 Campobasso F. D’Amico 0874 799855 Palermo V. Covais 091 2734251 Catania Gema Cta srl 095 533998 13 20 anni e più di durabilità: la ) garanzia per il Conto Energia IL CASO DI BOLOGNA ) Dopo 20 anni la copertura di questo edificio era in ottimo stato di conservazione. Questo ha reso possibile la realizzazione di un impianto fotovoltaico senza interventi di manutenzione. Proprio il tetto e i componenti di fissaggio dei moduli fotovoltaici, possono mettere a rischio l’investimento dato che una volta installati i moduli fotovoltaici diventa estremamente complicato e costoso qualunque tipo di intervento manutentivo. Ancora una volta l’esperienza dimostra l’assoluta affidabilità delle lastre Ondulit, la copertura ideale per accogliere un impianto fotovoltaico. CANTIERI NAVALI MARIN (Le Martinique) Sulle coperture dei cantieri navali, è stato realizzato un impianto fv. Le coperture in opera da oltre 20 anni, in atmosfera marina ad elevata concentrazione corrosiva, non hanno richiesto alcun intervento di manutenzione e sono risultate idonee ad accogliere l’impianto. 14 ) Fotovoltaico su travi a Y. DA ONDULIT LA SOLUZIONE PER SOLARIZZARE LE TRAVI A Y Case History - Edificio industriale La vecchia copertura di questo fabbricato con copertura su travi a Y era in cupolini di cemento amianto. Si è, in primo luogo, provveduto alla rimozione del cemento amianto che è stato sostituito con pannelli ArchYt. Su di essi, sono stati applicati moduli Enercover fissati ai pannelli con il sistema di fissaggio brevettato da Ondulit. ) Il sistema brevettato non richiede forature dei cupolini nè delle travi e può essere installato senza dover camminare sulla copertura, garanzia perfetta di impermeabilità. La soluzione ha ricevuto il riconoscimento di integrazione architettonica totale. Il nuovo tetto con fotovoltaico integrato è molto leggero, normalmente più leggero della preesistente copertura in eternit. Nessun carico aggiuntivo. La soluzione non offre apprezzabile presa al vento ed è certificata ai carichi ascendenti. Le celle di ogni modulo hanno stessa esposizione azimutale e simile inclinazione rispetto al piano orizzontale, ottimizzando il rendimento globale del campo fotovoltaico. NUOVI INCENTIVI PER CHI RIMUOVE L’ETERNIT . . . La rimozione di una copertura in cemento amianto deve essere eseguita da personale specializzato e abilitato, in grado di operare in assoluta sicurezza. Oltre a richiedere il lavoro in altezza, questo intervento infatti può determinare la possibile emissione di fibre di amianto. Il materiale rimosso va adeguatamente trattato, imballato e smaltito in discariche autorizzate. 1. La soluzione di copertura deve essere ben progettata ed i materiali devono garantire una affidabilità certificata per oltre 20 anni. 2. Il progetto ed il montaggio dei moduli devono garantire la producibilità dei moduli fotovoltaici che possono perdere efficienza qualora installati in modo non ottimale. 3. Va ricercata la migliore resa estetica per rientrare nei parametri di integrazione architettonica stabiliti dalla legge e illustrati dal Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) nella specifica guida. Un organizzazione specializzata può consiglisrvi al meglio 800-236070 15 Ottobre 2010 ) ) D imensione tetto La forza di un tetto si vede dopo 20 anni. Una copertura Ondulit in opera da oltre 20 anni è perfettamente efficiente da poter accogliere un impianto fotovoltaico. ory t s hi se tinica a C ar M era f s o a Atmrrosiv co arina m