Da Ondulit il pannello ventilato a protezione multistrato di ultima

D
imensione
tetto
Ottobre 2010
Piu
)
Da Ondulit
il pannello ventilato a
protezione multistrato
di ultima generazione
L’ACCENTO SULLA QUALITA’
Il prodotto più innovativo
All’interno:
Nuove prescrizioni normative
per il regime termico estivo
Le nuove direttive
del conto energia
Esperienza ed innovazione
Nasce Coverpiù: Il pannello ventilato a protezione multistrato.
)
Una vera e propria innovazione nel settore.
E’ frutto dell’esperienza Ondulit in tema di soluzioni di copertura isolate e ventilate, dell’affidabilità
e delle elevate performance della protezione multistrato.
Tutti i plus del sistema Ondulit si unisco per dar vita ad un prodotto innovativo.
Coverpiù è un pannello monolitico costituito, nella parte isolante, da polistirene espanso sinterizzato con
grafite e non da poliuretano come i normali pannelli dei quali rappresenta l’innovativa evoluzione.
PIU’ QUALITA’
Come è fatto ?
.
L’elemento di copertura:
lastre isolanti in acciaio a protezione multistrato, marcate CE secondo UNI EN 14782, costituite
da una lamiera di acciaio zincato (EN 10147) dello spessore di mm 0,40 protetta nella faccia superiore
da un rivestimento costituito da un composto plastico bituminoso (dello spessore di circa mm 1,5)
con funzione anticorrosiva ed insonorizzante e da una lamina in alluminio naturale (ovvero preverniciato), e nella faccia inferiore da un primer bituminoso e da una lamina di alluminio naturale.
Per assicurare la stabilità nel tempo delle caratteristiche prestazionali, la protezione con funzione anticorrosiva e insonorizzante, spessore di circa mm 1,5, è posizionata sull’estradosso della lamiera;
.
.
L’elemento isolante sagomato:
in polistirene espanso sinterizzato a celle chiuse a lambda migliorato contenente grafite (reazione al
fuoco Euroclasse E), EPS 100;
La lamiera inferiore:
in acciaio preverniciato micronervato di colore RAL 9002, spessore mm 0.40.
2
Le caratteristiche
TRA L’ELEMENTO DI COPERTURA E LO STRATO ISOLANTE SONO PRESENTI CANALI DI VENTILAZIONE CHE PERMETTONO LIBERA CIRCOLAZIONE D’ARIA. LA MICROVENTILAZIONE DEL PANNELLO
RIDUCE IL CARICO TERMICO ALL’ESTRADOSSO DELL’ISOLANTE MIGLIORANDO IL COMFORT
AMBIENTALE INTERNO, INOLTRE EVITA L’ECCESSIVO SURRISCALDAMENTO DEL SISTEMA DI
COPERTURA DETERMINANDO PER L’ISOLANTE E PER LA LASTRA SUPERIORE DELLE CONDIZIONI
DI ESERCIZIO PIÙ FAVOREVOLI AD UNA LORO AFFIDABILITÀ COSTANTE NEL TEMPO.
I vantaggi
PIU’ resistente rispetto ai normali pannelli.
La protezione multistrato, propria delle lastre Coverib, garantisce elevata resistenza alla corrosione.
I normali pannelli schiumati danno facilmente luogo alla formazione di muschio sulla sezione di
testata del poliuretano. Ciò induce una presenza continua di umidità che determina molto spesso
il degrado della lamiera inferiore del pannello. Coverpiù evita questo fenomeno garantendo una più
lunga durata della copertura.
Inoltre l’aggetto in gronda del solo elemento di tenuta mette le testate del pannello in condizione di
non essere esposto al dilavamento delle acque meteoriche, evitando così il deteriorarsi dell’elemento
isolante e della lamiera inferiore.
PIU’ insonorizzante rispetto ai normali pannelli.
La protezione multistrato, propria delle lastre Coverib, garantisce perfetta insonorizzazione ed evita
la rumorosità dovuta a pioggia battente caratteristica degli altri pannelli.
Più
PIÙ termostabile rispetto ai normali pannelli.
Infatti nei normali pannelli sandwich le dilatazioni termiche differenziali tra lamiera esterna e quella
interna possono determinare nel tempo distacchi tra i paramenti metallici e la schiuma.
PIÙ comfort rispetto ai normali pannelli.
Nei normali pannelli schiumati, a causa dell’irraggiamento solare, la lamiera superiore si surriscalda non potendo disperdere calore per la presenza dell’isolante in aderenza. Le elevate temperature e le forti escursioni termiche tra giorno e notte sottopongono i pannelli, soprattutto se di elevata lunghezza, a situazioni di esercizio molto critiche.
La microventilazione evita l’eccessivo surriscaldamento della copertura determinando per l’isolante
e per la lastra superiore condizioni di esercizio più favorevoli ad una loro stabilità costante nel
tempo. Riduce inoltre il carico termico all’estradosso dell’isolante, migliorando il comfort ambientale.
Queste caratteristiche risultano esaltate quando la finitura della lastre in acciaio a protezione multistrato è costituita da lamina di alluminio naturale
3
Le performance ecc
L’eccellenza del multistrato rende
unico il pannello Coverpiù.
Nel sistema protettivo Ondulit l'acciaio è inglobato in una serie di stratificazioni che lo rendono virtualmente
inattaccabile dagli agenti aggressivi e ciò assicura prestazioni superiori e grande affidabilità nel tempo anche
nelle più severe atmosfere corrosive (marina, industriale, urbana).
Infatti le caratteristiche specifiche dei singoli componenti della lastra multistrato, perfettamente integrate tra loro,
determinano una protezione globale della lamiera, virtualmente illimitata nel tempo anche nelle condizioni
ambientali più difficili.
1
2
Alluminio naturale
Composto bituminoso Acciaio
Riflette il 90% delle radiazioni termiche
solari evitando dannosi surriscaldamenti e
contribuendo ad aumentare la producibilità
dei pannelli fotovoltaici.
3
Il composto bituminoso forma una vera e Assicura l’infrangibilità e la resistenza
propria barriere anticorrosiva, chimicamente meccanica necessarie per sostenere
inerte ed elettricamente isolante,
i pannelli fotovoltaici.
che riveste l'acciaio anche nei bordi.
L’eccezionale isolamento acustico.
Uno studio portato avanti nel 2005 in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma dal titolo
“Comportamento acustico dei sistemi di copertura” evidenziò che nel caso di rumorosità derivante da pioggia
battente la lastra multistrato è di gran lunga la più silenziosa tra le coperture metalliche sia semplici (lamiere
non coibentate) che coibentate (4,17 volte meno rumorosa rispetto ai pannelli sandwich prefabbricati).
Presso l’Istituto ISTEDIL di Guidonia (RM) è stato sottoposto il nuovo pannello Coverpiù alle stesse prove di pioggia
artificiale, utilizzando la stessa tecnologia ed attrezzatura realizzata nel 2005.
I prodotti sottoposti a prova sono stati:
- Pannello sandwich poliuretano (sp. 40 mm) con doppia lamiera
- Pannello COVERPIU polistirene (sp. 40 mm) con doppia lamiera (esterna in multistrato)
Il risultato è sorprendente.
Abbattimento del carico termico.
All’interno di due campagne di prove termiche, sono state poste a confronto diverse tipologie di copertura, ovvero:
- pannello isolante in poliuretano (non ventilato, estradosso in lamiera di acciaio preverniciato)
- pannello isolante in polistirene (non ventilato con estradosso in lastra in acciaio a protezione multistrato)
- pannello isolante in polistirene micro ventilato (con estradosso in lastra in acciaio a protezione multistrato) COVERPIU’.
Le prove sono state eseguite su coperture con colore esterno sia chiaro che scuro, al fine di valutare l’effetto di
assorbimento di calore per irraggiamento.
Le varie tipologie di copertura sono state posate contemporaneamente su identici box di prova termoisolati, nelle stesse
condizioni di irraggiamento esterno.
4
I pannelli Coverpiù hanno garantito valori di temperatura all’estradosso dell’isolante e, come attesa conseguenza,
temperature superficiali del paramento interno più basse.
ezionali di Coverpiù
Marcate C E
1
2
3
Durabilità ventennale certificata ITC - CNR
Coverpiù ha un comportamento acustico di gran lunga migliore rispetto ad un pannello sandwich in poliuretano.
INTERNO
3
2,5
Livello acustico
Coverpiù in db
riferimento
ISTEDIL
1632/2010 B
2
1,5
Livello acustico
pannello PUR
in db riferimento
ISTEDIL
1632/2010 A
1
0,5
0
COVERPIU’
PANNELLO SANDWICH
POLIURETANO
I risultati delle prove (Certificazione Istedili Guidonia
RM n° 1632/2010 A – B) sono sinteticamente riportati
nella tabella in basso e nel grafico a lato.
Materiale
Leq
db1 - db2
Coverpiù
interno 67,8
1,0
Pannello PUR
interno 77,7
3,05
Il motivo del risultato ottenuto è da ascrivere all’effetto combinato di
attenuazione del rumore dovuto alla presenza del materassino plastico
isolante posto all’estradosso della lastra che funge da manto di copertura
del pannello Coverpiù, ed alla particolare struttura del pannello stesso
che si presenta discontinua nella sua sezione per la presenza di canali
di ventilazione. Tali condotti liberi da isolante creano di fatto percorsi
meno favorevoli alla propagazione della vibrazione sonora che genera
il rumore percepito.
5
Contenimento energetico
R n.59
P
D
l
u
s
S
U
C
FO
09
0
2
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l
i
r
p
a
2
l
de
Il tema del raffrescamento estivo rappresenta un fronte strategico sotto il profilo dei consumi energetici, divenuto sempre più critico con il progressivo diffondersi degli impianti di condizionamento.
L’involucro edilizio, attraverso cui avvengono tutti gli scambi energetici fra esterno ed interno, non è più concepibile solo come una semplice barriera, ma
piuttosto come “filtro selettivo”, dotato della capacità di assorbire e potenziare e/o riflettere e mitigare gli effetti indotti dalle condizioni ambientali esterne, al
fine imprescindibile di garantire il comfort degli occupanti, riducendo al minimo la necessità di riscaldamento o di climatizzazione.
Obiettivo principale, nella situazione invernale, è disperdere poco calore e captare energia solare nelle ore diurne e nei periodi caldi; viceversa, in estate è
quello di respingere la radiazione solare e cedere calore, quando necessario.
Quadro normativo
Un ruolo determinante è stato giocato in questi ultimi anni dalle numerose normative, nazionali ed europee, che hanno introdotto nella disciplina legislativa
il tema della certificazione energetica. Tra queste, in particolare, la Direttiva 2002/91/CE definisce un quadro normativo atto a ridurre la crescita dei consumi
energetici nell'edilizia ed è stata recepita nel nostro paese dal D.Lgs. 192/2005, integrato dal D.Lgs. 311/2006 e dai successivi provvedimenti (D.Lgs. 115/08,
D.P.R. n. 59/2009, D.M. 26 giugno 2009, D.M. 26 gennaio 2010).
Il DPR n°59 del 2 Aprile 2009
Ha imposto i nuovi limiti estivi alle prestazioni delle strutture opache, con lo scopo di ridurre il flusso energetico immesso negli ambienti per effetto dell’irraggiamento solare e di conseguenza contenere i valori di temperatura superficiale interna della struttura sottoposta ad irraggiamento.
l’articolo 4, comma 18, lettera b) del DPR 59 recita così:
“Il progettista, al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e di contenere la temperatura interna degli ambienti, nel caso di edifici
di nuova costruzione e nel caso di ristrutturazioni totali di edifici esistenti:
b) esegue, in tutte le zone climatiche ad esclusione della F, per le località nelle quali il valore medio mensile dell’irradianza sul piano orizzontale Im,s, nel
mese di massima insolazione estiva, sia maggiore o uguale a 290 W/mq:
1) relativamente a tutte le pareti verticali opache con l’eccezione di quelle comprese nel quadrante nord-ovest / nord / nord-est, almeno una delle seguenti
verifiche:
- che il valore della massa superficiale Ms sia superiore a 230 kg/m2;
- che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica (Yie) sia inferiore a 0,12 W/m2K;
2) relativamente a tutte le pareti opache orizzontali ed inclinate che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica Yie sia inferiore a 0,20 W/m2K”
Strategie per l’efficienza energetica nei periodi estivi
Le strategie che consentono di controllare il surriscaldamento degli edifici si possono sintetizzare in tre punti:
1. controllo dell’inerzia termica dei componenti dell’involucro;
2. protezione dall'irraggiamento solare;
3. adozione di sistemi naturali di raffreddamento per ventilazione.
1. Inerzia termica: regime termico dinamico
Quando si affronta il calcolo delle prestazioni nel periodo invernale, è accettabile ipotizzare che la differenza tra le temperature, all'esterno e all'interno
dell'edificio, sia costante nel tempo.
Poichè durante l'arco della giornata la temperatura esterna e quella interna variano secondo leggi che normalmente si possono approssimare a sinusoidi e
durante la stagione estiva questa variazione assume una portata molto più significativa, per una corretta valutazione del flusso di calore attraverso
l’involucro edilizio sono necessarie valutazioni dinamiche.
La trasmittanza termica periodica Yie (W/m2K) è il parametro che valuta la capacità di una parete opaca di sfasare ed attenuare il flusso termico che
la attraversa nell’arco delle 24 ore.
Yie= U* fd
La trasmittanza termica periodica è il prodotto tra il
FATTORE DI ATTENUAZIONE fd [adimensionale] e la
TRASMITTANZA TERMICA STAZIONARIA U [W/m2K] e
rappresenta sia il grado di smorzamento che quello di
sfasamento dell’onda termica proveniente dall’esterno.
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e regime termico estivo
Lo sfasamento dell’onda termica rappresenta il tempo che il picco massimo della temperatura esterna impiega ad attraversare completamente il componente edilizio.
Lo smorzamento (attenuazione) esprime il rapporto tra la variazione massima della temperatura esterna _Te e quella della temperatura interna _Ti in riferimento alla temperatura media della superficie interna. E’ altresì il rapporto tra l’ampiezza del flusso termico uscente e quello entrante in un componente edilizio.
Il calcolo della trasmittanza termica periodica è il risultato del rapporto di due numeri complessi, cosa che può risultare di non facile esecuzione da parte del
progettista se non supportato da adeguati strumenti di calcolo elettronico.
La norma UNI EN 13786:2008 e ss.mm. contiene le procedure di calcolo delle caratteristiche termiche dinamiche delle strutture opache, ovvero sfasamento
temporale f (h e min), fattore di attenuazione dell’onda termica fd (-) e trasmittanza termica periodica Yie (W/m_K) sulla base delle caratteristiche dei materiali (conducibilità termica l, calore specifico a, densità r e spessore s) e della stratigrafia dell’involucro edilizio.
La capacità termica specifica di un elemento edilizio è una caratteristica che indica l’energia termica immagazzinata nella parete per ogni grado di aumento
della sua temperatura media. Essa determina una attenuazione e uno sfasamento del flusso termico che attraversa l’involucro tra l’ambiente esterno e l’ambiente interno.
La capacità di sfasamento termico, che per i climi mediterranei presenta tempi ottimali tra le 8 e le 14 ore, insieme alla capacità di attenuazione, che è considerata significativa al di sotto di 0,35 (35%), indica la capacità di una parete di abbattere la temperatura del flusso del calore al proprio interno e di ritardarne
il passaggio, così da fungere da vero e proprio volano termico: questo è quanto accade efficacemente ad una soluzione costituita da un materiale con elevata
inerzia termica.
Edifici costituiti da strutture perimetrali leggere, ovvero caratterizzate da ridotta massa, possono presentare nell’arco della giornata temperature con punte
al di fuori della zona di comfort, con necessità di riscaldamento nel periodo invernale o di raffrescamento nel periodo estivo; viceversa, nel caso di edifici massivi la restituzione dell’energia accumulata porta a una maggior efficienza e, in ogni caso, a un migliore funzionamento degli impianti dovuto al raggiungimento
di carichi di punta più bassi.
2. Irraggiamento solare
L’irraggiamento solare consiste in uno scambio di energia di natura elettromagnetica tra il sole e una superficie che la riceve.
Della radiazione totale che investe una superficie, parte viene riflessa, parte viene assorbita dalla massa e parte viene trasferita al di là di essa.
Proprietà riflettenti (radiaz. termica) e coefficiente di assorbimento di alcuni materiali per copertura:
Propietà riflettenti
Alluminio finitura lucida:
Rame finit. lucida:
Acciaio galvanizzato:
Tintegg. Colore-bianco:
Tintegg. Colore-verde chiaro:
Tintegg. Colore-rosso:
Tintegg. Colore-grigio:
Coefficiente di assorbimento
92%
85%
72%
11%
5%
6%
5%;
Alluminio naturale:
Tegole cemento:
Asfalto:
Ardesia grigia:
Tegole il laterizio rosso:
Acciaio galvanizzato:
Lastre piombo:
Rame opaco:
0,2
0,65
0,9
0,8-0,9
0,4-0,8
0,65
0,8
0,65
Il coefficiente di assorbimento, che riassume il comportamento dei materiali riguardo all’irraggiamento solare, è pari al rapporto tra energia termica assorbita e energia totale incidente (irraggiamento solare), ovvero: a = Ea/E
Gli elementi leggeri utilizzati nei manti di copertura sono caratterizzati da ridotta massa termica, per cui la quasi totalità dell’energia assorbita viene a sua
volta re-irraggiata all’interno dell’edificio. Per questi motivi, sembra evidente che un primo fondamentale requisito di un manto di copertura debba essere la
sua capacità di riflettere l’energia termica da irraggiamento solare, insieme ad un isolamento termico e un sistema di ventilazione che contribuiscano a ridurre il suddetto carico termico.
Le soluzioni relative all’abbattimento del carico termico positivo incidente su una copertura assumono particolare rilevanza nella progettazione degli edifici
industriali, in quanto, per questi, risulta non tanto importante una protezione dal freddo (in quanto spesso presentano ampie aperture quasi mai chiuse per
movimentazione mezzi e/o lavorazioni con produzione di calore)*, quanto una protezione dal caldo nei periodi estivi per mantenere la temperatura dell’ambiente interno a livelli confortevoli.
*A questo proposito la normativa nazionale vigente, DM 59/2009, non prevede l’applicazione dei limiti di trasmittanza delle frontiere opache per gli edifici industriali non climatizzati.
3. Sistemi naturali di raffrescamento per ventilazione
La ventilazione agisce sul benessere influenzando il bilancio termico dell’edificio così come consente di incrementare gli scambi convettivi tra uomo ed
ambiente. Tra le applicazioni di questi principi le più note sono la realizzazione di intercapedini di ventilazione nelle facciate o all’intradosso del manto di copertura che, oltre alla funzione specifica di prevenzione dei fenomeni di condensa del vapore acqueo, permettono una notevole riduzione della quantità di calore
irraggiata dall’involucro all’interno dell’ambiente..
7
)
Coverpiù può essere anche
Ondulit, mettendo a frutto l’esperienza maturata in oltre 50 anni, ha brevettato un sistema
di aggancio per moduli rigidi di grande affidabilità.
Nell’ambito dell’investimento per un impianto fotovoltaico la spesa per il materiale di copertura
risulta una voce molto limitata. Ma proprio il tetto e i componenti di fissaggio dei moduli fotovoltaici, possono mettere a rischio l’investimento.
Una volta installati i moduli fotovoltaici infatti, diventa estremamente complicato e costoso
qualunque tipo di intervento manutentivo della sottostante copertura.
)))
E’ quindi molto importante scegliere un materiale di copertura che garantisca l’impermeabilità
dell’edificio e un affidabile supporto all’impianto fotovoltaico per oltre 20 anni.
8
))
SISTEMA DI SUPPORTO E AGGANCIO
NOVITA’
COPERTURA SOLARIZZATA
MASSIMA EFFICIENZA
INTEGRAZIONE TOTALE
)
un tetto solarizzato.
Con Easyfix
SISTEMA DI FISSAGGIO DEI MODULI RIGIDI SU COVERPIÙ
Il sistema di supporto e aggancio dei moduli rigidi fotovoltaici su una copertura è una componente
molto importante. Oltre ad assicurare una adeguata resistenza meccanica, in particolar modo alla presa
del vento, il sistema non deve mettere a rischio l’impermeabilità della copertura con forature o intralci allo
smaltimento delle acque. Per questo Ondulit, mettendo a frutto l’esperienza maturata in oltre 50 anni, ha
realizzato EasyFix applicabile su lastre Ondulit-Coverib e sul pannello Coverpiù.
Un sistema di grande affidabilità che riunisce i seguenti vantaggi:
- Sfrutta gli stessi fori necessari all'installazione del tetto.
- Non richiede interventi dell’installatore elettrico sui componenti della copertura.
- Non intralcia lo scorrimento delle acque.
- Solidissimo perchè ancorato alla struttura di supporto.
- Ottima la ventilazione dei moduli grazie all'intercapedine libera da distanziatori trasversali.
- I moduli sono complanari al tetto
Come è fatto
Staffe di ancoraggio
Profili di supporto dei pannelli
1
3
Pannelli fotovoltaici in cristallino
2
4
1. La copertura Ondulit Coverib viene fissata
con la normale viteria applicata su speciali staffe.
2. Queste al contempo àncorano la copertura e
costituiscono alloggio di speciali profilati di supporto
dei moduli fotovoltaci.
3. Sia i profilati che i moduli vengono applicati
con fissaggi scorrevoli, senza alcune penetrazione
della copertura.
4. L'intercapedine ventilata è molto ampia e libera
da ostacoli trasversali.
Elementi di fissaggio dei pannelli
9
)
Il conto energia
FOCUS
Il giorno 24 Agosto 2010 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico con il nuovo sistema di incentivazione al fotovoltaico
per gli anni 2011-2013 (Terzo Conto Energia). Penso sia utile mettere in evidenza sinteticamente gli aspetti che più ci interessano. Il decreto stabilisce un massimo incentivabile di 3000 MWp + 200 MWp concentrazione + 300 MWp di tipo innovativo ma, come per l'attuale CE, ci saranno comunque 14 mesi di franchigia per allacciare impianti anche nel caso si raggiungesse uno qualunque dei limiti prima dei tre anni.
Vengono create 6 fasce di potenza contro le 3 del precedente Conto Energia e dalle 3 categorie di integrazione architettonica il sistema viene semplificato a 2: "Su edificio"
e "Altri impianti" (principalmente a terra).
Viene però creata una importante categoria a parte chiamata "Impianti integrati con caratteristiche innovative" della quale parlo più avanti.
La riduzione delle tariffe per il 2011 sarà in 3 step: per impianti entranti in esercizio rispettivamente entro il 30.04.2011, entro il 31.08.2011 e entro il 31.12.2011. Questo è
positivo perché eviterà una eccessiva discontinuità del mercato che riduzioni troppo brusche avrebbero creato.
La riduzione degli impianti Su Edificio del primo quadrimestre 2011 rispetto alle tariffe del 2010 sarà mediamente del 20% se confrontata con la tariffa totalmente integrata e di circa il 9% se confrontata con quella parzialmente integrata. La riduzione dei successivi 2 quadrimestri sarà poi di circa il 6% a quadrimestre, come pure del 6%
sarà la riduzione annua 2012/2011 e 2013/2012.
Permangono i premi fino al 30% della tariffa abbinati all'uso efficiente di energia, mentre invece è stata innalzata al 10% il premio in caso di impianti installati in sostituzione di coperture contenenti amianto (senza però subordinarlo alla totale integrazione architettonica come il conto energia attuale).Esiste poi la categoria di impianti denominati "integrati con caratteristiche innovative". Si è inteso infatti restringere le maglie della integrazione architettonica rispetto all'attuale conto energia (con il quale sono
stati classificati come Totalmente Integrati circa il 30% degli impianti, il 63% tra Totalmente e Parzialmente Integrato).
Questa categoria ha un limite di soli 300 MW incentivabili, ma gode dei 14 mesi di franchigia per allacciare un impianto una volta superato il limite stesso.
I criteri per il riconoscimento del requisito dell'innovazione è rimesso ad una apposita guida che il GSE dovrà pubblicare entro il 31.12.2010.
Questa categoria è limitata ad impianti di massimo 5 MWp ed è suddivisa in sole 3 fasce di potenza. Oltre a godere di tariffe più alte, senza riduzione quadrimestrale per il
2011, subirà una riduzione 2011-2013 di solo il 2% annuo. Hanno inoltre diritto al premio per efficientamento energetico ma NON a quello per la sostituzione di eternit.
Anche con questi nuove tariffe l'Italia rimarrà uno tra i paesi ad offrire la maggiore redditività sugli impianti, tanto che le previsioni di mercato dopo il 2010 (che si stima a
fine anno raggiungerà i 1300 MWp) prevedono comunque un trend di crescita. Più specificatamente: la differenza tra la tariffa di un IFV Su Edificio e quella di uno a terra
passa mediamente dal 10% a circa il 15%. In caso di rimozione di eternit la differenza aumenta mediamente al 25%.
Quindi una prima considerazione è che il mercato delle bonifiche, qualunque sia la tecnologia FV, sarà ancora più attrattivo. Le differenza viceversa tra Integrato Innovativo
e Su Edificio crescerà dal 25% medio nel 2011, al 30% nel 2012, al 35% nel 2013. Nei confronti di un impianto a terra salirà dal 40%, al 45%, al 50%.
E' evidente l'importanza delle linee guida sull' Integrato Innovativo che verranno redatte dal GSE.
TIPOLOGIA DEGLI IMPIANTI INCENTIVATI
Il decreto prevede che possano beneficiare delle tariffe incentivanti gli
impianti che entrano in esercizio a seguito di interventi di nuova costruzione,
rifacimento totale o potenziamento e che appartengano a 4 categorie:
Impianti solari fotovoltaici
Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative
Impianti a concentrazione
Impianti fotovoltaici con innovazione tecnologica
Per ogni categoria è previsto un tetto massimo di potenza incentivabile. Il
GSE provvederà a comunicare sul proprio sito internet la data di raggiungimento di tali limiti. Saranno ammessi inoltre all’incentivazione gli
impianti che entreranno in esercizio entro i 14 mesi successivi a tale data
(24 mesi se il soggetto responsabile è un ente pubblico).
I trattamenti economici previsti dal Decreto Ministeriale 6 Agosto 2010 tengono conto della tipologia delle iniziative e della attesa evoluzione dei costi.
IMPIANTI SOLARI FOTOVOLTAICI
Limite di potenza incentivabile: 3.000 MWDurata incentivazione: 20 anni
Gli impianti dovranno avere una potenza nominale maggiore di 1 kW ed
essere entrati in esercizio in data successiva al 31/12/2010 ed entro il
31/12/2013. Questa tipologia comprende impianti realizzati su edifici e
altri tipi di impianti.
Per l’anno 2011 le tariffe incentivanti sono state determinate in ragione
Intervallo
di potenza
Per impianti montati su pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline si applica una tariffa incentivante pari alla media aritmetica delle
tariffe previste per impianti realizzati su edifici e altri impianti.
A
B
C
Impianti entrati in esercizio
in data successiva al
31 Dicembre 2010 ed
entro il 30 Aprile 2011
Impianti entrati in esercizio
in data successiva al
30 Aprile 2011 ed
entro il 31 Agosto 2011
Impianti entrati in esercizio
in data successiva al
31 Agosto 2011 ed
entro il 31 dicembre 2011
Impianti
fotovoltaici
realizzati
sugli edifici
Altri impianti
fotovoltaici
Impianti
fotovoltaici
realizzati
sugli edifici
Altri impianti
fotovoltaici
Impianti
fotovoltaici
realizzati
sugli edifici
(kW)
(€/kWh)
(€/kWh)
(€/kWh)
(€/kWh)
(€/kWh)
(€/kWh)
1≤P≤3
0,402
0,362
0,391
0,347
0,380
0,333
3<P≤20
0,377
0,339
0,360
0,322
0,342
0,304
20<P≤200
0,358
0,321
0,341
0,309
0,323
0,285
200<P≤1000
0,355
0,314
0,335
0,303
0,314
0,266
1000<P≤5000
0,351
0,313
0,327
0,289
0,302
0,264
0,333
0,297
0,311
0,275
0,287
0,251
P>5000
Tabella A. Tariffe previste per gli impianti solari fotovoltaici.
10
decrescente temporalmente per ridurre la discontinuità con le precedenti in vigore fino al 31 dicembre 2010.
Per gli impianti entrati in esercizio dopo il 31/12/2011, le tariffe previste
sono quelle della colonna C, decurtate del 6% annuo.
Altri impianti
fotovoltaici
2011-2013
IMPIANTI FOTOVOLTAICI INTEGRATI CON CARATTERISTICHE INNOVATIVE
Limite di potenza incentivabile: 300 MW
Durata incentivazione: 20 anni
Questa categoria include le installazioni che utilizzano moduli e componenti speciali espressamente realizzati per integrarsi e sostituire elementi architettonici.
Le modalità per poter classificare l’impianto nella categoria saranno indicate in una guida da realizzarsi a cura del GSE.
Gli impianti dovranno avere una potenza nominale compresa tra 1 kW e
5.000 kW ed essere entrati in esercizio in data successiva al 31/12/2010
ed entro il 31/12/2013.
Intervallo
di potenza
(kW)
Tariffa
Corrispondente
(€kWh)
A
1<P<20
0,44
B
20>P<200
0,40
C
P>200
0,37
Tabella B. Tariffe previste per gli impianti fotovoltaici integrati con
caratteristiche innovative
Per gli impianti entrati in esercizio dopo il 31/12/2011, le tariffe sono
decurtate del 2% annuo.
IMPIANTI A CONCENTRAZIONE
Limite di potenza incentivabile: 200 MW
Durata incentivazione: 20 anni
Intervallo
di potenza
(kW)
Tariffa
Corrispondente
(€kWh)
A
1<P<200
0,37
B
200>P<1000
0,32
C
P>1000
0,28
Per questa categoria i soggetti responsabili possono essere esclusivamente persone giuridiche o soggetti pubblici.
Gli impianti dovranno avere una potenza nominale compresa tra 1 kW e
5000 kW ed essere entrati in esercizio in data successiva al 25/08/2010
(data di entrata in vigore del decreto) ed entro il 31/12/2013. Per gli
impianti entrati in esercizio dopo il 31/12/2011, le tariffe sono decurtate
del 2% annuo.
Le tariffe indicate nelle tabelle A,B,C possono essere cumulabili con
alcuni incentivi di natura pubblica indicate nel decreto stesso.
Tabella C. Tariffe previste per gli impianti a concentrazione
IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Si tratta di impianti che utilizzano moduli e componenti caratterizzati da significative innovazioni tecnologiche, definite da un successivo provvedimento
del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e di intesa con la
Conferenza unificata. Con il medesimo provvedimento verranno definite
le tariffe incentivanti e le modalità di accesso per tali impianti.
PROCEDURA DI ACCESSO
Nel nuovo decreto vengono modificati due aspetti fondamentali: la tempistica
e la modalità di invio della documentazione da parte del richiedente. Per
quanto riguarda la tempistica, il soggetto responsabile dovrà richiedere
al GSE l’incentivo entro 90 giorni dall’entrata in servizio dell’impianto.
Il mancato rispetto dei termini per la presentazione della domanda comporta
la non ammissibilità alle tariffe incentivanti per il periodo intercorrente
fra la data di entrata in esercizio dell’impianto e la data di comunicazione della
domanda al GSE.Il GSE avrà 120 giorni per determinare la tariffa ed erogare
l’incentivo.A differenza di quanto accade con la procedura attuale, la documentazione
per l’ottenimento dell’incentivo dovrà essere inviata esclusivamente
per via telematica. I documenti devono essere trasmessi al GSE, utilizzando
l’apposito portale
https://applicazioni.gse.it.La domanda di concessione dell’incentivo dovrà,
inoltre, essere inviata al GSE esclusivamente via fax o tramite posta elettronica certificata (PEC).
PREMI
Anche il nuovo decreto prevede la possibilità di ottenere maggiorazioni della
tariffa incentivante. I premi sono previsti sia per gli impianti fotovoltaici
realizzati su edifici che operano in regime di scambio sul posto, sia per gli
impianti integrati con caratteristiche innovative.
PREMIO ABBINATO ALL’USO EFFICIENTE DELL’ENERGIA
Rispetto al Decreto del 19/02/07, il risparmio energetico minimo del 10% non
verrà più calcolato utilizzando l’indice di prestazione energetica dell’edificio
ma dovrà essere conseguito su entrambi gli indici, estivo e invernale, relativi
all’involucro edilizio.L’entità della maggiorazione è commisurata all’entità del
risparmio energetico
conseguito ma non può, in nessun caso, eccedere il 30% della tariffa incentivante.Anche per gli edifici di nuova costruzione, si potrà ottenere il premio del
30% solo nel caso in cui le prestazioni energetiche per il raffrescamento esti-
vo dell’involucro e per la climatizzazione invernale siano inferiori almeno
del 50% dei valori minimi (stabiliti dal DPR 59/09).Queste nuove regole sono
valide anche per tutti gli impianti che inviano al GSE la richiesta di premio in
data successiva all’entrata in vigore del nuovo decreto e ricadono nel precedente DM 19/02/07, con la differenza che, nel caso di edifici di nuova costruzione, l’indice di prestazione energetica
terrà conto del solo raffrescamento estivo dell’involucro edilizio.
PREMIO PER SOGGETTI CON PROFILO DI SCAMBIO PREVEDIBILE
Le nuove disposizioni prevedono un incremento delle tariffe incentivanti pari
al 20% per sistemi, come meglio definiti nel provvedimento, caratterizzati
da un profilo di scambio con la rete elettrica prevedibile.
ALTRI PREMI
+5% Impianti non installati su edifici che verranno realizzati in zone industriali,
commerciali, cave o discariche esaurite, siti contaminati
+10% Impianti realizzati su edifici in sostituzione di coperture in eternit
o comunque contenenti amianto
11
Ufficio tecnico
Ondulit:
la forza di ogni
progetto.
)
L’ufficio tecnico di Ondulit
è in grado di studiare soluzioni
per la progettazione di sistemi di copertura,
per la progettazione di impianti
fotovoltaici integrati,
per lo studio di coperture integrate,
per l’assistenza sul piano normativo.
DAL PROGETTO ALLA REALIZZAZIONE
12
Centri Servizi
Il centro servizi di zona
è a vostra disposizione
gratuitamente per:
Sopralluoghi
Assistenza sul piano normativo
Individuazione della soluzione
tecnica di copertura che risponda
a tutte le esigenze e rispetti
le complesse normative
che regolano questo settore
Definizione esecutiva
di tutti i dettagli tecnici
Computo metrico estimativo
della soluzione prescelta
nel quale sono riportate
tutte le voci che concorrono
alla valutazione economica
Centro Servizi
con deposito
Roma
Ondulit Italiana spa
06 58330880
Milano
Ondulit Italiana spa
02 46712306
Torino
Tec.ma./A.Brucato
011 501945
Bologna
A.R. Coper snc
051 780737
Napoli
Vassallo snc
081 5841033
Cagliari
So.m.ed. srl
070 240231
Cosenza
GEDIL di Gallo Fabio &
C. snc
0984 404310
Centro Servizi
Como
Camesasca R. srl
0362 903402
Bergamo
Sirio Covering srl
035 347621
Verona
Ondulit:
la forza del tetto
M. Pesente
045 7704657
Udine
A. Guerra
335 6024624
Padova
U. Betto
347 7160716
Contatti:
Fax 06 5812977
e-mail: [email protected]
www.ondulit.it
www.enercover.it
800-236070
Genova
R. Da Ros
010 710158
Firenze
Le Coperture snc
055 4368994
Bari
E. Perrini
080 5057399
Ancona
G. Arcangeli
071 7922870
Ascoli Piceno
GI.ESSE.
Commerciale
0736 889464
Terni
Zavka Impianti
Industriali sas
0744 409700
Pescara
Edil-Pref snc
085 4211735
Campobasso
F. D’Amico
0874 799855
Palermo
V. Covais
091 2734251
Catania
Gema Cta srl
095 533998
13
20 anni e più di durabilità: la
)
garanzia per il Conto Energia
IL CASO DI BOLOGNA
)
Dopo 20 anni la copertura di questo edificio era in ottimo stato di conservazione. Questo ha reso
possibile la realizzazione di un impianto fotovoltaico senza interventi di manutenzione.
Proprio il tetto e i componenti di fissaggio dei moduli fotovoltaici, possono mettere a rischio l’investimento
dato che una volta installati i moduli fotovoltaici diventa estremamente complicato e costoso qualunque
tipo di intervento manutentivo.
Ancora una volta l’esperienza dimostra l’assoluta affidabilità delle lastre Ondulit, la copertura
ideale per accogliere un impianto fotovoltaico.
CANTIERI NAVALI MARIN (Le Martinique)
Sulle coperture dei cantieri
navali, è stato realizzato
un impianto fv. Le coperture
in opera da oltre 20 anni, in
atmosfera marina ad elevata
concentrazione corrosiva,
non hanno richiesto alcun
intervento di manutenzione
e sono risultate idonee
ad accogliere l’impianto.
14
)
Fotovoltaico su travi a Y.
DA ONDULIT LA SOLUZIONE PER SOLARIZZARE LE TRAVI A Y
Case History - Edificio industriale
La vecchia copertura di questo fabbricato con copertura su travi a Y era in cupolini di cemento
amianto. Si è, in primo luogo, provveduto alla rimozione del cemento amianto che è stato sostituito
con pannelli ArchYt. Su di essi, sono stati applicati moduli Enercover fissati ai pannelli con il sistema
di fissaggio brevettato da Ondulit.
)
Il sistema brevettato non richiede forature dei cupolini nè delle travi e può essere installato senza dover
camminare sulla copertura, garanzia perfetta di impermeabilità.
La soluzione ha ricevuto il riconoscimento di integrazione architettonica totale.
Il nuovo tetto con fotovoltaico integrato è molto leggero, normalmente più leggero della preesistente
copertura in eternit. Nessun carico aggiuntivo.
La soluzione non offre apprezzabile presa al vento ed è certificata ai carichi ascendenti.
Le celle di ogni modulo hanno stessa esposizione azimutale e simile inclinazione rispetto al piano
orizzontale, ottimizzando il rendimento globale del campo fotovoltaico.
NUOVI INCENTIVI PER CHI RIMUOVE L’ETERNIT
.
.
.
La rimozione di una copertura in cemento amianto deve essere eseguita da personale specializzato e abilitato, in grado di operare in assoluta sicurezza. Oltre a richiedere il lavoro in altezza,
questo intervento infatti può determinare la possibile emissione di fibre di amianto. Il materiale
rimosso va adeguatamente trattato, imballato e smaltito in discariche autorizzate.
1. La soluzione di copertura deve essere ben progettata ed i materiali devono garantire una
affidabilità certificata per oltre 20 anni.
2. Il progetto ed il montaggio dei moduli devono garantire la producibilità dei moduli fotovoltaici
che possono perdere efficienza qualora installati in modo non ottimale.
3. Va ricercata la migliore resa estetica per rientrare nei parametri di integrazione architettonica
stabiliti dalla legge e illustrati dal Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) nella specifica guida.
Un organizzazione specializzata può consiglisrvi al meglio
800-236070
15
Ottobre 2010
) )
D
imensione
tetto
La forza di un tetto
si vede dopo 20 anni.
Una copertura Ondulit in opera da oltre 20 anni
è perfettamente efficiente da poter accogliere
un impianto fotovoltaico.
ory
t
s
hi
se tinica
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M
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s
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Atmrrosiv
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