Astronomia 2016-17 Parte I Proprietà fondamentali delle stelle 3 Luminosità e distanza • Luminosità apparente, dipende da: – Luminosità intrinseca – Distanza – (Assorbimento interstellare) • Luminosità intrinseca (assoluta): energia totale emessa nell’unità di tempo L ≃ (4πσ ) R 2T 4 [erg s -1 ] Cruciale per comprendere la fisica stellare Misurabile In generale non misurabile! • Densità spettrale di flusso L d dW [erg s-1cm −2 Hz −1 ] dA cos θ dν Sν = • Flusso o «luminosità apparente» ∞ l = ∫ Sν dν 0 -1 -2 [erg s cm ] O stella alla distanza d dall’osservatore • Relazione tra luminosità intrinseca e luminosità apparente: l= L 4π d 2 L = 4π d 2l Come misurare distanze stellari? Parallasse trigonometrica - Primo gradino della scala delle distanze - Model independent Sfruttiamo il movimento della Terra nella sua orbita intorno al Sole Caso particolare: La stella si trova sull’eclittica S Distanza Terra-Sole = 1.5 × 108 km = 1 AU T •Allineamento generico tra piano dell’orbita e direzione della stella •Assumiamo orbita terrestre circolare T PMax Parallasse annua di una stella: l’angolo Pa(t) sotto cui la stella “vede” la distanza Terra-Sole nel corso dell’anno Esiste sempre una configurazione, nel corso dell’anno, per la quale TŜR = 90° In questo caso Pa = Pmax (Parallasse massima) Parallasse Osservando una stella alla parallasse massima (e poi a 6 mesi di distanza) la “base” dell’effetto è massima, ed è nota: 2 AU ~300 milioni di km. Misura della distanza: Misuro 2PMax = Spostamento angolare della stella (vicina) rispetto a stelle molto più lontane d T PMax tan Pmax 1AU ≈ Pmax [rad] = d AU Parsec (pc) ≡ Distanza per la quale Pmax= 1” 1AU 1AU 1 pc = ≃ tan(1" ) 1"[rad] 1AU tan(1") = 1 pc 1 3.14 = 4.85 × 10−6 60 × 60 180 1 13 5 = 3.09 × 10 km = 3.26 ly 1 pc = AU = 2.06 × 10 AU −6 4.85 × 10 1 ly = (3.0 × 105 km/s) (3.15 × 107 s) = 9.5 × 1012 km Distanza in pc: 1 d pc = Pmax [arcsec] Per d = 1pc abbiamo Pmax = 1” Parallasse stellare (Spostamento angolare corrispondente a Pmax) Lalande 21185, Lalande 21185 Mv = 7.5 Pa ≃ 0.4arc sec 1 1 d= pc ≃ pc = 2.5pc = 2.5 × 3.26 ly = 8.15 ly Pmax [arcsec] 0.4 Map of nearby stars (mag = -0.29) (mag = +11.05) Parallasse Friedrich Bessel, pioniere dell’Astrometria Nel 1838 per primo misurò la distanza di una stella (61 Cygni) con il metodo della parallasse Friedrich Wilhelm Bessel (1784 -1846) Matematico e astronomo tedesco Mv =5.2 Misurò Pmax = 0.31 arcsec, da cui dedusse d∼3 pc (Oggi: Hipparcos Pmax = 285.9±0.6 milliarcsec) 1838: Friedric von Struve e Thomas Henderson misurarono la parallasse di Vega e Alpha Centauri Precisione delle misure di Bessel: deviazioni nei moti di Sirio e Procione Evidenza del "compagno oscuro" di Sirio (nel 1841) Prima indicazione corretta di una compagna non visibile Portò alla scoperta di Sirius B. Parallasse Ground-based telescopes P > 0.01 arc sec d < 100 pc (0.1 kpc) Nel raggio di ~100 pc possiamo misurare la distanza di N~103 (qualche migliaio) di stelle vicine Importanza di misure di precisione della parallasse di molte stelle: - Primo “gradino” della “scala delle distanze” - Unico metodo “privo” di assunzioni (“model independent”) Missione Hipparcos (ESA) P ~ 10-3 arc sec (milliarcsec) d ~ 1 kpc N ∝ d3 ~ 1000 x 103 ~ 106 stelle Hipparcos (High Precision PARallax COllecting Satellite) Space Astrometry Mission (ESA) Prima missione spaziale dedicata all‘astrometria Selezionata nel programma scientifico ESA nel 1980 Missione dedicata alla misura delle parallassi stellari distanza di stelle vicine moto proprio delle stelle Lancio: Ariane 4, 18 Agosto 1989, base spaziale ESA di Kourou (Fench Guyana) Orbita: Prevista orbita geostazionaria (36,000 Km) difetto al lancio: orbita altamente ellittica (perigeo 526 Km, apogeo 36,000 Km) Quasi tutti gli obiettivi della missione sono stati raggiunti Fine missione: 17 agosto 1993 Hipparcos (High Precision PARallax COllecting Satellite) Space Astrometry Mission (ESA) Programma scientifico previsto: 1. Esperimento Hipparcos – Parametri astrometrici di ~120,000 stelle con precisione δθ ~ 2-4 milliarcsec 2. Esperimento Tycho – Parametri astrometrici di ~400,000 stelle, precisione δθ ~ 10 milliarcsec, + fotometria in due colori Risultati finali (pubblicati da ESA, 2000): • Catalogo Hipparcos: 118.000 stelle: parallasse con precisione < 1 milliarcsec • Catalogo Tycho-2: > 2.500.000 stelle con • posizione accurata a 20-30 milliarcsec • fotometria a 2 colori Data reduction: 2 Data Processing Centers in parallelo Cataloghi Hipparcos & Tycho “Millennium Star Atlas” • Full-sky, • 2x106 stelle (fino alla magnitudine 11) • 10.000 oggetti non stellari Hipparcos (High Precision Parallax Collecting Satellite) Space Astrometry Mission (ESA) Double star in Hydra constellation (Hipparcos data, processed at Lund Observatory, Sweden) GAIA (Global Astrometric “Interferometer” for Astrophysics ) (ESA) Launched 19 Dec 2013 δθ ~ 10-4 arc sec (0.1 milliarcsec) Astrometry for ~1 billion stars accurate 3D map of nearby Milky Way Monitor each target about 100 times High precision distances, motion, changes in brightness Expected to discover tens of thousands of new celestial objects: extrasolar planets (over 10,000) brown dwarfs thousands of comets asteroids (in Solar System) stringent new tests of general relativity GAIA (Global Astrometric “Interferometer” for Astrophysics ) (ESA) Launched: 19 December 2013 (Soyuz rocket, Kourou, French Guiana) Lifetime: 5 years Orbit: Sun-Earth L2 Lagrangian Points Sun-Earth system GAIA (Global Astrometric “Interferometer” for Astrophysics ) (ESA) Critical spacecraft features: • Deployable sun-shield, ~100 m2, to minimise temperature fluctuations on the highly sensitive optics. • New micro-propulsion system: high pecision control of spacecraft attitude, to obtain ultra-stable optical observation for astrometry • Massive on-board computing power GAIA (Global Astrometric “Interferometer” for Astrophysics ) (ESA) 13 September 2016 “The first catalogue of more than a billion stars from ESA's Gaia satellite was published today – the largest all-sky survey of celestial objects to date.” Magnitudini assolute L = 4π d 2l Distanza, luminosità apparente Luminosità intrinseca “Magnitudine assoluta” ≡ Mag della stella se posta a distanza d 0 = 10 pc Consideriamo due stelle identiche a distanza d e d 0 = 10 pc d Earth d 0 = 10 pc m M Rapporto delle luminosità apparenti: l / l0 = d 02 / d 2 Ricordando che ( m2 − m1 ) = 2.5log10 (l1 / l2 ) abbiamo: ( m − M ) = 2.5log10 (l0 / l ) = 2.5log10 (d / d 0 )2 = 5log10 (d pc / 10pc) = 5log10 (d pc ) − 5log10 (10) = 5log10 ( d pc ) − 5 M = m + 5 − 5log10 d pc “Modulo di distanza” µ ≡ (m − M ) Misuro m La conoscenza di uno tra i parametri M, d consente di ricavare l’altro Magnitudini assolute Esempio. Una stella si trova a d = 100pc e ha magnitudine apparente m = +5. Qual è la sua magnitudine assoluta? M = m + 5 − 5log10 d pc = 5 + 5 − 5log10 (100) = 0 Esempio. Betelgeuse ha m = 0.45 e M = -5.15 A che distanza si trova? (m − M ) = 5log10 ( d pc / 10pc) 10( m − M )/5 = ( d pc / 10pc) d = 101+ ( m − M ) / 5 pc d = 101+ ( 0.45+5.15) / 5 pc ≈ 430 pc Magnitudini assolute Esempio. Proxima Centauri: m = 11.05 e M = 15.45 A che distanza si trova? d = 101+ ( m − M ) / 5 pc d = 101+ (11.05−15.45) / 5 pc d = 1.32pc Esempio. Qual è la magnitudine assoluta del Sole? mag apparente: m⊙ = −26.8 −6 Distanza: d ⊙ = 1AU = 4.85 × 10 pc M ⊙ = m⊙ + 5 − 5log10 d ⊙ [pc] = −26.8 + 5 − 5log10 (4.85 × 10−6 ) = 4.8 (m − M ) = 5 log10 (d / 10pc) Magintudine assoluta e magnitudine apparente (trascurando l’estinzione) M = m + 5 − 5log10 d pc Magnitudine assoluta Magnitudine apparente Distanza in pc Magnitudini assolute e indice di colore La distanza influisce direttamente sulla magnitudine apparente, ma non sugli indici di colore di una stella Ad esempio: B − V ≡ mB − mV mB = M B + 5 log10 (d / 10pc) mV = M V + 5 log10 (d / 10pc) mB − mV = M B − M V L’indice di colore non dipende dalla distanza Magnitudine bolometrica In generale si considera la Magnitudine Assoluta in un certo range limitato in lunghezze d’onda di solito: filtro V “Magnitudine bolometrica” = Magnitudine associata alla luminosità della stella integrata su tutte le lunghezze d’onda Per ogni tipo di stella è possibile definire una “correzione bolometrica” (BC) che lega la magnitudine bolometrica alla “magnitudine visuale” V: M BOL = M V + BC V Correzione bolometrica è grande per le stelle molto calde o molto fredde Temperatura [K] Correzione bolometrica Indice di colore PARTE I – Proprietà fondamentali delle stelle • Radiazione continua dalle stelle Brillanza. Spettro elettromagnetico. Legge di Planck. Indici di colore. Distanze stellari. Magnitudini assolute. • Righe spettrali nelle stelle Tipi spettrali. Formazione delle righe spettrali. Diagramma Hertzsprung-Russell. • Stelle binarie e masse stellari Effetto Doppler in orbite circolari. Stelle binarie in orbite ellittiche. Masse stellari. Dimensioni stellari. • Il Sole come stella tipica Struttura fondamentale. Elementi di teoria del trasporto radiativo. La fotosfera. La cromosfera. Corona solare. Attività solare. Righe spettrali nelle stelle righe di emissione continuo righe di assorbimento 4180 Å SPETTRO SOLARE 4200 Å Righe spettrali nelle stelle Dispersione della luce con un prisma (spettroscopio) fenditura lente λ1 prisma sorgente lente λ2 immagini della fenditura alle diverse λ All’inizio del 1800 Wallaston e Fraunhofer osservarono la luce del Sole con uno spettroscopio a prisma. Osservarono il continuo con alcune “righe scure” Righe spettrali nelle stelle All’inizio del 1800 Wallaston e Fraunhofer osservarono la luce del Sole con uno spettroscopio a prisma. Osservarono il continuo con alcune “righe scure” Righe spettrali: indagine empirica Origine delle “righe” (“lines”) nel Sole: Ignota fino a metà del 1800 1859: Kirchhoff osserva lo stesso fenomeno in laboratorio Gustav Kirchhoff (1824 - 1887) Kirchhoff’s instrument La sequenza di righe nello spettro di un elemento lo identifica univocamente Righe spettrali: indagine empirica Sorgente termica (corpo nero) gas 3 Righe di emissione e assorbimento di un gas appaiono alle stesse lunghezze d’onda Le lunghezze d’onda delle righe dipendono solo dal tipo di gas 2 Miscele di elementi producono le righe di tutti gli elementi 1 1 - Una sorgente incandescente dà uno spettro continuo (black body) 2 - La luce attraversa una massa di gas nello spettro appaiono righe scure (righe di assorbimento), sovrapposte al continuo 3 - Se il gas viene osservato «obliquamente» (senza background continuo) le medesime righe appaiono come «righe di emissione» Classi spettrali • Osservazioni delle stelle mostrarono analoghe righe di assorbimento • Non tutte le stelle hanno le stesse righe Dovute a ? Regioni superficiali (atmosfere) stellari: gas più freddo, sul background continuo della emissione di corpo nero Identificazione di elementi nel sole e nelle stelle! (NB: non richiedeva la comprensione dell’origine fisica del fenomeno) Annie Jump Cannon (1863-1941) Catalogo di oltre 400mila spettri stellari Annie Jump Cannon Sponsor: Hery Draper (“HD”) Righe dell’Idrogeno, in quasi tutte le stelle Classificazione in “classi spettrali” a seconda della intensità delle righe dell’H (nel visibile!) Classi: (A, B, ...) Harvard College Obs (nel 1900) Classi spettrali Oggi usiamo classificazione ordinata in T, non in intensità delle righe H L’intensità delle righe di H non correla con la temperatura Righe H più forti a T intermedie Usiamo le stesse classi, ma non più in ordine alfabetico: “Oh, Be A Fine Girl, Kiss Me!” Alte T O, B, A, F, G, K, M Basse T B0, B1, B2, ... , B9 B0, B1, B2, ... , B9, A0, A1... Originalmente si pensava che le stelle si raffreddassero nel tempo: O, B, A, F, G, K, M “ Early ” “ Late ”