Qui il programma completo (con tutti gli spettacoli)

Teatro La Vetreria - Stagione 2015
Calendario
Sabato 17 ottobre - h. 21.00
SCUOLA DI ARTI SCENICHE LA VETRERIA
Corso PPP DEDICATO A PIERPAOLO PASOLINI – direzione di Alessandro Lay
PPP Dedicato a Pierpaolo Pasolini
Venerdì 23 - Sabato 24 ottobre - h 21.00 e Domenica 25 ottobre - h 18.00
CADA DIE TEATRO / produzione MEETING THE ODYSSEY
Nausicàa, io sono io.
ØSCENA FESTIVAL IV EDIZIONE dal 28 ottobre al 1 Novembre/Teatri La Vetreria e Massimo
Mercoledì 28 ottobre – h. 21.00 - Teatro Massimo
ANAGOOR
Virgilio brucia
Venerdì 30 ottobre – h. 21.00
F.LLI DALLA VIA
Mio figlio era come un padre per me
Sabato 31 ottobre – h. 21.00 - Teatro Massimo
BABILONIA TEATRI
Febbre del sabato sera
Domenica 1 novembre – h 19.00 – Teatro Massimo
BABILONIA TEATRI
Jesus
Domenica 1 novembre – h 21.00
PANTAKIN
Villan people
sabato 7 novembre - h 21.00
GIULIO CAVALLI
L'amico degli eroi
Una produzione sociale di libera contribuzione di cittadini
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Teatro La Vetreria - Stagione 2015
Sabato 14 novembre - h 21.00
BOCHETEATRO
Il muro incinto - Ovvero Costantino Nivola in scena
Sabato 21 novembre - h 21.00
TEATRO DELLE ALBE
Amore e anarchia
Giovedì 26 e venerdì 27 novembre – h 21.00
SCUOLA DI ARTI SCENICHE LA VETRERIA
Corso CON PASSIONE – direzione di Pierpaolo Piludu
Supercondominio
Sabato 28 novembre - h 21.00
ROSSOLEVANTE
«Il Virus» Che Ti Salva La Vita
sabato 5 dicembre - ore 21.00
SCUOLA dei MIGRANTI
Car’Amore – direzione di Alessandro Mascia e Mario Madeddu
sabato 12 dicembre - h 21.00
SCUOLA DI ARTI SCENICHE LA VETRERIA
Corso CUORI DI PANNA SMONTATA_15 – direzione di Mauro Mou
La filastrocca della cipolla
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Teatro La Vetreria - Stagione 2015
Sabato 17 ottobre - h. 21.00
SCUOLA DI ARTI SCENICHE LA VETRERIA
Corso DEDICATO A PPP (IN ARTE PIERPAOLO PASOLINI) – direzione di Alessandro Lay
Dedicato a PPP, in arte PIERPAOLO PASOLINI
con Ignazio Marcis, Marisa Medda, Manuela Meloni, Marcello Perra, Barbara Piras, Paola Porcu, Pierandrea
Raccis, Daniela Scotto / disegno luci Giovanni Schirru
Non abbiamo lavorato “sul corpo intero dell’opera Pasoliniana”, come si dice negli ambienti dotti, ma tentato
di impigrirci sui brani del corpo PPP, il corpo ritrovato fatto a pezzi a Ostia, il corpo di PPP da sempre “gettato
nella lotta”, il corpo costruito negli anni con testi teatrali, letteratura, poesia, saggi e articoli, film.
Abbiamo cercato PPP regista, poeta, editorialista feroce e inferocito contro il “genocidio” che si consumava
sotto i suoi occhi, quello che lui denunciava senza sosta con la sua arte e le sue grida assordanti.
PPP intellettuale marxista e umanista al tempo stesso (tipologia umana a cui l'Italia ha rinunciato abdicando
alla propria dignità di stato dalla morte dello stesso PPP in poi, complice volgare e mandante laida del suo
omicidio), innamorato dell'innocenza del terzo mondo quando ancora il terzo mondo non si chiamava così.
Il PPP delle fiabe assurde, atroci, dolcissime con tanto di morale finale. Qualunque cosa sia venuta fuori, è
dedicata a lui.
Venerdì 23 e sabato 24 ottobre - h 21.00 / domenica 25 ottobre - h 18.00
CADA DIE TEATRO
Coproduzione internazionale diretta dal Cada Die Teatro in collaborazione con Anapoda, Scarlattine Teatro e
Reseau en Scene – progetto MEETING THE ODYSSEY
Nausicàa, io sono io
L’incontro con lo straniero, l’essere straniero, il sentirsi straniero.
L’incontro anche con chi si sente straniero nel proprio Paese.
ideazione e regia Giancarlo Biffi / assistente alla regia Alessandro Mascia / assistente alla drammaturgia
Alessandro Lay / con Klodiana Camati, Francesca Cecala, Mauro Mou, Pierpaolo Piludu, Camille Reverdiau e
Silvestro Ziccardi / musiche originali Frédéric Tari / preparatore vocale Manuel Cossu / costumi e realizzazione
scene Marilena Pittiu e Mario Madeddu / luci Giovanni Schirru / suono Matteo Sanna
Navigare nella grande storia per raccontare una piccola storia, trasformando: un popolo in una famiglia,
milioni d’uomini in fuga dalla guerra in un unico soldato, la popolazione di un’isola in un solo abitante,
le tante donne schiave in una solitaria principessa/prigioniera, miliardi di donne e uomini in un unico essere
umano.
I personaggi non saranno in tutto e per tutto gli eroi della mitologia greca, non esattamente. Saranno
solamente a loro, simili. In scena non avremo proprio Nausicaa o Alcinoo… ma una Nausicaa, un Alcinoo…
Personaggi molto somiglianti agli eroi mitologici, per carattere, credo, pensiero, esistenza, ma non
propriamente loro.
Uno sguardo spalancato verso storie sempre meno visibili, l’ascolto di un canto che, attraversati mari e oceani,
giunge rovesciato alle nostre orecchie.
Di Nausicaa, Andromaca, Alcinoo, Arete, Polidoro e Ulisse, sulle tavole del palcoscenico si srotolano le orme
dei tanti Odisseo in perenne ritorno. Vicende scritte nel vento e scolpite sul corpo, sprazzi di memorie,
impronte che avanzano e sguardi che si attardano.
Esseri che urlano al cielo il proprio nome per il timore di scordarlo definitivamente.
“In ogni luogo in cui sono stato mi hanno sempre trattato come fossi nessuno ma da quando sono nato: io
sono Io!”
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Teatro La Vetreria - Stagione 2015
Øscena Festival 2015 - Nuovi teatri dal Veneto - IV EDIZIONE
XNODI Festival – I Festival d’autunno a Cagliari
ØSCENA FESTIVAL è un progetto condiviso di Sardegna Teatro e Cada Die Teatro, una collaborazione nata
dall’esigenza di esplorare ed indagare quel che si muove nei più giovani teatri italiani; inserito nell’ambito di
XNODI FESTIVAL - I festival d’autunno a Cagliari di Cagliari Capitale Italiana della Cultura 2015.
L’intento è di promuovere un appuntamento che, anno dopo anno, presenti al pubblico cagliaritano le
inquietudini, le differenze e le costanti di questo nuovo teatro, regione per regione.
Esistono, nella cultura e nel teatro italiano particolarità regionali, radicate nella storia, nella tradizione, nella
lingua, che si ripropongono anche nel presente, come specchio della trasformazione del nostro paese.
Esistono anche elementi comuni generazionali, tensioni che si esprimono con affinità e differenze e che è
importante proporre al pubblico e ai giovani operatori come opportunità di confronto e di incontro.
Il festival vede la sua realizzazione nei rispettivi spazi che i promotori animano: il Teatro Massimo e il Teatro
La Vetreria; un modo per mettere in collegamento la città, i pubblici e le poetiche col fine di realizzare una
nuova mappa del teatro cittadino.
Perché “Øscena”: Øscena è la realtà a cui ci riferiamo, in cui ci costringiamo a vivere e che ostinatamente
giorno dopo giorno coltiviamo. E chi può meglio raccontarci questo fenomeno di decadimento se non chi lo
subisce più pesantemente? La generazione degli anni Ø, la generazione nata precaria, a cui è negato ogni
scampolo di futuro.
Dopo la Lombardia, la Toscana e la Sicilia, quest'anno sarà protagonista il Veneto con 4 giovani compagnie
emergenti: Anagoor con Virgilio Brucia, Fratelli Dalla via con mio figlio era come un padre per me,
Babilonia teatri con due lavori: Febbre del sabato sera e Jesus, e Pantakin con Villan people; in scena dal
28 ottobre al 1 novembre al Teatro Massimo e al Teatro La Vetreria.
Il 23 e 24 ottobre, presso il Lazzaretto di Sant'Elia, nell’ambito del Festival Internazionale di Teatro di
Animazione nel Mediterraneo – ANIMAR, targato Is Mascareddas, Silvia Costa terrà un laboratorio dedicato ai
più piccoli sulla pratica del movimento dal titolo La ginnastica del guerriero, organizzato in collaborazione con
ØSCENA FESTIVAL.
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Teatro La Vetreria - Stagione 2015
28 ottobre - h 21.00 – TEATRO MASSIMO
COMPAGNIA ANAGOOR
VIRGILIO BRUCIA
con Marco Menegoni, Gayanée Movsisyan, Massimiliano Briarava, Moreno Callegari, Marta Kolega, Gloria
Lindeman, Paola Dallan, Monica Tonietto, Artemio Tosello, Emanuela Guizzone con la partecipazione
straordinaria di Marco Cavalcoli e il coro musica viva Cagliari - direttore Maria Paola Nonne / video
concept Simone Derai, Giulio Fagotto / drammaturgia Simone Derai, Patrizia Vercesi / regia Simone Derai
costumi Serena Bussolaro, Simone Derai / scene Simone Derai, Luisa Fabris / musiche Mauro Martinuz
In coproduzione con Festival Delle Colline Torinesi, Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto, University Of
Zagreb-Student Centre In Zagreb-Culture Of Ch’ange
Poesia e potere, bellezza e violenza, memoria e consenso: con “Virgilio brucia” la compagnia Anagoor
affronta questi temi in una prospettiva spiazzante, entrando nel laboratorio dell’intellettuale che ha cantato l
’avvento della Roma imperiale. Sulla figura di Publio Virgilio Marone infatti grava il pregiudizio di essere stato
il cantore di Ottaviano Augusto che spense ogni residua speranza di ristabilire una repubblica nell’Antica
Roma. Un poeta al servizio dell’ideologia imperiale, in cui Anagoor però individua delle incrinature: punto d’
attacco tre libri proprio dell’“Eneide”, quelli che Virgilio lesse ad Augusto, e dove sono narrati la violenza
della distruzione di Ilio e del regno troiano, la rinuncia da parte di Enea alle sue passioni con l’abbandono di
Didone sulle spiagge cartaginesi, il viaggio nell’oltretomba, cesura definitiva con il passato relegato a
memoria. Così “Virgilio brucia” diventa l’occasione per squadernare quel rapporto tra arte e potere, la
funzione della cultura e della memoria, la guerra imperiale, la violenza e il rapporto di Virgilio, figlio di
contadini mantovani, con la natura, elemento che spesso appare, in primo piano o di sfondo, sia nelle opere
del poeta latino che nelle creazioni della compagnia di Castelfranco Veneto. Una identificazione di Virgilio con
Enea, cadenzata sia da musiche corali eseguite dal vivo che da antichissime tradizioni europee ed
extraeuropee, che racchiudono la magia di quegli aedi che per primi cantarono l’epopea di Troia e dei
troiani, fino al minimalismo contemporaneo di John Tavener. Che proprio Anagoor abbia scelto questi temi
non stupisce: è infatti una realtà di punta della scena emergente del Nord Est, quel Veneto da cui negli ultimi
anni stanno arrivando molte novità teatrali che certo non sfuggono alle tematiche politiche. Il linguaggio di
Anagoor però si distingue per la estrema pulizia, chiarezza e luminosità, e anche nelle scelta di scenografie
minimaliste, con una drammaturgia del gesto simbolica talvolta giocata tra la ritualità e l’eleganza
coreografica.
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Teatro La Vetreria - Stagione 2015
30 ottobre - h 21.00
FRATELLI DALLA VIA
Mio figlio era come un padre per me
di Marta Dalla Via e Diego Dalla Via / scene e costumi Diego e Marta Dalla Via / con Elisabetta Granara e
Diego Dalla Via / partitura fisica Annalisa Ferlini / direzione tecnica Roberto Di Fresco / assistente di
produzione Veronica Schiavone
La prima generazione ha lavorato. La seconda ha risparmiato. La terza ha sfondato.
Poi noi. Noi, in fondo, viviamo per questo: per arrivare primi, e negare di aver vinto.
Siamo nati per riscrivere le nostre ultime volontà.
Spettacolo vincitore Premio Scenario 2013 - Motivazione della Giuria
Con ironia raggelante e a tratti con punte di cinismo il lavoro affronta la tragica questione del suicidio, come
scelta estrema compiuta da innumerevoli imprenditori colpiti da crisi economica. Raccontando la storia di una
ricca famiglia del nord est italiano si traccia una sorta di cupa parabola sul conflitto generazionale. Due fratelli
architettano l’omicidio dei genitori. Ma “uccidere i propri padri” sembra un atto impossibile dal momento che
questi hanno deciso di farla finita, lasciando in eredità assenza di futuro e consumo del passato. Con uso
intelligente dell’italiano regionale i due attori riescono a dar profondità e leggerezza a una vicenda estrema,
ma allo stesso esemplare, in cui il senso di colpa tra le generazioni pare innescare un processo autodistruttivo
che lascia poche vie di fuga.
31 ottobre h 22.30 - TEATRO MASSIMO
BABILONIA TEATRI
La febbre del sabato sera
festa d'autore curata da Babilonia Teatri
Cos'hanno in comune Tony Manero, Giacomo Leopardi e Babilonia Teatri? La passione per il sabato sera!
“La febbre del sabato sera” è la festa d'autore curata da Babilonia Teatri e dedicata al sabato sera e alle sue
declinazioni, dove un toro meccanico la farà da grande protagonista.
La serata organizzata da Babilonia Teatri prevede l'allestimento di 3 spazi, ognuno dei quali sarà strutturato
come una grande festa. Filo conduttore delle tre installazioni sarà il sabato sera declinato come sfida, racconto
e passione.
Una sabato sera d'autore nel quale si vuole far vivere alla città il teatro in modo nuovo. Una festa anomala,
una serata in cui lo spazio teatro acquista una dimensione di luogo di cui sentirsi parte.
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Teatro La Vetreria - Stagione 2015
1 novembre – h. 21.00 – TEATRO MASSIMO
BABILONIA TEATRI
Jesus
di Valeria Raimondi, Enrico Castellani e Vincenzo Todesco / parole di Enrico Castellani / con Valeria Raimondi e
con Enrico Castellani / scene Babilonia Teatri / luci e audio Babilonia Teatri/Luca Scotton / costumi Babilonia
Teatri/ Franca Piccoli / organizzazione Alice Castellani / produzione Babilonia Teatri /
con il sostegno di Fuori Luogo: in coproduzione con La Nef / Fabrique des Cultures Actuelles Saint-Dié-desVosges (France) e MESS International Theater Festival Sarajevo (Bosnia and Herzegovina) / in collaborazione
con Emilia Romagna Teatro Fondazione / foto di Eleonora Cavallo
Jesus racconta l'ipocrisia, la violenza, il basso materialismo della società contemporanea utilizzando la parodia
e l'invettiva.
Jesus esprime un intimo anelito di spiritualità, sia essa religiosa o laica. Jesus è provocazione e tenerezza. E'
sacralità e dissacrazione. E' critica sociale e riflessione intima.
Jesus è un punto di domanda.
Spesso sopito.
Assente.
Respinto o ignorato.
Capita che torni a bussare. Ci si pari davanti. Improvviso. E sbarri la strada. La ostacoli e la blocchi. Senza
remore né pietà.
Un punto di domanda che non ha risposta. Non una. Non data. Non preconfezionata. Jesus è stato un uomo.
È diventato una religione, due, tre, quattro...
È diventato un credo, un simbolo, una speranza, una ragione, un esempio, una guida, un rifugio, un
bersaglio.
Chi è oggi. Cosa rappresenta e chi lo rappresenta.
Chi ne ha bisogno.
Chi lo usa.
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Teatro La Vetreria - Stagione 2015
1 novembre – h. 18.00
PANTAKIN – TEATRO BOXER
Villan People - La solita malastoria
Nel deserto della pianura padana si aggirano scampoli di umanità feroce, invidiosa, affamata.
Uomini che invidiano, che desiderano ferocemente quello che non hanno, che non hanno mai quello che
desiderano
di Andrea Pennacchi / regia Michele Modesto Casarin / con Michele Modesto Casarin, Manuela Massimi,
Emanuele Pasqualini / costumi e scene Licia Lucchese / costumi d’epoca Liliana Cagnetti / assistente alla regia
Elisabetta Carosio / proiezioni e disegno luci Paolo Battistel / consulente musicale Giorgio Gobbo /
consulente movimento Laura Moro / consulente trucco Samantha Peluso
Tempi schiodati, i nostri: le esondazioni e i terremoti distruggono i fieri capannoni che avevamo innalzato a
sfidare gli dèi, il nostro fugace benessere, ci può essere tolto in ogni momento. Abbiamo osservato con cura il
panorama del nostro Veneto, per non restare accecati abbiamo indossato le lenti fabbricate, secoli fa, da
Angelo Beolco, detto Ruzante. Grazie a questo filtro siamo riusciti a scoprire una rete di storie, forse non
rassicuranti, ma vive.
Nel deserto globalizzato della grande pianura padana si aggirano scampoli di umanità feroce, invidiosa,
affamata anche quando è sazia. Uomini che invidiano chi ha più di loro, che desiderano ferocemente quello
che non hanno, che non hanno mai quello che desiderano, che sia amore, sicurezza, denaro o roba. Il crimine
non
li
spaventa,
le
regole
sociali
non
li
fermano,
sono
Villani:
brutti,
sporchi
e
cattivi.
I nostri protagonisti vengono dalla cronaca nera quotidiana, ma non sono mostri, le storie che ci raccontano
sono terribilmente semplici, anche se non banali. I nostri eroi parlano una lingua mista, una koinè di dialetto
veneto e inglese scolastico da canzoni pop. Potrebbero essere felici, in fondo, ma sono macinati nella grande
macchina del desiderio che prende tutti e sbatacchia qua e là la gente, come in preda a un gran vento:
ognuno può essere ciò che vuole, ma nessuno più sa cosa vuole. Lo sguardo che gettiamo sui protagonisti non
è di superiorità: ci riconosciamo in loro, vediamo nei loro motori quelli che muovono anche noi, la bestia che li
muove è la stessa che si agita in noi, ancora in catene, per il momento.
Li riconosciamo come fratelli, nella vulnerabilità e nella capacità di assorbire i colpi della sorte, nel desiderio di
vita
che
li
muove
costantemente,
nell’ansia
disperata
confusione, nell’ansia disperata di essere felici.
www.cadadieteatro.it
di
essere
felici,
e
nella
grande
Teatro La Vetreria - Stagione 2015
7 novembre - h 21.00
GIULIO CAVALLI
L'amico degli eroi – Parole. opere e omissioni di Marcello Dell'Utri
Una produzione sociale di libera contribuzione di cittadini
di e con Giulio Cavalli
Giulio Cavalli, dopo avere analizzato e portato in scena la vicenda di Giulio Andreotti con lo spettacolo
L’innocenza di Giulio torna a studiare l’intreccio tra mafia e politica di questo Paese con un monologo.
Uno spettacolo liberamente tratto dalle vicenda giudiziarie (e dalle amicizie consolidate) di Marcello Dell’Utri,
Vittorio Mangano e Silvio Berlusconi. La vicenda (dis)umana di un giovane siciliano arrampicatore sociale che
decide di essere l’anello di congiunzione di due mondi totalmente differenti (l’imprenditoria milanese estrema e
l’arrembante mafia siciliana) passando indenne dal cambio dei vertici mafiosi, dei vertici politici: praticamente
indenne dalla Storia d’Italia fino alla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.
Dice la condanna definitiva che: La pluralità dell'attività posta in essere da Dell'Utri, per la rilevanza causale
espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento,
consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra, alla quale è stata, tra l'altro offerta l'opportunità, sempre con
la mediazione di Dell'Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell'economia e della finanza, così
agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici.
14 novembre - h 21.00
BOCHETEATRO
Il muro incinto - ovvero Costantino Nivola in scena
liberamente tratto da Memorie di Orani di Costantino Nivola
di e con Giovanni Carroni / musiche di Battista Giordano / luci e fonica di Gian luca Usala / scene di Marco
Nateri e Giovanni Carroni / costumi di Gianna Secchi
Giovanni Carroni attraverso un viaggio della memoria racconta la storia del grande artista di Orani Costantino
Nivola; l’attore si racconta attraverso il ciclo vitale delle stagioni e per un’ora ci regala una lezione di vita, di
arte e moralità, la stessa di cui è permeato il suo libro autobiografico.
Lo spettacolo tocca una forma ontologica della memoria. La memoria della vita e dell’incontrare la morte,
perché il corpo deve sapere cos’è la morte. La consapevolezza della morte, come per Nivola, ci consente di
rinnovare noi stessi e i nostri sentimenti. Il momento di narrazione è sospeso come in un limbo tra il regno dei
vivi e il regno dei morti. Poiché la nostra vita in realtà è il percorso verso l’Ade, e questo “rito” teatrale vuole
essere anche l’ampliamento di questo percorso.
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Teatro La Vetreria - Stagione 2015
21 novembre - h 21.00
TEATRO DELLE ALBE
Amore e anarchia
di Luigi Dadina e Laura Gambi / con Luigi Dadina e Michela Marangoni / scene e luci Pietro Fenati e Elvira
Mascalzoni / suoni Alessandro Renda / direzione tecnica Enrico Isola / datore luci e suoni Dennis Casotti /
realizzazione scene Fabio Ceroni e Danilo Maniscalco / realizzazione costumi Lubiana Zaffi /
organizzazione e promozione Marcella Nonni, Silvia Pagliano e Francesca Venturi / progetto grafico e
immagine Barbara Fusconi / fotografie Davide Baldrati / consulenza e ricerca storica Massimo Ortalli Archivio
storico della RAI e Cristina Valenti Università di Bologna / regia Luigi Dadina / produzione Ravenna Teatro a
partire da “Amore e anarchia” di Claudia Bassi Angelici
Maria Luisa Minguzzi e Francesco Pezzi: nati entrambi nel centro storico di Ravenna nella seconda metà
dell’800. Da quasi cent'anni abitano, non visti, nella scuola di S. Bartolo, vicino a Ravenna. Nella loro infanzia e
adolescenza la città, ma l'Italia intera, è attraversata da sconvolgimenti politici e umani: le imprese
garibaldine, l'ideale repubblicano, la caduta del governo dei papi, l'unità d'Italia, l'internazionalismo anarchico
e socialista sono solo alcuni degli elementi che segnano la crescita dei due ravennati. Minguzzi Luisa è
sarta. Pezzi Francesco, intelligente, sguardo mite con una luce di collera, di modi gentili e di briosa vivacità,
conseguito il diploma di ragioniere viene assunto alla Cassa di Risparmio di Ravenna. Giovanissimi si
incontrano, si innamorano e si infiammano, senza possibilità di ripensamento, per l'idea dell'anarchia, che
guiderà le scelte e i pensieri di tutta la loro vita successiva fino alla morte. Tra militanza, fughe, confino e
carcere, sono la coppia che accoglie gli amici anarchici, nelle case sempre aperte di Firenze, Lugano, Napoli,
Buenos Aires, Londra. Primi fra tutti Andrea Costa, Anna Kuliscioff ed Enrico Malatesta, che fu anche il terzo
nella loro relazione per qualche anno. Moriranno a Firenze, lei nel 1911, cieca e piegata nella salute dopo il
confino a Orbetello, lui suicida nel 1917, in un boschetto alle Cascine. In un biglietto scrive il disgusto “fino
alla nausea di questo impasto di fango che si chiama mondo e della vigliaccheria degli uomini che lo
subiscono”. La Minguzzi, autrice del Manifesto a tutte le operaie d'Italia, sarà inarrestabile promotrice dell'idea
anarchica tra le donne, oratrice in pubblico e nei comizi. La limpida anarchica e l’infaticabile organizzatore
sono ancora assieme oggi, continuano a vivere nella scuola di S. Bartolo.
Luigi Dadina e Laura Gambi
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Teatro La Vetreria - Stagione 2015
26 e 27 novembre – h. 21.00
SCUOLA DI ARTI SCENICHE LA VETRERIA
Corso Con passione – direzione di Pierpaolo Piludu
Supercondominio
con Alessandro Congeddu, Francesca Dell'Orfano, Sergio Massenti, Marianna Meles, Cinzia Mocci, Aldo Orrù,
Giorgio Piano, Rosalba Pillai, Andrea Rosas, Daniela Scotto, Gloria Troli, Maria Zedda e con Rita Anedda, Clara
Belfiori, Salvatore Cao, Patrizia Congia, Antonella Matta, Carlo Onnis, Angela Palmas, Serenella Palmas, Maria
Antonietta Pinna, Massimo Pisano, Rita Safina, Ines Sanna, Mariella Vella, Ida Ximenes
disegno luci Giovanni Schirru /fonica, effetti audio Giampietro Guttuso / realizzazioni scenografiche e costumi
Marilena Pittiu, Mario Madeddu, Antonella Matta / allestimento Giovanni Schirru, Giorgio Sitzia /fotografo di
scena e riprese video Tonino Pisu / testo e regia Pierpaolo Piludu
Può bastare poco, davvero poco: una musica a un volume troppo alto o una tovaglia piena di briciole sulla
testa dei condomini del piano di sotto può generare reazioni e contro-reazioni che nel giro di pochi minuti
diventano conflitti incontrollabili. Avevamo paura di avere esagerato. Purtroppo, le cronache di questi giorni,
vanno oltre le vicende più esilaranti che abbiamo provato a raccontare in questa messa in scena.
28 novembre - h 21.00
ROSSOLEVANTE
«Il Virus» Che Ti Salva La Vita tratto dal «Libro che ti salva la vita» di Sabatino De Sanctis e Davide Scotti
di e con Silvia Cattoi e Juri Piroddi / collaborazione di Ennio Ruffolo / elaborazioni video di Andrea Anglani e
Fabio Fiandrini / tecnica di Cinzia Piras e Antonio Sida / costumi di Francesca Pischedda
Liberamente tratto da “Il libro che ti salva la vita" (che è per il 50% una guida e per la restante metà una
sorta di testo-testimonianza coinvolgente ed emozionante), «IL VIRUS – c.t.s.l.vita» è uno spettacolo teatrale
che - mescolando parole, movimento, musica e video – vuole offrire, con emozione e ironia, una galleria ricca
di spunti di riflessione sulla Salute e la Sicurezza. Lo spettacolo è suddiviso in capitoli e si struttura in due fasi
distinte: una prima parte più propriamente “teatrale”, con situazioni, personaggi e video che mostrano
l’assurdità dei nostri cliché comportamentali sul lavoro, sulle strade e nella vita quotidiana; i limiti, l’inerzia e
l’apatia di fronte al cambiamento tipica dell’Italian Way of Life. Una seconda parte in cui, tolta di mezzo la
“quarta parete”, il pubblico è chiamato a partecipare all’azione scenica attraverso domande e provocazioni
tese a indurre un cambiamento nel modo di vedere e di fare le cose più semplici, quotidiane. Perché a volte
siamo noi stessi a mettere in pericolo la nostra salute e la nostra sicurezza senza neanche rendercene conto. I
troppi impegni, il poco tempo e la molta distrazione ci impediscono di prenderci cura di noi stessi e degli altri a
casa, al lavoro, a scuola, alla guida.
Se credi di poter influenzare il cambiamento culturale di altri, lo devi fare prima di tutto “dentro” te stesso e
declinarlo ogni giorno con azioni evidenti! Ne devi essere conquistato, lo devi far crescere dentro di te, lo devi
vivere come una passione, gli devi dare vita e promuoverlo senza limiti e senza paure. Se avvertirai queste
vibrazioni, saranno i tuoi occhi, il tuo sorriso e sopratutto le tue parole a rendere tutto questo possibile!
Sabatino De Sanctis
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Teatro La Vetreria - Stagione 2015
Sabato 5 dicembre - h 21.00
LA SCUOLA DEI MIGRANTI – direzione di Alessandro Mascia e Mario Madeddu
con il contributo di ASL Lanusei - CSM, Comune di Lanusei e Unione dei Comuni d’Ogliastra
Car’Amore
regia Alessandro Mascia /assistente alla regia Mario Madeddu / scene e costumi Marilena Pittiu e Mario
Madeddu / musiche Manuel Cossu e Giorgio del Rio / con Carlotta Baldussi, Patrizia Boi, Matteo Cama, Mario
Carta, M. Rosaria Cerina, Anna Cuboni, Marcello Demuru, Roberto Demuru, Pina Evangelista, Elisabetta
Gessa, Davide Lai, Luca Lai, Mario Lai, Monica Lai, Veronica Melis,Giorgio Murgia, Annalisa Piroddi, Fulvio
Usai
Una volta Federico Fellini, parlando del film “È la nave va” disse di averne avuta la prima idea leggendo di un
gesuita che, in una sua corrispondenza con un ambasciatore, delle cause della 1^ Guerra Mondiale aveva dato
una versione diversa da quella dell’attentato di Sarajevo. Ma allora, se mente la Storia perché non potrebbe
mentire anche il cinema o il teatro, che, per sua stessa natura, è finzione? Finzione, perciò, artifici della
fantasia, dell’immaginario, per confondere il reale con il suo simbolo, la metafora. “La verità… le verità… le
menzogne…” Questo spettacolo è il risultato finale di un laboratorio teatrale che dal 2014 realizziamo a
Lanusei. Un omaggio a Federico Fellini, a un visionario, al suo cinema e al suo modo poetico di confrontarsi
con la realtà. Siamo partiti dal film “E la nave va” e dal suo sviluppo letterario “L'ultimo viaggio di A. Mastorna”
opera incompiuta di Fellini, per farci guidare e navigare dentro il teatro e lo spettacolo, l’immaginario e il reale.
Car'Amore racconta con leggerezza di universi umani marginali, doppi, obbligati a nascondere la realtà della
propria inadeguatezza dietro nomi, storie e miti, forse mai esistiti.
Sabato 12 dicembre - h 21.00
SCUOLA DI ARTI SCENICHE LA VETRERIA
Corso CUORI DI PANNA SMONTATA_15 – direzione di Mauro Mou
La filastrocca della cipolla
Messa in scena dedicata ai ragazzi, alla solitudine, al rapporto tra felicità e nuove e vecchie dipendenze
diretto da Mauro Mou / con Giulia Bacci, Debora Cannizzo, Mersia Carboni, Cristiana Corriga, Anna Vittoria
Cortese, Teresa Dessi, Eleonora Fois, Maria Francesca Floris, Daniele Lecca, Fabrizio Lussu, Sara Mascia,
Edoardo Messina, Gabriele Pisano, Sofia Luisa Quagliano, Francesco Rocco, Alessandra Solinas, Giaime
Ziccardi, Lorenzo Ziccardi / collaborazione alla messa in scena Francesca Pani, Francesca Vecere / disegno luci
Giovanni Schirru / suono Matteo Sanna
Gli esseri umani, in particolare i ragazzi, hanno un profondo bisogno di formare legami ed entrare in contatto
gli uni con gli altri. Così ci gratifichiamo. Questo ci rende felici. Ma quando non ci riusciamo o non siamo in
grado di entrare in contatto con gli altri, siamo capaci di entrare in contatto con qualsiasi altra cosa, anche
quelle più strane: uno smartphone, un motorino, una serie tv, addominali scolpiti, uno slogan, alcool, un paio
di scarpe alla moda, una dieta, un sms, la tastiera di una chat, una relazione ossessiva, sesso, calcio… Oggi
viviamo in una società in cui isolarsi e creare ambienti virtuali fuori da ogni legame è più facile che in passato.
La crescita delle dipendenze è il sintomo di un male profondo del modo in cui viviamo, con lo sguardo sempre
rivolto all'ennesimo gadget luccicante da acquistare piuttosto che alle persone intorno a noi.
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