STELLA POLARE

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TRIMESTRALE
DI INFORMAZIONE
DELL’AZIENDA USL
VALLE D’AOSTA
MEDICINA STRUTTURE E SERVIZI
POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 45/anno XI - dicembre 2010 - Aosta- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99
IL MESSAGGIO AUGURALE DELL’ASSESSORE ALBERT LANIECE
I
l 2010 è stato un anno importante per
la sanità valdostana: dopo anni di lavoro
e di attese è stato finalmente avviato, ad
Aosta, il Servizio di Radioterapia che
può contare sull’utilizzo di uno strumento
di eccellenza e di ultima generazione: la
Tomoterapia. L’investimento economico
è stato impegnativo per la Regione Valle
d’Aosta, soprattutto in questo momento di
crisi economica, ma ancora una volta l’Amministrazione regionale ha voluto dimostrare quanto sia vicina ai problemi e ai disagi
dei valdostani, investendo in una nuova e
sofisticata tecnica che permette di irradiare
in modo preciso il tumore riducendo così i
danni ai tessuti sani. La scelta è stata, inoltre, dettata dall’obiettivo di garantire ad
Aosta l’esecuzione del trattamento radioterapico, ponendo così fine ai viaggi fuori
stica nella nostra Regione, con l’acquisto
della PET-CT, uno strumento modernissimo che, grazie ad una metodica non invasiva, permetterà di integrare l’immagine
funzionale con quella morfologica in modo
simultaneo. A differenza di quanto rilevabile con TAC e Risonanza Magnetica, la PETCT consentirà di ottenere dettagliate informazioni sui processi metabolici e funzionali
che rappresentano i più complessi processi
biologici e chimici che regolano l’insorgenza di eventuali patologie nell’organismo.
Con l’approvazione del documento contabile appena votato in Consiglio regionale,
su proposta della Giunta, l’AmministrazioValle dei pazienti valdostani.
ne regionale ha posto tra le priorità la SaniRimanendo sempre in ambito oncologico, tà, con l’obiettivo di garantire a tutti i valma in materia di diagnosi, il 2011 vedrà in- dostani le prestazioni e i servizi previsti nei
vece il completamento dell’offerta diagno- LEA (Livelli Essenziali di Assistenza sanita-
STELLA POLARE
a stella polare è l’astro noto per il
suo ruolo di punto di riferimento costante per i navigatori del passato, che
pur non disponendo dei sofisticati mezzi di navigazione attuali, potevano tuttavia orientarsi al meglio proprio grazie
alle certezze poste da un punto lontano
disegnato nel cosmo, capace di guidare
con relativa sicurezza verso una meta
predefinita. Unico vero problema era
riuscire a trovarlo, quel punto nel cielo, ma per l’uomo-navigatore di allora
questo non doveva essere un problema.
In un momento storico in cui l’Azienda
è chiamata a misurarsi con stringenti
e rigorosi strumenti di controllo della
spesa e pertanto a porsi degli obiettivi
coerenti con un quadro finito di risorse,
mi sono chiesto se siamo capaci, non
soltanto come Azienda, ma anche come
singoli individui, di trovare un punto sicuro che sappia guidare al meglio le
nostre azioni, una sorta di nostra “stella polare” interna che funga da guida
rispetto alle nostre decisioni e sappia
orientarci al meglio delle nostre possibilità.
Due anni trascorsi in Direzione mi hanno consentito di conoscere molte persone. La Direzione è un vero e proprio
crocevia di incontri, scambi di opinioni
e costruzione di relazioni. E le persone
sono diverse, tutte diverse tra loro. Ma
vi sono alcuni elementi comuni ad alcune, piuttosto che ad altre. Vi sono persone capaci di dare se stesse con entusiasmo e altruismo, di profondere uno
slancio professionale che sembra
prescindere dal contesto; persone
che, con ogni evidenza, trovano in
se stesse un punto di orientamento
costante. La dimensione del lavoro (potrei dire del dare), sembra
prevalere su quella della sfera dei
diritti e queste persone sembrano
sapere, più o meno consapevolmente,
che l’entusiasmo che deriva dalla prima
dimensione, e quindi dal sentirsi utili
agli altri (e a se stesse), condizionerà
sempre e comunque positivamente la
seconda dimensione.
Vi sono poi persone che hanno in se
stesse un forte senso del bilanciamento
dei propri diritti rispetto ai doveri, persone che trovano difficile vivere con serenità il rapporto con la propria Azienda
qualora la dimensione dei diritti venga
percepita in modo disarmonico rispetto ai doveri o comunque non sufficientemente riconosciuta. Più facilmente
queste persone sembrano perdere il
senso di orientamento rispetto ad una
propria meta e possono rischiare di cadere nella demotivazione.
Vi sono, infine, persone che attribuiscono alla dimensione dei propri diritti un ruolo preminente rispetto alla
dimensione del dare e che più fortemente appaiono portate al conflitto
ed all’assunzione di un ruolo anche
marcatamente antagonista.
Esistono, naturalmente, molte sfumature e situazioni che facilmente conducono il singolo a trasmigrare da
Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un sereno Natale e un Buon
inizio 2011.
Albert Lanièce
Assessore alla Sanità,
Salute e Politiche sociali
EDITORIALE
di Valter Pietroni – Direttore amministrativo Azienda USL
L
ria), dando così continuità per l’anno 2011
ai progetti avviati dall’Assessorato Sanità,
Salute e Politiche sociali nel 2010.
Con l’avvicinarsi delle prossime feste di fine
anno, è doveroso, da parte mia, ringraziare
tutti coloro che, nei vari ambiti e con diverse
competenze, contribuiscono ogni giorno a
garantire alla sanità valdostana qualità ed
efficienza.
una dimensione ad un’altra e non è
mia intenzione quella di dire che ogni
posizione non abbia, in fondo, una
propria ragion d’essere e una propria
legittimità. Queste differenze le troveremo in ogni luogo di lavoro, sempre
e comunque.
Ma forse le persone che appartengono alla prima categoria hanno saputo trovare qualcosa di diverso, una
“stella polare” capace di condurle con
sicurezza verso una meta che vedono
nitidamente, una meta fatta di una
quotidianità vissuta con la serenità di
sapere di essere utili, di avere sempre
presente che il lavoro reso all’interno
di un’Azienda chiamata a misurarsi
con la tutela di un bene assoluto è una
sorta di privilegio. Questo non significa che in queste persone non esista
il senso del diritto, dei propri diritti. E
infatti non di ingenuità, si tratta, ma di
dedizione verso gli altri e verso se stessi, perché le due cose stanno insieme.
E di fiducia.
Queste persone infondono grande ottimismo anche all’interno di un quadro
difficile. E a queste persone è demandato il ruolo di fungere da “stella polare”.
A tutti i miei migliori Auguri.
Il 2011 nascerà sotto auspici
di razionalizzazione, rigore e
particolare attenzione a tutte le voci di spesa.
In un panorama nazionale
a tinte fosche, dove sono a
rischio migliaia di posti di
lavoro, dove il livello di crescita economica è seriamente compromesso, dove le
emergenze sociali assumono
dimensioni preoccupanti, la
nostra Regione ha inteso proseguire nella salvaguardia dei settori sociale e sanitario,
per continuare a sostenere le fasce di popolazione più fragili e a garantire assistenza
sanitaria di ottimo livello ai propri cittadini.
È evidente, tuttavia, che uno sforzo di contenimento sia doveroso anche in ambito
sanitario, attraverso azioni diverse, quali la contrazione del turn over, l’individuazione
di tutti quei livelli assistenziali aggiuntivi che possano essere resi a pagamento, la riduzione delle retribuzioni più alte, il contenimento delle spese di trasferta e di aggiornamento, oltre che delle prestazioni aggiuntive, la semplificazione di alcune strutture.
Si cercheranno formule alternative per individuare fonti di finanziamento diverse per
la realizzazione di progetti, si perseguirà ogni via per utilizzare al meglio le risorse a
disposizione.
Noi siamo convinti che una più seria e oculata riflessione di tutti, finalizzata alla attenzione continua alla spesa pubblica, anche sulle più banali attività, possa portare
a buoni risultati senza compromettere l’organizzazione, né - soprattutto - la serenità
di chi ci lavora.
Confidiamo nella consapevolezza e nella collaborazione di ciascuno e, questa volta
senza cartoncini, né mail, ma sempre con sincerità, auguriamo a tutti ed a tutte le
rispettive famiglie
BUONE FESTE
LA DIREZIONE STRATEGICA
Carla Stefania Riccardi – direttore generale
Giuseppe De Filippis – direttore sanitario
mministrativoo
Valter Pietroni – direttore amministrativo
2
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
LA SC AFFARI GENERALI E LEGALI
Chi siamo
La SC Affari Generali e Legali è una delle quattro strutture complesse
che compongono il Dipartimento giuridico-organizzativo, all’interno
dell’Area Tecnico Amministrativa.
Cosa facciamo
Numerose e diversificate sono le competenze attribuite alla struttura
che, sinteticamente, possiamo definire come un insieme di funzioni a
supporto della direzione e degli altri servizi nella gestione dei beni, dei
servizi e del personale.
Entrando più nel dettaglio, le attività istituzionali svolte riguardano:
% il procedimento per l’adozione dei provvedimenti aziendali;
% il supporto giuridico nella gestione del protocollo informatico,
dell’archivio generale, nella realizzazione della PEC e della firma
digitale;
% la consulenza legale che si concretizza nella diffusione di circolari
esplicative e di indirizzo
% il supporto alle Strutture aziendali nella predisposizione dell’intera
procedura di gara per affidamenti di forniture e servizi, con particolare riguardo alle gare a rilevanza comunitaria, oltre che l’espleta-
mento delle gare per l’affidamento dei servizi assicurativi;
% l’intera procedura che porta alla stipula di convenzioni e
accordi per lo svolgimento dell’attività, presso l’Azienda, di
specializzandi e tirocinanti e con soggetti privati accreditati
e con organizzazioni di volontariato;
% la gestione delle polizze e dei sinistri, riguardanti i settori
della responsabilità medica, degli incendi e delle associazioni di volontariato;
% la predisposizione di ricorsi a fronte di sanzioni per violazione del codice della strada.
La struttura funge, infine, da referente aziendale per la
privacy.
Tutte le attività sono svolte da un gruppo affiatato composto da:
Daniela Tarello, Direttore della Struttura, Cristiana Malandrone,
protocollo informatico, archivio; Roberta Pramotton, contratti e
convenzioni; Laura Gullone, gestione sinistri e violazioni C.d S.; Sandra Franceschini, Luciana Pampagnin e Francesca Romeo, Segreteria.
Gli uffici assicurano l’attività tutti i giorni fino alle ore 16 e sono aperti
al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 12:00; il pomeriggio su appuntamento.
IMPRESSIONI A CALDO
SULLA SANITÀ VALDOSTANA
di Giuseppe De Filippis – Direttore sanitario Azienda USL
L
a prima volta che ho l’onore ed il piacere di scrivere
due righe sulla rivista mi piacerebbe limitarmi alle
prime impressioni che sto maturando in questi due mesi
di attività
Mi sembra possa essere un contributo utile che il nuovo
arrivato fornisca una propria impressione sulla realtà in
cui si appresta a lavorare.
In accordo con l’Assessore e il Direttore Generale sto
impiegando i primi mesi del mio lavoro per inserirmi nel
migliore modo nella realtà dell’Azienda e della Regione
in cui lavoro. Realtà a me abbastanza sconosciute, sia
dal punto di vista prettamente geografico sia da quello
più organizzativo-sanitario.
In questo periodo ho impiegato il tempo a conoscere
i vari Responsabili di area/dipartimento/struttura, a
girare le varie realtà ospedaliere e territoriali, a vedere
fisicamente le strutture di erogazione di prestazioni
sanitarie e a sperimentare le distanze e le strade della
Valle.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti per la disponibilità
dimostratami nel corso delle visite e mi scuso con coloro
che non ho ancora conosciuto e con i quali avrò modo a
breve di fare due chiacchiere. Mi dispiace che purtroppo
non potrò intrattenermi con tutti.
Ciò premesso le mie impressioni a caldo. Per indole
personale ero attratto dal lavorare in una realtà di
montagna di dimensioni contenute. Mi piaceva l’idea
di potere lavorare in una realtà che presentasse una
stabilità di programmazione e di gestione strategica..
L’impressione sull’andamento aziendale è assolutamente
positiva. Il livello di competenza tecnica – scientifica è
assolutamente elevato in tutti i settori, raggiungendo
punte di eccellenza di valenza nazionale ed internazionale
in molteplici aree. Lo dimostrano i riconoscimenti ufficiali
e scientifici.
L’Azienda ha poi da anni intrapreso un percorso di
revisione dei processi che ha condotto molte strutture
a raggiungere e a confermare la certificazione ISO e
l’accreditamento istituzionale. E’ da anni iniziato un
percorso di miglioramento continuo di qualità che ha
toccato vari settori aziendali.
Abituato a realtà differenti, mi sono stupito positivamente
del livello di cura degli edifici presso i quali vengono
svolte le attività sanitarie (siano esse ospedaliere o
territoriali) e dell’attenzione alla manutenzione continua
delle stesse. Tutto ciò rende l’ambiente lavorativo più
piacevole e più predisponente. Anche l’organizzazione
dei servizi mi sembra orientata verso i modelli gestionali
più efficienti.
Ma ancora di più mi ha positivamente impressionato il
clima di grande famiglia che si respira tra i dipendenti.
Come in tutte le famiglie possono sorgere alcuni
problemi, ma allo stesso tempo con serenità si
affrontano e si risolvono per il bene di tutti. Questo è
lo spirito che un nuovo arrivato percepisce. Un clima in
cui l’obiettivo comune condiviso è quello di migliorare
continuamente sia nel livello di erogazione di prestazioni,
sia nel ricercare il migliore modello organizzativo così da
rendere l’ambiente lavorativo più sereno e favorevole.
Spirito famigliare e di collaborazione facilitato anche dalla
geologia e dallo spettacolo naturale di questa Regione.
Di sicuro tutto questo è segno di una programmazione
chiara, stabile e costante nel tempo che mi sta rendendo
molto più facile il lavoro e il piacere che provo tutte le
mattine a percorrere le strade della Valle per venire a
lavorare.
Nell’augurarvi Buone Feste colgo l’occasione per
ringraziare tutti per l’accoglienza riservatami e per la
discrezione con la quale avete accettato che io avessi
bisogno di un po’ di tempo per conoscere la realtà in cui
lavoro prima di potere essere catapultato nei problemi.
Non capita sempre qquesta
ta fortuna.
Dove siamo
La struttura ha sede in Aosta, in Via Guido Rey, n. 5, piano II
Contatti: Segreteria: telefono: 0165-544488; fax 0165- 544638;
e-mail [email protected]
La Direzione Strategica, tenuto conto del
periodo di ristrettezze economiche, vuole
fornire un piccolo, ma significativo esempio
di risparmio, evitando l’invio dei biglietti
augurali di Buon Natale e di Buon Anno. .
Pertanto, anche attraverso le pagine
di Newsl, la Direzione porge a tutti i
dipendenti e ai loro famigliari, i migliori
Auguri di Buone Feste.
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
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DIREZIONE MEDICA OSPEDALIERA, SETTORE DI IGIENE OSPEDALIERA
ATTIVITÀ E PROGETTI
di Roberto Novati – Dirigente medico c/o Direzione medica ospedaliera
L’
ospedale di Aosta vanta una consolidata tradizione igienistica che
si è tradotta negli ultimi anni in importanti progetti di sorveglianza
(igiene delle mani e altri), talora nel contesto di collaborazioni nazionali
e internazionali. Di regola si tratta di attività di sistema, cioè non a scadenza, da modulare eventualmente secondo le innovazioni scientificotecnologiche che si rendessero disponibili. In questo senso si afferma il
ruolo della direzione medica/igiene ospedaliera quale riferimento scientifico culturale per tutto l’ospedale. L’obiettivo strategico è la messa in
sicurezza igienistica dell’ospedale attraverso una rete multidisciplinare
di attività di prevenzione, sorveglianza, monitoraggio e formazione,
tese prevalentemente, ma non solo, al controllo e alla riduzione delle
malattie trasmissibili. Obiettivo secondario è fare cultura su un modello
operativo esportabile ad altri contesti di gestione del cosiddetto rischio
clinico (ad esempio con la politica antibiotica). Non ultimo, alcune delle
attività proposte catturano informazioni dirette al territorio o da esso
provenienti; le peculiarità demografiche e territoriali della popolazione
di riferimento della nostra Azienda consentono in teoria la “copertura” igienistica di tutto il territorio regionale, per i progetti esposti e in
presenza di uniformità organizzativa e di metodo, caso probabilmente
unico in Italia. A regime, gli ambiziosi risultati attesi dalle attività in
oggetto sono almeno i seguenti:
1. riduzione di prevalenza e incidenza delle infezioni nosocomiali (calo della letalità attribuibile, riduzione delle degenze
medie attribuibili, riduzione dei costi diretti e indiretti attribuibili)
2. riduzione della circolazione dei germi multi resistenti
in ospedale e dall’ospedale al territorio
3. uso razionale degli antibiotici (migliori outcome clinici, minore pressione selettiva verso germi multi resistenti, controllo e
riduzione di costi e consumi)
4. tutela igienistico alberghiera, con particolare riguardo al
miglioramento e verifica dei servizi di pulizia e ristorazione.
Per tutti i punti succitati è inoltre da attendersi un calo del contenzioso
diretto e indiretto e un beneficio di immagine per l’Azienda e l’ospe-
dale.
Da quanto sopra discende un piano di attività del settore di Igiene
ospedaliera, assegnato alla Direzione Medica ospedaliera, che può così
essere riassunto.
% monitoraggio e sorveglianza igiene delle mani: l’igiene
delle mani nella sua apparente banalità costituisce il momento
più importante nella prevenzione delle infezioni nosocomiali. Nella nostra USL, a partire dal 2007, è stata condotta la campagna
“Cure pulite sono cure più sicure” del Ministero della Salute, con
l’obiettivo di diffondere le Linee Guida dell’OMS sull’igiene delle mani nell’assistenza sanitaria e di promuovere l’adesione alle
misure raccomandate; i risultati ottenuti evidenziano un’adesione all’igiene delle mani da parte dei sanitari inferiore alle medie
nazionali, tali da richiedere un forte impegno da parte di tutti i
sanitari per il miglioramento degli indicatori analizzati.
% sorveglianza dei germi multi resistenti in ospedale:
senza la conoscenza della ecologia microbica ospedaliera non è
oggi possibile fare prevenzione efficace delle infezioni nosocomiali
né un uso razionale degli antibiotici in ospedale. Stiamo proponendo, tramite gli strumenti informatici esistenti, un sistema di
sorveglianza di un ristretto numero di germi ad alto impatto epidemiologico e sanitario (germi sentinella o alert). L’obiettivo non
secondario di quanto sopra consiste nell’immediata messa in atto
di misure di prevenzione (isolamento), al fine di evitare la diffusione del patogeno all’interno del reparto.
% studio di prevalenza delle infezioni nosocomiali: svoltosi ad ottobre 2010, da ripetere a cadenza annuale salvo eccezioni , rimane uno degli indicatori più completi e attendibili sulle
infezioni nosocomiali.
% studio di incidenza delle infezioni del sito chirurgico
(SSI): è un’attività complessa ma altamente indicativa dell’adesione dell’area chirurgica alle procedure di prevenzione infezioni
nosocomiali. Molti ospedali italiani hanno già attivato tale monitoraggio in via permanente ed in alcune regioni (per es. Piemonte)
PROSEGUONO IN OSPEDALE LE RILEVAZIONI
SULLA QUALITÀ PERCEPITA DAI CITTADINI
In Oncologia viene anche somministrato
un questionario sulla “second opinion”.
È
iniziata a novembre e si concluderà a
fine dicembre la rilevazione annuale sulla
qualità percepita dai cittadini nei confronti
dei servizi erogati nei reparti ospedalieri di
degenza. La campagna di Customer Satisfaction, promossa come sempre dall’Ufficio
Relazioni con il Pubblico, riguarda le strutture presenti al “Parini”, al Beauregard e
nella sede di via Saint-Martin de Corléans
(Psichiatria). Lo strumento utilizzato è quello
del questionario auto compilato. I pazienti,
all’atto della dimissione, vengono invitati
dal personale sanitario a compilare il questionario (anonimo) e ad imbucarlo in una
apposita urna collocata in reparto. Conclusa la campagna, terminati l’inserimento dei
dati e la loro elaborazione, verranno realizzati dei report (globali e analitici per singola
Gianmauro Numico, direttore SC Oncologia
struttura). Gli stessi rappresentano un utile
strumento, sia per la direzione strategica e sanitaria ospedaliera, sia per i direttori delle strutture, per intraprendere, laddove necessario,
le necessarie azioni di miglioramento.
Per il 2011 si prevede di integrare la periodica rilevazione annuale di customer satisfaction
con un Audit Civico da realizzarsi in collaborazione con Cittadinanza Attiva.
Un elemento di novità è rappresentato da un questionario aggiuntivo, proposto da Gianmauro Numico, Direttore della SC Oncologia, riguardante la “second opinion” nei pazienti oncologici valdostani. Di cosa si tratta? In estrema sintesi di rilevare le ragioni che
hanno indotto il paziente a richiedere un secondo parere sulla sua malattia ad una struttura
alternativa all’ospedale di Aosta. Come ha affermato il Dott. Numico nel corso di una recente conferenza stampa in cui ha illustrato le attività svolte nella struttura da lui diretta,
“la richiesta di un secondo parere è una abitudine diffusa in chi è affetto da una malattia
importante. Nel nostro centro siamo favorevoli a che le persone si rivolgano altrove per
ricevere una conferma sulle indicazioni ricevute. Abbiamo la necessità di capire quali siano
le ragioni più comuni per le quali si decida di chiedere una seconda opinione e in quali casi
le conseguenze siano positive. Il nostro intento è quello di migliorare la qualità del nostro
lavoro e, se possibile, creare gli strumenti perché le seconde opinioni siano davvero utili”.
Il questionario, anch’esso rigorosamente anonimo, viene distribuito per un periodi di tre
mesi a tutti i pazienti con diagnosi di neoplasia che afferiscono al DH oncologico, al reparto
di degenza e agli ambulatori di follow up.
(gg)
%
è stato inserito fra i requisiti di accreditamento delle strutture. Ne
è prevista l’attivazione da gennaio 2011, inizialmente presso la SC
Chirurgia Vascolare
linee-guida, protocolli e procedure: sulla Intranet aziendale sono presenti i principali protocolli di prevenzione delle infezioni
correlate all’assistenza sanitaria, molti dei quali sono obsoleti o
comunque degni di revisione . Sono pertanto in corso di revisione
ed aggiornamento i protocolli già elaborati, l’eventuale stesura di
nuovi protocolli e la definizione di un piano di verifica applicazione
protocolli (metodologia tempistica e suddivisione). A tale proposito si vuole creare un set minimo di indicatori di sorveglianza
per tutti protocolli, andando poi ad approfondire l’adesione verso
alcuni di essi particolarmente importanti (ad esempio profilassi
antibiotica in chirurgia), oppure maggiormente meritevoli di implementazione.
Ai progetti sopra descritti si aggiungono altre attività di monitoraggio e sorveglianza, meno complesse dal punto di vista scientificotecnologico, ma di pari impatto organizzativo e igienico-sanitario in
senso lato:
% monitoraggio Ristorazione Ospedaliera,
% monitoraggio acqua sanitaria e impianti di condizionamento
% sorveglianza attività di pulizia ambientale
% reprocessing fibre ottiche
% vaccinazione antinfluenzale ai dipendenti.
LA GERIATRIA “SBANCA” IN PIEMONTE
di Pierina Tabor – Coordinatrice infermieristica SC Geriatria sez. acuti
N
ell’ambito del convegno “Giornate Geriatriche Biellesi” tenutosi in Piemonte, a Biella, il 15 e 16 ottobre 2010,
è stata presentata la struttura di Geriatria dell’Azienda USL Valle D’ Aosta nei suoi aspetti storici e organizzativi.
In particolare il Direttore, Paolo Bonino, ha illustrato il percorso evolutivo della Geriatria Ospedaliera sin dalla sua
nascita e come si è sviluppata nel tempo.
Si è ribadita la pecularietà di essere contemporaneamente reparto per acuti e reparto di riabilitazione. Tale caratteristica si è consolidata nel tempo anche grazie al sostegno dell’Azienda USL e dell’Amministrazione regionale, che
hanno creduto in questo modello per il raggiungimento di tali obiettivi.
È stato enfatizzato il ruolo della UVMD (unità di valutazione multidistrettuale) come peculiarità del lavoro di tutti
gli operatori coinvolti nella struttura.
La coordinatrice del servizio infermieristico, Pierina Tabor, ha presentato la struttura nella sua parte organizzativa e
per quanto concerne il ruolo dell’infermiere, il quale identifica i bisogni di assistenza della persona anziana, formulando i relativi bisogni attraverso la stesura di un piano di attività.
Inoltre, mediante una stretta collaborazione con l’équipe multidisciplinare, l’infermiere garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche.
Infine, è stato illustrata l’integrazione della Geriatria con la vasta rete dei servizi territoriali.
Il modello della Geriatria valdostana, così proposto, ha suscitato particolare interesse, ma, soprattutto ha ricevuto
un ottimo riscontro da più realtà geriatriche piemontesi.
Auspichiamo pertanto che la nostra testimonianza vada perseguita nel tempo e possibilmente applicata anche in
altre realtà del territorio italiano.
4
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
DAL CONVEGNO “ERRORE E RESPONSABILITÀ NELLE ORGANIZZAZONI SANITARIE COMPLESSE”
“LA CARTA DI SAINT-VINCENT”SULLA MEDICINA DIFENSIVA
di Tiziano Trevisan - referente per la comunicazione del DEA / Centrale Unica del Soccorso
I
l tema della medicina difensiva è stato al centro di un convegno
nazionale che si è svolto a Saint-Vincent il 29 e 30 ottobre 2010
(“Errore e responsabilità nelle organizzazioni sanitarie complesse”).
Durante le due giornate di lavoro si sono confrontati medici specialisti
nella medicina dell’emergenza/urgenza, giuristi ed esponenti della tutela dei diritti del cittadino (e del malato), con l’obiettivo di comprendere i fattori che inducono i sanitari ad applicare pratiche di medicina
difensiva ed elaborare strategie efficaci e condivise per contrastare
questo fenomeno.
Alla base della discussione, lo studio condotto da Maurizio Catino e
Chiara Locatelli dell’Università Milano-Bicocca con la collaborazione di
Massimo Pesenti Campagnoni, direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione dell’USL VdA, con il contributo della nostra azienda
sanitaria e dell’AcEMC (Academy of Emergency Medicine and Care).
“L’obiettivo fondamentale del convegno, oltre alla discussione, doverosa ed attenta, sulla cruda realtà dei dati – spiega il dottor Massimo Pesenti Campagnoni, – era quello di elaborare una proposta
importante per sensibilizzare medici e mondo civile nella gestione degli errori in medicina finalizzata ad aumentare la sicurezza negli ambienti sanitari, ridurre i contenziosi e quindi diminuire il numero delle
pratiche di medicina difensiva. Una questione tanto delicata quanto
urgente, che necessita di una risposta adeguata”.
Oggi, quando ci si accorge di errori medici (veri o presunti), scatta il cosiddetto
“approccio accusatorio”, ovvero la ricerca di un “colpevole per forza” (qualcuno che per distrazione, negligenza o
imperizia ha materialmente commesso
l’errore). Questo sistema, valido soltanto
all’apparenza, in realtà non prevede la
ricerca delle cause che hanno favorito
o consentito l’errore stesso ma si esaurisce nella identificazione e punizione
della persona, ignorando il contesto organizzativo e lavorativo. L’esperienza di
altri paesi o settori (come, ad esempio,
quello dell’aeronautica civile e militare),
invece, insegna che senza interventi sul piano operativo e gestionale è
del tutto verosimile che il medesimo errore possa ripetersi in futuro, interessando magari un altro medico – anche più “bravo” – e che quindi
l’evento occorso sia stato inutile per la promozione della sicurezza.
Un approccio più razionale ed efficace è stato quindi proposto, discusso e condiviso tra i partecipanti sanitari e non sanitari e sintetizzato
nella “Carta di Saint-Vincent” (consultabile nel dettaglio sul sito
dell’Usl – www.ausl.vda.it e pubblicata in questa pagina), che contiene i sette principi necessari per la gestione degli errori e la promozione
della sicurezza.
Innanzitutto, occorre considerare l’errore in medicina come un evento
utile all’apprendimento, fondamentale per attivare strategie adeguate
di miglioramento della sicurezza del paziente: preliminare a tal fine è
accettare il fatto che il medico, come essere umano, non è infallibile;
poi, promuovere un ambiente interno ed esterno all’ospedale non punitivo nei riguardi dell’errore “onesto”. Questo, da un lato agevolerà
(e favorirà) il professionista sanitario nel segnalare spontaneamente
l’eventuale errore in modo da attivare il miglioramento organizzativo
e dall’altro contribuirà a consolidare il rapporto di fiducia tra il medico
ed il paziente.
Occorre inoltre un grande impegno comune, condiviso e reale fra operatori sanitari, amministratori e cittadini nel promuovere la progettazione e la gestione di sistemi sanitari secondo i criteri scientifici delle
organizzazioni ad alta affidabilità, con elevata efficienza, basso tenore
di errore, prevedendo anche adeguati percorsi formativi accademici e
professionali.
Per fare questo è necessario, infine, modificare le norme giuridiche con
una ragionevole limitazione delle responsabilità penali dei sanitari alla
colpa grave, introducendo al contempo programmi di giustizia riparativa in sede civile per chi ha subito danni da errori medici, ivi compreso il riordino delle normative nel campo delle assicurazioni per la
responsabilità civile che metta la centro dell’azione le organizzazioni
e non, come accade oggi, i singoli operatori. Questo consentirebbe di
agire sulle organizzazioni stesse, con evidenti vantaggi sul piano della
sicurezza dei pazienti attraverso l’analisi dell’errore e la sua comunicazione trasparente.
LA MEDICINA DIFENSIVA
I DATI DELLA RICERCA DELL’UNIVERSITA’ MILANO-BICOCCA
La ricerca condotta dall’Università Milano-Bicocca, unica in Italia per
dimensioni ed importanza, ha coinvolto 1327 medici dell’urgenza (tra
cui 300 pediatri) attraverso la somministrazione
di un questionario anonimo volto non soltanto a
comprendere la frequenza dei comportamenti di
medicina difensiva ma anche i fattori che inducono i professionisti in tal senso.
Tra le finalità della ricerca, unica in Italia per dimensioni ed importanza
(preceduta soltanto da un’analoga iniziativa rivolta a 300 medici di
medicina generale) non vi è soltanto la frequenza dei comportamenti
di medicina difensiva ma anche l’analisi volta a comprendere i fattori
che inducono i professionisti in tal senso.
Secondo i dati analizzati ed elaborati risulta che
il 90% dei sanitari intervistati ammette di aver
praticato almeno un comportamento di medicina
difensiva nell’ultimo mese di lavoro (nel dettaglio,
il 77% di questi ha richiesto esami di laboratorio
non necessari, il 72% ha inserito indicazioni inutili in cartella clinica, il
63% ha richiesto un ricovero non necessario per assecondare il paziente o i suoi parenti, il 64% ha richiesto esami invasivi inutili).
Lo studio afferma che a praticare maggiormente la medicina difensiva
sono soprattutto i medici più giovani (il 94% appartiene alla classe
di età tra i 26 ed i 36 anni). Tra le cause più citate: il timore di subire
un contenzioso legale, la paura di richieste di risarcimento di eventuali danni, l’influenza dovuta a precedenti esperienze di contenzioso
subite dai colleghi. Questi timori trovano fondamento nel fatto che
nell’ultimo decennio il numero dei sinistri denunciati (reali o presunti)
è passato da 9.000 a 30.000 (incremento del 200%, fonte Ania 2009).
/D&DUWDGL6DLQW9LQFHQW
1 Apprendere dall’errore
Occorre considerare l’errore in medicina un evento da cui apprendere per evitare che si ripeta e per migliorare la sicurezza del paziente.
2 Consolidare il rapporto di fiducia tra il professionista sanitario e il paziente
Il professionista sanitario, in caso di errore, deve impegnarsi a una comunicazione trasparente nel rispetto della persona coinvolta,
dei suoi familiari e del codice deontologico.
3 Superare il mito dell’infallibilità
Occorre considerare la medicina come una scienza che opera in contesti al contempo di profonda conoscenza e di grande
incertezza. Il professionista sanitario deve basarsi sul metodo scientifico e sulle prove di efficacia, tenendo conto del consenso
informato della persona, evitando comportamenti difensivi.
4 Dalla blame culture alla just culture
In caso di errori involontari, occorre superare la cultura della colpa orientata soltanto a individuare il colpevole di un evento
avverso. E’ auspicabile promuovere processi di just culture in cui i professionisti siano messi in grado di distinguere i comportamenti
accettabili da quelli non accettabili.
5 Promuovere organizzazioni ad alta affidabilità
I sistemi sanitari dovrebbero essere progettati e gestiti secondo i principi di management delle organizzazioni ad alta affidabilità
(con alta efficienza, basso tasso di errore, lavoro di team). Occorre favorire lo sviluppo delle non technical skills (abilità cognitive
personali e sociali necessarie alla realizzazione di performance sicure), attivando percorsi formativi accademici e istituzionali.
6 Sviluppare sistemi di gestione del rischio clinico
È necessario dotare le organizzazioni sanitarie di strumenti di segnalazione e di gestione che permettano di correggere
tempestivamente gli errori, e che siano in grado di costruire barriere difensive capaci di prevenirli.
7 Modificare il sistema normativo
Per consolidare il rapporto di fiducia tra medico e paziente è indispensabile ridisegnare l’attuale modello di attribuzione della
responsabilità penale e civile. Una ragionevole limitazione della responsabilità penale del sanitario ai soli eventi avversi realizzati
con colpa grave , accompagnata dall’introduzione di programmi di giustizia riparativa in ambito sanitario e da un riordino delle
norme in tema di assicurazione per la responsabilità civile che metta al centro le strutture che erogano prestazioni sanitarie e non
i singoli operatori. Ciò consentirebbe di spezzare il circolo vizioso che induce molti sanitari, oggi, ad adottare comportamenti di
medicina difensiva.
5
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
PREVENZIONE E PROTEZIONE
Conclusa l’iniziativa di formazione sul Testo Unico della Sicurezza
Si è da poco concluso il convegno “Il nuovo
Testo Unico della Sicurezza e il comparto
sanitario – Formazione dei preposti e dei
dirigenti” (Aosta, Hostellerie du Cheval Blanc,
24 novembre), promosso dalla SC Prevenzione
e Protezione. Un convegno di ottimo livello,
caratterizzato da una serie di relazioni chiare
ed efficaci che, tra l’altro, hanno sgombrato il
campo sui dubbi residui correlati ai compiti e alle
responsabilità dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei
preposti. Buona la partecipazione, con un pubblico
composto da numerosi dirigenti, coordinatori,
tecnici della prevenzione. Da sottolineare la
chiarezza, come sempre, dei temi trattati dal
P.M. Pasquale Longarini della Procura di Aosta
(Responsabilità penali per dirigenti e preposti ai
Vediamo di conoscere meglio il tema della valutazione del rischio e del
software in uso presso la nostra Azienda, chiamato “Canopo”.
CANOPO E LA VALUTAZIONE
DEL RISCHIO
di Anita Mombelloni – Direttore SC Prevenzione e Protezione
La valutazione del rischio costituisce obbligo di legge di ogni datore
di lavoro, pubblico o privato, già introdotta con il Decreto 626 del
1994 e ribadito con il cosiddetto Testo Unico della Sicurezza, il
Decreto 81/2008. Nelle aziende di medie e grandi dimensioni deve
essere redatto un documento, detto appunto Documento di
Valutazione dei Rischi, in cui sono individuati e valutati tutti i
rischi per la salute e la sicurezza per gli operatori presenti in ambiente
di lavoro. L’importanza di procedere alla redazione del documento non
è soltanto quella di rispondere ad un obbligo di legge, ma quella di
disporre a diversi livelli di uno strumento operativo per la gestione
della sicurezza in azienda e per la programmazione delle misure di
prevenzione e protezione degli operatori.
Lo stesso deve essere anche uno strumento dinamico, in continua
evoluzione ed aggiornabile in funzione delle modifiche delle attività,
delle introduzioni di nuove attrezzature e delle modifiche di tipo
strutturale, a maggior ragione in una realtà complessa e dinamica
come quella sanitaria.
Nella nostra Azienda, per rispondere a tale esigenza, si è decisa
l’acquisizione di Canopo, uno strumento disponibile online in modalità
Software as a Service, continuamente implementabile e modificabile in
relazione ai cambiamenti intervenuti nella realtà lavorativa. Canopo,
in uso presso molte ASL del vicino Piemonte e della Liguria (Istituto
Gaslini di Genova, Azienda Ospedaliera CTO—Maria Adelaide di
Torino, tanto per fare due esempi), permette al Servizio Prevenzione
e Protezione di lavorare, contemporaneamente alla valutazione del
rischio, anche alla programmazione della sorveglianza sanitaria e alla
gestione, dal punto di vista prevenzionistico, degli eventi infortunistici
occorsi in ambito aziendale.
Ad esempio, permette l’elaborazione di statistiche di varia natura
in relazione ai rischi professionali, ivi comprese quelle relative agli
indicatori infortunistici riferiti ad un determinato arco temporale.
Il processo di valutazione del rischio avviene secondo il
meccanismo dinamico schematizzato nella figura
e comporta necessariamente, da parte del Servizio Prevenzione e
Protezione, l’acquisizione di informazioni relative all’organizzazione
del lavoro, alle attrezzature, macchine, sostanze utilizzate ed alla
tipologia di attività che viene svolta in tutte le strutture aziendali. Il
lavoro più impegnativo nella fase preliminare, per giungere ad una
puntuale valutazione del rischio, è proprio quello di individuazione dei
fattori di pericolo e dei gruppi di mansioni ad essi esposte (Gruppi
omogenei).
Successivamente, il metodo impiegato prevede l’applicazione di
metodologie di analisi dei rischi individuati (check list specifiche per il
sensi del testo Unico e il principio di Effettività).
Gli altri relatori, che hanno affrontato tematiche
di ampia rilevanza (tra queste l’inquadramento
delle figura del dirigente e le norme in materia
di provvedimenti disciplinari, l’esame del D. Lgs
81/2008, l’organizzazione dei controlli in materia di
igiene e sicurezza del lavoro, i compiti e le funzioni
del Servizio Prevenzione e Protezione, degli RLS e
rischio analizzato piuttosto che analisi dei risultati di rilievi ambientali) e
la successiva valutazione del rischio mediante gli strumenti matematici
(probabilità X gravità del danno) contenuti nel software stesso.
La finalità della valutazione del rischio, peraltro indicata dallo stesso
Decreto, è da ricercare nell’individuazione delle misure di prevenzione
e protezione necessarie per il contenimento del rischio e nella loro
programmazione e successiva attuazione, secondo un meccanismo
virtuoso di miglioramento continuo della sicurezza, peraltro previsto
nella Politica Aziendale della Sicurezza.
I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI
PER LA SICUREZZA (RLS) DELL’AZIENDA USL
Per l’area del comparto:
Marco Bernardini - SC Radiologia
Maria Luisa Colabello - Distretto 3 Chatillon
Francesco Macrì - SC Pronto Soccorso/MCUA
Fabio Massa - SC Pneumotisiologia
Paola Russo SC Analisi Cliniche
Graziano Tacchella - SC Igiene degli Alimenti e della Nutrizione
Per l’area della dirigenza:
Carla Moussanet – SC Analisi Cliniche
Carlo Poti – SC Medicina Nucleare
del Medico competente,il processo di valutazione
del rischio, l’individuazione dei fattori di pericolo e
le azioni di miglioramento, l’uso dei Dispositivi di
Protezione Individuali) sono stati Enrico Formento
Dojot Anita Mombelloni, Agostino Roffin, Chiara
Galotto, Mauro Piccinini, Livio Fontana, Pierfranco
Garlanda (oltre al già citato Pasquale Longarini).
(gg)
6
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
Azienda USL
Valle d’Aosta-Vallée d’Aoste
Dipartimento Diagnostica
per Immagini e Radiologia
Interventistica
dell’Azienda USL Valle d’Aosta
CONVEGNO
La TOMOTERAPIA in Italia:
Esperienze a confronto
Presidenti: Umberto Ricardi - Teodoro Meloni
7 ottobre – Aosta, piazza Chanoux
SETTIMANA MONDIALE
DELL’ALLATTAMENTO MATERNO
Uno stand della nostra Azienda era presente nella centralissima piazza
Chanoux, con lo scopo di informare e sensibilizzare le donne sull’importanza dell’allattamento al seno. Lo slogan era “Passo dopo Passo,
Sorso dopo Sorso, allattiamo insieme. Allatta il tuo bambino nella piazza della tua città”. Erano presenti ostetriche e operatrici dei reparti di
Pediatria e Ostetricia, insieme alla Presidente della sezione dell’UNICEF della Valle d’Aosta.
9 ottobre – Sede di Beauregard
VI GIORNATA MONDIALE DEGLI HOSPICE
E DELLE CURE PALLIATIVE
28-29 ottobre
Perugia, Palazzo dei Priori
SETTIMO CONVEGNO AIF
E CONSEGNA DEL PREMIO BASILE
PER LA FORMAZIONE NELLE
PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
L’AIF (Associazione Italiana Formatori), in occasione del 7° Convegno
Nazionale AIF e della concomitante cerimonia di consegna del Premio
“Filippo Basile” 2010 per la formazione nelle Pubbliche Amministrazioni, ha attribuito due prestigiosi riconoscenti alla nostra Azienda: il
2° premio assoluto al progetto della SC OSRU “Diffondere la formazione sul campo” nella categoria Processi Formativi e la segnalazione
di eccellenza al progetto “Un equilibrio da inventare” della SC Comunicazione – Ufficio Progetti Innovativi.
del Presidente Barack Obama per la realizzazione della riforma sanitaria americana.
Segreteria Organizzativa
FARA CONGRESSI S.r.l.
Dr. Eleonora Carioggia
Via Santa Giulia, 80 - 10124 Torino
Tel. 011.817.10.06 - Fax 011.88.20.93
E-mail: [email protected]
Sito: www.faracongressi.it
5 CREDITI ECM
Evento aperto al pubblico
Sabato
20 novembre 2010
Forte di Bard
11020 Bard (AO) - Tel. 0125.833.816
Con il contributo e il patrocinio morale
dell’Assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali
Patrocinio
Incontro promosso da
AIRO
AIFM
Rete Oncologica
Piemonte - Valle d’Aosta
Azienda USL Valle d’Aosta
Dipartimento Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica
dell’Azienda USL Valle d’Aosta
24 novembre
Ospedale “U. Parini”
GIORNATA NAZIONALE AIRS
PER LA LOTTA ALLA SORDITA’
Gli specialisti presenti nell’ambulatorio di ORL, diretto dal Prof. Paolo Canzi, hanno effettuato visite specialistiche ed esami audiometrici
gratuiti . Anche quest’anno le prenotazioni e le visite hanno fatto registrare il “pienone”.
L’iniziativa di solidarietà ha coinvolto un folto pubblico: operatori
sanitari, parenti e famigliari di pazienti, autorità, giornalisti. E’ stata
l’occasione per illustrare le attività svolte dai servizi domiciliari di cure
palliative e i risultati ottenuti dall’équipe dell’Hospice a 9 mesi dall’attivazione del servizio.
24 novembre
Aosta, Hostellerie du Cheval Blanc
CONVEGNO “IL NUOVO TESTO UNICO
DELLA SICUREZZA E IL COMPARTO
SANITARIO – FORMAZIONE DEI
PREPOSTI E DEI DIRIGENTI”
Si rimanda all’articolo di approfondimento su questo numero di Newsl
10 ottobre – Aosta, piazza Chanoux
UNA MANOVRA PER LA VITA
Si è trattato di una iniziativa promossa dalla Società Italiana di Medicina Emergenza-Urgenza Pediatrica (SIMEUP), svolta in contemporanea
in tutta Italia. I medici presenti hanno illustrato ai cittadini le modalità
di prevenzione del rischio di soffocamento dei bambini per inalazione
di corpi estranei e le manovre salvavita in caso di emergenza (disostruzione delle vie aeree) con l’ausilio di un manichino.
29-30 ottobre - Saint-Vincent,
Centro Congressi Grand Hotel Billia
CONVEGNO NAZIONALE DI STUDI E
PROPOSTE “ERRORE E RESPONSABILITA’
NELLE ORGANIZZAZIONI SANITARIE
COMPLESSE”
Si rimanda all’articolo di approfondimento su questo numero di Newsl.
5-6 novembre
Aosta, Hostellerie du Cheval Blanc
CONVEGNO “ L’IMPORTANZA DELLA
RETE AZIENDALE NELLA PREVENZIONE
DELLE PATOLOGIE FUMO CORRELATE “
Promosso e organizzato dal Dipartimento di Prevenzione, in collaborazione con l’Assessorato alla Sanità, il convegno ha posto l’accento sulla tematica della rete aziendale di prevenzione dalle patologie
fumo correlate. Il Dipartimento di Prevenzione, referente del gruppo
di coordinamento aziendale, avrà il compito di coinvolgere le diverse
aree organizzative (territoriale, ospedaliera, della prevenzione, Centro
Trattamento Tabagismo, SC Comunicazione) nella predisposizione di
un piano mirato di interventi.
13 novembre
Aosta, Hostellerie du Cheval Blanc
CONVEGNO “ IL RAPPORTO MEDICO
PAZIENTE NELLA MEDICINA
TERRITORIALE : LE RELAZIONI DIFFICILI “
18 ottobre – Aosta, Cittadella dei Giovani
PRESENTAZIONE DEL PORTALE WEB
“MUSEO DELLA NASCITA”
Sia ne è parlato a lungo, sia sulle pagine del nostro giornale che sulla stampa locale e nazionale. Ricordiamo che il Museo della Nascita,
realizzato nell’ambito del Progetto Effetto Nascita, fa parte di quel
complesso di iniziative orientate a promuovere la conoscenza e la
sensibilizzazione sui temi del ‘percorso nascita’. Il portale web www.
museodellanascita.it contiene dipinti, incisioni, fotografiem sculture,
suoni e video a disposizione dei visitatori, che possono contribuire in
modo interattivo allo sviluppo del sito.
Si rimanda all’articolo di approfondimento su questo numero di Newsl
19-25 novembre
INIZIATIVE CORRELATE
ALLA “GIORNATA MONDIALE
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE”
Si rimanda all’articolo di approfondimento su questo numero di Newsl.
20 novembre
Forte di Bard
CONVEGNO “LA TOMOTERAPIA IN
ITALIA: ESPERIENZE A CONFRONTO”
Nel corso del convegno internazionale sono intervenuti esperti europei
e americani, insieme ai rappresentanti dei 12 centri italiani che utilizzano la Tomoterapia, quale avanzata e innovativa tecnica per la cura
radioterapica dei tumori. L’evento è stato promosso e organizzato dal
Dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica
dell’ospedale “Parini” di Aosta. Al termine del convegno sono giunti
gli apprezzamenti e le valutazioni positive sulla qualità dell’iniziativa
e sull’alto livello di ospitalità da parte del Prof. Daniel Fass di New
York, pioniere clinico radioterapista, attualmente stretto collaboratore
26-27 novembre
Villars-Sur-Ollon (CH)
PREMIERES RENCONTRES
D’EXPERTS EN CHIRURGIE
BARIATRIQUE
Il Dott. Paolo Millo, chirurgo presso la SC di Chirurgia
dell’ospedale “Parini”è stato tra i co-organizzatori e i
relatori nell’importante convegno sulla chirugia bariatrica tenutosi in Svizzera, a Villars-Sur-Ollon nel mese
scorso. A lui vanno i nostri complimenti.
Sousl’égidedelaFIFCCetdel’ASRCC
PREMIERES
RENCONTRES
D’EXPERTS EN
CHIRURGIE
BARIATRIQUE
VILLARS
VILLARSSUR
SUROLLON
OLLON
HÔTELBRISTOL
HÔTELBRISTOL
26&27NOVEMBRE2010
26&27NOVEMBRE2010
3-4 dicembre
Aosta, Hostellerie du Cheval Blanc
CONVEGNO “L’IMPORTANZA DEGLI
STUDI DI SORVEGLIANZA NELLA
PROGRAMMAZIONE DI EVENTI
INFORMATIVI-EDUCATIVI “
Dell’importanza dei risultati degli studi di sorveglianza si parlerà diffusamente sul prossimo numero di Newsl. In questa occasione ricordiamo che Il convegno, organizzato dal Dipartimento di Prevenzione, ha
radunato numerosi esperti del CNESPS-ISS, docenti universitari, epidemiologi che hanno illustrato le finalità degli studi di sorveglianza PASSI, PASSI d’Argento, OKkio, HBSC, GYTS. I risultati degli studi di sorveglianza riguardanti la popolazione valdostana, sono stati presentati
da Anna Maria Covarino, Salvatore Bongiorno, Manuela Brunero ed
Elisa Echarlod (nella foto). Sono seguite due tavole rotonde, la prima
delle quali ha visto presenti numerosi primari ospedalieri che hanno
dibattuto sul tema dell’utilità dei dati nella pratica clinica; la seconda, con rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni (Regione,
AUSL, CSV; LILT) era incentrata sulla pianificazione degli interventi, alla
luce dei risultati prodotti.
7
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
25 NOVEMBRE 2010: GIORNATA MONDIALE
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
di Anna Castiglion - referente Ufficio Progetti Innovativi e Pari Opportunità – SC Comunicazione
Se avvenisse tra paesi la
chiameremmo guerra,
se si trattasse di una malattia
la definiremmo epidemica,
se fosse una perdita di petrolio,
un disastro.
Poiché accade alle donne, è
solo una faccenda di tutti i
giorni.
Campagna del Fiocco Bianco
I
l 25 novembre si celebra la Giornata mondiale
contro la violenza alle donne, una data scelta dalle Nazioni Unite nel 1999 in ricordo delle tre sorelle
Miraball, torturate, stuprate e uccise dai servizi segreti militari di Santo Domingo nel 1960. La giornata
rispecchia il triste fatto che la violenza nei confronti
di donne, nelle più diverse forme – pubbliche e private - costituisce una delle più frequenti violazioni dei
diritti umani.
La violenza contro le donne è anche un problema
di sanità pubblica: le conseguenze fisiche, sessuali,
riproduttive, psicologiche e comportamentali sulle
donne che hanno subito violenza sono moltissime e
drammatiche .
Fin dal 2006 la “Rete del 25 novembre”, espressione del gruppo interistituzionale sul disagio femminile, promuove in occasione della Giornata mondiale
contro la violenza sulle donne una serie di iniziative
finalizzate a sensibilizzare la popolazione in merito a
questo drammatico problema. La violenza contro le
donne non conosce confini, né geografici né culturali,
né tantomeno sociali. Anche per questo la “Rete del
25 novembre” ha deciso di celebrare questa giornata
pensando ad iniziative di sensibilizzazione che potessero favorire una riflessione a 360°sul tema della
violenza contro le donne.
La “campagna” 2010 ha voluto essere un’occasione
per parlare anche di mutilazioni genitali femminili,
del fenomeno della tratta e, più in generale, della
condizione femminile nei contesti extraeuropei, non
dimenticandoquanto la violenza di genere sia drammaticamente attuale e diffusa anche nella nostra
società.
Il fil rouge del programma, la cui ideazione è stata
affidata all’associazione culturale Solal, è stato anche
quest’anno la contaminazione dei linguaggi: un Récital di Replicante Teatro, Tamtando e SFOMafrolab,
in cui i musicisti hanno accompagnato e dialogato
con gli attori in un quadro armonico che ha amplificato il messaggio di denuncia della violenza contro
le donne, documentari, incontri e dibattiti e
la presentazione del libro “Le donne non
invecchiano mai” di Iaia Caputo, un’indagine
a tutto campo sull’imperativo a “non invecchiare”,
rivolto specialmente alle donne, che sembra domi-
nare la società odierna. Il 25 novembre è stata
una giornata intensa iniziata in mattinata alla Cittadella dei Giovani. Centocinquanta ragazzi e ragazze
dell’IPRA di Chatillon e del Liceo Classico di Aosta si
sono confrontati con il critico cinematografico Carlo
Chatrian, con la scrittrice Chiara Mezzalama e
con la coordinatrice infermierista del Pronto Soccorso Cristina Pivot. Questo incontro ha concluso un
percorso di sensibilizzazione sul tema della violenza
di genere, sviluppato nei mesi precedenti a partire
dalla visione dei cortometraggi che hanno preso parte al concorso “Action for women”, promosso dalla
Camera dei Deputati e dal Consiglio d’Europa.
Nel pomeriggio, invece, si è parlato di tratta, partendo dal progetto “Tulipa Neyé, promosso dall’Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali, e di
mutilazioni genitali femminini (MGF), un dramma che
colpisce centotrenta milioni di donne nel mondo.
La proiezione di cortometraggi e documentari è stata
accompagnata da brevi introduzioni e confronti successivi alla visione. Significativo è stato l’intervento di
Claudia Decoppi, responsabile dell’Unità di strada del
Gruppo Abele di Torino. Il confronto tra il pubblico e
le mediatrici interculturali ha favorito un interessante
dibattito sul tema delle MGF. Un buffet multietnico, momento di dialogo informale tra pubblico
e ospiti della manifestazione (soprattutto Chiara
Mezzalama che ha presentato il suo libro “Avrò
cura di te - ed. E/O), ha accompagnato il variegato pubblico all’incontro serale con la giornalista
e scrittrice Giuliana Sgrena. La presentazione
del suo ultimo libro “il ritorno Dentro il nuovo Iraq”(ed. Feltrinelli) è stata l’occasione per
richiamare l’attenzione sui cambiamenti (positivi e
negativi) che investono il mondo femminile in Iraq
e in genere nei paesi islamici.
Per maggiori informazioni sulle iniziative di quest’anno, per conoscere le scrittrici, le relatrici e tutte le
ospiti intervenute, consultate il sito www.stopviolenza.it.
ACQUATICITÀ E SICUREZZA
In distribuzione al Beauregard una guida multimediale
per genitori di bambini 0/12 anni
“L’
adulto ha imparato a nuotare, il neonato
non l’ha mai dimenticato”. Erik Sidenblahd,
autore del saggio “Nascere nell’acqua”, definisce così
l’approccio naturale che i bambini hanno sin dalla
nascita con l’acqua e dunque l’importanza che questo
elemento riveste nella crescita e nello sviluppo fisico ed
emozionale del bambino. Continuano a essere troppi
gli incidenti e le morti per annegamento tra i bambini.
Dalla rilevazione di questo forte bisogno, deriva la
raccomandazione dell’OMS, rivolta ad ogni Paese,
di predisporre piani di prevenzione ed educazione in
quest’ambito
Nasce così, da un’idea di Nicola Brischigiaro,
recordman mondiale di apnea lineare (recentemente
ha attraversato in apnea Piazza San Marco invasa
dall’acqua alta) il progetto “Acquaticità e Sicurezza:
l’educazione acquatica dai primi bagnetti alla prima
scoperta del mare”. Si tratta di una guida audiovisiva
(un DVD) completa in ogni sua parte, suddivisa per
fasce di età, da zero a 6 anni, con estensione fino
ai 12. Un grande lavoro che prende in esame tutte
le componenti educative più importanti per aiutare
i genitori nella gestione dei loro bambini. L’opera si
contraddistingue per la molteplicità delle location,
delle spiegazioni e degli esercizi proposti. La guida
sarà omaggiata ad ogni neo mamma durante la
degenza post parto.
L’Azienda USL valdostana è la prima azienda sanitaria
a sposare l’iniziativa: è in fase di distribuzione
(completamente gratuita) ai neo-genitori il dvd con
oltre 4 ore di filmati educativi relativi all’acquaticità,
suddivisi per location e per età del bambino.
A breve aderiranno all’iniziativa altre aziende sanitarie
in Italia, parallelamente alla diffusione, già in corso,
della campagna sociale di sensibilizzazione
legata a questo tema, attraverso spot televisivi e
radiofonici sulle reti Rai e Radiorai, oltre che su altre
importanti emittenti private.
Il progetto vanta una serie di patrocini illustri: Ministero
della Salute, Presidenza della Camera dei Deputati,
RAI-Segretariato Sociale, Guardia Costiera, Regione
Autonoma Valle d’Aosta, International Network of
Health Promoting Hospitals (HPH).
Tutte le informazioni possono essere trovate nel sito
www.educazioneacquatica.it, ricco di video e dove è
possibile scaricare gratuitamente il pdf della guida di
oltre 200 pagine, con 330 immagini.
In Valle d’Aosta l’iniziativa è stata presentata
ufficialmente agli organi di informazione nel corso di
una conferenza stampa promossa dall’Azienda USL,
che si è tenuta il 7 ottobre scorso, presenti Nicola
Brischigiaro, Stefania Riccardi, Giuseppe Cannizzo
(Direttore della SC Ostetricia e Ginecologia), Lucia
Pellissier (Coordinatrice delle ostetriche). (gg)
LE NOSTRE STORIE SONO IMPORTANTI:
gli Infermieri della Neurologia e l’approccio narrativo nella pratica clinica
di Graziella Aramini, Maria Bramato, Alessia Cheillon, Paola Petit Pierre, Antonella Rossi (Infermieri);
Viviana Resburgo (Coordinatrice Infermieristica); Annarita Bionaz (Tutor clinico)
D
urante un corso di formazione
per Infermieri Guide di tirocinio,
abbiamo conosciuto la narrazione,
intesa come strumento fondamentale per la professionalità infermieristica.
Alla luce di questa nuova esperienza, abbiamo accolto favorevolmente
la proposta del nostro Coordinatore
Infermieristico di effettuare un corso
riservato a noi infermieri della neurologia per approfondire la tematica
narrativa.
Narrare voleva dire scrivere, raccontare… di chi?... di cosa?...di noi… di me; di me
in relazione alla mia professione, ai malati da assistere, alle famiglie, ai miei colleghi.
E’ stata un’esperienza utile e davvero coinvolgente.
Narrando in gruppo ci siamo rese conto che:
% narrare ha consentito di sviluppare nuovi atteggiamenti nei confronti di noi stessi e delle
funzioni che svolgiamo, riflettendo sui modi
con cui apprendiamo e viviamo la relazione
con il malato, la famiglia e le loro esperienze
di malattia;
% la narrazione è anche uno strumento fondamentale per la nostra professionalità in un
mondo in rapido cambiamento, in cui l’empatia e la condivisione acquistano valore fondamentale per il rapporto di fiducia che instauriamo con l’altra persona;
% la narrazione ci permette un controllo della
nostra situazione emotiva, migliorando le prestazioni e riducendo i margini di errore, diventando, in tal senso, un potente strumento di
trasformazione nella pratica clinica;
% le narrazioni sono strumenti che ci aiutano
a crescere in umanità, a esercitare l’analisi e
l’autocritica e a evitare il rischio
che emozioni compresse possano
trasformarsi in cinico distacco o ricomparire in futuro sotto forma di
frustrazione, stress, burn-out.
In particolare
9per Graziella e Alessia, la
narrazione ha consentito di “crescere” sia nella vita di tutti i giorni
che in quella professionale, grazie
al ricordo dei vissuti e sentimenti
provati in alcune situazioni assistenziali;
9per Maria, narrare ha permesso il confronto
sereno con le colleghe e le ha fatto piacere
ricordare gli anni lavorativi ormai lontani che
ancora oggi le danno tanto entusiasmo professionale;
9per Paola, narrare è stato un momento di
riflessione, di rielaborazione di alcune esperienze professionali che, condivise in gruppo,
hanno acquisito nuovo valore e nuovo significato;
9per Antonella,Viviana e Annarita, la
narrazione ha permesso di venire a contatto
con sentimenti, emozioni e comportamenti
che danno nuova consapevolezza rispetto al
proprio cammino professionale e alla propria
crescita personale.
Come gruppo narrativo riteniamo utile continuare questa esperienza, magari allargandola ad
altri operatori quali gli Operatori Socio-Sanitari
e i Medici neurologi. Condividendo le esperienze
pensiamo sia possibile migliorare la qualità delle
cure erogate e “sentendoci gruppo”, favorire la
coesione del gruppo di lavoro.
8
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
CINQUE PUNTI CHIAVE PER ALIMENTI PIU’ SICURI
di Carlo Bandirola – Direttore SC Igiene Alimenti di Origine Animale
L’
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è
da lungo tempo consapevole della necessità di
educare gli addetti alla manipolazione degli alimenti
circa le loro responsabilità ai fini della sicurezza alimentare. Nei primi anni ’90, l’OMS ha sviluppato le
“Dieci regole d’oro per la preparazione di alimenti
sicuri”, in seguito ampiamente tradotte e riprodotte.
E’ tuttavia apparsa evidente la necessità di uno strumento più semplice e più generalmente applicabile.
Dopo quasi un anno di consultazione con esperti
della sicurezza alimentare e della comunicazione del
rischio, l’OMS ha introdotto, nel 2001, il poster dei
“Cinque Punti Chiave per Alimenti più Sicuri”.
Tale poster raccoglie tutti i messaggi delle “Dieci regole d’oro per la preparazione di alimenti sicuri” in
una veste più semplice, che sia più facilmente memorizzabile e che fornisca maggiori dettagli circa le
ragioni che stanno alla base delle misure suggerite.
Il Dipartimento di Prevenzione ha voluto introdurre
nella realtà della Regione Autonoma Valle d’Aosta
la conoscenza dei principi che sono raccolti nel poster, al fine di rendere comprensibili e radicare negli operatori del settore alimentare le conoscenze
che già vengono abitualmente veicolate attraverso
i corsi di formazione previsti in sostituzione del libretto sanitario e dai Reg. Ce 852/04 e 853/04.
La diffusione multilingue del poster intende raggiungere più facilmente anche la popolazione di
madre lingua non italiana che, nell’ambito delle
imprese del settore alimentare, risulta essere spes-
so la forza lavoro principale e la cui formazione è
fondamentale per raggiungere un elevato grado di
sicurezza alimentare.
Inoltre le regole dei poster, se diffuse anche al consumatore finale e correttamente applicate in ambito domestico, contribuiscono in modo efficace alla
sicurezza alimentare. Di fatto si presentano come
semplici messaggi che tuttavia impattano e contrastano conoscenze storicamente acquisite e nuove
tendenze nel consumo di alimenti che possono
presentare rischi per la salute del consumatore.
La conoscenza delle prassi di gestione degli alimenti deriva spesso da conoscenze storiche o legate alla cultura popolare, a volte non in linea con
le buone prassi igieniche o addirittura fuorvianti.
Inoltre, oggi, si è sempre più di fronte all’affermarsi di modalità di preparazione e consumo di
alimenti che possono presentare un serio rischio
per il consumatore in quanto non rispettosi della
corretta prassi igienica. Fra tali pratiche annoveriamo: consumo di carne cruda o poco cotta, pesce
crudo, salumi non stagionati a sufficienza e/o in
assenza di corretto trattamento termico, consumo
di alimenti marinati, consumo di alimenti preparati
altrove dal luogo di consumo e riscaldati a mezzo
di forno a microonde.
Il Dipartimento di Prevenzione ha inoltre necessità
di sondare le conoscenze di base della popolazione su temi di sicurezza alimentare al fine di valutare opportune azioni di miglioramento del proprio
operato e di formazione rivolta al consumatore in
tema di sicurezza alimentare.
Sono dunque stati proposti 12 poster e loro relativi stampati in formato A4 in distribuzione presso
lo stand del Dipartimento di Prevenzione durante
la IX edizione della Giornata della Prevenzione del
2 ottobre scorso nelle lingue più diffuse fra le etnie
oggi presenti in Valle d’Aosta.
I poster sono stati affissi in modo da non dare
troppo risalto a quelli in italiano, francese e inglese, al fine di stimolare la curiosità e la lettura
di persone appartenenti a etnie diverse da quelle
tradizionalmente residenti nella nostra regione e
stimolare nella popolazione locale la curiosità nei
confronti delle traduzioni presenti sul banco.
La presenza nello stand di almeno un dirigente
veterinario della struttura di. Igiene Alimenti Origine Animale ha consentito di fornire chiarimenti a
quanti ne facessero richiesta.
La seguente tabella riporta in forma schematica
il numero di volantini delle 5 chiavi distribuiti nella
giornata.
LINGUA
ALBANESE
CINESE
INDIANO
ITALIANO
ROMENO
SPAGNOLO
ARABO
FRANCESE
INGLESE
PORTOGHESE
RUSSO
TEDESCO
Volantini distribuiti
13
11
5
60
6
7
13
19
10
2
5
2
Contestualmente è stato somministrato un questionario tratto da quelli riportati nel “Manuale Cinque
Punti Chiave per Alimenti più Sicuri”, integrato con
domande circa la conoscenza da parte del consumatore dell’attività del Dipartimento di Prevenzione, al
fine di valutare, da un lato le conoscenze di base del
consumatore valdostano, dall’altra la conoscenza da
parte dello stesso delle attività del Dipartimento di
Prevenzione.
Le risposte a tale questionario hanno permesso di raccogliere i dati riportati nella tabella sottostante.
Ulteriori due domande riguardavano la conoscenza
da parte dei cittadini delle attività svolta dai veterinari
della SC Igiene Alimenti Origine Animale ed erano:
% A quale fra i seguenti enti è, in Italia, demandata in via
preminente la sicurezza alimentare a livello locale:
1) Ministero delle Politiche agricole 0 (zero)
(ndr Ministero competente sulla sicurezza alimentare in altri Stati UE)
2) Ausl 28 (risposta esatta)
3) NAS 1
%Le carni possono essere ammesse al consumo solo
se sono state dichiarate idonee da:
1) Medico 1
2) Titolare del macello 2
3) Veterinario 32 (risposta esatta)
4) Biologo 2
I dati raccolti saranno utilizzati come punto di partenza per la predisposizione di future strategie di comunicazione da parte del Dipartimento di Prevenzione nei
confronti degli operatori del settore alimentare e del
consumatore. A seguito del buon risultato ottenuto
durante la IX edizione della Giornata della Prevenzione gli stampati dei poster nelle 5 lingue a maggiore diffusione in Valle d’Aosta e più precisamente
italiano, francese, arabo, rumeno e albanese, sono
stati distribuiti nei poliambulatori presenti nei quattro
distretti territoriali con invito a metterli a disposizione
dell’utenza nei pressi dei centri di prelievo e gli sportelli per gli immigrati.
Hanno collaborato al Progetto
Carlo Bandirola (Direttore SC IAOA)
Alessandro Sezian (Dirigente SC IAOA)
Sara Trovero (Veterinario ACN SC IAOA)
Andrea Zerbinati (Amministrativo SC IAOA)
Daniele. Ruffini (Amministrativo SC IAOA)
Totale questionari somministrati: 34
Hanno risposto Hanno risposto Risposta esatta
Vero (V)
Falso (F)
E importante lavarsi le mani prima di manipolare gli alimenti
34
0
V
Gli strofinacci possono diffondere microrganismi
34
0
V
Lo stesso tagliere può essere usato per cibi crudi e cotti,
purché appaia pulito
Gli alimenti crudi devono essere stoccati separatamente da
quelli cotti
I cibi già cotti non necessitano di essere riscaldati
completamente
Una cottura adeguata si raggiunge cuocendo la carne a 40°
C
La carne cotta può essere lasciata a temperatura ambiente
durante la notte per intiepidirla prima della refrigerazione
I cibi cotti dovrebbero essere mantenuti molto caldi prima di
servirli
La refrigerazione degli alimenti rallenta soltanto la crescita
dei batteri
L’aspetto dell’acqua permette di sapere se è sicura
7
27
F
34
0
V
17
17
F
4
30
F
11
23
F
20
14
V
29
5
V
7
27
F
34
0
V
Lavate frutta e verdura
LA SC PERSONALE SI SDOPPIA
COSTITUITA LA NUOVA STRUTTURA “AFFARI AMMINISTRATIVI”
I
n considerazione dell’ampia e variegata quantità di competenze della SC Personale, si è ritenuto opportuno, al fine di perseguire l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa e del
connesso supporto all’attività sanitaria, disporre la suddivisone,
nell’ambito del Dipartimento Giuridico-Organizzativo, in due differenti Strutture Complesse denominate:
SC Affari Amministrativi – stato giuridico del personale
(Direttore Enrico Formento Dojot)
extra-ufficio, conto annuale, tenuta aggiornata dei fascicoli del personale, rilascio dei certificati di servizio,
applicazione delle disposizioni in materia di mobilità.
s
Ufficio concorsi: procedure di reclutamento (concorsi,
avvisi, riqualificazione, ecc.)
s
Ufficio rilevazione presenze: controllo delle presenze
e delle assenze, a vario titolo, dei dipendenti, compresa la
gestione della “banca delle ore”, del computo del lavoro
straordinario e degli altri istituti certificati dal cartellino (es.
libera professione).
SC Personale – trattamento economico
(Direttore Monia Carlin)
contratti dai dipendenti.
s
Ufficio contributi: tutto ciò che riguarda la materia
contributiva, compresi i rapporti con Agenzia delle Entrate,
Inpdap, Inail, invio delle denunce contributive e fiscali periodiche, gestione degli infortuni sul lavoro.
s
Ufficio pensioni e liquidazioni: trattamento di quiescenza e di fine rapporto, gestione dell’idoenità lavorativa
(visite mediche collegiali),
s
Ufficio indennità accessorie: gestione degli istituti di
assenza diversi dalle ferie dal punto di vista sia normativo
che economico (missioni e corsi di aggiornamento, assenze
post partum, per malattia del figlio, puerperio, assistenza a
disabili), gestione del fondo di disagio della dirigenza medica cui afferiscono le indennità contrattualmente previste.
s
Funzione “Procedimenti disciplinari”: viene gestita
p
nerenti
direttamente dal dirigente, trattandosi di aspetti
inerenti
o ogia del rapport
tto di lavoro.
alla ppatologia
rapporto
Di seguito le competenze attribuite ad ogni struttura.
SC AFFARI AMMINISTRATIVI
s
Ufficio convenzioni e personale somministrato:
redazione delle convenzioni con i liberi professionisti e con
i collaboratori coordinati e continuativi; gestione del personale somministrato e dei rapporti con la società di lavoro
interinale.
s
Ufficio Segretaria e fascicoli: affari generali della struttura, gestione degli organici, applicazione dell’istituto del part time, gestione delle attività
SC PERSONALE
s
Ufficio stipendi: liquidazione di quanto dovuto ai dipendenti, retribuzione di quanto riconosciuto per libera professione o altri istituti previsti (docenze, consulenze, ecc.),
gestione dei fondi contrattuali per le tre aree (comparto,
dirigenza medica e veterinaria, dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa), con riferimento alla retribuzione di posizione e di risultato, nonché – più in generale
– di tutto quanto afferisce alla determinazione delle spettanze, compresi pignoramenti presso terzi, ritenute, rapporti
con le società di intermediazione finanziaria per impegni
9
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
ADOTTATO IL REGOLAMENTO SULLA MENSA AZIENDALE
di Enrico Formento Dojot – Direttore SC Affari Amministrativi
C
on deliberazione del Direttore Generale n.
1554 in data 15 novembre 2010, l’Azienda ha
adottato il “Regolamento servizio mensa aziendale”,
che detta una disciplina organica e sistematica
dell’istituto.
Il servizio viene erogato presso il presidio ospedaliero
“Umberto Parini”, nella sede di Beauregard, nonché
presso “Le Foyer” in via Xavier de Maistre.
Hanno accesso alla mensa tutti i dipendenti, ivi
compresi coloro che prestano la propria attività
in posizione di comando, nonché i rappresentanti
sindacali nei giorni di effettiva presenza al lavoro o
in permesso sindacale, compatibilmente con l’orario
di apertura della mensa.
Il diritto può essere esercitato solo nei
giorni di effettivo servizio, all’interno
dell’orario di lavoro, e purché la prestazione
lavorativa ecceda le sei ore giornaliere. In
ordine a tale principio, è prevista una deroga, nel
senso che i lavoratori che effettuino una prestazione
inferiore alle sei ore possono usufruire del servizio
di mensa qualora la prestazione medesima attraversi
interamente l’orario di apertura della mensa. Per
quanto riguarda la reperibilità, il diritto è esercitato
esclusivamente in ragione di specifiche situazioni,
adeguatamente motivate dal coordinatore o dal
responsabile, anche in questo caso qualora la
prestazione lavorativa attraversi interamente l’orario
di apertura della mensa.
Resta fermo il fatto che l’assenza dal lavoro,
comunque motivata, esclude la possibilità di recarsi
in mensa e di usufruire del servizio.
In alternativa alla modalità ordinaria di accesso
alla mensa, al fine di consentire l’esercizio del
diritto con riferimento alla realtà ospedaliera, i
lavoratori possono richiedere la fornitura di un
vassoio pasto, secondo le modalità descritte
all’articolo 4 del Regolamento.
Il pasto va consumato al di fuori dell’orario di
servizio e il tempo impiegato viene rilevato
con gli ordinari strumenti di rilevazione e
controllo orari, mediante la stimbratura per
tutta la durata di fruizione del servizio. Quindi,
il tempo utilizzato per la consumazione
del pasto, non può in nessun caso essere
computato come orario di servizio.
In particolare, il Regolamento dispone le seguenti
modalità di timbratura per l’accesso alla mensa:
a) accesso alla mensa: timbratura in entrata e uscita,
con abbattimento minimo automatico pari a quindici
minuti;
b) consumazione del pasto in reparto: sottrazione di
quindici minuti di pausa in abbattimento automatico;
c) assenza di timbrature: sottrazione d’ufficio di
quindici minuti in abbattimento automatico.
Il Regolamento precisa, altresì, che la timbratura in
entrata e in uscita deve obbligatoriamente
avvenire presso la sede di lavoro, qualora
diversa rispetto alla sede del locale mensa.
In casi eccezionali e motivati esclusivamente da
ragioni organizzative, il lavoratore può versare
nell’impossibilità di accedere al servizio mensa
o di consumare il pasto nella propria struttura.
Il Regolamento prevede una procedura che va
rigorosamente osservata, con le seguenti modalità:
a) autocertificazione da parte del lavoratore che si è
trovato nell’impossibilità di cui sopra;
b) valutazione dell’autocertificazione da parte del
Responsabile della Struttura o suo delegato;
c) apposizione, da parte del Responsabile della
Struttura o suo delegato, sul cartellino mensile
provvisorio, dell’annotazione “non pausa mensa”.
Conseguentemente, non viene operata la sottrazione
di quindici minuti di abbattimento automatico.
La deroga riveste, lo si ribadisce, carattere di
eccezionalità. Per questo motivo non sono prese in
considerazione richieste non strettamente ossequiose
della procedura in argomento. Si aggiunge che la
documentazione deve essere trasmessa unitamente
al cartellino mensile provvisorio, a pena di
inammissibilità. Con il Regolamento, inoltre, l’Azienda
pone la sua attenzione anche ai lavoratori che, per
motivi dietetici o di appartenenza religiosa, non
possono consumare pasti normali, predisponendo
idonee misure in ordine a eventuali esigenze
alimentari particolari. Il corretto adempimento
da parte del lavoratore degli obblighi previsti dal
Regolamento è oggetto di controllo. In particolare,
nel caso di utilizzo del servizio mensa da parte di
lavoratore non avente diritto, si procede d’ufficio
all’addebito dell’intero costo del pasto e nel caso di
accesso al servizio mensa senza effettuazione della
pausa, si procede alla decurtazione in abbattimento
automatico di quindici minuti. Il mancato corretto
adempimento comporta responsabilità disciplinare e
può avere implicazioni di carattere penale.
Il Regolamento è entrato in vigore il 1° dicembre
2010, tranne per le disposizioni concernenti
i sistemi di rilevazione, che decorrono dal 1
agosto 2010. Le disposizioni del Regolamento
si applicano, in quanto compatibili, anche al
personale operante sul territorio. Si precisa che
tale personale, qualora non possa procedere
alla timbratura mediante i consueti sistemi di
rilevazione presenze, avrà cura di indicare sul
cartellino mensile provvisorio l’orario di inizio e
l’orario di termine della pausa mensa.
Il Regolamento è disponibile sul sito aziendale
www.ausl.vda.it (percorso: servizi amministrativi
– Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane –
Accordi Sindacali).
A GENNAIO IL CONVEGNO “SUI PASSI DI MARIA BONINO
COME CAMBIA IL MODO DI FARE COOPERAZIONE SANITARIA IN AFRICA”
NURCITY
S
O
spitiamo sule pagine di Newsl la presentazione
di NurCity, Associazione di Promozione Sociale,
che potrebbe destare interesse in alcuni nostri lettori.
E’ doveroso, i ogni caso, sottolineare come la SC
Formazione Personale Infermieristico sia già da anni
impegnata nella promozione e valorizzazione della
figura dell’Infermiere, anche attraverso percorsi
informativi e di sensibilizzazione nelle istituzioni
scolastiche (ad es. il programma Orientaction).
Mi chiamo Gabriella Delfino e sono infermiera presso il distretto di Aosta. Vorrei far
conoscere ai miei colleghi l’Associazione infermieristica di cui faccio parte e, che,
probabilmente conoscono in pochi. Si tratta di “NURCITY” e prende il via come
progetto nel 2004, grazie all’impegno,di due colleghi, Vincenzo Raucci e Giovanni
Spaccapeli, infermieri di Monza. L’Associazione si pone l’obiettivo di far conoscere e
riconoscere la figura dell’infermiere alla cittadinanza, partendo dalla considerazione
che negli ultimi anni, leggi e decreti hanno portato la nostra figura a rivestire un ruolo
di primo piano nel panorama sanitario e che tale ruolo non è ben conosciuto dalla
gente comune. Nel 2006 il Progetto Nurcity diventa progetto Aziendale nell’AO San
Gerardo di Monza e si costituisce un gruppo di lavoro che si pone i seguenti obiettivi:
%
rivalutare e correggere l’immagine dell’infermiere
%
dare appeal al percorso di studi Corso di Laurea in Infermieristica, così che
divenga una prima scelta
%
allargare il numero di istituti che hanno una conoscenza diretta della professione
infermieristica
%
innovare la metodologia dell’orientamento alle professioni
.
Si attiva così un corso di formazione al fine di preparare un gruppo di infermieri che
dovrà informare gli studenti degli Istituti Superiori, attraverso opportuni interventi
nelle scuole.
Nel gennaio 2010 il progetto si costituisce come Associazione di Promozione
Sociale e dichiara di voler operare nel settore della salute per il perseguimento di
vari scopi: promuovere e stimolare la ricerca scientifica nel campo dell’infermieristica,
promuovere rapporti con enti, istituti e università italiane, diffondere le conoscenze
in merito ai risultati derivanti dalla ricerca scientifica infermieristica, organizzare
iniziative per promuovere la salute ed il benessere delle persone. L’Associazione
NURCITY ha bisogno, ora, del supporto attivo di tutti quei colleghi che hanno voglia
di dare un contributo alla causa infermieristica.
Per contatti
Associazione NURCITY - gli infermieri incontrano la città-Via Aspromonte,13
20047 Brugherio (MB),tel 3391935053
Fax 0339141552. - Sito www.nurcity.it
partner dei Paesi in via di sviluppo. Ciò si
arà il salone delle conferenze di Palazzo retraduce in nuove dinamiche istituzionali e
gionale ad ospitare nella mattinata del 21
)W[\I8ITIbbW:MOQWVITM
8QIbbI,MNNMaM[
gennaio prossimo il convegno intitolato “Sui
operative meritevoli di approfondimento.
¹Sui passi di
L’evento è promosso dall’Azienda USL
passi di Maria Bonino – Come cambia il modo
Maria Bonino ...º
VdA e dalla Fondazione Maria Bonidi fare cooperazione sanitaria in Africa”.
no, con il patrocinio di Regione Valle
A distanza di tre anni dall’edizione preced’Aosta, Ordine regionale dei Medici,
dente, che aveva focalizzato gli interessi suCUAMM Medici con l’Africa e ACF (Asgli obiettivi di sviluppo del Millennio, ispirati
+WUM
sociazione Culturale Pediatri). L’iscridalla Dichiarazione dell’ONU relativamente
KIUJQI
QTUWLWLQNIZM
zione è gratuita, dal momento che
alla salute nel Sud del Mondo, la giornata
KWWXMZIbQWVM
[IVQ\IZQI
il convegno è aperto a tutta la popodi studio del 21 gennaio si pone la finalità
QV)NZQKI
lazione. Per iscrizioni e informazioni
di comprendere meglio il cambio di imporivolgersi alla Segreteria organizzativa
stazione che sta avvenendo in questi anni
nel modo di interpretare la cooperazione. I
(ufficio [email protected] ) . Coordinatore scientifico dell’iniziativa è la
mutamenti intercorsi nell’ultimo decennio
Dott.ssa Marisa Bechaz – SC Pediatria
hanno registrato il moltiplicarsi degli attori
21 gennaio 2011
delle attività di cooperazione e accentuato
([email protected]) .
Nella serata del 21 gennaio, con inizio
la complessa ricchezza delle relazioni interalle 20.45 presso la Cittadella dei Gionazionali, stimolando una grande varietà di
rapporti e di forme di azione. In questo nuovo scenario vani, si terrà la serata musicale “Per Maria e Liliana”, deGoverni, Regioni, Enti Locali e i diversi attori del territorio dicata – come è facile immaginare – alle sempre presenti
promuovono processi relazionali internazionali con diversi Maria Bonino e Liliana Pomi. (gg)
IL NUCLEO PSICOLOGICO
EMERGENZA È ORA ATTIVO H24
I
l Nucleo Psicologico Emergenza (NPE) è stato ufficialmente istituito
dalla Direzione Strategica nel 2001, (in seguito agli eventi alluvionali
che colpirono la Valle d’Aosta), con finalità relative alle maxi-emergenze, ampliate alle situazioni di micro-emergenza nel 2003. L’attivazione
del NPE è motivata dalla necessità di supportare le persone direttamente o indirettamente coinvolte in un evento critico e di offrire agli
operatori dell’emergenza uno spazio di elaborazione di un eventuale
stress o trauma vicario, subito durante gli interventi.
Il Nucleo, appartenente alla SC di Psicologia (struttura complessa diretta dalla Dott.ssa Raffaella Sanguineti) e coordinato dalla Dott.ssa
Elvira Venturella, è attualmente composto da 11 psicologi che già
garantiscono la reperibilità nei week end, nei giorni festivi e nell’orario
notturno delle notti infrasettimanali.
Dal 1° ottobre 2010 il servizio offre la sua disponibilità ad intervenire, su richiesta dei Dipartimenti, del DEA e dell’Area della Risposta
Clinica all’Emergenza, anche nell’orario diurno dei giorni feriali, ovvero
dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 20 (in regime di
volontariato nelle ultime due ore di servizio), assicurando così una
disponibilità di intervento H 24.
Complimenti vivissimi al collega
Dante Quinson (SC Personale) che il 23 novembre scorso
ha discusso la tesi di laurea in
Economia (presso l’Università
degli Studi di Torino) ottenendo il 110 e lode con menzione
per l’alto contenuto scientifico.
Titolo della tesi: “Il Bilancio
sociale nelle Aziende Sanitarie
Pubbliche: il caso Azienda USL
della Valle d’Aosta”.
10
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
I VOLONTARI DELLA BIBLIOTECA IN CORSIA:
COSA FANNO GLI ALTRI OSPEDALI?
di Grazia Bredy - SC OSRU/Biblioteca “M. Bonino”
F
orti del consenso che utenti e personale sanitario aziendale riferiscono rispetto alla presenza dei volontari della
biblioteca in corsia, è emersa l’esigenza di curiosare in realtà
analoghe alla nostra. L’occasione si è presentata il 29 e 30
ottobre,quando all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia si è tenuto il convegno “Le biblioteche per
pazienti in Italia – esperienze a confronto” .
L’incontro riuniva l’avanguardia delle biblioteche per pazienti (dalla Toscana al Friuli-Venezia- Giulia passando per
l’Emili-Romagnaa, la Lombardia, il Piemonte e altre regioni
ancora) ed è stato caratterizzato, oltre che dalla ricchezza
dei contenuti, da un entusiasmo che, per dirlo in linguaggio
medico, non può che essere definito “contagioso”. E come
non farsi coinvolgere da tanta energia positiva? Ma andiamo con ordine.
E’ stato necessario concentrarsi su alcune tematiche e rinviarne altre ad un prossimo futuro; quindi l’attenzione è
stata rivolta prioritariamente al volontariato in biblioteca.
Andando a rileggere appunti presi qua e là, ritrovo:
- L’Associazione BiblioHospitalis di Lecco, composta
da una trentina di volontari all’interno dell’Ospedale Manzoni di Lecco, utilizza il libro come strumento base per entrare in contatto con la
persona, cercando di fare in modo che i tempi del ricovero possano
diventare anche momenti piacevoli. I volontari passano nei reparti con
un carrello itinerante e, oltre a proporre il libro, offrono brevi letture al
letto di pazienti che, pur desiderosi di leggere, non possono farlo autonomamente. Neonata attività, presentata con grande soddisfazione, è
l’avvio di un “Caffè letterario” in ospedale, punto di incontro con autori
e scrittori che utilizza il libro come strumento di contatto umano per
condividere esperienze e momenti di vita. La partecipazione è aperta ai
degenti e alla cittadinanza, in modo da favorire sempre più l’integrazione dell’Ospedale con la Città.
- La Biblioteca per i pazienti al Santa Maria Nuova di Reggio
Emilia (http://biblioteca.asmn.re.it/) opera sul fronte dell’umanizzazione
dell’ambiente ospedaliero e della promozione della salute, dove il concetto di “salute”, come sancito dalla Carta di Ottawa e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, non si identifica con l’assenza di malattie,
bensì con uno status di completo benessere fisico, psicologico e sociale.
Oltre ad aver attivato un punto informativo per pazienti e familiari e ad
offrire la possibilità del prestito libri, ha promosso l’iniziativa “Cure leggère… Lèggere cura!” che utilizza la lettura ad alta voce di testi letterari
quale strumento di relazione, socializzazione e condivisione di esperienze vissute. Le attività si svolgono in alcuni reparti di lungodegenza sotto
il coordinamento della Biblioteca Medica, grazie all’opera dei volontari
del Servizio Civile Nazionale e di Associazioni locali, tutti coinvolti in un
progetto comunale.
- La Biblioteca dei bambini in ospedale – Pediatria del Policlinico di Modena (bambini da 6 mesi a 6 anni – 70 posti/letto) – grazie
all’impegno di volontari e bibliotecari comunali presta libri e contribuisce ad un’offerta educativa a cui fanno capo anche la scuola e il laboratorio espressivo. La lettura condivisa concede a bambini e genitori una
pausa dalla routine quotidiana e alimenta la relazione interpersonale:
un’esperienza preziosa che in ospedale si arricchisce di nuovi significati, regalando ad entrambi spazi di libertà dalla malattia. I testi selezionati privilegiano storie che aiutano il bambino a capire dove si trova
(in ospedale) e cosa sta succedendo (la malattia). Inizialmente ritenuto
quantomeno stravagante, dopo 10 anni il servizio è riconosciuto. Nella
biblioteca c’è sempre un adulto disposto a leggere con i pazienti e due
sere alla settimana un Volontario regala la “Lettura della Buonanotte”.
Il tutto, senza preoccupazioni di rendimento, a vantaggio della curiosità,
della libera esplorazione e anche a sostegno delle emozioni di un momento così delicato.
- Ad Aviano, nella Biblioteca per pazienti del Centro di Riferimento Oncologico, sin dal 1998 è costituito il Gruppo di Animatori
Sociali (GAS); tra l’altro ha messo a disposizione di tutti un “quadernone” che, a poco a poco, si è riempito di pensieri, poesie, lettere, disegni,
ricette, ecc., che le persone desideravano condividere con gli altri. Poi, su
richiesta dei pazienti, qualcuno ha pensato di dar voce a questo “scrigno” di umanità…
Significativo è il numero di adesioni al volontariato. Ad esempio a Torino
la “Bibliotechina dell’Ospedale San Giovanni” garantisce il servizio tre
volte/settimana grazie ai volontari del servizio civile. All’Ospedale Gradenico è attivo un progetto di reclutamento/formazione di volontari over
65 e a fronte di una richiesta di quattro volontari del servizio civile sono
giunte 250 domande. Sempre a Torino, inserito nelle attività del “Circolo
dei Lettori” (nell’ambito di Torino Capitale Europea dei Giovani 2010),
con l’obiettivo di formare una squadra di persone che mettano in moto
un’energia propositiva e coinvolgente per vivere insieme l’efficacia e il
valore della lettura come attimo di distrazione, strumento comunitario,
fatto consolatorio ed esperienza espressiva, è nato il “Circolo volontari
per la lettura”; all’inizio del 2010 è stato lanciato un bando, rivolto ad
aspiranti tra i 18 e i 35 anni, al quale hanno risposto più di 300 persone.
Notevole è l’organizzazione della regione Toscana che oggi conta 27
biblioteche in ospedale su 40 presidi ospedalieri, tutte con prestito circolante, un punto di prestito fisso ed il servizio di lettura ad alta voce
rivolto sia ai bambini nei reparti di pediatria che ai degenti adulti. Il
risultato è stato raggiunto grazie alla sinergia e alla partecipazione, a
partire dal 2003 (ma prima ancora, nel febbraio del 1990, l’ospedale di
Prato aveva attivato il servizio di prestito libri coinvolgendo associazioni
di volontariato), di più soggetti: l’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato al Diritto alla Salute della regione Toscana, la Biblioteca pubblica,
l’Ospedale e il Volontariato. L’esperienza pilota toscana, promossa dalla
Biblioteca comunale di Bagno a Ripoli presso l’Ospedale di Ponte a Niccheri, ha portato a realizzare le linee-guida, una guida ai servizi bibliotecari attivi negli
ospedali toscani e un corso di formazione a distanza
disponibile gratuitamente sul portale regionale Trio
“Servizi bibliotecari e di lettura in ospedale” – www.
progettotrio.it E via discorrendo: “Istituto Mario Negri di Milano”,
“Istituto Neurologico Mondino di Pavia”, “Istituto
Tumori Regina Elena di Roma”, e ancora “Nati per
leggere”, e “Un libro per Amico” e…
E’ stato oltremodo interessante ascoltare dai volontari il racconto di alcune esperienze: dal timore di
invadere spazi dei degenti, al non sapere che situazione di sofferenza si possa trovare dietro la porta
chiusa di una stanza.
L’aspetto più citato e che ha rappresentato la costante di ogni intervento è stato quello della formazione
dei volontari. Al di là della scolarità e del vissuto di
ognuno, ovunque gli operatori seguono un apposito percorso formativo al volontariato e frequentano corsi di formazione/informazione, terminati i quali vengono affiancati da volontari
“esperti”. E’ interessante riflettere sul fatto che la formazione è sì un
presupposto richiesto dalle istituzioni, ma anche un bisogno espresso
da chi ha messo a disposizione degli altri il proprio tempo e le proprie attitudini L’attività può così diventare una buona opportunità di
crescita personale da parte di chi si offre volontariato.Affinché venga
riconosciuta l’importanza e il ruolo sociale della lettura ad alta voce,
si è insistito sul promuovere formazione a tutto campo, coinvolgendo
tutto il personale che lavora in ospedale; a tale proposito qualcuno
ha raccontato, con malcelata soddisfazione, di “… quando a Reggio
Emilia hanno fatto frequentare i corsi di formazione alle cuoche della
refezione insiem alle insegnanti delle scuole…”.
Si è lungamente argomentato sul valore del libro in corsia: non solo
svago, non solo distrazione dalla malattia, ma conforto al malato, perché il libro è anche la storia di un’altra vita: ha carattere consolatorio e
fa condividere intimità, soprattutto nella lettura ad alta voce.
Ma torniamo ai volontari: c’è chi progetta di auto-produrre audiolibri (registrando le letture fatte in corsia) attivando poi un sistema
di scambio tra biblioteche per i pazienti; chi tiene una sorta di diario
dell’attività con il duplice obiettivo di raccogliere le esperienze più significative (anche l’incontro con il paziente che tratta malamente uno
di loro perché a volte tristezze e sofferenza hanno la meglio sulla cortesia) e di creare e rafforzare il gruppo; e ancora chi, nell’ambito della
formazione, ha reclutato un’attrice per imparare la postura, il tono di
voce, l’atteggiamento, ecc.
Non sono stati tralasciati aspetti quali legislazione regionale vigente
e possibilità di interventi sulla stessa, diritto d’Autore, contribuzioni
SIAE, collaborazioni, ecc… e concretamente si sta ipotizzando la realizzazione di una rete delle biblioteche per i pazienti. Dunque le strutture che hanno partecipato al convegno sono ben decise a procedere
lungo la strada tracciata.
Anche la nostra biblioteca, con rinnovato entusiasmo e qualche idea in
più, è ben decisa a procedere nella strada tracciata grazie al gruppo di
volontari che, gratuitamente da aprile di quest’anno, ininterrottamente
prestano la loro preziosa attività a favore dei degenti (e non solo!).
NATALE 2010
UN PICCOLO AIUTO ALL’OPERAZIONE MATO GROSSO
Sono in vendita i panettoni e pandori (Paluani)
e i calendari per sostenere l’Ospedale “Mama Ashu”
di Chacas nella Cordigliera delle Ande (Perù)
Offerta:
pandoro/panettone 6 €
calendario 5 €
panettone + calendario 10€
Per informazioni e prenotazioni
chiedere a Vittoria
(Segreteria distretto 2 - interno 4625)
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
11
DECOLLA IL “TEATRO DELLA MUTUA”
Una nuova esperienza all’interno dell’Azienda
di Roberta Oriani e Mery Stellino - Corso di Laurea in Infermieristica
L
a formazione si rinnova ed è continuamente alla ricerca di nuovi metodi di apprendimento utili a valorizzare sempre più il fattore umano
e la componente relazionale, elementi fondanti e centrali nella professione infermieristica.
È da un po’ di tempo che il Corso di Laurea in infermieristica di Aosta
accarezza l’idea di implementare i laboratori sulla relazione, già a disposizione degli studenti, con nuove metodologie formative e tra queste si
inserisce l’ esperienza teatrale.
L’esperienza teatrale insegna a guardarsi dentro, a riconoscersi, a
liberare l’immaginazione e la creatività, aiuta a sperimentare l’ascolto
attivo e l’empatia e migliora l’interazione nel lavoro rendendo gli attori
più consapevoli del proprio ruolo. Il teatro risulta anche un mezzo divertente e ironico che rompe la monotonia e sdrammatizza la realtà, creando situazioni virtuali dove tutto può diventare possibile, dove la finzione
può fare emergere questioni altrimenti sommerse nel “non detto”, dove
i problemi possono essere affrontati anche da altri punti di vista.
L’idea di aprire al teatro la realtà dell’infermieristica e di creare un’osmosi creativa tra le due componenti, è stata valorizzata dall’Azienda Usl
tramite la struttura Comunicazione, che ha intravisto in questa operazione una efficace forma di comunicazione rivolta alla popolazione. Ma non
solo. E’ stato messo a punto un progetto che ha immaginato la nascita
del “Teatro della Mutua” (termine coniato con molta autoironia)
nel quale, inizialmente, gli attori principali sono gli studenti del Corso di
Laurea ma, un domani, potranno essere anche gli operatori aziendali.
In questa avventura gli studenti saranno affiancati dalla compagnia teatrale “Replicante Teatro” che metterà in scena un’azione teatrale
(presentata al pubblico nella prossima primavera) imperniata su alcune
riflessioni che scaturiranno direttamente dal vissuto dei partecipanti; gli
studenti saranno coinvolti e stimolati, dunque, a vivere un’esperienza
di ricerca personale, ma anche di gruppo, attraverso quelli che sono gli
strumenti dell’attore, al fine di compiere un percorso dentro le difficoltà,
i problemi, le incomprensioni, ma anche nelle risorse della società multiculturale.
Infatti il focus di questa esperienza teatrale è l’Interculturalità e gli
“attori” avranno l’occasione per fare una prima prova aperta il 4 marzo
2011 presso la Cittadella dei Giovani, luogo in cui si terrà il Convegno “Transcultura: verso un’organizzazione culturalmente
competente”, la cui idea progettuale è sintetizzabile nell’esigenza di
sperimentare nella prassi un nuovo modello di lavoro volto a far assumere all’intero sistema, con cui lo straniero entra in contatto, la responsabilità della mediazione.
Oltre alla rappresentazione teatrale, una documentazione video continua, una sorta di occhio digitale, frugherà con discrezione, ma anche
con grande attenzione, attraverso ogni tappa di questo lavoro, al fine di
lasciare una traccia visionabile anche dopo l’esperienza. Sarà una sorta
di “pubblica confessione” dell’accaduto che, sovente, rimane semplicemente impigliato nei ricordi di chi vi ha partecipato, e che costituirà
parte integrante dell’intero lavoro.
Abbiamo raccolto “a caldo” alcune suggestioni dai partecipanti, durante i primi passi di questa esperienza:
Cinzia: “Sono arrivata con una certa idea di teatro e invece esco con
una nuova visione: uno strumento, quello del teatro, che può aiutare nel
percorso personale e nel cammino del gruppo”.
Elisa: “Sono curiosa, affascinata e anche un po’ spaventata. Ma voglio
buttarmi in questa avventura, senza riflettere … penso che questa esperienza mi permetterà di affrontare le mie paure!”
Daniela: “E’ un nuovo modo di imparare aspetti dell’essere infermiera:
il tono della voce di un paziente, gli odori delle stanze, il toccare corpi
che soffrono …. sentendo …. ascoltando …”
Olivier: “Questa esperienza ci permetterà di costruire insieme un nuovo percorso, di iniziare ad incontrare un nuovo mondo che per noi studenti del primo anno è ancora sconosciuto”.
A conclusione vi è il commento di Andrea Damarco di Replicante
Teatro:
“Quando al teatro non si chiede semplicemente di spegnere le luci di
sala, di aprire il sipario ed iniziare la farsa... Quando al teatro non si
chiede semplicemente di intrattenere o di informare, di divertire o di
denunciare i fatti del mondo e degli uomini, di stupire o di riferire, di fare
arte e cultura, ma lo si vuole direttamente dentro il tessuto sociale della
polis, al fine di coinvolgerlo diversamente nel delicato compito di contribuire alla crescita delle persone che agiscono all’interno della società - e,
quindi, non solo dal pulpito o dal palco da cui, troppo spesso, declama
verità che, a volte, solo lui comprende - ebbene, ogni volta che al teatro
viene chiesto di stare tra gli uomini e, non sopra o sotto, a destra o a
sinistra, dico: quello è un bel giorno”-
TRANSCULTURALITÀ: VERSO UN‘ORGANIZZAZIONE
CULTURALMENTE COMPETENTE
di Anna Castiglion – referente Ufficio Progetti Innovativi e Pari opportunità (SC Comunicazione)
C
ome emerge dall’annuale rapporto Caritas Italiana, il numero di immigrati, anche in Valle d’Aosta, è in costante aumento.
Nella nostra Regione il 54% della popolazione straniera è rappresentato
da donne, un dato peculiare rispetto alla media nazionale che si attesta
al 51%.
Questi elementi sono già sufficientemente indicativi di un crescente
bisogno di salute proveniente da questi gruppi minoritari, portatori di
maggiori fragilità a causa della loro posizione socio-economica, delle
loro difficoltà linguistiche e culturali e, talvolta, a causa del loro traumatico vissuto migratorio.
l servizi sanitari, in questi anni, hanno maturato al loro interno la consapevolezza della esigenza di intervenire per introdurre cambiamenti
volti ad agevolare l’accesso dei pazienti stranieri nelle strutture sanitarie, condizione essenziale per favorire una più efficace presa in carico
e conseguentemente garantire livelli appropriati di qualità delle cure e
dell’assistenza.
La nostra Azienda ha, sin dal 2000, attivato servizi diversi che – pur
con le loro specificità e criticità – hanno favorito l’accesso da parte dei
pazienti stranieri ai servizi assistenziali erogati.
In questi ultimi anni, però, si sono modificate significativamente le richieste dei cittadini e delle cittadine stranieri oramai stabilizzati nella
nostra Regione e, pertanto, portatori di istanze diverse da quelle manifestate in una fase più emergenziale della migrazione.
Anche per questo l’Azienda ha pensato fosse tempo di ipotizzare un
nuovo modello di lavoro volto a far assumere dall’intero sistema con
cui il soggetto straniero entra in contatto la responsabilità della “mediazione”, al fine di avviare un processo fondato sulla consapevolezza
della necessità di un cambiamento culturale che deve interessare l’intera
organizzazione.
Questo è in sintesi l’ambizioso obiettivo del progetto “Transculturalità: verso un’organizzazione culturalmente competente”;
un’idea che, sin dal titolo, vuole dare un segno preciso della direzione
verso cui tendere.
Il cuore del progetto, infatti, ruota intorno alla necessità di far maturare
nei professionisti l’esigenza di disporre di chiavi di lettura indispensabili
per comprendere, attraverso una lettura libera da pregiudizi stereotipati,
i nuovi vissuti e contesti multi etnici e multiculturali.
In “Transculturalità: verso un’organizzazione culturalmente competente” ha rivestito importanza fondamentale l’ascolto degli operatori, me-
todo e tecnica di intervento, funzionale alla definizione delle varie fasi
di attività progettuale
La prima fase del progetto, propedeutica alla fase più propriamente formativa, ha previsto la realizzazione, a luglio e agosto 2010 , di interviste
ad operatori sanitari dell’azienda, operatori sociali, mediatrici e volontari
del terzo settore. Questi incontri hanno permesso di indagare sia sulla
percezione del tema dell’immigrazione in ambito sanitario e sociale, sia
sulla effettiva comprensione del ruolo del mediatore all’interno delle
strutture sanitarie e sociali della nostra Regione.
Le informazioni, le sensazioni, le riflessione raccolte sono state le fondamenta su cui è stato costruito il percorso formativo; tre moduli, su sei
previsti, hanno l’obiettivo di rielaborare, con metodologie partecipate,
ad esempio il role playing o la discussione di sequenze di film, le testimonianze degli operatori.
Il percorso formativo prenderà avvio il 10
gennaio prossimo. Gli ottanta partecipanti,
operatori sanitari e sociali, in aula insieme alle mediatrici, sono stati individuati
tra professionisti, motivati ed interessati
a questo tema, appartenenti a strutture
ospedaliere o territoriali che, per ragioni
diverse, sono sempre più a contatto con la
realtà migratoria della nostra regione.
Un convegno conclusivo, previsto per il 4
Marzo 2011, sarà l’occasione non solo
per condividere con i partecipanti gli esiti
del percorso, ma anche per presentare ad
una platea più ampia, costituita da chi, a
vario titolo, si interessa al tema della transculturalità, le traiettorie di sviluppo tracciate grazie a questo progetto.
Come potrete cogliere nell’articolo sull’attivazione della compagnia teatrale, anche
il programma del convegno è pensato per stimolare il desiderio di imparare a leggere i nuovi vissuti che toccano la nostra realtà, cercando di
arginare il rischio di una generalizzazione, anche stereotipata, dei problemi al fine di rendere l’auspicato cambiamento culturale
realmente efficace e, soprattutto, accettato e condiviso dagli operatori
sanitari e sociali. Sono loro i protagonisti del cambiamento e, legittimamente, i portatori di ansie e richieste di protezione.
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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
IL RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE NELLA MEDICINA
TERRITORIALE: LE RELAZIONI DIFFICILI
L’importante convegno si è tenuto all’Hostellerie du Cheval Blanc, il 13 novembre
I
l convegno (di cui si parlato nel numero
precedente) ha rappresentato l’occasione per affrontare il tema della relazione medico-paziente e per lavorare in
gruppo, partendo proprio dall’esperienza
quotidiana, dall’analisi delle diverse tipologie di difficoltà relazionale. Numerosi medici di famiglia e specialisti ambulatoriali hanno preso parte attivamente
alla giornata di studio. Non è mancato
il punto di vista dei cittadini, altro punto
cardine dell’incontro, grazie alla presenza di Alessio Terzi, Presidente di Cittadinanza Attiva.
Gli altri ospiti, lo ricordiamo, sono stati Marco Trabucchi (docente presso
l’Università di Roma- Tor Vergata e autore del volume “L’ammalato e il suo
medico – Successi e limiti di una relazione”, Giuseppe Parisi, consulente
della scuola specifica in Medicina Generale della Provincia di Trento, Raffaella
Sanguineti, direttore della SC Psicologia dell’AUSL Valle d’Aosta, Roberto Rosset, responsabile scientifico del
convegno, vice presidente dell’Ordine dei
Medici Valle d’Aosta e segretario FIMMG
e Giorgio Galli, direttore della Comu-
nicazione dell’AUSL Valle d’Aosta che ha
presentato i risultati della ricerca effettuata dal Laboratorio MeS (Management
e Sanità) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa “I Valdostani e i servizi sanitari
territoriali – anno 2009”.
Erano presenti anche l’Assessore alla
Sanità, Albert Lanièce e il direttore
sanitario dell’Azienda USL, Giuseppe
De Filippis..
L’evento è stato patrocinato dall’Assessorato regionale alla Sanità e dall’Ordine
dei Medici e degli Odontoiatri della Valle
d’Aosta.
E’ intenzione proporre per il 2011 una
analoga iniziativa, incentrata questa volta sulle relazioni tra medici ospedalieri e
pazienti.
(gg)
ARRIVEDERCI GIOVANNA CAVALIERI
Un capitolo di Chirurgia si è aperto con te.
La tua passione per il lavoro ha riempito buona parte
delle tue e delle nostre giornate per tanti anni.
Per tutti noi che abbiamo trascorso
un pezzetto del nostro viaggio lavorativo
insieme a te sei stata un esempio,
una guida e ci hai insegnato che,
se ci riesci, rendere il Lavoro Casa e vivere
i colleghi come famiglia rende più bello e
significativo il lavorare insieme.
Per tutto questo ti ringraziamo e per tutti noi sarai sempre
la NOSTRA MITICA CAPOSALA GIO.
Su conforme disposizione del Giudice di Pace di Aosta
(proc. n. 162/201 r.g. GdP), pubblichiamo la seguente lettera aperta
IL SALUTO DI VALLY DE CONTI,
ALLA SOGLIA DELLA MERITATA PENSIONE
Con il 1° gennaio 2011 entrerò nella schiera dei pensionati e lascerò questa “grande famiglia” che per ben 41
anni ha fatto parte della mia vita.
Avrei voluto inviare dei ringraziamenti “personali”, ma
troppe sono le persone da ricordare e avrei rischiato delle
omissioni. Ho così pensato ad un ringraziamento “pubblico” che mi permetterà di arrivare a tutti coloro con i quali
in questi anni ho lavorato e collaborato.
A tutti quanti va il mio pensiero e la mia commozione
per i tanti attestati di affetto e di stima di cui sono stata
oggetto nei miei ultimi giorni di lavoro. In questi tanti
anni ho avuto modo di conoscere delle splendide persone
che mi resteranno nel cuore. Nulla potrà cancellarle, così
come non potranno essere cancellati i tanti ricordi che mi
accompagneranno nel tempo. Grazie, veramente grazie
dal profondo del cuore.
Vally
Ricordiamo tutti Vally con grande affetto. E’ stata una
presenza costante, una certezza all’interno della direzione sanitaria ospedaliera nonché – non dimentichiamolo
- la “colonna” del CRUSL per numerosi anni, fin dalla sua
costituzione nell’allora EOR.
La Direzione strategica, la redazione di Newsl,
i colleghi e gli amici Le augurano sinceri Auguri di Buone Feste.
Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’Aosta
Direzione e Redazione. SC Comunicazione Ufficio Stampa
Via Guido Rey, 1 - 11100 AOSTA - TEL 0165/544501 - FAX 0165/544626
[email protected]
Direttore Responsabile
Giorgio GALLI
Segretaria di Redazione:
Paola BOCCO
Grafica
Pier Francesco Grizi
Aosta - 0165/364161
Tipografia Valdostana
Aosta - 0165/239559
Hanno collaborato a questo
numero:
Graziella Aramini
Carlo Bandirola
Annarita Bionaz
Paola Bocco
Maria Bramato
Grazia Bredy
Anna Castiglion
Cristiana Charrère
Alessio Cheillon
Vally De Conti
Giuseppe De Filippis
Gabriella Delfino
Enrico Formento Dojot
Giorgio Galli
Albert Lanièce
Anita Mombelloni
Roberto Novati
Roberta Oriani
Paola Petit Pierre
Valter Pietroni
Viviana Resburgo
Carla Stefania Riccardi
Antonella Rossi
Mery Stellino
Pierina Tabor
Daniela Tarello
no Trevisan
Tiziano
La redazione di Newsl augura Buone Feste ai suoi lettori
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