TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’AZIENDA USL VALLE D’AOSTA MEDICINA STRUTTURE E SERVIZI POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 45/anno XI - dicembre 2010 - Aosta- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99 IL MESSAGGIO AUGURALE DELL’ASSESSORE ALBERT LANIECE I l 2010 è stato un anno importante per la sanità valdostana: dopo anni di lavoro e di attese è stato finalmente avviato, ad Aosta, il Servizio di Radioterapia che può contare sull’utilizzo di uno strumento di eccellenza e di ultima generazione: la Tomoterapia. L’investimento economico è stato impegnativo per la Regione Valle d’Aosta, soprattutto in questo momento di crisi economica, ma ancora una volta l’Amministrazione regionale ha voluto dimostrare quanto sia vicina ai problemi e ai disagi dei valdostani, investendo in una nuova e sofisticata tecnica che permette di irradiare in modo preciso il tumore riducendo così i danni ai tessuti sani. La scelta è stata, inoltre, dettata dall’obiettivo di garantire ad Aosta l’esecuzione del trattamento radioterapico, ponendo così fine ai viaggi fuori stica nella nostra Regione, con l’acquisto della PET-CT, uno strumento modernissimo che, grazie ad una metodica non invasiva, permetterà di integrare l’immagine funzionale con quella morfologica in modo simultaneo. A differenza di quanto rilevabile con TAC e Risonanza Magnetica, la PETCT consentirà di ottenere dettagliate informazioni sui processi metabolici e funzionali che rappresentano i più complessi processi biologici e chimici che regolano l’insorgenza di eventuali patologie nell’organismo. Con l’approvazione del documento contabile appena votato in Consiglio regionale, su proposta della Giunta, l’AmministrazioValle dei pazienti valdostani. ne regionale ha posto tra le priorità la SaniRimanendo sempre in ambito oncologico, tà, con l’obiettivo di garantire a tutti i valma in materia di diagnosi, il 2011 vedrà in- dostani le prestazioni e i servizi previsti nei vece il completamento dell’offerta diagno- LEA (Livelli Essenziali di Assistenza sanita- STELLA POLARE a stella polare è l’astro noto per il suo ruolo di punto di riferimento costante per i navigatori del passato, che pur non disponendo dei sofisticati mezzi di navigazione attuali, potevano tuttavia orientarsi al meglio proprio grazie alle certezze poste da un punto lontano disegnato nel cosmo, capace di guidare con relativa sicurezza verso una meta predefinita. Unico vero problema era riuscire a trovarlo, quel punto nel cielo, ma per l’uomo-navigatore di allora questo non doveva essere un problema. In un momento storico in cui l’Azienda è chiamata a misurarsi con stringenti e rigorosi strumenti di controllo della spesa e pertanto a porsi degli obiettivi coerenti con un quadro finito di risorse, mi sono chiesto se siamo capaci, non soltanto come Azienda, ma anche come singoli individui, di trovare un punto sicuro che sappia guidare al meglio le nostre azioni, una sorta di nostra “stella polare” interna che funga da guida rispetto alle nostre decisioni e sappia orientarci al meglio delle nostre possibilità. Due anni trascorsi in Direzione mi hanno consentito di conoscere molte persone. La Direzione è un vero e proprio crocevia di incontri, scambi di opinioni e costruzione di relazioni. E le persone sono diverse, tutte diverse tra loro. Ma vi sono alcuni elementi comuni ad alcune, piuttosto che ad altre. Vi sono persone capaci di dare se stesse con entusiasmo e altruismo, di profondere uno slancio professionale che sembra prescindere dal contesto; persone che, con ogni evidenza, trovano in se stesse un punto di orientamento costante. La dimensione del lavoro (potrei dire del dare), sembra prevalere su quella della sfera dei diritti e queste persone sembrano sapere, più o meno consapevolmente, che l’entusiasmo che deriva dalla prima dimensione, e quindi dal sentirsi utili agli altri (e a se stesse), condizionerà sempre e comunque positivamente la seconda dimensione. Vi sono poi persone che hanno in se stesse un forte senso del bilanciamento dei propri diritti rispetto ai doveri, persone che trovano difficile vivere con serenità il rapporto con la propria Azienda qualora la dimensione dei diritti venga percepita in modo disarmonico rispetto ai doveri o comunque non sufficientemente riconosciuta. Più facilmente queste persone sembrano perdere il senso di orientamento rispetto ad una propria meta e possono rischiare di cadere nella demotivazione. Vi sono, infine, persone che attribuiscono alla dimensione dei propri diritti un ruolo preminente rispetto alla dimensione del dare e che più fortemente appaiono portate al conflitto ed all’assunzione di un ruolo anche marcatamente antagonista. Esistono, naturalmente, molte sfumature e situazioni che facilmente conducono il singolo a trasmigrare da Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un sereno Natale e un Buon inizio 2011. Albert Lanièce Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali EDITORIALE di Valter Pietroni – Direttore amministrativo Azienda USL L ria), dando così continuità per l’anno 2011 ai progetti avviati dall’Assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali nel 2010. Con l’avvicinarsi delle prossime feste di fine anno, è doveroso, da parte mia, ringraziare tutti coloro che, nei vari ambiti e con diverse competenze, contribuiscono ogni giorno a garantire alla sanità valdostana qualità ed efficienza. una dimensione ad un’altra e non è mia intenzione quella di dire che ogni posizione non abbia, in fondo, una propria ragion d’essere e una propria legittimità. Queste differenze le troveremo in ogni luogo di lavoro, sempre e comunque. Ma forse le persone che appartengono alla prima categoria hanno saputo trovare qualcosa di diverso, una “stella polare” capace di condurle con sicurezza verso una meta che vedono nitidamente, una meta fatta di una quotidianità vissuta con la serenità di sapere di essere utili, di avere sempre presente che il lavoro reso all’interno di un’Azienda chiamata a misurarsi con la tutela di un bene assoluto è una sorta di privilegio. Questo non significa che in queste persone non esista il senso del diritto, dei propri diritti. E infatti non di ingenuità, si tratta, ma di dedizione verso gli altri e verso se stessi, perché le due cose stanno insieme. E di fiducia. Queste persone infondono grande ottimismo anche all’interno di un quadro difficile. E a queste persone è demandato il ruolo di fungere da “stella polare”. A tutti i miei migliori Auguri. Il 2011 nascerà sotto auspici di razionalizzazione, rigore e particolare attenzione a tutte le voci di spesa. In un panorama nazionale a tinte fosche, dove sono a rischio migliaia di posti di lavoro, dove il livello di crescita economica è seriamente compromesso, dove le emergenze sociali assumono dimensioni preoccupanti, la nostra Regione ha inteso proseguire nella salvaguardia dei settori sociale e sanitario, per continuare a sostenere le fasce di popolazione più fragili e a garantire assistenza sanitaria di ottimo livello ai propri cittadini. È evidente, tuttavia, che uno sforzo di contenimento sia doveroso anche in ambito sanitario, attraverso azioni diverse, quali la contrazione del turn over, l’individuazione di tutti quei livelli assistenziali aggiuntivi che possano essere resi a pagamento, la riduzione delle retribuzioni più alte, il contenimento delle spese di trasferta e di aggiornamento, oltre che delle prestazioni aggiuntive, la semplificazione di alcune strutture. Si cercheranno formule alternative per individuare fonti di finanziamento diverse per la realizzazione di progetti, si perseguirà ogni via per utilizzare al meglio le risorse a disposizione. Noi siamo convinti che una più seria e oculata riflessione di tutti, finalizzata alla attenzione continua alla spesa pubblica, anche sulle più banali attività, possa portare a buoni risultati senza compromettere l’organizzazione, né - soprattutto - la serenità di chi ci lavora. Confidiamo nella consapevolezza e nella collaborazione di ciascuno e, questa volta senza cartoncini, né mail, ma sempre con sincerità, auguriamo a tutti ed a tutte le rispettive famiglie BUONE FESTE LA DIREZIONE STRATEGICA Carla Stefania Riccardi – direttore generale Giuseppe De Filippis – direttore sanitario mministrativoo Valter Pietroni – direttore amministrativo 2 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA LA SC AFFARI GENERALI E LEGALI Chi siamo La SC Affari Generali e Legali è una delle quattro strutture complesse che compongono il Dipartimento giuridico-organizzativo, all’interno dell’Area Tecnico Amministrativa. Cosa facciamo Numerose e diversificate sono le competenze attribuite alla struttura che, sinteticamente, possiamo definire come un insieme di funzioni a supporto della direzione e degli altri servizi nella gestione dei beni, dei servizi e del personale. Entrando più nel dettaglio, le attività istituzionali svolte riguardano: % il procedimento per l’adozione dei provvedimenti aziendali; % il supporto giuridico nella gestione del protocollo informatico, dell’archivio generale, nella realizzazione della PEC e della firma digitale; % la consulenza legale che si concretizza nella diffusione di circolari esplicative e di indirizzo % il supporto alle Strutture aziendali nella predisposizione dell’intera procedura di gara per affidamenti di forniture e servizi, con particolare riguardo alle gare a rilevanza comunitaria, oltre che l’espleta- mento delle gare per l’affidamento dei servizi assicurativi; % l’intera procedura che porta alla stipula di convenzioni e accordi per lo svolgimento dell’attività, presso l’Azienda, di specializzandi e tirocinanti e con soggetti privati accreditati e con organizzazioni di volontariato; % la gestione delle polizze e dei sinistri, riguardanti i settori della responsabilità medica, degli incendi e delle associazioni di volontariato; % la predisposizione di ricorsi a fronte di sanzioni per violazione del codice della strada. La struttura funge, infine, da referente aziendale per la privacy. Tutte le attività sono svolte da un gruppo affiatato composto da: Daniela Tarello, Direttore della Struttura, Cristiana Malandrone, protocollo informatico, archivio; Roberta Pramotton, contratti e convenzioni; Laura Gullone, gestione sinistri e violazioni C.d S.; Sandra Franceschini, Luciana Pampagnin e Francesca Romeo, Segreteria. Gli uffici assicurano l’attività tutti i giorni fino alle ore 16 e sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 12:00; il pomeriggio su appuntamento. IMPRESSIONI A CALDO SULLA SANITÀ VALDOSTANA di Giuseppe De Filippis – Direttore sanitario Azienda USL L a prima volta che ho l’onore ed il piacere di scrivere due righe sulla rivista mi piacerebbe limitarmi alle prime impressioni che sto maturando in questi due mesi di attività Mi sembra possa essere un contributo utile che il nuovo arrivato fornisca una propria impressione sulla realtà in cui si appresta a lavorare. In accordo con l’Assessore e il Direttore Generale sto impiegando i primi mesi del mio lavoro per inserirmi nel migliore modo nella realtà dell’Azienda e della Regione in cui lavoro. Realtà a me abbastanza sconosciute, sia dal punto di vista prettamente geografico sia da quello più organizzativo-sanitario. In questo periodo ho impiegato il tempo a conoscere i vari Responsabili di area/dipartimento/struttura, a girare le varie realtà ospedaliere e territoriali, a vedere fisicamente le strutture di erogazione di prestazioni sanitarie e a sperimentare le distanze e le strade della Valle. Colgo l’occasione per ringraziare tutti per la disponibilità dimostratami nel corso delle visite e mi scuso con coloro che non ho ancora conosciuto e con i quali avrò modo a breve di fare due chiacchiere. Mi dispiace che purtroppo non potrò intrattenermi con tutti. Ciò premesso le mie impressioni a caldo. Per indole personale ero attratto dal lavorare in una realtà di montagna di dimensioni contenute. Mi piaceva l’idea di potere lavorare in una realtà che presentasse una stabilità di programmazione e di gestione strategica.. L’impressione sull’andamento aziendale è assolutamente positiva. Il livello di competenza tecnica – scientifica è assolutamente elevato in tutti i settori, raggiungendo punte di eccellenza di valenza nazionale ed internazionale in molteplici aree. Lo dimostrano i riconoscimenti ufficiali e scientifici. L’Azienda ha poi da anni intrapreso un percorso di revisione dei processi che ha condotto molte strutture a raggiungere e a confermare la certificazione ISO e l’accreditamento istituzionale. E’ da anni iniziato un percorso di miglioramento continuo di qualità che ha toccato vari settori aziendali. Abituato a realtà differenti, mi sono stupito positivamente del livello di cura degli edifici presso i quali vengono svolte le attività sanitarie (siano esse ospedaliere o territoriali) e dell’attenzione alla manutenzione continua delle stesse. Tutto ciò rende l’ambiente lavorativo più piacevole e più predisponente. Anche l’organizzazione dei servizi mi sembra orientata verso i modelli gestionali più efficienti. Ma ancora di più mi ha positivamente impressionato il clima di grande famiglia che si respira tra i dipendenti. Come in tutte le famiglie possono sorgere alcuni problemi, ma allo stesso tempo con serenità si affrontano e si risolvono per il bene di tutti. Questo è lo spirito che un nuovo arrivato percepisce. Un clima in cui l’obiettivo comune condiviso è quello di migliorare continuamente sia nel livello di erogazione di prestazioni, sia nel ricercare il migliore modello organizzativo così da rendere l’ambiente lavorativo più sereno e favorevole. Spirito famigliare e di collaborazione facilitato anche dalla geologia e dallo spettacolo naturale di questa Regione. Di sicuro tutto questo è segno di una programmazione chiara, stabile e costante nel tempo che mi sta rendendo molto più facile il lavoro e il piacere che provo tutte le mattine a percorrere le strade della Valle per venire a lavorare. Nell’augurarvi Buone Feste colgo l’occasione per ringraziare tutti per l’accoglienza riservatami e per la discrezione con la quale avete accettato che io avessi bisogno di un po’ di tempo per conoscere la realtà in cui lavoro prima di potere essere catapultato nei problemi. Non capita sempre qquesta ta fortuna. Dove siamo La struttura ha sede in Aosta, in Via Guido Rey, n. 5, piano II Contatti: Segreteria: telefono: 0165-544488; fax 0165- 544638; e-mail [email protected] La Direzione Strategica, tenuto conto del periodo di ristrettezze economiche, vuole fornire un piccolo, ma significativo esempio di risparmio, evitando l’invio dei biglietti augurali di Buon Natale e di Buon Anno. . Pertanto, anche attraverso le pagine di Newsl, la Direzione porge a tutti i dipendenti e ai loro famigliari, i migliori Auguri di Buone Feste. TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 3 DIREZIONE MEDICA OSPEDALIERA, SETTORE DI IGIENE OSPEDALIERA ATTIVITÀ E PROGETTI di Roberto Novati – Dirigente medico c/o Direzione medica ospedaliera L’ ospedale di Aosta vanta una consolidata tradizione igienistica che si è tradotta negli ultimi anni in importanti progetti di sorveglianza (igiene delle mani e altri), talora nel contesto di collaborazioni nazionali e internazionali. Di regola si tratta di attività di sistema, cioè non a scadenza, da modulare eventualmente secondo le innovazioni scientificotecnologiche che si rendessero disponibili. In questo senso si afferma il ruolo della direzione medica/igiene ospedaliera quale riferimento scientifico culturale per tutto l’ospedale. L’obiettivo strategico è la messa in sicurezza igienistica dell’ospedale attraverso una rete multidisciplinare di attività di prevenzione, sorveglianza, monitoraggio e formazione, tese prevalentemente, ma non solo, al controllo e alla riduzione delle malattie trasmissibili. Obiettivo secondario è fare cultura su un modello operativo esportabile ad altri contesti di gestione del cosiddetto rischio clinico (ad esempio con la politica antibiotica). Non ultimo, alcune delle attività proposte catturano informazioni dirette al territorio o da esso provenienti; le peculiarità demografiche e territoriali della popolazione di riferimento della nostra Azienda consentono in teoria la “copertura” igienistica di tutto il territorio regionale, per i progetti esposti e in presenza di uniformità organizzativa e di metodo, caso probabilmente unico in Italia. A regime, gli ambiziosi risultati attesi dalle attività in oggetto sono almeno i seguenti: 1. riduzione di prevalenza e incidenza delle infezioni nosocomiali (calo della letalità attribuibile, riduzione delle degenze medie attribuibili, riduzione dei costi diretti e indiretti attribuibili) 2. riduzione della circolazione dei germi multi resistenti in ospedale e dall’ospedale al territorio 3. uso razionale degli antibiotici (migliori outcome clinici, minore pressione selettiva verso germi multi resistenti, controllo e riduzione di costi e consumi) 4. tutela igienistico alberghiera, con particolare riguardo al miglioramento e verifica dei servizi di pulizia e ristorazione. Per tutti i punti succitati è inoltre da attendersi un calo del contenzioso diretto e indiretto e un beneficio di immagine per l’Azienda e l’ospe- dale. Da quanto sopra discende un piano di attività del settore di Igiene ospedaliera, assegnato alla Direzione Medica ospedaliera, che può così essere riassunto. % monitoraggio e sorveglianza igiene delle mani: l’igiene delle mani nella sua apparente banalità costituisce il momento più importante nella prevenzione delle infezioni nosocomiali. Nella nostra USL, a partire dal 2007, è stata condotta la campagna “Cure pulite sono cure più sicure” del Ministero della Salute, con l’obiettivo di diffondere le Linee Guida dell’OMS sull’igiene delle mani nell’assistenza sanitaria e di promuovere l’adesione alle misure raccomandate; i risultati ottenuti evidenziano un’adesione all’igiene delle mani da parte dei sanitari inferiore alle medie nazionali, tali da richiedere un forte impegno da parte di tutti i sanitari per il miglioramento degli indicatori analizzati. % sorveglianza dei germi multi resistenti in ospedale: senza la conoscenza della ecologia microbica ospedaliera non è oggi possibile fare prevenzione efficace delle infezioni nosocomiali né un uso razionale degli antibiotici in ospedale. Stiamo proponendo, tramite gli strumenti informatici esistenti, un sistema di sorveglianza di un ristretto numero di germi ad alto impatto epidemiologico e sanitario (germi sentinella o alert). L’obiettivo non secondario di quanto sopra consiste nell’immediata messa in atto di misure di prevenzione (isolamento), al fine di evitare la diffusione del patogeno all’interno del reparto. % studio di prevalenza delle infezioni nosocomiali: svoltosi ad ottobre 2010, da ripetere a cadenza annuale salvo eccezioni , rimane uno degli indicatori più completi e attendibili sulle infezioni nosocomiali. % studio di incidenza delle infezioni del sito chirurgico (SSI): è un’attività complessa ma altamente indicativa dell’adesione dell’area chirurgica alle procedure di prevenzione infezioni nosocomiali. Molti ospedali italiani hanno già attivato tale monitoraggio in via permanente ed in alcune regioni (per es. Piemonte) PROSEGUONO IN OSPEDALE LE RILEVAZIONI SULLA QUALITÀ PERCEPITA DAI CITTADINI In Oncologia viene anche somministrato un questionario sulla “second opinion”. È iniziata a novembre e si concluderà a fine dicembre la rilevazione annuale sulla qualità percepita dai cittadini nei confronti dei servizi erogati nei reparti ospedalieri di degenza. La campagna di Customer Satisfaction, promossa come sempre dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico, riguarda le strutture presenti al “Parini”, al Beauregard e nella sede di via Saint-Martin de Corléans (Psichiatria). Lo strumento utilizzato è quello del questionario auto compilato. I pazienti, all’atto della dimissione, vengono invitati dal personale sanitario a compilare il questionario (anonimo) e ad imbucarlo in una apposita urna collocata in reparto. Conclusa la campagna, terminati l’inserimento dei dati e la loro elaborazione, verranno realizzati dei report (globali e analitici per singola Gianmauro Numico, direttore SC Oncologia struttura). Gli stessi rappresentano un utile strumento, sia per la direzione strategica e sanitaria ospedaliera, sia per i direttori delle strutture, per intraprendere, laddove necessario, le necessarie azioni di miglioramento. Per il 2011 si prevede di integrare la periodica rilevazione annuale di customer satisfaction con un Audit Civico da realizzarsi in collaborazione con Cittadinanza Attiva. Un elemento di novità è rappresentato da un questionario aggiuntivo, proposto da Gianmauro Numico, Direttore della SC Oncologia, riguardante la “second opinion” nei pazienti oncologici valdostani. Di cosa si tratta? In estrema sintesi di rilevare le ragioni che hanno indotto il paziente a richiedere un secondo parere sulla sua malattia ad una struttura alternativa all’ospedale di Aosta. Come ha affermato il Dott. Numico nel corso di una recente conferenza stampa in cui ha illustrato le attività svolte nella struttura da lui diretta, “la richiesta di un secondo parere è una abitudine diffusa in chi è affetto da una malattia importante. Nel nostro centro siamo favorevoli a che le persone si rivolgano altrove per ricevere una conferma sulle indicazioni ricevute. Abbiamo la necessità di capire quali siano le ragioni più comuni per le quali si decida di chiedere una seconda opinione e in quali casi le conseguenze siano positive. Il nostro intento è quello di migliorare la qualità del nostro lavoro e, se possibile, creare gli strumenti perché le seconde opinioni siano davvero utili”. Il questionario, anch’esso rigorosamente anonimo, viene distribuito per un periodi di tre mesi a tutti i pazienti con diagnosi di neoplasia che afferiscono al DH oncologico, al reparto di degenza e agli ambulatori di follow up. (gg) % è stato inserito fra i requisiti di accreditamento delle strutture. Ne è prevista l’attivazione da gennaio 2011, inizialmente presso la SC Chirurgia Vascolare linee-guida, protocolli e procedure: sulla Intranet aziendale sono presenti i principali protocolli di prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria, molti dei quali sono obsoleti o comunque degni di revisione . Sono pertanto in corso di revisione ed aggiornamento i protocolli già elaborati, l’eventuale stesura di nuovi protocolli e la definizione di un piano di verifica applicazione protocolli (metodologia tempistica e suddivisione). A tale proposito si vuole creare un set minimo di indicatori di sorveglianza per tutti protocolli, andando poi ad approfondire l’adesione verso alcuni di essi particolarmente importanti (ad esempio profilassi antibiotica in chirurgia), oppure maggiormente meritevoli di implementazione. Ai progetti sopra descritti si aggiungono altre attività di monitoraggio e sorveglianza, meno complesse dal punto di vista scientificotecnologico, ma di pari impatto organizzativo e igienico-sanitario in senso lato: % monitoraggio Ristorazione Ospedaliera, % monitoraggio acqua sanitaria e impianti di condizionamento % sorveglianza attività di pulizia ambientale % reprocessing fibre ottiche % vaccinazione antinfluenzale ai dipendenti. LA GERIATRIA “SBANCA” IN PIEMONTE di Pierina Tabor – Coordinatrice infermieristica SC Geriatria sez. acuti N ell’ambito del convegno “Giornate Geriatriche Biellesi” tenutosi in Piemonte, a Biella, il 15 e 16 ottobre 2010, è stata presentata la struttura di Geriatria dell’Azienda USL Valle D’ Aosta nei suoi aspetti storici e organizzativi. In particolare il Direttore, Paolo Bonino, ha illustrato il percorso evolutivo della Geriatria Ospedaliera sin dalla sua nascita e come si è sviluppata nel tempo. Si è ribadita la pecularietà di essere contemporaneamente reparto per acuti e reparto di riabilitazione. Tale caratteristica si è consolidata nel tempo anche grazie al sostegno dell’Azienda USL e dell’Amministrazione regionale, che hanno creduto in questo modello per il raggiungimento di tali obiettivi. È stato enfatizzato il ruolo della UVMD (unità di valutazione multidistrettuale) come peculiarità del lavoro di tutti gli operatori coinvolti nella struttura. La coordinatrice del servizio infermieristico, Pierina Tabor, ha presentato la struttura nella sua parte organizzativa e per quanto concerne il ruolo dell’infermiere, il quale identifica i bisogni di assistenza della persona anziana, formulando i relativi bisogni attraverso la stesura di un piano di attività. Inoltre, mediante una stretta collaborazione con l’équipe multidisciplinare, l’infermiere garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche. Infine, è stato illustrata l’integrazione della Geriatria con la vasta rete dei servizi territoriali. Il modello della Geriatria valdostana, così proposto, ha suscitato particolare interesse, ma, soprattutto ha ricevuto un ottimo riscontro da più realtà geriatriche piemontesi. Auspichiamo pertanto che la nostra testimonianza vada perseguita nel tempo e possibilmente applicata anche in altre realtà del territorio italiano. 4 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA DAL CONVEGNO “ERRORE E RESPONSABILITÀ NELLE ORGANIZZAZONI SANITARIE COMPLESSE” “LA CARTA DI SAINT-VINCENT”SULLA MEDICINA DIFENSIVA di Tiziano Trevisan - referente per la comunicazione del DEA / Centrale Unica del Soccorso I l tema della medicina difensiva è stato al centro di un convegno nazionale che si è svolto a Saint-Vincent il 29 e 30 ottobre 2010 (“Errore e responsabilità nelle organizzazioni sanitarie complesse”). Durante le due giornate di lavoro si sono confrontati medici specialisti nella medicina dell’emergenza/urgenza, giuristi ed esponenti della tutela dei diritti del cittadino (e del malato), con l’obiettivo di comprendere i fattori che inducono i sanitari ad applicare pratiche di medicina difensiva ed elaborare strategie efficaci e condivise per contrastare questo fenomeno. Alla base della discussione, lo studio condotto da Maurizio Catino e Chiara Locatelli dell’Università Milano-Bicocca con la collaborazione di Massimo Pesenti Campagnoni, direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione dell’USL VdA, con il contributo della nostra azienda sanitaria e dell’AcEMC (Academy of Emergency Medicine and Care). “L’obiettivo fondamentale del convegno, oltre alla discussione, doverosa ed attenta, sulla cruda realtà dei dati – spiega il dottor Massimo Pesenti Campagnoni, – era quello di elaborare una proposta importante per sensibilizzare medici e mondo civile nella gestione degli errori in medicina finalizzata ad aumentare la sicurezza negli ambienti sanitari, ridurre i contenziosi e quindi diminuire il numero delle pratiche di medicina difensiva. Una questione tanto delicata quanto urgente, che necessita di una risposta adeguata”. Oggi, quando ci si accorge di errori medici (veri o presunti), scatta il cosiddetto “approccio accusatorio”, ovvero la ricerca di un “colpevole per forza” (qualcuno che per distrazione, negligenza o imperizia ha materialmente commesso l’errore). Questo sistema, valido soltanto all’apparenza, in realtà non prevede la ricerca delle cause che hanno favorito o consentito l’errore stesso ma si esaurisce nella identificazione e punizione della persona, ignorando il contesto organizzativo e lavorativo. L’esperienza di altri paesi o settori (come, ad esempio, quello dell’aeronautica civile e militare), invece, insegna che senza interventi sul piano operativo e gestionale è del tutto verosimile che il medesimo errore possa ripetersi in futuro, interessando magari un altro medico – anche più “bravo” – e che quindi l’evento occorso sia stato inutile per la promozione della sicurezza. Un approccio più razionale ed efficace è stato quindi proposto, discusso e condiviso tra i partecipanti sanitari e non sanitari e sintetizzato nella “Carta di Saint-Vincent” (consultabile nel dettaglio sul sito dell’Usl – www.ausl.vda.it e pubblicata in questa pagina), che contiene i sette principi necessari per la gestione degli errori e la promozione della sicurezza. Innanzitutto, occorre considerare l’errore in medicina come un evento utile all’apprendimento, fondamentale per attivare strategie adeguate di miglioramento della sicurezza del paziente: preliminare a tal fine è accettare il fatto che il medico, come essere umano, non è infallibile; poi, promuovere un ambiente interno ed esterno all’ospedale non punitivo nei riguardi dell’errore “onesto”. Questo, da un lato agevolerà (e favorirà) il professionista sanitario nel segnalare spontaneamente l’eventuale errore in modo da attivare il miglioramento organizzativo e dall’altro contribuirà a consolidare il rapporto di fiducia tra il medico ed il paziente. Occorre inoltre un grande impegno comune, condiviso e reale fra operatori sanitari, amministratori e cittadini nel promuovere la progettazione e la gestione di sistemi sanitari secondo i criteri scientifici delle organizzazioni ad alta affidabilità, con elevata efficienza, basso tenore di errore, prevedendo anche adeguati percorsi formativi accademici e professionali. Per fare questo è necessario, infine, modificare le norme giuridiche con una ragionevole limitazione delle responsabilità penali dei sanitari alla colpa grave, introducendo al contempo programmi di giustizia riparativa in sede civile per chi ha subito danni da errori medici, ivi compreso il riordino delle normative nel campo delle assicurazioni per la responsabilità civile che metta la centro dell’azione le organizzazioni e non, come accade oggi, i singoli operatori. Questo consentirebbe di agire sulle organizzazioni stesse, con evidenti vantaggi sul piano della sicurezza dei pazienti attraverso l’analisi dell’errore e la sua comunicazione trasparente. LA MEDICINA DIFENSIVA I DATI DELLA RICERCA DELL’UNIVERSITA’ MILANO-BICOCCA La ricerca condotta dall’Università Milano-Bicocca, unica in Italia per dimensioni ed importanza, ha coinvolto 1327 medici dell’urgenza (tra cui 300 pediatri) attraverso la somministrazione di un questionario anonimo volto non soltanto a comprendere la frequenza dei comportamenti di medicina difensiva ma anche i fattori che inducono i professionisti in tal senso. Tra le finalità della ricerca, unica in Italia per dimensioni ed importanza (preceduta soltanto da un’analoga iniziativa rivolta a 300 medici di medicina generale) non vi è soltanto la frequenza dei comportamenti di medicina difensiva ma anche l’analisi volta a comprendere i fattori che inducono i professionisti in tal senso. Secondo i dati analizzati ed elaborati risulta che il 90% dei sanitari intervistati ammette di aver praticato almeno un comportamento di medicina difensiva nell’ultimo mese di lavoro (nel dettaglio, il 77% di questi ha richiesto esami di laboratorio non necessari, il 72% ha inserito indicazioni inutili in cartella clinica, il 63% ha richiesto un ricovero non necessario per assecondare il paziente o i suoi parenti, il 64% ha richiesto esami invasivi inutili). Lo studio afferma che a praticare maggiormente la medicina difensiva sono soprattutto i medici più giovani (il 94% appartiene alla classe di età tra i 26 ed i 36 anni). Tra le cause più citate: il timore di subire un contenzioso legale, la paura di richieste di risarcimento di eventuali danni, l’influenza dovuta a precedenti esperienze di contenzioso subite dai colleghi. Questi timori trovano fondamento nel fatto che nell’ultimo decennio il numero dei sinistri denunciati (reali o presunti) è passato da 9.000 a 30.000 (incremento del 200%, fonte Ania 2009). /D&DUWDGL6DLQW9LQFHQW 1 Apprendere dall’errore Occorre considerare l’errore in medicina un evento da cui apprendere per evitare che si ripeta e per migliorare la sicurezza del paziente. 2 Consolidare il rapporto di fiducia tra il professionista sanitario e il paziente Il professionista sanitario, in caso di errore, deve impegnarsi a una comunicazione trasparente nel rispetto della persona coinvolta, dei suoi familiari e del codice deontologico. 3 Superare il mito dell’infallibilità Occorre considerare la medicina come una scienza che opera in contesti al contempo di profonda conoscenza e di grande incertezza. Il professionista sanitario deve basarsi sul metodo scientifico e sulle prove di efficacia, tenendo conto del consenso informato della persona, evitando comportamenti difensivi. 4 Dalla blame culture alla just culture In caso di errori involontari, occorre superare la cultura della colpa orientata soltanto a individuare il colpevole di un evento avverso. E’ auspicabile promuovere processi di just culture in cui i professionisti siano messi in grado di distinguere i comportamenti accettabili da quelli non accettabili. 5 Promuovere organizzazioni ad alta affidabilità I sistemi sanitari dovrebbero essere progettati e gestiti secondo i principi di management delle organizzazioni ad alta affidabilità (con alta efficienza, basso tasso di errore, lavoro di team). Occorre favorire lo sviluppo delle non technical skills (abilità cognitive personali e sociali necessarie alla realizzazione di performance sicure), attivando percorsi formativi accademici e istituzionali. 6 Sviluppare sistemi di gestione del rischio clinico È necessario dotare le organizzazioni sanitarie di strumenti di segnalazione e di gestione che permettano di correggere tempestivamente gli errori, e che siano in grado di costruire barriere difensive capaci di prevenirli. 7 Modificare il sistema normativo Per consolidare il rapporto di fiducia tra medico e paziente è indispensabile ridisegnare l’attuale modello di attribuzione della responsabilità penale e civile. Una ragionevole limitazione della responsabilità penale del sanitario ai soli eventi avversi realizzati con colpa grave , accompagnata dall’introduzione di programmi di giustizia riparativa in ambito sanitario e da un riordino delle norme in tema di assicurazione per la responsabilità civile che metta al centro le strutture che erogano prestazioni sanitarie e non i singoli operatori. Ciò consentirebbe di spezzare il circolo vizioso che induce molti sanitari, oggi, ad adottare comportamenti di medicina difensiva. 5 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA PREVENZIONE E PROTEZIONE Conclusa l’iniziativa di formazione sul Testo Unico della Sicurezza Si è da poco concluso il convegno “Il nuovo Testo Unico della Sicurezza e il comparto sanitario – Formazione dei preposti e dei dirigenti” (Aosta, Hostellerie du Cheval Blanc, 24 novembre), promosso dalla SC Prevenzione e Protezione. Un convegno di ottimo livello, caratterizzato da una serie di relazioni chiare ed efficaci che, tra l’altro, hanno sgombrato il campo sui dubbi residui correlati ai compiti e alle responsabilità dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti. Buona la partecipazione, con un pubblico composto da numerosi dirigenti, coordinatori, tecnici della prevenzione. Da sottolineare la chiarezza, come sempre, dei temi trattati dal P.M. Pasquale Longarini della Procura di Aosta (Responsabilità penali per dirigenti e preposti ai Vediamo di conoscere meglio il tema della valutazione del rischio e del software in uso presso la nostra Azienda, chiamato “Canopo”. CANOPO E LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO di Anita Mombelloni – Direttore SC Prevenzione e Protezione La valutazione del rischio costituisce obbligo di legge di ogni datore di lavoro, pubblico o privato, già introdotta con il Decreto 626 del 1994 e ribadito con il cosiddetto Testo Unico della Sicurezza, il Decreto 81/2008. Nelle aziende di medie e grandi dimensioni deve essere redatto un documento, detto appunto Documento di Valutazione dei Rischi, in cui sono individuati e valutati tutti i rischi per la salute e la sicurezza per gli operatori presenti in ambiente di lavoro. L’importanza di procedere alla redazione del documento non è soltanto quella di rispondere ad un obbligo di legge, ma quella di disporre a diversi livelli di uno strumento operativo per la gestione della sicurezza in azienda e per la programmazione delle misure di prevenzione e protezione degli operatori. Lo stesso deve essere anche uno strumento dinamico, in continua evoluzione ed aggiornabile in funzione delle modifiche delle attività, delle introduzioni di nuove attrezzature e delle modifiche di tipo strutturale, a maggior ragione in una realtà complessa e dinamica come quella sanitaria. Nella nostra Azienda, per rispondere a tale esigenza, si è decisa l’acquisizione di Canopo, uno strumento disponibile online in modalità Software as a Service, continuamente implementabile e modificabile in relazione ai cambiamenti intervenuti nella realtà lavorativa. Canopo, in uso presso molte ASL del vicino Piemonte e della Liguria (Istituto Gaslini di Genova, Azienda Ospedaliera CTO—Maria Adelaide di Torino, tanto per fare due esempi), permette al Servizio Prevenzione e Protezione di lavorare, contemporaneamente alla valutazione del rischio, anche alla programmazione della sorveglianza sanitaria e alla gestione, dal punto di vista prevenzionistico, degli eventi infortunistici occorsi in ambito aziendale. Ad esempio, permette l’elaborazione di statistiche di varia natura in relazione ai rischi professionali, ivi comprese quelle relative agli indicatori infortunistici riferiti ad un determinato arco temporale. Il processo di valutazione del rischio avviene secondo il meccanismo dinamico schematizzato nella figura e comporta necessariamente, da parte del Servizio Prevenzione e Protezione, l’acquisizione di informazioni relative all’organizzazione del lavoro, alle attrezzature, macchine, sostanze utilizzate ed alla tipologia di attività che viene svolta in tutte le strutture aziendali. Il lavoro più impegnativo nella fase preliminare, per giungere ad una puntuale valutazione del rischio, è proprio quello di individuazione dei fattori di pericolo e dei gruppi di mansioni ad essi esposte (Gruppi omogenei). Successivamente, il metodo impiegato prevede l’applicazione di metodologie di analisi dei rischi individuati (check list specifiche per il sensi del testo Unico e il principio di Effettività). Gli altri relatori, che hanno affrontato tematiche di ampia rilevanza (tra queste l’inquadramento delle figura del dirigente e le norme in materia di provvedimenti disciplinari, l’esame del D. Lgs 81/2008, l’organizzazione dei controlli in materia di igiene e sicurezza del lavoro, i compiti e le funzioni del Servizio Prevenzione e Protezione, degli RLS e rischio analizzato piuttosto che analisi dei risultati di rilievi ambientali) e la successiva valutazione del rischio mediante gli strumenti matematici (probabilità X gravità del danno) contenuti nel software stesso. La finalità della valutazione del rischio, peraltro indicata dallo stesso Decreto, è da ricercare nell’individuazione delle misure di prevenzione e protezione necessarie per il contenimento del rischio e nella loro programmazione e successiva attuazione, secondo un meccanismo virtuoso di miglioramento continuo della sicurezza, peraltro previsto nella Politica Aziendale della Sicurezza. I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) DELL’AZIENDA USL Per l’area del comparto: Marco Bernardini - SC Radiologia Maria Luisa Colabello - Distretto 3 Chatillon Francesco Macrì - SC Pronto Soccorso/MCUA Fabio Massa - SC Pneumotisiologia Paola Russo SC Analisi Cliniche Graziano Tacchella - SC Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Per l’area della dirigenza: Carla Moussanet – SC Analisi Cliniche Carlo Poti – SC Medicina Nucleare del Medico competente,il processo di valutazione del rischio, l’individuazione dei fattori di pericolo e le azioni di miglioramento, l’uso dei Dispositivi di Protezione Individuali) sono stati Enrico Formento Dojot Anita Mombelloni, Agostino Roffin, Chiara Galotto, Mauro Piccinini, Livio Fontana, Pierfranco Garlanda (oltre al già citato Pasquale Longarini). (gg) 6 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA Azienda USL Valle d’Aosta-Vallée d’Aoste Dipartimento Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica dell’Azienda USL Valle d’Aosta CONVEGNO La TOMOTERAPIA in Italia: Esperienze a confronto Presidenti: Umberto Ricardi - Teodoro Meloni 7 ottobre – Aosta, piazza Chanoux SETTIMANA MONDIALE DELL’ALLATTAMENTO MATERNO Uno stand della nostra Azienda era presente nella centralissima piazza Chanoux, con lo scopo di informare e sensibilizzare le donne sull’importanza dell’allattamento al seno. Lo slogan era “Passo dopo Passo, Sorso dopo Sorso, allattiamo insieme. Allatta il tuo bambino nella piazza della tua città”. Erano presenti ostetriche e operatrici dei reparti di Pediatria e Ostetricia, insieme alla Presidente della sezione dell’UNICEF della Valle d’Aosta. 9 ottobre – Sede di Beauregard VI GIORNATA MONDIALE DEGLI HOSPICE E DELLE CURE PALLIATIVE 28-29 ottobre Perugia, Palazzo dei Priori SETTIMO CONVEGNO AIF E CONSEGNA DEL PREMIO BASILE PER LA FORMAZIONE NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI L’AIF (Associazione Italiana Formatori), in occasione del 7° Convegno Nazionale AIF e della concomitante cerimonia di consegna del Premio “Filippo Basile” 2010 per la formazione nelle Pubbliche Amministrazioni, ha attribuito due prestigiosi riconoscenti alla nostra Azienda: il 2° premio assoluto al progetto della SC OSRU “Diffondere la formazione sul campo” nella categoria Processi Formativi e la segnalazione di eccellenza al progetto “Un equilibrio da inventare” della SC Comunicazione – Ufficio Progetti Innovativi. del Presidente Barack Obama per la realizzazione della riforma sanitaria americana. Segreteria Organizzativa FARA CONGRESSI S.r.l. Dr. Eleonora Carioggia Via Santa Giulia, 80 - 10124 Torino Tel. 011.817.10.06 - Fax 011.88.20.93 E-mail: [email protected] Sito: www.faracongressi.it 5 CREDITI ECM Evento aperto al pubblico Sabato 20 novembre 2010 Forte di Bard 11020 Bard (AO) - Tel. 0125.833.816 Con il contributo e il patrocinio morale dell’Assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali Patrocinio Incontro promosso da AIRO AIFM Rete Oncologica Piemonte - Valle d’Aosta Azienda USL Valle d’Aosta Dipartimento Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica dell’Azienda USL Valle d’Aosta 24 novembre Ospedale “U. Parini” GIORNATA NAZIONALE AIRS PER LA LOTTA ALLA SORDITA’ Gli specialisti presenti nell’ambulatorio di ORL, diretto dal Prof. Paolo Canzi, hanno effettuato visite specialistiche ed esami audiometrici gratuiti . Anche quest’anno le prenotazioni e le visite hanno fatto registrare il “pienone”. L’iniziativa di solidarietà ha coinvolto un folto pubblico: operatori sanitari, parenti e famigliari di pazienti, autorità, giornalisti. E’ stata l’occasione per illustrare le attività svolte dai servizi domiciliari di cure palliative e i risultati ottenuti dall’équipe dell’Hospice a 9 mesi dall’attivazione del servizio. 24 novembre Aosta, Hostellerie du Cheval Blanc CONVEGNO “IL NUOVO TESTO UNICO DELLA SICUREZZA E IL COMPARTO SANITARIO – FORMAZIONE DEI PREPOSTI E DEI DIRIGENTI” Si rimanda all’articolo di approfondimento su questo numero di Newsl 10 ottobre – Aosta, piazza Chanoux UNA MANOVRA PER LA VITA Si è trattato di una iniziativa promossa dalla Società Italiana di Medicina Emergenza-Urgenza Pediatrica (SIMEUP), svolta in contemporanea in tutta Italia. I medici presenti hanno illustrato ai cittadini le modalità di prevenzione del rischio di soffocamento dei bambini per inalazione di corpi estranei e le manovre salvavita in caso di emergenza (disostruzione delle vie aeree) con l’ausilio di un manichino. 29-30 ottobre - Saint-Vincent, Centro Congressi Grand Hotel Billia CONVEGNO NAZIONALE DI STUDI E PROPOSTE “ERRORE E RESPONSABILITA’ NELLE ORGANIZZAZIONI SANITARIE COMPLESSE” Si rimanda all’articolo di approfondimento su questo numero di Newsl. 5-6 novembre Aosta, Hostellerie du Cheval Blanc CONVEGNO “ L’IMPORTANZA DELLA RETE AZIENDALE NELLA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE FUMO CORRELATE “ Promosso e organizzato dal Dipartimento di Prevenzione, in collaborazione con l’Assessorato alla Sanità, il convegno ha posto l’accento sulla tematica della rete aziendale di prevenzione dalle patologie fumo correlate. Il Dipartimento di Prevenzione, referente del gruppo di coordinamento aziendale, avrà il compito di coinvolgere le diverse aree organizzative (territoriale, ospedaliera, della prevenzione, Centro Trattamento Tabagismo, SC Comunicazione) nella predisposizione di un piano mirato di interventi. 13 novembre Aosta, Hostellerie du Cheval Blanc CONVEGNO “ IL RAPPORTO MEDICO PAZIENTE NELLA MEDICINA TERRITORIALE : LE RELAZIONI DIFFICILI “ 18 ottobre – Aosta, Cittadella dei Giovani PRESENTAZIONE DEL PORTALE WEB “MUSEO DELLA NASCITA” Sia ne è parlato a lungo, sia sulle pagine del nostro giornale che sulla stampa locale e nazionale. Ricordiamo che il Museo della Nascita, realizzato nell’ambito del Progetto Effetto Nascita, fa parte di quel complesso di iniziative orientate a promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sui temi del ‘percorso nascita’. Il portale web www. museodellanascita.it contiene dipinti, incisioni, fotografiem sculture, suoni e video a disposizione dei visitatori, che possono contribuire in modo interattivo allo sviluppo del sito. Si rimanda all’articolo di approfondimento su questo numero di Newsl 19-25 novembre INIZIATIVE CORRELATE ALLA “GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE” Si rimanda all’articolo di approfondimento su questo numero di Newsl. 20 novembre Forte di Bard CONVEGNO “LA TOMOTERAPIA IN ITALIA: ESPERIENZE A CONFRONTO” Nel corso del convegno internazionale sono intervenuti esperti europei e americani, insieme ai rappresentanti dei 12 centri italiani che utilizzano la Tomoterapia, quale avanzata e innovativa tecnica per la cura radioterapica dei tumori. L’evento è stato promosso e organizzato dal Dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica dell’ospedale “Parini” di Aosta. Al termine del convegno sono giunti gli apprezzamenti e le valutazioni positive sulla qualità dell’iniziativa e sull’alto livello di ospitalità da parte del Prof. Daniel Fass di New York, pioniere clinico radioterapista, attualmente stretto collaboratore 26-27 novembre Villars-Sur-Ollon (CH) PREMIERES RENCONTRES D’EXPERTS EN CHIRURGIE BARIATRIQUE Il Dott. Paolo Millo, chirurgo presso la SC di Chirurgia dell’ospedale “Parini”è stato tra i co-organizzatori e i relatori nell’importante convegno sulla chirugia bariatrica tenutosi in Svizzera, a Villars-Sur-Ollon nel mese scorso. A lui vanno i nostri complimenti. Sousl’égidedelaFIFCCetdel’ASRCC PREMIERES RENCONTRES D’EXPERTS EN CHIRURGIE BARIATRIQUE VILLARS VILLARSSUR SUROLLON OLLON HÔTELBRISTOL HÔTELBRISTOL 26&27NOVEMBRE2010 26&27NOVEMBRE2010 3-4 dicembre Aosta, Hostellerie du Cheval Blanc CONVEGNO “L’IMPORTANZA DEGLI STUDI DI SORVEGLIANZA NELLA PROGRAMMAZIONE DI EVENTI INFORMATIVI-EDUCATIVI “ Dell’importanza dei risultati degli studi di sorveglianza si parlerà diffusamente sul prossimo numero di Newsl. In questa occasione ricordiamo che Il convegno, organizzato dal Dipartimento di Prevenzione, ha radunato numerosi esperti del CNESPS-ISS, docenti universitari, epidemiologi che hanno illustrato le finalità degli studi di sorveglianza PASSI, PASSI d’Argento, OKkio, HBSC, GYTS. I risultati degli studi di sorveglianza riguardanti la popolazione valdostana, sono stati presentati da Anna Maria Covarino, Salvatore Bongiorno, Manuela Brunero ed Elisa Echarlod (nella foto). Sono seguite due tavole rotonde, la prima delle quali ha visto presenti numerosi primari ospedalieri che hanno dibattuto sul tema dell’utilità dei dati nella pratica clinica; la seconda, con rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni (Regione, AUSL, CSV; LILT) era incentrata sulla pianificazione degli interventi, alla luce dei risultati prodotti. 7 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 25 NOVEMBRE 2010: GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE di Anna Castiglion - referente Ufficio Progetti Innovativi e Pari Opportunità – SC Comunicazione Se avvenisse tra paesi la chiameremmo guerra, se si trattasse di una malattia la definiremmo epidemica, se fosse una perdita di petrolio, un disastro. Poiché accade alle donne, è solo una faccenda di tutti i giorni. Campagna del Fiocco Bianco I l 25 novembre si celebra la Giornata mondiale contro la violenza alle donne, una data scelta dalle Nazioni Unite nel 1999 in ricordo delle tre sorelle Miraball, torturate, stuprate e uccise dai servizi segreti militari di Santo Domingo nel 1960. La giornata rispecchia il triste fatto che la violenza nei confronti di donne, nelle più diverse forme – pubbliche e private - costituisce una delle più frequenti violazioni dei diritti umani. La violenza contro le donne è anche un problema di sanità pubblica: le conseguenze fisiche, sessuali, riproduttive, psicologiche e comportamentali sulle donne che hanno subito violenza sono moltissime e drammatiche . Fin dal 2006 la “Rete del 25 novembre”, espressione del gruppo interistituzionale sul disagio femminile, promuove in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne una serie di iniziative finalizzate a sensibilizzare la popolazione in merito a questo drammatico problema. La violenza contro le donne non conosce confini, né geografici né culturali, né tantomeno sociali. Anche per questo la “Rete del 25 novembre” ha deciso di celebrare questa giornata pensando ad iniziative di sensibilizzazione che potessero favorire una riflessione a 360°sul tema della violenza contro le donne. La “campagna” 2010 ha voluto essere un’occasione per parlare anche di mutilazioni genitali femminili, del fenomeno della tratta e, più in generale, della condizione femminile nei contesti extraeuropei, non dimenticandoquanto la violenza di genere sia drammaticamente attuale e diffusa anche nella nostra società. Il fil rouge del programma, la cui ideazione è stata affidata all’associazione culturale Solal, è stato anche quest’anno la contaminazione dei linguaggi: un Récital di Replicante Teatro, Tamtando e SFOMafrolab, in cui i musicisti hanno accompagnato e dialogato con gli attori in un quadro armonico che ha amplificato il messaggio di denuncia della violenza contro le donne, documentari, incontri e dibattiti e la presentazione del libro “Le donne non invecchiano mai” di Iaia Caputo, un’indagine a tutto campo sull’imperativo a “non invecchiare”, rivolto specialmente alle donne, che sembra domi- nare la società odierna. Il 25 novembre è stata una giornata intensa iniziata in mattinata alla Cittadella dei Giovani. Centocinquanta ragazzi e ragazze dell’IPRA di Chatillon e del Liceo Classico di Aosta si sono confrontati con il critico cinematografico Carlo Chatrian, con la scrittrice Chiara Mezzalama e con la coordinatrice infermierista del Pronto Soccorso Cristina Pivot. Questo incontro ha concluso un percorso di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere, sviluppato nei mesi precedenti a partire dalla visione dei cortometraggi che hanno preso parte al concorso “Action for women”, promosso dalla Camera dei Deputati e dal Consiglio d’Europa. Nel pomeriggio, invece, si è parlato di tratta, partendo dal progetto “Tulipa Neyé, promosso dall’Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali, e di mutilazioni genitali femminini (MGF), un dramma che colpisce centotrenta milioni di donne nel mondo. La proiezione di cortometraggi e documentari è stata accompagnata da brevi introduzioni e confronti successivi alla visione. Significativo è stato l’intervento di Claudia Decoppi, responsabile dell’Unità di strada del Gruppo Abele di Torino. Il confronto tra il pubblico e le mediatrici interculturali ha favorito un interessante dibattito sul tema delle MGF. Un buffet multietnico, momento di dialogo informale tra pubblico e ospiti della manifestazione (soprattutto Chiara Mezzalama che ha presentato il suo libro “Avrò cura di te - ed. E/O), ha accompagnato il variegato pubblico all’incontro serale con la giornalista e scrittrice Giuliana Sgrena. La presentazione del suo ultimo libro “il ritorno Dentro il nuovo Iraq”(ed. Feltrinelli) è stata l’occasione per richiamare l’attenzione sui cambiamenti (positivi e negativi) che investono il mondo femminile in Iraq e in genere nei paesi islamici. Per maggiori informazioni sulle iniziative di quest’anno, per conoscere le scrittrici, le relatrici e tutte le ospiti intervenute, consultate il sito www.stopviolenza.it. ACQUATICITÀ E SICUREZZA In distribuzione al Beauregard una guida multimediale per genitori di bambini 0/12 anni “L’ adulto ha imparato a nuotare, il neonato non l’ha mai dimenticato”. Erik Sidenblahd, autore del saggio “Nascere nell’acqua”, definisce così l’approccio naturale che i bambini hanno sin dalla nascita con l’acqua e dunque l’importanza che questo elemento riveste nella crescita e nello sviluppo fisico ed emozionale del bambino. Continuano a essere troppi gli incidenti e le morti per annegamento tra i bambini. Dalla rilevazione di questo forte bisogno, deriva la raccomandazione dell’OMS, rivolta ad ogni Paese, di predisporre piani di prevenzione ed educazione in quest’ambito Nasce così, da un’idea di Nicola Brischigiaro, recordman mondiale di apnea lineare (recentemente ha attraversato in apnea Piazza San Marco invasa dall’acqua alta) il progetto “Acquaticità e Sicurezza: l’educazione acquatica dai primi bagnetti alla prima scoperta del mare”. Si tratta di una guida audiovisiva (un DVD) completa in ogni sua parte, suddivisa per fasce di età, da zero a 6 anni, con estensione fino ai 12. Un grande lavoro che prende in esame tutte le componenti educative più importanti per aiutare i genitori nella gestione dei loro bambini. L’opera si contraddistingue per la molteplicità delle location, delle spiegazioni e degli esercizi proposti. La guida sarà omaggiata ad ogni neo mamma durante la degenza post parto. L’Azienda USL valdostana è la prima azienda sanitaria a sposare l’iniziativa: è in fase di distribuzione (completamente gratuita) ai neo-genitori il dvd con oltre 4 ore di filmati educativi relativi all’acquaticità, suddivisi per location e per età del bambino. A breve aderiranno all’iniziativa altre aziende sanitarie in Italia, parallelamente alla diffusione, già in corso, della campagna sociale di sensibilizzazione legata a questo tema, attraverso spot televisivi e radiofonici sulle reti Rai e Radiorai, oltre che su altre importanti emittenti private. Il progetto vanta una serie di patrocini illustri: Ministero della Salute, Presidenza della Camera dei Deputati, RAI-Segretariato Sociale, Guardia Costiera, Regione Autonoma Valle d’Aosta, International Network of Health Promoting Hospitals (HPH). Tutte le informazioni possono essere trovate nel sito www.educazioneacquatica.it, ricco di video e dove è possibile scaricare gratuitamente il pdf della guida di oltre 200 pagine, con 330 immagini. In Valle d’Aosta l’iniziativa è stata presentata ufficialmente agli organi di informazione nel corso di una conferenza stampa promossa dall’Azienda USL, che si è tenuta il 7 ottobre scorso, presenti Nicola Brischigiaro, Stefania Riccardi, Giuseppe Cannizzo (Direttore della SC Ostetricia e Ginecologia), Lucia Pellissier (Coordinatrice delle ostetriche). (gg) LE NOSTRE STORIE SONO IMPORTANTI: gli Infermieri della Neurologia e l’approccio narrativo nella pratica clinica di Graziella Aramini, Maria Bramato, Alessia Cheillon, Paola Petit Pierre, Antonella Rossi (Infermieri); Viviana Resburgo (Coordinatrice Infermieristica); Annarita Bionaz (Tutor clinico) D urante un corso di formazione per Infermieri Guide di tirocinio, abbiamo conosciuto la narrazione, intesa come strumento fondamentale per la professionalità infermieristica. Alla luce di questa nuova esperienza, abbiamo accolto favorevolmente la proposta del nostro Coordinatore Infermieristico di effettuare un corso riservato a noi infermieri della neurologia per approfondire la tematica narrativa. Narrare voleva dire scrivere, raccontare… di chi?... di cosa?...di noi… di me; di me in relazione alla mia professione, ai malati da assistere, alle famiglie, ai miei colleghi. E’ stata un’esperienza utile e davvero coinvolgente. Narrando in gruppo ci siamo rese conto che: % narrare ha consentito di sviluppare nuovi atteggiamenti nei confronti di noi stessi e delle funzioni che svolgiamo, riflettendo sui modi con cui apprendiamo e viviamo la relazione con il malato, la famiglia e le loro esperienze di malattia; % la narrazione è anche uno strumento fondamentale per la nostra professionalità in un mondo in rapido cambiamento, in cui l’empatia e la condivisione acquistano valore fondamentale per il rapporto di fiducia che instauriamo con l’altra persona; % la narrazione ci permette un controllo della nostra situazione emotiva, migliorando le prestazioni e riducendo i margini di errore, diventando, in tal senso, un potente strumento di trasformazione nella pratica clinica; % le narrazioni sono strumenti che ci aiutano a crescere in umanità, a esercitare l’analisi e l’autocritica e a evitare il rischio che emozioni compresse possano trasformarsi in cinico distacco o ricomparire in futuro sotto forma di frustrazione, stress, burn-out. In particolare 9per Graziella e Alessia, la narrazione ha consentito di “crescere” sia nella vita di tutti i giorni che in quella professionale, grazie al ricordo dei vissuti e sentimenti provati in alcune situazioni assistenziali; 9per Maria, narrare ha permesso il confronto sereno con le colleghe e le ha fatto piacere ricordare gli anni lavorativi ormai lontani che ancora oggi le danno tanto entusiasmo professionale; 9per Paola, narrare è stato un momento di riflessione, di rielaborazione di alcune esperienze professionali che, condivise in gruppo, hanno acquisito nuovo valore e nuovo significato; 9per Antonella,Viviana e Annarita, la narrazione ha permesso di venire a contatto con sentimenti, emozioni e comportamenti che danno nuova consapevolezza rispetto al proprio cammino professionale e alla propria crescita personale. Come gruppo narrativo riteniamo utile continuare questa esperienza, magari allargandola ad altri operatori quali gli Operatori Socio-Sanitari e i Medici neurologi. Condividendo le esperienze pensiamo sia possibile migliorare la qualità delle cure erogate e “sentendoci gruppo”, favorire la coesione del gruppo di lavoro. 8 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA CINQUE PUNTI CHIAVE PER ALIMENTI PIU’ SICURI di Carlo Bandirola – Direttore SC Igiene Alimenti di Origine Animale L’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è da lungo tempo consapevole della necessità di educare gli addetti alla manipolazione degli alimenti circa le loro responsabilità ai fini della sicurezza alimentare. Nei primi anni ’90, l’OMS ha sviluppato le “Dieci regole d’oro per la preparazione di alimenti sicuri”, in seguito ampiamente tradotte e riprodotte. E’ tuttavia apparsa evidente la necessità di uno strumento più semplice e più generalmente applicabile. Dopo quasi un anno di consultazione con esperti della sicurezza alimentare e della comunicazione del rischio, l’OMS ha introdotto, nel 2001, il poster dei “Cinque Punti Chiave per Alimenti più Sicuri”. Tale poster raccoglie tutti i messaggi delle “Dieci regole d’oro per la preparazione di alimenti sicuri” in una veste più semplice, che sia più facilmente memorizzabile e che fornisca maggiori dettagli circa le ragioni che stanno alla base delle misure suggerite. Il Dipartimento di Prevenzione ha voluto introdurre nella realtà della Regione Autonoma Valle d’Aosta la conoscenza dei principi che sono raccolti nel poster, al fine di rendere comprensibili e radicare negli operatori del settore alimentare le conoscenze che già vengono abitualmente veicolate attraverso i corsi di formazione previsti in sostituzione del libretto sanitario e dai Reg. Ce 852/04 e 853/04. La diffusione multilingue del poster intende raggiungere più facilmente anche la popolazione di madre lingua non italiana che, nell’ambito delle imprese del settore alimentare, risulta essere spes- so la forza lavoro principale e la cui formazione è fondamentale per raggiungere un elevato grado di sicurezza alimentare. Inoltre le regole dei poster, se diffuse anche al consumatore finale e correttamente applicate in ambito domestico, contribuiscono in modo efficace alla sicurezza alimentare. Di fatto si presentano come semplici messaggi che tuttavia impattano e contrastano conoscenze storicamente acquisite e nuove tendenze nel consumo di alimenti che possono presentare rischi per la salute del consumatore. La conoscenza delle prassi di gestione degli alimenti deriva spesso da conoscenze storiche o legate alla cultura popolare, a volte non in linea con le buone prassi igieniche o addirittura fuorvianti. Inoltre, oggi, si è sempre più di fronte all’affermarsi di modalità di preparazione e consumo di alimenti che possono presentare un serio rischio per il consumatore in quanto non rispettosi della corretta prassi igienica. Fra tali pratiche annoveriamo: consumo di carne cruda o poco cotta, pesce crudo, salumi non stagionati a sufficienza e/o in assenza di corretto trattamento termico, consumo di alimenti marinati, consumo di alimenti preparati altrove dal luogo di consumo e riscaldati a mezzo di forno a microonde. Il Dipartimento di Prevenzione ha inoltre necessità di sondare le conoscenze di base della popolazione su temi di sicurezza alimentare al fine di valutare opportune azioni di miglioramento del proprio operato e di formazione rivolta al consumatore in tema di sicurezza alimentare. Sono dunque stati proposti 12 poster e loro relativi stampati in formato A4 in distribuzione presso lo stand del Dipartimento di Prevenzione durante la IX edizione della Giornata della Prevenzione del 2 ottobre scorso nelle lingue più diffuse fra le etnie oggi presenti in Valle d’Aosta. I poster sono stati affissi in modo da non dare troppo risalto a quelli in italiano, francese e inglese, al fine di stimolare la curiosità e la lettura di persone appartenenti a etnie diverse da quelle tradizionalmente residenti nella nostra regione e stimolare nella popolazione locale la curiosità nei confronti delle traduzioni presenti sul banco. La presenza nello stand di almeno un dirigente veterinario della struttura di. Igiene Alimenti Origine Animale ha consentito di fornire chiarimenti a quanti ne facessero richiesta. La seguente tabella riporta in forma schematica il numero di volantini delle 5 chiavi distribuiti nella giornata. LINGUA ALBANESE CINESE INDIANO ITALIANO ROMENO SPAGNOLO ARABO FRANCESE INGLESE PORTOGHESE RUSSO TEDESCO Volantini distribuiti 13 11 5 60 6 7 13 19 10 2 5 2 Contestualmente è stato somministrato un questionario tratto da quelli riportati nel “Manuale Cinque Punti Chiave per Alimenti più Sicuri”, integrato con domande circa la conoscenza da parte del consumatore dell’attività del Dipartimento di Prevenzione, al fine di valutare, da un lato le conoscenze di base del consumatore valdostano, dall’altra la conoscenza da parte dello stesso delle attività del Dipartimento di Prevenzione. Le risposte a tale questionario hanno permesso di raccogliere i dati riportati nella tabella sottostante. Ulteriori due domande riguardavano la conoscenza da parte dei cittadini delle attività svolta dai veterinari della SC Igiene Alimenti Origine Animale ed erano: % A quale fra i seguenti enti è, in Italia, demandata in via preminente la sicurezza alimentare a livello locale: 1) Ministero delle Politiche agricole 0 (zero) (ndr Ministero competente sulla sicurezza alimentare in altri Stati UE) 2) Ausl 28 (risposta esatta) 3) NAS 1 %Le carni possono essere ammesse al consumo solo se sono state dichiarate idonee da: 1) Medico 1 2) Titolare del macello 2 3) Veterinario 32 (risposta esatta) 4) Biologo 2 I dati raccolti saranno utilizzati come punto di partenza per la predisposizione di future strategie di comunicazione da parte del Dipartimento di Prevenzione nei confronti degli operatori del settore alimentare e del consumatore. A seguito del buon risultato ottenuto durante la IX edizione della Giornata della Prevenzione gli stampati dei poster nelle 5 lingue a maggiore diffusione in Valle d’Aosta e più precisamente italiano, francese, arabo, rumeno e albanese, sono stati distribuiti nei poliambulatori presenti nei quattro distretti territoriali con invito a metterli a disposizione dell’utenza nei pressi dei centri di prelievo e gli sportelli per gli immigrati. Hanno collaborato al Progetto Carlo Bandirola (Direttore SC IAOA) Alessandro Sezian (Dirigente SC IAOA) Sara Trovero (Veterinario ACN SC IAOA) Andrea Zerbinati (Amministrativo SC IAOA) Daniele. Ruffini (Amministrativo SC IAOA) Totale questionari somministrati: 34 Hanno risposto Hanno risposto Risposta esatta Vero (V) Falso (F) E importante lavarsi le mani prima di manipolare gli alimenti 34 0 V Gli strofinacci possono diffondere microrganismi 34 0 V Lo stesso tagliere può essere usato per cibi crudi e cotti, purché appaia pulito Gli alimenti crudi devono essere stoccati separatamente da quelli cotti I cibi già cotti non necessitano di essere riscaldati completamente Una cottura adeguata si raggiunge cuocendo la carne a 40° C La carne cotta può essere lasciata a temperatura ambiente durante la notte per intiepidirla prima della refrigerazione I cibi cotti dovrebbero essere mantenuti molto caldi prima di servirli La refrigerazione degli alimenti rallenta soltanto la crescita dei batteri L’aspetto dell’acqua permette di sapere se è sicura 7 27 F 34 0 V 17 17 F 4 30 F 11 23 F 20 14 V 29 5 V 7 27 F 34 0 V Lavate frutta e verdura LA SC PERSONALE SI SDOPPIA COSTITUITA LA NUOVA STRUTTURA “AFFARI AMMINISTRATIVI” I n considerazione dell’ampia e variegata quantità di competenze della SC Personale, si è ritenuto opportuno, al fine di perseguire l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa e del connesso supporto all’attività sanitaria, disporre la suddivisone, nell’ambito del Dipartimento Giuridico-Organizzativo, in due differenti Strutture Complesse denominate: SC Affari Amministrativi – stato giuridico del personale (Direttore Enrico Formento Dojot) extra-ufficio, conto annuale, tenuta aggiornata dei fascicoli del personale, rilascio dei certificati di servizio, applicazione delle disposizioni in materia di mobilità. s Ufficio concorsi: procedure di reclutamento (concorsi, avvisi, riqualificazione, ecc.) s Ufficio rilevazione presenze: controllo delle presenze e delle assenze, a vario titolo, dei dipendenti, compresa la gestione della “banca delle ore”, del computo del lavoro straordinario e degli altri istituti certificati dal cartellino (es. libera professione). SC Personale – trattamento economico (Direttore Monia Carlin) contratti dai dipendenti. s Ufficio contributi: tutto ciò che riguarda la materia contributiva, compresi i rapporti con Agenzia delle Entrate, Inpdap, Inail, invio delle denunce contributive e fiscali periodiche, gestione degli infortuni sul lavoro. s Ufficio pensioni e liquidazioni: trattamento di quiescenza e di fine rapporto, gestione dell’idoenità lavorativa (visite mediche collegiali), s Ufficio indennità accessorie: gestione degli istituti di assenza diversi dalle ferie dal punto di vista sia normativo che economico (missioni e corsi di aggiornamento, assenze post partum, per malattia del figlio, puerperio, assistenza a disabili), gestione del fondo di disagio della dirigenza medica cui afferiscono le indennità contrattualmente previste. s Funzione “Procedimenti disciplinari”: viene gestita p nerenti direttamente dal dirigente, trattandosi di aspetti inerenti o ogia del rapport tto di lavoro. alla ppatologia rapporto Di seguito le competenze attribuite ad ogni struttura. SC AFFARI AMMINISTRATIVI s Ufficio convenzioni e personale somministrato: redazione delle convenzioni con i liberi professionisti e con i collaboratori coordinati e continuativi; gestione del personale somministrato e dei rapporti con la società di lavoro interinale. s Ufficio Segretaria e fascicoli: affari generali della struttura, gestione degli organici, applicazione dell’istituto del part time, gestione delle attività SC PERSONALE s Ufficio stipendi: liquidazione di quanto dovuto ai dipendenti, retribuzione di quanto riconosciuto per libera professione o altri istituti previsti (docenze, consulenze, ecc.), gestione dei fondi contrattuali per le tre aree (comparto, dirigenza medica e veterinaria, dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa), con riferimento alla retribuzione di posizione e di risultato, nonché – più in generale – di tutto quanto afferisce alla determinazione delle spettanze, compresi pignoramenti presso terzi, ritenute, rapporti con le società di intermediazione finanziaria per impegni 9 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA ADOTTATO IL REGOLAMENTO SULLA MENSA AZIENDALE di Enrico Formento Dojot – Direttore SC Affari Amministrativi C on deliberazione del Direttore Generale n. 1554 in data 15 novembre 2010, l’Azienda ha adottato il “Regolamento servizio mensa aziendale”, che detta una disciplina organica e sistematica dell’istituto. Il servizio viene erogato presso il presidio ospedaliero “Umberto Parini”, nella sede di Beauregard, nonché presso “Le Foyer” in via Xavier de Maistre. Hanno accesso alla mensa tutti i dipendenti, ivi compresi coloro che prestano la propria attività in posizione di comando, nonché i rappresentanti sindacali nei giorni di effettiva presenza al lavoro o in permesso sindacale, compatibilmente con l’orario di apertura della mensa. Il diritto può essere esercitato solo nei giorni di effettivo servizio, all’interno dell’orario di lavoro, e purché la prestazione lavorativa ecceda le sei ore giornaliere. In ordine a tale principio, è prevista una deroga, nel senso che i lavoratori che effettuino una prestazione inferiore alle sei ore possono usufruire del servizio di mensa qualora la prestazione medesima attraversi interamente l’orario di apertura della mensa. Per quanto riguarda la reperibilità, il diritto è esercitato esclusivamente in ragione di specifiche situazioni, adeguatamente motivate dal coordinatore o dal responsabile, anche in questo caso qualora la prestazione lavorativa attraversi interamente l’orario di apertura della mensa. Resta fermo il fatto che l’assenza dal lavoro, comunque motivata, esclude la possibilità di recarsi in mensa e di usufruire del servizio. In alternativa alla modalità ordinaria di accesso alla mensa, al fine di consentire l’esercizio del diritto con riferimento alla realtà ospedaliera, i lavoratori possono richiedere la fornitura di un vassoio pasto, secondo le modalità descritte all’articolo 4 del Regolamento. Il pasto va consumato al di fuori dell’orario di servizio e il tempo impiegato viene rilevato con gli ordinari strumenti di rilevazione e controllo orari, mediante la stimbratura per tutta la durata di fruizione del servizio. Quindi, il tempo utilizzato per la consumazione del pasto, non può in nessun caso essere computato come orario di servizio. In particolare, il Regolamento dispone le seguenti modalità di timbratura per l’accesso alla mensa: a) accesso alla mensa: timbratura in entrata e uscita, con abbattimento minimo automatico pari a quindici minuti; b) consumazione del pasto in reparto: sottrazione di quindici minuti di pausa in abbattimento automatico; c) assenza di timbrature: sottrazione d’ufficio di quindici minuti in abbattimento automatico. Il Regolamento precisa, altresì, che la timbratura in entrata e in uscita deve obbligatoriamente avvenire presso la sede di lavoro, qualora diversa rispetto alla sede del locale mensa. In casi eccezionali e motivati esclusivamente da ragioni organizzative, il lavoratore può versare nell’impossibilità di accedere al servizio mensa o di consumare il pasto nella propria struttura. Il Regolamento prevede una procedura che va rigorosamente osservata, con le seguenti modalità: a) autocertificazione da parte del lavoratore che si è trovato nell’impossibilità di cui sopra; b) valutazione dell’autocertificazione da parte del Responsabile della Struttura o suo delegato; c) apposizione, da parte del Responsabile della Struttura o suo delegato, sul cartellino mensile provvisorio, dell’annotazione “non pausa mensa”. Conseguentemente, non viene operata la sottrazione di quindici minuti di abbattimento automatico. La deroga riveste, lo si ribadisce, carattere di eccezionalità. Per questo motivo non sono prese in considerazione richieste non strettamente ossequiose della procedura in argomento. Si aggiunge che la documentazione deve essere trasmessa unitamente al cartellino mensile provvisorio, a pena di inammissibilità. Con il Regolamento, inoltre, l’Azienda pone la sua attenzione anche ai lavoratori che, per motivi dietetici o di appartenenza religiosa, non possono consumare pasti normali, predisponendo idonee misure in ordine a eventuali esigenze alimentari particolari. Il corretto adempimento da parte del lavoratore degli obblighi previsti dal Regolamento è oggetto di controllo. In particolare, nel caso di utilizzo del servizio mensa da parte di lavoratore non avente diritto, si procede d’ufficio all’addebito dell’intero costo del pasto e nel caso di accesso al servizio mensa senza effettuazione della pausa, si procede alla decurtazione in abbattimento automatico di quindici minuti. Il mancato corretto adempimento comporta responsabilità disciplinare e può avere implicazioni di carattere penale. Il Regolamento è entrato in vigore il 1° dicembre 2010, tranne per le disposizioni concernenti i sistemi di rilevazione, che decorrono dal 1 agosto 2010. Le disposizioni del Regolamento si applicano, in quanto compatibili, anche al personale operante sul territorio. Si precisa che tale personale, qualora non possa procedere alla timbratura mediante i consueti sistemi di rilevazione presenze, avrà cura di indicare sul cartellino mensile provvisorio l’orario di inizio e l’orario di termine della pausa mensa. Il Regolamento è disponibile sul sito aziendale www.ausl.vda.it (percorso: servizi amministrativi – Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane – Accordi Sindacali). A GENNAIO IL CONVEGNO “SUI PASSI DI MARIA BONINO COME CAMBIA IL MODO DI FARE COOPERAZIONE SANITARIA IN AFRICA” NURCITY S O spitiamo sule pagine di Newsl la presentazione di NurCity, Associazione di Promozione Sociale, che potrebbe destare interesse in alcuni nostri lettori. E’ doveroso, i ogni caso, sottolineare come la SC Formazione Personale Infermieristico sia già da anni impegnata nella promozione e valorizzazione della figura dell’Infermiere, anche attraverso percorsi informativi e di sensibilizzazione nelle istituzioni scolastiche (ad es. il programma Orientaction). Mi chiamo Gabriella Delfino e sono infermiera presso il distretto di Aosta. Vorrei far conoscere ai miei colleghi l’Associazione infermieristica di cui faccio parte e, che, probabilmente conoscono in pochi. Si tratta di “NURCITY” e prende il via come progetto nel 2004, grazie all’impegno,di due colleghi, Vincenzo Raucci e Giovanni Spaccapeli, infermieri di Monza. L’Associazione si pone l’obiettivo di far conoscere e riconoscere la figura dell’infermiere alla cittadinanza, partendo dalla considerazione che negli ultimi anni, leggi e decreti hanno portato la nostra figura a rivestire un ruolo di primo piano nel panorama sanitario e che tale ruolo non è ben conosciuto dalla gente comune. Nel 2006 il Progetto Nurcity diventa progetto Aziendale nell’AO San Gerardo di Monza e si costituisce un gruppo di lavoro che si pone i seguenti obiettivi: % rivalutare e correggere l’immagine dell’infermiere % dare appeal al percorso di studi Corso di Laurea in Infermieristica, così che divenga una prima scelta % allargare il numero di istituti che hanno una conoscenza diretta della professione infermieristica % innovare la metodologia dell’orientamento alle professioni . Si attiva così un corso di formazione al fine di preparare un gruppo di infermieri che dovrà informare gli studenti degli Istituti Superiori, attraverso opportuni interventi nelle scuole. Nel gennaio 2010 il progetto si costituisce come Associazione di Promozione Sociale e dichiara di voler operare nel settore della salute per il perseguimento di vari scopi: promuovere e stimolare la ricerca scientifica nel campo dell’infermieristica, promuovere rapporti con enti, istituti e università italiane, diffondere le conoscenze in merito ai risultati derivanti dalla ricerca scientifica infermieristica, organizzare iniziative per promuovere la salute ed il benessere delle persone. L’Associazione NURCITY ha bisogno, ora, del supporto attivo di tutti quei colleghi che hanno voglia di dare un contributo alla causa infermieristica. Per contatti Associazione NURCITY - gli infermieri incontrano la città-Via Aspromonte,13 20047 Brugherio (MB),tel 3391935053 Fax 0339141552. - Sito www.nurcity.it partner dei Paesi in via di sviluppo. Ciò si arà il salone delle conferenze di Palazzo retraduce in nuove dinamiche istituzionali e gionale ad ospitare nella mattinata del 21 )W[\I8ITIbbW:MOQWVITM 8QIbbI,MNNMaM[ gennaio prossimo il convegno intitolato “Sui operative meritevoli di approfondimento. ¹Sui passi di L’evento è promosso dall’Azienda USL passi di Maria Bonino – Come cambia il modo Maria Bonino ...º VdA e dalla Fondazione Maria Bonidi fare cooperazione sanitaria in Africa”. no, con il patrocinio di Regione Valle A distanza di tre anni dall’edizione preced’Aosta, Ordine regionale dei Medici, dente, che aveva focalizzato gli interessi suCUAMM Medici con l’Africa e ACF (Asgli obiettivi di sviluppo del Millennio, ispirati +WUM sociazione Culturale Pediatri). L’iscridalla Dichiarazione dell’ONU relativamente KIUJQI QTUWLWLQNIZM zione è gratuita, dal momento che alla salute nel Sud del Mondo, la giornata KWWXMZIbQWVM [IVQ\IZQI il convegno è aperto a tutta la popodi studio del 21 gennaio si pone la finalità QV)NZQKI lazione. Per iscrizioni e informazioni di comprendere meglio il cambio di imporivolgersi alla Segreteria organizzativa stazione che sta avvenendo in questi anni nel modo di interpretare la cooperazione. I (ufficio [email protected] ) . Coordinatore scientifico dell’iniziativa è la mutamenti intercorsi nell’ultimo decennio Dott.ssa Marisa Bechaz – SC Pediatria hanno registrato il moltiplicarsi degli attori 21 gennaio 2011 delle attività di cooperazione e accentuato ([email protected]) . Nella serata del 21 gennaio, con inizio la complessa ricchezza delle relazioni interalle 20.45 presso la Cittadella dei Gionazionali, stimolando una grande varietà di rapporti e di forme di azione. In questo nuovo scenario vani, si terrà la serata musicale “Per Maria e Liliana”, deGoverni, Regioni, Enti Locali e i diversi attori del territorio dicata – come è facile immaginare – alle sempre presenti promuovono processi relazionali internazionali con diversi Maria Bonino e Liliana Pomi. (gg) IL NUCLEO PSICOLOGICO EMERGENZA È ORA ATTIVO H24 I l Nucleo Psicologico Emergenza (NPE) è stato ufficialmente istituito dalla Direzione Strategica nel 2001, (in seguito agli eventi alluvionali che colpirono la Valle d’Aosta), con finalità relative alle maxi-emergenze, ampliate alle situazioni di micro-emergenza nel 2003. L’attivazione del NPE è motivata dalla necessità di supportare le persone direttamente o indirettamente coinvolte in un evento critico e di offrire agli operatori dell’emergenza uno spazio di elaborazione di un eventuale stress o trauma vicario, subito durante gli interventi. Il Nucleo, appartenente alla SC di Psicologia (struttura complessa diretta dalla Dott.ssa Raffaella Sanguineti) e coordinato dalla Dott.ssa Elvira Venturella, è attualmente composto da 11 psicologi che già garantiscono la reperibilità nei week end, nei giorni festivi e nell’orario notturno delle notti infrasettimanali. Dal 1° ottobre 2010 il servizio offre la sua disponibilità ad intervenire, su richiesta dei Dipartimenti, del DEA e dell’Area della Risposta Clinica all’Emergenza, anche nell’orario diurno dei giorni feriali, ovvero dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 20 (in regime di volontariato nelle ultime due ore di servizio), assicurando così una disponibilità di intervento H 24. Complimenti vivissimi al collega Dante Quinson (SC Personale) che il 23 novembre scorso ha discusso la tesi di laurea in Economia (presso l’Università degli Studi di Torino) ottenendo il 110 e lode con menzione per l’alto contenuto scientifico. Titolo della tesi: “Il Bilancio sociale nelle Aziende Sanitarie Pubbliche: il caso Azienda USL della Valle d’Aosta”. 10 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA I VOLONTARI DELLA BIBLIOTECA IN CORSIA: COSA FANNO GLI ALTRI OSPEDALI? di Grazia Bredy - SC OSRU/Biblioteca “M. Bonino” F orti del consenso che utenti e personale sanitario aziendale riferiscono rispetto alla presenza dei volontari della biblioteca in corsia, è emersa l’esigenza di curiosare in realtà analoghe alla nostra. L’occasione si è presentata il 29 e 30 ottobre,quando all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia si è tenuto il convegno “Le biblioteche per pazienti in Italia – esperienze a confronto” . L’incontro riuniva l’avanguardia delle biblioteche per pazienti (dalla Toscana al Friuli-Venezia- Giulia passando per l’Emili-Romagnaa, la Lombardia, il Piemonte e altre regioni ancora) ed è stato caratterizzato, oltre che dalla ricchezza dei contenuti, da un entusiasmo che, per dirlo in linguaggio medico, non può che essere definito “contagioso”. E come non farsi coinvolgere da tanta energia positiva? Ma andiamo con ordine. E’ stato necessario concentrarsi su alcune tematiche e rinviarne altre ad un prossimo futuro; quindi l’attenzione è stata rivolta prioritariamente al volontariato in biblioteca. Andando a rileggere appunti presi qua e là, ritrovo: - L’Associazione BiblioHospitalis di Lecco, composta da una trentina di volontari all’interno dell’Ospedale Manzoni di Lecco, utilizza il libro come strumento base per entrare in contatto con la persona, cercando di fare in modo che i tempi del ricovero possano diventare anche momenti piacevoli. I volontari passano nei reparti con un carrello itinerante e, oltre a proporre il libro, offrono brevi letture al letto di pazienti che, pur desiderosi di leggere, non possono farlo autonomamente. Neonata attività, presentata con grande soddisfazione, è l’avvio di un “Caffè letterario” in ospedale, punto di incontro con autori e scrittori che utilizza il libro come strumento di contatto umano per condividere esperienze e momenti di vita. La partecipazione è aperta ai degenti e alla cittadinanza, in modo da favorire sempre più l’integrazione dell’Ospedale con la Città. - La Biblioteca per i pazienti al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia (http://biblioteca.asmn.re.it/) opera sul fronte dell’umanizzazione dell’ambiente ospedaliero e della promozione della salute, dove il concetto di “salute”, come sancito dalla Carta di Ottawa e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, non si identifica con l’assenza di malattie, bensì con uno status di completo benessere fisico, psicologico e sociale. Oltre ad aver attivato un punto informativo per pazienti e familiari e ad offrire la possibilità del prestito libri, ha promosso l’iniziativa “Cure leggère… Lèggere cura!” che utilizza la lettura ad alta voce di testi letterari quale strumento di relazione, socializzazione e condivisione di esperienze vissute. Le attività si svolgono in alcuni reparti di lungodegenza sotto il coordinamento della Biblioteca Medica, grazie all’opera dei volontari del Servizio Civile Nazionale e di Associazioni locali, tutti coinvolti in un progetto comunale. - La Biblioteca dei bambini in ospedale – Pediatria del Policlinico di Modena (bambini da 6 mesi a 6 anni – 70 posti/letto) – grazie all’impegno di volontari e bibliotecari comunali presta libri e contribuisce ad un’offerta educativa a cui fanno capo anche la scuola e il laboratorio espressivo. La lettura condivisa concede a bambini e genitori una pausa dalla routine quotidiana e alimenta la relazione interpersonale: un’esperienza preziosa che in ospedale si arricchisce di nuovi significati, regalando ad entrambi spazi di libertà dalla malattia. I testi selezionati privilegiano storie che aiutano il bambino a capire dove si trova (in ospedale) e cosa sta succedendo (la malattia). Inizialmente ritenuto quantomeno stravagante, dopo 10 anni il servizio è riconosciuto. Nella biblioteca c’è sempre un adulto disposto a leggere con i pazienti e due sere alla settimana un Volontario regala la “Lettura della Buonanotte”. Il tutto, senza preoccupazioni di rendimento, a vantaggio della curiosità, della libera esplorazione e anche a sostegno delle emozioni di un momento così delicato. - Ad Aviano, nella Biblioteca per pazienti del Centro di Riferimento Oncologico, sin dal 1998 è costituito il Gruppo di Animatori Sociali (GAS); tra l’altro ha messo a disposizione di tutti un “quadernone” che, a poco a poco, si è riempito di pensieri, poesie, lettere, disegni, ricette, ecc., che le persone desideravano condividere con gli altri. Poi, su richiesta dei pazienti, qualcuno ha pensato di dar voce a questo “scrigno” di umanità… Significativo è il numero di adesioni al volontariato. Ad esempio a Torino la “Bibliotechina dell’Ospedale San Giovanni” garantisce il servizio tre volte/settimana grazie ai volontari del servizio civile. All’Ospedale Gradenico è attivo un progetto di reclutamento/formazione di volontari over 65 e a fronte di una richiesta di quattro volontari del servizio civile sono giunte 250 domande. Sempre a Torino, inserito nelle attività del “Circolo dei Lettori” (nell’ambito di Torino Capitale Europea dei Giovani 2010), con l’obiettivo di formare una squadra di persone che mettano in moto un’energia propositiva e coinvolgente per vivere insieme l’efficacia e il valore della lettura come attimo di distrazione, strumento comunitario, fatto consolatorio ed esperienza espressiva, è nato il “Circolo volontari per la lettura”; all’inizio del 2010 è stato lanciato un bando, rivolto ad aspiranti tra i 18 e i 35 anni, al quale hanno risposto più di 300 persone. Notevole è l’organizzazione della regione Toscana che oggi conta 27 biblioteche in ospedale su 40 presidi ospedalieri, tutte con prestito circolante, un punto di prestito fisso ed il servizio di lettura ad alta voce rivolto sia ai bambini nei reparti di pediatria che ai degenti adulti. Il risultato è stato raggiunto grazie alla sinergia e alla partecipazione, a partire dal 2003 (ma prima ancora, nel febbraio del 1990, l’ospedale di Prato aveva attivato il servizio di prestito libri coinvolgendo associazioni di volontariato), di più soggetti: l’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato al Diritto alla Salute della regione Toscana, la Biblioteca pubblica, l’Ospedale e il Volontariato. L’esperienza pilota toscana, promossa dalla Biblioteca comunale di Bagno a Ripoli presso l’Ospedale di Ponte a Niccheri, ha portato a realizzare le linee-guida, una guida ai servizi bibliotecari attivi negli ospedali toscani e un corso di formazione a distanza disponibile gratuitamente sul portale regionale Trio “Servizi bibliotecari e di lettura in ospedale” – www. progettotrio.it E via discorrendo: “Istituto Mario Negri di Milano”, “Istituto Neurologico Mondino di Pavia”, “Istituto Tumori Regina Elena di Roma”, e ancora “Nati per leggere”, e “Un libro per Amico” e… E’ stato oltremodo interessante ascoltare dai volontari il racconto di alcune esperienze: dal timore di invadere spazi dei degenti, al non sapere che situazione di sofferenza si possa trovare dietro la porta chiusa di una stanza. L’aspetto più citato e che ha rappresentato la costante di ogni intervento è stato quello della formazione dei volontari. Al di là della scolarità e del vissuto di ognuno, ovunque gli operatori seguono un apposito percorso formativo al volontariato e frequentano corsi di formazione/informazione, terminati i quali vengono affiancati da volontari “esperti”. E’ interessante riflettere sul fatto che la formazione è sì un presupposto richiesto dalle istituzioni, ma anche un bisogno espresso da chi ha messo a disposizione degli altri il proprio tempo e le proprie attitudini L’attività può così diventare una buona opportunità di crescita personale da parte di chi si offre volontariato.Affinché venga riconosciuta l’importanza e il ruolo sociale della lettura ad alta voce, si è insistito sul promuovere formazione a tutto campo, coinvolgendo tutto il personale che lavora in ospedale; a tale proposito qualcuno ha raccontato, con malcelata soddisfazione, di “… quando a Reggio Emilia hanno fatto frequentare i corsi di formazione alle cuoche della refezione insiem alle insegnanti delle scuole…”. Si è lungamente argomentato sul valore del libro in corsia: non solo svago, non solo distrazione dalla malattia, ma conforto al malato, perché il libro è anche la storia di un’altra vita: ha carattere consolatorio e fa condividere intimità, soprattutto nella lettura ad alta voce. Ma torniamo ai volontari: c’è chi progetta di auto-produrre audiolibri (registrando le letture fatte in corsia) attivando poi un sistema di scambio tra biblioteche per i pazienti; chi tiene una sorta di diario dell’attività con il duplice obiettivo di raccogliere le esperienze più significative (anche l’incontro con il paziente che tratta malamente uno di loro perché a volte tristezze e sofferenza hanno la meglio sulla cortesia) e di creare e rafforzare il gruppo; e ancora chi, nell’ambito della formazione, ha reclutato un’attrice per imparare la postura, il tono di voce, l’atteggiamento, ecc. Non sono stati tralasciati aspetti quali legislazione regionale vigente e possibilità di interventi sulla stessa, diritto d’Autore, contribuzioni SIAE, collaborazioni, ecc… e concretamente si sta ipotizzando la realizzazione di una rete delle biblioteche per i pazienti. Dunque le strutture che hanno partecipato al convegno sono ben decise a procedere lungo la strada tracciata. Anche la nostra biblioteca, con rinnovato entusiasmo e qualche idea in più, è ben decisa a procedere nella strada tracciata grazie al gruppo di volontari che, gratuitamente da aprile di quest’anno, ininterrottamente prestano la loro preziosa attività a favore dei degenti (e non solo!). NATALE 2010 UN PICCOLO AIUTO ALL’OPERAZIONE MATO GROSSO Sono in vendita i panettoni e pandori (Paluani) e i calendari per sostenere l’Ospedale “Mama Ashu” di Chacas nella Cordigliera delle Ande (Perù) Offerta: pandoro/panettone 6 € calendario 5 € panettone + calendario 10€ Per informazioni e prenotazioni chiedere a Vittoria (Segreteria distretto 2 - interno 4625) TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 11 DECOLLA IL “TEATRO DELLA MUTUA” Una nuova esperienza all’interno dell’Azienda di Roberta Oriani e Mery Stellino - Corso di Laurea in Infermieristica L a formazione si rinnova ed è continuamente alla ricerca di nuovi metodi di apprendimento utili a valorizzare sempre più il fattore umano e la componente relazionale, elementi fondanti e centrali nella professione infermieristica. È da un po’ di tempo che il Corso di Laurea in infermieristica di Aosta accarezza l’idea di implementare i laboratori sulla relazione, già a disposizione degli studenti, con nuove metodologie formative e tra queste si inserisce l’ esperienza teatrale. L’esperienza teatrale insegna a guardarsi dentro, a riconoscersi, a liberare l’immaginazione e la creatività, aiuta a sperimentare l’ascolto attivo e l’empatia e migliora l’interazione nel lavoro rendendo gli attori più consapevoli del proprio ruolo. Il teatro risulta anche un mezzo divertente e ironico che rompe la monotonia e sdrammatizza la realtà, creando situazioni virtuali dove tutto può diventare possibile, dove la finzione può fare emergere questioni altrimenti sommerse nel “non detto”, dove i problemi possono essere affrontati anche da altri punti di vista. L’idea di aprire al teatro la realtà dell’infermieristica e di creare un’osmosi creativa tra le due componenti, è stata valorizzata dall’Azienda Usl tramite la struttura Comunicazione, che ha intravisto in questa operazione una efficace forma di comunicazione rivolta alla popolazione. Ma non solo. E’ stato messo a punto un progetto che ha immaginato la nascita del “Teatro della Mutua” (termine coniato con molta autoironia) nel quale, inizialmente, gli attori principali sono gli studenti del Corso di Laurea ma, un domani, potranno essere anche gli operatori aziendali. In questa avventura gli studenti saranno affiancati dalla compagnia teatrale “Replicante Teatro” che metterà in scena un’azione teatrale (presentata al pubblico nella prossima primavera) imperniata su alcune riflessioni che scaturiranno direttamente dal vissuto dei partecipanti; gli studenti saranno coinvolti e stimolati, dunque, a vivere un’esperienza di ricerca personale, ma anche di gruppo, attraverso quelli che sono gli strumenti dell’attore, al fine di compiere un percorso dentro le difficoltà, i problemi, le incomprensioni, ma anche nelle risorse della società multiculturale. Infatti il focus di questa esperienza teatrale è l’Interculturalità e gli “attori” avranno l’occasione per fare una prima prova aperta il 4 marzo 2011 presso la Cittadella dei Giovani, luogo in cui si terrà il Convegno “Transcultura: verso un’organizzazione culturalmente competente”, la cui idea progettuale è sintetizzabile nell’esigenza di sperimentare nella prassi un nuovo modello di lavoro volto a far assumere all’intero sistema, con cui lo straniero entra in contatto, la responsabilità della mediazione. Oltre alla rappresentazione teatrale, una documentazione video continua, una sorta di occhio digitale, frugherà con discrezione, ma anche con grande attenzione, attraverso ogni tappa di questo lavoro, al fine di lasciare una traccia visionabile anche dopo l’esperienza. Sarà una sorta di “pubblica confessione” dell’accaduto che, sovente, rimane semplicemente impigliato nei ricordi di chi vi ha partecipato, e che costituirà parte integrante dell’intero lavoro. Abbiamo raccolto “a caldo” alcune suggestioni dai partecipanti, durante i primi passi di questa esperienza: Cinzia: “Sono arrivata con una certa idea di teatro e invece esco con una nuova visione: uno strumento, quello del teatro, che può aiutare nel percorso personale e nel cammino del gruppo”. Elisa: “Sono curiosa, affascinata e anche un po’ spaventata. Ma voglio buttarmi in questa avventura, senza riflettere … penso che questa esperienza mi permetterà di affrontare le mie paure!” Daniela: “E’ un nuovo modo di imparare aspetti dell’essere infermiera: il tono della voce di un paziente, gli odori delle stanze, il toccare corpi che soffrono …. sentendo …. ascoltando …” Olivier: “Questa esperienza ci permetterà di costruire insieme un nuovo percorso, di iniziare ad incontrare un nuovo mondo che per noi studenti del primo anno è ancora sconosciuto”. A conclusione vi è il commento di Andrea Damarco di Replicante Teatro: “Quando al teatro non si chiede semplicemente di spegnere le luci di sala, di aprire il sipario ed iniziare la farsa... Quando al teatro non si chiede semplicemente di intrattenere o di informare, di divertire o di denunciare i fatti del mondo e degli uomini, di stupire o di riferire, di fare arte e cultura, ma lo si vuole direttamente dentro il tessuto sociale della polis, al fine di coinvolgerlo diversamente nel delicato compito di contribuire alla crescita delle persone che agiscono all’interno della società - e, quindi, non solo dal pulpito o dal palco da cui, troppo spesso, declama verità che, a volte, solo lui comprende - ebbene, ogni volta che al teatro viene chiesto di stare tra gli uomini e, non sopra o sotto, a destra o a sinistra, dico: quello è un bel giorno”- TRANSCULTURALITÀ: VERSO UN‘ORGANIZZAZIONE CULTURALMENTE COMPETENTE di Anna Castiglion – referente Ufficio Progetti Innovativi e Pari opportunità (SC Comunicazione) C ome emerge dall’annuale rapporto Caritas Italiana, il numero di immigrati, anche in Valle d’Aosta, è in costante aumento. Nella nostra Regione il 54% della popolazione straniera è rappresentato da donne, un dato peculiare rispetto alla media nazionale che si attesta al 51%. Questi elementi sono già sufficientemente indicativi di un crescente bisogno di salute proveniente da questi gruppi minoritari, portatori di maggiori fragilità a causa della loro posizione socio-economica, delle loro difficoltà linguistiche e culturali e, talvolta, a causa del loro traumatico vissuto migratorio. l servizi sanitari, in questi anni, hanno maturato al loro interno la consapevolezza della esigenza di intervenire per introdurre cambiamenti volti ad agevolare l’accesso dei pazienti stranieri nelle strutture sanitarie, condizione essenziale per favorire una più efficace presa in carico e conseguentemente garantire livelli appropriati di qualità delle cure e dell’assistenza. La nostra Azienda ha, sin dal 2000, attivato servizi diversi che – pur con le loro specificità e criticità – hanno favorito l’accesso da parte dei pazienti stranieri ai servizi assistenziali erogati. In questi ultimi anni, però, si sono modificate significativamente le richieste dei cittadini e delle cittadine stranieri oramai stabilizzati nella nostra Regione e, pertanto, portatori di istanze diverse da quelle manifestate in una fase più emergenziale della migrazione. Anche per questo l’Azienda ha pensato fosse tempo di ipotizzare un nuovo modello di lavoro volto a far assumere dall’intero sistema con cui il soggetto straniero entra in contatto la responsabilità della “mediazione”, al fine di avviare un processo fondato sulla consapevolezza della necessità di un cambiamento culturale che deve interessare l’intera organizzazione. Questo è in sintesi l’ambizioso obiettivo del progetto “Transculturalità: verso un’organizzazione culturalmente competente”; un’idea che, sin dal titolo, vuole dare un segno preciso della direzione verso cui tendere. Il cuore del progetto, infatti, ruota intorno alla necessità di far maturare nei professionisti l’esigenza di disporre di chiavi di lettura indispensabili per comprendere, attraverso una lettura libera da pregiudizi stereotipati, i nuovi vissuti e contesti multi etnici e multiculturali. In “Transculturalità: verso un’organizzazione culturalmente competente” ha rivestito importanza fondamentale l’ascolto degli operatori, me- todo e tecnica di intervento, funzionale alla definizione delle varie fasi di attività progettuale La prima fase del progetto, propedeutica alla fase più propriamente formativa, ha previsto la realizzazione, a luglio e agosto 2010 , di interviste ad operatori sanitari dell’azienda, operatori sociali, mediatrici e volontari del terzo settore. Questi incontri hanno permesso di indagare sia sulla percezione del tema dell’immigrazione in ambito sanitario e sociale, sia sulla effettiva comprensione del ruolo del mediatore all’interno delle strutture sanitarie e sociali della nostra Regione. Le informazioni, le sensazioni, le riflessione raccolte sono state le fondamenta su cui è stato costruito il percorso formativo; tre moduli, su sei previsti, hanno l’obiettivo di rielaborare, con metodologie partecipate, ad esempio il role playing o la discussione di sequenze di film, le testimonianze degli operatori. Il percorso formativo prenderà avvio il 10 gennaio prossimo. Gli ottanta partecipanti, operatori sanitari e sociali, in aula insieme alle mediatrici, sono stati individuati tra professionisti, motivati ed interessati a questo tema, appartenenti a strutture ospedaliere o territoriali che, per ragioni diverse, sono sempre più a contatto con la realtà migratoria della nostra regione. Un convegno conclusivo, previsto per il 4 Marzo 2011, sarà l’occasione non solo per condividere con i partecipanti gli esiti del percorso, ma anche per presentare ad una platea più ampia, costituita da chi, a vario titolo, si interessa al tema della transculturalità, le traiettorie di sviluppo tracciate grazie a questo progetto. Come potrete cogliere nell’articolo sull’attivazione della compagnia teatrale, anche il programma del convegno è pensato per stimolare il desiderio di imparare a leggere i nuovi vissuti che toccano la nostra realtà, cercando di arginare il rischio di una generalizzazione, anche stereotipata, dei problemi al fine di rendere l’auspicato cambiamento culturale realmente efficace e, soprattutto, accettato e condiviso dagli operatori sanitari e sociali. Sono loro i protagonisti del cambiamento e, legittimamente, i portatori di ansie e richieste di protezione. 12 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA IL RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE NELLA MEDICINA TERRITORIALE: LE RELAZIONI DIFFICILI L’importante convegno si è tenuto all’Hostellerie du Cheval Blanc, il 13 novembre I l convegno (di cui si parlato nel numero precedente) ha rappresentato l’occasione per affrontare il tema della relazione medico-paziente e per lavorare in gruppo, partendo proprio dall’esperienza quotidiana, dall’analisi delle diverse tipologie di difficoltà relazionale. Numerosi medici di famiglia e specialisti ambulatoriali hanno preso parte attivamente alla giornata di studio. Non è mancato il punto di vista dei cittadini, altro punto cardine dell’incontro, grazie alla presenza di Alessio Terzi, Presidente di Cittadinanza Attiva. Gli altri ospiti, lo ricordiamo, sono stati Marco Trabucchi (docente presso l’Università di Roma- Tor Vergata e autore del volume “L’ammalato e il suo medico – Successi e limiti di una relazione”, Giuseppe Parisi, consulente della scuola specifica in Medicina Generale della Provincia di Trento, Raffaella Sanguineti, direttore della SC Psicologia dell’AUSL Valle d’Aosta, Roberto Rosset, responsabile scientifico del convegno, vice presidente dell’Ordine dei Medici Valle d’Aosta e segretario FIMMG e Giorgio Galli, direttore della Comu- nicazione dell’AUSL Valle d’Aosta che ha presentato i risultati della ricerca effettuata dal Laboratorio MeS (Management e Sanità) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa “I Valdostani e i servizi sanitari territoriali – anno 2009”. Erano presenti anche l’Assessore alla Sanità, Albert Lanièce e il direttore sanitario dell’Azienda USL, Giuseppe De Filippis.. L’evento è stato patrocinato dall’Assessorato regionale alla Sanità e dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta. E’ intenzione proporre per il 2011 una analoga iniziativa, incentrata questa volta sulle relazioni tra medici ospedalieri e pazienti. (gg) ARRIVEDERCI GIOVANNA CAVALIERI Un capitolo di Chirurgia si è aperto con te. La tua passione per il lavoro ha riempito buona parte delle tue e delle nostre giornate per tanti anni. Per tutti noi che abbiamo trascorso un pezzetto del nostro viaggio lavorativo insieme a te sei stata un esempio, una guida e ci hai insegnato che, se ci riesci, rendere il Lavoro Casa e vivere i colleghi come famiglia rende più bello e significativo il lavorare insieme. Per tutto questo ti ringraziamo e per tutti noi sarai sempre la NOSTRA MITICA CAPOSALA GIO. Su conforme disposizione del Giudice di Pace di Aosta (proc. n. 162/201 r.g. GdP), pubblichiamo la seguente lettera aperta IL SALUTO DI VALLY DE CONTI, ALLA SOGLIA DELLA MERITATA PENSIONE Con il 1° gennaio 2011 entrerò nella schiera dei pensionati e lascerò questa “grande famiglia” che per ben 41 anni ha fatto parte della mia vita. Avrei voluto inviare dei ringraziamenti “personali”, ma troppe sono le persone da ricordare e avrei rischiato delle omissioni. Ho così pensato ad un ringraziamento “pubblico” che mi permetterà di arrivare a tutti coloro con i quali in questi anni ho lavorato e collaborato. A tutti quanti va il mio pensiero e la mia commozione per i tanti attestati di affetto e di stima di cui sono stata oggetto nei miei ultimi giorni di lavoro. In questi tanti anni ho avuto modo di conoscere delle splendide persone che mi resteranno nel cuore. Nulla potrà cancellarle, così come non potranno essere cancellati i tanti ricordi che mi accompagneranno nel tempo. Grazie, veramente grazie dal profondo del cuore. Vally Ricordiamo tutti Vally con grande affetto. E’ stata una presenza costante, una certezza all’interno della direzione sanitaria ospedaliera nonché – non dimentichiamolo - la “colonna” del CRUSL per numerosi anni, fin dalla sua costituzione nell’allora EOR. La Direzione strategica, la redazione di Newsl, i colleghi e gli amici Le augurano sinceri Auguri di Buone Feste. Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’Aosta Direzione e Redazione. SC Comunicazione Ufficio Stampa Via Guido Rey, 1 - 11100 AOSTA - TEL 0165/544501 - FAX 0165/544626 [email protected] Direttore Responsabile Giorgio GALLI Segretaria di Redazione: Paola BOCCO Grafica Pier Francesco Grizi Aosta - 0165/364161 Tipografia Valdostana Aosta - 0165/239559 Hanno collaborato a questo numero: Graziella Aramini Carlo Bandirola Annarita Bionaz Paola Bocco Maria Bramato Grazia Bredy Anna Castiglion Cristiana Charrère Alessio Cheillon Vally De Conti Giuseppe De Filippis Gabriella Delfino Enrico Formento Dojot Giorgio Galli Albert Lanièce Anita Mombelloni Roberto Novati Roberta Oriani Paola Petit Pierre Valter Pietroni Viviana Resburgo Carla Stefania Riccardi Antonella Rossi Mery Stellino Pierina Tabor Daniela Tarello no Trevisan Tiziano La redazione di Newsl augura Buone Feste ai suoi lettori