Estetica in odontoiatria. Il tema Estetica viene trattato nei seguenti 8 Files. 1) Introduzione all’Estetica in Odontoiatria. 2) Nozioni cliniche di estetica del sorriso, utili al paziente. 3) Analisi del sorriso del paziente e proposta delle migliorie possibili 4) Manufatti estetici realizzati dall’ odontoiatra direttamente sul dente (compositi, sbiancamenti) (in questo File). 5) Protesi estetiche eseguite nel lab. Odontotecnico, su ricetta dell’odontoiatra, e da questi adattati e poi consegnati, al paziente con denti 6) Protesi estetiche eseguite nel lab. Odontotecnico, su ricetta dell’odontoiatra, e da questi adattati e poi consegnati, al paziente senza denti 7) Estetica rosa (delle gengive). 8) Cosmetica, ovvero vezzi giovanili. Soluzioni estetiche realizzate direttamente sul dente (compositi, sbiancamenti): 1)Estetica conservativa, perché si agisce sui denti naturali senza ridurli, con: A) Sbiancamento dei denti B) Ricostruzione con resine composite estetiche, delle parti di dente mancante per carie/fratture, C) Rimodellazione dei denti per sottrazione, (ovvero effettuando la coronoplastica estetica), . 2)Estetica ortodontica, perché si agisce su denti perfetti, riposizionandoli/allineandoli: - Riallineamento dei denti interessati mediante: a) applicazione di attacchi eventualmente bianchi e fili attivi, eventualmente bianchi, oppure b) appicazione di mascherine trasparenti a movimento progressivo (Invisaline), e successiva contenzione dei denti nella loro posizione finale, con resine bianche (per evitare le inevitabili recidive) Si ottiene mediante il riallineamento estetico dei denti e della gengive, e la correzione della crescita delle basi ossee, potendo agire in giovane età, oppure con la correzione chirurgica delle basi ossee nell’adulto. (vedi a Ortodonzia) 1) Estetica conservativa: A) Sbiancamento dei denti Abbiamo due possibilità: a. denti non vitali: in questo caso il colore inestetico viene dall’interno, perché la polpa (nervo) morta, scura oppure l’esito di emorragie pulpari scuriscono il tessuto duro (la dentina e lo smalto), spesso dopo un trauma oppure per una carie che ha ucciso il nervo oppure per tecniche di devitalizzazione impieganti materiali scuri, b. denti vitali: in questo caso il colore inestetico non dipende dall’interno, dove la polpa è sana e non macchia, ma è intriseco ai tessuti duri del dente ( lo smalto e la dentina), che si sono macchiati durante a loro formazione nela bambino che ha assunto farmaci, o bevuto acque contenenti sostanza chimiche pigmentanti. a) Denti non vitali. Spesso di color cioccolata, possono essere schiariti dall’odontoiatra, con semplici trattamenti. Procedimento. Prima viene devitalizzato il dente, nero perché necotico, svuotandolo, oppure viene ripetuto il trattamento se non correttamente eseguito, praticando la consueta apertura dal lato interno (non visibile). A questo punto, ottenuto uno spazio all’interno della corona del dente (dove prima stava il nervo), vi si immette una sostanza sbiancante (perossido di idrogeno = acqua ossigenata, perossido di carbamide/ urea), e si sigilla l’apertura di accesso. L’ossigeno liberato, non potendo uscire dall’apertura, ora sigillata, penetrerà i tessutu duri schiarendoli, nei casi fortunati, spesso in poche ore. Generalmente il materiale sbiancante viene lasciato per una settimana, e se non si ottiene un risultato soiddisfacente si può tentare di ripetere il trattamento. Terminato il trattamento, la sigillatura viene rimossa, e dopo avere riempito la cavità di cotone, per mantenere lo spazio libero per un eventuale reintervento, l’apertura viene sigillata con una normale resina composita per otturazioni . Foto sopra. Visione della cavità ricavata all’interno di un dente incisivo superiore devitalizzato per potervi collocare il materiale sbiancante. La foto è stata rilevata prima della applicazione della diga protettiva di gomma. I casi 1, 2, 3 sono tutti relativi a sbiancamenti di denti non vitali. Caso 1. Foto1, sopra a sinistra. Prima della terapia. Il dente incisivo centrale di sinistra della paziente è inestetico (era caduta 1 anno prima, fratturandosi il dente che oltre a rompersi ha subito anche la necrosi della polpa. Foto2, sopra a destra. Dopo la terapia, consistita, nello sbiancamento del dente (ottenuto nel giro di 10 giorni circa), e nella successiva ricostuzione della parte fratturata, con resina composita fotopolimerizzabile (si notano le trasparenze sul bordo inferiore, per rendere più naturale il colore della zona in resina ricostruita). Caso 2. Foto 1, sopra a sinistra. La paziente arriva allo studio con i due denti scuri, accavallati e inclinati: per una Estetica ideale, due corone in ceramica sarebbero più indicate, ma la paziente si contenta di un risultato intermedio perchè non vuole “sciupare” i denti.. Foto 2, sopra a destra. Dopo la terapia. Si nota il colore ripristinato, l’eliminazione dell’accavallamento mediante appiattimento e accorciamento del dente 2.1 Foto 3, sopra in alto. Sorriso prima della Terapia. Foto 4, sopra in basso. Sorriso dopo la terapia. I denti sono stati sbiancati e rimodellati aggiungendo resina composita dove difettava e accorciando dove erano troppo lunghi. Forse aveva ragione la signora! Tra l’altro la spesa è stata minimale! Caso 3. Foto 1, sopra a sinistra. La paziente arriva allo studio con il dente incisivo centrale di destra scuro, accavallato e inclinato: per una Estetica ideale, due corone in ceramica sarebbero più indicate, ma la paziente si contenta di un risultato intermedio perchè non vuole “sciupare” i denti.. Foto 2, sopra a destra. Dopo la terapia. Si nota il colore ripristinato, l’eliminazione dell’accavallamento mediante appiattimento e allungamento del dente 1.1. Foto 3. Sorriso prima della Terapia . Foto 4. Sorriso dopo la terapia. Il denti è stato sbiancato e rimodellato aggiungendo resina composita dove difettava, il dente di sinistra ha ricevuto una nuova ricostruzione…perfettibile. b) Denti vitali. Sono denti sanissimi, cioè non devitalizzati (a meno che non abbiano subito carie e traumi, nel qual caso, grande sfortuna, si sommano anche le problematiche dei denti non vitali). Presentano un inestetico colore giallo, oppure grigio, scuriti, inestetici, talora in modo esagerato, talora meno, spesso con striscie orizzontali di colori diversi. Foto 5, sopra. Una caso non trattato, purtroppo. La terapie differisce, cambiando la causa: si deve pertanto agire dall’esterno agendo con un gel sbiancante di urea perossido liberante perossido di idrogeno addizionata di Sodio fluoruro o Potassio nitrato come desensibilizzante. Questa terapia, se necessario può essere ripetuta a distanza di tempo. Esistono due modalità di sbiancamento: una veloce e una lenta. Lo sbiancamento “veloce”, “fast bleaching”. Modalità della terapia. Si effettua nell’ambulatorio dall’Odontoiatra. Dopo aver proteggetto tutte le gengive mediante la applicazione della diga di gomma, per non ustionarle, consiste nella applicazione di sostanze fortemente ossidanti all’esterno del dente, aumentandone la attività eventualmente con l’uso di lampade particolari, o apparecchiature laser. E’ un trattamento che ha il vantaggio della velocità, perché per ottenere risultati in minore tempo, si avvale logicamente di una maggiore concentrazione del perossido di idrogeno, fino a livelli del 35%/38% fino al 45%. Lo svantaggio è che i pazienti possono lamentare, dopo il trattamento una sensazione di maggiore ruvidità delle superfici dentali, e di maggiore sensibilità dei denti. Lo sbiancamento lento, “slow bleaching”. Modalità della terapia. Si effettua a domicilio. E’ la terapia a nostro giudizio elettiva, perchè ottiene risultati equivalenti, anche se nello spazio di un mese circa. Il risultato è duraturo, ma in caso di perdita di leggera regrassione al colore iniziale,si può ripetere comodamente. In questa terapia la concentrazione del gel sbiamcante è meno potente, al 10%, ma conseguentemente il gel risulta meno aggressivo nei riguardi dei tessuti dentali (smalto e polpa) e gengivali. Prese le impronte delle due arcate dentarie del paziente e ricavatone dei modelli in gesso, l’odontoiatra, provvede a confezionarvi sopra due mascherine in sottile resina trasparente che verranno consegnate al paziente con una scatola che le contiene, assieme al gel sbiancante di concentrazione 10%. Queste mascherine devono essere indossate di notte, cioè per 8 ore (oppure di giorno per 4 ore se possibile, per esempio in occasione di lunghi percorsi in macchina etc, eventualmente con concentrazioni leggermente superiori per esempio al 15%). Caso di sbiancamento lento: Prima. Dopo 4 settimane. B) Ricostruzione con resine composite fotopolimerizzabili estetiche, delle parti di dente mancante per carie/fratture, C) Rimodellazione dei denti per sottrazione, (ovvero effettuando la coronoplastica estetica), Caso 1. Ragazza di 18 anni: ricoperture in resina fotopolimerizzabile. La giovane paziente, era stata convinta che solo limando i denti, per fare delle corone/faccette in ceramica, si potessero risolvere le sue inestetiche discromie. Ha provato a fare delle semplici ricostruzioni alla poltrona di superfici vestibolari estetiche, (tipo faccette in ceramica, ma costruite in bocca direttamente), con resine composite. Foto 1, sotto. Sorriso prima del trattamento. Foto 2. Sorriso dopo il trattamento. Caso 2. Paziente di sesso femminile, anni 42. Simpatici denti a coniglietto, senza perdere la sua fisionomia, si agisce ricostruendone le parti difettose. Foto 1, sopra a sinistra. Prima della terapia. Foto 2, sopra a destra. Dopo la terapia ricostruttiva con resina composita. Foto 3, sotto. Sorriso prima della terapia Foto 4. Sorriso dopo la terapia. Aspetto più ordinato e colore più bianco (sono stati sbiancati glia ltri denti), senza perdere i suoi caratteristici simpatici denti a coniglietto, le accentuate simmetriche differenze di lunghezza e la disposizione “sorridente” (vedi a Estetica 2: Nozioni di Estetica utili al paziente). Caso 3. Paziente di sesso femminile, anni 64. Dopo avere effettuato il trattamento chirurgico per il trattamento della tasca del dente incisivo centrale di destra (1.1), vacillante, che era protesizzato da lungo tempo, si è proceduti con: - schiarimento lento dei denti (tre mesi), - eliminazione del diastema (spazio) mediante : ricostruzione in resina composita fotopolimerizzabile allargando il dente 2.1, e confezione di una nuova corona in ceramica allargando il dente 1.1. - Il dente 2.2 è stato restaurato con resina composita e infine - leggero accorciamento della lunghezza di tutti e sei i denti anteriori, per ridurne i carichi avendo sostegno osseo ridotto. Foto 1, sopra a sinistra. Prima della terapia. Problemi: antiestetico diastema, vecchia otturazione gialla sul dente 2.2, denti leggermente scuri. Foto 2, sopra a destra. Dopo la terapia. Il diastema di 4 millimetri è stato eliminato, a carico dei due denti responsabili al 50% per ciascuno. Il dente 1.1, ha ricevuto una corona leggermente più larga della vecchia, mentre il dente di sinistra ha ricevuto una ricostruzione in resina composita fotopolimerizazabile, leggermente più larga. Il dente 1.1, dopo la eliminazione del precontatto, la terapia chirurgica e l’accorciamento, ha recuperato la stabilità. Foto 3. Sorriso prima della terapia. Foto 4. Sorriso dopo la terapia. Si nota la eliminazione completa del diastema, lo sbiancamento dei denti. Foto 5, sopra a sinistra. Radiografia prima della terapia. Si vede la spazio tra i denti 1.1 e 2.1 e la tasca ossea (livello osseo obilquo) del dente 1.1. Foto 6. Radiografia di controllo dopo 6 anni. Si vede il mantenimento a distanza di 6 anni del miglioramento della lesione ossea (livello osseo orizzontale), Caso 4. Paziente di sesso femminile, anni 49. La paziente non era contenta, della propria estetica. Supponeva occorresse limare tutti i denti per ottenere una estetica ideale con corone in ceramica. Problema fondamentale: diastemi tra i denti e forma sbagliata = grande inestetismo. Terapia. Ricostruzione con resine composite fotopolimerazzibili, delle parti di tessuto dentale mancanti (sia in larghezza per chiudere i diastemi, che in lunghezza), coronoplastica (rimodellazione), delle zone che lo richiedevano. Il casonel 2010 il caso ha compiuto 8 anni di età ed ha richiesto solo piccole rilucidature. Foto 1, sopra a sinistra. Prima della terapia, visione interna frontale. Foto 2, sopra a destra. Dopo la terapia, visione interna frontale. . Foto 3, sopra a sinistra. Sorriso prima della terapia. Foto 4, sopra al centro. Sorriso dopo la terapia.Sono stati eliminati (riempiti) tutti i diastemi, sono stati corretti i morsi inversi dei canini e sono stati allungati gli incisivi inferiori. Foto 5, sotto. Sorriso dopo 6 anni (la macchina fotografica ha avuto dei problemi!) Caso 5. Donna anni 46. Sorriso bello per colore. La paziente non era contenta della forma usurata degli incisivi. Foto 1, sopra in alto. Prima della terapia. Foto 2, sopra in basso. Dopo la terapia: i due incisivi centrali sono stati allungati con resina foto-polimerizzabile. . Caso 6. Paziente di sesso femminile, anni 61. Inestetismo derivante da: denti superiori centrali scheggiati, rapporti delle lunghezze scorretti (l’incisivo laterale di sinistra troppo lungo e i due incisivi centrali relativamente troppo corti), assenza dell’incisivo laterale di destra (il canino ne ha preso la posizione), colore, affollamento degli incisivi inferiori. La paziente non voleva limare i denti per fare 4 belle faccette / corone in ceramica, nè operarsi per il riallineamento dei margini gengivali sfasati. Foto 1, sopra a sinistra. Si nota l’inestetismo dato 1) dall’ aspetto usurato dei due incisivi centrali 1.1 e 2.1 (sorriso triste!), 2) dalla eccessiva lunghezza dell’incisivo laterale di sinistra 2.2, rispetto a 2.1, 3) dalla posizione in sede 1.2 (incisivo laterale agenesico), del dente canino 1.3, esagerato per volume in questa posizione, Foto 2, sopra a destra. Si nota l’inestetismo dato dall’affollamento dei denti incisivi inferiori. Terapia: sbiancamento dei denti incisivi suoeriori, rimodellamento e ricostruzione con resina composita delle forme corrette, accorciamemnto delle lunghezze non corrette, riallineamento degli oincisivi inferiori. Foto 3, sopra in alto. Dopo la terapia. Incisivi superiori: la proporzione è più gradevole e meno aggressiva; ora i due incisivi centrali 1.1 e 2.1 sono più lunghi del canino 1.3 in sede 1.2 (ora accorciato, appiattito e rimodellato per simulare un incisivo laterale) e l’incisivo laterale 2.2 è stato accorciato e rimodellato. Gli incisivi inferiori sono stai riallineati e legati assieme. Foto 4, sopra a destra. Dopo la terapia. Incisivi inferiori: dopo il trattamento ortodontico, ora i denti sono riallineati e onde evitare le recidive, sono collegati esteticamente con resine composite. Foto 5, sopra a sinistra. La paziente prima della terapia non sorride volentieri. Foto 6, sopra a destra. Dopo la terapia la paziente sorride volentieri. La linea interincisiva superiore è sempre spostata alla destra della paziente (che non ha voluto, giustamente direi, affrontare un lunghissimo periodo di trattamento ortodontico superiore, onde riallinearla). L’estetica degli incisivi è però più che accettabile (e i denti , come voleva la paziente non sono stati limati).