IL GIUSTO PROCESSO “Nella storia e nella vita pare talvolta di discernere una legge feroce, che suona: «a chi ha, sarà dato; a chi non ha, a quello sarà tolto». Nel Lager, dove l’uomo è solo e la lotta per la vita si riduce al suo meccanismo primordiale, la legge iniqua è apertamente in vigore, è riconosciuta da tutti.” (Primo Levi) LICEO STATALE “F. PETRARCA” LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 1 3ª Lezione La libertà di pensiero. Percorso tra i Processi famosi nella storia dell’umanità: “Il processo a Socrate” Crimini contro la pace. Crimini di guerra. Crimini contro l’umanità. Percorso tra i Processi famosi nella storia dell’umanità: “Il processo di Norimberga” LICEO STATALE “F. PETRARCA” LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 2 LA LIBERTA’ DI PENSIERO L’ampio riconoscimento della libertà di manifestazione del pensiero, contenuto nell’articolo 21, comma 1, della nostra Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, evidenzia quale fondamentale rilievo assuma tale libertà in un regime democratico. Appare evidente, infatti, non solo che un regime in cui non sia possibile manifestare liberamente il proprio pensiero non può certamente essere definito democratico ma, anche, che la «democraticità» di un ordinamento è direttamente proporzionale al grado in cui la libera manifestazione del pensiero viene riconosciuta ed in concreto attuata. Ciascuno di noi è del tutto libero di esporre il proprio pensiero, assumendone le relative responsabilità qualora commetta un illecito o un reato (ad esempio violando la riservatezza di altre persone, o un segreto professionale, diffondendo notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico). LICEO STATALE “F. PETRARCA” LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 3 IL DIRITTO ATTICO Nell’ Ellade non esisteva un diritto unitario paragonabile al diritto romano, vi era invece una molteplicità di differenze, sia nella nozione che nella applicazione del diritto, che rispecchiava le diverse forme di società. Tali strutture diversificate di diritto sono state dagli studiosi definite come “Diritti greci” - “Diritto ellenistico” “Diritto greco comune” - “Diritto greco ed ellenistico”. Per “Diritto attico” si intende il diritto degli Ateniesi dell’epoca classica (V – IV sec. a.C.). Ad Atene non esisteva una categoria di giuristi come a Roma, la disciplina del diritto attico è stata ricostruita ricavandola da ciò che ci hanno lasciato filosofi, oratori, storiografi e scrittori. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 4 Il processo nel diritto attico Il processo si svolgeva dinanzi ad una giuria composta da un numero elevato di giudici estratti a sorte (variabile da 201 a 601 membri). Si potevano produrre essenzialmente quattro tipi di prove: 1. documenti scritti recanti il testo delle leggi; 2. atti e documenti scritti diversi dalle leggi; 3. testimonianza; 4. giuramento. Anche l’espressione più pura della democrazia, cioè il giudizio popolare, presentava il rischio della corruzione, dato che non vi era mai la garanzia della genuinità dei giudizi, né della formazione della giuria. Il dibattito si svolgeva attraverso i discorsi pronunciati direttamente dalle parti, prima dall’accusatore e poi dall’accusato. Nel processo attico non esistevano gli avvocati, si potevano invece utilizzare dei soggetti che parlassero in proprio favore (amici o parenti). Era anche uso portare in processo i familiari ed i bambini per attirare le simpatie dei giudici o per commuoverli. Socrate, nel processo a lui fatale, non ha quindi difensori, egli stesso costruisce e declama l’arringa, la propria «apologia». Una volta terminati i discorsi si arrivava alla votazione. In caso di parità di voti il processo si concludeva con l’assoluzione dell’accusato. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 5 IL PROCESSO A SOCRATE: le accuse→ tra pretesti giuridici e vere motivazioni Nel 399 a. C. Socrate (470/469 – 399 a. C.) viene processato a seguito dell’accusa di empietà formulata contro di lui da alcuni suoi concittadini. L’accusa di empietà, nella sua genericità, era molto pericolosa perché, non corrispondendo ad un preciso reato definito dalle leggi ateniesi, era rimessa alla definizione e al riconoscimento da parte dei giudici. L’accusa era articolata in tre punti: 1) non credere agli dei tradizionali; 2) introdurre nuove divinità, minando così i fondamenti stessi della tradizione ateniese; 3) corruzione dei giovani. Accanto ed oltre le accuse che gli vengono ufficialmente mosse, Socrate, in realtà, è inviso a molti dei suoi concittadini per la sua ricerca che implica un continuo interrogare ed interrogarsi. Socrate è la coscienza critica di Atene, una presenza così ingombrante e pericolosa da spingere il potere a farlo tacere condannandolo a morte. Si tratta, quindi, di un processo contro l’uso “rivoluzionario” della parola. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 6 SOCRATE: FIGURA «SCOMODA» PER LA DEMOCRATICA ATENE Ad Atene si riconosce una notevole libertà di parola, sia ai commediografi, come Aristofane, che prendevano spunto dalle vicende a loro contemporanee per i testi delle opere, sia ai filosofi. Ma Socrate rappresenta l’emblema della filosofia come attività sovversiva, analisi critica e rovesciamento di valori vecchi e nuovi. Quando sarà chiamato a difendersi, Socrate ribadirà con forza le proprie convinzioni, in particolare l’esigenza che il filosofare si dispieghi come indagine critica, libera da condizionamenti. Nel riferire il capo di accusa mosso contro il filosofo ateniese, Senofonte riferisce di un «demone» in cui Socrate credeva, inteso dai suoi accusatori come una «nuova divinità». LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 7 IL PROCESSO A SOCRATE: l’autodifesa Socrate si difende da solo, come prevedeva la legge ateniese, e non ricorre neppure ai servizi dei “logografi”, cioè di quegli esperti di materie giudiziarie che scrivevano, a pagamento, orazioni di accusa o di difesa. Questo il contenuto ed il senso del discorso di autodifesa di Socrate: etica contro utile; dovere sociale contro interesse privato; ricerca della verità contro le false apparenze. “Ebbene, cari giudici, bisogna che anche voi abbiate buone speranze avanti alla morte. E dovete pensare una cosa in particolare: che a una persona buona non può capitare nulla di male, né in vita né in morte. Le cose che lo riguardano non vengono trascurate da Dio. E se voi dite che io vi ho punito, e vi ho arrecato dei dolori, insegnando ai vostri figli di curarsi prima della virtù che delle ricchezze - poiché è dalla virtù che nascono tutte le ricchezze e tutti i beni per tutti gli uomini, in privato e in pubblico - fate così voi con i miei figli quando diverranno adulti. Puniteli! E procurate loro gli stessi dolori che ho procurato voi, se si prenderanno cura delle ricchezze e della vanità prima che della virtù. E se penseranno di valere qualcosa mentre in realtà non valgono niente, rimproverateli. Se farete questo mi avrete reso giustizia. A me e ai miei figli. Ma ormai è giunta l'ora di andare. Io a morire e voi invece a vivere. Ma chi di noi vada verso ciò che è meglio è oscuro a tutti, meno che a Dio”. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 8 IL PROCESSO A SOCRATE: la condanna L'Areopago vota, a stretta maggioranza, la colpevolezza di Socrate. Secondo la legge ateniese, l'imputato e gli accusatori dovevano formulare due proposte di pena, vagliate successivamente dal tribunale. Gli accusatori propongono la condanna a morte. Socrate, ironicamente, chiede un vitalizio d'onore dallo stato. La seconda votazione vede Socrate condannato a morte per avvelenamento, con maggioranza più ampia rispetto alla prima votazione, perché molti di coloro che avevano votato a suo favore gli si volgono contro. Tra i doveri primari di ogni cittadino Socrate pone il rispetto della legge, anche quando questa è applicata in modo ingiusto. Respinge, quindi, il principio che antepone al rispetto della legge, il dovere di aiutare gli amici e per questo rifiuta il piano di fuga che i suoi sostenitori avevano predisposto per lui. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 9 L’APOLOGIA DI SOCRATE LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 10 LE LEGGI RAZZIALI IN ITALIA In una enunciazione connotata da una grande tradizione storica e ideologica come l’articolo 3 della nostra Costituzione (comma 1: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali), viene volutamente utilizzato il termine “razza”, tale parola rivela oggi un connotazione dispregiativa, ed in tale sua accezione negativa si tende a evitarla. Il costituente l’ha invece consapevolmente e scientemente adoperata al fine di evocare i numerosi ed odiosi provvedimenti del regime fascista contro la «razza ebraica». Si riporta di seguito una rassegna di titoli di leggi adottate in Italia tra il 1938 e il 1942: “ Provvedimenti nei confronti di ebrei stranieri” (Regio decreto-legge n. 1381 del 1938) “ Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista” (Regio decreto-legge n. 1390 del 1938) “ Provvedimenti per la difesa della razza italiana” (Regio decreto-legge n. 1728 del 1938) “ Disciplina delle professioni da parte dei cittadini di razza ebraica” (Legge n. 1504 del 1939) “ Disposizioni in materia testamentaria, nonché sulla disciplina dei cognomi nei confronti degli appartenenti alla razza ebraica” (Legge n. 1055 del 1939) “ Esclusione degli elementi ebrei dal campo dello spettacolo” (Legge n. 517 del 1942) LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 11 ANTIFASCISMO E COSTITUZIONE ITALIANA La nostra Costituzione presenta come connotato identificativo ed essenziale l’antifascismo; tale elemento, caratterizzante dell’intero impianto, può essere desunto dallo stesso processo storico che l’ha generata. La rottura con il regime trova una enunciazione emblematica nel testo costituzionale laddove nelle Disposizioni transitorie e finali (XII) si vieta la riorganizzazione del disciolto partito fascista «sotto qualsiasi» forma. Non si tratta di una norma con la quale mostrare o dimostrare una rivalsa nei confronti degli sconfitti, tale da bandirli dalla Repubblica in via definitiva e solenne. Il significato della norma è sostanziale e si pone come coerente proseguimento e rafforzamento dei valori e dei principi che hanno fondato una nuova forma di convivenza. Il partito fascista non era solo la formazione politica dei vinti, ma era la struttura portante di uno Stato totalitario che, in quanto tale, non tollerava alcuna opposizione o dissenso. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 12 IL TRIBUNALE DI NORIMBERGA La scelta della città dove celebrare il processo ebbe un significato altamente simbolico. Norimberga era stata la sede delle grandi adunanze naziste e dei congressi annuali del partito nazista. E’ in tale città che furono emanate nel settembre del 1935 le Leggi di Norimberga, con le quali, come una sorta di tragica anticipazione della soluzione finale, veniva dato avvio alla persecuzione contro gli ebrei. L’8 agosto del 1945 venne siglato l’accordo di Londra (tra: U.S.A., Francia, Gran Bretagna e U.R.S.S.) con il quale nasceva ufficialmente, a Norimberga, il Tribunale Militare Internazionale. Limiti di detto Tribunale: non è un Tribunale Internazionale perché comprende solo giudici delle quattro potenze vincitrici e non anche giudici provenienti da paesi neutrali; non è un Tribunale Militare perché un solo giudice, quello sovietico, era giudice militare (affermazioni del giudice Antonio Cassese, primo Presidente del Tribunale Internazionale dell’Aja per la Jugoslavia). LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 13 LE PROBLEMATICITA’ DEL PROCESSO DI NORIMBERGA Il processo di Norimberga, visto e analizzato come «uno dei processi più importanti della storia», in quanto espressione della coscienza universale, fondò il suo giudizio e la sua sentenza su leggi create post factum. Poiché gli atti compiuti dai nazisti sfuggivano a qualsiasi previsione di legge, i vincitori rivestirono contemporaneamente il ruolo di giudici e di legislatori creando, per esplicita previsione dell’art. 2 dell’Accordo di Londra, lo Statuto – anche detto Carta – del Tribunale Militare Internazionale che stabilì le regole di costituzione, giurisdizione e funzione del Tribunale. Il processo di Norimberga (20 novembre 1945 – 1 ottobre 1946) rappresenta l’esasperazione della confusione tra giustizia e politica. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 14 LE PROBLEMATICITA’ DEL DIRITTO PENALE INTERNAZIONALE I tratti delineati dalla dottrina penalistica configurano l’immagine di un Diritto penale internazionale «esemplare», un diritto che segue percorsi poco ortodossi, che mostra vistosi slittamenti dalla fattispecie astratta al caso concreto, che si rivela refrattario ad ogni tentativo di sistematizzazione e che è contaminato da una innegabile componente politica. Tali problematicità sono emerse in maniera emblematica e significativa nel momento genetico della giustizia penale internazionale: Norimberga, dove fu celebrato un processo non immune da contraddizioni. Il rigore dogmatico non risulta praticabile nell’ambito della disciplina del diritto penale internazionale. Gli stessi giudici internazionali ammoniscono che non è corretto “incorporare” soluzioni interpretative o principi propri di singoli ordinamenti nazionali nel sistema unico del diritto penale internazionale, occorrendo piuttosto cercare i “denominatori comuni” al maggior numero possibile dei sistemi conosciuti. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 15 IL PRINCIPIO DI IRRETROATTIVITA’ DELLA LEGGE PENALE Il criterio di irretroattività in materia penale trova esplicito riconoscimento a livello costituzionale, l’art. 25, comma 2, così infatti dispone: “Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso.” Esso rappresenta un fondamentale principio di civiltà giuridica, un essenziale strumento di garanzia per il cittadino contro i possibili arbitri del legislatore. (Nullum crimen, nulla poena sine lege praevia) In diritto penale il principio di irretroattività non presenta carattere assoluto, sussiste, infatti, anche il principio di retroattività della norma più favorevole al reo. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 16 IL PROCESSO DI NORIMBERGA visto dalla parte degli accusatori Il processo a carico dei principali gerarchi nazisti ebbe inizio il 20 novembre 1945. Il primo giorno di udienza fu dedicato alla lettura degli atti di accusa, i capi di imputazione erano quattro: 1. cospirazione (preparazione di un piano comune per l’esecuzione degli altri tre crimini); 2. crimini contro la pace; 3. crimini di guerra; 4. crimini contro l’umanità. Adolf Hitler, cancelliere della Germania e principale responsabile di tutti i crimini, Heinrich Himmler, capo della SS (Sigla del tedesco Schutz-Staffel «schiera di protezione», milizia speciale tedesca destinata a compiti di polizia durante il regime nazionalsocialista in Germania) e della polizia, e Joseph Goebbels, il capo della propaganda nazista, si erano suicidati e, quindi, il processo di Norimberga non ebbe come imputati loro che erano stati i maggiori protagonisti del Terzo Reich. La decisione «Sono competente a giudicarti perché come vincitore ho deciso di processarti» trova fondamento e sostanza nell’Accordo di Londra che individuò Norimberga come sede del processo ai crimini contro l’umanità, ai crimini di pace e ai crimini di guerra perpetrati dai nazisti. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 17 IL PROCESSO DI NORIMBERGA visto dalla parte degli accusati Quando nel settembre del 1945 gli avvocati difensori tedeschi giunsero a Norimberga non avevano nulla a disposizione. L’accusa, invece, aveva già sequestrato tutti gli archivi e i documenti in qualche modo noti, setacciandoli con un esercito di funzionari in cerca di prove a carico. I difensori ebbero accesso solo a questo materiale, mentre non ebbero, nonostante le reiterate richieste, alcuna possibilità di consultare gli archivi dove avrebbero potuto cercare il materiale a discarico (avvocato Otto Kranzbuhler, difensore di Donitz, in A. Demandt, Processare il nemico). Al processo di Norimberga il collegio di difesa sollevò l’eccezione secondo cui il processo era irrituale e illegittimo in quanto si svolgeva in forza di una legge successiva ai fatti contestati e, dunque, senza base normativa nel diritto internazionale. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 18 LE OPINIONI SUL PROCESSO DI NORIMBERGA ESPRESSE DA DUE ESPONENTI DEL GIORNALISMO ITALIANO “Se Norimberga non raggiunse l’effetto che si proponeva - quello di suscitare una esecrazione adeguata agli orrori che rivelava - fu perché venne recepita come castigo del vincitore sul vinto ” (Indro Montanelli). “La sentenza doveva insegnare alcuni principi, che poi hanno avuto poche applicazioni: non basta per rendere lecita un’azione malvagia l’ordine superiore; il soldato ha il dovere di ribellarsi piuttosto che compiere gesti inumani. Non esistono più autorità che non possano essere chiamate a rispondere delle loro scelte” (Enzo Biagi) LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 19 CRIMINI CONTRO LA PACE Per crimini contro la pace si intende il disegno, la preparazione, l’inizio e la condotta di una guerra di aggressione, o di una guerra in violazione dei trattati ed accordi internazionali. I “crimini contro la pace”, previsti nell’art. 6 lett. a dell’Accordo di Londra, furono definiti dal Tribunale di Norimberga come i «supremi crimini internazionali, che racchiudono in sé tutti gli altri mali» LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 20 CRIMINI DI GUERRA Per crimini di guerra si intende la mancata tutela di tutti quei soggetti che prendono, non prendono più parte, o non hanno preso parte ad un conflitto. Rientrano in detta categoria le violazioni delle leggi ed usanze di guerra come, ad esempio, i maltrattamenti dei prigionieri di guerra, l’uccisione di ostaggi, il saccheggio delle proprietà pubbliche o private, la distruzione ingiustificata di città e villaggi, e ogni devastazione non dettata da necessità militari. A differenza dei crimini contro l’umanità, la cui attivazione può avvenire a prescindere dall’esistenza o meno di un conflitto in corso, nel caso dei crimini di guerra l’evento bellico è essenziale affinché si possa configurare questo reato. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 21 CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ Efferati delitti come lo sterminio degli ebrei, l’imposizione di lavori forzati, le deportazioni di massa non possono essere inquadrati nelle categorie internazionali dei crimini contro la pace e dei crimini di guerra. Non potevano essere ricondotti nella categoria dei “crimini di guerra” poiché non erano stati commessi contro le forze armate o i civili dello Stato estero contro cui era condotta la guerra, le vittime potevano infatti essere gli stessi cittadini tedeschi perseguitati in quanto ebrei, o cittadini di Stati alleati con la Germania. E non potevano neppure essere qualificati come “crimini contro la pace” mancando in essi l’elemento della politicità dell’aggressione. La definizione di questa nuova categoria di crimini fu data per la prima volta nella Carta del Tribunale di Norimberga. LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 22 IL PROCESSO DI NORIMBERGA (video: La storia siamo noi) LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 23 IL PROCESSO DI NORIMBERGA – IL VERDETTO (video: La storia siamo noi) LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected] 24 Riepilogo (idee e spunti per porsi interrogativi) L’umanità avverte costantemente la necessità di non lasciare impuniti i responsabili di gravissimi, odiosi, orrendi crimini quali, di certo, sono stati quelli perpetrati contro gli ebrei. La punizione è, però, vera e certa quando è dettata dalla Giustizia, non da forme di giustizialismo. La giustizia si oppone alla faziosità della politica ed alla violenza della guerra, perché è la ricerca di uno spazio di imparzialità, è il ricorso a principi giuridici capaci di dirimere le controversie, neutralizzare i conflitti, condurre alla piena, pacifica convivenza. Socrate appare come il portatore di valori inconciliabili con la cultura dell’epoca, per questo si ritiene che debba essere messo in condizione di non nuocere: screditandolo, qualora riconosca i suoi torti; oppure condannandolo a morte, nel caso rifiuti di mutare le proprie posizioni. Questo accadeva nella democratica Atene, oggi, in uno Stato di diritto, chi apre spiragli, o veri e propri squarci, su mondi corrotti dalla violenza di idee ed azioni, riesce ad essere tutelato nella libera espressione del suo pensiero? (prof.ssa Rosanna Pecoraro) LICEO STATALE “F. PETRARCA” DI AREZZO LICEO CLASSICO LICEO MUSICALE Via Cavour, 44 - 52100 Arezzo (AR) tel 0575 22675 fax 0575 20397 e-mail [email protected]