relazione specialistica opere elettriche

scala:
data:
agg.:
RELAZIONE SPECIALISTICA
OPERE ELETTRICHE
agg.:
TIMBRI e FIRME :
ALESSI + ZANON studio associato
35013 CITTADELLA (PD) - via Dante n. 44
tel. 049/5970590 fax 049/9481653
Ing. SILVANO FAVARETTO
35010 SAN GIORGIO IN BOSCO (PD) - via Borsellino n. 33/2
tel. 049/9450541 fax 049/9450549
Per. Ind. EMILIO PONTAROLLO
35013 CITTADELLA (PD) - stradella della Mura Rotta n. 27
tel. e fax 049/5972471
tav. n.:
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ARCHITETTONICO
-
IMPIANTI ELETTRICI
-
IMPIANTI TERMOMECCANICI
Dati generali .................................................................................................................................................. 2
Opere di intervento ........................................................................................................................................ 2
Classificazione degli ambienti ........................................................................................................................ 2
Riferimenti normativi..................................................................................................................................... 3
Dati progettuali .............................................................................................................................................. 7
Specifiche tecniche ........................................................................................................................................ 8
Protezioni contro i contatti indiretti ................................................................................................................ 8
Protezioni contro i sovraccarichi .................................................................................................................... 8
Protezioni contro i cortocircuiti ...................................................................................................................... 9
Sganci dell’energia elettrica. Comando (interruzione) di emergenza ............................................................. 10
Quadri elettrici generali e di distribuzione secondaria ampliamento .............................................................. 10
Linea di alimentazione in cavo in bassa tensione .......................................................................................... 13
Canalizzazioni ............................................................................................................................................. 15
Impianto di distribuzione Forza Motrice ....................................................................................................... 17
Impianto di illuminazione ordinaria.............................................................................................................. 17
Impianto di illuminazione emergenza ........................................................................................................... 17
Impianto di rivelazione e segnalazione incendio ........................................................................................... 18
Impianto di gestione di emergenza zona filtri a prova di fumo ...................................................................... 19
Impianto di diffusione sonora annunci di allarme ......................................................................................... 19
1
Dati generali
La presente relazione, unitamente ai documenti allegati, costituisce il progetto esecutivo degli impianti
elettrici, elettronici e per le comunicazioni delle opere di adeguamento alla normativa antincendio di
“Villa Breda” commissionato dal Centro Residenziale per Anziani di Cittadella.
Il complesso residenziale sopra citato è costituito nella sua globalità dalle seguenti unità funzionali
principali:
- Locali tecnici esistenti (gruppo elettrogeno, centrale termica) situati al piano seminterrato; si
prevedono modeste modifiche agli impianti esistenti in relazione all’adeguamento alla normativa
antincendio di “Villa Breda”.
- Area edificio esistente adibito a casa di riposo costituita da piano terra, piano primo e piano
secondo.
Opere di intervento
I lavori da eseguire nel presente progetto esecutivo possono essere così suddivisi:
-
realizzazione di impianto di rivelazione e segnalazione incendio;
realizzazione di impianto di diffusione sonora annunci di allarme;
realizzazione di impianto di illuminazione di emergenza;
fornitura e posa in opera di dispositivi di protezione dalle sovratensioni (SPD);
realizzazione di impianto elettrico a servizio del gruppo di spinta rete idrica antincendio;
realizzazione di comando di emergenza (sganci);
fornitura e posa in opera di quadri comando serrande tagliafuoco;
fornitura e posa in opera di corpi illuminanti.
Classificazione degli ambienti
I vari ambienti verranno così classificati:
− AREE DEGENZA, SERVIZI E UFFICI verranno classificati come “Ambienti a maggior rischio
in caso di incendio” secondo quanto previsto dalle Norme CEI 64-8 Parte 7 Sezione 751 Allegato
A;
− LOCALI ADIBITI AD USO MEDICO, verranno classificati secondo la Norma CEI 68-8 parte 7
sezione 710 “Locali ad uso medico”
− LOCALI TECNOLOGICI verranno classificato come “Ambiente a maggior rischio in caso di
incendio” secondo quanto previsto dalle Norme CEI 64-8 Parte 7 Sezione 751 Allegato C;
2
−
LOCALI CONTENENTI DOCCE verranno classificati come “Ambienti contenenti bagni o
docce” secondo quanto previsto dalle Norme CEI 64-8 Parte 7 Sezione 701.
Gli impianti elettrici all’interno di tali ambienti dovranno essere realizzati seguendo tali normative. Gli
impianti elettrici installati all’esterno dovranno essere realizzati con grado di protezione minimo pari a
IP44.
Riferimenti normativi
Gli impianti elettrici dovranno integralmente rispettare le seguenti disposizioni legislative e normative;
ad esse si farà riferimento in sede di accettazione e verifiche preliminari degli impianti e in sede di
collaudo finale.
• Legge n. 186 del 01.03.68; Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari, installazione di impianti elettrici ed elettronici;
• La legge 791 del 18.10.77; Attuazione della direttiva CEE 72/23 relativa alle garanzie di sicurezza
che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione;
• Decreto del 22.01.2008 n.37; Regolamento concernete l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies,
comma 13, lettera a) della Legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in
materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.
• Norma CEI 0-2: Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici;
• Norma CEI 11-17; Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in
cavo;
• Norma CEI 11-27: Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione nominale non superiore a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua;
• Norma CEI 11-27/1: Esecuzione dei lavori elettrici. Parte 1: Requisiti minimi di formazione per
lavori non sotto tensione su sistemi di Categoria 0, I, II e III e lavori sotto tensione su sistemi di
Categoria 0 e I
• Norma CEI EN 61439-1: “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT). Parte 1: Regole generali”
• Norma CEI EN 61439-2: “Quadri di potenza”
• Norma CEI EN 61439-3 “Quadri di distribuzione”
• Norma CEI EN 61439-4: “Quadri per cantiere”
• Norma CEI EN 61439-5: “Quadri per distribuzione di potenza”
• Norma CEI EN 61439-6: “Sistemi di condotti sbarre”
• CEI-UNEL 35011; Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione (solo cavi non
armonizzati)
• CEI-UNEL 35024/1; Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni
nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Portate di
corrente in regime permanente per posa in aria
• CEI-UNEL 35024/2; Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a
3
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1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime
permanente per posa in aria
CEI-UNEL 35026; Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni
nominali di 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime
permanente per posa interrata
Norma CEI 20-11; Caratteristiche tecniche e requisiti di prova delle mescole per isolanti e guaine
dei cavi di energia e segnalamento
Norme CEI 20-19/ varie parti, relative ai cavi con isolamento reticolato e in gomma con tensione
nominale non superiore a 450/750V;
Norme CEI 20-20/ varie parti, relative ai cavi con isolamento in polivinilcloruro con tensione
nominale non superiore a 450/750 V;
Norma CEI 20-21; Calcolo delle portate dei cavi elettrici. Parte 1 in regime permanente (fattore di
carico 100%);
Norme CEI 20-22/ varie parti, relative alle prove sui cavi e relativi metodi;
CEI 20-27; Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione (solo cavi armonizzati
450/750V)
Norme CEI 20-36/ varie parti, relative ai metodi e alle prove di resistenza al fuoco sui cavi;
Norma CEI 20-38/1; Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e
gas tossici e corrosivi. Parte I -Tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6/1 kV
Norma CEI 20-40; Guida per l’uso di cavi a bassa tensione
Norma CEI 20-45; Cavi isolati con mescola elastomerica, resistenti al fuoco, non propaganti
l'incendio, senza alogeni (LSOH) con tensione nominale U0/U di 0,6/1 kV
Norma CEI 20-63; Norme per giunti, terminali ciechi e terminali per esterno per cavi di
distribuzione con tensione nominale 0,6/1,0 kV
Norma CEI 20-65; Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico, termoplastico e isolante
minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente
continua. Metodi di verifica termica (portata) per cavi raggruppati in fascio contenente conduttori di
sezione differente
Norma CEI 20-67; Guida per l’uso dei cavi 0,6/1 kV
Norma CEI EN 60898 CEI 23-3; Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per
impianti domestici e similari
Norma CEI 23-39; Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 1: Prescrizioni
generali
Norma CEI 23-46; Sistemi di canalizzazione per cavi. Sistemi di tubi. Parte 2-4: Prescrizioni
particolari per sistemi di tubi interrati
Norma CEI 23-51; Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di
distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare
Norma CEI 23-54; Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche. Parte 2-1: Prescrizioni
particolari per sistemi di tubi rigidi e accessori
Norma CEI 23-56; Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche. Parte 2-3: Prescrizioni
particolari per sistemi di tubi flessibili e accessori
Norma CEI EN 60598-1 CEI 34-21; Apparecchi di illuminazione -Parte I: prescrizioni generali e
prove;
Norma CEI 34-22; Apparecchi di illuminazione. Parte 2-22: Prescrizioni particolari. Apparecchi di
emergenza
4
• Norma CEI EN 60598-2-1 CEI 34-23; Apparecchi di illuminazione -Parte II: apparecchi fissi per
illuminazione generale;
• Norma CEI 64-8; Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua;
• Norma CEI 64-12; Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e
terziario;
• Norma CEI 81-3 -Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei
Comuni d’Italia, in ordine alfabetico
• Norma CEI EN 50164-1 -CEI 81-5 -Componenti per la protezione contro i fulmini (LPC) Parte 1:
Prescrizioni per i componenti di connessione
• Norma CEI EN 61663-1 -CEI 81-6 -Protezione delle strutture contro i fulmini -Linee di
telecomunicazione. Parte 1: Installazioni in fibra ottica
• Norma CEI EN 61663-2 -CEI 81-9 -Protezione delle strutture contro i fulmini -Linee di
telecomunicazione. Parte 2: Linee in conduttori metallici
• Norma CEI EN 62305-1 -CEI 81-10/1 -Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi generali
• Norma CEI EN 62305-2 -CEI 81-10/2 -Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio
• Norma CEI EN 62305-3 -CEI 81-10/3 -Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle
strutture e pericolo per le persone
• Norma CEI EN 62305-4 -CEI 81-10/4 -Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed
elettronici nelle strutture
• Norma CEI CLC/TR 50469 -CEI 81-11 -Impianti di protezione contro i fulmini. Segni grafici
• Norma CEI EN 50164-3 -CEI 81-12 -Componenti per la protezione contro i fulmini (LPC). Parte 3:
Prescrizioni per gli spinterometri
• Norma CEI 82-25 – Guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica collegati alle reti
elettriche d Media e Bassa tensione
• Norma CEI 100-6; Impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi e sonori. Parte 7:
Prestazioni dell’impianto
• Norma CEI 100-7; Guida per l ’applicazione delle norme riguardanti gli impianti di distribuzione
via cavo per segnali televisivi, sonori e servizi interattivi
• Norma CEI EN 60849 – CEI 100-55 – Sistemi elettroacustici applicati ai servizi di emergenza
• Norma CEI 100-60; Impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi, sonori e servizi
interattivi. Parte 10: Prestazioni dell’impianto per la via di ritorno
• Norma CEI 103-1/1; Impianti telefonici interni. Parte 1: Generalità
• Norma CEI 103-1/2; Impianti telefonici interni. Parte 2: Dimensionamento degli impianti telefonici
interni
• Norma CEI 103-1/3; Impianti telefonici interni. Parte 3: Caratteristiche funzionali
• Norma CEI 103-1/6; Impianti telefonici interni. Parte 6: Rete di connessione
• Norma CEI 103-1/11; Impianti telefonici interni. Parte 11:Alimentazione
• Norma CEI 103-1/12; Impianti telefonici interni. Parte 12:Protezione degli impianti telefonici
interni
• Norma CEI 103-1/13; Impianti telefonici interni. Parte 13: Criteri di installazione e reti
• Norma CEI 103-1/14; Impianti telefonici interni. Parte 14: Collegamento alla rete in servizio
pubblico
• Norma CEI 103-9; Specifica per la realizzazione di sale di videoconferenza
• Norma UNI EN 12845; Installazioni fisse antincendio -Sistemi automatici a sprinkler Progettazione,
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installazione e manutenzione.
Norma UNI 9795; Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme
d'incendio -Sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo e calore e punti di segnalazione manuali.
Norma UNI EN 54/1; Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Introduzione
Norma UNI EN 54/2; Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Centrale di controllo e
segnalazione
Norma UNI EN 54/3; Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Dispositivi sonori di
allarme incendio
Norma UNI EN 54/4; Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Apparecchiatura di
alimentazione
Norma UNI EN 54/5; Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Rivelatori di calore Rivelatori puntiformi
UNI EN 54-6:1986 Componenti di sistemi di rivelazione automatica d' incendio. Rivelatori di
calore. Rivelatori velocimetrici di tipo puntiforme senza elemento statico.
Norma UNI EN 54/7; Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Rivelatori di fumo Rilevatori puntiformi funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione
della luce o della ionizzazione
Norma UNI EN 54/10; Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Rivelatori di fiamma Rivelatori puntiformi
Norma UNI EN 54/11; Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Punti di allarme manuali
Norma UNI EN 54/12; Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Rivelatori di fumo Rivelatori lineari che utilizzano un raggio ottico luminoso
UNI CEN/TS 54-14:2004 -Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Parte 14: Linee guida
per la pianificazione, la progettazione, l'installazione, la messa in servizio, l'esercizio e la
manutenzione
UNI EN 54-16:2008 -Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Parte 16: Apparecchiatura
di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale
UNI EN 54-17:2006 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Parte 17: Isolatori di corto
circuito
UNI EN 54-18:2006 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Parte 18: Dispositivi di
ingresso/uscita
UNI EN 54-20:2006 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Parte 20: Rivelatori di
fumo ad aspirazione
UNI EN 54-21:2006 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Parte 21: Apparecchiature
di trasmissione allarme e di segnalazione remota di guasto e avvertimento
UNI EN 54-24:2008 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio -Parte 24: Componenti di
sistemi di allarme vocale -Altoparlanti
Norma UNI EN 12464; Luce e illuminazione – Illuminazione dei posti di lavoro – Parte 1: Posti di
lavoro in interni;
Norma UNI EN 1838; Applicazione dell'illuminotecnica -Illuminazione di emergenza;
Norma UNI 10779; Impianti di estinzione incendi -Reti di idranti -Progettazione, installazione ed
esercizio.
La legge 791 del 18.10.77; Attuazione della direttiva CEE 72/23 relativa alle garanzie di sicurezza
che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione;
D.M. del 23.07.79; Designazione degli organismi incaricati a rilasciare certificati e marchi ai sensi
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della legge 18.10.77 n° 791;
Decreto legislativo del 09.04.2008 n. 81; Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.
123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono altresì applicabili a
tutti gli effetti eventuali altre leggi e regolamenti emanati in corso d'opera e le prescrizioni dei vari
soggetti aventi titolo, come ad esempio:
il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco;
la Soprintendenza per i BB.AA. competente per territorio;
gli Organismi di Vigilanza e di Controllo per gli ambienti di lavoro;
gli Organismi e le società di distribuzione del gas;
le società di distribuzione e di fornitura di energia elettrica;
le società di fornitura di servizi telefonici e di trasmissione dati;
altri Enti o soggetti sopra non elencati, le cui norme interne o esterne ed i cui regolamenti devono
essere rispettati.
Dati progettuali
Il progetto in esame si basa sui seguenti dati tecnici di progetto:
1. Località:
2. Tensione di alimentazione:
3. Tensione di distribuzione:
Campo San Martino (PD)
400V
230/400V
4.
5.
6.
7.
50Hz
T-T
80KVA (64KW)
4%
Frequenza:
Sistema elettrico
Potenza gruppo elettrogeno:
Cadute di tensione massime sulla rete di
distribuzione principale:
8. Margine di sicurezza assunto sulla portata dei
cavi:
9. Temperatura e umidità di riferimento (per siti
al coperto)
10%
Temperatura: limiti +5 - +40°C, massimo
gradiente di variazione: 10°C
Umidità: relativa 5 – 95%, massima assoluta: 28
g/m3
Uffici: 300 lux
Aree di passaggio, corridoi: 200 lux
Servizi e ripostigli: ≥ 100 lux
Soggiorni-sale da pranzo: ≥ 200 lux
Illum. di emergenza vie di fuga: ≥ 5 lux
Illum. di emergenza generale (antipanico) ≥ 2 lux
Uscite di sicurezza: ≥ 5 lux
Illum. di emergenza scala ovest: > 10 lux
10. Livelli di illuminamento medi previsti:
7
Specifiche tecniche
Nell’esecuzione degli impianti si dovrà attenersi alla tipologia del materiale indicato ed utilizzare
esclusivamente materiale dotato di Marchio Italiano di Qualità (IMQ) ovunque possibile.
Si deve inoltre porre particolare attenzione alle indicazioni di seguito riportate in riferimento alle
“Protezioni a normativa di sicurezza da adottare”.
Protezioni contro i contatti indiretti
Essendo l’impianto in oggetto di I categoria (secondo classificazione CEI 64-8 art. 22.1) senza propria
cabina di trasformazione, in base all’art. 413.1.4 della sopracitata normativa si è attuata la protezione
contro i contatti indiretti prevista per il sistema TT.
L’impianto TT (CEI 64-8 art. 312.2) è definito nel seguente modo:
•
•
T collegamento diretto a terra di un punto del sistema (nel nostro caso il neutro);
T collegamento delle masse direttamente a terra.
Nel rispetto di quanto sopra enunciato abbiamo praticamente operato prevedendo un conduttore di
protezione collegato ad un impianto di terra indipendente.
Per la protezione dai contatti indiretti si è verificata la seguente condizione (CEI 64-8 art. 413.1.4.2):
RE x Idn ≤ UL
dove:
RE
Idn
UL
è la resistenza del dispersore in ohm;
è la corrente nominale differenziale in ampere;
è la tensione di contatto limite convenzionale.
Protezioni contro i sovraccarichi
Tale protezione sarà realizzata mediante il coordinamento della corrente di utilizzo (Ib ) con il valore di
portata massima delle linee (Iz ) e con la corrente nominale delle protezioni (In ) soddisfacendo la
relazione:
Ib ≤ In ≤ Iz
rispettando inoltre la condizione If ≤ 1,45 Iz per tutte le linee Forza Motrice ed illuminazione
8
interessate secondo quanto prescritto dalla Norme CEI 64-8 dove:
∗ Ib : corrente di impiego del circuito;
∗ Iz : corrente in regime permanente della conduttura;
∗ In : corrente nominale del dispositivo di protezione;
∗ If : corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo
convenzionale in condizioni definite;
In ogni caso devono essere previsti i dispositivi di protezione per interrompere le correnti di
sovraccarico dei conduttori del circuito prima che tali correnti possano provocare un riscaldamento
nocivo all’isolamento, ai collegamenti, ai terminali o all’ambiente circostante le condutture.
A tale scopo usualmente vengono utilizzati dispositivi di protezione con una caratteristica di
funzionamento a tempo inverso, il cui potere di interruzione non sarà inferiore alla corrente di
cortocircuito presunta nel punto in cui essi sono installati.
Protezioni contro i cortocircuiti
Tale protezione sarà realizzata con dispositivi ad interruzione automatica di tipo magnetotermico ad
elevata sensibilità e potere di interruzione superiore alla corrente di corto circuito presunta nel punto di
2
2
installazione (Norma CEI 64-8 articolo 434.3.1) rispettando inoltre la Norma prescritta per cui I t K
2
S (Norma CEI 64-8 articolo 434.3.2).
Il potere di interruzione non dovrà essere inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di
installazione. Tuttavia è ammesso l’utilizzo di un dispositivo di protezione con potere di interruzione
inferiore se a monte è installato un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione.
In questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in maniera che l’energia
che essi lasciano passare non superi quella che può essere sopportata, senza danno, dal dispositivo
situato a valle delle condutture protette da questi dispositivi.
In ogni caso tutte le correnti provocate da un cortocircuito che si presenti in un punto qualsiasi del
circuito devono essere interrotte in un tempo non superiore a quello che porta i conduttori alla
temperatura limite ammissibile.
Per i cortocircuiti di durata non superiore a 5 s, il tempo t necessario affinché una data corrente di
cortocircuito porti i conduttori dalla temperatura massima ammissibile in servizio ordinario alla
temperatura limite può essere calcolato, in prima approssimazione mediante la seguente relazione:
2
2
2
t K S dove:
∗ t: durata in secondi;
∗ S: sezione in mm²;
∗ I: corrente effettiva di cortocircuito in Ampere, espressa in valore efficace;
∗ K: 115 per i conduttori in rame isolati in PVC;
9
135 per i conduttori in rame isolati in gomma ordinaria o gomma butilica;
143 per i conduttori in rame isolati in gomma etilenpropilenica e propilene reticolato;
74 per i conduttori in alluminio isolati in PVC;
87 per i conduttori in alluminio isolati in gomma ordinaria o gomma butilica, gomma
etilenpropilenica o propilene reticolato;
115 corrispondente ad una temperatura di 160 °C, per le giunzioni saldate a stagno tra conduttori
in rame.
Se un dispositivo di protezione contro i sovraccarichi è in accordo con le prescrizioni sopracitate, ed ha
un potere di interruzione non inferiore al valore della corrente di cortocircuito presunta nel suo punto di
installazione, si considera che esso assicuri anche la protezione contro le correnti di cortocircuito della
conduttura situata a valle di quel punto.
I conduttori non necessitano di protezione contro le correnti di sovraccarico e di cortocircuito se sono
alimentati da una sorgente che non sia in grado di fornire una corrente superiore alla portata dei
conduttori (per esempio alcuni trasformatori per suonerie, alcuni trasformatori per saldature, ed alcuni
tipi di gruppi elettrogeni).
Sganci dell’energia elettrica. Comando (interruzione) di emergenza
Per mettere in sicurezza l’impianto elettrico o una sua parte sono previsti i seguenti sganci
dell’alimentazione elettrica (arresto di emergenza) a mezzo di pulsanti di sgancio:
• Comando Generale di Emergenza. Sgancia energia ENEL più energia Gruppo Elettrogeno (circuiti
non di sicurezza);
• Comando Generale Sicurezza. Sgancia i circuiti di sicurezza interni alla struttura:
- Interruttore uscita gruppo elettrogeno alimentazione quadro commutazione Q.3VVF;
- Interruttore arrivo ENEL alimentazione quadro commutazione Q.3VVF;
- Interruttore uscita gruppo soccorritore e inibizione gruppo;
• Comando Emergenza Centrale Termica. Sgancia l’interruttore di alimentazione della C.T. posto su
quadro Q.1A;
• Comando di Emergenza Locale G.E. Sgancia l’interruttore luce locale Gruppo Elettrogeno più
l’interruttore quadro di commutazione. Inoltre realizza l’interdizione del Gruppo Elettrogeno.
Il collegamento dei pulsanti avverrà tramite cavo resistente al fuoco FTG10OM1 0,6/1KV.
Quadri elettrici generali e di distribuzione secondaria ampliamento
I quadri saranno progettati, assiemati e collaudati in totale rispetto alle seguenti normative:
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CEI 61439-1: “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri
BT)”. Parte 1: Regole Generali;
CEI EN 61439-2: “Quadri di potenza”;
CEI EN 61439-3: “Quadri di distribuzione”;
CEI EN 61439-4: “Quadri per cantiere”;
CEI EN 61439-5: “Quadri per distribuzione di potenza”;
CEI EN 61439-6: “Sistemi di condotti sbarre”.
L’intervento consiste nella realizzazione di nuovi quadri elettrici, nella modifica di quadri elettrici
esistenti e nell’alimentazione di quadri elettrici di macchina.
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Fornitura e posa in opera di nuovo quadro elettrico piano interrato in prossimità del quadro
elettrico esistente. Quadro QBT-Q1B.
Fornitura e posa in opera di nuovo quadro elettrico piano interrato QG Emergenza Q1EM.
Fornitura e posa in opera di nuovo quadro elettrico piano interrato Quadro Serrande Tagliafuoco
P.INT.Q.S1.
Fornitura e posa in opera di nuovo quadro elettrico piano interrato Quadro Sganci.
Fornitura e posa in opera di nuovo quadro elettrico locale tecnico pompe VVF. Quadro locale
pompe VVF.Q3VVF.
Fornitura e posa in opera di nuovo quadro elettrico piano terra Q. Serrande tagliafuoco piano terra
QS2.
Fornitura e posa in opera di nuovo quadro elettrico piano primo. Q. Serrande tagliafuoco Piano
Primo QS3.
Fornitura e posa in opera di nuovo quadro elettrico piano secondo. Q. Serrande tagliafuoco piano
secondo QS4.
Fornitura e posa in opera di nuovo quadro elettrico piano sottotetto. Q. Blocco ventilatori piano
sott. QS5.
Fornitura e posa in opera di nuovo quadro elettrico locale tecnico pompe VVF. Quadro pompa
pilota JOKEY (Q. macchina).
Fornitura e posa in opera di nuovo quadro elettrico locale tecnico pompa VVF. Quadro pompe di
drenaggio 1-2 (Q. macchina).
Adeguamento dei seguenti quadri elettrici esistenti. Nelle tavole allegate al presente progetto viene
indicato il posizionamento di tali quadri:
• Q. arrivo ENEL Villa Breda – Q.O.A.E. + Q1VVF;
• Q.G.E. + Q2VVF;
• Q.P.int – Q2;
• Q. cucina – Q.3;
• Q. terapia – Q.4;
• Quadro P.T. – Q.5;
• Q.P.P. – Q.6;
• Q.P.S. – Q.7;
• Q.C.T. – Q.8.
Le correnti nominali di corto circuito, previste per i quadri, saranno quelle riportate sugli schemi
relativi, la durata delle correnti di corto circuito sarà assunta per 1 secondo. I quadri elettrici saranno
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dimensionati secondo le caratteristiche meccaniche ed elettriche contenute negli elaborati di progetto
“Schemi quadri elettrici”
Dovrà essere garantita una facile individuazione delle manovre da compiere, che dovranno pertanto
essere concentrate sul fronte dello scomparto. All'interno dovrà essere possibile una agevole
ispezionabilità ed una facile manutenzione.
Le distanze i dispositivi e le eventuali separazioni metalliche dovranno impedire che interruzioni di
elevate correnti di corto circuito o avarie notevoli possano interessare l'equipaggiamento elettrico
montato in vani adiacenti. Devono essere in ogni caso garantite le distanze che realizzano i perimetri di
sicurezza imposti dal costruttore delle apparecchiature.
Tutti i componenti elettrici ed elettronici devono essere contraddistinti da targhette di identificazione.
Dovrà essere previsto uno spazio pari al 30 % dell'ingombro totale che consenta eventuali ampliamenti
senza intervenire sulla struttura di base ed i relativi circuiti di potenza.
Sul pannello frontale ogni apparecchiatura sarà contrassegnata da targhette indicatrici che ne
identificano il servizio.
Le sbarre e i conduttori dovranno essere dimensionati per sopportare le sollecitazioni termiche e
dinamiche corrispondenti ai valori della corrente nominale e per i valori delle correnti di corto circuito
richiesti.
Le sbarre orizzontali dovranno essere in rame elettrolitico di sezione rettangolare a spigoli arrotondati e
saranno fissate alla struttura tramite supporti isolati a pettine in grado di ricevere un massimo di 4
sbarre per fase e dovranno essere disposte in modo da permettere eventuali modifiche future. Le sbarre
verticali, anch'esse in rame elettrolitico saranno di tipo a profilo continuo con un numero massimo di 1
sbarra per fase non forate ma predisposte per l'utilizzo di appositi accessori per il collegamento e
saranno fissate alla struttura tramite supporti isolati.
I collegamenti tra sistemi sbarre orizzontali e verticali dovranno essere realizzati mediante connettori
standard forniti dal costruttore delle sbarre stesse.
Le sbarre principali dovranno essere predisposte per essere suddivise in sezioni pari agli elementi di
scomposizione del quadro e dovranno consentire ampliamenti su entrambi i lati.
Nel caso di installazione di sbarre di piatto ,queste ultime dovranno essere declassate del 20% rispetto
alla loro portata nominale.
Per correnti fino a 100A gli interruttori verranno alimentati direttamente dalle sbarre principali
mediante cavo dimensionato in base alla corrente nominale dell'interruttore stesso.
Da 160 a 250A dovranno essere utilizzati collegamenti prefabbricati dimensionati in base all'energia
specifica limitata dall'interruttore alimentato.
Salvo diverse esigenze gli interruttori scatolati affiancati verticalmente su un'unica piastra dovranno
essere alimentati dalla parte superiore utilizzando, nelle modalità indicate dal costruttore, specifici
ripartitori prefabbricati che permettano, non solo il collegamento, ma anche la possibilità di aggiungere
o sostituire apparecchi di adatte caratteristiche senza effettuare modifiche sostanziali all'unita'
funzionale interessata.
Dovrà essere studiato altresì la possibilità di ammaraggio e collegamento elettrico di tutti i cavi entranti
o uscenti dal quadro senza interposizione di morsettiere. A tale riguardo normalmente i cavi di
alimentazione si attesteranno direttamente ai morsetti dell'interruttore generale, provvisto di: appositi
coprimorsetti, mentre non transiteranno in morsettiera i cavi uscenti con sezione superiore a 50 mm².
Le sbarre dovranno essere identificate con opportuni contrassegni autoadesivi a seconda della fase di
appartenenza così come le corde saranno equipaggiate con anellini terminali colorati.
Tutti i conduttori sia ausiliari che di potenza (salvo la prescrizione s.d.) si attesteranno a delle
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morsettiere componibili su guida, con diaframmi dove necessario, che saranno adatte, salvo diversa
prescrizione, ad una sezione di cavo non inferiore a 6 mm².
Il conduttore di protezione dovrà essere in barra di rame dimensionata per sopportare le sollecitazioni
termiche ed elettrodinamiche dovute alle correnti di guasto.
I collegamenti ausiliari saranno in conduttore flessibile con isolamento pari a 3KV con le seguenti
sezioni minime:
* 4 mm² per i T.A.
* 2,5 mm² per i circuiti di comando
* 1,5 mm² per i circuiti di segnalazione e T.V.
Ogni conduttore sara' completo di anellino numerato corrispondente al numero sulla morsettiera.
Dovranno essere identificati i conduttori per i diversi servizi (ausiliari in alternata -corrente continua circuiti di allarme -circuiti di comando -circuiti di segnalazione) impiegando conduttori con guaine
colorate differenziate oppure ponendo alle estremità anellini colorati. Potranno essere consentiti due
conduttori sotto lo stesso morsetto solamente sul lato interno del quadro. I morsetti dovranno essere del
tipo per cui la pressione di serraggio sia ottenuta tramite una lamella e non direttamente dalla vite. I
conduttori saranno riuniti a fasci entro canaline o sistemi analoghi con coperchio a scatto. Non e'
ammesso il fissaggio con adesivi.
La circolazione dei cavi di potenza e/o ausiliari dovrà avvenire all'interno di apposite canaline o sistemi
analoghi con coperchio a scatto. L'accesso a queste condutture dovrà essere possibile anche dal fronte
del quadro mediante l'asportazione delle lamiere di copertura delle apparecchiature.
In ogni caso le linee dovranno attestarsi alla morsettiera in modo adeguato per rendere agevole
qualsiasi intervento di manutenzione. Le morsettiere non dovranno sostenere il peso dei cavi ma gli
stessi dovranno essere ancorati ove necessario a dei specifici profilati di fissaggio. Nel caso in cui le
linee di uscita siano costituite da cavi di grossa sezione o da più cavi in parallelo, e' sconsigliabile il
collegamento diretto sui contatti degli interruttori in modo da evitare eventuali sollecitazioni
meccaniche. Ogni quadro, anche il più semplice, dovrà essere corredato di apposita tasca porta-schemi
dove saranno contenuti i disegni degli schemi di potenza e funzionali rigorosamente aggiornati.
Linea di alimentazione in cavo in bassa tensione
I conduttori da impiegarsi dovranno essere di tipo non propaganti l’incendio (secondo le Norme CEI
20-22) e nell’edificio residenziale anche a bassissima emissione di gas tossici. E precisamente:
N07G9-K (grado di isolamento 450/750): per gli impianti nell’edificio residenziale in cui si utilizzano
tubi protettivi in PVC o canaline in materiale termoplastico;
FG7OM1 0,6/1 kV (grado di isolamento 600/1000): per gli impianti nell’edificio residenziale in cui
si utilizzano tubazioni metalliche, canaline metalliche e cavidotti interrati; FG7OR 0,6/1 kV (grado di
isolamento 600/1000): per gli impianti nei locali tecnici esterni all’edificio residenziale in cui si
utilizzano tubazioni metalliche, tubazioni interrate, canaline metalliche;
Per i conduttori di collegamento dell’impianto di illuminazione di emergenza da soccorritore l’impianto
di sgancio di emergenza dell’energia, impianto di diffusione sonora di emergenza, impianto di
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rivelazione e segnalazione incendio l’alimentazione degli evacuatori si dovranno usare dei cavi
resistenti al fuoco tipo FTG10(O)M1 0,6/1 kV secondo la Normativa CEI 20-45.
Nell’esecuzione degli impianti sarà posta ogni cura ai fini di una corretta segregazione fisica dei
circuiti a tensione diversa ed a diverso livello di sicurezza. Si dovranno pertanto usare canalizzazioni,
separate tramite setti divisori e/o tubazioni separate per il contenimento dei seguenti gruppi di circuiti:
• Circuiti normali luce e F.M.;
• Circuiti di emergenza e uscite di sicurezza;
• Circuiti telefonici;
• Circuiti chiamata stanze degenti;
• Circuiti di diffusione sonora;
• Circuiti televisivi
• Circuiti antincendio;
• Circuiti citofonici e TVCC.
I conduttori a tensione diversa da 220 V dovranno essere alloggiati in tubazioni o scomparti diversi da
quelli destinati ai circuiti a tensione 230 / 400 V.
Non è ammesso usare la stessa canalizzazione per i vari circuiti anche se si utilizzano, per i cavi a
tensione ridotta, cavi isolati aventi lo stesso grado di isolamento di quelli a tensione più elevata.
Le sezioni minime dei conduttori impiegate nella realizzazione delle dorsali dei circuiti dovranno
essere:
• 1,5 mm² per i circuiti di segnalazione e comando;
• 2,5 mm² per le prese da 10 A e i circuiti di illuminazione;
• 4 mm² per le prese da 16 A, dorsali F.M.
I cavi unipolari di tipo N07G9-K per energia saranno inoltre contraddistinti dalle seguenti colorazioni:
• nero, grigio, marrone: fase delle linee di distribuzione;
• blu chiaro: neutri
• giallo/verde: conduttori di protezione ed equipotenziale
Per i cavi multipolari di tipo FG7OR, FTG10OM1, FG7OM1 0,6/1 kV, saranno utilizzate le
colorazioni delle anime dei singoli conduttori, per tale individuazione non saranno ammesse
nastrature di nessun tipo, soprattutto per i conduttori di protezione. I cavi di energia unipolari,
invece, saranno opportunamente contrassegnati con fascette o collari in PVC.
Non saranno ammessi altri colori ad eccezione per gli impianti di categoria zero e per i circuiti di
comando, purché diversi da quelli sopra elencati e comunque ammessi dalla Tabella CEI-UNEL 00722.
Tutti i cavi dovranno riportare stampigliato oltre al marchio IMQ, la sigla di designazione secondo le
tabelle CEI-UNEL 35011, il numero di conduttori x la sezione ed il nome del costruttore.
Tutti i cavi saranno provvisti alle due estremità di opportuni contrassegni di origine e destinazione, e di
opportuni contrassegni di identificazione lungo i percorsi nelle canaline portacavi.
I singoli circuiti utilizzatori dovranno essere opportunamente distribuiti sulle diverse fasi in modo da
contenere il più possibile lo squilibrio delle fasi.
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La differenza fra tensione a vuoto e la tensione a carico riscontrata in qualsiasi punto dell’impianto
quando siano inseriti gli utilizzatori ammessi a funzionare contemporaneamente, mantenendo costante
la tensione di alimentazione, non dovrà superare il 4%, rispetto alla tensione misurata
contemporaneamente all’inizio ed alla fine dell’impianto stesso.
In ogni caso la massima corrente, indipendentemente dalle sezioni ricavate in funzione della caduta di
tensione, non deve superare l’80% di quella ricavabile dalle Tabelle CEI-UNEL 35024-70.
Canalizzazioni
A seconda dei diversi ambienti e delle diverse normative applicate i cavi correranno entro i seguenti
tipi di TUBAZIONI:
Rigide plastiche (per posa in vista): pesanti, non propagabili la fiamma, recanti marchio IMQ,
piegabili a freddo o a caldo.
Flessibili plastiche (per posa sottotraccia): saranno utilizzati solo i tipi pesanti, recanti il marchio IMQ.
Guaine flessibili (per collegamenti esterni): saranno del tipo con anima in PVC rigido, lisce
internamente ed equipaggiate con bocchettoni di raccordo di tipo adatto alla guaina.
Tubi cavidotti a doppia parete in PVC flessibile (per impieghi sotterranei): Saranno utilizzati solo i
tipi pesanti, recanti il marchio IMQ.
Ove verrà prescritto nel progetto esecutivo i cavi correranno all’interno di opportune canaline in
materiale isolante con coperchio e setti separatori, tali canalizzazioni saranno dotate di marchio IMQ e
dovranno essere corredate di tutti i rispettivi accessori (divisori, congiunzioni, ecc..). Inoltre per i
cambiamenti di quota o direzione, si dovranno impiegare solamente gli appositi elementi (curve ad
angolo, di salita, discesa, ecc..).
I canali dovranno avere opportuni setti separatori per suddividere i cavi di energia 230 – 400V dai cavi
degli impianti speciali o in bassa tensione. Dove verranno utilizzate tubazioni incassate queste
dovranno essere di diversa colorazione in funzione dei circuiti in essi contenuti, ad esempio:
• colore nero -impianto di distribuzione forza motrice;
• colore verde -impianto telefonico;
• colore azzurro -impianto chiamata;
• colore marrone –impianto illuminazione emergenza e allarme;
• colore lilla -impianto televisivo.
Le giunzioni tra tubi protettivi flessibili corrugati, dello stesso diametro, dovranno essere effettuate
mediante opportuno giunto in PVC trasparente.
Tutte le tubazioni saranno posate con almeno il 50% di spazio non occupato da conduttori, al fine di
avere una riserva per futuri ampliamenti e garantire la massima facilità di sfilabilità dei conduttori.
Le scatole e le cassette di derivazione dovranno essere equipaggiate con tutti gli accessori (raccordi per
tubo, pressacavi, ecc.) necessari a garantire all’impianto la protezione richiesta. Le dimensione minima
ammesse per cassette di derivazione installate su canali posacavi o conduttura di dorsale 150x110 mm
(o equivalente) per le cassette di derivazione, di transito o di attestazione all’interno dei locali è di 100
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mm di lato.
In tutti i casi le cassette e le scatole devono essere costruite in modo che nelle condizioni usuali di
installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei. Inoltre le cassette e le scatole devono essere di
materiale e di costruzione tali da sopportare senza deformazione le sollecitazioni meccaniche e
termiche a cui vengono sottoposte durante le fasi di esercizio.
Le cassette o le scatole in materiale termoplastico devono essere autoestinguenti. Il coperchio delle
stesse cassette o scatole deve essere apribile solo con attrezzo, per consentire l’ispezione all’interno ed
essere opportunamente contrassegnate.
Le parti in tensione devono essere protette contro i contatti accidentali.
Il collegamento dei conduttori deve essere effettuato con idonee morsettiere fissate in maniera tale da
evitare l’allentamento, dei conduttori stessi, per vibrazioni. All’interno delle cassette poste lungo le
dorsali le morsettiere saranno di tipo fisso e componibili, mentre nelle cassette poste all’interno dei vari
locali saranno in policarbonato, di tipo “compatto”, unipolari a più vie con l’esclusione tassativa di
derivazioni eseguite con nastro isolante o con morsetti di tipo “a mammouth”. Il serraggio dei
conduttori dovrà essere di tipo indiretto. La suddivisione tra gruppi di morsetti di tipo componibile
appartenenti a fasi diverse dovrà avvenire mediante separatori: Per ogni tipologia di morsettiera la
tensione di isolamento dovrà comunque essere coerente con quella dei cavi che ivi saranno attestati.
I canali e le cassette dovranno essere contrassegnate in maniera visibile con sigle che verranno
concordate in sede di D.L., i contrassegni saranno di materiale inalterabile nel tempo e applicati con
sistemi che ne garantiscano un fissaggio permanente.
Tutte le cassette dovranno essere contrassegnate in maniera ben visibile con etichette adesive in tela
plastificata (dim. 14x19 mm o 22x40 mm), indicanti il circuito di appartenenza e poste, per quanto
possibile, sul fianco della cassette in linea o in prossimità delle condutture in ingresso; diversamente
dovranno essere contrassegnate sul retro del coperchio qualora sussistano fattori estetici o finiture delle
superfici che rivestano carattere artistico.
I canali dovranno essere contrassegnati almeno ogni 10 m, con targhette colorate in tela adesiva,
ovvero con piastrine in alluminio verniciato o PVC colorato, fissato ad incastro sul bordo o sul fondo
dei canali per l’individuazione delle varie reti. Le targhette o le piastrine dovranno avere una superficie
visibile di almeno 5000 mm² (dim. 100x50 mm). Opportune tabelle per l’identificazione dei colori
costruite in materiale e con scritte inalterabili dovranno essere poste entro i locali tecnici dedicati
all’installazione dei quadri di zona, nei cavedi elettrici e nel locale cabina elettrica; qualora i quadri
elettrici si trovino all’esterno dei locali dedicati, le tabelle dovranno essere poste nell’apposita tasca
porta schemi all’interno dei quadri stessi.
Negli attraversamenti di solai e delle pareti, con caratteristiche REI, saranno installate apposite barriere
tagliafiamma tali da ripristinare la compartimentazione antincendio originaria dei solai e pareti
attraversate dalle reti di canalizzazione, passerelle e tubazioni. Tutti i materiali per tale esecuzione
dovranno avere una classificazione minima REI 90, dovranno essere provvisti di certificazione di
collaudo e di relazione di prova secondo le norme e decreti attualmente in vigore.
I cavidotti esterni, i pozzetti e i relativi scavi indicati negli elaborati grafici del presente progetto opere
impianti elettrici e speciali risultano quantificati e computati negli elaborati progettuali relativi alle
opere impianti meccanici e termotecnici e alle opere architettoniche.
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Impianto di distribuzione Forza Motrice
Alimentazione gruppi di spinta VVF da Q1VVF
Impianto di illuminazione ordinaria
E’ prevista l’installazione di apparecchi dotati di messa a terra e con grado di protezione adatto al tipo
di ambiente in cui sono collocati; saranno di tipo tale da consentire una facile pulizia e limitare al
massimo accumuli di polvere.
Nei vari ambienti è stato previsto un livello di illuminamento in accordo con quanto prescritto dalle
norme UNI.
Piano seminterrato
In alcuni locali del piano seminterrato verranno sostituiti i corpi illuminanti come indicato nelle tavole
di progetto. Sono previste plafoniere ad incasso da 3x14W, 4x14W e 2x55W con gradi di protezione
indicati nelle tavole di progetto; l’alimentazione delle plafoniere avverrà tramite cavo posato su
tubazione esterna.
Nei locali WC l’illuminazione è prevista tramite faretti posati in controsoffitti.
Piano terra, piano primo e piano secondo
In tali locali verranno sostituiti i corpi illuminanti indicati nelle tavole di progetto.
Sono previste plafoniere ad incasso e faretti con le caratteristiche (potenza, grado di protezione, etc.)
indicate nelle tavole di progetto.
Impianto di illuminazione emergenza
L’impianto di illuminazione normale verrà integrato con delle plafoniere di emergenza autonome e/o
alimentate da gruppo soccorritore dedicato alla luce di emergenza, per poter assicurare una buona
visibilità, in caso di emergenza, delle vie di esodo.
L’illuminazione di emergenza verrà realizzata mediante l’installazione di:
•
apparecchi dedicati all’illuminazione di emergenza tipo OVA serie DOMINA o equivalente da 8W
e 24W, tensione di alimentazione 230V, con grado di protezione minimo pari a IP65 da installarsi
a parete o soffitto; tali apparecchi verranno alimentati, nel caso di mancanza ENEL, da un gruppo
17
•
soccorritore per illuminazione di emergenza;
per l’indicazione delle vie di fuga e uscite di sicurezza verranno utilizzati degli apparecchi
completi di pittogramma indicante l’uscita di sicurezza, tipo OVA serie DOMINA o equivalente,
con grado di protezione minimo pari a IP65.
Il gruppo soccorritore dedicato ad alimentare gli apparecchi di illuminazione di emergenza 230V sarà
del tipo POWERSIN EP OVA o equivalente da 6000VA 230V/230V con uscita di tipo permanente /
non permanente, autonomia non inferiore a 3h, completo di batterie.
Da tale soccorritore verrà alimentato il quadro Q.1EM di gestione e protezione dei circuiti luce di
emergenza. Le linee di alimentazione degli apparecchi di illuminazione dovranno essere del tipo
FTG10OM1 0,6/1kV resistenti al fuoco.
Si dovrà inoltre prevedere a:
•
installazione di un impianto di segnalazione ottico acustica, all’interno dell’ufficio a piano terra,
per la gestione degli allarmi di scattate protezione del quadro Q.1EM e degli allarmi del gruppo
soccorritore.
Impianto di rivelazione e segnalazione incendio
Sarà realizzato un impianto di rivelazione incendio “tipo intelligente” in tecnica analogica a servizio
della struttura. La centrale rivelazione incendio verrà posta nell’ufficio a piano terra.
Gli elementi in campo risultano tutti posizionati nelle tavole grafiche progettuali. Gli elementi
principali dislocati in campo saranno essenzialmente:
•
rivelatore termovelocimetrico intelligente: sarà realizzato con microprocessore a bordo, collegabile
ad anello, conforme alle norme EN54, auto indirizzanti compatibili con centrale di allarme
incendio tipo 808004 Esser, completi di indicatore di allarme a led rosso. Il rivelatore di calore sarà
in grado di percepire sia il gradiente termico nell’unità di tempo che la soglia di massima
temperatura (58°C). Sarà completo di isolatore di linea ai corto circuiti;
•
rivelatore ottico di fumo intelligente: sarà realizzato con microprocessore a bordo, collegabile ad
anello, conforme alle norme EN54, auto indirizzanti, completi di indicatore di allarme a led rosso.
Il rivelatore ad effetto Tyndall sarà adatto a rilevare fumi di tipo visibile. Sarà completo di
isolatore di linea ai corto circuiti;
•
rivelatore multipla tecnologia “3D” intelligente: sarà realizzato con microprocessore a bordo,
collegabile ad anello, conforme alle norme EN54, auto indirizzanti, compatibili con centrale di
allarme incendio tipo 808004 Esser, completi di indicatore di allarme a led rosso. Rivelatore di
incendio adatto per ambienti ad alto rischio, integra tre grandezze di misura: ottica di fumo,
termovelocimetrica e termo massimale.
•
pulsante di emergenza antincendio sottovetro autoindirizzante: Pulsante autoindirizzante per la
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segnalazione manuale di incendio su sistemi a loop con centrali IQ8 CONTROL ESSER,
attivazione a pressione frontale, in plastica trasparente, ripristino tramite apposita chiave, collegato
alla stessa linea ad anello dei rivelatori, microprocessore installato a bordo con autoindirizzamento
del pulsante e trasmissione dati a centrale, in colore rosso a montaggio sporgente, scritta
“ALLARME INCENDIO” riportato in modo ben visibile, led di allarme uscita per la ripetizione a
distanza dell’allarme e di un frontale per la segnalazione di fuori servizio. Completo di isolatore di
linea ai c.a.;
•
elettromagneti per porte REI: le porte tagliafuoco, che durante l’attività lavorativa dovranno essere
mantenute in posizione aperta, saranno dotate di elettromagnete di ritenuta e pulsante di sblocco.
L’allarme incendio o l’intervento dell’operatore sgancerà tutti gli elettromagneti;
•
pannello ottico-acustico allarme incendio: pannello con lampade a macrodiodo luminoso con
segnalazione ottico-acustica intermittente, scritta “ALLARME INCENDIO” riportata su fondo
rosso per una più chiara interpretazione, corredato di in controllo funzionale azionabile
magneticamente e da un led di controllo di linea attiva, tensione di a.limentazione 24Vdc, corrente
a riposo 25mA, corrente di allarme 75mA, pressione acustica 90dB a 1 mt.;
•
moduli e ripetitori.
Impianto di gestione di emergenza zona filtri a prova di fumo
L’impianto di gestione di emergenza zona filtri a prova di fumo dovrà essere conforme a quanto
indicato nel DM 18/09/2002 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazione, la costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private”.
Trattandosi di edificio esistente non si applicano le disposizioni di cui ai punti 5.1, commi 2 e 3 (come
da relazione tecnica per l’ottenimento del Parere di Conformità Antincendio). Pertanto nei filtri non
saranno previste le intercettazioni degli impianti né il monitoraggio dello stato degli stessi.
Impianto di diffusione sonora annunci di allarme
È prevista la realizzazione di un impianto di diffusione sonora annunci di allarme conforme alla norma
EN60849 (CEI 100-55) adatto per messaggistica di allarme per evacuazione costituito da:
-
riproduttore di messaggi pre-registrati diagnosticato completo di messaggi di allerta ed
evacuazione;
n° 2 unità di potenza da 240W con uscita 0/100V con alimentatori indipendenti;
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-
un sistema di diagnostica per amplificatori e linee altoparlanti.
Il sistema è inoltre completo di n° 1 microfono diagnosticato in armadietto rosso da muro, che avrà la
massima priorità ed una base microfonica da tavolo per annunci di servizio e ricerca persona.
Sono previsti inoltre diffusori a plafone per il piano terra, primo e secondo, proiettori di suono per le
cucine e trombe per il sottotetto. Tali diffusori dovranno essere collegati al rack tramite cavo resistente
al fuoco FTG10OM1.
Il tecnico
Ing. Silvano Favaretto
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