«In città 300% di guasti in più E il personale è insufficiente»

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GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012
LA SICILIA
CATANIA .33
Allarme
dei sindacati
La Filctem Cgil, Flaei Cisl e
Uilcem Uil denunciano
carenze nel servizio di
approvvigionamento elettrico
«In città 300% di guasti in più
E il personale è insufficiente»
Chiesto un piano di investimenti in base ai dati dell’Autorità per l’energia elettrica
«A Catania e in Sicilia, la durata media
annuale delle interruzioni del servizio
elettrico per l’anno 2011 è il 300% in
più rispetto alle regioni del nord. E
questo al netto del fenomeno dei furti di rame».
E’ la denuncia di Fabrizio Frixa,
Franco Anello e Giovanni Santagati,
segretari provinciali delle organizzazioni di categoria Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uilcem Uil che aggiugnono: «L’assenza nel tempo di importanti investimenti Enel sugli impianti è causa di
un numero di guasti ingestibile dall’attuale personale in organico il quale, fortemente sottodimensionato, riesce solo con grandi sacrifici ad assicurare la continuità del servizio».
Le tre sigle sindacali, unite in questa
lotta comune per i diritti dei lavoratori, ricordano le tante proteste e segnalano un ulteriore aggravarsi della
situazione: «Enel, non avendo previsto
un adeguato piano di nuove assunzio-
ni, costringe di fatto i lavoratori a sostenere piani di reperibilità al di fuori
dalle normative contrattuali, tanto che
per assicurare il servizio all’utenza sono costretti a lavorare senza soluzione
di continuità quasi quotidianamente e
questo in assenza di eventi eccezionali. Dopo aver effettuato numerose assemblee abbiamo constatato un diffuso malessere tra i lavoratori. I gap
strutturali degli impianti, al limite della incolmabilità, non possono essere
affrontati raddoppiando i carichi lavorativi. Occorre mettere in atto un serio
piano organico di investimenti ed assunzioni».
I tre sindacati di categoria, per dimostrare quanto denunciato suggeriscono di mettere da parte i «trionfalistici comunicati dell’azienda» e di leggere la relazione annuale sullo stato
dei servizi dell’Autorità per l’energia
elettrica e il gas (datata 31 marzo
2012): «La Sicilia e Catania, in partico-
lare, sono penalizzate dai piani strutturali per gli investimenti messi in atto da Enel. E purtroppo va ancora peggio per il servizio elettrico fornito in
media tensione, che interessa gran
parte del nostro tessuto produttivo.
Dai dati forniti dall’Autorità si evince
come nel 2011 il valore medio delle
interruzioni transitorie per cliente in
media tensione (20.000 V) per la Sicilia sia stato (almeno) di 10 volte superiore a rispetto altre regioni del nord
Italia. E’ chiaro, dunque che le politiche d’investimento dell’Enel sono penalizzanti per il nostro territorio. E
questo, insieme ad altri fattori, non
solo rende molto improbabile la possibilità di nuovi insediamenti industriali, ma pone anche seri dubbi sulla sopravvivenza dell’attuale tessuto
che insiste nella nostra provincia».
Fabrizio Frixa, Franco Anello e Giovanni Santagati sottolineano il rischio
per i lavoratori di Enel di non poter rispettare le scadenze previste dalla
Carta dei servizi: «Per tutelare i diritti dei lavoratori e degli utenti, le segreterie provinciali di Filctem-Cgil, FlaeiCisl e Uilcem-Uil comunicano sin d’ora che sono pronte a iniziative di protesta, se dovessero riscontrare il perseverare di un atteggiamento aziendale che non intenda riavviare un indispensabile e ormai indifferibile miglioramento del servizio elettrico nel
nostro territorio».
IL NODO DELL’ALLACCIANTE TRA CATANIA E LA RIVIERA DEI CICLOPI
Collettore fognario, completamento affidato al commissario
Marco Lupo, soggetto attuatore dell’ufficio
del Commissario per l’emergenza bonifiche
e la tutela delle acque in Sicilia ha emanato
l’ordinanza (n. 391 del 6 agosto) con la quale «assume le funzioni e i poteri del Comune
di Catania negli interventi per la rete fognaria relativamente alla manutenzione e ristrutturazione del collettore vecchio allacciante di Catania, esclusivamente ai fini della velocizzazione delle procedure tecnicoburocratiche-amministrative, come stabilito nella riunione del tavolo tecnico svoltosi
il 23 luglio».
Il commissario Lupo utilizzerà le risorse
stanziate dalla Giunta regionale per interventi nel settore idrico, fognario e depurativo per 2.150.000 e 450.000 euro, destinati a
interventi in un tratto franato sotto via Crociferi e per smaltire quanto presente nel col-
lettore nelle zone precedenti al sifone della
metropolitana di via Galatea. L’intervento è
legato alla nascita del collettore dei reflui
della Riviera dei Ciclopi che, preso in mano
dalla struttura commissariale, è stato approvato come progetto esecutivo e cantierabile alla fine del 2011 con la prescrizione che
potrà essere appaltato quando sarà reso funzionale l’allacciante catanese nel quale dovrà
versare i reflui perché siano portati al depuratore di Pantano d’Arci. Ricordiamo che
quest’ultimo collettore, progettato nel 2004,
accoglie i reflui da Capomulini sud fino ad
Ognina, cioè fino a via Timoleone dove si lega all’allacciante, che lungo la costa catanese giunge a Pantano d’Arci.
L’allacciante ha conosciuto tante difficoltà
come l’attraversamento della metropolitana
a Piazza Galatea e la creazione di un sifone
(nel 1984) che non è stato mai collaudato.
I tecnici e gli amministratori sono stati
concordi nell’affidare alla struttura commissariale il progetto per velocizzarne l’attuazione e il sindaco castellese, Filippo Drago,
ha per questo ringraziato Raffaele Stancanelli per aver sostenuto un’opera che cambierebbe il volto della nostra costa. Non dimentichiamo infatti che i nostri scogli, per l’assenza del collettore castellese e per la poca
funzionalità dell’allacciante catanese, stanno soffrendo. Inoltre, stiamo subendo il giudizio della Corte di giustizia europea per le
procedure di infrazione nel collettamento e
depurazione delle acque; per questo ieri a
Palermo erano convocati molti comuni della provincia per l’accordo di programma
quadro per l’attuazione degli interventi.
ENRICO BLANCO
I LAVORI IN CORSO AL POLICLINICO: ENTRO IL 2013 IL TRASFERIMENTO DEL FERRAROTTO
«Serpentone», consegnati locali del Lotto A
Consegnata ieri, alla presenza del direttore generale Armando Giacalone, del direttore amministrativo Giuseppe Di Pietro
e di una rappresentanza di dirigenti amministrativi, una prima tranche dei locali
del lotto A (Corpi D4-D5-E) oltre ad una
porzione di area esterna adiacente all’edificio comunemente chiamato “Serpentone”, per la sua forma sinuosa, che in anticipo sulla consegna dell’opera prevista per
la metà dell’anno 2013 sono stati ultimati
e resi disponibili, per poter a breve ospitare gli uffici amministrativi dell’Azienda
Policlinico-Ove.
I locali in oggetto saranno infatti adibiti a sede del dipartimento amministrativo,
e permetteranno di realizzare concretamente quella fusione di uffici e funzioni
amministrative indispensabili ad assicurare l’efficienza dell’Azienda e di svuotare il
vecchio presidio “S Marta”, attuale sede di
gran parte degli uffici amministrativi della struttura sanitaria. I locali ultimati comprendono 4 aule per seminari, 2 sale meeting e circa 70 stanze per il personale distribuiti su 3 piani. Le operazioni di trasloco inizieranno i primi giorni di settembre
per completarsi entro il prossimo autunno.
«La consegna di ieri - si legge in una nota - rappresenta un grosso traguardo per
l’Azienda se si considera che nel luglio
2009 i lavori del serpentone avevano subito un’interruzione per la rescissione del
contratto nei confronti della ditta appaltatrice originaria, inadempiente, e del
contenzioso legale ancora pendente. Nel
2011 si era affidato l’appalto all’attuale
ditta e dal quel momento i lavori sono andati avanti speditamente. Tutto fa sperare che entro il 2013 l’opera possa essere
integralmente ultimata e consegnata, così il “Ferrarotto” potrà essere trasferito al
“serpentone”».
ZONA FRANCA URBANA
«SI RIATTIVINO I BENEFICI PER L’AREA DI CATANIA - LIBRINO»
«Bene l’approvazione da parte del Cipe delle risorse necessarie per
l’attivazione della Zona franca urbana di Caltanissetta, ma non ci si dimentichi
di quella di Catania a sostegno dell’imprenditoria locale». Lo ha affermato,
pochi giorni dopo il sì del Comitato Interministeriale per la programmazione
economica alle agevolazioni per l’area nissena, il deputato regionale del PdL
Nino D’Asero. Con lui il parlamentare nazionale e coordinatore cittadino del
PdL Vincenzo Gibiino. «Queste zone – ha spiegato D’Asero – erano state
concepite, con un provvedimento di legge nazionale nel 2007, per dare un
valido aiuto a vecchie e nuove imprese che intendevano dare impulso a zone
svantaggiate. Sgravi – ha continuato – che avrebbero dovuto incentivare gli
imprenditori ad impiantare le loro attività in queste aree grazie all’esonero
quinquennale dell’imposta sui redditi, dell’Irap, dell’Ici e dei contributi
previdenziali. Il Cipe, però, non ha mai finanziato quanto previsto dall’allora
governo Berlusconi, cancellando di fatto queste esenzioni. Erano stati stanziati
quasi 100 milioni di euro, circa 7 milioni e mezzo dei quali per la Zfu di Catania».
«Spingiamo affinché anche per l’area di Catania Librino - ha affermato
Vincenzo Gibiino – vengano stanziati i finanziamenti. Con la riduzione dei costi,
da una parte, e la razionalizzazione della spesa, dall’altra, sono convinto che
con l’attuale governo si possano trovare le risorse anche per la Zfu etnea».
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