Società Italiana di Sociologia Presidenza Nazionale SOCIETA’ ITALIANA DI SOCIOLOGIA La Società Italiana di Sociologia è un’associazione scientifico-professionale che da oltre 20 anni opera a tutela e sviluppo della professione sociologica, che promuove la diffusione della sociologia e il consolidarsi dei suoi ambiti applicativi a livello territoriale, nazionale ed internazionale. Interagisce fattivamente con le Istituzioni e con la Comunità scientificoprofessionale, contribuendo alla valorizzazione del sapere sociologico ed incoraggiando i suoi concreti utilizzi nella società contemporanea. Proposta di Legge Regionale concernente il Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio D.G.R.321/2013 OSSERVAZIONI per l’AUDIZIONE del giorno 11 febbraio 2014 Criticità rispetto ad una norma regionale assente La proposta di legge regionale sul Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio, è un'opportunità che viene offerta ai cittadini del nostro territorio e a quanti operano nel settore, che, per anni, hanno pagato la non recezione di una legge importante, quale la Legge quadro 8 novembre 2000, N.328. Il non aver ancora provveduto all'aggiornamento delle vigenti normative regionali del sistema dei servizi sociali, infatti, ha comportato diverse difficoltà: aver continuato a dettare solo “Linee guida” in merito a questa materia, ha determinato un sistema disomogeneo di interventi socio-sanitari e disparità intraregionale, ed ha generato confusione a coloro che hanno dovuto gestire il sistema di governo locale; aver continuato a riferirsi ad una normativa regionale precedente alla L.328/2000 ha denaturato la politica sociale stessa, denominando gli interventi e servizi sociali come “assistenziali”, richiamando ad una politica settoriale e non di vera SoIS – Società Italiana di Sociologia Via Paolo Savi, 40 – 00169 Roma Cod. Fiscale 94029800300 www.societaitalianasociologia.it E-mail: [email protected] 1 integrazione. Per lo stesso motivo si è continuato a parlare di "progettazione", e non di “servizio”. non essere riusciti a dare forza (nel senso di riconoscimento giuridico) ad un istituto fondamentale, quale quello del Distretto Socio-Sanitario, ha causato forme di gestione diverse da distretto a distretto. L'Istituto dell'Accordo di Programma, non è stato la soluzione ottimale per il Distretto Socio-Sanitario, perchè troppo debole giuridicamente per garantire servizi sociali essenziali. non aver dato autonomia giuridica al Distretto, ha generato diverse tipologie di gestione (Comunità Montane, Aziende Speciali, Consorzi ect....), con altrettante diverse gestioni degli Uffici di Piano. non aver uniformato le modalità operative dei Distretti, come per esempio la mancanza di indicazioni utili alla stesura dei Piani di Zona (specialmente nella prima parte del testo), ha lasciato alla discrezionalità dei distretti l’inserimento dell’analisi dei bisogni e dell’offerta dei servizi sul territorio, indispensabile alla programmazione degli interventi. Proposta di Legge Regionale D.G.R. 321/2013: imprescindibilità del ruolo del sociologo In riferimento alle criticità evidenziate sopra, la Proposta di Legge regionale viene accolta con entusiasmo e condivisione nei principi generali e nella riappropriazione da parte della Regione Lazio, delle proprie funzioni legislative e programmatorie. Tuttavia, in questa sede chiediamo di approfondire alcuni aspetti della proposta stessa: in considerazione della volontà di istituire un sistema integrato di servizi sociali, risulta fondamentale ridefinire la terminologia utilizzata per indicare l’ambito territoriale ottimale. Rilevando che l’integrazione socio-sanitaria viene considerata come una delle parti della politica sociale, sarebbe opportuno nominare l’ambito territoriale “Distretto Sociale”, evitando di generare confusione nei territori, sia a livello istituzionale, sia a livello operativo; in merito ai LIVEAS (Art.20), si sottolinea la necessità di adattarli maggiormente all’attuale situazione socio-demografica della Regione Lazio, in considerazione del fatto che quelli proposti si riferiscono ad un bisogno rilevato nel 2001, dal Ministero. SoIS – Società Italiana di Sociologia Via Paolo Savi, 40 – 00169 Roma Cod. Fiscale 94029800300 www.societaitalianasociologia.it E-mail: [email protected] 2 Un’attenzione particolare all’Ufficio di Piano. Nonostante la soddisfazione riscontrata per l’importanza attribuita allo stesso (Art.3), si chiede di non rimandare ad atti successivi l’organizzazione e la definizione del personale di questo Ufficio, tenendo in considerazione le seguenti osservazioni: • tale Ufficio non deve dipendere della fragilità giuridica del Distretto. Insistere nella costituzione di una Istituzione non avente autorità giuridica, come possono essere le Unioni dei Comuni o le Convenzioni (Art.33), determina la subordinazione di tale struttura al Comune delegato alle funzioni, senza superare le criticità attualmente in essere; • con la costituzione delle Unioni dei Comuni o Convenzioni e con l’obbligo di rispettare l’Art.30, comma 4, del TUEL, verrebbe meno la salvaguardia dei professionisti che per tutti questi anni hanno operato precariamente all’interno degli Uffici di Piano; • l’importanza del contributo dato dai Sociologi inseriti negli Uffici di Piano in questi anni di attività. L’attività professionale del sociologo ha assunto frequentemente conoscenze, una valenza competenze, strategica ed innovativa, strumenti operativi che attraverso hanno consentito l’attivazione di nuovi servizi, la realizzazione e verifica di progetti sperimentali, la gestione di importanti processi di trasformazione del sistema socio-sanitario in relazione ai mutamenti culturali e ai mutamenti delle attese e delle condizioni di vita dei cittadini, ai nuovi orientamenti legislativi, ai crescenti vincoli finanziari ed organizzativi. Le attività oggetto della professione di sociologo, fondate su metodologie e tecniche specifiche, volte allo studio, alla ricerca, alla consulenza, alla progettazione, all’analisi, alla valutazione empirica ed all’intervento sui fenomeni, sui processi, sulle strutture, sulle aggregazioni, sui gruppi, sulle organizzazioni e sulle istituzioni sociali, hanno permesso alle stesse di agire sui cosiddetti diritti sociali, che, insieme a quelli civili e politici, determinano e definiscono il concetto di cittadinanza. Inoltre, l’analisi e la pratica sociologica hanno permesso di conoscere realmente i bisogni territoriali emergenti con la conseguente individuazione degli obiettivi prioritari, legando i processi decisionali ai bisogni reali. Pertanto, si reputa fondamentale dare continuità a quanto già SoIS – Società Italiana di Sociologia Via Paolo Savi, 40 – 00169 Roma Cod. Fiscale 94029800300 www.societaitalianasociologia.it E-mail: [email protected] 3 esistente nei Distretti, prevedendo che la funzione di Responsabile/Coordinatore degli Uffici di Piano venga attribuita al Sociologo, anche in considerazione del fatto che il coordinamento e la gestione della ricerca sociale e valutativa, sono proprie della sua formazione sin dall’istituzione del primo corso universitario a Trento nel 1962. • Nello specifico il Sociologo risulta figura fondamentale in un Ufficio di Piano in quanto in grado di esercitare funzioni, anche a livello dirigenziale, di coordinamento, programmazione e gestione nelle politiche sociali. Il Sociologo fa ciò su un nuovo livello di governo che, a partire dalla Legge 328/2000 richiede capacità progettuale e strategica, in termini di indirizzo e orientamento, ma anche di costruzione del consenso fra gli attori coinvolti. Quindi le parole chiave che hanno profondamente innovato, il sistema di welfare italiano, a partire da questa legge e che mettono bene in evidenza l’opportunità della presenza del Sociologo, sono principalmente rete e processo. Ci si riferisce alla rete per indicare le relazioni tra i diversi soggetti chiamati a dare il loro contributo alla costruzione del welfare locale territoriale, descritto con il piano di zona, quindi coprogettazione, coordinamento, condivisione. E’ cambiato inoltre il modo di programmare le politiche sociali: non più top-down ma botton-up, dal basso e questo richiede agli enti locali capacità di “governare i processi” e quindi le relazioni, con le ASL, con i soggetti di Terzo Settore, con i sindacati e tutti gli Stakeholders del territorio. Ci si riferisce, invece, al processo in quanto, prima della Legge 328/2000, l’assistenza veniva erogata in modo estemporaneo, in situazioni di emergenza, non programmata e non organizzata. Con la L. N. 328/2000, si inizia, appunto, a parlare di processo, sia come iter per addivenire ad un determinato obiettivo, sia come organizzazione per erogare un determinato intervento/prestazione. Nel processo sono anche incluse le attività di monitoraggio e valutazione che precludono e portano alla qualità dei servizi. Tutto ciò, per l’Ente pubblico, regista di tali processi, si concretizza in un sistema di attività, svolte per esso, in primis dall’Ufficio di Piano, ufficio di gestione e attivazione delle decisioni del Comitato Istituzionale dei Sindaci. SoIS – Società Italiana di Sociologia Via Paolo Savi, 40 – 00169 Roma Cod. Fiscale 94029800300 www.societaitalianasociologia.it E-mail: [email protected] 4 • Si vuole infine sottolineare l’esperienza di alcuni Distretti, in cui, per anni si sono attivati gli Osservatori Sociali, nati come progetti a se e poi confluiti negli Uffici di Piano in quanto svolgono funzioni proprie di quest’ultimo. In essi hanno lavorato e lavorano Sociologi e Statistici che con il loro lavoro hanno permesso e permettono di continuare a monitorare il bisogno sociale e le problematiche emergenti relative al territorio di riferimento; permettendo altresì di monitorare e valutare l’andamento dei servizi e la qualità degli stessi. Nella speranza che quanto sopra possa essere un contributo critico ma utile a ridefinire alcuni aspetti della proposta di legge, Grazie per l'attenzione. Roma, 10/02/2014 SoIS – Società Italiana di Sociologia Patrizia Magnante Presidente Nazionale SoIS – Società Italiana di Sociologia Via Paolo Savi, 40 – 00169 Roma Cod. Fiscale 94029800300 www.societaitalianasociologia.it E-mail: [email protected] 5