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Nicola Politano | 1
Musicista precoce, già all’età di nove anni suona con abilità la tromba nella
Banda di Amantea, diretta dal Maestro Mario Aloe.
Studia da autodidatta (con molta passione ed evidente profitto) armonia, contrappunto, composizione,
orchestrazione e strumentazione per banda.
Suoi brani bandistici sono stati premiati in vari concorsi di composizione originale per banda ed eseguiti, tra gli
altri, anche dalla Banda dei Carabinieri, diretta dal Maestro Borgia.
Inoltre, la sua attività di compositore non si limita alla sola musica per banda poiché ha composto anche musica
sinfonica, operistica, sacra (sia vocale che strumentale), da camera, leggera e folkloristica.
Nicola Politano appartiene alla categoria degli autodidatti, è un dinamico autore di musica sacra, vocale e
strumentale e soprattutto di marce, che vengono tenute in considerazione ed eseguite per il loro valore artistico
dai più rinomati complessi nazionali fra i quali la Banda dei Carabinieri.
Ossequioso della forma classica e delle tonalità tradizionali, Politano ha trasfuso nelle sue composizioni la sua
alata fantasia, che si manifesta in una vasta gamma di sentimenti e di sensazioni; l’amore appassionato,
l’allegria, la tristezza, il dolore, gli affetti familiari, il calore umano della gente del Sud, i ritmi e i suoni della vita
quotidiana.
Questa poetica è espressa con notevoli risultati in “Impressioni mediterranee”, un poema sinfonico di vasto
respiro, che presenta una musicalità, a volte dolente e triste, a volte serena e gioiosa, sempre immersa nella descrizione di paesaggi solari, e in “Una rosa per il re”, una dolcissima fantasia che adombra una storia d’amore
a lieto fine, meritevole di essere trasformata in melodramma con un opportuno libretto. Il compositore ha
ottenuto numerosi attestati e riconoscimenti da accademie culturali e da istituzioni musicali nazionali.”
(dall’articolo di Vincenzo Segreti per “La Provincia” del 10 settembre 2003)
“Una vita per la musica”
Tratto dal sito www.amanteaninelmondo.it - Nicola Politano | 1
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La mia amicizia con Nicola si perde “nella notte dei tempi”.
Riandando indietro negli anni, mi tornano alla mente le serate invernali trascorse nel retrobottega del suo salone in
compagnia della sua chitarra con la quale viveva in simbiosi e le cui note facevano da sottofondo alle nostre
confidenze giovanili.
Dai suoi sfoghi, accorati e spontanei, traspariva tutta la durezza di un’infanzia e di una giovinezza segnate dal
sacrificio e dal lavoro affrontato con la forza della consapevolezza di essere l’unico sostegno per la sua adorata
famiglia…
Essa era il suo primo grande amore e, solo un gradino più sotto, veniva la passione per la musica nella quale
trovava l’evasione dal quotidiano e la pace dello spirito.
Non c’era giorno che non mi proponesse l’ascolto di una sua “nuova marcia” o di una”sinfonia” che gli frullava per
la testa, sin dal mattino, e che era ansioso di trascrivere appena il lavoro gliene dava l’opportunità.
Non sono mai stato un fine conoscitore della musica, ma Nicola era capace di coinvolgermi e farmi vivere le sue
stesse sensazioni mentre (con la bocca) accennava le sue “arie”, ad occhi chiusi, dirigendo un’immaginaria
orchestra sottolineando la funzione melodica di ogni strumento chiamato in causa.
Quella di Nicola, in parole povere, era una vita “vissuta fra le note” che, più che le parole, rappresentavano la sua
genuina forma di espressione.
Ed era questa sua capacità di espressione che dava un tocco quasi magico alle note della sua tromba nelle
strazianti marce che accompagnavano il rito della processione delle “varette” e che liberavano l’intenso dolore che
gli gravava nel petto.
La famiglia, il lavoro e la musica assorbivano tutto il suo tempo… poi giunse l’amore per la donna della sua vita, un
amore che, in sintonia con la sua esistenza, non poteva che essere travagliato e pieno di difficoltà, infine superate
con un felice matrimonio coronato dalla nascita di una figlia meravigliosa.
Come una colonna sonora, è la musica a sottolineare gli eventi e la trasformazione emotiva dell’artista in una
maturazione che si avverte nel confronto fra composizioni di epoche diverse, un confronto non tanto tecnico (non
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ne sarei capace), quanto emozionale nel quale, pur sempre, qualche clarino sta a ricordare, seppure
inconsciamente, i segni del passato.
Ora con Nicola mi incontro di rado.
I problemi della vita ci hanno materialmente allontanato, ma in ogni incontro riprendiamo il filo dei nostri discorsi,
quasi che non li avessimo mai interrotti.
E ieri sera c’ero anch’io fra la folla che gremiva la Cattedrale per il concerto del Maestro Nicola Politano, anche io
commosso (come lui), anche io felice (come lui) immerso nelle onde di musica sprigionate dagli ottoni nella
penombra delle navate.
Pino Del Pizzo
Di seguito alcuni video che parlano di lui e delle sue composizioni:
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