21 LA PROVINCIA VENERDÌ 13 MARZO 2015 La robotica a Lecco fa scuola Un master di specializzazione Accordo con l’università di Cagliari: tirocinio di sei mesi in ostetricia Nuova tecnica mininvasiva. «Innumerevoli i benefici per il paziente» 2 Tumori della pelle 3 1.Una visita di prevenzione dermatologica promossa dalla Lilt 2. L’abbigliamento può essere pericoloso per la salute a causa dei tessuti tossici 3 .La presidente della Lilt, l’oncologa Silvia Villa La chirurgia robotica fa scuola. A cinque anni dall’introduzione del robot chirurgo, l’ospedale di Lecco diventa sede di un master di specializzazione in chirurgia minivasiva tramite robot. Il nome, master, non è ancora ufficiale, mal a sostanza non cambia: si viene così a realizzare un ambizioso progetto accarezzato da tempo dall’azienda ospedaliera. Nei giorni scorsi, infatti, è stato avviato un rapporto di collaborazione tra l’ospedale Manzoni e l’Università di Cagliari: l’accordo consentirà agli specializzandi della Clinica di ostetricia e ginecologia del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, dell’ateneo sardo, di frequentare per sei mesi l’ostetricia e ginecologia di via dell’Eremo, diretta dal primario Antonio Pellegrino. L’obiettivo è acquisire maggiori competenze nel campo della chirurgia robotica. Si comincia il 1° maggio il progetto di educazione alimentare della onlus e collaborando attivamenteagliinterventiinclasseconl’integrazione di alcune tematiche relativeaglisprechi:ibimbihannocosìricevuti le prime indicazioni basilari sull’importanza del riutilizzo del cibo e della minimizzazione degli sprechi. A conclusione dei progetti nelle scuole per l’anno scolastico in corso, da ricordare anche l’iniziativa svoltasi nel giardino della sede Lilt di Merate, con la prima edizione della “Festa della Prevenzione”: un pomeriggio di giochi e merenda all’insegna della prevenzione, con quiz sulla corretta alimentazione e con la premiazione deglielaboratiprodottidairagazzisul tema della sana alimentazione e del tabagismo. Quanto al fumo, tra i ragazzi più grandi, medie e superiori, si punta proprio a combattere il tabagismo:ilfumoèinfattiunodeiprincipali e più certi fattori scatenanti delle neoplasie, con effetti che si riscontrano a lungo termine in età adulta. Alla fine dell’anno scolastico 2014, in concomitanza con la Giornata Mondiale Senza Tabacco, il 31 maggio, la Lilt ha premiato gli elaborati più significativi prodotti dagli studenti sul tema del tabagismo. Infine, tra le ragazze delle scuole superiori è partito sempre nel 2014 anche il progetto “Venere andata e ritorno” sulla prevenzione dei tumori al seno. L. BOS. Il primo tirocinio di questi studenti incomincerà l’1 maggio prossimo. La chirurgia robotica, resa possibile grazie alla sofisticata piattaforma, il Sistema Da Vinci , è stata introdotta al Manzoni dal 2010. In breve, si tratta della forma evoluta della chirurgia laparoscopica o mininvasiva, ma dotata dell’ausilio di un robot, guidato dal chirurgo che azione i “ferri” da una consolle. «I vantaggi di questa tecnologia sono rilevanti» racconta Pellegrino. «Prima, con la laparoscopia «classica», dal monitor si poteva godere solo di un’immagine bidimensionale e quindi L’apparecchio Si chiama Leonardo da Vinci Ed è un genio Il primario Antonio Pellegrino con il sistema chirurgico robotizzato «piatta». Oggi si ha la profondità di campo e un maggiore ingrandimento di immagine, così il medico è agevolato nel percorrere strade impervie». Ma il vantaggio non finisce qui. Minore sofferenza postoperatoria «La visione è molto stabile: se prima la qualità e la fermezza delle immagini dipendevano dalla mano di un assistente, attualmente, con un robot, questo problema è azzerato, con l’ulteriore vantaggio di richiedere meno dispendio di energie da parte dell’équipe medica». I benefici per il paziente, poi, sono innumerevoli: la chirurgia robotica consente di realizzare, infatti, piccole incisioni con un modesto sanguinamento ridu- cendo la necessità di trasfusioni; permette una minore sofferenza postoperatoria; una sostanziale riduzione dei tempi di ospedalizzazione e di quelli di recupero permettendo così un ritorno più rapido del paziente alle normali attività quotidiane. Il robot Da Vinci è utilizzato in varie specialità chirurgiche ma in particolare nella chirurgia generale e nella ginecologia. Il reparto di ostetricia e ginecologia di Lecco, presso cui saranno ospitati i tirocinanti dell’università sarda, ha realizzato sino ad oggi, col Sistema Da Vinci , oltre 300 interventi di carattere ginecologico che hanno interessato patologie tumorali, ricostruzioni protesiche, endometriosi pelviche. L. Bos. Fu Pellegrino a volere, anche per Lecco, dieci anni fa, il robot “Leonardo Da Vinci” per la chirurgia mininvasiva, sostenuto dal collega, il chirurgo Melchiorre Costa. L’azienda gli diede ragione e il robot fu acquisito alla non modica cifra di due milioni di euro. Da allora il “Da Vinci” è in funzione al blocco operatorio del Manzoni e sono già state eseguite varie operazioni chirurgiche e in particolare ginecologiche. Ad esempio l’isterectomia: «Si tratta – racconta Pellegrino – di una operazione ormai ampiamente diffusa tra le donne. Ma se un tempo il taglio era doloroso, la degenza più lunga, e maggiori i rischi, adesso con questa nuova tecnica siamo in grado di offrire alle donne una operazione meno pesante. La perdita di sangue è infinitamente minore e la donna si riprende meglio e più in fretta. Una operazione, infine, che non lascia cicatrice». Il chirurgo dirige i bracci del robot appoggiando la testa nel “visore stereo”. Il robot simula l’allineamento di occhi, mani e strumenti, e intanto il robot replica con precisione i movimenti delle mani del chirurgo. Con una precisione maggiore, però, rispetto al chirurgo anche più bravo: basti ricordare che il robot non soffre dei naturali, seppur impercettibili, tremori della mano. Sportello psicologico Dermatologia a congresso Gemellaggio Lecco-Corea Gratis per i pazienti Tao Organizza il primario per la cardiochirurgia L’Aipa, associazione italiana pazienti anticoagulanti, inaugura anche a Merate, dopo Lecco, uno sportello di consulenza psicologica gratuita. È rivolta a tutti i malati e loro famigliari, a partire dai pazienti anticoagulanti (in terapia Tao). L’appuntamento è per sabato 28 marzo dalle 9 alle 12, all’Aula riunioni scientifiche dell’ospedale Mandic. Questo il programma della giornata: alle 9 saluti e introduzione del direttore medico del Mandic, Baraldo Gedeone. Segue intervento della dottoressa Nicoletta Erba, responsabile della divisione medica di Emostasi e Trombosi degli ospedali di Lecco e Merate, su “Il trattamento anticoagulante cronico: bisogni clinici ed assistenziali dei pazienti”. Alle 10 interverrà la dottoressa Daniela Caprioli, psicologa e perita grafologa, volontaria dell’Aipa di Lecco, che presenterà lo sportello psicologico per i pa- zienti in terapia Tao. A metà mattina l’apertitivo. Alle 11: Barbara Corti (divisione di Emostasi e Trombosi dell’ospedale Mandic) parlerà di “Lettura e traduzione dei bisogni del paziente: ruolo dell’infermiera”. A seguire alle 11.30 le conclusioni del presidente di Aipa Lecco, Luigi Corsetti. Per l’occasione l’associazione, che conta un migliaio di soci in tutta la provincia (7000 in totale i pazienti in terapia Tao in tutto il Lecchese,ndr.) organizza un pranzo sociale. Alle 12: trasferimento a Montevecchia (pranzo euro 20). Per la prenotazione rivolgersi nella Hall dell’ospedale Mandic a Merate: martedì e giovedì dalle ore 10 alle 13 (cell. 3288254814) e ancora alla sede Aipa di Lecco, all’ospedale Manzoni, nei giorni di martedì e giovedì dalle 09 alle 11 (cell. 3396207018). L. Bos. Sarà il reparto di dermatologia di Lecco, diretto dal dottor Fabrizio Fantini, ad organizzare il Congresso nazionale di dermatologia chirurgica ed oncologica. Il congresso della Sidco, la Società Italiana di dermatologia chirurgica ed oncologica, in programma dal 26 al 28 marzo prossimi. L’evento, che si terrà a Como, prevede la partecipazione di 300 dermatologi provenienti da tutt’Italia. Al centro dell’incontro nazionale ci saranno le questioni più innovative relative alle neoplasie della pelle che costituiscono, da sole, la metà di tutte le patologie oncologiche. Al congresso si parlerà, tra l’altro, di nuove terapie farmacologiche e delle nuove metodiche di cura come l’elettrochemioterapia. Altre sessioni saranno dedicate, invece, a malattie dermatologiche classiche, come l’acne e le ferite croniche, e alla medicina rigenerativa. «L’attività della dermatologia di Lecco – spiega Fantini, membro del direttivo Sidco - è centrata prevalentemente nell’area chirurgico-oncologica: da gennaio ad ottobre dello scorso anno , infatti, l’88 per cento dei pazienti dimessi dalla dermatologia sono stati casi chirurgici». Le prestazioni ambulatoriali del 2014 sono aumentate del 7,8 per cento rispetto al 2013: in tutto sono state oltre 30mila le prestazioni ambulatoriali (tra visite ed interventi) della dermatologia in un anno. Tra le ultime novità: l’avvio dell’ambulatorio per la cura dell’acne e delle cicatrici, che si rivolge alla casistica più impegnativa, e l’introduzione dell’elettrochemioterapia, una metodica terapeutica per il trattamento non chirurgico dei tumori cutanei. L. Bos. Gemellaggio Lecco-Corea per la cardiochirurgia. Giordano Tasca, medico dell’equipe di cardiochirurgia del Manzoni, è da poco rientrato in Italia. Nel corso di un’importante tre giorni in Corea ha incontrato numerosi specialisti cardiochirurghi provenienti dai più importanti centri universitari del paese asiatico. Tasca è stato invitato dai colleghi coreani per illustrare le caratteristiche tecniche e chirurgiche di una protesi biologica di nuova generazione, già utilizzata dai cardiochirurghi di Lecco. I medici coreani, che solo recentemente hanno avuto il via libera all’utilizzo di questo speciale dispositivo , volevano saperne di più, soprattutto per quanto riguarda la modalità di impianto. «Ho presentato loro – spiega lo specialista del Manzoni – i risultati clinici e sperimentali da noi condotti in pro- posito. I coreani, favorevolmente colpiti degli obiettivi da noi raggiunti, ci hanno sollecitato ad una collaborazione. Considerato che gli standard della cardiochirurgia in Corea sono molto alti, non sarà difficile interagire con loro». La nuova protesi è impiantata dai cardiochirurghi di Lecco dal 2011: quasi 200 gli esemplari utilizzati sino ad ora. I risultati ottenuti hanno confermato l’eccellenza di questo apparecchio, che «presenta il vantaggio di essere impiantato con una tecnica di sutura semplice e rapida. Fino a pochi anni fa era necessaria una metodica molto più complessa» aggiunge Tasca, che è anche il primo autore di una serie di articoli scientifici sulla materia, pubblicati in riviste di ambito medico, tra le più autorevoli al mondo in campo cardiologico e cardiochirurgico. L. Bos.