REL.IE Relazione illustrativa specialistica degli impianti elettrici

COMUNE DI CASTELGOMBERTO
NUOVA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO,
AUDITORIUM DA 360 POSTI E BLOCCO
SPOGLIATOI ALL'INTERNO DEL PLESSO
SCOLASTICO E. FERMI
STUDIO DI INGEGNERIA NICOLA SOMA'
PROGETTAZIONE:
VIA ANDREA COSTA N. 144 - 40067 RASTIGNANO (BO)
TEL/FAX 051 744362 - [email protected]
PROGETTO ESECUTIVO IMPIANTI ELETTRICI
OGGETTO DELL'ELABORATO:
Relazione illustrativa specialistica
degli impianti elettrici
DATA: DICEMBRE 2015
SCALA:
--
ELABORATO NUMERO:
REL.IE
REV. 00
RELAZIONE IMPIANTI ELETTRICI
Data stampa: 02/12/2015
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INDICE
1
PREMESSA .............................................................................................................. 2
2
NORMATIVE E LEGGI DI RIFERIMENTO UTILIZZATE ........................................... 3
3
DATI PRINCIPALI UTILIZZATI PER IL DIMENSIONAMENTO ................................. 5
4
IMPIANTI ELETTRICI ................................................................................................ 6
4.1
GENERALITÀ ............................................................................................................ 6
4.2
SISTEMA ELETTRICO ................................................................................................. 6
4.3
ORIGINE DELL’IMPIANTO ELETTRICO .......................................................................... 6
4.4
STRUTTURA DISTRIBUTIVA DELL’IMPIANTO.................................................................. 7
4.5
CANALIZZAZIONI E VIE CAVI ....................................................................................... 7
4.6
PROTEZIONE DELLE INSTALLAZIONI............................................................................ 8
4.7
PROTEZIONE DELLE PERSONE ................................................................................... 8
4.8
APPARECCHIATURE DI COMANDO E DI PROTEZIONE .................................................... 9
4.9
QUADRI ELETTRICI .................................................................................................. 10
4.10
PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE ........................................................ 10
4.11
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA INTERNA ...................................................... 10
4.12
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA ESTERNA ..................................................... 12
4.13
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA ............................................................... 13
4.14
IMPIANTO DI FORZA MOTRICE .................................................................................. 14
4.15
IMPIANTO DI TERRA ................................................................................................ 14
5
IMPIANTI SPECIALI.................................................................................................16
5.1
CABLAGGIO STRUTTURATO ..................................................................................... 16
5.2
IMPIANTO ANTINTRUSIONE ...................................................................................... 17
5.3
IMPIANTO ALLARME EVACUAZIONE ........................................................................... 17
5.4
IMPIANTO DI SEGNALAZIONE ALLARME SERVIZI IGIENICI ............................................. 18
5.5
IMPIANTO CITOFONICO ............................................................................................ 18
5.6
IMPIANTO CAMPANELLE FINE LEZIONE ...................................................................... 18
5.7
IMPIANTO FOTOVOLTAICO ....................................................................................... 18
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1 PREMESSA
La presente relazione si riferisce alla descrizione degli impianti elettrici e speciali che verranno
realizzati nella nuova scuola secondaria del plesso scolastico “E. Fermi” di Castelgomberto
(VI).
Nell’ambito dello stesso intervento è prevista la realizzazione al grezzo anche di un auditorium
da 360 posti e un blocco spogliatoi, nei quali però non saranno eseguiti impianti tecnologici.
Più in dettaglio si prevede la realizzazione dei seguenti impianti:
•
distribuzione dell’energia elettrica;
•
impianto interno di illuminazione ordinaria e di emergenza;
•
impianto di illuminazione esterna;
•
impianto di forza motrice;
•
impianto elettrico al servizio degli impianti termomeccanici;
•
impianto di terra;
•
cablaggio strutturato fonia-dati;
•
impianto antintrusione;
•
impianto allarme evacuazione;
•
impianto segnalazione allarme servizi igienici;
•
impianto citofonico;
•
impianto campanelle per fine lezioni;
•
impianto fotovoltaico.
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2 NORMATIVE E LEGGI DI RIFERIMENTO UTILIZZATE
Per la stesura del presente progetto sono state utilizzate le seguenti principali Leggi:
–
Legge 186/68 "Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari e installazione di impianti elettrici ed elettronici";
–
D.Lgs. 163/06 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in
attuazione delle direttive 2004/17/CE 2004/18/CE”;
–
Decreto MI.S.E. 37/08 “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11quaterdecies, comma 13, lettera a) della Legge 248 del 2 Dicembre 2005, recante
riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno
degli edifici”;
–
D.Lgs. 81/2008 “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro – Attuazione
dell’articolo 1 della Legge 3 Agosto 2007 nr. 13 in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro”;
–
DPR 207/2010 “Regolamento di esecuzione ed attuazione del D.Lgs. 163/2006 recante
“Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle
direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”;
–
DPR 151/2011 “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti
relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell'articolo 49, comma 4-quater, del
decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30
luglio 2010, n. 122”;
–
DMI 7/8/2012 “Modalità di presentazione delle istanze previste dal DPR 151/2011”.
Per quello che riguarda gli interventi di carattere impiantistico, sono state utilizzate tutte le
normative UNI e CEI in vigore, in particolare le seguenti:
–
Norma CEI 0-2 “Guida per la definizione della documentazione di progetto degli
impianti elettrici”;
–
Norma CEI 11-1 "Impianti di protezione, trasporto e distribuzione dell'energia elettrica.
Norme generali";
–
Norma CEI 11-8 “Impianti di produzione, trasporto e distribuzione dell’energia elettrica
- Impianti di Terra”.
–
Norma CEI 17-13 " Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa
tensione (quadri BT) ";
–
Norma CEI 64-8 "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000
V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua";
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–
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Norma CEI 64-52 “Edilizia ad uso residenziale e terziario. Guida per l'integrazione degli
impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di
trasmissione dati negli edifici. Criteri particolari per edifici scolastici”;
–
Norma CEI 79-3 “Norme particolari per gli impianti antieffrazione e antintrusione”;
–
Norma CEI 81-10 "Protezione contro i fulmini";
–
Norma CEI 103-1/13 “Impianti telefonici interni – Parte 13. Criteri di installazione e reti”;
–
Norma UNI EN 1838/2000 “Illuminazione di emergenza”;
–
Norma UNI 9795/2013 “Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme
d’incendio”;
–
Norma UNI 10380 “Illuminazione di interni con luce artificiale”;
–
Norma UNI 10840 “Locali scolastici. Criteri generali per l’illuminazione artificiale e
naturale”;
–
Norma EN 12464-1 “Luce e illuminazione. Illuminazione dei posti di lavoro. Parte 1:
posti di lavoro interni”;
–
Circ. MI prot. 1324 del 7/2/2012 “Guida per l’installazione di impianti fotovoltaici –
Edizione 2012”.
e comunque tutte le norme non richiamate sopra ed applicabili al caso, le disposizioni e le
normative USL.
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3 DATI PRINCIPALI UTILIZZATI PER IL DIMENSIONAMENTO
Per il dimensionamento dell’impianto sono stati presi come riferimento i seguenti valori:
• tensione nominale: 400 V (+/- 10%)
• frequenza nominale: 50 Hz (+/- 1% nel 95% dell’anno, + 4% - 6% nel 100% dell’anno)
• corrente di cortocircuito trifase: 15 kA
• esercizio del neutro: neutro a terra tramite impedenza
• potenza generale installata stimata: 22 kW circa
• sistema distribuito: 400 V (3F+N), 230 V (F+N)
• categoria del sistema in relazione alla tensione: I categoria
• categoria del sistema in relazione alla messa a terra: TT
• fattore di potenza (cos): > 0.9
• caduta di tensione massima a fondo linea: < 4%
• illuminamenti medi per illuminazione ordinaria:
classi: 300 lux
zona lavagna: 500 lux;
zone di circolazione, corridoi: 100 lux
sale comuni: 200 lux
aula insegnanti: 300 lux
locali con lavoro al videoterminale: 500 lux
• illuminamenti medi per illuminazione di emergenza:
vie di fuga: 2 lux
uscite di sicurezza: 5 lux
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4 IMPIANTI ELETTRICI
4.1
Generalità
Vengono di seguito riportate le caratteristiche principali degli impianti elettrici che saranno
realizzati nell’edificio.
4.2
Sistema elettrico
Il sistema utilizzatore avrà tensione di esercizio pari a 400 V concatenati o 230 V di fase.
Il modo di collegamento a terra sarà di tipo TT, secondo la classificazione prevista dalla norma
CEI 64-8/3 art. 312.2.1, quindi avrà:
–
il neutro collegato direttamente a terra (T) in un punto (cabina di trasformazione MT/bt);
–
le masse collegate a un impianto di terra (T) dell’utente indipendente da quello di
cabina.
4.3
Origine dell’impianto elettrico
L’origine dell’impianto elettrico è da considerarsi in corrispondenza del punto ove l’ente
erogatore fornirà l’alimentazione in bassa tensione.
A tale proposito si è ipotizzata la fornitura di energia elettrica sul viale di accesso al palazzetto
esistente, sul lato Sud del nuovo edificio, ove, in un appalto precedente, è stato installato il
manufatto per il contenimento dei contatori elettrici.
La struttura distributiva dell’impianto prevede un quadro elettrico (QVC Quadro Valle Contatori)
installato all’interno del manufatto esistente, in cassetta stagna da 18 moduli in materiale
plastico autoestinguente.
Il Quadro Valle Contatori conterrà l’interruttore di alimentazione del Quadro Generale (QGEN),
con relè magnetotermico e differenziale e bobina a lancio di corrente per la disattivazione
integrale dell’impianto elettrico in caso di interventi di emergenza.
Attraverso cavidotto interrato, l’energia elettrica alimenterà il Quadro Generale (QGEN) e,
attraverso quest’ultimo, il sottoquadro QCT del locale tecnico.
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Struttura distributiva dell’impianto
4.4
Per linea di alimentazione primaria si intende la distribuzione dal Quadro Valle Contatori al
Quadro Generale, posata parte entro cavidotto interrato Ø110mm., parte entro canalizzazione
metallica a vista (passerella a filo), e da quest’ultimo al sottoquadro QCT (posata interamente
entro passerella a filo.
Per linea di alimentazione secondaria si intende la distribuzione dal quadro QGEN fino
all’ingresso dei vari locali posata entro canalizzazione metallica a vista installata nel
controsoffitto.
Per linea di alimentazione terminale si intende la distribuzione capillare all’interno dei singoli
locali posata entro tubazione plastica incassata o a vista.
Si prevede un sistema elettrico con una distribuzione sinteticamente strutturata come segue:

linee di alimentazione primaria realizzate con cavo uni/multipolare del tipo FG7(O)M1,
conforme CEI 20-35, 20-22 III, 20-37, 20-38, con conduttore a corda rotonda flessibile
di rame ricotto rosso, isolante in gomma HEPR ad alto modulo e guaina termoplastica
speciale di qualità M1;

linee di alimentazione secondaria realizzate con cavo uni/multipolare del tipo
FG7(O)M1, conforme CEI 20-35, 20-22 III, 20-37, 20-38, con conduttore a corda
rotonda flessibile di rame ricotto rosso, isolante in gomma HEPR ad alto modulo e
guaina termoplastica speciale di qualità M1;

linee di alimentazione terminale realizzate con cavi del tipo N07G9-K 0.6/1 kV, adatti
alla non propagazione dell’incendio e della fiamma, a ridotta emissione di gas corrosivi,
non contenenti piombo, con conduttore a corda rotonda flessibile di rame ricotto rosso
e isolante esterno in materiale termoplastico (PVC).
4.5
Canalizzazioni e vie cavi
Verranno utilizzate le seguenti tipologie di canalizzazioni:

per le linee di distribuzione primarie (tratti interrati), cavidotti corrugati flessibili in
polietilene doppio strato, interno liscio ed esterno corrugato, con resistenza alla
compressione 450 N, resistenza all’urto 5 J, protetti meccanicamente da bauletto in CLS
posato sopra le tubazioni;

per le stesse linee primarie (tratti a vista) e secondarie (tutti), passerella a filo in acciaio
zincato elettroliticamente, posato a parete o soffitto tramite mensole e/o staffe;
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
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per le linee terminali, tubazione in PVC flessibile autoestinguente serie media (tratti
incassati a parete o pavimento) o tubazione in PVC rigido autoestinguente serie media
(tratti a vista).
4.6
Protezione delle installazioni
Coordinamento delle protezioni
La protezione delle installazioni sarà assicurata in ogni punto del sistema elettrico da
interruttori automatici di tipo magnetotermico.
La scelta di tali protezioni consentirà il coordinamento fra interruttore e rispettiva linea elettrica,
sia per sovraccarico (I>) che per guasto da cortocircuito (I»).
Selettività
In un impianto elettrico la distribuzione viene effettuata tramite dispositivi di protezione,
sezionamento e comando installati in serie tra di loro per una migliore gestione dell’energia.
In una distribuzione radiale l’obiettivo primario della selettività è quello di separare e isolare
dalla rete elettrica le sole partenze soggette a guasto.
Il livello di selettività garantito dalla scelta delle protezioni sarà totale, in quanto per tutte le
correnti di guasto fino alla corrente di corto circuito Icc in quel punto, si verificherà l’apertura del
solo interruttore installato a monte del guasto.
4.7
Protezione delle persone
In un sistema di tipo TT come quello di progetto, per garantire la protezione contro i contatti
indiretti deve essere soddisfatta la relazione:
Ia  U 0 / R t
dove:

Ia (A) è la corrente che provoca l’apertura automatica del dispositivo di protezione entro
i tempi previsti dalla norma, in funzione della tensione nominale verso terra del sistema;

U0 (V) è la tensione nominale (valore efficace) tra fase e terra;

Rt (Ω) è la resistenza dell’impianto di terra.
Nel nostro caso, utilizzando dispositivi a corrente differenziale, la corrente da utilizzare per la
verifica è la soglia di intervento nominale IΔn del dispositivo, per cui:
IΔn  U0 / Rt
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La protezione delle persone nei confronti del contatto indiretto (contatto con parti normalmente
non in tensione) sarà pertanto garantita per tutti i circuiti terminali da dispositivi differenziali ad
alta sensibilità (con corrente di intervento fino a 1 A), atti a rilevare correnti di dispersione verso
terra e da un impianto di terra coordinato con essi.
Qualora siano installati due o più dispositivi di tipo differenziale in cascata, sarà comunque
garantita la selettività verticale di tipo totale.
4.8
Apparecchiature di comando e di protezione
Tutte le apparecchiature saranno caratterizzate da:

corrente nominale (In) compresa tra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua
portata nominale (Iz) ed una corrente in funzionamento (If) minore o uguale a 1,45
volte la portata del conduttore, in modo che siano soddisfatte le seguenti
disuguaglianze:
Ib  In  Iz
If  1,45 Iz

potere di interruzione (p.d.i.) adatto alle correnti di corto circuito previste nel punto di
installazione e caratteristiche di intervento, in caso di sovraccarico, tali da impedire ai
cavi di subire danneggiamenti termici. Si adotteranno interruttori con p.d.i. nominale
in corto circuito (Icn secondo ciclo O-CO) e p.d.i. di servizio in corto circuito (Ics
secondo ciclo O-CO-CO) conformi CEI EN 60898-1 (interruttori modulari), CEI-EN
60947-2 (interruttori scatolati);

carichi elettrici dei circuiti utilizzatori suddivisi sulle tre fasi in modo da rendere
equilibrato il carico complessivo;

interruttori a protezione delle linee monofasi di tipo bipolare con 2 poli protetti, quelli
a protezione delle linee trifasi con 4 poli protetti;

protezione delle persone contro i contatti indiretti assicurata da appositi dispositivi
sensibili alla corrente differenziale, con In fino a 1000 mA;

linee in uscita da ogni quadro elettrico attestate su una morsettiera numerata, con i
conduttori dotati di capicorda a puntale e collarini numerati.
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Quadri elettrici
Date le definizioni secondo CEI EN 60439-1 “Suddivisioni interne all’apparecchiatura mediante
barriere o diaframmi”, si avranno le seguenti tipologie di quadro:

Quadro Generale (QGEN) e sottoquadro locale tecnico (QCT) realizzati in carpenteria
metallica modulare a elementi standardizzati, componenti più volumi funzionali chiusi in
un involucro metallico, le cui pareti realizzeranno le protezioni delle persone contro i
contatti diretti. La struttura sarà realizzata in lamiera elettrozincata di spessore non
inferiore a 2 mm. (20/10) e la sua composizione sarà ottenuta da telai di sostegno costituiti
da traverse, montanti e pannelli uniti a mezzo di rivetti o bulloni. Le chiusure frontali della
struttura saranno realizzate con piastre forate metalliche, ricoperte con vernici epossidiche
per aumentarne le proprietà isolanti. L'accessibilità di ciascuno scomparto sarà possibile
dal fronte tramite porte trasparenti incernierate e chiuse a chiave. Segregazione realizzata
in forma 2a o 2b;

Quadro Valle Contatori (QVC) realizzato
con struttura in materiale isolante
autoestinguente e resistente alla maggior parte degli agenti chimici, aperture sfondabili
per passacavi o bocchettoni pressa cavi standard, coperchio e portella trasparente
frontale.
4.10 Protezione dalle scariche atmosferiche
La necessità della realizzazione di un impianto di protezione dalle scariche atmosferiche,
previsto dal DPR 547/55, risulta dalla valutazione del rischio di fulminazione calcolato come
indicato dalle norme CEI 81-10.
Per il fabbricato oggetto del presente progetto l'impianto di protezione dalle scariche
atmosferiche (LPS) non è necessario, in quanto il rischio complessivo è inferiore a quello
tollerato.
4.11 Impianto di illuminazione ordinaria interna
L’impianto di illuminazione ordinaria interna è stato dimensionato nel rispetto dei parametri di
illuminamento richiesti dalla normativa e che brevemente sono stati riassunti al capitolo 3.
Il sistema progettato prevede l’utilizzo di un’ampia tipologia di corpi illuminanti, differenziati in
funzione della destinazione d’uso dei locali e della necessità tecnica specifica.
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I corpi illuminanti utilizzati sono equipaggiati, nella totalità dei casi, con led.
L’utilizzo di corpi illuminanti con sorgenti a LED permette di avere un risparmio in termini di
minore energia elettrica consumata a parità di flusso luminoso superiore al 50%.
Ulteriori vantaggi nell’utilizzo della tecnologia LED, rispetto ad altre tecnologie come le
lampade fluorescenti o a incandescenza sono:

Qualità della luce - Le lampade fluorescenti, più comunemente chiamate a neon o a basso
consumo, emettono una luce ricca di raggi ultravioletti e infrarossi dannosi per la salute.
Inoltre, basando il loro principio di funzionamento su una serie di scariche elettriche,
generano una luce a intermittenza che stanca e danneggia l’occhio, in particolare al
termine della loro vita. I led non emettono raggi dannosi, bensì una luce pura e costante
che rende l’illuminazione ideale per tutti gli ambienti lavorativi in genere;

Tossicità – I tubi neon e le lampade a risparmio energetico vengono realizzate con
sostanze tossiche come Mercurio (Hg) e Cripton (Kr) dannose per la salute e per la
sicurezza in ambiente lavorativo. I led vengono realizzati con materiali di qualità e non
contengono sostanze dannose per la salute;

Calore – Le lampade fluorescenti emettono calore, l’illuminazione a led sviluppa un calore
bassissimo, annullando il rischio di ustioni;

Resistenza – Le lampade a led sono molto più resistenti a urti e scosse rispetto a tutti gli
altri sistemi di illuminazione e sono anche molto più resistenti a sbalzi di tensione;

Ecocompatibilità – A livello ambientale e di CO2 non emessa in atmosfera, le lampade led
sono ecocompatibili per quanto riguarda lo smaltimento, non contengono sostanze
dannose e possono generare la tonalità di luce desiderata, calda, naturale o fredda;

Efficientamento energetico – Nei confronti del tubo fluorescente e a parità di flusso
luminoso emesso, la sorgente led garantisce un risparmio energetico superiore al 35%.
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Più in dettaglio, con riferimento anche alle simulazioni
illuminotecniche allegate al progetto, si prevede l’utilizzo
delle seguenti apparecchiature:
aule didattiche (ambiente): apparecchi illuminanti integrati
nel controsoffitto con corpo in acciaio zincato verniciato
bianco, schermo piano in metacrilato trasparente, grado di
protezione IP20/54, cablaggio elettronico, con moduli LED
lineari da 10W/840;
aule didattiche (lavagna/L.I.M.): apparecchi illuminanti
integrati nel controsoffitto con le stesse caratteristiche di
quelli utilizzati per l’ambiente, con modulo LED lineare da
30W/840;
corridoi: apparecchi illuminanti da incasso nel controsoffitto
con corpo in acciaio verniciato bianco, grado di protezione
IP54 parte in vista, IP20 parte incassata, cablaggio
elettronico, con moduli LED lineari da 10W/840.
4.12 Impianto di illuminazione ordinaria esterna
L’impianto di illuminazione esterna, anch’esso
realizzato
tecnologia
totalmente con apparecchiature a
LED,
permetterà
di
ottenere
un’illuminazione di fondo nel perimetro sia della
scuola che degli edifici da costruire al grezzo.
Si prevede l’installazione di apparecchi illuminanti
a parete con inclinazione a 45°, con base e testate
di chiusura in polipropilene, grado di protezione
IP65, modulo LED lineare da 18W e cablaggio di
tipo elettronico.
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4.13 Impianto di illuminazione di sicurezza
L’impianto di illuminazione di emergenza, dimensionato secondo norma UNI EN 1838 e
previsto in tutti i locali dell’edificio, sarà un sistema che:

anche in caso di mancanza di alimentazione dell’illuminazione normale, garantirà l’esodo
sicuro da un luogo fornendo appropriate condizioni di visibilità (illuminazione di
sicurezza);

sarà destinato ad evitare il panico e a fornire l’illuminazione necessaria per raggiungere
un luogo da cui possa essere identificata una via di esodo (illuminazione antipanico).
L’impianto di illuminazione di emergenza sarà costituito da apparecchi ad alimentazione
autonoma a led e ad entrata in funzione automatica (immediata) in caso di black-out.
L’autonomia delle lampade sarà di 1 ora, la loro disposizione, evidenziata negli elaborati grafici
di progetto, sarà tale da garantire un livello di illuminamento pari a 5 lux a 1 m. dal piano di
calpestio, con particolare riguardo a:

uscite di sicurezza;

cambi di direzione;

intersezione di corridoi;

immediatamente all’esterno di ogni uscita;

nelle vicinanze di punti di pronto soccorso, dispositivi antincendio e punti di chiamata.
L’impianto sarà gestito da una centrale di supervisione, in grado di controllare tutte le
lampade.
La centrale sarà in grado di gestire e memorizzare le informazioni provenienti dalle lampade
(mediante linea BUS dedicata) e assicurerà la perfetta e puntuale manutenzione dell’impianto.
Il sistema, completamente indipendente con tecnica-joker, permette di miscelare liberamente
sullo stesso circuito lampade utilizzate solo in emergenza, lampade a luce permanente e
lampade per illuminazione generale pilotate da interruttore, suddivise su 4 circuiti di uscita in
24V SELV (III)
Di seguito alcune tipologie di apparecchi utilizzati:
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4.14 Impianto di forza motrice
L’impianto di forza motrice avrà caratteristiche di tipo “civile” nella quasi totalità dei casi,
saltuariamente e solamente in alcune situazioni, sarà di tipo “industriale”.
Per quanto riguarda la prima tipologia, verranno realizzate postazioni a parete equipaggiate
normalmente con prese UNEL 2x10/16A+T o 2x10/16A+T bipasso.
Per la tipologia industriale, prevista solamente nel locale tecnico, saranno invece installate
prese CEE con interblocco meccanico e fusibili di protezione locale, di colore azzurro (230V)
o rosso (400V).
Saranno inoltre realizzati tutti i collegamenti elettrici, di potenza e di comando, relativi
all’impiantistica termo meccanica, in modo da consentire il funzionamento della stessa
secondo le modalità previste nel progetto termoidraulico e raggiungere i livelli prestazionali
richiesti.
4.15 Impianto di terra
L'impianto di terra di tutto il sistema elettrico verrà realizzato secondo la seguente
conformazione:
 impianto interno al fabbricato;
 dispersore.
Impianto di terra interno
L'impianto interno distribuirà, a ogni utenza e a ogni massa metallica, il conduttore di
protezione di colore giallo verde.
Tutti i conduttori PE saranno collegati a una dorsale convergente ai quadri elettrici, all’interno
dei quali saranno realizzati i collettori di terra.
I collettori saranno collegati al sistema disperdente tramite un conduttore di terra di sezione
adeguata.
Dispersore
Il sistema disperdente sarà costituito da una corda in rame nudo posta a diretto contatto con il
terreno (sez. 50 mm2), interconnesso, con collegamenti intermedi realizzati mediante appositi
morsetti, ai ferri di armatura del basamento dell’edificio.
Le caratteristiche dei materiali previsti per l'impianto di terra saranno tali da garantire che:
 il valore di resistenza di terra così ottenuto sia in accordo con le esigenze di protezione
e di funzionamento dell'impianto;
 l'efficienza dell'impianto si mantenga nel tempo secondo quanto specificato dalla
normativa;
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 le correnti e le dispersioni a terra possano essere sopportate senza danni, in particolare
di origine termica ed elettrodinamica;
 i materiali abbiano adeguata solidità o adeguata protezione meccanica, tenuto conto
delle influenze esterne.
Saranno inoltre prese tutte le precauzioni per ridurre i danni che, per effetto elettrolitico,
l'impianto di terra potrà eventualmente arrecare ad altre parti metalliche interrate nelle
vicinanze dei dispersori.
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5 IMPIANTI SPECIALI
5.1
Cablaggio strutturato
In corrispondenza del plesso scolastico esistente sarà ubicato anche il nuovo box di arrivo dei
segnali telefonici (derivazione dell’impianto telefonico già presente all’interno del plesso).
A partire da esso si ripartiranno le linee di distribuzione del segnale telefonico, con
alloggiamento entro apposita canalizzazione per gli impianti speciali, fino ad una centralina
telefonica (ubicata nel locale quadri e controlli).
Si realizzerà un cablaggio strutturato a partire da un armadio di permutazione che conterrà
tutte le apparecchiature passive di distribuzione e consentirà anche l’alloggiamento delle
attive, e a partire da esso si dipartirà una rete di cavi tipo AWG cat.6.
In corrispondenza di ciascun punto fonia-dati sarà installato un gruppo di 2 prese RJ45.
Le principali caratteristiche che il sistema di cablaggio avrà sono:
 prese RJ45 a connettorizzazione semplificata che garantisca l’impossibilità, in fase di
collegamento, di aprire le coppie del cavo twistato oltre i 7 mm, garantendo così un
elevato livello di performance per ogni singolo link del sistema;
 possibilità di duplicazione dei link con appositi duplicatori di linea, certificati dal
costruttore del sistema, in grado di garantire le performance previste per una
trasmissione in standard 100baseTx sul link duplicato. Potranno essere fissati con vite
ai pannelli di permutazione e permetteranno, in caso di future esigenze del
committente, di ottenere due prese RJ45 ad uso dati e/o fonia su un singolo link.
Pannelli di permutazione
 a piena accessibilità frontale, con possibilità di estrarre frontalmente il singolo
componente installato (es. una singola presa RJ45), al fine di garantire rapidi ed agevoli
interventi sul sistema;
 di tipo universale, adatti all’installazione anche contemporanea di prese RJ45, moduli
ottici ed elementi telefonici, al fine di permettere una agevole e flessibile futura
integrazione del sistema;
 di tipo arretrato, per garantire maggiore spazio per una corretta posa delle patch cord,
anche in presenza di duplicatori di linea.
Il sistema sarà realizzato nel rispetto delle norme e degli standard nazionali (Telecom Italia,
P.T.), internazionali e proprietari sia per quanto riguarda i materiali e le apparecchiature sia
per quanto riguarda l’installazione e la sicurezza.
RELAZIONE IMPIANTI ELETTRICI
Data stampa: 02/12/2015
5.2
REL IE.docx
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Impianto antintrusione
All’interno dell’edificio sarà installato un impianto antintrusione in grado di sorvegliare tutti i
locali tramite sensori volumetrici.
I
sensori
volumetrici
saranno
del
tipo
a
doppia
tecnologia
con
dispositivo
di
antimascheramento.
La centralina di controllo e comando dell’impianto, equipaggiata con combinatore telefonico,
sarà in grado di controllare ogni singolo sensore in modo da poter identificare in modo univoco
il sensore che ha generato l’allarme e sarà posizionata in locale costantemente presidiato
(locale collaboratori scolastici).
L’inserimento e la disattivazione dell’impianto saranno effettuati mediante una tastiera di
programmazione posta immediatamente all’esterno dell’ingresso principale della scuola.
La segnalazione di allarme sarà di tipo locale, attraverso una segnalazione ottico acustica data
da una sirena esterna, o di tipo remoto mediante combinatore telefonico.
5.3
Impianto allarme evacuazione
Al fine di segnalare situazioni di pericolo di incendio o di necessità di evacuazione dell’edificio
verrà installato un sistema di allarme in grado di intervenire con comando manuale da parte
del personale e avvisare del pericolo gli occupanti l’edificio, di tipo conforme alle norme UNI
9795, e sarà costituito come segue.
Punto di segnalazione manuale – E’ il componente utilizzato per l'inoltro manuale dell'allarme.
L'azionamento del punto di segnalazione richiede la rottura di un elemento frangibile, facente
parte della superficie frontale. I pulsanti saranno realizzati in materiale termoplastico rosso,
per favorirne l’individuazione.
Centrale di controllo e segnalazione – E’ il componente del sistema che, oltre a permettere
l'alimentazione degli altri componenti, svolge le seguenti funzioni:
 riceve i segnali dai rivelatori ad essa collegati e determina se tali segnali corrispondono
alla condizione di allarme incendio. Se esiste la condizione di allarme incendio, la indica
con mezzi ottici e acustici. La centrale localizza la zona di pericolo.
 sorveglia il funzionamento corretto del sistema e segnala con mezzi ottici e acustici
eventuali anomalie, quali corto circuiti, interruzioni, guasti nell'alimentazione.
 inoltra il segnale di allarme incendio ai dispositivi di allarme.
Pannelli ottico-acustici - Sono i dispositivi installati all'esterno della centrale di controllo e
servono per allertare le persone in pericolo.
RELAZIONE IMPIANTI ELETTRICI
Data stampa: 02/12/2015
REL IE.docx
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I pulsanti di segnalazione manuale saranno installati in posizione chiaramente visibile e
facilmente accessibile, a un'altezza compresa tra 1 e 1,4 m, in particolare lungo le vie di esodo.
5.4
Impianto di segnalazione allarme servizi igienici
Per i servizi igienici si prevede la realizzazione di un impianto di chiamata costituito da tasto a
tirante, pulsante di annullo chiamata all’interno del bagno, spie luminose di segnalazione
all’esterno dei bagni stessi e avvisatori acustici posti in portineria.
Le posizioni sono rilevabili dagli elaborati grafici di progetto.
5.5
Impianto citofonico
L'edificio sarà dotato di posti citofonici esterni (uno per ogni aula didattica inclusa l’aula
compresenza), modulo per il gruppo fonico e moduli di chiamata a pulsanti luminosi.
Nel locale collaboratori scolastici sarà installata una postazione da interno definita “centrale”,
dalla quale si potranno gestire tutte le funzioni dell’impianto.
L'impianto citofonico avrà tubazioni, cassette e scatole separate e indipendenti dagli altri
impianti.
5.6
Impianto campanelle fine lezione
Sarà realizzato un impianto di campanelle fine lezione, derivato dal quadro elettrico principale.
E’ prevista l’installazione di tre campanelle, come riportato negli allegati schemi di progetto.
L’impianto sarà gestito da centralina programmabile dedicata (programmazione giornaliera a
più ripetizioni e settimanale), e sarà dotato di pulsante per azionamento manuale, posto
all’interno del locale collaboratori scolastici.
5.7
Impianto fotovoltaico
Vedasi relazione tecnica specialistica specifica.