Che i frutti della pratica del Dharma possano maturare nel cielo aperto di una mente non settaria! L' esigenza di un unico Dharma Risveglio alla sanità mentale Lettera n° 9 Cari amici, i nostri maestri asiatici sono sempre rimasti notevolmente sorpresi da come fosse facile, per noi occidentali, distaccarci da un determinato liniaggio anche dopo anni di dedizione e pratica. Si sentivano confusi e desiderosi di comprendere perché questo avvenisse. Ora , gli stessi maestri, non si sorprendono più, ormai si aspettano addirittura che i loro studenti occidentali “consegnino le dimissioni” in qualsiasi momento, allo stesso tempo noi occidentali preferiamo maestri o supporti provenienti dal nostro background culturale. Quasi tutti i maestri asiatici hanno compreso che è veramente difficile dimenticare l' educazione ricevuta da bambini, credono quindi che la nostra impossibilità ad essere costanti sia dovuta all' influenza cristiana, ricevuta in tenera età e alle scienze moderne. Solo pochi maestri comprendono il vero significato di essere cresciuti in occidente. Avere la possibilità di facilmente collegarsi a tutto ciò che esiste su questo pianeta e propriamente una caratteristica del mondo occidentalizzato. Questo fenomeno si verifica per la prima volta nella storia e , soprattutto i maestri asiatici non sono mai stati esposti a tutto ciò. Sin da quando ero bambino ho avuto la possibilità di vagliare il ventaglio di idee politiche e religiose che mi si presentava davanti, già a scuola ho avuto la possibilità di studiare l' Islam, l' Induismo e il Buddismo in aggiunta al normale curriculum di studi che prevedeva l' approfondimento della religione cristiana, dei movimenti non conformisti e psicologia. Al giorno d' oggi l' accesso a tutta questa conoscenza aumenta sempre di più. Quando abbiamo incontrato per la prima volta i grandi maestri buddisti, loro erano consapevoli del fatto che molti di noi avevano studiato molto ma non ne comprendevano il reale significato. Nel mio caso specifico significa che avevo comparato le idee comuniste , socialiste, capitalistiche e quelle più umanistiche. Avevo già approfondito i punti di vista protestanti, cattolici, ortodossi, e non ortodossi cristiani. Avevo studiato coloro che mi hanno ispirati, quali: Steiner , Krishnamurti, Auribondo, Ramakrishna, Vivekananda ... e così via. Abbiamo avuto la possibilità di leggere ed incontrare una grande varietà di maestri Buddisti provenienti da Tibet, Giappone, Cina, Corea, Vietnam, Birmania, Tailandia, Sri Lanka, ecc. all' epoca, inoltre, erano già disponibili delle rivisitazioni di insegnamenti Buddisti per occidentali. Studiano psicologia mi sono anche imbattuto nei padri fondatori : Freud, Jung, Adler, Reich, Rogers e nelle teorie sviluppatosi successivamente. Approfondendo filosofia ho iniziato a conoscere la cultura greca e romana fino ad arrivare a Kant e il periodo post Kantiano. Non ho mai realmente approfondito nessuno di questi grandi filosofi ma è come se il loro pensiero fosse sempre stato presente ed influente. Riassumendo direi che noi occidentali abbiamo la possibilità di confrontare e scegliere “il meglio” di ogni filone che appare essere il più convincente. Qualcuno può trovare un grande conforto nel seguire un determinato liniaggio ed un determinato maestro buddista. Ora, dopo aver speso metà della mia vita praticando e aver acquisito un buon grado di conoscenza , sento la forte esigenza di unire differenti approcci , i quali, essendo tra loro complementari aiuterebbero a integrare le diverse verità espresse nella moltitudine delle più svariate opinioni. Questa “sete” di un unico ed unificato approccio sembra un' esigenza delle nuove generazioni, forse per il semplice fatto che loro sono stati esposti ad una moltitudine di cose fin da quando sono nati. Se questa “sete di un unico Dharma” non viene dissipata la tradizione Buddista, come altre religioni, perderà parte del suo potenziale liberante, semplicemente perché le persone si allontaneranno. La vera vita spirituale avverrà al di fuori della tradizioni e delle limitazioni che essa implica. La loro visione del supremo è incapace di considerare che parallelamente qualcun' altro stia sperimentando la stessa cosa. Quello che si prospetta di fronte a noi, persone della nuova era ricchi di ogni sorta di informazioni, è una ricerca verso la vera essenza, la vera sorgente di liberazione di se stessi. Ognuno di noi sembra dover compiere questo sentiero da solo ma possiamo supportarci condividendo ciò che viviamo. Vi auguro il meglio Tilmann Lhundrup