18-11-2016 Data Pagina 1 / 4 Foglio GREEN ECONOMY ACCEDI SEGUICI SU Cerca... SEZIONI Contro lo spreco alimentare al via Life Food.Waste.StandUp Il Consorzio Oli Usati: nel 2015 166mila tonnellate raccolte e rigenerazione ... Clima, obiettivo 20% di campi bio nella Ue: così si tagliano più dei gas serra ... Ogni anno in UE 70 milioni di tonnellate di rifiuto umido urbano, ma solo 8 ... Il sacchetto compostabile “Ma-Ter-Bio” arriva in Francia Terna scommette su accumulo e rinnovabili Dalla Sardegna la società pubblica della rete elettrica sperimenta i sistemi di storage. E firma un accordo con Rfi per installare pannelli fotovoltaici nei terreni liberi delle stazioni LA STAMPA CON TE DOVE E QUANDO VUOI E-mail Password ABBONATI ACCEDI 0 ROBERTO ANTONINI Pubblicato il 18/11/2016 Ultima modifica il 18/11/2016 alle ore 11:09 Batterie come quelle del cellulare, al litio, ma delle dimensioni di un container, Fiamm Codice abbonamento: 0 001832 + Recupera password Data 18-11-2016 Pagina Foglio 2 / 4 per una capacità pari a quella di 5 milioni di pile stilo. Un laboratorio hi-tech che testa ben sette diverse tecnologie di accumulo elettrico facendo di quello Terna di Codrongianos (Sassari) il polo elettrico tecnologicamente più avanzato d’Europa. Un impegno, quello della società incaricata del dispacciamento dell’energia elettrica in Italia, tutto rivolto alla soluzione dei problemi di stabilità della rete alla luce della bella invasione delle fonti rinnovabili che, pur essendo pulite e innovative, mettono alla prova un sistema elettrico pensato per le centrali, programmabilissime, stabili e – appunto – centralizzate e non diffuse come le fonti alternative. Di qui la necessità di stabilizzare la rete, e per questo servono sistemi di accumulo che immagazzinino l’elettricità prodotta da vento e sole, quando ci sono e nelle ore di massima produzione, per poi rilasciarla quando necessario, nei momenti di minore produttività. Si ottiene in questo modo anche una riduzione dei costi, perché le batterie conservano l’elettricità da rinnovabili che invece in caso di congestione della rete verrebbe ’tagliata’. Risparmi complessivi che Terna calcola nell’ordine dei 70 milioni l’anno (calcolando anche gli effetti positivi delle interconnessioni sarde) cifra grosso modo pari a quanto la società ha investito nel progetto. Qui nel Polo di Codrongianos, ora entrato a regime, su una superficie grande quanto 33 campi di calcio 40 imprese lavorano a sistemi di accumulo – le batterie, anzi le ’iperbatterie’ – realizzati da otto fornitori: Fiamm, Samsung, Byd, Saft, General electric, Toshiba, Siemens e Ghildemeister. Sono già operativi 7,4 MegaWatt di storage e altri 0,4 MW sono in costruzione. Quelle in esercizio nella struttura di Terna sono batterie che utilizzano principalmente la Fiamm Codice abbonamento: tempi brevissimi per situazioni di emergenza, ma anche Zebra, in grado di fornire elettricità per diverse ore. A vederli sono container, di varie misure ma container, poi una volta aperti si vede il cuore del sistema: blocchi di batterie al litio collegate fra loro e servite da sistemi di controllo e raffreddamento. Sono disposte nei piazzali del Polo Terna e sembrano i mattoncini Lego di un bimbo gigante, e ognuno ha il logo del produttore sui lati. 001832 tecnologia a ioni di litio (Li-Ion), in grado quindi di assorbire e rilasciare energia in tempi brevissimi per situazioni di emergenza, utili quindi a intervenire in Data 18-11-2016 Pagina Foglio 3 / 4 Terna punta sulla Sardegna perché la rete elettrica locale è stata messa a dura priva dalla diffusione delle rinnovabili, infatti dal 2009 a oggi la capacità eolica è raddoppiata arrivando a superare i mille MW e quella fotovoltaica è cresciuta di 20 volte arrivando a oltre 720 MW, con le fonti pulite che coprono oltre il 40% dei consumi. La regione diventa così una sorta di laboratorio a cielo aperto per la sperimentazione nel settore elettrico. Infatti l’intermittenza e non programmabilità (piena) delle rinnovabili può comportare, soprattutto in reti poco interconnesse tra loro e poco estese come è appunto quella dell’isola, difficoltà di gestione e anche di regolazione della tensione. Per questo nel Polo di Codrongianos Terna ospita anche i suoi primi due ’compensatori sincroni’ specificamente studiati per una migliore gestione delle rinnovabili garantendo maggiore capacità di regolazione e migliore flessibilità di esercizio, evitando sbalzi di tensione e minori perdite di energia. Si tratta di macchine di dimensioni davvero rilevanti e pesanti 320 tonnellate ciascuna, le produce Ansaldo Energia e sono collegati alla rete da impianti realizzati da ABB. Codice abbonamento: 001832 Con Codrongianos, insomma, Terna punta a un ruolo di leadership internazionale in un settore ad alta densità innovativa, quello dello storage elettrico per una migliore gestione delle fonti rinnovabili, che prevede stime di investimento a livello mondiale pari a oltre 40 miliardi di dollari al 2024. L’impegno porta all’azienda anche una pubblica attestazione di stima da parte del presidente del Consiglio, Matteo Renzi: “Crediamo in Terna- ha detto visitando la struttura- crediamo che possa essere all’avanguardia a livello internazionale, una realta’ che ha tutti i numeri per crescere”, aggiungendo che “è cruciale investire sulla Sardegna con la Sardegna”, e infatti oggi “siamo nel cuore della regione, ma pur sembrando lontani siamo vicini al cuore dell’innovazione tecnologica”. Fiamm Data 18-11-2016 Pagina Foglio 4 / 4 Nella stessa giornata della visita del presidente del Consiglio Terna ha annunciato anche un accordo con Rfi per installare nei terreni liberi delle stazioni elettriche della società ferroviaria e in quelle di Terna pannelli fotovoltaici fino a 200 MW, “e tenete conto che in tutta Italia nel 2015 ne sono stati installati per 300 MW”, ha sottolineato l’ad Matteo Del Fante. Operazione messa in campo senza ricorrere agli incentivi che pesano in bolletta, precisa l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile: “non sarà sostenuta né dalla bolletta elettrica né da fondi pubblici, ma dal risparmio che Rfi avrà dalla corrente generata in questo modo”, risparmio stimato “in circa il 40% del costo attuale” per la stessa quantità di elettricità, “circa 300 GigaWattora di potenza che sarà immessa negli usi Fs, coprendo il 5% del fabbisogno annuo di 6mila GW circa”. Alcuni diritti riservati. TI È PIACIUTO QUESTO ARTICOLO? 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