PROGRAMMA CORSO FORMATIVO DONNE CHE HANNO SUBITO VIOLENZA PREMESSA In base a studi di letteratura nazionale ed internazionale, almeno una donna su 4 subisce violenze dal partner nel corso della vita. La metà delle donne uccise inoltre, lo è per mano del partner o dell’ex-partner (in Italia nel 2010 sono stati consumati 118 femminicidi . Altri dati sul fenomeno ci dicono che una donna sposata/convivente su tre subisce violenza non occasionale. Inoltre in pressoché tutti i casi di violenza domestica, quando sono presenti bambini, anch’essi subiscono violenza, almeno di tipo assistito. La violenza contro le donne incide in maniera significativa sulla libertà, la dignità, l’autonomia, l’immagine di sé e l’autostima delle vittime. La violenza porta con sé anche un allarmante indice di trasmissione intergenerazionale. Sempre più donne in Italia rompono il silenzio chiedendo aiuto per uscire dalla propria situazione e, in relazione a ciò, i Servizi Sociali, i Servizi Sanitari, le Forze dell’Ordine, le Associazioni di donne, i Centri Antiviolenza e altri soggetti del Terzo Settore offrono diverse forme di sostegno e aiuto. Contestualmente, per prevenire le forme di abuso conseguenti a una diffusa cultura di genere stereotipata, la scuola - quale agenzia formativa prevalente - cerca di promuovere la valorizzazione delle differenze di genere. La scuola, infatti, quale agenzia formativa prevalente, è un soggetto atipico della rete, tuttavia è però il luogo dove è fondamentale costruire una diversa cultura di genere, che superi gli stereotipi della cultura della discriminazione, tuttora il riferimento simbolico che orienta i comportamenti violenti degli uomini contro le donne. E’ oramai risaputo che qualsiasi azione posta in essere per aiutare le vittime ad uscire da una situazione violenta, non può essere svolta da un solo organismo o servizio, in totale solitudine, e comunque non senza tener conto della necessità di implementare una serie di interventi integrati che – se non attivati correttamente – rischiano di rendere le donne doppiamente vittime del sistema. Occorre una cooperazione di tutti i soggetti della rete, ognuno con competenza di ruolo e di funzione. Uno dei pregiudizi ancora duri a morire nel trattare,nello specifico casi di violenza domestica è il "non riconoscimento" della violenza che viene “mascherata” o “confusa” con altre dinamiche relazionali socialmente consentite e accettate. FINALITA’ DELL’AGGIORNAMENTO: A seguito della sottoscrizione del “Protocollo d’Intesa per la Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dei minori” e l’elaborazione di linee guida per organizzare segmenti formativi dedicati, si intende realizzare un primo ciclo di incontri. Questi si svilupperanno secondo le finalità indicate nelle linee guida citate e, in particolare tenderanno a promuovere una conoscenza generale del fenomeno indagato che coinvolga tutti i soggetti della rete chiamati in causa nelle situazioni di prevenzione e contrasto alla violenza alle donne. OBIETTIVI SPECIFICI Analizzare e affrontare le tematiche del “non riconoscimento” relativo alle situazioni di violenza,con attenzione mirata alla violenza domestica, rivolta alle donne e ai loro figli/e, attraverso la capacità di rilevare i segnali nascosti della violenza; Approfondire e valutare il rischio che la violenza maschile può comportare. Affrontare e facilitare la presa di consapevolezza di un fenomeno solitamente considerato “privato” per favorire lo sviluppo della civile convivenza. Sviluppare un atteggiamento che sostenga la relazione dell’ascolto, quale principio base di ogni professione che si rivolge ai cittadini e alle cittadine. condividere azioni funzionali a rendere più tempestiva , efficace, coordinata e monitorata, la rete istituzionale a contrasto della violenza sulle donne Rinsaldare i rapporti di rete tra i servizi socio-sanitari, le forze dell’ordine e le associazioni di volontariato. DESTINATARI 1. Il personale dei Reparti di Primo Soccorso e di Pronto Soccorso e delle Medicine Legali dei Presidi Ospedalieri del territorio provinciale. Il reparto di Ginecologia e della Medicina d’Urgenza dell’Azienda Ospedaliera ed universitaria di Ferrara. 2. I Servizi territoriali della AUSL: Salute Donna, Consultorio e Dipartimento Di Psicologia E Psichiatria (DSM SMRIA) del territorio provinciale. 3. Assistenti Sociali dei Serviti Sociali territoriali. 4. Le Forze dell’Ordine, (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, il Vigile di Quartiere). 5. Le/i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio provinciale. E comunque a tutti coloro che a vario titolo o diverso livello vengono a contatto con donne che hanno subito violenza e che hanno la necessità di acquisire conoscenze e competenze utili a prevenire, riconoscere e trattare i casi nelle forme e modalità adeguate. 1 PROGRAMMA PERIODO: 30 settembre, 14 e 28 ottobre 2011 SEDE: - 30 settembre: Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza – C.so Ercole d’Este, 37 – Ferrara - 14 e 28 ottobre: Sala Boldini – via Previati, 18 - Ferrara Il corso è gratuito. Per i partecipanti sono stati richiesti: - i crediti ECM per i professionisti sanitari; - i crediti formativi per gli Assistenti Sociali iscritti all’Ordine Assistenti Sociali dell’Emilia Romagna (è richiesta la frequenza di almeno l’80% dell’ intero corso). 1^ giornata – Venerdì 30 Settembre 2011 (8,30-13,30) CHE COS’E’ LA VIOLENZA DI GENERE – COME RICONOSCERLA - Moderatrice: Donatella Corvatta Il fenomeno della violenza sulle donne: conseguenze e strategie psicologiche STEFANO CARACCIOLO Le origini della violenza domestica e la risposta in Italia: la nascita dei Centri antiviolenza MONICA BORGHI Educare alla cultura della diversità SILVANA COLLINI Lavorare in rete: illustrazione del protocollo interistituzionale contro la violenza alle donne. ILARIA PANDINI Interverrà Dott . UGO PASTORE, Procuratore per i Minorenni di Bologna. “Interventi giurisdizionali a tutela dei minori inconseguenza di eventi di violenza” RELATRICI/RELATORI: dott.ssa Donatella Corvatta, Capo di Gabinetto, Prefettura di Ferrara; dott. Stefano Caracciolo, Professore Ordinario di psicologia Clinica Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara; dott.ssa Monica Borghi, coordinatrice del progetto “Uscire dalla violenza” del Centro Donna Giustizia di Ferrara; dott.ssa Silvana Collini, Referente programmi formativi Ufficio X Ambito Territoriale Ferrara - D.G. - USRER ; dott.ssa Ilaria Pandini, Assistente Sociale Prefettura di Ferrara. 2^ giornata, Venerdì 14 Ottobre 2011 (8,30-13,30) L’AIUTO: il lavoro di rete e l’intervento nei diversi ambiti professionali Moderatrice: Donatella Corvatta - Approfondimento sulla tematica del “non riconoscimento” relativo alle situazioni di violenza e discriminazione razziale e sessuale, attraverso la capacità di rilevare i segnali nascosti della violenza; GIOVANNA CACCIALUPI - L’approccio sanitario: competenze specifiche (tecniche e di accoglienza) per trattare i casi di violenza domestica; ROBERTA CAPUCCI 2 - Introduzione all’ascolto della vittima e rilevazione degli indicatori della violenza assistita nei minori GLORIA SOAVI - Connessione tra lo stato di salute e gli esiti della violenza assistita e/o subita ELISA AMADORI - La metodologia dell’accoglienza in caso di maltrattamento e l’ospitalità nella Casa-rifugio. ELISABETTA PAVANI RELATRICI: dott.ssa Donatella Corvatta, Capo di Gabinetto, Prefettura di Ferrara; dott.ssa Giovanna Caccialupi, Responsabile Centro per la salute delle donne straniere e dei loro bambini – Azienda USL di Bologna; dott.ssa Roberta Capucci, ginecologa Azienda ospedaliero universitaria “S. Anna” di Ferrara; dott.ssa Gloria Soavi Psicologa e pisco-terapeuta Centro contro la violenza all’infanzia/ AUSL SMRIA Ferrara; dott.ssa Elisa Amadori, pediatra del Presidio Ospedaliero del Delta AUSL di Ferrara; dott.ssa Elisabetta Pavani, operatrice del Centro Donna Giustizia di Ferrara, referente del progetto “Uscire dalla violenza”. 3^ giornata – Venerdì 28 Ottobre 2011 (8,30-13,30) IL CONTRASTO: creazione di una rete multidisciplinare per l’intervento sul territorio Coordinatore: MAURO MARTINI - Gli aspetti legali dell’intervento medico nei casi di violenza intra-familiare e extra-familiare; FRANCESCO MARIA AVATO/ ROSA MARIA GAUDIO L’organizzazione dell’Arma dei Carabinieri e l’intervento sul territorio nei casi di violenza EMANUELA CAPPA La violenza domestica: la normativa, le segnalazioni, gli interventi delle forze delle forze dell’ordine, le strategie di contrasto ALESSANDRO CHIARELLI L’intervento del giudice: le misure restrittive della libertà personale contro i violenti, profili normativi, operativi e criticità BARBARA CAVALLO L’organizzazione dei vari servizi. Le varie professionalità coinvolte. Il lavoro di rete Creazione di una rete "esperta" per l’interazione sul territorio PAOLA CASTAGNOTTO RELATRICI/RELATORI: Prof. Mauro Martini, Direttore dell’Unità Operativa di Medicina Legale, Azienda USL di Ferrara; Prof. Francesco Maria Avato e Prof.ssa Rosa Maria Gaudio, rispettivamente Direttore e Ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze biomediche e terapie avanzate – Sezione di Medicina legale, Università di Ferrara; dott.ssa Emanuela Cappa, Tenente Arma dei Carabinieri di Ferrara; dott. Alessandro Chiarelli, Sostituto Commissario Ufficio Minori Questura di Ferrara; dott.ssa Barbara Cavallo, Magistrato Procura di Ferrara; dott.ssa Paola Castagnotto, Referente Conferenza socio sanitaria territoriale AUSL di Ferrara. METODOLOGIA Tre incontri della durata di cinque ore – mattino dalle 8,30 alle ore 13.30. 3 Gli incontri si svilupperanno in modalità di Tavola Rotonda, dove i relatori invitati, oltre a illustrare le tematiche indicate, si rendono disponibili ad interloquire con i partecipanti nella forma del dibattito e/o del gruppo di lavoro. 4