Corso di Ragioneria ed Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Differenti configurazioni di capitale Il Capitale economico Il Capitale netto di funzionamento Il Capitale di liquidazione Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Il Capitale di liquidazione • Valore che può essere assegnato all’azienda in fase di cessazione dell’attività per liquidazione dell’attivo e del passivo • Si basa sul presupposto di una vendita diretta e separata (per stralcio) dei componenti dell’attivo ed estinguendo i debiti residui • Si determina sommando i valori di realizzo assegnati ai singoli elementi dell’attivo al netto delle obbligazioni che dovranno essere assolte • Talvolta il valore del capitale economico potrebbe essere inferiore al capitale di liquidazione e questo potrebbe indurre la decisione di liquidazione dell’attività Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Il Capitale economico (1/2) • Rappresenta il valore di complesso aziendale definito in base al flusso prospettico di reddito, secondo le attese del valutatore • Esprime tutte le condizioni e le potenzialità di produzione, anche quelle astratte che risultano determinanti ai fini dell’esistenza dei flussi di reddito • Costituisce un punto di riferimento per orientare le decisioni in merito al prezzo di cessione dell’azienda • Costituisce il limite superiore per qualsiasi valutazione del capitale di un’impresa in funzionamento • Il capitale economico è “un valore unico derivante dalla capitalizzazione dei redditi futuri” Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Il Capitale economico (2/2) Qualora si ritenesse indefinita la vita utile dell’impresa il valore del Capitale Economico può essere determinato con la seguente formula Ce = R i • R = Reddito medio presunto • i = Tasso di attualizzazione Valore attualizzato del flusso di redditi futuri che l’impresa presume di realizzare durate tutta la sua vita utile (indefinita) Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Capitale netto di funzionamento (1/3) Non è un valore unico ma deriva dai valori assegnati agli investimenti in essere (attività) e alle obbligazioni da estinguere (passività), in una prospettiva di continuazione dell’attività SP CNF Capitale Netto di Funzionamento = Attività - Passività A P Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Il Capitale netto di funzionamento (2/3) • E’ frequentemente determinato per assegnare ad un periodo il reddito relativo ai processi produttivi che hanno avuto compimento nello stesso • Risente dell’applicazione del principio di prudenza e di ragionevolezza - Non vanno considerati gli utili non realizzati - Devono essere considerate tutte le perdite, anche se temute Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Il Capitale netto di funzionamento (3/3) L’ipotesi che l’impresa continui a funzionare dopo il primo esercizio (ipotesi di continuità della gestione o going concern) implica che i valori delle operazioni in corso siano determinati tenendo conto di come si potranno svolgere le combinazioni produttive. A tal fine: come valutare gli elementi attivi e quelli passivi? ATTIVITA’: vengono valutate come beni (materiali e immateriali) in rimanenza alla fine del periodo, e disponibili per le future combinazioni produttive. PASSIVITA’: vengono valutate come obbligazioni da soddisfare. Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Il valore delle Attività •La valutazione delle attività è connessa alle loro prospettive di utilizzo nelle future combinazioni produttive •Tale valutazione è funzione dei ricavi futuri che si realizzeranno alla chiusura dei circuiti produttivi consentendo il recupero di tali investimenti La misura di tali ricavi dipende dal prezzo ricavato: dalla vendita diretta del bene (realizzo diretto) Si utilizza per valutare prodotti finiti, merci, semilavorati dalla vendita dei prodotti all’ottenimento dei quali ha concorso il bene in rimanenza (realizzo indiretto) Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Il valore di presumibile realizzo diretto • E’ rappresentato da una quota-parte del prezzo che l’impresa ritiene di poter realizzare vendendo direttamente il bene in rimanenza • Si utilizza per valutare beni destinati alla vendita (merci, prodotti finiti, semilavorati) • Si determina in funzione del rapporto tra il costo del bene in rimanenza e il costo totale della combinazione produttiva cui il bene partecipa Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Il valore di presumibile realizzo indiretto • E’ rappresentato dalla quota-parte del prezzo che l’impresa ritiene di poter realizzare vendendo il prodotto ottenuto col concorso del bene in rimanenza • Si utilizza per valutare i beni non destinati alla vendita (ffs, ffr, semilavorati) •Si determina in funzione del rapporto esistente tra il costo del bene in rimanenza e il costo totale della combinazione produttiva cui il bene partecipa Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Lo spazio dei valori ragionevoli I valori di presumibile realizzo diretto ed indiretto rappresentano i valori massimi che possono essere assegnati alle attività, oltre tali limiti i valori attribuiti sono non ragionevoli, poiché irrealizzabili nelle prospettive della attività futura dell’impresa Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Lo spazio dei valori ragionevoli: Attività Valore di presumibile realizzo > Costo Spazio dei valori ragionevoli Valore di realizzo Costo Valori non ragionevoli Valore di realizzo = Costo Valore di presumibile realizzo = Costo Costo Valore di presumibile realizzo < Costo Valore di realizzo UNICO VALORE RAGIONEVOLE Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Lo spazio dei valori ragionevoli: Passività I valori delle passività possono essere rappresentati da una fascia di valori compresi tra il valore nominale dell’obbligazione e il valore di presumibile estinzione Valore di presumibile estinzione < VN Spazio dei valori ragionevoli Valore nominale Valore di presumibile estinzione VPE = VN Valore di presumibile estinzione = VN UNICO VALORE RAGIONEVOLE VPE Valore di presumibile estinzione > VN Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 VN Il principio della prudenza (1/2) Definita l’area dei valori ragionevoli assegnabili alle attività e alle passività del capitale, si deve decidere a quale di essi è più opportuno fare riferimento LOGICA DEL PRINCIPIO DELLA PRUDENZA i valori da assegnare alle attività sono definiti scegliendo i più bassi tra quelli ragionevoli (di regola i più bassi sono quelli di costo) perché presentano la più elevata probabilità di realizzarsi Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Il principio della prudenza (2/2) UTILI SPERATI, NO! Gli utili futuri presunti non devono essere anticipati a favore del periodo in chiusura. Essi appartengono al periodo in cui i ricavi saranno realizzati (principio della realizzazione dei ricavi). PERDITE TEMUTE, SI! Le perdite e i costi futuri presunti devono essere anticipati al periodo in chiusura Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Convenzioni per la valutazione di attività e passività MINOR VALORE PER LE ATTIVITA’ Le attività vanno iscritte al costo d’acquisto o di produzione OPPURE valore di presumibile realizzo, se inferiore MAGGIOR VALORE PER LE PASSIVITA’ Le passività vanno iscritte al valore nominale OPPURE valore di presumibile estinzione, se superiore Imputazione al periodo dei COSTI FUTURI PRESUNTI Costi/perdite future presunte derivanti da rischi che già gravano sulla gestione devono essere imputati al reddito esercizio in chiusura Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 ESERCIZIO: I RAPPORTI TRA CAPITALE ECONOMICO E CAPITALE DI FUNZIONAMENTO Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 Esercizio sul capitale Posto che l’azienda Alfa SpA presenti un Valore di Capitale Economico pari a € 300, un Capitale di Funzionamento pari a € 250 ed un Capitale di Conferimento pari a € 200, si rappresenti graficamente (con breve descrizione) un’ipotesi di: 1. Stima corretta del capitale; 2. Stima ragionevole ma non prudente del capitale; 3. Sottostima del capitale; 4. Annacquamento del capitale Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 HP1: Stima corretta del capitale (1/2) Capitale Economico 300 + Potenzialità inespresse (riserve potenziali) Capitale netto di funzionamento 250 - = Capitale netto di bilancio 250 Capitale di risparmio Riserve di utili palesi Capitale di conferimento 200 Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 HP1: Stima corretta del capitale (2/2) Descrizione: Si attribuiscono agli elementi del capitale valori ragionevoli e prudenti. Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 HP2: Stima ragionevole ma non prudente (1/2) Capitale Economico 300 + Potenzialità inespresse (riserve potenziali) Capitale netto di bilancio 270 Capitale netto di funzionamento 250 Capitale di risparmio (valore contabile) Riserve di utili palesi Capitale di conferimento 200 Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 - HP2: Stima ragionevole ma non prudente (2/2) Descrizione: Si attribuiscono agli elementi attivi del capitale valori ragionevoli ma superiori al minimo prudenziale (non prudenti), agli elementi passivi valori più contenuti rispetto a quelli di presumibile estinzione. Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 HP3: Sottostima del capitale (1/2) Capitale Economico 300 + Potenzialità inespresse (riserve potenziali) Capitale netto di funzionamento 250 Capitale netto di bilancio 220 Capitale di risparmio Riserva di utile occulta Riserve di utili palesi Capitale di conferimento 200 Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 - HP3: Sottostima del capitale (2/2) Descrizione: Si attribuiscono alle attività dei valori al di sotto di quelli ragionevoli e prudenti (sottostima di attività) sovrastimano le passività. In bilancio si crea una Riserva Occulta. Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 e/o si HP4: Annacquamento del capitale (1/2) Capitale netto di bilancio 320 Capitale Economico 300 Annacquamento di capitale Riserve + di Capitale netto di funzionamento 250 utili palesi Capitale di conferimento 200 Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017 - HP4: Annacquamento del capitale (2/2) Descrizione: Il capitale netto di bilancio risulta complessivamente sopravvalutato rispetto alle reali potenzialità future. I valori assegnati al capitale di bilancio oltre il limite del suo capitale economico (Annacquamento di capitale) sono privi di significato economico, poiché irrealizzabili. Corso di Ragioneria e Economia Aziendale A.A. 2016/2017