Esercizi

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Esercizi I
1. PREREQUISITO: LA FRASE
1. Maégoi a\poè a\natolw%n
paregeén.onto.
Magi ab oriente venerunt.
6.Feu%g.e;
Fuge!
Fuggi!
“Vennero dei Magi dall’oriente”.
2.Ei\éd.omen toèn a\steéra.
Vidimus stellam.
7.Nuktoév.
Nocte.
“Vedemmo la stella”.
“Di notte”.
3. |O a\sthèr proh%g.en h|ma%v.
Stella antecedebat nos.
8. \Ekaéle.sa toèn ui|oén mou.
Vocavi filium meum.
“La stella ci precedeva”.
“Chiamai mio figlio”.
4.Toè paidiéon metaè th%v mhtroèv
au\tou%.
Puerum cum matre.
9. \éHrx.ato lalei%n.
Coepit loqui.
“Incominciò a parlare”.
“Il fanciullo con la madre”.
5.Proshénegk.an.
Obtulerunt.
10. \éHlq.omen proskunh%sai t§% paidié§.
Venimus adorare puerum.
“Portarono”.
“Siamo venuti ad adorare il bambino”.
11. Proseéc.ete deè thèn dikaiosuénhn u|mw%n mhè poiei%n e\émprosqen proèv toè
qeaqh%nai au\toi%v.
Attendite ne iustitiam vestram faciatis coram hominibus ut videamini ab eis.
“Badate di non fare la vostra buona azione davanti agli uomini per essere visti da loro”.
RICORDA
Una frase è un’espressione linguistica dotata di una struttura finita che le dà significato anche fuori da un
contesto o da una situazione comunicativa. La frase è costituita da un verbo intorno al quale si organizzano
altri suoi elementi. Questi entrano in rapporto tra loro solo attraverso il verbo (le parole “I Magi” e
“dall’oriente”, messe insieme senza la parola “vennero”, non hanno alcun significato).
Si chiama frase semplice un’espressione di senso finito che contiene solo un verbo.
Si chiama frase complessa, o periodo, un’espressione composta da più frasi semplici che, collegandosi,
formano un’unità maggiore di senso finito, chiusa da un punto.
OSSERVA e RISPONDI
- Tra gli esempi proposti nelle tre lingue (in greco sono separate da un punto le terminazioni nelle parole
verbo), quali sono “frasi”? In quali il soggetto è riconoscibile anche se non espresso?
- Che cosa manca alle altre espressioni perché abbiano senso compiuto, cioè siano “frasi”? In quali non si
capisce che cosa accade o che cosa si fa, di chi o di che cosa si parla?
- E’ possibile affermare che tutte le “frasi” hanno almeno un verbo?
- Il solo verbo può bastare a dare senso finito alla frase?
- Riconosci più di un verbo in ogni esempio?
- In quali esempi riconosci la frase complessa?
ATTIVITA’OPERATIVE
Aggiungi alle “non-frasi” gli elementi necessari a completare il significato del verbo.
2. PREREQUISITO: PREDICATO VERBALE / NOMINALE
1. \Ex Ai\guéptou e\kaéle.sa toèn ui|oén
mou.
Ex Aegypto vocavi filium meum.
7. Oi| ei\rhnopoioiè ui|oiè qeou%
klh.qhésontai.
Pacifici filii Dei vocabuntur.
“Dall’Egitto chiamai il figlio mio”.
“I pacifici saranno chiamati figli di Dio”.
2. \Anecwérh.sen ei\v Ai\égupton.
Secessit in Aegyptum.
8.Makaérioi oi| ptwcoiè t§% pneuémati.
Beati pauperes spiritu
“Si rifugiò in Egitto”.
“Beati i poveri di spirito”.
3. \éElab.e deè foébov paéntav.
Accepit autem omnes timor.
9. \Egeér.qhti;
Surge!
“Il timore colse tutti”
“Alzati!”
4. |H mhéthr h&n chéra.
Mater vidua erat.
10.Sklhroèv ei& a\énqrwpov.
Homo durus es.
“La madre era vedova”.
“Sei un uomo severo”.
5.Makaérioié e\ste o$tan o\neidié.swsin
u|ma%v.
Beati estis cum maledixerint vobi.
11.Ou\keéti ei\miè a\éxiov klh.qh%nai ui|oév
sou.
Iam non sum dignus vocari filius tuu.
“Siete(sarete) beati quando parleranno male di voi”.
“Non sono più degno di essere chiamato figlio tuo”.
6. \Eaèn +& o| o\fqalmoév sou a|plou%v,
o$lon toè sw%maé sou fwteinoèn e\éstai.
Si oculus tuus fuerit simplex, totum corpus tuum
lucidum erit.
12. |Wmoiwé.qh h| basileiéa tw%n
ou\ranw%n.
Simile factum est regnum caelorum.
“Simile fu fatto il regno dei cieli”.
“Se il tuo occhio sarà puro, tutto il tuo corpo sarà
illuminato”.
RICORDA
Sono predicativi i verbi che “predicano”qualcosa intorno al soggetto (dicono il suo agire, il suo stare, il
suo subire, il suo provare sentimenti…); essi formano il predicato verbale.
Sono copulativi i verbi che dicono chi è il soggetto, stabilendo o un rapporto di uguaglianza tra il soggetto
e un nome, o un legame tra il soggetto e un aggettivo; essi formano con il nome o con l’aggettivo, il
predicato nominale.
Il copulativo ha un significato debole; ha perciò bisogno di completarlo con l’aggettivo o con il nome i quali
sono indispensabili al suo significato; il nome e l’aggettivo sono detti :
-“parte nominale del predicato” tutte le volte che sono indispensabili al significato (come con i verbi
essere, sembrare, diventare e come coi passivi essere detto, nominato, eletto...);
-“complementi predicativi” quando solitamente non richiesti dal verbo (nacque povero, morì giovane,
cammina svelto).
Il verbo “essere”(sum / ei\mié) stabilisce il legame più importante ed è detto “copula”. Può essere
sottinteso in latino e in greco, molto meno in italiano.
OSSERVA e RISPONDI
(Negli esempi in greco i verbi sono riconoscibili perché sottolineati; inoltre le terminazioni sono state
separate con un punto. Le voci del verbo “essere” sono state semplicemente sottolineate)
- Quali verbi sono predicativi e quali sono copulativi? Sono sempre corrispondenti nelle tre lingue?
- Quale verbo è sottinteso nella frase 8, copulativo o predicativo?
- In quali esempi lo stesso verbo compare ora come predicativo ora come copulativo?
- La frase 7 presenta un complemento predicativo del soggetto. Sai spiegarne la funzione?
ATTIVITA’ OPERATIVE
Aiutandoti con l’italiano, riconosci e sottolinea nelle frasi latine e greche i predicati verbali (PV) e nominali
(PN).
ASPETTI COMPARATIVI
L’articolo è una peculiarità dell’italiano e del greco (non del latino); la parte nominale e il complemento
predicativo non presentano mai l’articolo. Con l’aiuto dell’italiano verifica le affermazioni.
3. PREREQUISITO: DIATESI (o generi del verbo) ATTIVA, PASSIVA, RIFLESSIVA
1. |Wmoiwé.qh h| basileiéa tw%n
ou\ranw%n.
Simile factum est regnum caelorum.
5. |O a\delfoèv w\rgiés.qh.
Frater indignatus est.
“Il fratello s’indignò (= provò indignazione)”.
“Simile fu fatto il regno dei cieli”.
2. \éIde a\élla duéo taélanta e\keérdh.sa.
Ecce alia duo lucratus sum.
6. \Egeér.qhti;
Surge!
“Ecco ho guadagnato altri due talenti”.
“Alzati!”.
3. |O ui|oèv a\pedhémh.sen ei\v cwéran
makraén.
Filius profectus est in regionem longinquam.
7.Profhéthv meégav h\geér.qh e\n h|mi%n.
Propheta magnus surrexit in nobis.
“Un grande profeta si levò tra noi”.
“Il figlio andò in una terra lontana”.
4. |O ui|oév mou h&n a\polwl.wèv kaiè
eu|reé.qh.
Filius meus perierat et inventus est.
“Mio figlio era andato in rovina (=era in rovina) e fu
ritrovato”.
OSSERVA e RISPONDI
- In quali frasi il verbo passivo italiano e il verbo latino (qui con l’ausiliare esse) ha esatta corrispondenza di
significato con il passivo greco (segnalato dalla caratteristica –qh)?
- In quali frasi verbi di forma passiva in greco corrispondono in latino a verbi attivi per forma e significato e
in italiano a verbi riflessivi?
- In quali frasi verbi di forma passiva in latino corrispondono in greco ed in italiano a verbi attivi per forma e
per significato?
- In quale frase i verbi latini e greci, pur coniugati al passivo, non hanno significato passivo ma indicano uno
stato del soggetto, espresso in italiano con un verbo riflessivo?
RICORDA
1. In greco ed in latino alcuni verbi hanno forma passiva e significato attivo o riflessivo: questi verbi sono
detti “medi” nel greco e “deponenti”nel latino: e\maceés.qhn, proeliatus est, combattè.
Di norma la diatesi “media” nei verbi greci esprime un’azione che si esaurisce nell’ambito del soggetto.
Può corrispondere, a seconda dei casi, al passivo, all’attivo, al riflessivo; ha inoltre valore causativo (o
medio d’interesse), poiché l’azione che esprime si compie nell’interesse di chi agisce: luéomai (prima
persona singolare del presente medio di luéw) = sono sciolto; mi sciolgo; faccio sciogliere (o sciolgo) per
me.
2. Osserva nella frase 4 i verbi “h&n a\polwlwév / perierat / era andato in rovina (= era in rovina in quel
momento)”. L’ausiliare “essere”è presente nella coniugazione del verbo attivo greco e italiano, ma non in
quella latina; inoltre l’italiano presenta una doppia traduzione.
RICORDA : in a\p-ol-wl-wév è evidenziata una forma particolare di raddoppiamento del tema ; si tratta di
un participio perfetto (nominativo maschile singolare, concordato con il soggetto) che, unito alla terza
persona del verbo “essere” (imperfetto h&n) corrisponde per forma al latino mortuus erat. Tuttavia, per il
significato risultativo dovuto al raddoppiamento, ha trovato corrispondenza in altro verbo latino (pereo) e
in altro tempo in italiano (era in rovina).
ASPETTI COMPARATIVI : con l’aiuto della traduzione, riconosci il significato attivo (A), riflessivo (R),
causativo (C), passivo (P) del verbo medio, qui coniugato nella prima persona del presente indicativo.
koépt.omai thèn kefalhén, mi batto il capo.
faién.omai , mi mostro.
a\érc.omai , sono comandato.
peiéq.omai, vengo persuaso.
paratiéqe.mai toèn dei%pnon , mi faccio
preparare il pranzo.
peiéq.omai, ubbidisco.
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