Economia monetaria e moltiplicatore

Corso di Economia delle Istituzioni Finanziarie
Docente: Luca Riccetti
L’ECONOMIA MONETARIA
1
SVILUPPO DELL’ ECONOMIA
MONETARIA
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Economia delle Istituzioni Finanziarie
Economia di baratto
• L’umanità si è evoluta anche grazie alla
specializzazione produttiva.
• Si passa da un’economia di autoconsumo a
un’economia di scambio. Questo ha richiesto lo
sviluppo di meccanismi di scambio.
• Inizialmente si è sviluppata l’economia di baratto:
le due controparti si scambiano due beni che sono
di reciproco interesse.
• Serve una doppia coincidenza di preferenze.
• I costi di ricerca della controparte e di condizioni
favorevoli sono elevati.
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Economia monetaria
• Per superare questi problemi nascono i beni-moneta (o
moneta-merce), beni rispetto ai quali viene definito il
valore di altri beni.
• Diventano quindi unità di conto.
• Sono stati diffusamente utilizzati perché accettati nella
comunità come mezzo di pagamento.
• Si accresce la possibilità di scambio, quindi la
specializzazione e quindi lo sviluppo economico.
• L’economia monetaria è un sistema economico in cui
gli scambi sono regolati attraverso la moneta.
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Moneta e sue funzioni
• La moneta è definibile come qualsiasi mezzo
generalmente accettato come mezzo di pagamento.
• Ma come appena visto, la moneta svolge non solo
la funzione di mezzo di pagamento:
1. Mezzo di pagamento
2. Unità di conto
3. Riserva di valore: possibilità di poterla
riutilizzare per acquistare beni e servizi.
• Deve avere come caratteristiche: facile
trasferibilità, conservabilità, divisibilità, stabilità di
valore, omogeneità.
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Evoluzione della moneta
• Nelle varie civiltà hanno avuto valore intrinseco o
simbolico.
• La moneta si è infatti evoluta da merce con valore
intrinseco a segno, a moneta legale, bancaria ed
elettronica.
• Perché la moneta si è evoluta?
– Per ridurre i rischi di furti, frodi…
– Per ridurre i costi: costi di produzione, costi di
transazione (trasferimento, funzionalità nella
trattativa per la valutazione e l’esecuzione,
divisibilità), perdita di valore, costo-opportunità.
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Dalla moneta-merce
alla moneta-segno
•
•
•
•
•
•
La moneta-merce è un bene (solitamente un metallo prezioso)
che ha un valore intrinseco.
Questo valore intrinseco può perdersi per frodi o per variazione
del valore relativo rispetto ad altri beni. Ciò comporta costi di
informazione.
Vi sono poi costi di trasporto.
Vi sono rischi di furti e smarrimenti (costi di custodia).
Costo-opportunità: coniare una moneta, significa non usare il
metallo per altri scopi.
I mercanti del rinascimento sostituiscono la moneta-merce con
titoli rappresentativi della stessa: depositano moneta-merce
presso banchieri (che avevano corrispondenti nelle varie città) i
quali fanno certificati di deposito accettati dai mercanti. Nasce la
moneta-segno.
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Moneta segno e banca
• I banchieri comprendono che la circolazione di
certificati non richiede l’integrale copertura di
moneta metallica perché non tutti i depositanti si
recano simultaneamente a ritirare il deposito.
• Questo consente di prestare.
• La banca ora ricava sia per il servizio di deposito
che per quello di prestito.
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Moneta legale e cartacea
• Gli Stati hanno assunto il monopolio di emettere titoli
utilizzabili come moneta: nasce la moneta cartacea con corso
legale (riconosciuta dallo Stato ed emessa dallo Stato o da un
istituto di emissione autorizzato dallo Stato, la Banca
Centrale).
• La moneta legale ha «potere liberatorio».
• La moneta cartacea soffre di rischi analoghi alla monetamerce (trasporto, furto, svalutazione) ed è infruttifera.
• Inoltre crea inconvenienti sociali quali:
– ha costi di produzione;
– favorisce attività illecite (essendo non tracciabile);
– favorisce l’evasione fiscale (essendo non tracciabile).
• Per questo vi è un limite all’uso del contante, fissato a 3000€
per ogni singola transazione.
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Moneta bancaria ed elettronica
• Le persone depositano quindi moneta presso le banche
e utilizzano moneta bancaria (assegni, ordini di
pagamento).
• Questo presuppone che vi sia fiducia nel sistema
bancario.
• In altri termini la moneta è un credito verso la Banca
Centrale (moneta legale) o verso una banca (moneta
bancaria).
• Oggi, con lo sviluppo informatico, è possibile un utilizzo
più efficiente della moneta bancaria, tramite la moneta
elettronica.
• La moneta elettronica presenta vantaggi in termini di
praticità (sicurezza e legalità).
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Moneta oggi: aggregati monetari
• A causa della sua evoluzione, efficienza nell’utilizzo
e crescente facilità di conversione tra diverse forme
di detenzione della ricchezza, è meno netta la
separazione tra moneta e altre attività finanziarie.
• Vi sono quindi diverse definizioni di moneta che
costituiscono diversi aggregati:
οƒ˜ M1: moneta legale o circolante (cioè banconote e
moneta metallica) + depositi monetari (cioè che
possono essere utilizzati come mezzo di
pagamento, ad es. emissione di assegni, carte di
pagamento).
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Moneta oggi: aggregati monetari
οƒ˜ M2: M1 + depositi con scadenza entro 2 anni +
depositi rimborsabili con preavviso di 3 mesi.
οƒ˜ M3: M2 + titoli di mercato monetario + quote di fondi
comuni monetari + obbligazioni con scadenza entro
2 anni + P/T.
• Gli aggregati sono in ordine decrescente di
«liquidità».
• Le persone scelgono combinazioni vantaggiose di
liquidità e rendimento.
• Gli aggregati monetari sono rilevanti per il controllo
macroeconomico della domanda aggregata (come
vedremo nella prossima lezione).
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Funzione monetaria
La funzione monetaria consiste in:
– creazione di nuova moneta;
– trasferimento di moneta (sistema dei
pagamenti).
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Moneta legale e
moneta bancaria
La funzione monetaria è svolta da quegli intermediari che
hanno la caratteristica di emettere passività a vista
universalmente accettate come mezzo di pagamento:
– banche centrali (moneta legale);
– banche i cui depositi vengono accettati come mezzi di
pagamento sulla base di un rapporto fiduciario (moneta
fiduciaria o bancaria).
• La moneta bancaria è anche definita moneta
scritturale poiché la sua forma originaria è basata
sull’emissione e sulla circolazione di assegni bancari:
fondi depositati in conti correnti bancari consentono
ai loro titolari di emettere assegni.
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IL MOLTIPLICATORE
DELLA MONETA (DEI
DEPOSITI E DEI PRESTITI)
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Funzione monetaria e creazione di moneta
riserve
circolante
circolante
depositi
base monetaria
moneta
• Le banche concorrono a determinare il volume dei servizi di
pagamento a disposizione del pubblico e della quantità di
moneta in circolazione.
• Il processo di creazione di moneta può essere descritto
attraverso il moltiplicatore dei depositi e dei prestiti o
moltiplicatore della moneta.
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Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
1) Supponiamo che il sistema sia composto da una sola banca e
che vi sia un innesto di Base Monetaria per 100, riconducibile
ad un cliente, il signor A, che effettua un deposito di 100 presso
la banca.
PASSIVITA’
ATTIVITA’
Cassa
100
Depositi (A) 100
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Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
Supponiamo che la banca dia in prestito 90 al signor B e
trattenga 10 come riserve (obbligatorie 10%) di liquidità.
• Il prestito concesso può essere utilizzato in più modi
dal beneficiario:
2a) in contanti
PASSIVITA’
ATTIVITA’
Cassa, di cui:
- riserve obbligatorie
- riserve libere
10
10 Depositi (A)
0
Prestiti
90
100
100
100
• La moneta non si moltiplica.
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Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
2b) mediante un accreditamento in un conto di deposito
aperto a nome del prestatario:
PASSIVITA’
ATTIVITA’
Cassa, di cui:
- riserve obbligatorie
- riserve libere
Prestiti
100
19
81
90
Depositi (A)
100
Depositi (B)
90
190
190
• l’erogazione del prestito ha portato ad un nuovo deposito;
• non si è ridotto l’ammontare della disponibilità in cassa.
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Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
La stessa cosa vale se il prestatario B utilizza 50 per pagare il
signor C. Se paga in contanti (o con un assegno bancario o un
bonifico o altro che viene ritirato dal signor C in contanti
presentandosi in banca e chiedendo il pagamento della
somma) la moltiplicazione della moneta si riduce.
PASSIVITA’
ATTIVITA’
Cassa, di cui:
- riserve obbligatorie
- riserve libere
Prestiti
50
14 Depositi (A)
36
Depositi (B)
90
140
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100
40
140
Pagina 20
Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
In questo caso si sono ridotti:
• la cassa;
• l’ammontare complessivo dei depositi;
• il volume totale delle attività della banca da 190 a 140.
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Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
Se invece il signor C versa il contante (o versa l’assegno
alla banca o lascia i soldi ricevuti col bonifico) a
costituzione di un nuovo conto di deposito, la
moltiplicazione della moneta non si riduce:
PASSIVITA’
ATTIVITA’
Cassa, di cui:
- riserve obbligatorie
- riserve libere
Prestiti
100
19
81
Depositi (A)
100
Depositi (B)
40
90 Depositi (C)
50
190
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190
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Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
• Il valore dei depositi non si riduce (rispetto al passaggio 2,
mentre è aumentato rispetto al passaggio 1).
• C’è solo una redistribuzione tra i conti, ma l’ammontare
complessivo è inalterato.
• Le riserve di liquidità non hanno subito alcuna modifica.
• Il processo di moltiplicazione può continuare se la banca
eroga un nuovo prestito e ne accredita le disponibilità in un
conto di deposito.
• Il processo di moltiplicazione dei depositi e del credito si
autoalimenta.
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Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
Ipotizziamo che il processo prosegua, ripartendo da:
PASSIVITA’
ATTIVITA’
Cassa, di cui:
- riserve obbligatorie
- riserve libere
Prestiti
100
19
81
Depositi (A)
100
Depositi (B)
90
90
190
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190
Pagina 24
Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
Ora la banca mette in riserva 9 dei 90 depositati dal signor B e
presta 81 al signor D:
PASSIVITA’
ATTIVITA’
Cassa, di cui:
- riserve obbligatorie
- riserve libere
100
Depositi (A)
27,1
72,9 Depositi (B)
Prestiti
171
Depositi (D)
271
100
90
81
271
Se il signor D non ritira in contanti, il processo di
moltiplicazione proseguirà ulteriormente, potenzialmente
all’infinito, anche se smorzandosi per l’effetto delle riserve.
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Pagina 25
Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
Ipotizziamo che la banca debba detenere più riserve
obbligatorie di liquidità (il 20% dei depositi):
PASSIVITA’
ATTIVITA’
Cassa, di cui:
- riserve obbligatorie
- riserve libere
Prestiti
100
36
64
80
Depositi (A)
100
Depositi (B)
80
180
180
Vi è ugualmente moltiplicazione della moneta, ma per un
ammontare inferiore (si scende da 190 a 180).
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Pagina 26
Ora nella seconda moltiplicazione di prestiti e depositi la banca
ha messo in riserva obbligatoria 16 degli 80 depositati dal
signor B e quindi può prestare al massimo 64 al signor D:
PASSIVITA’
ATTIVITA’
Cassa, di cui:
- riserve obbligatorie
- riserve libere
100
48,8 Depositi (A)
51,2 Depositi (B)
Prestiti
144
Depositi (D)
244
100
80
64
244
Se il signor D non ritira in contanti, il processo di
moltiplicazione proseguirà ulteriormente, potenzialmente
all’infinito, anche se stavolta si smorza in maniera più forte per
l’aumento delle riserve.
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Pagina 27
Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
Il processo può proseguire fino a che la cassa non sia tutta
assorbita da riserve obbligatorie.
Nell’esempio con riserve obbligatorie pari al 10% dei depositi,
si arriverà a questa situazione di bilancio per la banca:
PASSIVITA’
ATTIVITA’
Cassa, di cui:
- riserve obbligatorie
- riserve libere
100
100
0
Prestiti
900
Depositi
1000
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1000
1000
Pagina 28
Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
Il processo di moltiplicazione si basa su DEPOSITI e PRESTITI.
Osservazioni:
• una banca registra depositi anzitutto in seguito al versamento
di contanti;
• nuovi depositi possono aversi per effetto dell’erogazione di
credito, se questo non è erogato totalmente in contanti;
• il ritorno all’uso dei contanti riduce l’ammontare dei depositi
bancari e quindi la moltiplicazione;
• l’aumento del coefficiente di riserva riduce l’ammontare dei
prestiti bancari e quindi la moltiplicazione;
• la riserva può essere obbligatoria, ma può anche essere libera,
cioè collegata alla volontà delle banche di prestare più o meno.
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Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
• In breve, la funzione di creazione monetaria si basa sulla
funzione creditizia: è dall'erogazione del credito che ha
inizio il processo di moltiplicazione dei depositi.
• Le funzioni del sistema finanziario di regolamento degli
scambi e di trasferimento delle risorse si intrecciano.
• Il modo in cui la moltiplicazione della moneta si sviluppa e
il risultato raggiunto dipendono dall'ammontare delle
riserve di liquidità della banca (obbligatorie e libere) e
dall'impiego di contanti da parte della clientela bancaria.
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Pagina 30
Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
Due condizioni necessarie al processo di moltiplicazione dei depositi:
• ci sia domanda di credito che si rivolge alla banca;
• la clientela della banca non utilizzi soltanto contanti, ma
strumenti bancari di pagamento (bonifici, trasferimenti elettronici
di fondi, assegni, ecc.).
La prima condizione dipende dall'interesse delle imprese, delle famiglie
e dello Stato a indebitarsi.
La seconda condizione è funzione di:
• abitudine a impiegare moneta legale negli scambi;
• fiducia del pubblico nell'accettare altri strumenti bancari di
pagamento;
• comodità nell'uso dei vari strumenti di pagamento.
Economia delle Istituzioni Finanziarie
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Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
In breve, i fattori del processo di moltiplicazione dei depositi
e del credito sono:
• l’ammontare della moneta depositata nelle casse della
banca;
• l’ammontare delle riserve di liquidità (R) detenute dalle
banche e il rapporto tra esse e l’ammontare dei depositi
(Θ=R/D);
• la propensione del pubblico a detenere contanti e
impiegarli negli scambi, ovvero l'ammontare del fondo
cassa (C) e il rapporto tra questo il totale della moneta
(c=C/M).
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Pagina 32
Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
Il moltiplicatore, può così essere formalizzato:
• BM = base monetaria (moneta legale e assimilati)
controllata dalla Banca centrale;
• M = offerta di moneta, somma della moneta legale e dei
depositi bancari con funzioni monetarie;
• mm = moltiplicatore della moneta;
M = BM * mm
E quindi: mm = M/BM
Economia delle Istituzioni Finanziarie
Pagina 33
Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
Essendo
• BM = C + R
• M=C+D
Scrivendo:
• C = c*M, con 0<c<1: propensione a detenere contante
• D = (1-c)*M
• R = Θ*(1-c)*M, con 0 < Θ < 1 coefficiente di riserva
Si ha che:
𝑀
𝑀
1
mm =
=
=
𝐡𝑀
𝑐∗𝑀+ Θ∗ 1−𝑐 ∗𝑀
𝑐+Θ(1−𝑐)
• All’aumentare di c e Θ, il moltiplicatore si riduce.
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Pagina 34
Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
mm =
1
𝑐+Θ(1−𝑐)
Corrisponde ad una serie geometrica di ragione (1-Θ)*(1-c).
Dato che 0 < (1-Θ)*(1-c) < 1, la serie geometrica converge.
Infatti una serie geometrica di ragione -1 < q < 1, converge:
∞
π‘žπ‘ 
=1+π‘ž+
π‘ž2
+ π‘ž3
𝑠=0
1
+β‹―=
1−π‘ž
E se fate i conti sostituendo q = (1-Θ)*(1-c)…
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Pagina 35
Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
• Per fare un ulteriore esempio, se partiamo con BM = 100,
abbiamo c = 20% e Θ = 10%, la banca riceverà in deposito
80 (20 rimarranno in contanti) e presterà 72.
• Di questi 72, 72*0.2 = 14,4 saranno tenuti in contanti e gli
altri 57,6 torneranno come depositi. 5,76 saranno messi in
riserva e 51,84 verranno prestati e così via.
• Il rapporto tra i 100 iniziali e i 72 che vengono prestati al
primo giro è del 72%.
• Il rapporto 51,84/72 del secondo giro è 72%. Infatti 0,5184
= 0,72^2. La ragione q della serie è proprio (1-Θ)*(1-c):
(1 – 0,1)*(1 - 0,2) = 0,72
• Il valore finale della moneta sarà M = 100 * (1/0,28) =
357,14.
Economia delle Istituzioni Finanziarie
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Il Processo di Moltiplicazione dei depositi e dei prestiti
Nella realtà operativa ci sono più banche.
• La singola banca può trarne vantaggi maggiori o minori: ad
esempio, se i prestatari utilizzano il credito soprattutto per
pagare fornitori che hanno conti presso altre banche, il
processo di moltiplicazione si riduce per la banca erogante
e ha inizio per le altre (e viceversa).
• Il
processo
di
moltiplicazione
rimane
però
concettualmente inalterato a livello di sistema finanziario.
Economia delle Istituzioni Finanziarie
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CIRCUITI REALI E MONETARI
Pagina 38
Economia delle Istituzioni Finanziarie
Circuiti reali e monetari
•
Rappresentando l’economia come composta
da imprese e famiglie, vi sono due circuiti:
1. circuito reale: le imprese vendono
beni/servizi alle famiglie; le famiglie
apportano lavoro e capitale alle imprese;
2. circuito monetario: le famiglie acquistano
pagando i beni/servizi dalle imprese; le
imprese pagano salari e rendite alle
famiglie.
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Circuito dei beni e
dei fattori produttivi
• Infatti, in presenza della moneta si sdoppiano i circuiti
economici e ogni scambio ha due flussi opposti (che
possono non essere simultanei). Questo accade sia dal
lato dei beni/servizi che dal lato dei fattori produttivi:
– circuito dei beni/servizi: il venditore dà al
compratore beni/servizi (flusso reale) e riceve
moneta dal compratore (flusso monetario);
– circuito dei fattori produttivi: le famiglie apportano
lavoro e capitale (flusso reale) e ricevono salari e
rendite (flusso monetario).
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Circuito dei beni e
dei fattori produttivi (cont.)
• Questi due circuiti hanno valori equivalenti: la somma
del valore di beni/servizi finali venduti (Y inteso come
«prodotto»), corrisponde alla somma delle
remunerazioni pagate per la produzione (Y inteso come
«reddito»).
• In economia chiusa e senza accumulazione di scorte:
– Prodotto (ad es. PIL): Y = C + I
– Reddito: Y = C + S
• Quindi S = I. Il risparmio è alla base delle spese di
investimento e la produzione deve essere sostenuta dal
pieno utilizzo del risparmio per investimenti.
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