LA RIVOLUZIONE DEI PREZZI DEL ‘500
E L’EQUAZIONE DI FISHER (O DEGLI SCAMBI)
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Formulata da Irving Fisher (1867-1947, statistico ed economista statunitense) nel testo Il
potere d’acquisto della moneta (1911), che, insieme al suo La costruzione di numeri indici
(1922), fornì le basi della statistica e dell’econometria contemporanea.
Utilizzata da Earl J. Hamilton (monetarista: pone la circolazione monetaria al centro della
riflessione economica) per spiegare la rivoluzione dei prezzi del ‘500.
Intuita già da Jean Bodin (1529 o 1530-1596) nel testo Risposta al paradosso del signor di
Malestroict circa il rincaro d’ogni cosa e il modo di porvi rimedio (1568).
M∙V=P∙T
M = quantità di moneta circolante in un dato luogo e periodo di tempo (es.: un anno)
V = velocità di circolazione della moneta (numero medio di volte in cui un pezzo
monetario viene speso nel periodo di tempo esaminato)
T = numero di transazioni (compravendita) effettuate nel periodo di tempo esaminato
P = indice generale dei prezzi
N.B.: in statistica, un numero indice è utilizzato per rappresentare le variazioni in intensità o frequenza
di un fenomeno (es.: i prezzi) nel tempo; si può ottenere, per esempio, mediante uno dei seguenti rapporti:
intensità o frequenze varie di un fenomeno
__________________________________
una particolare intensità o frequenza evidenziata
(es.: la più bassa, o la più alta rilevate)
intensità o frequenze varie di un fenomeno
__________________________________
la media delle intensità o delle frequenze rilevate
intensità o frequenze varie di un fenomeno
__________________________________
la somma delle intensità o frequenze rilevate
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L’equazione di Fisher può essere utilizzata in senso monetarista, come fecero Bodin (ante
litteram) e Hamilton, ponendo come causa della rivoluzione dei prezzi del ‘500 l’afflusso di
metalli preziosi dal Nuovo Mondo e la conseguente imponente circolazione monetaria.
Infatti, evidenziando P, si ha:
M∙V
P=
T
ove, a fronte di valori costanti per V e T, l’indice dei prezzi, che registra appunto le
variazioni di questi ultimi, risulta direttamente proporzionale alla quantità di moneta
circolante.
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L’equazione di Fisher può essere però letta anche evidenziando M. Si ha così:
P∙T
M=
V
In questo caso, la quantità di moneta circolante risulta direttamente proporzionale, con
P e V costanti, al numero di transazioni effettuate: la maggior quantità di moneta sarebbe
dunque più l’effetto dell’accresciuta vitalità degli scambi e dello sviluppo economico che
la causa unica dell’innalzamento dei prezzi.