Psicologia sociale
Prof. Barbara Pojaghi
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Libri di testo
 Leone G., Mazzara B.M., Sarrica M., La psicologia
sociale, Editori Laterza, 2013 (L 20)
 Mantovani G. (a cura di), Intercultura e mediazione,
Carocci, 2008 (L 20)
 Pojaghi B., Nicolini P. (a cura di), Contributi di
psicologia sociale in contesti socio-educativi, Franco
Angeli, 2003 (L 39)
Cos’è la psicologia sociale?
Lo studio sistematico dei fenomeni
sociali centrato sul comportamento
di una collettività organizzata
Il rapporto quindi tra dimensione
sociale e dimensione individuale
nella determinazione di ciò che le
persone concretamente pensano
e fanno
Definizione: P. Amerio
La P.S. è la disciplina che connettendo
l’analisi dei processi psicologici degli individui
con l’analisi delle dinamiche sociali nelle quali
sono coinvolti, studia in particolare i modi e le
forme con cui l’esperienza, l’attività mentale e
pratica e i comportamenti si articolano con il
contesto sociale
• psicologia dei gruppi
• psicologia di comunità
• psicologia ambientale
• psicologia politica
• psicologia giuridica
ma anche
• psicologia della formazione
• psicologia
del
lavoro
organizzazini
e
delle
Il compito della psicologia sociale
è quello di contribuire insieme ad
altre discipline, alla comprensione
del comportamento umano,
avendo come proprio oggetto di
studio una serie di fenomeni
specifici che risultano generati
dall’intersezione fra processi
psicologici e dinamiche sociali
La società degli individui (Elias,1967)
Un rapporto funzionale tra mondo individuale e mondo
sociale come dato di fondo dell’esistenza umana
L’individuo pur vivendo in un contesto sociale che
contribuisce a plasmare la sua esperienza, non si perde
in tale contesto ma mantiene l’interezza della sua
identità di persona, come soggetto del suo
pensare,sentire e agire
NESSUNO VIVE SOLO
L’uomo possiede un corredo genetico che
gli permette di affrontare i problemi del
suo sviluppo. Le competenze di base che
ognuno di noi ha hanno bisogno di un
ambiente adatto per attivarsi, un ambiente
sociale che in vario modo contribuisce
alla strutturazione dei processi
psicologici
Alcune scuole di psicologia
COMPORTAMENTISMO
 J.B.Watson (1878-1954) fonda nel 1913 il
comportamentismo negli Stati Uniti
 Esclude dal campo di ricerca ogni fattore che
non sia oggettivo e misurabile, quindi i
sentimenti e i processi mentali
 Sperimentazione in laboratorio
 Paradigma S-R
 Riflesso Condizionato (Pavlov)
 comportamentismo→neocomportamenti
smo→cognitivismo
Cognitivismo
 Nasce nel 1967 con la pubblicazione di U.
Neisser Psicologia cognitivista
 Si contrappone al paradigma S-R del
Comportamentismo
 Oggetto di studio: la mente umana come
elaboratore di informazioni
 Cibernetica: modelli del funzionamento
mentale mutuati dall’informatica
 J. Piaget precursore del cognitivismo
Psicologia culturale
 Carlo Cattaneo (1801-1869) usa per
prima il termine psicologia sociale
 Vygotskji(1896-1934) scuola storico
culturale russa : complesso rapporto tra
funzioni psichiche superiori e relazioni tra
individui. Artefatti culturali come elementi
strutturanti la mente
 Attualmente Mantovani, Smorti, Mazzara
Psicologia culturale
1. I processi psicologici fortemente
influenzati , strutturati, dalle interazioni
sociali e in particolare dalla cultura
2. La cultura non come un insieme statico e
definito di strumenti, bensì come un
processo di continua verifica e
riadattamento
Psicologia della Gestalt
 Corrente psicologica che si sviluppa in
Germania intorno ai primi del ‘900 (nel 1912
Wertheimer pubblica la sua ricerca sul movimento
stroboscopico)
 Scuola di Berlino: M. Wertheimer, W.
Köhler, J.K. Koffka
 Studio della percezione visiva come
processo
psichico
primario
della
conoscenza
Psicologia della Gestalt
 Il tutto è qualcosa di diverso dalla somma
delle parti
 Possibile discrepanza tra realtà fisica e
realtà fenomenica
 Realismo ingenuo e realismo critico
Pensiero produttivo
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Tracciate 4 linee rette toccando tutti i punti senza mai
staccare la penna dal foglio
Cosa studia la psicologia sociale?
Doise (1982) ha individuato 4 diversi livelli in
cui lo studio della psicologia si colloca a
seconda della natura delle variabili
coinvolte nella ricerca:
 Il livello intraindividuale
 Il livello intragruppo
 Il livello intergruppo
 Il livello collettivo
 Il livello intraindividuale – studia le modalità
con cui l’individuo analizza la realtà e
costruisce un’immagine del mondo sociale che
lo circonda
 Il livello intragruppo – analizza le dinamiche
interpersonali tra più soggetti che fanno parte
di un medesimo gruppo (es. processi di conformismo,
devianza, comunicazione, leadership)
 Il livello intergruppo – studia le relazioni tra
gruppi sociali differenti (es. identità sociale, favoritismo
verso il proprio gruppo, conflitto sociale intergruppi)
 Il livello collettivo – prende in considerazione
i processi sociali legati al contesto culturale e
storico in cui gli individui si trovano ad operare
Bronfenbrenner
Il modello ecologico di Bronfenbrenner intende
l’ambiente di sviluppo dell’individuo come una serie
di sistemi concentrici, legati tra loro da relazioni,
dirette o indirette, e ordinati gerarchicamente. Uno
degli elementi più significativi del contributo di
questo autore sta quindi nell’aver articolato il
contesto in più livelli; due di questi, il microsistema e
il mesosistema, sono direttamente in contatto con il
soggetto, gli altri due, l’esosistema e il
macrosistema, sono ambiti di cui il soggetto non fa
esperienza diretta, ma che hanno egualmente
un’influenza sul suo sviluppo.
Sistemi direttamente in contatto con
l’individuo
Il microsistema :
un modello di attività, ruoli e relazioni interpersonali
sperimentate dall’individuo che cresce in interazioni
faccia a faccia che hanno luogo in un setting con
specifiche
caratteristiche
fisiche,
sociali
e
simboliche che favoriscono, consentono o
inibiscono
il
coinvolgimento
in
interazioni
progressivamente sempre più complesse e in
attività nell’ambiente quotidiano in cui il soggetto
vive (famiglia, asilo nido, scuola, gruppo dei pari ….)
Il mesosistema:
l’insieme delle relazioni che legano due o più
microsistemi organizzati (per esempio la
famiglia, il nido, il gruppo dei pari) in cui il
bambino vive e fa esperienze; essi possono
essere sinergici o entrare in conflitto tra loro o
essere indipendenti.
Sistemi indirettamente in contatto
con l’individuo
L’esosistema :
si riferisce a sistemi in cui il soggetto non è
direttamente coinvolto ma da cui viene in qualche
modo influenzato (ad es. il luogo di lavoro dei
genitori);
è un ambiente estraneo al bambino ma gli eventi
che vi si verificano possono influenzare, la sua vita.
Particolarmente interessante è la ricaduta che
secondo l’autore hanno sull’esito evolutivo del
bambino sia il tipo di occupazione dei genitori e la
soddisfazione che ne ricavano,sia le idee e i sistemi
normativi e valoriali propri della loro cultura.
Il macrosistema:
corrisponde alla situazione culturale complessiva
in cui sono inseriti i precedenti sistemi;
un modello sovrastrutturale,un complesso di
rappresentazioni di tipo ideologico (usi, convenzioni,
rappresentazioni sociali, stereotipi culturali) prodotte
dalle istituzioni sociali comuni a una data cultura,
che offre dei modelli di riferimento sui quali gli
individui costruiscono la propria identità personale e
sociale.