Universita’ di TorVergata-Facolta’ di Ingegneria Trasmissioni Radiomobili (III parte) Anno Accademico 2007-2008 Antonio Saitto Romeo Giuliano Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 1 Modem per sistemi di comunicazione numerica via radio:Modulazione a spettro espanso Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 2 Classificazione dei canali di trasmissione Un segnale e’ caratterizzato dalla banda B e dal periodo di simbolo T Se B <BC ilcanale appare piatto in frequenza al segnale Se T<t0 il canale appare piatto nel tempo al segnale Se T<t0 e B <BC il canale appare piatto nel tempo ed in frequenza al segnale Canale piatto nel tempo Canale NON piatto Canale piatto-piatto Canale piatto in frequenza BC t0 Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 3 Sistemi di modulazione per trasmissioni radiomobili Sorgente Codifica di canale Tx Antenna MOD Emettitore Ricevitore DEMOD Decodif. di canale Destinatario Rx Antenna Canale di propagazione Canale radio/tratta radio Canaledella modulazione Canale numerico L’amplificatore e’ usato vicino alla saturazione Necessita’ di usare modulazioni ad inviluppo costante Contenimento dei lobi secondari per massimizzare l’efficienza spettrale Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 4 • • • • • • Generalità I segnali a spettro espanso hanno un’occupazione di banda molto maggiore di quella strettamente necessaria per il trasporto dell’informazione (ad es. nel caso più semplice la banda di Nyquist). I segnali a spettro espanso sono stati concepiti in ambito militare in modo da contrastare gli effetti dovuti ad interferenze sia intenzionali che provenienti da altri canali di trasmissione. Essi possono contrastare in modo efficace anche l’auto interferenza proveniente da fenomeni di multipropagazione. I sistemi a spettro espanso sono progettati introducendo in modo opportuno delle componenti pseudoaleatorie il cui scopo `e quello di far apparire il segnale trasmesso molto simile ad un rumore bianco. Questo tipo di segnale risulta molto difficile da demodulare da parte di ricevitori non autorizzati. I segnali a spettro espanso sono anche utilizzati in applicazioni diverse dalle telecomunicazioni per ottenere misure accurate di distanza attraverso la misura dei ritardi di propagazione, misure di velocità, misure con sistemi radar e navigazione satellitare (sistema GPS). Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 5 Caratteristiche generali dello Spettro espanso usato come tecnica di accesso e multiplazione Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 6 Logica del processo di espansione (spreading) e despreading • Ogni segnale viene associato ad una specifica funzione di spreading (codice) • Più segnali si sovrappongono nel tempo ed in banda, ma sono distinguibili attraverso una tecnica di despreading (filtro adattato con il codice di spreading) Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 7 Elementi del segnale a spettro espanso • Gli elementi di base di un sistema di comunicazione numerica che utilizza segnali a spettro espanso sono: • Nel caso più semplice ciascuno di questi generatori crea una sequenza binaria pseudoaleatoria (pseudonoise, PN) che viene impressa sul segnale trasmesso e successivamente rimossa dal segnale ricevuto. Per demodulare in modo corretto il segnale ricevuto è assolutamente necessario sincronizzare le due sequenze PN del trasmettitore e del ricevitore. Le modalità con cui la sequenza PN viene impressa sul segnale definiscono la categoria del sistema a spettro espanso. Di solito si considerano soltanto due tipi di segnale modulato che contiene l’informazione da trasmettere: segnali modulati PSK (BPSK o QPSK) e segnali FSK. Nel caso di segnali PSK la sequenza pseudoaleatoria generata viene utilizzata per variare in modo pseudoaleatorio la fase del segnale PSK. Questo tipo di sistema è detto sistema a spettro espanso a modulazione diretta (DSSS: direct sequence spread spectrum). Quando si utilizza un segnale FSK la sequenza pseudoaleatoria viene utilizzata per selezionare la frequenza su cui trasmettere almeno per un certo periodo di tempo. Questo tipo di sistema è detto a spettro espanso con salto di frequenza (FH-SS: frequency hopping sprad spectrum). il sistema DS-SS è quello utilizzato nel sguito • • • Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 8 Schema del DS-SS Si supponga di avere un sistema di codifica a blocchi che prende k bit in ingresso e restituisce n > k bit in uscita. In questo caso gli n bit vengono trasmessi in un periodo di tempo k·Tb. Se ad ogni bit da codificare si associano Nc bit allora si può selezionare la lunghezza del codice n in modo che n = k·Nc. Con tali scelte il ritmo di codifica è pari a Rc = k/n = 1/Nc. Lo stesso discorso si applica nel caso in cui si utilizzino dei codificatori di tipo convoluzionale. Anche in questo caso il ritmo di codifica deve essere sempre uguale a Rc = k/n = 1/Nc. Un metodo per imprimere la sequenza PN sul segnale trasmesso consiste nell’alterare direttamente il bit all’uscita del codificatore (che per ipotesi hanno un periodo pari a Tc = Tb/Nc) attraverso un’operazione di addizione modulo 2 con la sequenza PN. Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 9 Segnale a spettro espanso a sequenza diretta DS-SS Consideriamo una modulazione di tipo M-PSK: s(t)= (2/Tb)cos(2f0t+k)rect(t/Tb) Consideriamo una sequenza pseudo aleatoria di tipo B-PSK e lunghezza LTc: pn(t)= ((Tc/Tb) LTc airect(t/Tc) i=0 Dove {ai} sono i termini della sequenza pseudo aleatoria e possono valere 1 Il segnale modulato a spettro espanso a sequenza diretta risulta: sDS-SS(t)= ((2 /Tb)cos(2f0t+k)rect(t/Tb)pn(t) Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 10 Parametri di banda DS-SS Tb e’il periodo di simbolo del segnale, Il rate relativo risulta R=1/Tb Tc e’il periodo del chip della sequenza pseudo casuale il rato relativa risulta=1/Tc. La banda di canale disponibile B deve essere almeno eguale a 1/Tc: B=1/Tc Il rapporto B/R= Tb/Tc viene definito il fattotr di espansione spettrale Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 11 Sequenza DS-SS con segnali modulati B-PSK o Q-PSK (1) 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 -0.2 0 -0.4 200 400 600 800 campo I campo Q 1000 -0.6 -0.8 -1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 -0.2 -0.4 -0.6 -0.8 -1 data sequence I Anno Accademico 2007-08 data sequence Q Trasmissioni radiomobili 12 Sequenza DS-SS con segnali modulati B-PSK o Q-PSK (2) 0 -10000 -6000 -2000 -4 -8 2000 6000 10000 -12 -16 -20 -24 -28 -32 -36 -40 -44 -48 -52 -56 -60 Spettro segnale Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili Spettro PN 13 Caratteristiche generali delle sequenze DS-SS • Una sequenza DS-SS deve avere buone caratteristiche di auto correlazione: possibilmente un solo picco in corrispondenza di =0 • Una sequenza DS-SS deve appartenere ad una famiglia di sequenze o codici con buone caratteristiche di cross correlazione, tipicamente ∫cn(t)cm(-t)dt=0 per ogni valore di t=kTb e per ogni n e m • Tipicamente il rapporto tra Tb e Tc e’ un numero intero. Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 2/Tc(1+Tc /Tb) 2/Tc 14 Trasmettitore DS-SS con segnali modulati B-PSK o Q-PSK Generatore PN Modulatore bilanciato cos(2f lot) Dati 0 Codificatore 90 cos(2f lot) Adder Segnale DS-SS Q-PSK -sin(2f lot) Generatore PN Anno Accademico 2007-08 Modulatore bilanciato Trasmissioni radiomobili 15 Codifica per segnali modulati DS-SS B-PSK o Q-PSK Assumiamo un rate di codifica Rc=k/n dove n sono i bit codificati e k quelli di informazione Si ha ; kTb= durata del frame Nc=Tb/Tc numero di chip per bit di informazione Se si utilizza un rapporto di codifica n/k tale che n=kNc Si ottiene: Rc=k/n=1/Nc Il valore per Rc e’ il massimo possibile Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 16 Rappresentazione di segnali codificati DS-SS dati bi codificatore ci PN generator ai ai=bici ai,,bi ,ci={0,1} Il modulatore genera la sequenza s(t)={(2ai-1)g(t-iTc)e i=- Anno Accademico 2007-08 j2f 0t}= {(2bi -1)(2ci -1) g(t-iTc)e j2f t} 0 i=- Trasmissioni radiomobili 17 Segnale DS SS con rumare additivo(1a) r(t) Matched filter g(Tc-t) yi Sample (2bi-1) Generatore sequenza PN Chip rate clock Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 18 Segnale DS SS con rumare additivo(2) In presenza di un canale non distorcente con solo rumore additivo si puo’ scrivere: y(t)=(2bi-1)(2ci-1)g(t-iTc)+(t) iTct(1+i)Tc All’uscita del filtro matched: zi=Ec(2bi-1)+i All’uscita del ricevitore: yi=Ec+(2bi-1)i Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 19 Altre architetture di ricevitore DS-SS (b) ∫ r(t) pi(t) ( )dt 0 Sample yi g(t) Generatore sequenza PN Anno Accademico 2007-08 Tc Chip rate clock Trasmissioni radiomobili 20 Altre architetture di ricevitore DS-SS (c) ∫ r(t) Tc ( )dt yi Sample 0 g(t) (2bi-1) Chip rate clock Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili Generatore sequenza PN 21 Prestazioni di un sistema DS SS in presenza di rumore additivo (1) In caso di decodifica soft si ha: n CMi= (2cij-1)yj, j=1 i=1,2,…, 2k Per il codice composto di tutti 0 si ottiene: n n CM1= (2cij-1)(Ec+(2bj-1)j=nEc- (2bj-1)j j=1 j=1 cij=0 Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 22 Prestazioni di un sistema DS SS in presenza di rumore additivo (2) Per un codice arbitrario si ottiene: n n CMi= (2cij-1)(Ec+(2bj-1)j=nEc(1-2wi/n)+ (2cmj-1)(2bj-1)j j=1 j=1 Il termine wij e’ detto peso del codice, pari al numero di termini cij0 n Dm=CM1-CMj= 2Ecwm- cmj(2bj-1)j j=1 Considerando il teorema del limite centrale si puo’ approssimare con un rumore gaussiano Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 23 Prestazioni di un sistema DS SS in presenza di rumore additivo (3) La varianza della variabile aleatoria gaussiana risulta: 2m=4wmE{2} ∫ E{2}= IG(f)I2(f)df - Se l’andamento di (f) e’ piatto nella banda del segnale si ha; (f)=J0 , per If I0.5B E quindi 2m=4wmEcJ0 Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 24 Prestazioni di un sistema DS SS in presenza di rumore additivo (4) La probabilita’ che per la singola differenza Dm <0 risulta: P(m)=Q((Ecwm/J0)), m=2,3,4,….2k Sapendo che Ec=k/nEb con Rc=k/n si ha: P(m)=Q((EbRcwm/J0)), m=2,3,4,….2k Dalla teoria dei codici si che la probabilita’ sulle 2k parole di codice ha come limite superiore : M PM Q((EbRcwm/J0)) m=2 La fornula e’ identica a quella ottenuta sul canale AWGN in caso N0=J0 con codifica a blocchi, la formula e’ estensibile anche a codifica convoluzionale Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 25 Prestazioni di un sistema DS SS in presenza di rumore additivo (5) Nel caso si abbia un codice a blocchi con ripetizione si hanno solo 2 parole di codice essendo 2k=21=2, non vi e’ quindi nessun guadagno di codice Rcw=1 P2Q((Eb/J0)) Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 26 Guadagno di Processo Si puo’ scrivere ponendo Eb=CTb, dove CTb e’ l’energia associata al bit e J0=Jp/B, essendo Jp la potenza media interferente: Eb/J0=BC/RJp=(B/R)(C/Jp) Introducendo la codifica si ha: M PM Q( ( BCRcwm)) RJp m=2 Guadagno di processo Ponendo min al posto di wm si ha: M PM Q( ( BCRcwm)) (M-1)Q( ( BCRcmin)) RJp RJp m=2 Il rapporto S/N per ottenere una data probabilita’ in dB si esprime come: (S/N)dB=(B/R)dB+(Rcmin)dB-(Jp/C)dB Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 27 Esempio di Prestazioni di segnale SS-DS Fasi Expansion ratio Numero -12000 di utenti max Rapporto Eb/No (dB) Coding gain (dB) Rapporto utente/interferente medio (dB) bitrate ( Kbps) 4 50 50-7000 4.5 5 0 -2000 3000 8000 -4 -8 -1 400 -12 -20 -24 -28 -32 -36 -40 Frequency Spettro segnale Anno Accademico 2007-08 Spettro interferente max in banda base Trasmissioni radiomobili Spettro PN Spettro interferente max 28 dB -16 Esempio di probabilita’ d’errore per un segnale SSDS in presenza di disurbo additivo n k Fasi Expansion ratio Numero di utenti max Rapporto Eb/No (dB) Coding gain (dB) Rapporto utente/interferente medio (dB) bitrate ( Kbps) Anno Accademico 2007-08 10 5 4 50 50 4,5 6 -1 400 n k Fasi Expansion ratio Numero di utenti max Rapporto Eb/No (dB) Coding gain (dB) Rapporto utente/interferente medio (dB) bitrate ( Kbps) 6 3 4 50 50 4,5 3 -1 Trasmissioni radiomobili 400 n k Fasi Expansion ratio Numero di utenti max Rapporto Eb/No (dB) Coding gain (dB) Rapporto utente/interferente medio (dB) bitrate ( Kbps) 1 1 4 50 50 4,5 0 -1 400 29 SS-DS con ricevitore di Rake(1) Segnale SS-DS Canale piatto nel tempo Canale NON piatto Canale piatto-piatto Canale piatto in frequenza B L’inviluppo complesso del segnale ricevuto privo di disturbo risulta, utilizzando il teorema del campionamento: BC r(t) = hn(t)u(t-n/B) n=- t0 hn(t)=h(t,)I=n/B hn(t)(t-n/B) Canale con linea di ritardo e prese infinite h(t,)= n=- Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 30 SS-DS con ricevitore di Rake(2) Considerando la banda di coerenza del canale Bc=1/m si ha che il segnale puo’ essere troncato a L tale che: L=B/Bc+1 L r(t) = hn(t)u(t-n/B) n=1 Assumiamo di avere segnali antipodali (derivati da modulazioni BPSK o QPSK) I due segnali possono essere espressi come s1(t) e s2(t), si ha (trascuriamo l’interferenza intersimbolica,assumendo T>>m): L r(t) = ck(t)si(t-k/B)+ (t)=vi(t)+ (t), i=1,2 0tT k=1 ck(t) sono i coefficienti del canale Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 31 Transito del segnale nel filtro adattato Le uscite dei filtri adattati vengono campionate col periodo di simbolo T, si ha: L Ui= T ∫0 r(t)c*k(t)s*i(t-k/B)dt i=1,2 k=1 s*1(t) 1/B c*1(t) 1/B c*2(t) 1/B c*L(t) r(t) c*1(t) s*2(t) Anno Accademico 2007-08 c*2(t) 1/B e∫ U1= { } e∫ U2= { } c*L(t) 1/B Trasmissioni radiomobili 1/B 32 Schema del filtro con una linea di uscita s*1(t) 1/B c*1(t) 1/B c*2(t) 1/B c*L(t ) e∫ r(t) e∫ s*2(t) 1/B Anno Accademico 2007-08 1/B - al circuito di decisione 1/B Trasmissioni radiomobili 33 Prestazioni del ricevitore di Rake con rumore (1) Considerando l’affievolimento lento rispetto a T, si ha: L Ui= c*k ∫ 0 k=1 T r(t) s*i(t-k/B)dt i=1,2 Trasmettendo il segnale s1(t), si ha: L Ui= L cn c*k∫ k=1 n=1 + T 0 s1(t-n/B) s*1(t-k/B)dt L k=1 Anno Accademico 2007-08 T c*k∫ (t) s1(t-k/B)dt 0 Trasmissioni radiomobili 34 Prestazioni del ricevitore di Rake con rumore (2) In generale le sequenze pseudo casuali si ha un contributo di auto disturbo molto basso: T I∫ si(t-n/B) s*i(t-k/B)dt I 0, 0 se kn Si puo’ quindi scrivere: Ui= L IckI2∫ s1(t-k/B) s*k(t-k/B)dt k=1 + T 0 L k=1 Anno Accademico 2007-08 T c*k∫ (t) s*1(t-k/B)dt 0 Trasmissioni radiomobili 35 Prestazioni del ricevitore di Rake con rumore (3) Per segnali antipodali si ha: T ∫ s1(t-k/B) s*k(t-k/B)dt=Eb 0 Si suppone di avere una stima dei coefficienti ck del canalein generale questo e’ possibile solo se il tempo di coerenza t0>>T ;tipicamente almeno 100 U1= L EbIckI2 + k=1 Nk=e jk L IckINk k=1 .T 0(t) s*1(t-k/B)dt P2Q((b(1-)) L =-1 per BPSK e 0 per QPSK b=Eb/(2N0) IckI2 k=1 Anno Accademico 2007-08 Il rapporto b e’ pari alla somma dei rapporti segnale rumore di ogni singolo ramo del ricevitore Rake Trasmissioni radiomobili 36 Modulazione OFDM • Il principio di base della multiplazione a divisione di frequenze ortogonali (orthogonal frequency-division multiplexing, OFDM) `e suddividere un flusso di dati ad alto bit rate, Rb, in un numero di flussi a bit rate N volte piu basso, Rb/N, che sono trasmessi contemporaneamente su N sottoportanti. • La trasmissione su più sottoportanti risulta estremamente utile su canali radio particolarmente distorcenti. Infatti, in questo caso, se si trasmettesse l’intero flusso Rb, si avrebbe forte interferenza intersimbolica e quindi la necessita di inserire un equalizzatore. • Se, invece, si trasmette su N flussi a velocita Rb/N in N sottobande adiacenti, si può dire che il canale risulta non distorcente (se l’occupazione spettrale del singolo flusso è piccola) e quindi non si richiede l’equalizzazione del canale Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 37 Ortogonalità dei segnali OFDM • L’ortogonalità dei segnali OFDM si basa non solo sul fatto che ad ogni canale sia associata una sottoportante diversa, ma anche sulla forma dello spettro di potenza associato e sulla sincronizzazione dell’invio dei simboli su di ogni sottoportante. • Queste caratteristiche permettono di sovrapporre parzialmente le bande dei segnali, che mantengono le caratteristiche di ortogonalità. Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 38 Importanza dell’Ortogonalità • A differenza di una trasmissione FDM, nell’OFDM è possibile posizionare le portanti sovrapposte tra loro in modo che i segnali possono ancora essere ricevuti senza interferenza da canali adiacenti, sfruttando l’ortogonalità matematica delle portanti. • Il ricevitore agisce come un banco di filtri demodulatori che traslano ogni portante in banda base. • Il segnale risultante è integrato sul periodo di simbolo Ts e permette il recupero dei dati completi. • le portanti subiscono la stessa traslazione ma presentano un numero intero di cicli complessivi nel periodo di simbolo, il processo di integrazione risulta nullo. Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 39 Esempio di portanti orogonali Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 40 Schema di generazione del Segnale OFDM -8 Parte reale I Ts ai………ai+N-1. ai ai+1 ai+2 ai+3 -7 -6 1,5 -5 -4 1 -3 -2 0,5 -1 0 0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 -0,5 1 2 3 4 -1 5 6 -1,5 7 Parte quadratura 8 -8 Q -7 -6 1,5 -5 -4 1 -3 -2 0,5 -1 0 ai+N-1 0 1 0 10 20 30 40 50 -0,5 60 2 3 4 -1 5 6 -1,5 e NTs 1 1 0,8 0,6 0,8 0,6 0,4 0,2 0,4 0,2 0 -0,2 0 -0,4 7 j2t i/(NTs) 8 0 100 200 300 400 500 -0,2 0 -0,4 -0,6 -0,8 -0,6 -0,8 -1 -1 campo I 100 campo Q Anno Accademico 2007-08 200 campo I Trasmissioni radiomobili 300 400 500 campo Q 41 OFDM Cenni di Teoria • I segnai OFDM possono essere scritti come N 1 n sc (t ) An exp j 2 t n , T n 0 0t T • Dove f n n fn è la frequenza centrale del segnale ennesimo e T il simbolo ennesimo corrispondente • I segnali An n exp j 2 t sono ortogonali nel periodo [0, T ] T T 1 exp( j 2 n t ). exp( 2 j m t )dt nm T T T 0 Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 42 OFDM e Trasformata inversa di Fourier • Campionando con periodo Ts il segnale OFDM si ha: N 1 sc (kTs ) An exp j (2fnkTs n n 0 • Considerando la trasformata inversa di un segnale si ha N 1 g (kTs ) G (n / NTs ) exp j (2nk / N n 0 • La prima e la seconda sono analoghe, posto: G (n / NTs ) An exp j (n) n fn Ts Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 43 Cenni sulla Trasformata di Fourier • La trasformata di Fourier convenzionale lega segnali continui che risultano illimitati sia nel tempo che nella frequenza. • Se il segnale è campionato, si facilita il processamento del segnale stesso, tuttavia si verificano problemi di “aliasing” e problemi di memorizzazione. • Per limitare questi inconvenienti, i dispositivi di processamento del segnale ricorrono ad alla versione discreta della trasformata di Fourier (discrete Fourier transform, DFT). • La DFT è una variante della trasformata di Fourier in cui il segnale `e campionato sia nel tempo che in frequenza. • La trasformata di Fourier veloce (Fast Fourier transform, FFT) è un rapido metodo matematico di implementazione della DFT su computer. • Grazie alla FFT e alla tecnologia DSP è stato possibile lo sviluppo e l’implementazione di circuiti integrati della modulazione OFDM a prezzi ragionevoli. • La IFFT è la trasformazione inversa della FFT Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 44 Schema Trasmettitore OFDM OFDM symbol FEC bits Serial to Parallel IFFT Pulse shaper & Linear PA DAC add cyclic extension fc view this as a time to frequency mapper La complessità è riportata dal dominio digitale a quello analogico Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 45 Schema di un Ricevitore OFDM Slot & Timing Sync. AGC Sampler FFT fc VCO fine offset Anno Accademico 2007-08 P/S and Detection Error Recovery gross offset Freq. Offset Estimation Trasmissioni radiomobili 46 OFDM Vantaggi • OFDM è spettralmente efficiente e l’ IFFT/FFT si fanno carico di minimizzzare l’interferenza fra simboli. • OFDM ha una capacità intrinseca di resistere all’interferenza a banda stretta. • OFDM ha una robustezza molto alta in ambiente multi path Il prefisso ciclico preserva l’ortogonalità fra sotto-portanti e permette al ricevitore di utilizzare efficientmente l’energia del multipath. • in un canale lentamente variabile, per aumentare la capacità è possibile adattare il ritmo binario per sottoportante secondo la potenza ricevuta su ogni singola portante. • L’equalizzazione è molto più semplice rispetto a quella di un sisema a singola portante • con l’OFDM `e possibile progettare un sistema cellulare a singola frequenza, che è adatto per le comunicazioni broadcast. • Capacità di adattarsi ai regolamenti a livello mondiale (spegnendo le sotto portanti dinamicamente) Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 47 OFDM Svantaggi • Sensibilità all’interferenza da canae adiacente (ICI) • Sensibilità all’offset di frequenza, di fase e di clock • Le caratteristiche del segnale OFDM nel tempo sono tali che richiedono amplificatori LINEARI e quindi tendno aridurre l’efficienza dell’ amplificatore di potenza. Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 48 Delay Spread e ICI • • • • • • • A parità di delay spread, dividendo il flusso dati su N sottoportanti, il sistema su ogni singola portante si comporta meglio contro il multipath visto che il periodo di simbolo è N volte maggiore. Tuttavia seppur in maniera limitata, il multipath produce comunque interferenza intersimbolica (ISI). Per eliminare l’ISI, si introduce un tempo di guardia, Tg, in ogni simbolo OFDM. Tg è scelto maggiore del maximum exceed delay in modo che le componenti di multipath di un simbolo non interferiscano con il simbolo successivo. È possibile non trasmettere niente durante il tempo di guardia. Tuttavia in questo modo si espone il sistema all’interferenza tra le diverse portanti (InterCarrier Interference, ICI). L’ICI è la ricezione su una portante di dati trasmessi su un’altra portante, provocata dalla perdita di ortogonalità Per eliminare l’ICI, si estende ciclicamente il segnale OFDM nel tempo di guardia Ciò assicura che la replica ritardata ha un numero intero di cicli d’onda nell’intervallo di integrazione fintanto che il ritardo rimane inferiore al tempo di guardia, Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 49 Esempio di segnali OFDM (con il tempo di guardia senza segnale) Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 50 Esempio di segnali OFDM (con il tempo di guardia e prefisso ciclico) su due portanti sincronizzate. Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 51 Proprietary OFDM Flavours Wideband-OFDM (W-OFDM) of Wi-LAN www.wi-lan.com -- 2.4 GHz band -- 30-45Mbps in 40MHz -- large tone-width (for mobility, overlay) Flash OFDM from Flarion www.flarion.com -- Freq. Hopping for CCI reduction, reuse -- 1.25 to 5.0MHz BW -- mobility support Vector OFDM (V-OFDM) of Cisco, Iospan,etc. www.iospan.com -- MIMO Technology -- non-LoS coverage, mainly for fixed access -- upto 20 Mbps in MMDS Wi-LAN leads the OFDM Forum -- many proposals submitted to IEEE 802.16 Wireless MAN Cisco leads the Broadand Wireless Internet Forum (BWIF) Anno Accademico 2007-08 Trasmissioni radiomobili 52