Documento - dipartimento di economia e diritto

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Politica fiscale in un’economia
ad elevata evasione
Elisabetta Marzano
Università degli Studi di Napoli Parthenope
Dipartimento Studi Economici “Salvatore Vinci”
Università di Napoli Parthenope,
DSE "Salvatore Vinci"
Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia
e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26
novembre 2010
1
Indice della lezione

Economia sommersa ed evasione fiscale:




Il nesso tra pressione fiscale e evasione fiscale:



Definizioni
Fonti di stima
Caratteristiche strutturali e cicliche nell’economia Italiana
Analisi univariata della pressione fiscale
Pressione fiscale ed evasione: un circolo vizioso?
I moltiplicatori di politica fiscale in presenza di
evasione
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2
Economia sommersa ed evasione fiscale:
definizioni
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3
Economia sommersa
L’esistenza della “economia sommersa” è
rilevante sotto tre diversi punti di vista:
1. attendibilità della stima del PIL
(esaustività),
2. occultamento di base imponibile (evasione
fiscale),
3. irregolarità nelle modalità di produzione.
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4
Esaustività dei conti nazionali



Il problema dell’esaustività è rilevante sotto diversi profili, ad
esempio: corretta stima della ricchezza di un paese nei confronti
internazionali; calcolo di grandezze in rapporto al PIL (es. debito
pubblico).
Negli anni più recenti a livello statistico si è giunti a una
classificazione condivisa dell’economia non osservata, inizialmente
su iniziativa dell’Istat (1987), e successivamente adottata dal
System of National Account (SNA, 1993) e dalla sua versione
definita nell’ambito dell’Unione Europea (“Sistema Europeo dei
Conti” - SEC, 1995).
Al fine di garantire l’esaustività dei dati di contabilità nazionale,
l’economia non osservata è suddivisa in: economia illegale,
sommersa e informale, e nell’ambito della seconda categoria si
distingue tra sommerso statistico e sommerso economico (OECD,
2002).
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5
Classificazioni dell’Economia Non
Osservata (NOE)



Economia illegale: attività proibite per legge, o che pur essendo
legali di per sé, non sono più tali quando sono condotte da
qualcuno non autorizzato,
Economia sommersa: produzione che pur essendo legale è
tenuta nascosta alla pubblica amministrazione per diverse
ragioni: evasione fiscale (delle imposte sul reddito, sul valore
aggiunto o di altre tasse); evasione di contributi sociali; non
osservanza di regole dettate dalla legge; mancato rispetto di
norme amministrative (sommerso statistico e sommerso
economico)
Economia informale: si tratta di unità istituzionali produttive
caratterizzate da: un basso livello di organizzazione; poca o
nessuna divisione tra lavoro e capitale; relazioni di lavoro basate
per lo più sull’occupazione occasionale, parentela o relazioni
personali e sociali, in contrapposizione ai contratti formali.
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Evasione delle imposte
Le diverse modalità di evasione fiscale
possono essere così raggruppate:

sotto-dichiarazione del fatturato;

sovra dichiarazione dei costi;

occultamento dell’intera filiera produttiva;

frodi carosello internazionali;

operazioni patrimoniali fittizie.
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Evasione da attività di produzione
Ci si concentra sul momento della formazione
del reddito.
 Occultamento di Base Imponibile nella fase
della produzione e dello scambio di beni e
servizi
Esclude:
 Frodi connesse alle attività patrimoniali.
 Evasione di imposta che non ha riflessi sulla
base imponibile.

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8
Economia sommersa ed evasione fiscale:
le fonti di stima
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Le stime del sommerso economico in
Italia (Istat, anni vari)
Il metodo di stima adottato dall’Istat si fonda su tre
componenti, che determinano un livello minimo (punti 1
e 2) e massimo (1-3) di stima del PIL sommerso:
1. integrazioni ascrivibili ai controlli di coerenza sui microdati
d’impresa e costi intermedi, così come integrazioni riferite a
fenomeni di evasione riconducibili alle attività immobiliari
(locazione in nero d’immobili e attività edilizia abusiva).
2. valore aggiunto realizzato attraverso l’utilizzazione di
occupazione non regolare (cioè non dichiarata dalle imprese).
3. riconciliazione finale fra le stime indipendenti dell’offerta e della
domanda di beni e servizi (dovuta a sotto-dichiarazione di
fatturato o sovra-dichiarazione di costi)
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L’input di lavoro secondo l’Istat



Posizioni lavorative: il numero dei posti di lavoro,
anche plurime, indipendentemente dal numero di
ore lavorate.
Occupati: coloro che all'indagine sulle forze di lavoro
dichiarano di possedere un'occupazione, o
comunque di aver effettuato ore di lavoro nel
periodo di riferimento (altra persona con attività
lavorativa).
ULA: Unità di misura del volume di lavoro prestato
nelle posizioni lavorative, calcolata riducendo il
valore unitario delle posizioni lavorative a tempo
parziale in equivalenti a tempo pieno.
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11
Le stime dell’evasione fiscale


La fonte dei dati è in questo caso l’Ufficio
Studi dell’Agenzia delle Entrate
Metodo dal lato della domanda: stima
dell’evasione basata sulle dichiarazioni IVA
Centralità logica dell’IVA: chi decide di evadere si
organizza partendo dalla gestione dell’IVA.
Principio logico e fattuale di tutte le evasioni

Metodo dal lato della distribuzione del
reddito: stima dell’evasione basata sulle
dichiarazioni IRAP
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12
Stime evasione basate sui dati IRAP
(Polito, Pisani, 2006)
Punti di forza:
 Base imponibile molto ampia (buona proxy del PIL)
 Concetti e definizioni molto simili alla CN (si tassano
i fattori della produzione);
 Consente di allocare correttamente il valore
aggiunto a livello territoriale (quadro IRAP regionale
di UNICO).
Punti di debolezza
 È disponibile solo a partire dal 1998;
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13
The method for estimating VAT evasion


An estimate of the vat taxable amounts, declared and undeclared, as
well as the corresponding income is based on a comparison of actual
values, derived mainly from the VAT returns, and theoretical one,
derived from National Account macroeconomic data.
The theoretical tax base of VAT is an estimate of the level which would
be received in the absence of any losses (fraud). It is calculated using,
in the main, the following national account expenditure categories that
comprehensively cover VAT liabilities:






household spending and non-profit institutions serving household final
consumption expenditure;
central government current and capital expenditure;
exempt sector intermediate consumption;
other expenditure which incurs non-refundable VAT.
The method involves a search for the most appropriate data source for
each item in order to respect the VAT rules.
The theoretical VAT liability is obtained by multiplying the theoretical tax
base for the corresponding tax rate.
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14
Le serie storiche per l’economia italiana
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15
L’occupazione regolare e non regolare in
Italia (settore privato, 000, fonte: Istat)
3,000.0
16,000.0
14,000.0
2,500.0
12,000.0
2,000.0
10,000.0
1,500.0
8,000.0
UNDERGROUND
REGULAR
6,000.0
1,000.0
4,000.0
500.0
2,000.0
-
19
80
19
82
19
84
19
86
19
88
19
90
19
92
19
94
19
96
19
98
20
00
20
02
20
04
20
06
20
08
-
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16
Il tasso di irregolarità lavorativa (settore
privato, fonte: Istat)
20.0
17.6
17.5
18.0
16.0
14.1
14.0
14.0
14.0
12.0
11.7
10.0
8.0
6.0
4.0
2.0
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2008
2006
2004
2002
2000
1998
1996
1994
1992
1990
1988
1986
1984
1982
1980
0.0
17
Economia sommersa (% del VA totale,
fonte: Istat)
19.7
18.5
17.2
15.9
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18
Le tre componenti della stima
dell’economia sommersa
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19
Economia sommersa: composizione
settoriale
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20
Tasso di irregolarità: composizione
settoriale
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21
The time series of VAT evasion in Italy





VAT evasion, in millions of euro and as a share of
total VAT Base
Source: Study Centre, Revenue Agency, Ministry of
Finance (Marigliani, Pisani, 2007).
Year: 1980-2006
Comparison of actual values, derived mainly from
the VAT returns, and theoretical ones, derived from
National Account macroeconomic data
The size of evaded VAT base is a proxy for
concealed production
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22
VAT evasion (evaded tax base)
38
250000
% of total
trend
Millions euro
trend
240000
36
230000
220000
34
%
210000
32
200000
190000
30
180000
28
170000
26
1980
1985
1990
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1995
2000
160000
1980
1985
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1990
1995
2000
23
Il lavoro non regolare nell’economia
italiana
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24
Filtro Hodrick Prescott



Le serie storiche sono la somma di una
componente di crescita e di una ciclica:
y t = gt + c t
La componente di crescita non è deterministica,
ma varia in modo “smooth” nel tempo
Minimizzazione vincolata (dove è strategico il
lambda):
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Come si valutano le fluttuazioni cicliche?
(business cycle regularities)
Gli aspetti fondamentali (basic aspects) del
comportamento ciclico sono i seguenti:
 Volatilità (amplitude of fluctuations, deviazione
standard)
 Comovimento (pro or countercyclicality, coefficiente
di correlazione)
 Sincronizzazione (phase shift, cross-correlazione)
 Persistenza (o inerzia, coefficiente di autocorrelazione)
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26
Fatti stilizzati breve periodo nel mercato
del lavoro




Volatilità relativa: Occupazione e
disoccupazione sono meno volatili del PIL
Correlazione: L’occupazione
(disoccupazione) è pro-ciclica (anti-ciclica);
Timing: L’occupazione è una lagging variable
Persistenza: Occupazione e disoccupazione
presentano un grado persistenza superiore al
PIL
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27
Le ULA non regolari in Italia
tasso irregolarità (ula dipendenti)
18
17
16
15
14
13
12
11
2002
2004
2006
2008
2002
2004
2006
2008
2000
1998
1996
1994
1992
ula non regolari dipendenti
1990
1988
1986
1984
1982
1980
10
35 00
30 00
25 00
20 00
15 00
10 00
50 0
2000
1998
1996
1994
1992
1990
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1988
1986
1984
1982
1980
0
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28
Trend e ciclo per l’input di lavoro NR
7.9
7.85
l_ULA_NR_priv (dati originali)
l_ULA_NR_priv (filtrata)
7.8
7.75
7.7
7.65
7.6
7.55
7.5
7.45
7.4
1980
0.1
0.08
0.06
0.04
0.02
0
-0.02
-0.04
-0.06
-0.08
-0.1
1980
1985
1990
1995
2000
2005
2010
2000
2005
2010
Componente ciclica di l_ULA_NR_priv
1985
Università di Napoli Parthenope,
DSE "Salvatore Vinci"
1990
1995
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Fluttuazioni cicliche delle ULA NR:
comovimento e timing
0.1
0.08
PILK
ULA_NR_pri
0.06
0.04
0.02
0
-0.02
-0.04
-0.06
-0.08
Università
-0.1di Napoli Parthenope,
DSE "Salvatore
1980Vinci"
1985
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novembre
1990
1995 2010
2000
2005
30
Statistiche cicliche
ρ
ρmax
Lead (+) /
lag (-)
σi
σi / σY
AR
Ula non regolari dipendenti
0.58
(0.40)
0.58
(0.51)
0
(+1)
0.035
2.07
(1.84)
0.51; -0.1
Ula regolari dipendenti
0.60
(0.40)
0.74
(0.42)
-1
(-1)
0.014
0.86
(0.76)
0.72; 0.36
Ula totali dipendenti
0.76
(0.50)
0.80
(0.50)
-1
(0)
0.014
0.84
(0.74)
Tasso irregolarità dipendenti
0.31
(0.22)
-0.38
(0.45)
-2
+1
0.03
1.81
(1.6)
PIL TOTALE
(PIL REGOLARE)
0.44; 0.15
I coefficienti di correlazione significativamente diversi da zero sono in neretto (valore critico al 5% = 0,37)
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31
Comovimento e timing rispetto al PIL
totale




Le ULA non regolari hanno una dinamica prociclica, e un timing contemporaneo;
le ULA regolari hanno una dinamica pro-ciclica,
ma ritardano il ciclo di un periodo.
L’andamento del tasso di irregolarità è
inizialmente pro-ciclico ma poi diventa anticiclico
e lagging.
L’occupazione totale è anch’essa pro ciclica ma
ritarda di 1 periodo
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32
Comovimento e timing rispetto al PIL
regolare





L’input lavoro, regolare e irregolare, presenta una
correlazione meno intensa con il PIL regolare
rispetto a quella rilevata con il PIL totale;
Le ULA non regolari hanno una dinamica prociclica, e una dinamica anticipatrice (1 anno);
le ULA regolari hanno una dinamica pro-ciclica,
ma ritardano il ciclo di un periodo.
L’andamento del tasso di irregolarità è pro-ciclico
e leading.
L’occupazione totale è anch’essa pro ciclica
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33
Volatilità rispetto al PIL totale



le ULA non regolari hanno una volatilità doppia rispetto al PIl, e
pari, in termini relativi, a 2.07. Il grado di persistenza è
modesto, con un coefficiente di auto-correlazione in
corrispondenza del primo ritardo di 0.51, e che diventa nullo al
ritardo 2;
le ULA regolari presentano una volatilità relativa inferiore
all’unità, pari a 0.86. Il coefficiente di auto-correlazione è
piuttosto elevato al ritardo 1 (0.73) ma si riduce notevolmente
dopo due anni (0.36), denotando una moderata persistenza nel
tempo.
il tasso di irregolarità lavorativa presenta una volatilità relativa
di 1.8 per le ULA dipendenti. Il grado di persistenza è
abbastanza rilevante al primo ritardo, con un coefficiente di
auto-correlazione pari a 0.60 ma pressoché nullo al ritardo 2.
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34
Volatilità rispetto al PIL regolare


La volatilità relativa rispetto al PIL regolare è
inferiore per tutte le componenti del mercato
del lavoro
L’input di lavoro regolare presenta
oscillazioni cicliche sostanzialmente inferiori
al PIL regolare (σi / σYreg è pari a 0.74 per le
ULA dipendenti), a differenza di quanto
accade per l’occupazione non regolare
(1.84).
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35
La coerenza con i fatti stilizzati
Uno dei fatti stilizzati nella letteratura sul ciclo
economico non soltanto italiano è la bassa volatilità
dell’occupazione, spesso trovata molto inferiore a
quella del PIL; a questo punto occorre notare che:



questo fatto stilizzato è confermato per l’economia italiana
nel periodo considerato, solo guardando all’input di lavoro
regolare
la volatilità relativa dell’input di lavoro non regolare è
sempre superiore a quella dell’input di lavoro regolare, sia
in termini assoluti che relativi,
in termini assoluti, la volatilità dell’input lavoro irregolare è
sensibilmente superiore a quella del PIL (sia totale che
regolare).
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36
L’input di lavoro nel ciclo economico
italiano
1. In generale, l’avvio di una fase espansiva
determina una crescita dell’input di lavoro non
regolare; solo successivamente, ad espansione
avviata, si verifica una riallocazione di risorse
verso l’input di lavoro regolare.
2. Se consideriamo i tassi di irregolarità, l’analisi
conferma un ruolo rilevante per l’input irregolare
nelle dinamiche del mercato del lavoro italiano,
che sembra caratterizzarsi come una sorta di
buffer stock nella fase precedente l’aggiustamento
dell’occupazione regolare.
3. È rilevante il fatto che la dinamica dell’occupazione
irregolare è leading rispetto al ciclo regolare!
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37
La crisi economica attuale: le ULA2008:1
0.03
+2.3%
0.02
0.01
0
-0.01
-0.02
-0.03
-0.04di Napoli Parthenope,
Università
DSE "Salvatore
1980Vinci"
1985
1993:3
-2.3%
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e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26
1990
1995
2000
novembre
2010
ula dipendenti
ula totali
PIL
2005
2009:2
-3.6%
2010 38
La crisi economica attuale: PIL
0.04
0.15
2008:1
+2.3% 0.1
0.03
0.02
0.05
0.01
0
0
-0.01
-0.05
-0.02
-0.03
1993:3
-2.3%
-0.1
PIL (sinistra)
PIL som (destra)
PIL reg (sinistra)
-0.04
1980
1985
Università di Napoli Parthenope,
DSE "Salvatore Vinci"
Ciclo1990
di Seminari Dipartimento
1995 di Economia
2000
e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26
novembre 2010
2009:2
-3.6%
-0.15
2005
39
PIL totale e regolare
0.04
0.025
hp_l_PIL_K (destra)
hp_l_PIL_reg_K (sinistra)
0.02
0.03
0.015
0.02
0.01
0.01
0.005
0
0
-0.005
-0.01
-0.01
-0.02
-0.015
-0.03
-0.02
-0.04
1980
1985
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DSE "Salvatore Vinci"
1990
1995
2000
Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia
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novembre 2010
2005
-0.025
2010
40
PIL totale e sommerso
0.15
0.025
hp_l_PIL_K (destra)
hp_l_BIND_K (sinistra)
0.02
0.1
0.015
0.01
0.05
0.005
0
0
-0.005
-0.05
-0.01
-0.015
-0.1
-0.02
-0.15
1980
1985
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1990
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2000
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novembre 2010
2005
-0.025
2010
41
Le diverse misure di PIL



Il PIL regolare anticipa quello totale di un
trimestre, con correlazione massima pari a
0.45
Il PIL sommerso segue quello totale con un
ritardo di 2 trimestri, e correlazione massima
pari a 0.51
La volatilità del PIL sommerso (regolare) è 8
(1.2) volte maggiore di quella del PIL totale
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42
Cosa possiamo dire sul lavoro non
regolare in questa fase recessiva?
1. All’avvio della recessione, si riduce inizialmente la produzione regolare e poi
segue quella sommersa: i due cicli sono opposti
2. l’occupazione non regolare anticipa il ciclo economico regolare, e si riduce
appena il ciclo del PIL diventa negativo
3. Al perdurare della recessione, anche l’occupazione regolare si riduce, in modo
molto consistente ma con un ritardo di un anno
4. In termini di tassi di irregolarità, ci aspettiamo che nella fase iniziale della
recessione, il tasso di irregolarità si sia ridotto, in conseguenza del più rapido
taglio dell’occupazione sommersa
5. La contrazione dell’occupazione, inizialmente guidata dal solo segmento
irregolare, si rafforza via via nel corso del ciclo economico, con una correlazione
massima pari a 0.80 a un anno dal punto di svolta del ciclo
6. L’elevata volatilità della produzione sommersa svolge un effetto di stabilizzatore,
poiché il PIL totale è più smussato di quello sommerso
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43
Analisi univariata della pressione fiscale
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44
Average Tax Rates in Italy
55
effective tax rate
50
Tax Receipts
GDP - Evaded VAT Base
45
40
apparent tax rate
35
30
1980
Tax Receipts
Total GDP
1985
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1990
1995
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2000
45
The overburden for compliant tax payers
12
trend
Effective – Apparent
11.5
tax rates gap
11
10.5
10
9.5
9
8.5
8
1980
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1985
1990
1995
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2000
2005
46
Pressione fiscale ed evasione fiscale
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47
Tax evasion and tax rate: the estimation
strategy




Focus on the Apparent Tax Rate
Quartelry Time Series: 1980-2006
Stationary test (ADF)
Vector Error Correction Model:
(1)1 Cointegrating relationship and 2 Loading
Factors
(2) Impulse Responses and Long Run Elasticity
(3) Variance Decomposition
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48
The Cointegrating Vector
VATE
 0.84  0.002 t  0.43
( 0.2 )
( 0.001)
( 0.7 )
VATT



 E   0.15;    0.09
( 0.03)
( 0.02)
Positive long run elasticity, 0.84, though not
fully reliable
Evaders quickly restore the long run
equilibrium
The apparent tax rate reacts more slowly to
the disequilibrium than tax evasion
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49
Impulse Response (1)
Response of tax evasion to tax evasion
Response of tax rate to tax evasion
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Response of tax evasion to tax rate
Response of tax rate to tax rate
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50
Impulse Response (2)
Tax Evasion and Apparent Tax Rate:
 Granger cause each other;
 Display a persistent response to reciprocal
impulses;
 Convergence to a new long run equilibrium
after a shock (no vicious circle).
The estimated cross elasticities are
 +0.57% (evasion to one additional point in tax
rate)
 +1% (tax rate to 1% more evasion )
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51
The Evader Equilibrium
  Apparent t ax rate 



Tax Receipts
GDP
ˆ  Effective tax rate 
Tax Receipts
GDP - Evaded VAT Base
A fiscal policy shock means an higher 
The equilibrium properties of the model implies also
and higher evasion
Therefore, the gap between the apparent and the
effective tax rate is restored
The evaders aim to keep a stable gap between the
two tax rates, to smooth their tax liabilities without
incurring in too large risks
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52
Some remarks


Tax evasion is a giant figure, with important
implication for public finance
The existence of a long run strategy by the
evaders is supported by:



the stable gap between apparent and effective
fiscal pressure;
the quick adjustment displayed by tax evasion to
tax rate shocks;
the absence of any vicious circle between VAT
evasion and fiscal pressure.
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53
I moltiplicatori della politica fiscale in
presenza di evasione
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54
Goal of the paper
To investigate the effects of fiscal policy in Italy during
the sample period 1980-2006, by using:



Quarterly public finance variables, recorded under the
accrual criterion
A quarterly time series estimate of tax evasion based upon
Vat evasion
Two different, and alternative, specifications for the GDP:
 Private (GDP net of public spending)
 regular (GDP net of public spending and underground
production)
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55
The literature about the estimation of
fiscal multipliers


Large amount of studies for the USA, and an
increasing number of paper for European countries
Identification issues:



Structural Var’s
 Structural restrictions following Blanchard and Perotti,
2001, 2002
 Choleski decomposition (Fatas and Mihov, 2001)
 The approach by Mountford and Uhlig (2009)
The narrative approach
Endogenous variables: G, T, Y (BP2001); G, T, Y, i,
π; in addition the level of public debt (Favero and
Giavazzi, 2007).
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56
The theoretical controversy

Conflicting expectations about consumption in DSGE models:



Real Business Cycle: generally predicts a decline in private consumption in
response to a rise in government spending. With infinitely-lived Ricardian
households, an increase in government spending lowers the present value of
after-tax income, and thus generates a negative wealth effect on
consumption. It also induces a rise in the quantity of labour supplied at any
given wage, leading to a lower real wage, and higher employment and
output.
New Keynesian: In contrast, when consumers behave in a non-Ricardian
fashion, their consumption is a function of their current disposable income.
According to Gali et al. (JEEA 2007) the hypothesis of sticky prices, along
with the presence of rule-of-thumb consumers, is able to reconcile positive
effects of spending shocks on consumption with a DSGE framework.
This obliges to include in the empirical analysis additional variables:


Labor market: wages, hours/employment
Aggregate demand: consumption, investment
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57
Some empirical results: US and Europe

The estimates for the fiscal multiplier are
quite variegated, though the most of them are



Positive for public spending
Negative for taxation
There is a controversy about the sign of the
reaction in consumption and investment

Crowding out?
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58
Some empirical results: Italy



Giordano et al. (EJPE, 2007):
 an exogenous 1% (in terms of private GDP) to government
purchases of goods and services increases private real GDP by
0.6% after 3 quarters
 Shocks to net revenue have positive and statistically significant
effect on GDP, though transitory and extremely small
Afonso e Sousa (ECB WP2009):
 Spending shock display a very small positive effect in the first
quarters, after that GDP falls, suggesting a “crowding-out” effect.
 The impulse-response function to a shock in government revenue
show a negative effect on GDP, although not persistent.
Basile (2009):

very weak response of the economy to a spending shocks, but a
different role for current expenditure and investment ;

as regards as the tax multiplier, there seems to emerge nonKeynesian resultsCiclo
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59
Why adding tax evasion and unreported
production?



They are “stylized facts” for the Italian economy, but
not negligible in several advanced economies
Busato and Chiarini (2004) and Busato et al. (2008)
show that underground economy can have counter
cyclical properties and offer income/consumption
smoothing opportunities
Chiarini and Marzano (2007) show that underground
labor input is importantly tied to the business cycle
in general and to the regular cycle in particular
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60
Our approach


We abstract from the theoretical controversy about
the effect of fiscal policy on aggregate demand
components
We aim to check whether fiscal stimulus may have
different effects on the two components of the
private supply side:



Regular
Underground
In addition:


Tax and spending or spending and tax?
Which interaction between tax evasion and regular
production?
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61
The empirical strategy




4 variables: GDP, Tax Evasion, Public Spending, Average Tax Rate
Univariate Analysis : structural breaks and stationarity
Multivariate analysis: cointegration tests
Vector Error Correction Model:
1. there is little guidance, theoretical or empirical, on how to identify
the structural shocks.
2. we like to achieve information on the underling equilibrium
tendency among a set of variables, but we also like to know the
short run dynamics and the adjustment coefficients.
3. a situation of special interest arises if several variables are
driven by one or more stochastic trends, in which case they have
a particularly strong link that may be of interest in economic
terms.
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62
Undeclared VAT base and Vat evasion
13000
65000
Base Evasa (destra)
Evasione IVA (sinistra)
12000
60000
11000
55000
10000
9000
50000
8000
45000
7000
6000
1980
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40000
1985
1990
1995
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2000
2005
63
Private and regular GDP (real, millions)
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64
Direct public expenditure
(consumption +investment)
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65
Net tax rate (percentage points)
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66
The Cointegration Space

The deterministic variables included in the Johansen
test are:






one mean-shift dummy describing a regime shift starting in
1992:3. This dummy is restricted to lie in the Cointegration
space.
1 dummy describing a transitory shock: 2003:3-4.
1 dummy describing a transitory shock: 2005:4; 2006-1.
4 impulse dummies (describing a permanent
intervention/shock) for the observations: 1982:2; 1983:4;
1998:1.
Constant (restricted)
The test’s statistics suggest the existence of two
vectors
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67
The VECM: private GDP model

The order selection criteria suggest to use
four lags (sample period going from 1982:2 to
2006:4, 99 observations).
VEC residuals’ correlation, Model 1
Tax Evasion
Public Spending
Tax rate
Private GDP
Private GDP
1.000000e+00
-3.784053e-01
-2.759337e-01
-2.651565e-01
Tax Evasion
-3.784053e-01
1.000000e+00
1.096207e-01
-2.965588e-01
Public Spending
-2.759337e-01
9.251888e-02
1.000000e+00
-1.121275e-01
Tax rate
- 2.651565e-01
-2.965588 e-01
-1.121275e-01
1.000000e+00
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68
The VECM: regular GDP model
The order selection criteria suggest to use four
lags (sample period going from 1982:2 to
2006:4, 99 observations).
VEC residuals’ correlation, Model 2
Tax Evasion
Public Spending
Tax rate
regular GDP
regular GDP
1.000000e+00
-3.069994e-01
-3.460676e-01
-8.059666e-03
Tax Evasion
-3.069994e-01
1.000000e+00
9.251888e-02
-3.007224e-01
Public Spending
-3.460676e-01
9.251888e-02
1.000000e+00
-4.732756e-02
Tax rate
-8.059666e-03
-3.007224e-01
-4.732756e-02
1.000000e+00
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69
The identification issue
Collecting the endogenous variables in the k-dimensional vector
Xt the reduced-form VAR model can be expressed as
As the reduced-form disturbances will in general be correlated it is
necessary to transform the reduced-form model into a structural model.
Pre-multiplying the above equation by the (kxk) matrix A0 gives the
structural form
where Bet = A0ut describes the relation between the structural disturbances et
and the reduced-form disturbances ut. With B usually assumed to be the Identity
matrix (i.e. structural disturbances et are uncorrelated with each other, and the
variance-covariance matrix is diagonal).
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70
Cholesky ordering (recursive approach)





The recursive approach restricts B to a k-dimensional identity matrix
and A0 to a lower triangular matrix with unit diagonal
We order the endogenous variables as follows: GDP (private or
regular), Tax Evasion, Government Spending, Tax Rate (net
revenues/GDP).
Fiscal variables, and namely public spending, have no immediate
effect on real variables, whereas they are affected by GDP
(business cycle) (see also Favero, 2002).
Average tax rates are affected not only by government spending and
business cycle but also, of course, by compliance.
As to the ordering of tax evasion and GDP, given that we focus
mostly on regular GDP, we claim that undeclared VAT base is
plausibly affected by decisions taken in the regular economy and not
vice-versa, therefore we order tax evasion after regular GDP.
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71
Regular/Private GDP and Government
Spending (HP filtered series)
0.06
Gov. Spending
Market GDP
0.05
0.04
0.03
0.02
0.01
0
-0.01
-0.02
-0.03
-0.04
-0.05
1980
1985
1990
1995
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2000
2005
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72
Why the recursive approach
We motivate our recursive ordering (GDP, Tax Evasion, G, Tax Rate) as
follows:
1.
Tax evasion as well as regular production value added, are
macroeconomic aggregates mostly pertaining to the aggregate supply,
whereas fiscal variables are mainly related to aggregate demand:


2.
starting from the paper by Blanchard and Quah (1989), a plausible empirical
identification relies on restricting the long run effect of the demand shocks on
output to be zero;
we claim that this restriction can also be effective in the very short run
(instantaneous relations between the variables), allow us to order demand
shocks after supply shocks.
As well emphasized by Breitung at al (2004) and Lutkepohl (2009):
although imposing structural restrictions may resolve the non
uniqueness problem of innovations, it also raises the same order of
criticisms already stressed by Sims (1980) with reference to
econometric simultaneous equations models
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73
Ordering in a Structural VAR



Large debate about how to identify a structural shock in public
spending
Blanchard Perotti (2001, 2002) suggest to order G first: they
argue that lags in fiscal policy implementation exclude any
possible contemporaneous effect of GDP on discretionary
spending: “The key to our identification procedure is to recognize
that the use of quarterly data virtually eliminates the second
channel. Direct evidence on the conduct of fiscal policy suggests
that it takes policymakers and legislatures more than a quarter to
learn about a GDP shock…”
However, this choice is questionable: it implies that G can affect
contemporaneously GDP!
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74
Public spending multipliers
Shock to G by 1% of total
GDP (private GDP)
Model 1
(private GDP)
Model 2
(regular GDP)
0
0
+1
0.8% (0.6)**
1.1% (0.9)**
1 year (+4)
2.2% (1.76)**
2.9% (2.2)**
5 years (+20)
2.5% (1.96)**
2.5% (1.96)**
Impact (0)
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75
Tax Shock
Shock to tax rate by 1 percentage point
Model 1
(Private GDP)
Model 3
(regular GDP)
0
0
+1
0.03%
-0.1%**
1 year (+4)
-0.1%
-1.5%**
5 years (+20)
-0.4%
-2.4%*
Impact (0)
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76
Fiscal policy and tax evasion: the impact
on tax evasion
-2.3%
+4%
-5%
+1.4%
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77
Fiscal policy and tax evasion: the effects
of tax evasion
+0.22
-0.09
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78
Tax and spending or spending and tax?
No evidence of spending and tax:
Public spending in deficit?
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Higher fiscal pressure is followed by
a spending reduction: fiscal consolidation
to maintain the debt ratio?
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79
Tax evasion and regular GDP
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80
Conclusions





In economies with a sizeable underground sector and tax
evasion, the standard aggregate estimate of fiscal multipliers are
not reliable.
Mechanisms at work in the underground and in the regular
economy can obscure the total effect of fiscal policy, and this is
particularly true for tax shocks
Changes in public spending generate a reallocation from
underground to the regular economy with the regular GDP which
increases more than proportionately to government spending and
the underground component of the economy which shrinks.
Similarly, an increase in tax rate pushes up the hidden economy
and tax evasion entailing a reallocation among sectors which
blurs, at best, the total effect.
To see the real effect of fiscal policy, we necessarily need to
decompose the regular and the hidden production.
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81
Regular GDP as a share the private GDP
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82
Bibliografia
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Carocci Editore, di prossima pubblicazione.
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B. Chiarini, Marco Di Domizio, E. Marzano, 2009, Why do underground reducing policies often fail their scope? Some
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Università di Napoli Parthenope,
DSE "Salvatore Vinci"
Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia
e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26
novembre 2010
83
Il lavoro non regolare
La riduzione di costi ottenuta attraverso l’utilizzo di lavoro irregolare
è scomponibile in due categorie (Dallago, 1990):
 uso irregolare di lavoratori: pagati meno del salario minimo,
remunerati con parte del salario non regolarizzato (incluso i caso
delle ore di straordinario non contabilizzate), privi di contratto di
assunzione, assunti per una certa mansione/tipologia
contrattuale ma operativi con modalità diverse da quelle ufficiali
(formazione lavoro senza formazione, part time e di fatto tempo
pieno, co.co.co. di fatto dipendente) e simili;
 uso di lavoratori irregolari: il prestatore d’opera è un soggetto che
non potrebbe affatto lavorare, perché ad esempio minore di età,
o perché immigrato clandestino, ovvero è un soggetto che in
quanto beneficiario di specifici trattamenti di welfare o titolare di
altri rapporti lavorativi non potrebbe essere assunto.
Università di Napoli Parthenope,
DSE "Salvatore Vinci"
Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia
e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26
novembre 2010
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