Carolyn Porco
http://beyondbelief2006.org
Carolyn Porco è attualmente direttrice del team incaricato di
raccogliere le immagini inviate dalla sonda Cassini (Cassini
Science Imaging Team) e fa parte del gruppo di scienziati leader
della missione New Horizons Pluto/Kuiper Belt. E’ Ricercatrice
Senior presso lo Space Center Institute di Boulder, Colorado e
Professore Aggiunto presso l’Università del Colorado e
l’Università dell’Arizona. In suo onore un asteroide ha ricevuto il
suo nome.
Per scaricare il video e vederlo anche a schermo intero e anche
quando non connessi alla rete:
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Fare click su watch;
Posizionare il mouse su Session 3 e fare click su download;
Si aprirà la finestra di google video player o la possibilità
di scaricare il software immediatamente (impiega uno o
due minuti);
Dare alla finestra con il video la dimensione che si
preferisce;
Trascinare il righello della finestra gvp (google video
player) fino a 1.20.50 (un’ora, 20 primi, 50 secondi);
Usare il tasto pause/play per arrestare e ripartirte.
Per seguire il video su Quick Time:
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Andare a Session 3 e fare click su Watch
Trascinare il righello della finestra Quick Time fino a
1.20.50 (un’ora, 20 primi, 50 secondi)
Usare il tasto Pause-Play per arrestare e ripartire.
Suggerimenti per l’uso di questa traduzione:
 Disporre la traduzione sullo schermo accanto al file gvp o
Quick Time con il video della conferenza.
 Tenere il mouse puntato sul tasto Pausa-Play della barretta
inferiore della finestra, dove sono indicati i minuti e i
secondi.
 Fermare il filmato ogni dieci-venti secondi, leggere la
traduzione e poi farlo ripartire.
 In tal modo sarà possibile seguire il discorso senza perdere
le immagini del filmato, che sono di grande interesse.
1-20-50
Bene, allora… buon pomeriggio a tutti. Roger mi ha chiesto di
parlare brevemente…
(Roger: Devo chiedere a tutti di parlare brevemente… non è
servito a troppo finora…)
Allora non devo sentirmi in dovere di essere breve… Sul tema
“Se non Dio, allora che cosa?” e mi ha chiesto specificamente di
parlare di ciò che il fatto di essere in questa professione nella quale
mi trovo e di scrutare, come ha detto lui, nell’immensità ed
eternità ogni giorno, crea per la visione del mondo e nella
spiritualità di una persona.
(Roger: Ho detto questo?
- Sì.
- Oh, è sorprendente. Grazie.)
E poi mi ha chiesto di fare la cosa tipo “Carl Sagan”, e di parlare
di incanto e meraviglia. Allora, comincerò col dire che sono
1.21.30
incantata da quanto sia meraviglioso trovarmi oggi tra voi tutti ed
essere tra gli illustri relatori che sono sul programma, e ti ringrazio
Roger per l’invito. E’ un onore… e avrò bisogno di.. ah eccolo…
E penso che se c’è qualcuno che ha un sostituto per Dio, che
risponda alla domanda “Se non Dio, allora cosa?” penso che gli
scienziati ce l’hanno. Quindi sarò in disaccordo, penso fortemente,
con quanto abbiamo sentito dire da Steve Weinberg
1-22-00
e per questo il convegno è stato così interessante, perché la gente
ci arriva con punti di vista diversi. Ma questo voglio proprio dirlo,
che trovo notevole che in tutti questi anni, gli anni durante i quali
Bertrand Russell è vissuto e quelli dopo la sua morte, nessuno
abbia fatto la scoperta1 che ci sono probabilmente un miliardo di
teiere di porcellana in orbita attorno al sole… è solo che tutte si
trovano fissate alla terra, ma sono sempre in orbita attorno al sole
… 1.22.30
Perciò qualcuno dovrebbe prendere quell’affermazione e metterci
dentro Alfa Centauri e togliere il sole perché il modo in cui è posta
non è corretto.
Comunque, prima che si possa pensare a sostituire Dio occorre
scoprire o domandarsi quale sia il ruolo che Dio interpreta, cioè
perché la gente ha bisogno di Dio e perché la gente ha bisogno
della religione e a mio avviso queste sono due cose molto molto
diverse, due domande diverse e distinte perché il concetto di Dio e
la religione
1.23.00
sono correlati ma non sono la stessa cosa. (E devo bere un sorso
d’acqua qui a un certo punto)… E vi sono naturalmente moltissimi
1
In precedenza un relatore aveva ricordato il famoso ragionamento di Bertrand Russell sulla teiera di porcellana
(Russell’s teapot): se io sostenessi che attorno al sole gira in orbita una teiera di porcellana così piccola da sfuggire ad
ogni strumento, nessuno potrebbe dimostrarmi il contrario. Ma se per questo dicessi che chi sostiene il contrario si
macchia di intollerabile presunzione, sarei considerato pazzo (ma proprio così si comporta chi crede nei libri sacri delle
varie religioni).
concetti, o molti concetti diversi di Dio e quello più pertinente
rispetto a quanto dirò è un meccanismo concettuale che la gente
impiega per sentirsi connessi a qualcosa di più grandioso e
maggiore di sé stessi. Questa è l’idea, Dio è onnipotente e
onnisciente e immortale e mi ha fatto a sua immagine e
somiglianza…
1.23.30
e poi attraverso quella connessione con questo grande essere nel
cielo al quale io somiglio e dal quale sono stato fatto attraverso
quella connessione trovare significato e scopo nella loro vita e alla
fine trovare ragioni per credere che anche loro saranno immortali e
io credo che abbiamo in qualche modo scansato una questione che
io ritengo il nucleo assoluto di tutto ciò che è il conflitto tra
scienza e religione e cioè il fatto che la gente ha paura della morte,
okay,
1.24.00
una tremenda paura della morte e dell’incertezza di ciò che si
trova dopo la morte. E penso che sia un forte fatto che in tutto
questo – e dirò qualcos’altro su questo più avanti – ma io penso
che lo stesso appagamento spirituale che la gente trova nella
religione si può trovare nella scienza e ciò contrasta con quanto ha
detto Steve Weinberg. Perché per me al cuore di ogni indagine
scientifica c’è una profonda ricerca spirituale, ed è la ricerca di
sapere, la ricerca di percepire un contatto con
1.24.30
il mondo naturale attraverso il fatto di comprenderlo e di arrivare a
conoscere, se volete, la “mente di Dio”. E questo è certamente
quanto ha spinto me a diventare scienziata e ad essere astronoma.
La mia propria personale ricerca è iniziata quand’ero una giovane
teenager e realmente attraversai un periodo di tempo che durò solo
alcuni mesi ma attraversai un periodo in cui molto molto
seriamente cercai di praticare la religione in cui ero nata che era il
cattolicesimo, e ciò non ciò non andava bene per me, non era
1.25.00
abbastanza soddisfacente, e io ero tutta presa nel pormi le
domande, le grandi domande dello stupore, che cosa ci facciamo
qui, e qual è lo scopo del nostro essere qui, perché io
personalmente, individualmente sono qui. E per rispondere mi
sono rivolta allo studio dell’astronomia e mi sembra che se si
potevano trovare in qualche parte delle risposte possibili si
sarebbero trovate nei fatti e nel capire quel teatro più grande
dentro il quale la vita umana si è svolta. E in ciò avevo ragione.
1.25.50
Essere una scienziata e guardare in faccia l’immensità e l’eternità
ogni giorno è all’incirca ciò di più significativo, mi sembra, e
grandioso e fonte di sgomento che esista. Noi, specialmente noi
astronomi, affrontiamo le grandi domande dello stupore ogni
giorno e le risposte a quelle domande hanno prodotto – e questa
non è in alcun modo un’esagerazione – hanno prodotto la più
grande storia che sia mai stata raccontata e non c’è religione, mi
sembra, che possa offrire nulla di meglio. E come ha detto Jules
Verne,
1.26.00
la realtà fornisce dei fatti così romantici che l’immaginazione
stessa non potrebbe aggiungervi nulla. E a questo io dico amen...
Dunque abbiamo una storia che è stata costruita attraverso
l’investigazione scientifica di, capite, dello sviluppo dell’universo,
dell’apparentemente “miracolosa” conversione di mera energia in
materia. Io dico, che cosa sembra più miracoloso di ciò? Dello
sviluppo, attraverso miliardi di anni, dello sviluppo di particelle
fondamentali in DNA,
1.26.30
dello sviluppo di microbi in esseri umani e della singolarità del big
bang che alla fin fine crea l’inimmaginabile vastità che abbiamo
attorno a noi nell’universo. E questa è una storia che ha la
drammaticità, lo spettacolo, la magnificenza ecc. Dunque vi
accompagnerò attraverso solo alcune scene di questo film. Le
avete viste prima molte volte, ma ho pensato che reggano a una
ripetizione e poi sono stata incaricata di ispirarvi stupore e
sgomento e questo farò.
1.27.00
Allora, questa è la nostra terra, come sapete, e noi faremo un passo
indietro e andremo, non proprio fino al big bang – non sono
riuscita a trovare un grafico per il big bang, ma tutti voi sapete che
secondo la storia scientifica abbiamo tutti avuto inizio con il big
bang – ma questo è lo Hubble Deep Field. E’ – ehhhm – la
fotografia più profonda che sia mai stata creata – credo che ciò sia
ancora vero. Potete vedere tutto questo pot-pourri di oggetti…
ogni cosa qui dentro è una galassia
1.27.30
e qui vediamo galassie che si sono sviluppate ottocento milioni di
anni dopo il big bang – dunque stiamo guardando indietro a
qualcosa come tredici miliardi di anni luce fa e anche tredici
miliardi di anni luce di distanza. Sapete tutti che state guardando
all’indietro nell’universo e che più si va su più si torna indietro nel
tempo. E poi vi sono
1.28.00
galassie che hanno un aspetto abbastanza normale in questa
immagine – sono spirali, sono ellittiche e così via – e queste sono
le galassie più giovani qui, sono più vicine a noi… Dunque da
subito vediamo che ci sono galassie che sono state galassie che
hanno abitato nell’universo per miliardi di anni. Questo è un
gruppo particolare di galassie che sono connesse dinamicamente e
sono coinvolte in questo balletto, che traspare in una scala
temporale di centinaia di milioni di anni ed agiscono
1.28.30
gravitazionalmente in quel modo perché l’universo non era
completamente uniforme dopo il big bang. Vi erano i semi di
concentrazioni più pesanti, più dense della media, luoghi in cui le
radiazioni e alla fin fine la materia hanno cominciato a coalescere
per la forza di gravità fino a darci gruppi di galassie e queste poi si
sono frammentati per dare delle galassie e le galassie stesse come
sapete si sono frammentare, voglio dire condensate per diventare
stelle. Questa è una bella galassia a sombrero
1.29.00
a ventotto milioni di anni luce dalla terra, con un diametro di
cinquantamila anni luce. Questo disco a spirale, questo qui è della
polvere e gas, ma vedete qui che la polvere si è assestata nella
forma a disco della galassia. Qui c’è una galassia barrata, non tutte
le galassie sono eguali, non hanno la stessa forma, questa è una
bella spirale barrata, e questa è una delle più belle, molti dettagli in
questa galassia a vortice,
1.29.30
e potete vedere le regioni rosse, sono regioni di stelle in
formazione, quando nella rotazione della materia attorno al centro
della galassia delle grandi nubi molecolari sono spedite attraverso
una regione - le braccia della spirale – che sono in realtà delle
entità dinamiche, anche loro ruotano attorno alla galassia con una
velocità diversa. Quando queste grandi nubi molecolari passano
per queste regioni vengono compresse e spuntano fuori, dall’altra
parte spuntano fuori un sacco di stelle blu, potete vederlo anche
qui,
1.30.00
potete vedere delle stelle blu verso l’esterno di queste braccia della
spirale. E poi troviamo galassie che stanno fondendosi, c’è un
cannibalismo galattico in atto, è così che le galassie crescono
all’interno, e questa è una bella fusione che vediamo qui. E
comunque, così potete vedere che abbiamo appreso molte cose
solo guardando fuori all’universo sappiamo che ci sono moltissime
altre galassie, la nostra non è l’unica. Quando guardiamo
1.30.30
dentro la nostra galassia, allora guardiamo verso cose che sono
distanti decine di migliaia di anni luce, troviamo molte regioni in
cui stanno nascendo delle stelle. Questa qui è la nebulosa di
Orione, c’è la stella Sirio e la spada di Orione, e questa qui, non
molto lontano, è la nebulosa Testa di Cavallo, queste sono regioni
in cui stanno nascendo delle stelle. E questa, naturalmente, è la
famosa nebulosa dell’Aquila, menzionata Neil, il reverendo Neil
[Tyson2],
1.31.00
davvero, Neil sarà il nostro primo sacerdote della nostra chiesa di
scienziati, lui ha le qualità che occorrono… Comunque, qui questi
piccoli bozzoli sono illuminati in realtà da stelle, stelle luminose
fuori dell’immagine in alto, illuminano queste dense nuvole di
idrogeno molecolare e anche di polveri, e in realtà evaporano, la
luce ultravioletta evapora e del materiale lascia questi piccoli
bozzoli, in realtà sono chiamate uova, e dentro ciascuna di esse c’è
una stella embrionale
1.31.30
2
Autore di uno degl’interventi precedenti.
e la grandezza di questi piccoli bozzoli è all’incirca quella del
nostro sistema solare. Perciò, ovviamente, in qualunque direzione
guardiamo troviamo esattamente quello che troviamo qui attorno a
noi. Non c’è nulla di straordinario nel vedere… in nessuna cosa
attorno a noi… ecco un primo piano di quella regione che vi ho
mostrato. E finalmente guardando a distanza di soli trentadue anni
luce, questa è in realtà… questa è una stella nana rossa qui e
vedete, quando la luce della stella è bloccata,
1.32.00
vedete che questa stella è avvolta da un disco, questo è un disco di
polveri e detriti, è qualcosa di diametro che è circa quattro-cinque
volte il classico limite del nostro sistema solare ossia qualcosa che
è circa l’orbita di Nettuno – naturalmente noi abbiamo la fascia di
Kuiper e quella sale più in alto - perciò non è… è all’incirca la
misura del nostro sistema solare o un pochino più grande se
considerate la nostra fascia di Kuiper – ma ora troviamo che dischi
attorno alle stelle sono comuni, stiamo trovando
1.32.30
dei pianeti attorno alle stelle, abbiamo qualcosa come, penso che
sto perdendo il conto perché ne stiamo trovando così tanti, ora non
ricordo quanti ne abbiamo, ma penso che l’ultima volta che ne ho
letto avevamo qualcosa come duecento pianeti attorno alle stelle.
Non abbiamo ancora trovato nessun pianeta di tipo terrestre,
pianeti piccoli perché sono molto difficili da vedere, ma penso che
con il tempo sia inevitabile, ci occorre solo che gli strumenti
astronomici diventino capaci al punto di farci vedere le prove
dell’esistenza di questi piccolissimi pianeti attorno alle stelle,
1.33.00
ma i pianeti in sé sono comuni...Perciò possiamo vedere che
quanto troviamo qui attorno a noi non è unico, e continuiamo, in
questo continuiamo la tendenza che è cominciata naturalmente
molto tempo fa, recentemente con Copernico stiamo perdendo il
nostro specialissimo posto nel cosmo; ma che dire della vita?
okay? è un’idea che resiste ancora, cioè i fedeli amano aggrapparsi
a questo, che dire della vita? Bene, un cert… uno scopo cardinale
dell’esplorazione dei pianeti oggi
1.33.30
è la ricerca di zone abitabili nel nostro sistema solare, e ciò
significa ambienti di acqua liquida presenti da molto tempo che
abbiano anche del semplice materiale organico dentro di sé ed
eccesso di calore. Bene, questo è stato un problema così pressante,
vedere se la vita è l’unico posto nel nostro sistema solare, hmmm,
se la terra è l’unico posto nel nostro sistema solare in cui la vita è
comparsa, che questa istanza di trovare altri luoghi in cui essa
potrebbe in qualche modo essere comparsa, naturalmente parlo
solo
1.34.00
di microbi o anche solo di molecole auto-replicanti, che è divenuta
una spinta primaria per i nostri programmi planetari. E questo mi
conduce a Saturno. Come avete sentito io sono la leader degli
scienziati che prendono queste belle immagini di Saturno e qui è
una di quelle belle immagini in colori naturali e voglio farvi
presente anzitutto che questi sono gli anelli di Saturno visti
esattamente di taglio, sono di una sottigliezza fenomenale e anzi
sappiamo che i processi che si svolgono
1.34.30
negli anelli di Saturno sono molto simili ai processi che si
svolgono nelle galassie a spirale e anche in quei dischi di detriti
che abbiamo trovato attorno ad altre stelle. Perciò noi abbiamo in
realtà la capacità di capire quei processi guardando, esaminando il
contenuto degli anelli di Saturno. Ma volevo attrarre la vostra
attenzione su questo piccolo corpo qui, che è chiamato Encelado,
non è più grande dello stato dell’Arizona, è molto piccolo, ed è
una luna molto poco comune. Abbiamo potuto vedere,
1.35.00
solo guardando la sua superficie, all’inizio della missione, che era
diverso da ogni altro satellite ghiacciato attorno a Saturno, ha
molto pochi crateri il che significa che la sua superficie è giovane,
basta solo guardare questo per vedere che è completamente…
tettonicamente torturato questo satellite, ha avuto una storia
geologica molto complessa, e a un certo punto attorno al luglio del
2005 abbiamo eseguito un volo straordinariamente vicino attorno
ad Encelado. Abbiamo sorvolato Encelado più da vicino che
qualsiasi altra
1.35.30
luna nel sistema di Saturno, solo 175 chilometri sopra la
superficie. E poi, a quel punto stavamo fissando la regione del
polo sud di Encelado, e qui è dove si punta tutta la nostra
attenzione su questa luna, è caratterizzata da un anello di fratture e
faglie e catene di monti che è continuo e va completamente attorno
al polo sud, e vedete la regione del polo sud proprio qui, è
caratterizzata da queste fratture, questa è un’immagine a colori
falsi, Encelado è quasi…
1.36.00
è completamente bianco perché è completamente coperto da
acqua, eccetto queste fessure, in cui troviamo, in realtà vi sono
colori distinti qui perché troviamo che materiali organici semplici
sono coincidenti con queste fratture. E poi un altro risultato
notevole è che abbiamo trovato che il punto più caldo, il punto più
tiepido di Encelado è il polo sud- Questo è tanto bizzarro quanto
trovare che il polo sud, l’antartico, della terra è più caldo
dell’equatore.
1.36.30
Questo vi dice quanto degno di nota sia questo risultato. E, la
regione più calda nella regione del polo sud, sono queste fratture.
Okay, e poi, come se non fosse abbastanza, abbiamo trovato che,
sgorgando fuori da queste fratture, vi sono dei getti, di fini
particelle di ghiaccio che si estendono, qui lo potete vedere, per
decine di chilometri nello spazio sopra Encelado. Quando
prendiamo un’immagine come questa e la coloriamo
artificialmente per evidenziare i livelli di luce debole
1.37.00
vediamo che questi… questi getti nutrono un pennacchio esteso e
in un’altra immagine abbiamo trovato che questo pennacchio si
estende per sette od otto diametri di Encelado. E’ una scoperta
notevole e spettacolare. E quando la mia squadra ed io abbiamo
preso queste immagini e le altre informazioni raccolte da Cassini,
abbiamo scoperto che è possibile che questi getti siano in realtà
dei geyser che sgorgano
1.37.30
da camere sotterranee di acqua liquida vicine alla superficie di
Encelado. Questa dunque è una cosa notevole che abbiamo
trovato. Se siamo nel giusto, e ricordate che abbiamo acqua
liquida, abbiamo materiale organico semplice, abbiamo eccesso di
calore, se siamo nel giusto, allora potremmo essere incappati nel
Sacro Graal dell’esplorazione moderna, e cioè un ambiente che
avrebbe la possibilità di essere adatto a organismi viventi. E le
prospettive di tutto ciò, come potete immaginare, sono
elettrizzanti.
1.38.00
Se siamo nel giusto e se… ehhhm… se alla fine troviamo che la
genesi è avvenuta in modo indipendente per due volte nel nostro
sistema solare, e questo è un grosso se, ma se siamo nel giusto
riguardo all’acqua liquida e se a un certo punto, forse in una rivisitazione di Encelado in un’altra missione, troveremo che vi
sono degli organismi viventi al di sotto della superficie e in realtà
forse anche catturati in questi pennacchi, allora io credo possiamo
essere sicuri che la genesi è avvenuta un numero vertiginoso di
volte
1.38.30
attraverso la vita del cosmo, i 13,7 miliardi di anni di vita del
cosmo: una conclusioni che come potete immaginare può
mostrarsi molto difficile per le dottrine religiose standard...
Bene, e che cosa possiamo dire ora su questa faccenda della morte
e dell’immortalità? Hmmm… Io penso che la fede in Dio, in un
concetto di Dio, porta con sé una garanzia d’immortalità, ed è per
questo che la gente la trova così attraente,
1.39.00
la gente ha paura della morte e credo che il modo di affrontare la
morte nella nostra cultura sia un fallimento colossale. Non ne
parliamo, non insegniamo alla gente come prepararsi in anticipo,
che cosa pensarne, e la gente ha paura di morire. Okay? Ma… E
abbiamo noi qualcosa nel racconto che vi ho appena fatto, che
possa essere di conforto a coloro che vorrebbero vivere per
sempre? Non lo credo, perché la gente, per come siamo, come
siamo costituiti in questo momento, non vivranno per sempre, ma,
voglio dire questa è
1.39.30
la semplice verità della storia, ma io credo che vi possa essere un
altro modo di vedere la morte e l’immortalità, un modo che può
essere insegnato e io credo che sia possibile apprendere a guardare
alla morte come a un evento naturale, cioè un evento che è parte
dell’ordine naturale delle cose e perfino, forse, uno stato
portentoso e cioè una transizione che avviene sullo sfondo e
all’interno della grandiosità e maestà che vi ho appena mostrato,
1.40.00
della storia che abbiamo costruito e che possiamo vedere attorno a
noi nell’universo. E ciò è qualcosa che si può insegnare come
pensiero che dia conforto. E dopotutto noi sappiamo esattamente a
che cosa assomigli lo stato di morte, perché è uno stato
esattamente simile a quello che abbiamo abitato prima di essere
nati, e in ciò non vi è nulla di cui aver paura. E io penso che
possiamo in realtà nutrire una sorta di speranza in un’esistenza di
durata infinita. Voglio dire, il nostro corpo mortale
1.40.30
naturalmente dovrà perire e decomporsi ma la raccolta di pezzi
individuali di materia, di particelle individuali che sono dentro di
noi, abbiamo appreso che sono antiche e continueranno, dopo la
nostra morte continueranno e ritorneranno nel cosmo e vivranno
per sempre. Ma in una forma o un’altra, che continuino a vivere
come materia o siano convertite in energia, continueranno in realtà
a durare per sempre. E io credo che noi possiamo e dovremmo
insegnare
1.41.00
alla gente a trovare conforto in quel pensiero allo stesso modo in
cui si insegna ai bambini a trovare conforto nel concetto di Dio.
Qualcuno ha parlato di dividendi emotivi; io penso che dovremmo
insegnare questo come un dividendo emotivo nel racconto della
scienza. E possiamo trovare conforto nel sapere che un giorno tutti
coloro che sono mai vissuti su questo pianeta costituiranno in
qualche modo un adornamento per i cieli, avendo un aspetto molto
simile a quelle nebulose che si creano quando una stella simile al
sole sparge la sua luce attorno e muore.
1.41.30
Perciò forse un giorno potremo avere un aspetto come questo.
Questa è la morte di una stella solare, stelle molto simili al nostro
sole, che depongono i loro strati esterni e in un evento come
questo, tra qualche miliardo di anni accadrà sulla nostra stella,
tutta la vita sulla terra perirà e i materiali sulla terra, l’acqua e la
materia organica evaporeranno nello spazio. Perciò potremo in
realtà avere questo aspetto…
1.42.00
o questo… E in realtà io trovo che sia un pensiero del tutto
incantevole e gradevole pensare che quando guardiamo questa
nebulosa stiamo forse guardando degli elementi, il carbonio,
l’ossigeno, l’azoto e idrogeno che un tempo sono stati riciclati
attraverso gli organismi di una civiltà extraterrestre, che ha vissuto
su qualche pianeta in orbita attorno a una stella. Ma comunque un
giorno questo saremo noi. Perciò io penso che possiamo
1.42.30
in realtà sostituire il concetto di Dio, cioè il Dio come spiegazione
di tutte le cose naturali e credo che in realtà lo abbiamo già fatto…
ehmmm.. Si tratta solo di sviluppare un modo socialmente
attraente di diffondere questa parola a tutti.
Il che mi conduce alla religione, e se qualcosa di connesso alla
ricerca scientifica, che sia la pratica della scienza o i suoi frutti,
potrebbe mai offrire quell’abbraccio sociale che offrono le
organizzazioni religiose. E mi ha incuriosito, in verità molto
incuriosito, questa è la sola cosa in cui
1.43.00
sono d’accordo con i commenti di Steven Weinberg, mi ha
incuriosito sentire da lui che conosce gente che appartiene a
religioni e quando parla con loro uno alla volta loro sono, ecco,
non così sicuri, credo abbia usato la parola vaghi, ha usato la
parola vaghi? oh, conformisti, comunque, è gente che non credeva
veramente tutto, ma erano parte di religioni comunque, erano
membri di gruppi e questo… ho trovato questo interessante perché
sottolinea
1.43.30
il mio sospetto, e penso che un sacco di persone che appartengono
a religioni, non sono così certa che siano completamente,
solidamente, al cento per cento sicuri che ci sia un Dio, cioè, forse
rispondono a questi sondaggi, sì, credo in Dio, forse questo è
quello che pensano di dover fare. Non sarei sorpresa se non
fossero in realtà così sicuri. Ma sono attratti dalle religioni; noi
siamo animali sociali, ci piace far parte di gruppi, e perciò penso
che le ragioni dietro le religioni siano principalmente sociali…
1.44.00
ehmmm… e che molti di loro possano essere sulla difensiva
riguardo a Dio e ad altri insegnamenti. Prendete i cattolici e
Giovanni Paolo Secondo. La gente amava Giovanni Paolo
Secondo. Io stessa in realtà amavo Giovanni Paolo Secondo.
Come si può non amare un così amabile vecchio? Ma la maggior
parte, cioè molti cattolici non accettavano quello che lui aveva da
dire sull’uso dei contraccettivi, perciò prendevano alcune cose e
respingevano le altre. Perciò io sono… penso che il desiderio di
appartenere a religioni o gruppi religiosi sia un fortissimo
1.44.30
impulso qui, al quale penso possiamo rivolgerci. Qui offro un’idea
forse folle, forse è un’idea “pericolosa”, che portare le scoperte
della scienza e il sorprendente racconto dell’universo che la
scienza ha da narrare, portare questo ad ognuno, penso dovremmo
lasciarci guidare dal successo della formula religiosa, possiamo
dibattere la cosa senza fine e c’è un sacco di cose di cui possiamo
parlare, adottare ciò che le religioni fanno e fanno bene.
1.45.00
Ehmmm… ma ne menzionerò solo alcune. Potremmo sostituire le
organizzazioni sociali della religione con qualcos’altro. Qualcuno
ha detto: ma le religioni fanno tante cose buone. C’è stato un
miliardo di dollari raccolti dalle organizzazioni religiose e
consegnati alle vittime di Katrina, e questo è una cosa
meravigliosa in modo fenomenale, è un desiderio che noi umani
vogliamo incoraggiare. Non vedo perché le organizzazioni che
fanno questo debbano essere basate sulla religione; noi possiamo
sviluppare altre organizzazioni che lo facciano ehm ma abbiano lo
stesso tipo
1.45.30
di legame, diano alla gente lo stesso genere di cose che la religione
dà loro. Insegniamo ai nostri bambini fin dall’età giovanissima la
storia dell’universo e la sua d’ incredibile ricchezza e bellezza. E’
già tanto più gloriosa e portentosa e perfino consolatoria di
qualsiasi cosa offerta da qualsiasi concetto scritturale di Dio di cui
io sia a conoscenza… E io penso che una gran parte della
discussione e dei dibattiti che stiamo avendo, è vero, non
convertiremo gli adulti,
1.46.00
è molto raro che la gente cambi opinione, perciò non c’è speranza
di prendere tutti questi fondamentalisti islamici oggi e cercare di
convertirli, non succederà, io sono d’accordo con qualcuno, chi è
stato che ha detto questo, probabilmente non accadrà, ma
possiamo insegnare alle giovani generazioni, c’è speranza per…
per le giovani generazioni. Qualcuno ha usato l’espressione
“illuminazione graduale della mente” e io penso che questa sia la
chiave, la frase operativa qui.
Ehhhm… e finalmente noi possiamo celebrare,
1.46.31
okay, abbiamo moltissime ragioni di giubilo, il fatto che possiamo
veramente sapere ciò che sappiamo ci rende talmente forti e
c’innalza tanto, almeno per me come scienziata, io mi esalto
continuamente per questo, come possiamo nei fatti sapere le cose
che sappiamo è proprio una cosa bella e merita di essere celebrata.
Che ne direste d’istituire una festa nazionale per onorare tutta la
conoscenza che l’umanità ha creato, ha accumulato durante gli
ultimi quanti anni sull’universo e sull’evoluzione e così via.
1.47.00
E che direste di una festività chiamata “il giorno del grande
risveglio”, bene, mettiamola sul calendario. E abbiamo già avuto,
nella nostra breve storia abbiamo già avuto molti momenti che
meritano tale riconoscimento e celebrazione e ve ne ricorderò solo
alcuni. Questa, come sapete, è la prima volta che abbiamo visto la
terra come pianeta intero dallo spazio, fu presa il 29 dicembre
1968 dagli astronauti in orbita attorno alla Luna
1.47.30
dall’Apollo 8. Ha avuto un impatto enorme sulla nostra visione del
nostro posto nel cosmo, nella nostra casa planetaria; è stato
certamente un momento che io penso meriti di essere celebrato. E
poi naturalmente c’è il famoso “punto blu pallido”, questa non è la
sua migliore immagine ma è la foto presa dalla nave spaziale
Voyager 1 quando era molto al di sopra del piano del sistema
solare… scusate… e fuori al di là dell’orbita di Nettuno.
1.48.00
Sono molto orgogliosa di dire che ho avuto un ruolo nel
prendere… ho avuto un ruolo nello sforzo che è stato diretto in
realtà da Carl Sagan e nel riprendere questa immagine, sul cui
significato Carl ha scritto in modo così eloquente nel suo libro “Il
punto blu pallido”3. E ora sono anche tremendamente fiera di dire
che Cassini, la nave spaziale cui sono associata, e le nostre
telecamere in particolare hanno portato il loro contributo a questa
raccolta di panorami celesti del pianeta che è la nostra casa. Il 15
settembre,
1.48.30
che cosa sarà, circa un mese fa, forse due mesi fa, la traiettoria di
Cassini l’ha portato lontano dal pianeta, lontano da Saturno, e
profondamente dentro l’ombra di... l’ombra del pianeta, e da là,
schermato dalla luce diretta del sole, abbiamo potuto prendere…
abbiamo potuto puntare le fotocamere all’indietro, nella direzione
del sole, una cosa che proprio non possiamo fare quando il sole
non è schermato, ehmmm quando la nave non è protetta
1.49.00
dalla luce solare diretta, siamo stati in grado di guardare nella
direzione del sole e di riprendere una serie di immagini dell’intero
sistema interno saturniano. E queste immagini sono state
riordinate a mosaico per produrre un panorama che nessun umano
aveva mai visto prima. Questa è stata un’eclissi totale del sole
vista dall’altra parte di Saturno… E qui vedete il pianeta, vedete i
suoi anelli principali, che sono illuminati dal di sotto da luce
diffusa dentro gli anelli….
1.49.30
vediamo il più grande anello in persona, questo è l’anello E, e in
realtà questo anello è il risultato delle esalazioni di Encelado, delle
fini particelle ghiacciate emergenti dall’interno di Encelado in
orbita attorno al pianeta ed è un pensiero fantastico veramente
pensare che se ci sono dei microbi dentro Encelado sono stati
sparati fuori dalla luna, congelati in quelle piccolissime particelle e
sono in orbita attorno a Saturno in questo anello. Non sappiano se
questo sia il caso, ma come ho detto è un pensiero fantastico.
1.50.00
E, come se questo spettacolo non fosse abbastanza abbagliante,
possiamo individuare, da una distanza di un miliardo di miglia di
spazio interplanetario, il nostro pianeta Terra annidato tra le
braccia degli anelli di Saturno. E perciò, io penso che passerà
probabilmente molto tempo prima che possiamo vedere di nuovo
qualcosa di così commovente, ma io credo, venendo da dove io
vengo, forse non è difficile immaginare che io pensi questo, ma io
non credo che nulla abbia un maggior potere
1.50.30
di alterare e correggere la nostra percezione di noi stessi e del
nostro posto nel cosmo, della visione del nostro piccolo minuscolo
mondo dalle profondità dello spazio. Alla fine, questa sempre più
ampia visione della terra sullo sfondo dell’immensità dello spazio
è forse il più grande lascito di tutti i nostri viaggi interplanetari e
di tutta la nostra ricerca scientifica. E a questo punto mi fermo.
Grazie!
3
Il libro “The Pale Blue Dot” (Ballantine Books, 1997) non risulta tradotto in italiano.