Carolyn Porco http://beyondbelief2006.org Carolyn Porco è attualmente direttrice del team incaricato di raccogliere le immagini inviate dalla sonda Cassini (Cassini Science Imaging Team) e fa parte del gruppo di scienziati leader della missione New Horizons Pluto/Kuiper Belt. E’ Ricercatrice Senior presso lo Space Center Institute di Boulder, Colorado e Professore Aggiunto presso l’Università del Colorado e l’Università dell’Arizona. In suo onore un asteroide ha ricevuto il suo nome. Per scaricare il video e vederlo anche a schermo intero e anche quando non connessi alla rete: Fare click su watch; Posizionare il mouse su Session 3 e fare click su download; Si aprirà la finestra di google video player o la possibilità di scaricare il software immediatamente (impiega uno o due minuti); Dare alla finestra con il video la dimensione che si preferisce; Trascinare il righello della finestra gvp (google video player) fino a 1.20.50 (un’ora, 20 primi, 50 secondi); Usare il tasto pause/play per arrestare e ripartirte. Per seguire il video su Quick Time: Andare a Session 3 e fare click su Watch Trascinare il righello della finestra Quick Time fino a 1.20.50 (un’ora, 20 primi, 50 secondi) Usare il tasto Pause-Play per arrestare e ripartire. Suggerimenti per l’uso di questa traduzione: Disporre la traduzione sullo schermo accanto al file gvp o Quick Time con il video della conferenza. Tenere il mouse puntato sul tasto Pausa-Play della barretta inferiore della finestra, dove sono indicati i minuti e i secondi. Fermare il filmato ogni dieci-venti secondi, leggere la traduzione e poi farlo ripartire. In tal modo sarà possibile seguire il discorso senza perdere le immagini del filmato, che sono di grande interesse. 1-20-50 Bene, allora… buon pomeriggio a tutti. Roger mi ha chiesto di parlare brevemente… (Roger: Devo chiedere a tutti di parlare brevemente… non è servito a troppo finora…) Allora non devo sentirmi in dovere di essere breve… Sul tema “Se non Dio, allora che cosa?” e mi ha chiesto specificamente di parlare di ciò che il fatto di essere in questa professione nella quale mi trovo e di scrutare, come ha detto lui, nell’immensità ed eternità ogni giorno, crea per la visione del mondo e nella spiritualità di una persona. (Roger: Ho detto questo? - Sì. - Oh, è sorprendente. Grazie.) E poi mi ha chiesto di fare la cosa tipo “Carl Sagan”, e di parlare di incanto e meraviglia. Allora, comincerò col dire che sono 1.21.30 incantata da quanto sia meraviglioso trovarmi oggi tra voi tutti ed essere tra gli illustri relatori che sono sul programma, e ti ringrazio Roger per l’invito. E’ un onore… e avrò bisogno di.. ah eccolo… E penso che se c’è qualcuno che ha un sostituto per Dio, che risponda alla domanda “Se non Dio, allora cosa?” penso che gli scienziati ce l’hanno. Quindi sarò in disaccordo, penso fortemente, con quanto abbiamo sentito dire da Steve Weinberg 1-22-00 e per questo il convegno è stato così interessante, perché la gente ci arriva con punti di vista diversi. Ma questo voglio proprio dirlo, che trovo notevole che in tutti questi anni, gli anni durante i quali Bertrand Russell è vissuto e quelli dopo la sua morte, nessuno abbia fatto la scoperta1 che ci sono probabilmente un miliardo di teiere di porcellana in orbita attorno al sole… è solo che tutte si trovano fissate alla terra, ma sono sempre in orbita attorno al sole … 1.22.30 Perciò qualcuno dovrebbe prendere quell’affermazione e metterci dentro Alfa Centauri e togliere il sole perché il modo in cui è posta non è corretto. Comunque, prima che si possa pensare a sostituire Dio occorre scoprire o domandarsi quale sia il ruolo che Dio interpreta, cioè perché la gente ha bisogno di Dio e perché la gente ha bisogno della religione e a mio avviso queste sono due cose molto molto diverse, due domande diverse e distinte perché il concetto di Dio e la religione 1.23.00 sono correlati ma non sono la stessa cosa. (E devo bere un sorso d’acqua qui a un certo punto)… E vi sono naturalmente moltissimi 1 In precedenza un relatore aveva ricordato il famoso ragionamento di Bertrand Russell sulla teiera di porcellana (Russell’s teapot): se io sostenessi che attorno al sole gira in orbita una teiera di porcellana così piccola da sfuggire ad ogni strumento, nessuno potrebbe dimostrarmi il contrario. Ma se per questo dicessi che chi sostiene il contrario si macchia di intollerabile presunzione, sarei considerato pazzo (ma proprio così si comporta chi crede nei libri sacri delle varie religioni). concetti, o molti concetti diversi di Dio e quello più pertinente rispetto a quanto dirò è un meccanismo concettuale che la gente impiega per sentirsi connessi a qualcosa di più grandioso e maggiore di sé stessi. Questa è l’idea, Dio è onnipotente e onnisciente e immortale e mi ha fatto a sua immagine e somiglianza… 1.23.30 e poi attraverso quella connessione con questo grande essere nel cielo al quale io somiglio e dal quale sono stato fatto attraverso quella connessione trovare significato e scopo nella loro vita e alla fine trovare ragioni per credere che anche loro saranno immortali e io credo che abbiamo in qualche modo scansato una questione che io ritengo il nucleo assoluto di tutto ciò che è il conflitto tra scienza e religione e cioè il fatto che la gente ha paura della morte, okay, 1.24.00 una tremenda paura della morte e dell’incertezza di ciò che si trova dopo la morte. E penso che sia un forte fatto che in tutto questo – e dirò qualcos’altro su questo più avanti – ma io penso che lo stesso appagamento spirituale che la gente trova nella religione si può trovare nella scienza e ciò contrasta con quanto ha detto Steve Weinberg. Perché per me al cuore di ogni indagine scientifica c’è una profonda ricerca spirituale, ed è la ricerca di sapere, la ricerca di percepire un contatto con 1.24.30 il mondo naturale attraverso il fatto di comprenderlo e di arrivare a conoscere, se volete, la “mente di Dio”. E questo è certamente quanto ha spinto me a diventare scienziata e ad essere astronoma. La mia propria personale ricerca è iniziata quand’ero una giovane teenager e realmente attraversai un periodo di tempo che durò solo alcuni mesi ma attraversai un periodo in cui molto molto seriamente cercai di praticare la religione in cui ero nata che era il cattolicesimo, e ciò non ciò non andava bene per me, non era 1.25.00 abbastanza soddisfacente, e io ero tutta presa nel pormi le domande, le grandi domande dello stupore, che cosa ci facciamo qui, e qual è lo scopo del nostro essere qui, perché io personalmente, individualmente sono qui. E per rispondere mi sono rivolta allo studio dell’astronomia e mi sembra che se si potevano trovare in qualche parte delle risposte possibili si sarebbero trovate nei fatti e nel capire quel teatro più grande dentro il quale la vita umana si è svolta. E in ciò avevo ragione. 1.25.50 Essere una scienziata e guardare in faccia l’immensità e l’eternità ogni giorno è all’incirca ciò di più significativo, mi sembra, e grandioso e fonte di sgomento che esista. Noi, specialmente noi astronomi, affrontiamo le grandi domande dello stupore ogni giorno e le risposte a quelle domande hanno prodotto – e questa non è in alcun modo un’esagerazione – hanno prodotto la più grande storia che sia mai stata raccontata e non c’è religione, mi sembra, che possa offrire nulla di meglio. E come ha detto Jules Verne, 1.26.00 la realtà fornisce dei fatti così romantici che l’immaginazione stessa non potrebbe aggiungervi nulla. E a questo io dico amen... Dunque abbiamo una storia che è stata costruita attraverso l’investigazione scientifica di, capite, dello sviluppo dell’universo, dell’apparentemente “miracolosa” conversione di mera energia in materia. Io dico, che cosa sembra più miracoloso di ciò? Dello sviluppo, attraverso miliardi di anni, dello sviluppo di particelle fondamentali in DNA, 1.26.30 dello sviluppo di microbi in esseri umani e della singolarità del big bang che alla fin fine crea l’inimmaginabile vastità che abbiamo attorno a noi nell’universo. E questa è una storia che ha la drammaticità, lo spettacolo, la magnificenza ecc. Dunque vi accompagnerò attraverso solo alcune scene di questo film. Le avete viste prima molte volte, ma ho pensato che reggano a una ripetizione e poi sono stata incaricata di ispirarvi stupore e sgomento e questo farò. 1.27.00 Allora, questa è la nostra terra, come sapete, e noi faremo un passo indietro e andremo, non proprio fino al big bang – non sono riuscita a trovare un grafico per il big bang, ma tutti voi sapete che secondo la storia scientifica abbiamo tutti avuto inizio con il big bang – ma questo è lo Hubble Deep Field. E’ – ehhhm – la fotografia più profonda che sia mai stata creata – credo che ciò sia ancora vero. Potete vedere tutto questo pot-pourri di oggetti… ogni cosa qui dentro è una galassia 1.27.30 e qui vediamo galassie che si sono sviluppate ottocento milioni di anni dopo il big bang – dunque stiamo guardando indietro a qualcosa come tredici miliardi di anni luce fa e anche tredici miliardi di anni luce di distanza. Sapete tutti che state guardando all’indietro nell’universo e che più si va su più si torna indietro nel tempo. E poi vi sono 1.28.00 galassie che hanno un aspetto abbastanza normale in questa immagine – sono spirali, sono ellittiche e così via – e queste sono le galassie più giovani qui, sono più vicine a noi… Dunque da subito vediamo che ci sono galassie che sono state galassie che hanno abitato nell’universo per miliardi di anni. Questo è un gruppo particolare di galassie che sono connesse dinamicamente e sono coinvolte in questo balletto, che traspare in una scala temporale di centinaia di milioni di anni ed agiscono 1.28.30 gravitazionalmente in quel modo perché l’universo non era completamente uniforme dopo il big bang. Vi erano i semi di concentrazioni più pesanti, più dense della media, luoghi in cui le radiazioni e alla fin fine la materia hanno cominciato a coalescere per la forza di gravità fino a darci gruppi di galassie e queste poi si sono frammentati per dare delle galassie e le galassie stesse come sapete si sono frammentare, voglio dire condensate per diventare stelle. Questa è una bella galassia a sombrero 1.29.00 a ventotto milioni di anni luce dalla terra, con un diametro di cinquantamila anni luce. Questo disco a spirale, questo qui è della polvere e gas, ma vedete qui che la polvere si è assestata nella forma a disco della galassia. Qui c’è una galassia barrata, non tutte le galassie sono eguali, non hanno la stessa forma, questa è una bella spirale barrata, e questa è una delle più belle, molti dettagli in questa galassia a vortice, 1.29.30 e potete vedere le regioni rosse, sono regioni di stelle in formazione, quando nella rotazione della materia attorno al centro della galassia delle grandi nubi molecolari sono spedite attraverso una regione - le braccia della spirale – che sono in realtà delle entità dinamiche, anche loro ruotano attorno alla galassia con una velocità diversa. Quando queste grandi nubi molecolari passano per queste regioni vengono compresse e spuntano fuori, dall’altra parte spuntano fuori un sacco di stelle blu, potete vederlo anche qui, 1.30.00 potete vedere delle stelle blu verso l’esterno di queste braccia della spirale. E poi troviamo galassie che stanno fondendosi, c’è un cannibalismo galattico in atto, è così che le galassie crescono all’interno, e questa è una bella fusione che vediamo qui. E comunque, così potete vedere che abbiamo appreso molte cose solo guardando fuori all’universo sappiamo che ci sono moltissime altre galassie, la nostra non è l’unica. Quando guardiamo 1.30.30 dentro la nostra galassia, allora guardiamo verso cose che sono distanti decine di migliaia di anni luce, troviamo molte regioni in cui stanno nascendo delle stelle. Questa qui è la nebulosa di Orione, c’è la stella Sirio e la spada di Orione, e questa qui, non molto lontano, è la nebulosa Testa di Cavallo, queste sono regioni in cui stanno nascendo delle stelle. E questa, naturalmente, è la famosa nebulosa dell’Aquila, menzionata Neil, il reverendo Neil [Tyson2], 1.31.00 davvero, Neil sarà il nostro primo sacerdote della nostra chiesa di scienziati, lui ha le qualità che occorrono… Comunque, qui questi piccoli bozzoli sono illuminati in realtà da stelle, stelle luminose fuori dell’immagine in alto, illuminano queste dense nuvole di idrogeno molecolare e anche di polveri, e in realtà evaporano, la luce ultravioletta evapora e del materiale lascia questi piccoli bozzoli, in realtà sono chiamate uova, e dentro ciascuna di esse c’è una stella embrionale 1.31.30 2 Autore di uno degl’interventi precedenti. e la grandezza di questi piccoli bozzoli è all’incirca quella del nostro sistema solare. Perciò, ovviamente, in qualunque direzione guardiamo troviamo esattamente quello che troviamo qui attorno a noi. Non c’è nulla di straordinario nel vedere… in nessuna cosa attorno a noi… ecco un primo piano di quella regione che vi ho mostrato. E finalmente guardando a distanza di soli trentadue anni luce, questa è in realtà… questa è una stella nana rossa qui e vedete, quando la luce della stella è bloccata, 1.32.00 vedete che questa stella è avvolta da un disco, questo è un disco di polveri e detriti, è qualcosa di diametro che è circa quattro-cinque volte il classico limite del nostro sistema solare ossia qualcosa che è circa l’orbita di Nettuno – naturalmente noi abbiamo la fascia di Kuiper e quella sale più in alto - perciò non è… è all’incirca la misura del nostro sistema solare o un pochino più grande se considerate la nostra fascia di Kuiper – ma ora troviamo che dischi attorno alle stelle sono comuni, stiamo trovando 1.32.30 dei pianeti attorno alle stelle, abbiamo qualcosa come, penso che sto perdendo il conto perché ne stiamo trovando così tanti, ora non ricordo quanti ne abbiamo, ma penso che l’ultima volta che ne ho letto avevamo qualcosa come duecento pianeti attorno alle stelle. Non abbiamo ancora trovato nessun pianeta di tipo terrestre, pianeti piccoli perché sono molto difficili da vedere, ma penso che con il tempo sia inevitabile, ci occorre solo che gli strumenti astronomici diventino capaci al punto di farci vedere le prove dell’esistenza di questi piccolissimi pianeti attorno alle stelle, 1.33.00 ma i pianeti in sé sono comuni...Perciò possiamo vedere che quanto troviamo qui attorno a noi non è unico, e continuiamo, in questo continuiamo la tendenza che è cominciata naturalmente molto tempo fa, recentemente con Copernico stiamo perdendo il nostro specialissimo posto nel cosmo; ma che dire della vita? okay? è un’idea che resiste ancora, cioè i fedeli amano aggrapparsi a questo, che dire della vita? Bene, un cert… uno scopo cardinale dell’esplorazione dei pianeti oggi 1.33.30 è la ricerca di zone abitabili nel nostro sistema solare, e ciò significa ambienti di acqua liquida presenti da molto tempo che abbiano anche del semplice materiale organico dentro di sé ed eccesso di calore. Bene, questo è stato un problema così pressante, vedere se la vita è l’unico posto nel nostro sistema solare, hmmm, se la terra è l’unico posto nel nostro sistema solare in cui la vita è comparsa, che questa istanza di trovare altri luoghi in cui essa potrebbe in qualche modo essere comparsa, naturalmente parlo solo 1.34.00 di microbi o anche solo di molecole auto-replicanti, che è divenuta una spinta primaria per i nostri programmi planetari. E questo mi conduce a Saturno. Come avete sentito io sono la leader degli scienziati che prendono queste belle immagini di Saturno e qui è una di quelle belle immagini in colori naturali e voglio farvi presente anzitutto che questi sono gli anelli di Saturno visti esattamente di taglio, sono di una sottigliezza fenomenale e anzi sappiamo che i processi che si svolgono 1.34.30 negli anelli di Saturno sono molto simili ai processi che si svolgono nelle galassie a spirale e anche in quei dischi di detriti che abbiamo trovato attorno ad altre stelle. Perciò noi abbiamo in realtà la capacità di capire quei processi guardando, esaminando il contenuto degli anelli di Saturno. Ma volevo attrarre la vostra attenzione su questo piccolo corpo qui, che è chiamato Encelado, non è più grande dello stato dell’Arizona, è molto piccolo, ed è una luna molto poco comune. Abbiamo potuto vedere, 1.35.00 solo guardando la sua superficie, all’inizio della missione, che era diverso da ogni altro satellite ghiacciato attorno a Saturno, ha molto pochi crateri il che significa che la sua superficie è giovane, basta solo guardare questo per vedere che è completamente… tettonicamente torturato questo satellite, ha avuto una storia geologica molto complessa, e a un certo punto attorno al luglio del 2005 abbiamo eseguito un volo straordinariamente vicino attorno ad Encelado. Abbiamo sorvolato Encelado più da vicino che qualsiasi altra 1.35.30 luna nel sistema di Saturno, solo 175 chilometri sopra la superficie. E poi, a quel punto stavamo fissando la regione del polo sud di Encelado, e qui è dove si punta tutta la nostra attenzione su questa luna, è caratterizzata da un anello di fratture e faglie e catene di monti che è continuo e va completamente attorno al polo sud, e vedete la regione del polo sud proprio qui, è caratterizzata da queste fratture, questa è un’immagine a colori falsi, Encelado è quasi… 1.36.00 è completamente bianco perché è completamente coperto da acqua, eccetto queste fessure, in cui troviamo, in realtà vi sono colori distinti qui perché troviamo che materiali organici semplici sono coincidenti con queste fratture. E poi un altro risultato notevole è che abbiamo trovato che il punto più caldo, il punto più tiepido di Encelado è il polo sud- Questo è tanto bizzarro quanto trovare che il polo sud, l’antartico, della terra è più caldo dell’equatore. 1.36.30 Questo vi dice quanto degno di nota sia questo risultato. E, la regione più calda nella regione del polo sud, sono queste fratture. Okay, e poi, come se non fosse abbastanza, abbiamo trovato che, sgorgando fuori da queste fratture, vi sono dei getti, di fini particelle di ghiaccio che si estendono, qui lo potete vedere, per decine di chilometri nello spazio sopra Encelado. Quando prendiamo un’immagine come questa e la coloriamo artificialmente per evidenziare i livelli di luce debole 1.37.00 vediamo che questi… questi getti nutrono un pennacchio esteso e in un’altra immagine abbiamo trovato che questo pennacchio si estende per sette od otto diametri di Encelado. E’ una scoperta notevole e spettacolare. E quando la mia squadra ed io abbiamo preso queste immagini e le altre informazioni raccolte da Cassini, abbiamo scoperto che è possibile che questi getti siano in realtà dei geyser che sgorgano 1.37.30 da camere sotterranee di acqua liquida vicine alla superficie di Encelado. Questa dunque è una cosa notevole che abbiamo trovato. Se siamo nel giusto, e ricordate che abbiamo acqua liquida, abbiamo materiale organico semplice, abbiamo eccesso di calore, se siamo nel giusto, allora potremmo essere incappati nel Sacro Graal dell’esplorazione moderna, e cioè un ambiente che avrebbe la possibilità di essere adatto a organismi viventi. E le prospettive di tutto ciò, come potete immaginare, sono elettrizzanti. 1.38.00 Se siamo nel giusto e se… ehhhm… se alla fine troviamo che la genesi è avvenuta in modo indipendente per due volte nel nostro sistema solare, e questo è un grosso se, ma se siamo nel giusto riguardo all’acqua liquida e se a un certo punto, forse in una rivisitazione di Encelado in un’altra missione, troveremo che vi sono degli organismi viventi al di sotto della superficie e in realtà forse anche catturati in questi pennacchi, allora io credo possiamo essere sicuri che la genesi è avvenuta un numero vertiginoso di volte 1.38.30 attraverso la vita del cosmo, i 13,7 miliardi di anni di vita del cosmo: una conclusioni che come potete immaginare può mostrarsi molto difficile per le dottrine religiose standard... Bene, e che cosa possiamo dire ora su questa faccenda della morte e dell’immortalità? Hmmm… Io penso che la fede in Dio, in un concetto di Dio, porta con sé una garanzia d’immortalità, ed è per questo che la gente la trova così attraente, 1.39.00 la gente ha paura della morte e credo che il modo di affrontare la morte nella nostra cultura sia un fallimento colossale. Non ne parliamo, non insegniamo alla gente come prepararsi in anticipo, che cosa pensarne, e la gente ha paura di morire. Okay? Ma… E abbiamo noi qualcosa nel racconto che vi ho appena fatto, che possa essere di conforto a coloro che vorrebbero vivere per sempre? Non lo credo, perché la gente, per come siamo, come siamo costituiti in questo momento, non vivranno per sempre, ma, voglio dire questa è 1.39.30 la semplice verità della storia, ma io credo che vi possa essere un altro modo di vedere la morte e l’immortalità, un modo che può essere insegnato e io credo che sia possibile apprendere a guardare alla morte come a un evento naturale, cioè un evento che è parte dell’ordine naturale delle cose e perfino, forse, uno stato portentoso e cioè una transizione che avviene sullo sfondo e all’interno della grandiosità e maestà che vi ho appena mostrato, 1.40.00 della storia che abbiamo costruito e che possiamo vedere attorno a noi nell’universo. E ciò è qualcosa che si può insegnare come pensiero che dia conforto. E dopotutto noi sappiamo esattamente a che cosa assomigli lo stato di morte, perché è uno stato esattamente simile a quello che abbiamo abitato prima di essere nati, e in ciò non vi è nulla di cui aver paura. E io penso che possiamo in realtà nutrire una sorta di speranza in un’esistenza di durata infinita. Voglio dire, il nostro corpo mortale 1.40.30 naturalmente dovrà perire e decomporsi ma la raccolta di pezzi individuali di materia, di particelle individuali che sono dentro di noi, abbiamo appreso che sono antiche e continueranno, dopo la nostra morte continueranno e ritorneranno nel cosmo e vivranno per sempre. Ma in una forma o un’altra, che continuino a vivere come materia o siano convertite in energia, continueranno in realtà a durare per sempre. E io credo che noi possiamo e dovremmo insegnare 1.41.00 alla gente a trovare conforto in quel pensiero allo stesso modo in cui si insegna ai bambini a trovare conforto nel concetto di Dio. Qualcuno ha parlato di dividendi emotivi; io penso che dovremmo insegnare questo come un dividendo emotivo nel racconto della scienza. E possiamo trovare conforto nel sapere che un giorno tutti coloro che sono mai vissuti su questo pianeta costituiranno in qualche modo un adornamento per i cieli, avendo un aspetto molto simile a quelle nebulose che si creano quando una stella simile al sole sparge la sua luce attorno e muore. 1.41.30 Perciò forse un giorno potremo avere un aspetto come questo. Questa è la morte di una stella solare, stelle molto simili al nostro sole, che depongono i loro strati esterni e in un evento come questo, tra qualche miliardo di anni accadrà sulla nostra stella, tutta la vita sulla terra perirà e i materiali sulla terra, l’acqua e la materia organica evaporeranno nello spazio. Perciò potremo in realtà avere questo aspetto… 1.42.00 o questo… E in realtà io trovo che sia un pensiero del tutto incantevole e gradevole pensare che quando guardiamo questa nebulosa stiamo forse guardando degli elementi, il carbonio, l’ossigeno, l’azoto e idrogeno che un tempo sono stati riciclati attraverso gli organismi di una civiltà extraterrestre, che ha vissuto su qualche pianeta in orbita attorno a una stella. Ma comunque un giorno questo saremo noi. Perciò io penso che possiamo 1.42.30 in realtà sostituire il concetto di Dio, cioè il Dio come spiegazione di tutte le cose naturali e credo che in realtà lo abbiamo già fatto… ehmmm.. Si tratta solo di sviluppare un modo socialmente attraente di diffondere questa parola a tutti. Il che mi conduce alla religione, e se qualcosa di connesso alla ricerca scientifica, che sia la pratica della scienza o i suoi frutti, potrebbe mai offrire quell’abbraccio sociale che offrono le organizzazioni religiose. E mi ha incuriosito, in verità molto incuriosito, questa è la sola cosa in cui 1.43.00 sono d’accordo con i commenti di Steven Weinberg, mi ha incuriosito sentire da lui che conosce gente che appartiene a religioni e quando parla con loro uno alla volta loro sono, ecco, non così sicuri, credo abbia usato la parola vaghi, ha usato la parola vaghi? oh, conformisti, comunque, è gente che non credeva veramente tutto, ma erano parte di religioni comunque, erano membri di gruppi e questo… ho trovato questo interessante perché sottolinea 1.43.30 il mio sospetto, e penso che un sacco di persone che appartengono a religioni, non sono così certa che siano completamente, solidamente, al cento per cento sicuri che ci sia un Dio, cioè, forse rispondono a questi sondaggi, sì, credo in Dio, forse questo è quello che pensano di dover fare. Non sarei sorpresa se non fossero in realtà così sicuri. Ma sono attratti dalle religioni; noi siamo animali sociali, ci piace far parte di gruppi, e perciò penso che le ragioni dietro le religioni siano principalmente sociali… 1.44.00 ehmmm… e che molti di loro possano essere sulla difensiva riguardo a Dio e ad altri insegnamenti. Prendete i cattolici e Giovanni Paolo Secondo. La gente amava Giovanni Paolo Secondo. Io stessa in realtà amavo Giovanni Paolo Secondo. Come si può non amare un così amabile vecchio? Ma la maggior parte, cioè molti cattolici non accettavano quello che lui aveva da dire sull’uso dei contraccettivi, perciò prendevano alcune cose e respingevano le altre. Perciò io sono… penso che il desiderio di appartenere a religioni o gruppi religiosi sia un fortissimo 1.44.30 impulso qui, al quale penso possiamo rivolgerci. Qui offro un’idea forse folle, forse è un’idea “pericolosa”, che portare le scoperte della scienza e il sorprendente racconto dell’universo che la scienza ha da narrare, portare questo ad ognuno, penso dovremmo lasciarci guidare dal successo della formula religiosa, possiamo dibattere la cosa senza fine e c’è un sacco di cose di cui possiamo parlare, adottare ciò che le religioni fanno e fanno bene. 1.45.00 Ehmmm… ma ne menzionerò solo alcune. Potremmo sostituire le organizzazioni sociali della religione con qualcos’altro. Qualcuno ha detto: ma le religioni fanno tante cose buone. C’è stato un miliardo di dollari raccolti dalle organizzazioni religiose e consegnati alle vittime di Katrina, e questo è una cosa meravigliosa in modo fenomenale, è un desiderio che noi umani vogliamo incoraggiare. Non vedo perché le organizzazioni che fanno questo debbano essere basate sulla religione; noi possiamo sviluppare altre organizzazioni che lo facciano ehm ma abbiano lo stesso tipo 1.45.30 di legame, diano alla gente lo stesso genere di cose che la religione dà loro. Insegniamo ai nostri bambini fin dall’età giovanissima la storia dell’universo e la sua d’ incredibile ricchezza e bellezza. E’ già tanto più gloriosa e portentosa e perfino consolatoria di qualsiasi cosa offerta da qualsiasi concetto scritturale di Dio di cui io sia a conoscenza… E io penso che una gran parte della discussione e dei dibattiti che stiamo avendo, è vero, non convertiremo gli adulti, 1.46.00 è molto raro che la gente cambi opinione, perciò non c’è speranza di prendere tutti questi fondamentalisti islamici oggi e cercare di convertirli, non succederà, io sono d’accordo con qualcuno, chi è stato che ha detto questo, probabilmente non accadrà, ma possiamo insegnare alle giovani generazioni, c’è speranza per… per le giovani generazioni. Qualcuno ha usato l’espressione “illuminazione graduale della mente” e io penso che questa sia la chiave, la frase operativa qui. Ehhhm… e finalmente noi possiamo celebrare, 1.46.31 okay, abbiamo moltissime ragioni di giubilo, il fatto che possiamo veramente sapere ciò che sappiamo ci rende talmente forti e c’innalza tanto, almeno per me come scienziata, io mi esalto continuamente per questo, come possiamo nei fatti sapere le cose che sappiamo è proprio una cosa bella e merita di essere celebrata. Che ne direste d’istituire una festa nazionale per onorare tutta la conoscenza che l’umanità ha creato, ha accumulato durante gli ultimi quanti anni sull’universo e sull’evoluzione e così via. 1.47.00 E che direste di una festività chiamata “il giorno del grande risveglio”, bene, mettiamola sul calendario. E abbiamo già avuto, nella nostra breve storia abbiamo già avuto molti momenti che meritano tale riconoscimento e celebrazione e ve ne ricorderò solo alcuni. Questa, come sapete, è la prima volta che abbiamo visto la terra come pianeta intero dallo spazio, fu presa il 29 dicembre 1968 dagli astronauti in orbita attorno alla Luna 1.47.30 dall’Apollo 8. Ha avuto un impatto enorme sulla nostra visione del nostro posto nel cosmo, nella nostra casa planetaria; è stato certamente un momento che io penso meriti di essere celebrato. E poi naturalmente c’è il famoso “punto blu pallido”, questa non è la sua migliore immagine ma è la foto presa dalla nave spaziale Voyager 1 quando era molto al di sopra del piano del sistema solare… scusate… e fuori al di là dell’orbita di Nettuno. 1.48.00 Sono molto orgogliosa di dire che ho avuto un ruolo nel prendere… ho avuto un ruolo nello sforzo che è stato diretto in realtà da Carl Sagan e nel riprendere questa immagine, sul cui significato Carl ha scritto in modo così eloquente nel suo libro “Il punto blu pallido”3. E ora sono anche tremendamente fiera di dire che Cassini, la nave spaziale cui sono associata, e le nostre telecamere in particolare hanno portato il loro contributo a questa raccolta di panorami celesti del pianeta che è la nostra casa. Il 15 settembre, 1.48.30 che cosa sarà, circa un mese fa, forse due mesi fa, la traiettoria di Cassini l’ha portato lontano dal pianeta, lontano da Saturno, e profondamente dentro l’ombra di... l’ombra del pianeta, e da là, schermato dalla luce diretta del sole, abbiamo potuto prendere… abbiamo potuto puntare le fotocamere all’indietro, nella direzione del sole, una cosa che proprio non possiamo fare quando il sole non è schermato, ehmmm quando la nave non è protetta 1.49.00 dalla luce solare diretta, siamo stati in grado di guardare nella direzione del sole e di riprendere una serie di immagini dell’intero sistema interno saturniano. E queste immagini sono state riordinate a mosaico per produrre un panorama che nessun umano aveva mai visto prima. Questa è stata un’eclissi totale del sole vista dall’altra parte di Saturno… E qui vedete il pianeta, vedete i suoi anelli principali, che sono illuminati dal di sotto da luce diffusa dentro gli anelli…. 1.49.30 vediamo il più grande anello in persona, questo è l’anello E, e in realtà questo anello è il risultato delle esalazioni di Encelado, delle fini particelle ghiacciate emergenti dall’interno di Encelado in orbita attorno al pianeta ed è un pensiero fantastico veramente pensare che se ci sono dei microbi dentro Encelado sono stati sparati fuori dalla luna, congelati in quelle piccolissime particelle e sono in orbita attorno a Saturno in questo anello. Non sappiano se questo sia il caso, ma come ho detto è un pensiero fantastico. 1.50.00 E, come se questo spettacolo non fosse abbastanza abbagliante, possiamo individuare, da una distanza di un miliardo di miglia di spazio interplanetario, il nostro pianeta Terra annidato tra le braccia degli anelli di Saturno. E perciò, io penso che passerà probabilmente molto tempo prima che possiamo vedere di nuovo qualcosa di così commovente, ma io credo, venendo da dove io vengo, forse non è difficile immaginare che io pensi questo, ma io non credo che nulla abbia un maggior potere 1.50.30 di alterare e correggere la nostra percezione di noi stessi e del nostro posto nel cosmo, della visione del nostro piccolo minuscolo mondo dalle profondità dello spazio. Alla fine, questa sempre più ampia visione della terra sullo sfondo dell’immensità dello spazio è forse il più grande lascito di tutti i nostri viaggi interplanetari e di tutta la nostra ricerca scientifica. E a questo punto mi fermo. Grazie! 3 Il libro “The Pale Blue Dot” (Ballantine Books, 1997) non risulta tradotto in italiano.