COLLEGIO GHISLIERI - CENTRO STUDI di INFORMATICA GIURIDICA
Pavia 20 maggio 2005
Il Codice e il riuso del software nella pubblica amministrazione
Augusto Coriglioni
Business Unit Manager
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Chi siamo
Il principale “Business Solution
Aggregator” italiano per lo studio, la
realizzazione e la gestione di soluzioni
basate sull’ ICT.
Mercati strategici:
• telecomunicazioni
• pubblica amministrazione
• finanza
E-TREE
100%
I.NET
16,06%
NETikos
100%
SAGO
13,76%
SYSLINE
55%
METIS
12,50%
ETNOTEAM.f
50% *
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Una realtà italiana…
Brescia
Milano
Etnoteam.f
Etnoteam – Etnoteam.f
E-TREE – NETikos
Sysline
Treviso
E-TREE
Torino
Etnoteam
Genova
Etnoteam
Pisa
Roma
NETikos
Etnoteam
Etnoteam.f
NETikos
Sysline
Helsinki (Finlandia)
NETikos
Rio de Janeiro(Brasile)
NETikos
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Offerta qualificata di gestione documentale per la
Pubblica Amministrazione: i Clienti
Arma dei Carabinieri
4
DOCSPA: La nostra soluzione di protocollo e
gestione documentale
La soluzione più
diffusa sulla PAC
Fonte:
Rapporto CNIPA
VALUTAZIONE DELLE AZIONI DELLA
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CENTRALE
SUL TEMA DEL PROTOCOLLO
INFORMATICO
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In sintesi….
• Siamo una società, profit, italiana, ad alto profilo di innovazione .
• Siamo una società che opera, e vuole continuare ad operare, sempre di
più, nella Pubblica Amministrazione.
• Il nostro modello di business prevede il riuso.
 Riuso interno, naturalmente. Che significa prodotti, semilavorati,
specializzazione:
•
•
•
•
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Investimenti iniziali
Economie di scala
Migliore qualità
Prezzi competitivi
idea
investimento
promozione
realizzazione
RIUSO
ricavo
Scopo della presentazione
• Il codice dell’amministrazione digitale, ribadisce ed estende la
promozione o addirittura il vincolo di “riuso” nelle PA
• La attuazione delle norme costringerà la Etnoteam e tutti gli operatori di
mercato a modificare il proprio modello di business
• La Etnoteam è pronta ad adattarsi, ma molti punti sono però ancora da
chiarire, molti luoghi comuni ancora pervadono il mercato, da entrambe
le parti (domanda, offerta)
• Nella presentazione verrà illustrato il nostro punto di vista ed i nostri
dubbi andando a scorrere 4 articoli del codice
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Alcuni luoghi comuni….
•
•
•
•
c'è la crisi economica
il rapporto deficit pil entro il 3-3,5 %
la spesa della PA contribuisce al deficit
il software è una componente della spesa
Quindi:
se diminuiamo la spesa di software della PA miglioriamo i conti dello Stato
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Alcuni luoghi comuni….
• le PA non si coordinano
• le esigenze delle PA sono simili
• le PA sviluppano software per le loro esigenze
Quindi:
invece di reinventare la ruota ogni volta basterebbe che si sviluppasse (e si
pagasse) un solo software uguale per tutte.
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Alcuni luoghi comuni….
• sono state costruite troppe "cattedrali nel deserto"
• progetti faraonici che non sono poi andati a buon fine
Quindi:
con l'attuale situazione economica non ci possiamo permettere lo spreco di
denaro pubblico
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Alcuni luoghi comuni….
• i software sono tutti uguali, tanto vale scegliere quello che costa meno
• i software sono tutti diversi, ecco perchè le PA non riescono a
comunicare tra loro
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Un caso reale di riuso accaduto tra il 2001 e il 2002
Un ente “A” sviluppa una applicazione che fa uso di un
pacchetto di gestione documentale prodotto negli USA
L’ente “A” lo cede in riuso all’ente “B”
Sviluppo custom
L’ente “B” per riusarlo deve necessariamente acquisire il
pacchetto. Lo acquisisce a trattativa privata.
La ditta USA applica uno sconto solo del 20%
Complessivamente, se fosse stata fatta una gara l’ente “B”
avrebbe speso meno.
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Pacchetto di gestione
documentale
Il codice dell’amministrazione digitale
CAPO VI
SVILUPPO, ACQUISIZIONE E RIUSO DI
SISTEMI INFORMATICI NELLE PUBBLICHE
AMMINISTRAZIONI
ART. 67 (Modalità di sviluppo ed acquisizione)
ART. 68 (Analisi comparativa delle soluzioni)
ART. 69 (Riuso dei programmi informatici)
ART. 70 (Banca dati dei programmi informatici riutilizzabili)
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Modalità di sviluppo ed acquisizione
(Modalità di sviluppo ed acquisizione)
1. Le pubbliche amministrazioni centrali, per i progetti finalizzati ad appalti di lavori
e servizi ad alto contenuto di innovazione tecnologica, possono selezionare uno o più
proposte utilizzando il concorso di idee di cui all’articolo 57 del decreto del
Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554.
2. Le amministrazioni appaltanti possono porre a base delle gare aventi ad oggetto la
progettazione, o l’esecuzione, o entrambe, degli appalti di cui al comma 1, le proposte
ideative acquisite ai sensi del comma 1, previo parere tecnico di congruità del CNIPA;
alla relativa procedura è ammesso a partecipare, ai sensi dell’articolo 57, comma 6,
del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554, anche il
soggetto selezionato ai sensi del comma 1, qualora sia in possesso dei relativi requisiti
soggettivi.
 E’ la nuova strada per selezionare nuovi progetti ed idee? Bene tante volte
lo facciamo gratis….
 Chi progetta può anche vincere la gara di sviluppo?
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Analisi comparativa delle soluzioni
(Analisi comparativa delle soluzioni)
1. Le pubbliche amministrazioni, nel rispetto della legge 7 agosto 1990, n. 241, e del
decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, acquisiscono, secondo le procedure
previste dall’ordinamento, programmi informatici a seguito di una valutazione
comparativa di tipo tecnico ed economico tra le seguenti soluzioni disponibili sul
mercato:
a) sviluppo di programmi informatici per conto e a spese dell’amministrazione
sulla scorta dei requisiti indicati dalla stessa amministrazione committente;
b) riuso di programmi informatici sviluppati per conto e a spese della medesima o
di altre amministrazioni;
c) acquisizione di programmi informatici di tipo proprietario mediante ricorso a
licenza d'uso;
d) acquisizione di programmi informatici a codice sorgente aperto;
e) acquisizione mediante combinazione delle modalità di cui alle lettere da a) a d).
Fino a questo punto, “nessuna nuova, buona nuova”. Si può fare tutto!
 Nuovi sviluppi
 Riuso (da capire meglio)
 Pacchetti a licenza
 Open source
 Un mix di tutto
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Riuso dei programmi informatici
(Riuso dei programmi informatici)
1. Le pubbliche amministrazioni che siano titolari di programmi applicativi realizzati
su specifiche indicazioni del committente pubblico, hanno obbligo di darli in formato
sorgente, completi della documentazione disponibile, in uso gratuito ad altre
pubbliche amministrazioni che li richiedono e che intendano adattarli alle proprie
esigenze, salvo motivate ragioni.
 E’ un rapporto interno tra PA:
• Se l’ente A chiede i sorgenti all’ente B, questi deve darli
• Corretto, a condizione che l’ente A ne abbia piena titolarità
16
Riuso dei programmi informatici
(Riuso dei programmi informatici)
1. …
2. Al fine di favorire il riuso dei programmi informatici di proprietà delle pubbliche
amministrazioni, ai sensi del comma 1, nei capitolati o nelle specifiche di progetto è
previsto ove possibile, che i programmi appositamente sviluppati per conto e a spese
dell’amministrazione siano facilmente portabili su altre piattaforme.
3. Le pubbliche amministrazioni inseriscono, nei contratti per l’acquisizione di
programmi informatici, di cui al comma 1, clausole che garantiscano il diritto di
disporre dei programmi ai fini del riuso da parte della medesima o di altre
amministrazioni.
 La portabilità su “altre piattaforme” potrebbe avere un costo molto importante. Chi è giusto che
lo paghi? La prima PA che realizza il progetto in previsione di un possibile futuro “riuso”? Anche se
per le sue esigenze tale requisito non è importante? E se il programma non viene riusato la PA ha
speso di più…..
 Il diritto al riuso di cui al comma 3 IMPLICA che il nostro modello di business va cambiato. Non
siamo più abilitati a perseguire economie di scala o a investire su semilavorati, non possiamo
distribuire il costo di uno sviluppo su più soggetti. Ciò comporterà:
• Minore propensione all’investimento ed al rischio ( Non si potrà più dire: lavoro “a costo” sul primo
cliente poi recupero sugli altri)
• Esporre delle tariffe più alte (non potendo contare sul riuso interno devo recuperare tutto subito)
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Riuso dei programmi informatici
(Riuso dei programmi informatici)
1. …
2.
3.
4. Nei contratti di acquisizione di programmi informatici sviluppati per conto e a
spese delle amministrazioni, le stesse possono includere clausole, concordate con il
fornitore, che tengano conto delle caratteristiche economiche ed organizzative di
quest'ultimo, volte a vincolarlo, per un determinato lasso di tempo, a fornire, su
richiesta di altre amministrazioni, servizi che consentono il riuso delle applicazioni.
Le clausole suddette definiscono le condizioni da osservare per la prestazione dei
servizi indicati.
 Interpretazione:una PA che bandisce una gara per una sua esigenza, può
inserire clausole per la manutenzione del software sviluppato nel caso in cui
questo venga riusato da altre PA;
• Saranno contratti con più di due parti? Amministrazione principale,
Amministrazioni “riusanti” (potenziali? o già note?) e fornitore?
• Quale sarà il ruolo dall’Amministrazione principale quando si è passati nel
regime del “riuso”. Sarà ancora parte in causa? Si farà garante di qualcosa?
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Banca dati dei programmi informatici riutilizzabili
(Banca dati dei programmi informatici riutilizzabili)
1. Il CNIPA, previo accordo con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del
decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, valuta e rende note applicazioni
tecnologiche realizzate dalle pubbliche amministrazioni, idonee al riuso da parte di
altre pubbliche amministrazioni.
2. Le pubbliche amministrazioni centrali che intendono acquisire programmi
applicativi valutano preventivamente la possibilità di riuso delle applicazioni analoghe
rese note dal CNIPA ai sensi del comma 1, motivandone l’eventuale mancata
adozione.
 obbligo di motivazione dell’adozione di una soluzione diversa
• A chi va fornita la motivazione?
• In ogni caso il processo si appesantisce
 nel caso di adozione di una soluzione in riuso:
• Chi ha la responsabilità della manutenzione e del supporto?
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Conclusioni
 La propensione al riuso è una legittima posizione della PA italiana mossa da
esigenze di risparmio e standardizzazione. Restano però ancora molti dubbi.
 Temiamo che messaggi parziali o mal compresi possano creare incertezze e
bloccare i già complessi processi di acquisizione.
 Il 1 gennaio 2006 entra in vigore il Codice: ci sono sei mesi di tempo per fare
maggiore chiarezza.
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