Computing in ALICE
Alessandro De Falco
5o seminario nazionale sul software della fisica
nucleare, subnucleare ed applicata
Alghero, 5-9/6/2008
1
Gli argomenti trattati
•
•
•
•
•
•
•
•
•
La fisica degli ioni pesanti
I risultati ottenuti finora all’SPS e a RHIC
Il QGP a LHC
ALICE
Le risorse necessarie per il computing in ALICE
Simulazione
Ricostruzione
Analisi
Calcolo distribuito
2
Il plasma di quark e gluoni
La QCD su reticolo predice, per alte temperature e densita’
di energia, una transizione alla fase di plasma di quark e
gluoni in cui i partoni sono deconfinati
Valori attesi per la transizione:
e/T4
T = 170 MeV
e = 0.8 GeV/fm3
hadrons quark/gluon
T/Tc
3
Transizione di fase
QCD nel vuoto
QCD nella materia densa
• Il potenziale aumenta linearmente
con la distanza
• Grande forza attrattiva
• I quark sono confinati nei barioni e
nei mesoni
• I quark acquistano una massa
effettiva
• Schermatura delle cariche di colore
• Il potenziale diventa nullo a grandi
distanze
• I quark riacquistano la loro massa nuda
• deconfinamento dei quarks
Lattice QCD calculation
r
4
Diagramma di fase
• Analogia con processi noti
Diagramma di fase per l’acqua
Diagramma di fase per la materia nucleare
5
Dove studiare la fase di QGP
Big Bang
RHIC oggi
CERN SPS ieri, LHC nel futuro prossimo
Only one chance…
Lattice QCD
Neutron stars
6
Transizioni nell’universo primordiale
7
Calcoli di QCD su reticolo
• La QCD e’ una teoria non abeliana
– I calcoli di QCD perturbativa (pQCD)
possono essere svolti solo ad alto q2
• A basse energie occorrono potenti
supercomputer nella scala dei
teraflop
• Come abbiamo visto
nell’introduzione, e’ prevista una
transizione di fase:
(F. Karsch, hep-lat/0106019)
Tc ~ 150  200 MeV
e c ~ 1.5 GeV / fm3
8
Stelle costituite da QGP?
April 8, 2002
Today, NASA announced
the discovery of such a
star, based on results from
their space telescope the
Chandra X-ray Observatory.
The star, called RX
J185635-375, is about 360
light years from Earth.
Unfortunately, new measurements of the radius
show 15 km rather than 4 km…
9
Collisioni tra ioni pesanti
Hard
Lorentz-contracted
nuclei (Dz~R/g) Collisions
pQCD
Parton
Dynamics
Hadron
Dynamics
QCD Matter?
Quarks and gluons
are the relevant
degrees of freedom
Mesons and Baryons
are always the final
degrees of freedom
10
Evoluzione spazio-temporale delle
collisioni tra ioni pesanti
11
Sonde della materia calda
time
p f
g
g
jet
p
K ep
J/Y L
e
Freeze-out
Hadronization
QGP?
Thermalization?
Hard Scattering
space
Au
Au
12
Scopo delle misure
• QGP:
– La QCD diventa piu’ semplice ad alte temperature e densita’?
– Quale e’ il diagramma di fase della QCD?
– Le previsioni di QCD su reticolo sono in accordo con le
osservazioni?
• Sistemi fortemente interagenti
– Possiamo comprendere l’evoluzione di un sistema di due
nuclei collidenti?
– Possiamo comprendere le prime fasi di espansione di un
sistema mediante l’osservazione delle ultime fasi?
13
Che cosa misurare
Che cosa?
Perche’?
Come?
Osservabili Globali
Lo stato iniziale e’
abbastanza denso?
• Molteplicita’ delle particelle
• Densita’ di energia
Fenomeni collettivi
Lo stato di QGP e’
termalizzato?
• Yields degli adroni
• Flusso ellittico
Formate nei primi stadi
della collisione
Sondano il mezzo
• Perdita di energia dei jets
• Produzione di quark
pesanti e quarkonia
Hard Probes
14
Distribuzioni di molteplicita’
dNch/dh
19.6 GeV
130 GeV
200 GeV
PHOBOS Preliminary
Central
Peripheral
h
4200 particelle cariche in collisioni centrali AuAu a 130 GeV
•Plateau a (pseudo)rapidita’ prossime allo zero
15
Molteplicita’
Central A+A
16
Peter Steinberg
Densita’ di energia
La densita’ di energia puo’ essere stimata a partire dalla misura della
molteplicita’ o dell’energia trasversa in funzione della rapidita’
N
ET   Ei sin i
i 1
e
E
dET
dET
1 dET
~
~

V pRT 2  dz pRT 2  dy pRT 2   dy
•preliminary
17
Tre forme di moto collettivo
•
In collisioni centrali (b=0) l’unico flusso e’ in direzione
trasversale
y
x
•
Per b>0, flusso ellittico causato dalla asimmetria della
regione di sovrapposizione
y
x
x
•
Flusso diretto, sensibile alle fasi iniziali della collisione
z
18
Perche’ il flusso ellittico e’ una sonda
importante?
•
coordinate space
y
•
x
•
Per b>0 la distribuzione delle coordinate spaziali
mostra un’anisotropia, mentre le distribuzioni nello
spazio dei momenti e’ isotropa
Per liberi cammini medi bassi, le interazioni tra i
costituenti, trasformano l’anisotropia nello spazio delle
coordinate in un’anisotropia nello spazio dei momenti
Interazioni multiple portano a una termalizzazione
Momentum space

d 3N
1 d 2N 

E 3 
1   2vn cosn  Yr 
d p 2p pt dpt dy  n 1

v2  cos 2(  Yr ) ,   tan (
1
py
px
)
19
Misura del flusso ellittico
Hydrodynamic limit
STAR
PHOBOS
Compilation and Figure from M. Kaneta
First time in Heavy-Ion Collisions a system created which at low
pt is in quantitative agreement with hydrodynamic model
predictions for v2 up to mid-central collisions
20
Rapporti tra particelle: potenziale chimico e
freeze-out
•
Assumiamo che le distribuzioni siano descritte da una
temperatura T e un potenziale chimico m
– Determiniamo sperimentalmente due rapporti tra
particelle, (es.,p / p e K / p )
– Quindi prediciamo tutti gli altri rapporti
dn ~ e ( E μ) / T d 3 p
p e  ( E μ ) / T
 ( E μ ) / T  e 2μ / T
p e
21
Soft Physics
• Stima della densita’ di energia ben oltre il valore critico dato dalla
QCD su reticolo
• Rapporti di particelle ben descritti secondo il modello termico
• Distribuzioni consistenti con un boost termico
• Elliptic flow consistente coi modelli idrodinamici
• Osservabili consistenti con interazioni partoniche nei primi stadi e
col raggiungimento di equilibrio locale
22
Soppressione della J/Y
1. Colliding
Ions
2. Charm
Production
4. Freezeout!
QGP
3. Charmonia
Destruction
23
Heavy quarkonia e deconfinamento
Stati diversi del charmonio
dissociati a temperature diverse in
funzione dell’energia di legame
state
Mass [GeV}
B.E. [GeV]
Td/Tc
J/y
3.096
0.64
---
cc
3.415
0.2
0.74
y'
U(1s)
3.686
0.05
0.15
9.46
1.1
---
cb
9.859
0.67
---
U(2s)
10.023
0.54
0.93
cb'
10.232
0.31
0.83
U(3s)
10.355
0.2
0.74
24
hep-ph/0105234
Risultati di NA50
NA50 at the CERN-SPS
“Strong evidence for the formation
of a transient quark-gluon phase
without color confinement is
provided by the observed
suppression of the charmonium
states J/y, cc, and y’.”
Maurice Jacob and Ulrich Heinz
Discontinuity due to cc melting
Drop due to J/y melting
Using Drell-Yan as control
25
J/Y all’SPS e al RHIC
• present status:
SPS
RHIC
LHC more cc  reco dominates?
F.Karsch et al.: PLB637 75 (2006)
larger e  J/y finally melts?
• very similar suppression at RHIC
and SPS...
– only y’and cc melt?
– J/y melting compensated by cc
recombination?
• at LHC we should
finally be able to
tell...
26
Aumento di stranezza
• La produzione di particelle con stranezza e’ soppressa in collisioni
elementari (rispetto a quella con quark u,d)
• In sistemi deconfinati la produzione di stranezza e’ favorita
• Massa nuda del quark s
• Livelli energetici liberi
• Se le particelle sono ottenute mediante ricombinazione, ci si aspetta un
aumento piu’ pronunciato per particelle multistrane
K+
Xp+
W+
[Rafelski: Phys. Rep. 88 (1982) 331]
[Rafelski-Müller: P. R. Lett. 48 (1982) 1066]
[Koch, Müller & Rafelski: Phys. Rep. 142 (1986) 167]
d su
u
u
d d u
d
d d d
ss us d u
d
u
d d
d
u
u s
u
u
d u u
d
s uu
s
s ud d
d
ss u u s d
u
u s s d us
u
d
u
s
sd
27
d
u
u
d
d
p-
p
L
Iperoni all’SPS
• top SPS
NA57
28
Iperoni al RHIC
• Aumento forte ma lievemente minore rispetto all’SPS
•
•
open: NA57 @ SPS
closed: STAR @ RHIC
29
QGP a LHC
Aumento della densita’ di energia
e della vita media del QGP
di un fattore 2~3
LHC puo’ accedere a valori di x ~30
volte piu’ bassi che a RHIC
30
QGP a LHC II
Le sezioni d’urto di diversi processi importanti
crescono rapidamente con l’energia.
Ci si aspetta un incremento di un fattore ~10 per cc,
~100 per bb e >~ 105 per jets ad altissimi pt
31
Prestazioni attese per LHC
32
La collaborazione ALICE
33
L’apparato
8kHz (160 GB/s)
Level 0
(special hw)
200Hz (4 GB/s)
L1 (embedded
processors)
30Hz (2.5 GB/s)
Level 2
PCs
30Hz (1.25 GB/s)
Data recording
34 and
offline analysis
Display di una collisione centrale simulata
in PbPb (/100)
35
Sviluppo del software in HEP
•
I programmi dell’era di LHC sono di enorme complessità
– Misurati in unità di 106 linee di codice (MLOC)
– Le collaborazioni sono molto grandi (ATLAS, CMS ~ 2000 fisici e
ingegneri)
•
•
I fisici sono utenti e sviluppatori, con differenti livelli di esperienza
Il ricambio delle persone è frequente
– Il codice spesso non viene mantenuto da chi lo ha sviluppato
•
Necessità di un’architettura solida e modulare
36
Architettura adottata in ALICE
ROOT Framework
Geant3, PAW
Fortran
Geant3
Alice
kinematics
in C++
Hits
Zebra/RZ/FZ
NIET
Geometry
in C++
Geant4
Virtual MC
Hits
Digits
ROOT Trees
37
Il calcolo in ALICE
• Codice scritto in C++
• Framework di base: ROOT
• Sono implementati / interfacciati generatori per
collisioni pp o PbPb, generatori parametrici, o di
singole particelle
• Virtual MC per la simulazione dell’apparato
• Framework per la ricostruzione e l’analisi dei dati
• Calcolo distribuito (GRID)
38
Apologia della programmazione OO
•
•
•
•
Generalizzazione dei tipi di variabile: le classi
Incapsulamento
Modularità
Ereditarietà
39
ROOT
• Framework per l'analisi dati (interattiva e non) nella fisica delle alte
energie
• Mutua alcune idee (e alcuni autori) di PAW, il pacchetto di analisi che e'
stato lo standard incontrastato fino alla fine degli anni '90.
• Ampiamente diffuso nella fisica delle alte energie (in particolare nella
fisica degli ioni pesanti) e altrove
• Sito: http://root.cern.ch
40
Caratteristiche principali di ROOT
• Librerie di classi (310) scritte interamente in C++
• Classi per l'uso di istogrammi, fit, n-tuple, plot, I/O,
librerie matematiche etc.
• CINT: interprete C++
• Può essere utilizzato in modalità interattiva o in batch
• Codice disponibile precompilato per diverse
piattaforme (unix/linux, MacOS, Windows) o sotto
forma di sorgente
41
Gruppi di classi in root
Le classi di root possono essere suddivise in 19 categorie:
•
•
•
•
•
•
Base
Container
Istogrammi e minimizzazione
Trees e ntuple
Algebra lineare e matrici
‘Physics vector classes’
– Feldman-Cousins, quadrivettori
di Lorentz, rotazioni…
•
•
•
•
Grafica 2D
Grafica 3D
Canvas e Pad
Geometrie dei rivelatori
• GUI
• GUI per win32
• Meta-classi
– Classi per la manipolazione
di classi e oggetti in root
•
•
•
•
•
•
Interfaccia col S.O.
Networking
Documentazione
Interfaccia PostScript
Interfaccia interattiva (TRint)
Server PROOF
42
Sessioni interattive o batch
• Al prompt di root si possono digitare delle istruzioni in C++ che
possono includere l’uso delle classi che fanno parte del programma,
o altre scritte dall’utente e caricate
– Utile per eseguire test rapidi e lavorare in maniera interattiva
– La sintassi e’ piu’ “rilassata” rispetto a quella del C++ usuale
• Alternativamente si possono usare macro interpretate o compilate
– Il codice compilato e’ piu’ rapido
– Il codice compilato e’ piu’ solido, perche’ il compilatore esegue dei
controlli piu’ restrittivi sulla sintassi
– Il codice interpretato e’ piu’ semplice da scrivere e piu’ comodo per
calcoli semplici e che non richiedono grande tempo di CPU
• Le macro contengono solitamente una o piu’ funzioni
– Sviluppo analogo a quello del codice strutturato
• E’ comunque possibile (e consigliato se il software dell’utente non e’
semplice) sviluppare classi, in uno o piu’ files che possono essere
caricati al prompt di root o mediante una macro, oppure compilati
mediante un makefile
• Una macro di root puo’ essere eseguita in batch
root –b –q MyMacro.C
43
AliRoot: General Layout
•
AliRoot usa root come framework e sviluppa un gran numero di classi
specifiche
AliRoot classes
General
- Base classes
- Steering
- IO control
Simulation
- Interface classes
- Event generators
- Geometry & Materials
Reconstruction
- Clusterization
- Tracking
- PID
Analysis
- ESD/AOD classes
- HBT
- Charm, jets, etc.
AliRoot modules
General
STEER
EVGEN
ANALYSIS
Detectors
ITS
TPC
TRD
Generators
HIJING
PYTHIA6
HERWIG
"On-line"
HLT
RAW
MONITOR
44
AliRoot Layout
G3
VZEROACORDESTRUCT HLT
T0
G
R
I
D
A
L
I
E
N
PMD
FMD
ITS
G4
Fluka
Virtual MC
PDF
HIJING
PYTHIA6
EVGEN
DPMJET
RAW
Monit
STEER
AliSimulation
ISAJET
AliReconstruction
ESD/AOD classes Analysis HBTAN JETAN
TPC
TRD
TOF
PHOS EMCAL HMPID MUON ZDC
ROOT
CINT HIST GRAPH TREES CONT
IO
MATH
45
…
Flusso di processazione dei dati
46
AliRoot: Execution Flow
Initialization
Clusters
Tracking
Event
Generation
Digits/
Raw digits
PID
Particle
Transport
Event
Merging
(optional)
ESD
AOD
Hits
Summable
Digits
Analysis
47
Generatori esterni: HIJING
• HIJING: Heavy Ion Jet Interaction Generator
(Gyulassy, Wang)
• Ci si aspetta che lo scattering (hard, semi-hard) tra partoni
con impulsi trasversi di qualche GeV sia il processo
dominante nelle collisioni tra ioni pesanti ad alte energie
• HIJING incorpora un modello di produzione di jet basato
sulla QCD con il modello di Lund (modello fenomenologico
di adronizzazione) per la frammentazione dei jets
48
Uso di HIJING
• Hijing viene usato per
– Generazione di eventi underlying (fondo)
• Fluttuazioni realistiche
• Molteplicita’ sovrastimata (dN/dy ~ 6000)
– Studi di correlazioni tra particelle
– Effetti nucleari
• Shadowing
• Quenching (parton energy loss)
49
Collisioni protone-protone
• Minimum Bias
– Pythia, Herwig
• Hard Probes
– Pythia tuned to NLO (MNR)
– Modifica nucleare delle funzioni di struttura secondo EKS
50
Generatori parametrici
Esempio: MUON Library
Parametrizzazioni:
kPhi, kOmega, kEta,
kJpsi, kJpsiFamily, kPsiP, kJpsiFromB,
kUpsilon, kUpsilonFamily, kUpsilonPP,
kCharm, kBeauty,
kPion, kKaon
51
Interfacce ai generatori di eventi
• ‘Cocktail generators’ per assemblare eventi
• Per esempio:
– Underlying event + hard process
– Sorgenti di (coppie di) muoni generate singolarmente con
generatori parametrici
– pA + nucleoni lenti
52
Simulazione del rivelatore
• GEANT 3
– Creato nel 1981
– Ancora ampiamente usato da molti esperimenti
• GEANT 4
– Grande investimento
• FLUKA
– Lo stato dell’arte per la fisica dei neutroni e degli adroni
• I DIVERSI CODICI HANNO UN’INTERFACCIA
COMUNE NEL VIRTUAL MONTE CARLO
53
Virtual Monte Carlo
This strategy facilitates
DAQ
migration or comparisons
Online
AliRoot
with a common input
and a common output
Geant3
Kinematics
Geometry
Geant4
Fluka
TVirtualMC
Hits, Digits
Geant3.tar.gz includes
an upgraded Geant3
with a C++ interface
Geant4_mc.tar.gz includes
the TVirtualMC <-->Geant4
interface classes
54
Simulazione: Summable Digits
•
Vengono applicate tutte le
simulazioni della risposta
dell’apparato che permettono un
merging
– Do not add noise
– Do not convert AtD
– Do not apply thresholds
55
Digitizzazione
•
•
•
•
Viene aggiunto il rumore
Si applica una soglia
Si applica la conversione in valore ADC
Soppressione degli zeri
56
Ricostruzione
•
Possible inputs
–
–
–
–
•
DATE DDL files (only for test)
RAW DATE file (only for test)
RAW rootified file (standard format)
MC/Digit files (standard for simulated data)
Local/Detector reconstruction (Files <DET>.RecPoint.root)
– Calibration
– Clusterisation
– Cluster splitting…
•
Vertex finder (Fills ESD)
– Primary vertex (Z coordinate) found in SPD, and/or T0.
•
Tracking (HLT and/or Barrel), filling of ESD
– Gives final vertex from tracks and secondary vertecies.
– HLT uses Conformal mapping (or similar) or a fast Kalman
– Final tracking is a full Kalman
•
•
•
{TPC→ITS→TPC} →{TRD→TOF →{EMCAL|HMPID|PHOS}→TOF→TRD→TPC→ITS)
MUON.
Combined PID (Fills ESD)
57
Ricostruzione nel central barrel
Processo incrementale
58
Gli ESD
AliESDEvent
AliESDVertex
AliESDTZERO
Estimated with SPD
TZERO information
AliESDVertex
AliESDVZERO
Estimated with ESD tracks
VZERO infornation
AliMultiplicity
ESDPmdTrack
SPD tracklets
Tracks in PMD
ESDTrack
Detailed information in central
barrel
ESDCascade
Cascade vertices
ESDKink
Kinks
ESDTrdTracks
ESDCaloClusters
Triggered tracks in TRD
PHOS/EMCAL clusters
AliESDMuonTrack
ESDV0
Tracks in Muon arm
V0 vertices
ESDFMD
FMD multiplicity
59
ESD e AOD
AliVEvent
AliESDEvent
AliAODEvent
• standard access to
containers
• common getters and
setters
AliVHeader
AliESDHeader
AliAODHeader
AliVParticle
AliExternalTrackParam
AliAODTrack
…
AliESDtrack
60
Contenuto degli AOD
AliAODEvent
contains an (extendable) TList
event information
AliAODHeader
TClonesArray of tracks
AliAODTrack
TClonesArray of vertices
AliAODVertex
TClonesArray of jets
AliAODJet
Container for SPD tracklets
AliAODTracklets
61
Framework di analisi
• Dati in ingresso sotto forma di ESD / AOD
• Dove viene eseguito il codice di analisi?
– In locale: sulla propria macchina
– Mediante PROOF (Parallel ROOT Facility)
• Analisi eseguita in parallelo su un cluster
• Non c’è relazione con la Grid
– Su AliEn ("ALIce ENvironment")
• AliEn è il software di ALICE per l’accesso alla Grid
• Eseguito come job dell’utente o mediante l’analisi
organizzata
62
Che cosa è l’analisi organizzata
• Coordinata a livello centrale
– I task di analisi (trains) vengono eseguiti ordinatamente sui
dati
– Si evitano così richieste di accesso ai dati caotiche
• Efficiente per processare l’intera statistica, in
particolare se le risorse di calcolo sono distribuite
• Ottimizza il rapporto CPU/IO
63
The single task view
• AliAnalyisTask
CONT 0
CONT 1
– User provided code
• Input data
– Provided via numbered slots
– Each slot connected to a data
container of the corresponding type at
run time
– Content can be any TObject
– “Handlers” handle data specific
operations
• Output data
–
–
–
–
INPUT 0
INPUT 1
AliAnalysisTask
Communicated via one or more slots
Handlers e.g. for AOD output
Simpler output e.g. histograms
Output can be disk resident (file) or
only memory resident (transient data)
OUTPUT 0
• Several of these tasks can be
collected in the manager
CONT 2
64
Analysis train che produce AODs
Acceptance and Efficiency Correction Services
Monte Carlo Truth
ESD/AOD
TASK 1
TASK 2
TASK …
TASK N
AOD
65
Schema di analisi
AliAnalysisManager
I/O via slots
AliVEventHandler
AliESDInputHandler
(AliAODInputHandler)
AliMCEventHandler
AliAODHandler
(Output)
AliVEvent
AliAnalysisTask
AliAnalysisTask
AliAnalysisTask
AliAnalysisTask
AliESDEvent
(AliAODEvent)
Tasks
AliMCEvent
AliAODEvent
AliVParticle
AliESDtrack
AliMCParticle
Data
AliAODtrack
66
PROOF
• Parallel ROOT Facility
• Una parte di ROOT
• Analisi parallela interattiva su un cluster locale
– Feedback rapido
• PROOF non è legato alla Grid
– Ma può accedere ai files della Grid
– Lo stesso codice può essere eseguito localemente o con
PROOF (se si adottano alcune regole di base)
67
Schema di PROOF
Client –
Local PC
root
ana.C
Result
stdout/result
ana.C
Remote PROOF Cluster
root
node1
root
Data
Result
Data
node2
root
node3
Proof master
Proof slave
root
node4
Result
Data
Result
Data
68
Applicazione banale di parallelismo
(basata sugli eventi)
69
Come usare PROOF
• Si usa il framework di analisi
– I files che devono essere analizzati vengono concatenati (TChain)
– Analisi scritta come task  AliAnalysisTask
• Eventuali librerie addizionali devono essere incluse come packages
Input Files
(TChain)
Analysis
(AliAnalysisTask)
Output
70
Cern Analysis Facility (CAF)
• La CAF (CERN Analysis Facility) è il cluster in cui
verranno eseguiti i job di PROOF per ALICE
– Analisi rapida dei dati p-p
– Analisi ‘pilota’ dei dati Pb-Pb data
– Calibrazione & Allineamento
• Accessibile a tutta la collaborazione, ma il numero di
utenti sarà limitato per ragioni di efficienza
• Design:
– 500 CPUs
– 100 TB di dati immagazzinati localmente
71
La necessità del calcolo distribuito
Utenti del CERN nel mondo
In Europa: 267 istituti, 4942 utenti
Fuori dall’Europa: 208 istituti, 1752 utenti
Dati prodotti in un anno
di presa dati a LHC:
10PB
Il computing su questa scala non può
essere svolto in un singolo sito
Sono necessari strumenti per la condivisione delle risorse
che permettano di localizzare e accedere ai dati
72
La grid
I siti sono organizzati in Tiers
– Tier 0: CERN
– TIER1: Centri di calcolo nazionali
– TIER2
Modello di calcolo in ALICE:
•
pp: simile a quello degli altri esperimenti di LHC
– Data distribution quasi-online
– Prima ricostruzione su Tier0 (CERN)
– Ulteriori ricostruzioni su Tier1 (Siti nazionali)
•
Pb-Pb: modello differente
– Calibrazioni, allineamento, ricostruzioni ‘pilota’ e esportazione di parte dei
dati durante la presa dati
– Data distribution e prima ricostruzione su Tier0 nei 4 mesi di shutdown dopo
la presa dati
– Ulteriori ricostruzioni e copie di dati sui Tier1
– Analisi finali, simulazioni e copia di ESD/AOD sui Tier2
73
Gestione dei siti con gLite
• gLite è il middleware per l’implementazione della grid
• Sviluppato e mantenuto da EGEE (Enabling Grids for
E-sciencE)
• Vantaggi:
– E’ il software più maturo per la realizzazione delle grid
– Può soddisfare le necessità di varie applicazioni in diversi
centri di ricerca
74
Servizi generali del middleware
•
•
•
•
•
Sistema di autenticazione e autorizzazione
Sistema di informazione
Workload management
Data management
Servizi di monitoring
• Diversi siti con
– Computing elements
– Worker nodes
– Storage elements
75
Sistema di autenticazione e
autorizzazione
• Contiene la lista degli utenti autorizzati all’uso della
struttura
• Diviso per organizzazioni virtuali (VO)
• Un database per VO
• Il database contiene i certificati di tutti gli utenti
• I Computing elements, storage elements e resource
brokers accedono al database
76
Sistema di informazione
• Fornisce le informazioni sulle risorse e sul loro stato
• Informazione pubblicata dalle risorse individuali e
copiata in database centrali
77
Workload management system
• Gestisce i job sottomessi dagli utenti
• Cerca le risorse disponibili che soddisfano le richieste
del job e mette i job in coda
• Traccia lo stato del job
• Permette all’utente di recuperare l’output
• Gira su una macchina che viene indicata come
resource broker
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Data management system
• Permette di:
– spostare i files all’interno e all’esterno della grid
– replicare i files in diverse locazioni
– Trovare i files
• Interagisce con un central file catalog
79
Grid topology
User Interface
Information System
submit
Resource Broker
query
retrieve
update
credential
query
submit
query
retrieve
File and Replica
Catalogs
Site X
Computing Element
Authorization
Service
Publish state
and general information
Storage Element
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81