Study of the final state in the E835 experiment at Fermilab Gianluigi Cibinetto Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo Ferrara 17 Febbraio 2004 Study of the final state in the E835 experiment Ferrara 17 Febbraio 2004 Outline • Argomento della ricerca e motivazioni • L’esperimento E835 a Fermilab • Il decadimento • L’analisi – – – – – • Gli strumenti di pre-analisi La pre-selezione degli eventi Il fit cinematico L’analisi all’energia della ’ L’analisi all’energia della 1P1 Conclusioni Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 2 Argomento della ricerca e motivazioni Ferrara 17 Febbraio 2004 Scopo della ricerca Studio dello stato finale nei decadimenti del charmonio prodotto in annichilazione protone-antiprotone in particolare i decadimenti: ’ 0 1P Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 1 c 3 Argomento della ricerca e motivazioni Ferrara 17 Febbraio 2004 Spettro del charmonio Il charmonio e’ il piu’ studiato tra i sistemi di quark pesanti. La spettroscopia del charmonio e’ di fondamentale importanza per la comprensione della natura della forza forte agente tra i quark. Puo’ essere considerato “l’atomo di idrogeno” delle interazioni forti. Lo studio del charmonio e’ stato effettuato con diverse tecniche sperimentali: formazione (e+e-, protoneantiprotone), interazione , decadimenti del B, p+Be e+e-+X. Nonostante questo ci sono ancora risonanze mancanti e misure effettuate con errori molto grandi. Lo stato hc (1P1) e’ stato osservato solo dall’esperimento E760 e necessita di riconferma. Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 4 Argomento della ricerca e motivazioni Ferrara 17 Febbraio 2004 Potenziale del charmonio Il charmonio puo’ essere descritto da un potenziale non relativistico al quale apportare correzioni dipendenti dallo spin. Deve poter descrivere le proprieta’ di • confinamento k r VCornel (r ) 2 r a • libertà asintotica k 0.48 a 2.34GeV 1 Le correzioni relativistiche avranno un peso non trascurabile rispetto a quelle necessarie nel caso del bottomonio. VSD (r ) S L dV ( r ) dV2 ( r ) 4 2m 2 rdr rdr ^ ^ 1 6 S r S r 2 S S V3 (r ) 12m 2 1 2 S S 3 V4 (r ) 2 6m Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo Termine spin-orbita Termine tensoriale Termine spin-spin 5 Argomento della ricerca e motivazioni Ferrara 17 Febbraio 2004 Potenziale del charmonio Termine spin-spin, prendendo: Vspin spin v ~ 1 r 1 ( 3) 2 S S ( 4 ) (r ) 1 2 2 6m Il potenziale Vspin-spin sara’ fortemente a corto raggio Il contributo energetico di questo termine sara’ apprezzabile solo per gli stati in onda S. Per gli stati P, la cui funzione d’onda si annulla nell’origine il valore di aspettazione dell’interazione spin-spin dovrebbe essere nullo. Una possibile verifica sperimentale e’ il valutare la differenza tra il centro di gravita’ degli stati con S=1 e J=0,1,2 e la massa dello stato con S=0 e J=1: M c.o. g . M 1 P 0 1 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 6 Argomento della ricerca e motivazioni Ferrara 17 Febbraio 2004 Lo stato 1P1 L’identificazione di questo stato non e’ importante solo perché e’ l’unico stato del charmonio sotto soglia DD che necessita di una conferma: la differenza tra la sua massa e quella del centro di gravita’ del tripletto 3P M cog M 0 3M 1 5M 2 9 3525.27 0.12MeV da’ una stima del contributo dell’interazione spin-spin negli stati con L>0 ed e’ un test cruciale per la comprensione della natura a corto raggio della forza agente tra quark. Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 7 Argomento della ricerca e motivazioni Ferrara 17 Febbraio 2004 La 1P1 di E760 Unica evidenza sperimentale della 1P1 e’ stata ottenuta dall’esperimento E760 a Fermilab studiando il decadimento in J/ 0 M1P1 = 3526.2 0.15 0.20 Mev tot < 1.1 MeV La ricerca della 1P1 e’ stata effettuata da piu’ esperimenti e con diverse tecniche: tutti i tentativi di conferma o identificazione della risonanza hanno fallito. Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 8 L’esperimento E835 a Fermilab Ferrara 17 Febbraio 2004 L’esperimento E835 a Fermilab Studia il charmonio in annichilazioni protoneantiprotone (bersaglio a targhetta fissa) è possibile formare direttamente tutti gli stati del Charmonio. in annichilazione e+e- è possibile formare solo gli stati con i numeri quantici del fotone (JPC = 1--). per protone-antiprotone il punto cruciale è l’eliminazione del fondo adronico. Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 9 L’esperimento E835 a Fermilab Ferrara 17 Febbraio 2004 Il metodo sperimentale La curva di eccitazione della risonanza è ottenuta facendo variare l’energia del fascio e misurando il numero di eventi Nev N ev Lum ( bkg I beam ( E ' ) BW ( E ' E )dE ' ) BW ( E ) k2 (2 J 1) BR ( R p p) BR ( R f ) 1 4( E M R ) 2 / R2 I parametri della risonanza dipendono direttamente dalla distribuzione energetica del fascio di antiprotoni. Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo E 50 150 keV 10 L’esperimento E835 a Fermilab Ferrara 17 Febbraio 2004 L’apparato sperimentale Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 11 L’esperimento E835 a Fermilab ∫ L dt (pb-1) 50,0 49,2 Run I 1996-97 40,0 35,0 145 pb-1 30,0 20,0 17,7 14,4 12,4 10,0 7,3 3,7 0,0 60,0 ∫ L dt (pb-1) Ferrara 17 Febbraio 2004 2,6 c J/ 0 1 hc 2 c’ ’ 1,9 0,8 3.8 4.3 GeV GeV Run II 2000 50,5 50,0 40,0 113 pb-1 32,9 30,0 20,0 15,1 10,0 0,0 6,0 0 1 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 1,1 hc 2 ’ 5,2 3.8 GeV 2,1 4.2 GeV 12 Il decadimento Ferrara 17 Febbraio 2004 Il decadimento L’apparato sperimentale di E835 e’ stato progettato per l’identificazione dei decadimenti elettromagnetici. L’interesse per la misura della 1P1 e’ tale da giustificare l’esplorazione di altri canali, anche se al limite della sensibilita’ del rivelatore. La 1P1 puo’ decadere radiativamente in c (transizione di dipolo elettrico), con larghezza totale ( P S ) 4 2 eQ k 3 | Eif |2 9 (1 P1 c ) ~ 500 KeV k ( M i2 M 2f ) /( 2M i ) Tutte le transizioni radiative del charmonio sotto soglia sono state misurate ad eccezione di 1P1 c Momento del fotone | Eif | | dr r 3 Ri (r ) R f (r ) Elemento della matrice di transizione di dipolo 0 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 13 Il decadimento Ferrara 17 Febbraio 2004 Il decadimento Il decadimento in , per la sua cinematica molto particolare, puo’ essere un ulteriore canale (oltre a J/ 0 e ) per l’identificazione della 1P1, utile per aumentare la significatività della misura. Scopi di questo studio, reso difficile a causa dell’apparato non ottimizzato per l’identificazione di adroni: • Verifica della fattibilità di questa analisi e della sensibilità del rivelatore con l’identificazione del decadimento ’ 0 • Conferma o meno dell’osservazione della 1P1 di E760 Il decadimento in viene identificato cercando nello stato finale k+k-k+k- Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 14 Il decadimento Ferrara 17 Febbraio 2004 Il decadimento – cinematica La distribuzione dell’angolo polare dei kaoni e’ piccata ad angoli piccoli. I k provenienti dalla stessa sono molto vicini tra loro. Le due sono fortemente back to back. Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 15 Il decadimento Ferrara 17 Febbraio 2004 Il decadimento – cinematica ' 0 1 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo P1 c La relazione tra energia ed angolo polare del fotone, nel centro di massa (decadimento a due corpi) e’ un vincolo forte. E (lab ) 2 ECM M2c 2 ECM (1 cos lab ) 16 Il decadimento Ferrara 17 Febbraio 2004 Il decadimento – problematiche principali • Misura degli impulsi dei kaoni in assenza di spettrometro magnetico. • Misura precisa degli angoli delle particelle da cui risalire ad una buona approssimazione per i momenti dei k – Reso possibile dalla precisione del sistema di tracciamento interno – Studio dettagliato del comportamento degli adroni nel rivelatore • Separazione del segnale dal fondo – Trigger di primo livello appositamente costruito – Costruzione di un fit cinematico ad hoc per l’identificazione degli eventi Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 17 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi • Il durante la presa dati: il trigger • La selezione iniziale degli eventi • La preselezione • Il fit cinematico • Efficienza dell’analisi • L’analisi dei dati –All’energia della ’ –Regione energetica della 1P 1 – Caratteristiche principali – Il metodo della variazione della massa della – Test del fit su dati Monte Carlo Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 18 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 Gli strumenti di pre-analisi Trigger hardware (I livello) Combina i segnali che arrivano direttamente dal detector: utilizza le informazioni del Calorimetro Centrale, degli Odoscopi, e del rivelatore a Fibre Scintillanti, basandosi sulla particolare cinematica dell’evento Fattore di riduzione ~1000 Selezione iniziale degli eventi La preselezione degli eventi e’ stata fatta nell’inverno del 2001 con l’intenzione di ridurre il campione di eventi raccolti alle energie corrispondenti a 0 (~28pb-1),1P1 (~50pb-1) e ’ (~10pb-1). Vengono applicati tagli molto semplici che ricalcano, per la maggior parte, quelli fatti nel trigger di I livello. Fattore di riduzione ~10 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 19 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 Gli strumenti di pre-analisi: il trigger • E’ stato implementato un trigger appositamente studiato per la selezione dei decadimenti in e • E’ reso possibile grazie alla risposta veloce del sistema di tracciamento interno • Costituito da diverse logiche – Molteplicità degli hit nei vari rivelatori – Correlazioni tra angoli e delle tracce – Distribuzione dell’angolo polare delle tracce cariche nel sistema del laboratorio Efficienza del trigger e’ ~46% per la ’ e ~30% per la 1P1 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 20 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 Gli strumenti di pre-analisi: la selezione iniziale • Numero di linee cariche in : 3 N 5 • Numero di linee cariche in : 3 N 5 • Numero di hit nell’odoscopio H2’: tra 2 NH2’ 5 • H2’ coplanarity • H2’ logic • Numero di cluster in CCAL: 3 NCCAL 11 • Correlazione tra energia e angolo polare del fotone nel sistema del laboratorio Efficienza della selezione ~94% per la ’ e ~84% per la 1P1 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 21 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 La pre-selezione degli eventi Per entrambi i decadimenti ’ 0 1P 1 • • c Miglior correlazione tra energia e angolo polare del fotone nel sistema del laboratorio Richiesta che la massa invariante del fotone + 1 extra cluster nel calorimetro centrale sia diversa da quella del 0 • Tagli sugli angoli polari e azimutali dei kaoni • 4 linee cariche associate con il calorimetro centrale Efficienza della selezione ~28% per la ’ e 23% per la 1P1 Fattore di riduzione ~300 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 22 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 Il fit cinematico 3C Viene utilizzato il metodo dei minimi quadrati per costruire un algoritmo che selezioni gli eventi in base alla compatibilità con l’ipotesi cinematica di decadimento 2 ( ) ( y )T V 1 ( y ) min f ( , ) 0 7 equazioni vincolari f(,): 4 conservazione energia-momento 2 massa della ricostruita dalla coppia +massa di 0 o c ricostruita dalle 2 . 11 variabili osservabili (): angoli dei k + angoli ed energia del fotone 4 variabili non osservabili (): i momenti dei 4 kaoni Per risolvere il problema dei minimi quadrati utilizziamo il metodo dei moltiplicatori di Lagrange procedendo per iterazioni successive. Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 23 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 Il metodo della variazione della massa della Scan sulla massa della • Per trovare il numero di eventi viene fatto variare in maniera fittizia il valore della massa della (M=5MeV) e viene calcolata per ogni punto la probabilità di compatibilità con il decadimento . • Viene riportata la distribuzione di eventi per ogni valore della probabilità di 2 • Il numero di eventi viene estratto sottraendo al numero di eventi trovati per il valore corretto di M il numero di eventi di fondo ottenuto da un fit lineare degli altri punti Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo P(2) > 10% Cambiando simultaneament e la massa dei due mesoni , il fit converge principalmente per il valore esatto. 24 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 Test del fit cinematico su dati Monte Carlo (I) Convergenza del fit Sono stati fatti 2 diversi test sul fit cinematico con simulazioni Monte Carlo: • Con quantità generate per verificare il corretto funzionamento del fit cinematico • Intera simulazione dell’apparato con Monte Carlo GEANT Ricostruzione di massa e larghezza delle particelle Distribuzione dei pull delle grandezze osservabili Applicabilità del metodo all’apparato Calcolo dell’efficienza Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 25 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 Test del fit cinematico su dati Monte Carlo (II) Differenza tra quantità generate e quantità fittate Momento dei 4 kaoni Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo Energia del fotone 26 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 Test del fit cinematico su dati Monte Carlo (III) Ricostruzione della massa della con il metodo della variazione di M Massa generata P(2) > 20% P(2) > 40% P(2) > 60% Massa generata P(2) > 40% Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo P(2) > 20% P(2) > 60% 27 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 Test del fit cinematico su dati Monte Carlo (IV) Intera simulazione dell’apparato (GEANT Monte Carlo) Distribuzione di P(2) Metodo della variazione di M per diversi tagli sulla probabilità di 2 P(2) > 10% Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo P(2) > 30% P(2) > 50% 28 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’efficienza dell’analisi L’efficienza della selezione e’ calcolata utilizzando la simulazione dell’apparato tramite Monte Carlo GEANT. Efficienza dell’analisi alla ’ Efficienza dell’analisi alla 1P1 trig 46.4% trig 30.1% init 93.7% init 83.6% pres 28.6% pres 23.1% fit P(2) >0.3 23.9% fit P(2) >0.3 22.5% fit P(2) >0.4 19.7% fit P(2) >0.4 18.2% fit P(2) >0.5 16% fit P(2) >0.5 14% accettanza 35.2% accettanza 32.4% tot P(2) > 0.3 1.1% tot P(2) >0.3 0.43% tot P(2) > 0.4 0.9% tot P(2) >0.4 0.35% tot P(2) > 0.5 0.7% tot P(2) >0.5 0.27% Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 29 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi dei dati alla ’ • All’energia della ’ vengono analizzati ~11pb-1 • Il campione di dati e’ stato diviso in due parti: – Dati sul picco (~8.8 pb-1): 3685.7 < 3686.0 < 3686.3 – Dati sul fondo (~2.2 pb-1): oltre 2 MeV dal picco della risonanza • Sugli eventi di entrambi i campioni viene applicato il metodo della variazione di M ed estratto il numero di decadimenti • Infine e’ stata calcolata la sezione d’urto misurata: meas Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo N tot Ldt 30 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi dei dati alla ’ dati sul picco della risonanza Luminosità integrata ~8.8 pb-1 Risultato del metodo della variazione di M per diversi tagli su P(2) . P(2) > 30% Il picco al valore esatto di M e’ evidente P(2) > 40% Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo P(2) > 50% 31 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi dei dati alla ’ Dati fuori dal picco della risonanza Luminosità integrata ~2.2 pb-1 Risultato del metodo della variazione di M per diversi tagli su P(2) P(2) > 30% Nessun picco e’ evidenziato dallo scan P(2) > 40% Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo P(2) > 50% 32 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi dei dati alla ’ meas Calcolo della sezione d’urto misurata N tot Ldt Eventi trovati Taglio su P(2) NM=0 Nbkg N P(2) > 0.3 123 11 95 6 28 13 P(2) > 0.4 91 10 69 5 22 11 P(2) > 0.5 70 8 53 4 17 9 Efficienza dell’analisi tot (P(2) >0.3) 1.1% tot (P(2) >0.4) 0.9% tot (P(2) >0.5) 0.7% meas = 289 137 pb (P(x2)>0.3 meas = 278 142 pb (P(x2)>0.4 meas = 281 143 pb meas = 276 151 pb (P(x2)>0.5 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 33 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi dei dati alla ’ commento al risultato • L’apparato e’ stato in grado di identificare il decadimento ’ 0 • Il segnale e’ affetto da un fondo risonante non trascurabile: la sezione d’urto misurata e’ piu’ alta della sezione d’urto Breit-Wigner, inoltre e’ affetta da un errore molto grande. La misura della sezione d’urto necessita di un approfondito studio dei fondi, principalmente: ’ 0 ’ 0 2 2 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 34 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi dei dati alla 1P1 • La luminosità a disposizione e’ circa 50pb-1 • E’ stato fatto uno scan della regione energetica attorno al picco identificato dall’esperimento E760 • Una prima analisi tratta ciascuno di questi punti in maniera indipendente applicando il metodo della variazione di M per ogni energia • In un secondo momento la regione energetica studiata viene suddivisa in 3 intervalli: – Central region: 3525.7 MeV < ECM < 3526.7 MeV – Upper region: ECM > 3526.7 MeV - (~8 pb-1) – Lower region: ECM 3525.7 MeV - (~12 pb-1) (~26 pb-1) ad ogni intervallo viene applicato il metodo della variazione di M e calcolata la sezione d’urto misurata. Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 35 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi dei dati alla 1P1 P(2) > 30% Curva di eccitazione della regione energetica in cui e’ stata cercata la risonanza Numero di eventi trovato con il metodo della variazione di M per tre tagli su P(2) La statistica e’ comunque troppo bassa! P(2) > 40% Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo P(2) > 50% 36 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi dei dati alla 1P1 central region Luminosità integrata ~26 pb-1 Risultato del metodo della variazione di M per diversi tagli su P(2) P(2) > 30% Il picco al valore esatto di M e’ evidente P(2) > 40% Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo P(2) > 50% 37 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi dei dati alla 1P1 lower region Luminosità integrata ~12 pb-1 Risultato del metodo della variazione di M per diversi tagli su P(2) P(2) > 30% Il piccolo eccesso di eventi che si osserva puo’ indicare la presenza di fondo non risonante P(2) > 40% Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo P(2) > 50% 38 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi dei dati alla 1P1 upper region Luminosità integrata ~8 pb-1 Risultato del metodo della variazione di M per diversi tagli su P(2) P(2) > 30% Il piccolo eccesso di eventi che si osserva puo’ indicare la presenza di fondo non risonante P(2) > 40% Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo P(2) > 50% 39 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi dei dati alla 1P1 meas Calcolo della sezione d’urto misurata Taglio su P (2) NM=0 Nbkg N P(2) >0.3 744 27 557 15 187 30 P(2) >0.4 563 24 415 14 148 28 P(2) >0.5 424 21 304 12 120 24 P(2) >0.3 308 18 243 11 65 21 P(2) >0.4 221 15 180 10 40 18 P(2) >0.5 170 13 137 10 33 16 P(2) >0.3 204 14 165 9 39 17 P(2) >0.4 152 12 126 9 26 15 P(2) >0.5 118 11 96 8 22 14 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo central region lower region N tot Ldt Efficienza dell’analisi tot P(2) > 0.3 0.43% tot P(2) > 0.4 0.35% tot P(2) > 0.5 0.27% upper region meas = 1.7 0.4 nb central region meas = 1.0 0.4 nb lower region meas = 1.0 0.5 nb upper region 40 L’analisi dei dati Ferrara 17 Febbraio 2004 L’analisi dei dati alla 1P1 commento al risultato • L’analisi alla 1P1 e’ stata fatta in 2 modi – Guardando la curva di eccitazione trattando ogni valore energetico separatamente – Raggruppando i dati in tre sottoregioni • La bassa statistica rende il primo metodo inefficace ad identificare la risonanza • L’analisi sui tre campioni separati suggerisce una conferma dell’osservazione della 1P1 fatta da E760 • Per quel che riguarda lo studio dei fondi e la misura della sezione d’urto si puo’ notare la contaminazione da fondo non risonante, presente anche nelle regioni lontane dal picco e dovuta principalmente al decadimento 1P 1 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 0 41 Study of the final state in the E835 experiment Ferrara 17 Febbraio 2004 Conclusioni e prospettive (I) • L’analisi del decadimento ’ 0 ha mostrato la possibilita’ di studiare il decadimento con questo apparato sperimentale. • L’analisi all’energia della 1P1 ha evidenziato un aumento della sezione d’urto in corrispondenza della regione in cui era stata osservata la risonanza da E760. Un tale range per la massa della 1P1 confermerebbe un basso contributo del potenziale Vspin-spin per stati in onda P. Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 42 Study of the final state in the E835 experiment Ferrara 17 Febbraio 2004 Conclusioni e prospettive (II) • Per una misura significativa della sezione d’urto occorre uno studio dettagliato dei fondi – Risonanti ’ 0 ’ 0 2 2 – Non risonanti 1P • 1 0 Un altro importante miglioramento dell’analisi e’ l’aumento di efficienza della selezione ottimizzando l’utilizzo di alcuni tagli, primo tra tutti quello sul numero di tracce cariche. Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 43 Study of the final state in the E835 experiment Ferrara 17 Febbraio 2004 Fine Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 44 Study of the final state in the E835 experiment Ferrara 17 Febbraio 2004 Backup slides Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 45 Study of the final state in the E835 experiment Ferrara 17 Febbraio 2004 Il metodo sperimentale La curva di eccitazione della risonanza è ottenuta facendo variare l’energia del fascio e misurando il numero di eventi Nev N ev Lum ( bkg I beam ( E ' ) BW ( E ' E )dE ' ) BW ( E ) k2 (2 J 1) BR ( R p p) BR ( R f ) 1 4( E M R ) 2 / R2 I parametri della risonanza dipendono direttamente dalla distribuzione energetica del fascio di antiprotoni. Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo c f L f 10 7 f L 2 10 6 L E 50 150 keV 46 Studio del decadimento 0 J/ 47 accettanza = 0.430±0.005 efficienza di trigger (e+e-) = 0.90±0.02 Campione iniziale: sul picco della risonanza (bianco) fuori risonanza (blu) Campione dopo il taglio sull’Electron Weight Campione dopo il taglio sulla probabilità di fit cinematico 392 ev. sul picco 15 ev. fuori risonanza efficienza dell’analisi = 0.84±0.01 Misura di massa e larghezza della 0 massa p p 0 J / e e larghezza M 3415.4 0.4 0.2MeV / c 2 9.8 1.0 0.1MeV 0 p p BR 0 J / (1.58 0.15 0.08) 10 3 keV S. Bagnasco et al, Phys. Lett. B533, 237 (2002) 48 RUN II Misura di massa e larghezza della c massa p p c larghezza M 2984.1 2.1 1.0MeV / c 2 20.4 76..77 2.0MeV 3.8 11..10 11..90 keV RUN I49 Rapporti di decadimento della ’ Nel RUN I sono stati collezionati ~10 pb-1 nella regione energetica della ’. BR (e e ) (7.4 0.2 0.7) 103 BR ( J / 0 0 ) 0.187 0.009 0.013 BR ( J /) 0.041 0.003 0.005 Phys. Rev. D62, 032004 (2000) Nel RUN II sono stati collezionati ~15 pb-1 nella regione della ’ di cui ~13 sulla risonanza. L’analisi dei dati è in corso di svolgimento e comprende anche il canale di decadimento J/ +-. 50 Study of the final state in the E835 experiment • Ferrara 17 Febbraio 2004 La 1P1 puo’ decadere radiativamente in c (transizione di dipolo elettrico), con larghezza totale ( P S ) 4 2 eQ k 3 | Eif |2 9 (1 P1 c ) ~ 500 KeV k ( M i2 M 2f ) /( 2M i ) Momento del fotone | Eif | | dr r 3 Ri (r ) R f (r ) Elemento della matrice di transizione di dipolo 0 Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 51 Study of the final state in the E835 experiment Ferrara 17 Febbraio 2004 Potenziali del charmonio Potenziale di Cornel k 0.48 k r VCornel (r ) 2 r a a 2.34GeV 1 Potenziale di Richardson V (q 2 ) 4 12 1 3 33 2n f q 2 ln( 1 q 2 / 2 ) q 2 quadrimpul so trasferit o n f numero di flavour 398MeV Potenziale di Martin r V (r ) (5.82GeV ) 1 1 GeV Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo 0.104 Puramente sperimentale 52 Study of the final state in the E835 experiment Ferrara 17 Febbraio 2004 Potenziali del charmonio VSD (r ) S L dV ( r ) dV2 ( r ) 4 2m 2 rdr rdr ^ ^ 1 6 S r S r 2 S S V3 (r ) 12m 2 1 2 S S 3 V4 (r ) 2 6m Termine spin-orbita Termine tensoriale Termine spin-spin V=v+s V2 = v 1 v ~ r 1 2 4 ( 3) ( r ) r Vspin spin Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo V3 derivata prima di v V4 derivata seconda di v 1 ( 3) 2 S S ( 4 ) (r ) 1 2 2 6m 53 Study of the final state in the E835 experiment Ferrara 17 Febbraio 2004 strong s ( ) 4 energy range of the interaction 0 ln( 2 / 2 ) ~ 0.2 GeV non perturbative QCD scale 2 3 0 11 n f Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo nf is the number of quarks lighter than the energy scale 54 Study of the final state in the E835 experiment Ferrara 17 Febbraio 2004 Pulls pull x Dottorato di Ricerca in Fisica – XVI ciclo xmeas x fit x2,meas x2, fit 55