Etica
L’etica nella storia
Una piccola definizione…
 L’etica viene definita come una parte della filosofia
che studia il comportamento dell’uomo, le ragioni
che lo muovono e le sue valenze morali. Il termine
deriva dal greco “ethos” ed ha significato di
costume; a lungo i filosofi hanno cercato di dare
una propria definizione di etica, almeno da quando
l’uomo ha cominciato a organizzarsi in comunità
organizzate che necessitassero di leggi e norme
che le regolassero.
Socrate e i sofisti
 Secondo i sofisti non si può parlare di “etica
universale” così diventa essenziale per essi
la frase di Protagora “l’uomo è misura di
tutte le cose” mentre secondo Socrate il
bene universale viene raggiunto tramite la
ragione; così chi fa del male, lo fa perché
non sa cosa sia veramente il bene.
Platone
 Platone si riconduce alla propria teoria delle idee
per arrivare ad una conclusione: tramite la
purificazione e la conseguente contemplazione
delle idee, l’uomo che riesce a conoscere e a
“vedere”, nel mondo trascendente, l’idea di Bene,
è veramente felice. In proposito, Platone elabora
un’ipotesi: uno stato governato da filosofi o
comunque regolato da leggi con un fine educativo,
poiché ritiene che solo uno stato etico possa
formare individui retti.
Aristotele
 Aristotele invece identifica lo scopo dell’etica
nell’”eudemonia”: infatti l’uomo, per
conseguire la felicità, deve coltivare la
conoscenza e condurre una vita cercando
una mediazione tra l’eccesso e la
mancanza.
Stoicismo ed Epicureismo
 Lo stoicismo giudica buona una vita
condotta in armonia con la natura ed elevata
al di sopra dei piaceri terreni. Anche Epicuro
professa la necessità di una vita ascetica e
volta ad attività contemplative; essa trova la
sua felicità nella serenità intellettuale.
Una panoramica sull’etica cristiana…
 Secondo l’etica cristiana lo scopo ultimo di
vita deve essere Dio e per raggiungere la
salvezza l’uomo necessita della grazia
divina che può essere a sua volta
conseguita amando il prossimo e i propri
nemici (“qualsiasi cosa desideri venga fatta
a te, falla a loro” Matteo, 7.12).
… e uno sguardo più nel particolare
 S. Agostino ritiene che, essendo Dio alla base di
ogni cosa, il male non può esistere in quanto
mancanza d’essere. Tommaso d’Aquino riesce,
invece, a conciliare la conoscenza scientifica con
la fede, ritenendole l’una complementare dell’altra.
 Lutero pensa che la bontà di spirito sia l’essenza
della pietà cristiana e che la salvezza sia
conseguibile con la fede mentre Calvino reputa
inutile una vita contemplativa come giudica la
povertà la punizione per un peccato
particolarmente grave e il successo come segno
della salvezza.
Illuminismo: Rousseau e Kant
 Durante l’Illuminismo Jean-Jaques
Rousseau formula l’ipotesi secondo la quale
l’uomo è buono per natura ed il male è
associabile al disadattamento sociale.
Invece, Kant, asserisce che un’azione,
sempre soggetta al caso, debba essere
giudicata in base alla sua motivazione, non
secondo la conseguenza che ne deriva.
e in Italia?
 In Italia l’elaborazione di una vera e propria
definizione di etica si è sempre scontrata
con il tradizionalismo cattolico: particolare la
teoria di Benedetto Croce secondo la quale
la morale è una ricerca del bene, inteso
come “utile”. Secondo Gramsci ed altri
sostenitori della teoria marxista invece,
l’etica deve aderire all’ideologia politica da
loro affermata.