La medicina
rinascimentale
Alla corte dei Medici
Nel XIII secolo furono
introdotte rigorose misure
di controllo dell’igiene
pubblica e innovazioni
legislative che
consentivano di attuare
dissezioni del corpo
umano e di esercitare la
medicina solo in seguito al
superamento di un esame e
al rilascio di una licenza.
La medicina accademica
rimase, tuttavia, soprattutto
un esercizio di logica su
antichi dogmi.
•
In Italia, nel XIII secolo,
• importanti centri
• di medicina furono le università
•
di Bologna e di Padova.
•
A Bologna si tentò
•
di confermare i concetti
• dell’anatomia classica,
• applicando le tecniche
• di dissezione umana.
•
Nonostante i pregiudizi popolari,
•
lo studio dell’anatomia continuò.
• Benché a quell’epoca la posizione
• del chirurgo fosse considerata
•
inferiore a quella del medico,
• furono compiuti notevoli progressi.
• Sebbene durante il
Rinascimento il pensiero
medico non sia stato alterato in
modo sostanziale, gli artisti del
Rinascimento si dedicarono allo
studio dell’anatomia umana, e
soprattutto dei muscoli, allo
scopo di rappresentare meglio
il corpo umano. Leonardo da
Vinci eseguì disegni anatomici
molto accurati basati sulla
dissezione di cadaveri, anche
se sfortunatamente il suo
lavoro, che rimase in gran parte
perduto per secoli, esercitò
poca influenza sui suoi
contemporanei.
Le figure della medicina
•
•
•
•
•
Curatori regolari
– Medico laureato: è la figura ufficiale del medico, studia all‘università, in
corsi triennali, attraverso il metodo dei i dibattiti. La sua preparazione è,
quindi, concentrata sulla logica, sulla retorica e sulla cultura classica;
– Speziale-farmacista: lavora come venditore di spezie e medicamenti in una
sua bottega;
– Barbiere-chirurgo: si occupa della cura "esterna" dell'uomo, ossia i suoi
compiti vanno dai salassi,alla cura di tumori cutanei,ai compiti del
barbiere.
Curatori irregolari (perlopiù itineranti)
Stufarolo: offre come servizio i bagni caldi;
– Cavadenti: il precursore del dentista
– Fabbricatori e venditori di cinti per ernie: questa categoria lavorava in
bottega;
– Ciarlatano: il nome probabilmente deriva da "ciarla" o "cerretano" (ordine
religioso); la sua professione è legata allo spettacolo: ad esempio, poteva
lavorare con musicisti o scimmie. Questa categoria è in concorrenza ai
medici;
– Cantambanchi;
Levatrici: a margine delle figure sanitarie si trova l'unica figura esercitabile
dalle donne; il suo compito riguarda la sessualità femminile, compresi i parti.
Ad eccezione del medico laureato, queste figure si formano per apprendistato.
La bottega dello speziale
• Un'altra terapia tenuta in grande considerazione dai
medici dell'epoca era quella a base di erbe officinali,
vendute insieme ad altre essenze vegetali, polveri
minerali e droghe di vario tipo nelle botteghe degli
speziali. I prodotti ed i preparati vi erano riposti e
conservati con cura in vasetti e flaconi di vetro o di
coccio, che contenevano erbe essiccate, pepe,
senape, zafferano, zenzero,cera,pece,allume, piombo
e tanto altro ancora, rendendo la bottega dello
speziale qualcosa di simile alle odierne erboristerie e
farmacie. Il farmacista medievale quindi non era
soltanto il semplice rivenditore di questi prodotti, ma
era anche in grado di preparare pozioni, impiastri,
unguenti, pillole, galle, cosmetici e profumi.
Grazie a tutti
•
•
•
•
•
Presentazione di:
Boboli
Di Paolo
Giomarelli
Paloka