Da Perosi a Handel, in onore di S

annuncio pubblicitario
Perosi, Mozart e Haendel in onore di S.Cabrini
L’appuntamento è per Venerdì 7 Luglio, ore 21, in Basilica (ingresso gratuito): concerto sinfonico
in onore della nostra Santa, in concomitanza con i festeggiamenti per il 60° anniversario di
canonizzazione. Protagonista della serata sarà il coro parrocchiale Madre Cabrini diretto dal
Maestro Carlo Rognoni, accompagnato dall’orchestra Milano Classica. Si esibiranno, inoltre, altri
due cori: il Coro Giovanile Madre Cabrini (alla sua prima uscita ufficiale) ed il Coro Columbus di
Roma. Il programma del concerto è di tutto rispetto: il brano più atteso è sicuramente la “Cantata ad
onore della Beata Cabrini”, scritta dal celebre compositore Mons. Lorenzo Perosi (di cui ricorre il
50° anniversario della morte), già direttore del coro della Cappella Sistina, su testo di Mons.
Giuseppe De Luca, in onore della beatificazione della nostra concittadina avvenuta il 13 Novembre
1938. Si tratta di un pezzo a tutti gli effetti sinfonico, che ricerca sonorità particolari e mostra a
pieno titolo il carattere del “Perosi moderno”: l’intimo susseguirsi di motivi, eseguiti prima
dall’orchestra, poi dal coro, poi dalla solista soprano, con continue riprese e “botta e risposta” (si
noti il passo “Nostro cammino, nostro cammino”), testimonia la sentita ed accorata riflessione della
Madre sulla condizione di povertà, intesa come lontananza da Dio (“Dove il Cristo è lontano, dove
il cuore dell’uomo è nel pianto”), di tanti uomini disperati, nelle terre lontane d’Oriente e
d’Occidente (“Dappertutto il Suo volto fu visto, sulle terre e di là d’ogni mare”). Poi di grande
effetto è il cambio di ritmo, sul finale, con il fugato “Imitando di Cristo il Gran Cuore”, a
testimoniare il tipico ardore Cabriniano nel voler seguire e portare a tutti Cristo ed il Suo
Sacratissimo Cuore. Non è sicuramente un brano facile da apprezzare, la prima volta, ma se
ascoltato con lo spirito del credente è in grado di aprire l’anima. E’ bello pensare come il grande
Perosi, nel servire gli illustri Pontefici Pio XI e Pio XII, sia riuscito a trovare l’ispirazione per
onorare la nostra santa concittadina (per saperne di più sull’originale rapporto tra il celebre
compositore e i santangiolini, si visiti la sezione “Archivio Storico” del sito
www.coromadrecabrini.it, sul quale si possono anche trovare informazioni sul concerto in questione
e sul coro in generale). Durante l’esecuzione poi, si effettuerà la prima registrazione “live” (dal
vivo) del pezzo (ad oggi non se ne conoscono): il recupero e la proposizione del brano suscita
quindi molto interesse anche dal punto di vista della storia musicale.
Durante la serata ci sarà poi spazio anche per altri pezzi. Quest’anno, infatti, ricorre il 250°
anniversario della nascita di W.A. Mozart e anche il Coro Madre Cabrini vuole rendere omaggio al
grande compositore salisburghese. Saranno proposti diversi brani: dopo il celebre mottetto “Ave
Verum Corpus”, scritto in occasione della festività religiosa del “Corpus Domini” del 1791, si
passerà a pezzi estrapolati da grandi opere, in particolare il “Laudate Dominum” dai “Vesperae
solennes de confessore, KV 339” ed il “Lacrimosa” dal celebre “Requiem, KV 626”: tutti e tre sono
scritture corali di ampio respiro e comunicano un sentimento di accorata introspezione, che si
riflette attraverso una dolce leggerezza nei primi due ed una sobria solennità nell’ultimo. Sempre di
Mozart, sarà eseguita la “Missa Brevis in Sib, KV 275”, una vera perla, di facile ascolto, anche la
prima volta: di questa sottolineiamo il continuo alternarsi di coro e solisti, in uno stile spesso arioso
e “allegro” (come indicato dallo stesso Mozart sull’originale) alternato a momenti di intima
riflessione. Ad esempio, nel “Credo”, è immediato riconoscere un inizio (“Patrem Omnipotentem”)
e una fine (“et resurrexit…amen”) molto accattivanti e sfuggenti, in cui coro e solisti si rispondono
in un clima gioioso, e una parte centrale (“crucifixus”), invece, dove un rallentamento evidente e il
basso che scende verso toni molto gravi rappresentano la discesa di Gesù agli inferi. Anche
nell’“Agnus Dei”, nella parte iniziale (“Miserere nobis”), la richiesta di perdono è forte, mesta,
supportata dalla tonalità minore; poi (al “Dona nobis”) c’è un improvviso cambio di ritmo e di
tonalità, con il ritorno all’allegro e la soprano che “arieggia” col coro verso lo speranzoso finale.
Per concludere la serata, il Coro Madre Cabrini inviterà tutti i presenti ad alzarsi in piedi e ad
ascoltare la celebre “Halleluia” dal Messiah di Haendel: si narra, infatti, che il Re Giorgio II, presso
cui Haendel lavorava come Gran Maestro alla Royal Chapel di Londra, si alzò in piedi quando sentì
per la prima volta questo pezzo, il 23 Marzo 1743, alle parole “The Kingdom of this world”,
rimanendoci sino alla fine: da allora, ogni volta che il brano viene riproposto, la tradizione vuole
che lo si ascolti in piedi. Pertanto, l’auspicio è che, come Haendel suscitò nel suo Re Giorgio II
questa incontenibile sensazione di maestà, anche il Coro Madre Cabrini riesca a farlo con il suo
pubblico, infondendo in esso, attraverso la musica, uno spirito di regalità autentica, la regalità
divina, quella cioè della nostra Santa Francesca Cabrini e del Suo Amatissimo Sovrano Gesù Cristo.
Roberto Milani
Scarica