Effetto citopatico il danno cellulare è progressivo Le alterazioni cellulari Alterazioni della membrana citoplasmatica - permeabilità agli ioni - presenza di antigeni virali Inclusioni nucleari o citoplasmatiche (Corpi inclusi) Effetto citopatico • In alcuni casi si osserva fusione tra le cellule con formazione di sincizi (frecce). proteine virali ad attività fusogena pH-indipendente (es: paramyxovirus) Inibizione delle sintesi macromolecolari (DNA, RNA e proteine) della cellula ospite indotte dall’infezione virale (Poliovirus) capped mRNA p220 cellular proteins RNA poliovirus p220 viral proteins Risultato delle alterazioni biochimiche degradazione del citoscheletro distacco dal substrato lisi o apoptosi le alterazioni morfologiche sono osservate anche in vivo Tessuto epiteliale umano infettato con HSV-1 in alcuni casi: TRASFORMAZIONE - Inibizione dei meccanismi anti-oncogenici cellulari (proteine tumor-suppress: p53 e pRb) - geni”onc” (*) - Integrazione (*) * ( ) Retrovirus Virus a DNA Cellule NIH3T3 infettate con Maloney murine sarcoma virus. Proteine di Adenovirus e Papovavirus inibiscono la proteina anti-oncogenica pRb * Rb iperfosforilata E2F: attivo (L)T, E1A: si legano a Rb * E7 induce la degradazione di Rb attraverso la via proteosomica Proteine di Adenovirus e Papovavirus inattivano la funzione anti-apoptotica di p53 p53 induce l’arresto del ciclo cellulare o l’apoptosi attraverso l’attivazione trascrizionale di specifici geni Espressione di ONCOGENI - Retrovirus Trasducenti Prototype retrovirus RSV: genoma completo + src Tutti gli altri : alcune sequenze geniche sono rimpiazzate dall’oncogene. Questi virus sono difettivi. From Flint et al. Principles of Virology (1999), ASM Press Deregolazione di proto-oncogeni cellulari - retrovirus non trasducenti Insersione di Promoter Fusione di trascritti Virali e cellulari I proto-oncogeni cellulari possono essere mutati o semplicemente deregolati Inserzione di Enhancer Trascritti virali e cellulari separati Aumentata trascrizione da parte del promotore cellulare Trasmissione dei virus • Vie di penetrazione – mucose del tratto respiratorio*, alimentare e urogenitale, – congiuntiva/cornea oculare – epidermide – o attraverso ferite e punture *è la via più comune From Flint et al Principles of Virology ASM Press Trasmissione aerea La superficie polmonare umana è di circa 140 m2 •La transmissione avviene per: –Aerosol (influenza) –Contatto diretto ( rhinovirus) • • • Numerose difese meccaniche – (cellule ciliate, secrezioni mucose) e difese specifiche IgA secretorie Macrofagi alveolari Le infezioni delle vie aeree la neuraminidasi (NA) del virus influenzale “distrugge” lo strato di muco Trasmissione oro-fecale • I virus che penetrano per questa via devono essere resistenti a condizioni ambientali estreme (pH acido dello stomaco) • L’epitelio intestinale è ricoperto di villi che rappresentano una barriera molto efficiente ma gli adenovirus, rotavirus ed enterovirus replicano in questa sede . Esempi di patogeni alimentari Poliovirus Adenovirus Rotavirus Manifestazioni dell’infezione virale malattia asintomatica infezione sintomatica o acuta Virulenza dei virus capacità del virus di causare malattia • Un virus virulento causa una malattia rilevante • Un virus avirulento o attenuato non causa malattia o determina una patologia lieve La virulenza dei virus dipende da: – tipo di virus – dose introdotta – via di trasmissione – risposta dell’ospite Una tossina virale •la proteina NSP4 dei rotavirus agisce come una enterotossina •Attiva un meccanismo di trasduzione di segnale nelle cellule della mucosa intestinale, portando a elevata secrezione Ca2+ e Cl- –> diarrea •Meccanismo differente dalla tossina colerica Infezioni virali localizzata infezione disseminata o sistemica Disseminazione dei virus dal sito di infezione iniziale e localizzata (infezioni asintomatiche o con lieve sintomatologia) i virus possono diffondersi virus attraverso il circolo ematico (viremia) • il virus può essere libero nel plasma, o in forma cellulo-associata ( linfociti e monociti) Disseminazione dei virus • le infezioni virali possono rimanere localizzate o possono diffondersi dal sito di replicazione primaria ad altri distretti • Se l’infezione interessa vari organi viene definita sistemica From Flint et al Principles of Virology ASM Press Mousepox Disseminazione dei virus La replicazione nel sito di penetrazione spesso produce poche particelle virali (viremia primaria). La replicazione in altri distretti è responsabile della viremia secondaria, con produzione di alti livelli di virus. infezione organo bersaglio malattia Il tipo di malattia dipende dal tropismo del virus Per vedere questa immagine occorre QuickTime™ e un decompressore Photo - JPEG. Decorso delle malattie virali infezione acuta infezione cronica infezione latente INFEZIONI CRONICHE o PERSISTENTI relazione stabile tra virus e cellula ospite in cui: - il virus non uccide la cellula - la cellula sostiene la replicazione del virus Virus non citocidi Virus litici - bassa moltiplicazione virale (cellula semi-permissiva) - presenza di fattori limitanti (anticorpi o Interferone) - particelle DI possono causare malattie degenerative progressive (es: Morbillo - SSPE) INFEZIONI LATENTI Il ciclo di moltiplicazione del virus è arrestato ma può riattivarsi (es: HSV-1 - herpes labialis) PATOGENESI DELLE MALATTIE DA VIRUS • Danni diretti lisi o apoptosi delle cellule infette LCMV ( infezione in topi neonati) –> infezione delle cellule della gliandola pituitaria–> riduzione della secrezione dell’ormone della crescita –> morte entro 2-4 settimane •Danni indiretti risposta dell’ospite Immunopatologia • La maggior parte della patologia legata alle infezioni virali è causata dal sistema immunitario dell’ospite • processo infiammatorio (interleuchine) • attivazione di cellule citotossiche (CTL - CD8+ e NK ) il danno epatico osservato in seguito ad infezione con virus dell’epatite B (HBV) e C (HCV) è dovuto alla risposta dell’ospite. Per vedere questa immagine occorre QuickTime™ e un decompressore GIF. Risposta antivirale innata Interferoni (IFN) Identificati nel 1957 in infezioni con virus influenzale glicoproteine prodotte in risposta ad infezioni virali (una singola molecola di dsRNA può indurre produzione di interferone) - tipo I (a e b) a (20 geni) b (1 gene) - tipo II o immune ( g ) La risposta “interferonica” è molto utile per l’ospite se temporanea e localizzata Per vedere questa immagine occorre QuickTime™ e un decompressore Photo - JPEG. MECCANISMO DI INDUZIONE DI IFN di tipo 1 IFNa/b dsRNA virus Adapted from Nathanson, Viral Pathogenesis and Immunity, Lippicott Williams and Wilkins 2002 IFN II IFN I IFNAR1 Tyk2 JAK2 JAK1 STAT2 P P P P P STAT1 IFNGR1 IFNAR2 STAT2 STAT1 P P P P STAT2 STAT1 JAK1 P P STAT1 P STAT1 P P STAT1 P P STAT1 p48 ISRE IFNGR2 GAS STAT1 Geni attivati da IFN di tipo I PKR PKR P 2-5 A sintetasi Mx pppA(2’p5’)n eIF2 inibizione della trascrizione RNAasi L inibizione della traduzione degradazione di mRNA e rRNA stato antivirale HMC attivazione della risposta immunitaria Inibizione di PKR da parte di virus IFN I Polio VAI Adenovirus 3C PKR p58 Influenza s3 E3 Reovirus virus Vaccino g34.5 HSV a b g eIF2