Domanda e offerta aggregata • Finora l’analisi della teoria macroeconomica ha riguardato il comportamento dell’economia nel lungo periodo. • Consideriamo ora le fluttuazioni di breve periodo dell’economia intorno al trend di lungo periodo. • L’obiettivo è discutere il modello che gli economisti usano per analizzare le fluttuazioni di breve periodo dell’economia – il modello della domanda e dell’offerta aggregata. • L’analisi comprende: • Introduzione di domanda aggregata e offerta aggregata e il modo in cui spostamenti di queste curve possono causare recessioni. • Introduzione all’utilizzo degli strumenti di politica monetaria e fiscale per influenzare la domanda aggregata • NOTA BENE: si possono prendere in considerazione diversi modelli del sistema economico, ciascuno caratterizzato da un particolare insieme di ipotesi. • Un criterio di classificazione si basa sull’orizzonte temporale: • BREVE PERIODO – i prezzi sono vischiosi e di conseguenza K e L risultano talvolta sottoutilizzati • LUNGO PERIODO – i prezzi sono flessibili e K e L sono pienamente utilizzati e fissi, come la tecnologia (modello classico sul funzionamento dell’economia nel lungo periodo) • “LUNGHISSIMO” PERIODO - si studia la crescita economica – lo stock di capitale, le forze lavoro, la tecnologia hanno modo di modificarsi IL CICLO ECONOMICO • Un periodo di recessione è un periodo in cui output e reddito diminuiscono e la disoccupazione aumenta. (quando è di forte intensità la recessione prende il nome di depressione). • Consideriamo qui le fluttuazioni dell’economia nel breve periodo intorno al trend di lungo periodo con il modello della domanda e dell’offerta aggregata • Le fluttuazioni economiche sono caratterizzate da tre elementi chiave • Sono irregolari e imprevedibili • la maggior parte delle variabili macroeconomiche che misurano reddito, spesa e produzione fluttuano insieme, nella stessa direzione – quindi, non importa quale misura dell’attività economica si utilizza per monitorare i cambiamenti di breve dell’economia, perché le variabili che misurano reddito, spesa e produzione variano insieme • quando l’output diminuisce, la disoccupazione aumenta COME SPIEGARE LE FLUTTUAZIONI? • L’analisi precedente di lungo periodo – la teoria classica – si basa sulla dicotomia classica – che stabilisce la separazione tra le variabili macro in nominali e reali – e la neutralità della moneta – la proprietà per cui variazioni dell’offerta di moneta influenzano le variabili nominali e non quelle reali. • Sono in molti a sostenere che la teoria classica sia una descrizione accurata dell’economia nel lungo periodo, ma non nel breve periodo. • Ovvero, in un certo numero di anni variazioni dell’offerta di moneta influenzano i prezzi ma non le variabili reali – come PIL reale, disoccupazione, salari reali e così via…. • Tuttavia, nel breve periodo variazioni nelle variabili nominali è probabile abbiano effetto sulle variabili reali. • Quindi, NEL BREVE PERIODO VARIABILI NOMINALI E REALI NON SONO INDIPENDENTI. • Il modello della domanda e dell’offerta aggregata (AD e AS) è utilizzato per spiegare le fluttuazioni economiche. • Rappresentiamo il modello graficamente…. P AS Livello dei prezzi sull’asse verticale – variabile nominale Output/PIL reale sull’asse orizzontale – variabile reale AD Y • La domanda aggregata (AD) mostra la quantità di beni e servizi che le famiglie, le imprese e la pubblica amministrazione intendono acquistare ad ogni livello dei prezzi • L’offerta aggregata (AS) mostra la quantità di beni e servizi che le imprese producono e vendono ad ogni livello dei prezzi. • I prezzi e l’output si aggiustano per uguagliare AD e AS, ma • i motivi delle loro inclinazioni e • le origini dei loro spostamenti sono diversi da quelli del modello microeconomico • La domanda aggregata (AD) mostra la quantità di beni e servizi che le famiglie, le imprese e la pubblica amministrazione intendono acquistare ad ogni livello dei prezzi • L’inclinazione negativa della AD è spiegata da: • effetto del livello dei prezzi su C: l’effetto ricchezza (Pigou). Ad un minore livello dei prezzi, l’ammontare fisso di moneta nominale in possesso dei consumatori aumenta di valore. I consumatori si sentono più ricchi, spendono di più, aumentano il consumo. • effetto del livello dei prezzi su I: l’effetto del tasso d’interesse di Keynes (teoria della preferenza per la liquidità). • Ad un minore livello dei prezzi, i privati devono detenere meno moneta per comprare gli stessi beni e servizi. Si disfano di questa moneta eccedente comprando titoli e depositandola in banca, avendo come effetto la diminuzione del tasso d’interesse e un impulso della componente I della domanda aggregata. ANCHE: COME LA POLITICA MONETARIA INFLUENZA LA AD • Il tasso d’interesse è una determinante chiave della domanda aggregata. • Per vedere come la politica monetaria influenza la AD introduciamo la teoria di KEYNES della determinazione del tasso d’interesse, o TEORIA DELLA PREFERENZA PER LA LIQUIDITA’, secondo cui il tasso d’interesse è determinato dall’offerta e dalla domanda di moneta • Offerta di moneta – determinata dalla BC, fissa e indipendente dal tasso d’interesse • Domanda di moneta – gli agenti economici la detengono come mezzo di scambio: non ha un tasso di rendimento ma è liquida…. – Il tasso d’interesse è il costo opportunità di detenere moneta: – Se r aumenta, la quantità domandata diminuisce… – quando r è alto, gli agenti detengono più ricchezza in titoli o altro… – il tasso d’interesse d’equilibrio è determinato dall’incontro tra offerta e domanda di moneta • La teoria della preferenza per la liquidità aiuta a spiegare l’inclinazione negativa della AD……. • Ricordiamo….. • la D di moneta è positivamente correlata con P, quando P aumenta è necessaria più moneta per effettuare le stesse transazioni in beni e servizi • un più alto P sposta a destra la domanda di moneta • con una offerta di moneta fissa, una maggiore domanda di moneta fa aumentare il tasso d’interesse • un più elevato tasso d’interesse RIDUCE la spesa per investimenti, AUMENTA il risparmio e RIDUCE la spesa per consumi, quindi • RIDUCE LA QUANTITA’ DOMANDATA DI BENI E SERVIZI • Quindi: Un più alto P fa diminuire la quantità domandata di beni e servizi • effetto del livello dei prezzi su NX: l’effetto del tasso di cambio (Mundell-Fleming) • Dal momento che un più basso livello dei prezzi causa più bassi tassi d’interesse, gli investitori sposteranno gli investimenti all’estero; aumenta l’offerta di valuta sul mercato dei cambi; si deprezza il tasso di cambio della valuta; si riduce il prezzo relativo dei beni interni rispetto a quelli esteri; aumentano le esportazioni nette NX della domanda aggregata • NOTA BENE: tutte e tre le spiegazioni dell’inclinazione negativa della AD assumono che l’offerta di moneta sia FISSA Spostamenti della AD • provocati dal consumo – eventi e provvedimenti che inducono i consumatori a spendere di più per ogni livello dei prezzi (spostamento a dx) - tagli alle imposte; boom della Borsa; diminuzione del risparmio… • provocati dagli I - eventi e provvedimenti che inducono le imprese a investire di più per ogni livello dei prezzi (spostamento a dx) – ottimismo sul futuro dell’economia, espansione monetaria e conseguente diminuzione del tasso d’interesse, credito d’imposta sugli investimenti… • provocati da G - eventi e provvedimenti che inducono il governo a spendere di più per ogni livello dei prezzi (spostamento a dx) – lavori pubblici, aumento spesa militare… • provocati da NX - eventi e provvedimenti che inducono un aumento delle esportazioni nette (spostamento a dx) – espansione economica all’estero, deprezzamento del tasso di cambio… • L’offerta aggregata (AS) mostra la quantità di beni e servizi che le imprese producono e vendono ad ogni livello dei prezzi. • Di lungo periodo – è verticale. Nel lungo periodo la produzione dipende dall’offerta di capitale e lavoro e dalla tecnologia di produzione ed è indipendente dal livello dei prezzi • Questa è la conclusione della dicotomia classica e della neutralità della moneta – se il livello dei prezzi aumenta e tutti i prezzi aumentano insieme, non c’è impatto sull’output e sulle altre variabili reali • La AS di lungo mostra il livello di produzione chiamato produzione potenziale (l’output può essere temporaneamente sopra o sotto questo livello) o • di piena occupazione o • tasso naturale di produzione, ovvero l’ammontare di output prodotto quando la disoccupazione è al suo tasso naturale P AS di lungo periodo AS AD Y Spostamenti della AS • causati da politiche o eventi che 1) modificano il livello di produzione per lo stesso tasso di disoccupazione naturale 2) modificano il tasso di disoccupazione naturale stesso • provocati dal lavoro – un aumento della quantità di lavoro disponibile (spostamento a dx) (aumento dell’immigrazione); variazioni del salario minimo, sussidi di disoccupazione incidono sul tasso naturale di disoccupazione • provocati dal capitale – un aumento dello stock di capitale fisico o umano (spostamento a dx) • provocati dalle risorse naturali – un aumento della loro disponibilità (spostamento a dx) mercato mondiale del petrolio, variazioni climatiche… • provocati dalle conoscenze tecnologiche – avanzamento tecnologico (spostamento a dx) • Di breve periodo – ha inclinazione positiva, spiegata da diverse teorie, che hanno un elemento comune: • l’output aumenta (diminuisce) sopra il suo livello naturale quando il livello dei prezzi effettivo è maggiore (minore) del livello dei prezzi atteso • Y = Y + a (P – Pe) • Nota: inclinazione positiva della AS significa che una variazione di P fa deviare Y dal suo livello di lungo periodo • Teoria (della nuova macroeconomia classica) sulla errata percezione della variazione dei prezzi • Teoria (keynesiana) della vischiosità dei salari (dovuta a contratti, norme sociali, norme di equità) • Teoria (neo-keynesiana) della vischiosità dei prezzi (dovuta ai “costi di menu’”) • Queste spiegazioni sono caratterizzate dal fatto che 1) in ogni caso, la quantità di beni e servizi varia perché i prezzi effettivi sono diversi da quelli attesi 2) l’effetto è temporaneo perché le aspettative si adattano nel tempo 1. Quando P diminuisce inaspettatamente, i produttori notano solo che il prezzo del proprio prodotto è diminuito, pensano erroneamente che sia diminuito il prezzo relativo rispetto agli altri beni, diminuiscono la produzione. • Ovvero, i produttori percepiscono la diminuzione del prezzo del proprio prodotto PRIMA della diminuzione degli altri e percepiscono erroneamente una diminuzione della redditività della produzione • p<p atteso causa una diminuzione di Y sotto Y di lungo 2. I lavoratori si accordano su un w nominale sulla base di un certo P atteso. • Se P diminuisce sotto il livello atteso il salario REALE w/p aumenta, aumenta il costo di produzione e diminuiscono i profitti, diminuisce l’impiego di forza lavoro, diminuisce la produzione • p<p atteso causa una diminuzione di Y sotto Y di lungo 3. A causa dei ‘costi di menù’ delle imprese nel ridurre i prezzi, le imprese non riducono subito i prezzi quando P diminuisce inaspettatamente • I prezzi sono “troppo alti” e le vendite diminuiscono • Diminuisce la quantità prodotta di beni e servizi • p<p atteso causa una diminuzione di Y sotto Y di lungo • Queste spiegazioni sono caratterizzate dal fatto che 1) in ogni caso, la quantità di beni e servizi varia perché i prezzi effettivi sono diversi da quelli attesi 2) l’effetto è temporaneo perché le aspettative si adattano nel tempo – alla fine i soggetti economici rivedono le proprie aspettative Spostamenti della AS di breve • causati dalle stesse politiche o eventi che inducono spostamenti della AS di lungo periodo. • In più, la curva AS di breve si sposta per variazioni del livello atteso dei prezzi – • una diminuzione fa spostare la AS a dx, un aumento a sx. • Nel breve, Y offerto dipende da percezioni, salari e prezzi, tutti basati sul livello ATTESO dei prezzi, dalle ASPETTATIVE su P. • Y = Y + a (P – Pe) • Esempio: se gli agenti si aspettano prezzi più alti, fissano salari più alti, che riducono la profittabilità, il che riduce la produzione, e la AS si sposta a sinistra • Un P atteso più basso sposta la AS di BP a destra • Nel lungo periodo il livello di output è al tasso naturale, dove AD e AS di lungo si incontrano e • percezioni, salari e prezzi si sono aggiustati al livello effettivo dei prezzi, • come dimostrato dal fatto che la AS di breve ha l’intersezione nello stesso punto. • • • • I DUE CASI DI RECESSIONE SPOSTAMENTO A SINISTRA DELLA AD SPOSTAMENTO A SINISTRA DELLA AS grafici AS P L’economia è in equilibrio in A Supponiamo vi sia una contrazione della spesa per consumi e investimenti A AD Y AS P La AD si sposta a sinistra Nel breve periodo l’economia si sposta in B perché la diminuzione di P è stata inattesa A P1 P2 B AD1 Alcuni salari e prezzi sono troppo alti e diminuisce Q P<Pe, Y sotto Y AD2 Y AS P A (P2,Y2) l’economia è in recessione (output<livello naturale) Due soluzioni: A P1 P2 AD1 B AD2 1)Aumentare la AD con misure di politica economica: aumento della spesa pubblica o aumento dell’offerta di moneta Si torna in A Y2 Y AS P 2) Senza intervento: I prezzi sono sotto le aspettative Le aspettative si riducono (col tempo percezioni, salari e prezzi si aggiustano) A P1 P2 AD1 B AD2 Y2 Y Se le aspettative si riducono (percezioni, salari e prezzi si aggiustano) P La AS si sposta a destra in AS2 Salari e prezzi scendono a livello consistente con P3 in C A P1 P2 P3 AS1 AD1 B AS2 C Y2 Y AD2 Y • Quindi, • Nel breve periodo, spostamenti della AD causano variazioni dell’output • Nel lungo periodo, spostamenti della AD causano solo variazioni dei prezzi La AS si sposta a sinistra in AS2 P Tipico esempio: aumenta il costo del petrolio, aumenta il costo di produzione per molte imprese Si riduce la profittabilità C P1 AS2 AD Si riduce la produzione ad ogni livello del prezzo AS1 Y Y I prezzi aumentano da P1 a P2 e si riduce la quantità domandata lungo la AD da C a B P L’output è diminuito e P è aumentato: c’è STAGFLAZIONE B P2 P1 C AD1 AS2 AS1 C Y2 Y Y SENZA INTERVENTO: P La disoccupazione a Y2 fa col tempo diminuire i salari, aumentare la profittabilità e spostare la AS alla sua posizione originaria: B P2 P1 C AS2 L’economia torna a C AD1 AS1 Y2 Y Y AD1 P CON INTERVENTO: AD2 A P3 P2 P1 B C AS2 Si aumenta AD e si muove l’economia da C ad A senza passare per B La politica economica asseconda lo spostamento di AS permettendo un aumento permanente dei prezzi dovuto all’aumento dei costi L’output è al suo livello iniziale di lungo periodo, ma P è più elevato AS1 Y2 Y Y • Quindi, • Una riduzione di AS di breve periodo causa stagflazione, • La politica economica non può spostare AD in modo da compensare simultaneamente sia l’aumento di P che la riduzione di Y. • Dopo l’introduzione del modello di domanda e offerta aggregata si può considerare • Il modo in cui POLITICA MONETARIA E POLITICA FISCALE influenzano la domanda e l’offerta aggregata • Ovvero • Gli EFFETTI di breve periodo della politica monetaria e fiscale – la TEORIA dietro queste politiche • Nel modello, quando AD o AS si spostano, ci sono fluttuazioni dell’output e dell’occupazione • La politica economica può cercare di contrastare gli spostamenti spostando la AD con misure di politica monetaria o fiscale Come la POLITICA MONETARIA influenza la DOMANDA AGGREGATA • • Abbiamo visto che il TASSO D’INTERESSE è una determinante chiave della domanda aggregata. Questo è spiegato dalla TEORIA DELLA PREFERENZA PER LA LIQUIDITA’ o teoria di Keynes della determinazione del tasso d’interesse, secondo cui il tasso d’interesse è determinato dall’offerta e dalla domanda di moneta • L’offerta di moneta è fissa e indipendente dal tasso d’interesse • Gli agenti detengono moneta come mezzo di scambio • La moneta non ha rendimento, quindi • r è il costo opportunità di detenere moneta – se aumenta r diminuisce la quantità domandata di moneta • r di equilibrio è determinato dall’incontro tra domanda e offerta di moneta • • • • • Consideriamo cosa succede se: Aumenta MS Diminuisce r Si riduce il costo del prendere a prestito e aumenta I Si riduce il rendimento del risparmio, diminuisce S e aumenta C • Aumenta la quantità domandata di beni e servizi per ogni dato P e AD si sposta verso destra Come la POLITICA FISCALE influenza la DOMANDA AGGREGATA • • • La POLITICA FISCALE si riferisce alla scelta in termini di acquisti pubblici imposte • Acquisti pubblici – un aumento della spesa pubblica sposta verso destra la domanda aggregata di un ammontare che può essere maggiore o minore dell’aumento di G: • maggiore: Effetto moltiplicatore • Quando aumenta G, aumenta il reddito in forma di salari e profitti dei lavoratori e dei produttori del bene acquistato, • Questi redditi addizionali vengono spesi in beni di consumo, • Questo aumenta il reddito di altri lavoratori e produttori e così via…. • Gli acquisti pubblici hanno un effetto moltiplicatore sulla domanda aggregata • Formula della dimensione dell’effetto moltiplicatore – per ogni unità monetaria spesa, la domanda aggregata si sposta verso destra di • 1/ (1 – MPC) • dove MPC = propensione marginale al consumo, la frazione di reddito aggiuntivo che viene spesa in consumo • Se MPC = 0.75, IL MOLTIPLICATORE = 4 • 1 euro di spesa pubblica sposta la AD di un ammontare pari a 4 euro • Se MPC = 0.80, IL MOLTIPLICATORE = 5…. • minore – Effetto spiazzamento • Va in direzione opposta rispetto al moltiplicatore: • Un aumento di G aumenta il reddito, il che fa spostare la domanda di moneta verso destra • Fa aumentare r • Fa diminuire I • Quindi, un aumento della spesa pubblica fa aumentare il tasso d’interesse e riduce o spiazza l’investimento privato • La AD può spostarsi a destra meno dell’aumento di G • Imposte • una riduzione delle imposte aumenta il reddito disponibile e fa spostare la AD verso destra (un aumento verso sinistra) • la dimensione dello spostamento dipende dalla dimensione relativa degli effetti spiazzamento e moltiplicatore • Inoltre, • una riduzione percepita come permanente migliora la condizione finanziaria e aumenta di molto la domanda • una riduzione temporanea ha effetti più limitati • Infine, la politica fiscale può avere influsso sulla AD per due motivi: • Una riduzione fiscale può aumentare l’incentivo a lavorare e far spostare AD a destra • Gli acquisti pubblici di capitale possono aumentare la quantità di beni e servizi offerti ad ogni livello dei prezzi, e far spostare la AD a destra