Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche LA DISTRIBUZIONE CINEMATOGRAFICA Alberto Pasquale © 2007 1 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • • • L’ATTIVITÀ DI DISTRIBUZIONE LA STRATEGIA DI DISTRIBUZIONE LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE – – – – • Le fasi della strategia di comunicazione Il piano media Il pubblico di riferimento Contenuti e risultati della strategia di comunicazione LE OPZIONI DI DISTRIBUZIONE – La distribuzione major – La distribuzione indipendente – Le altre alternative • • GLI ACCORDI TRA PRODUTTORE E DISTRIBUTORE DISTRIBUZIONE E TIPOLOGIE DI PRODOTTO – Due esempi a confronto • Batman Forever • Pulp Fiction Alberto Pasquale © 2007 2 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • L’ATTIVITÀ DI DISTRIBUZIONE – Dopo la lavorazione e il montaggio della pellicola, la versione finale del film viene trasferita al distributore, cioè… – il soggetto responsabile della sua commercializzazione attraverso uno o più territori e/o canali – Due componenti dell’attività: • gestione fisica dei supporti • gestione commerciale dei contenuti Alberto Pasquale © 2007 3 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Output società di produzione: il film • Output società distribuzione: catalogo di titoli destinato ad essere commercializzato sul mercato primario e sui mercati secondari • Pertanto, occorre decidere: – composizione del catalogo (listino) • ampiezza • tipologia – commercializzazione dei titoli nei diversi mercati • strategia di distribuzione • strategia di comunicazione Alberto Pasquale © 2007 4 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • LA STRATEGIA DI DISTRIBUZIONE • Schema di distribuzione (release pattern) • Data di uscita (release date) – Ciclo di vita breve – Andamento declinante nel tempo • eccezione: “sleeper” – Rapida e frequente introduzione di nuovi prodotti Alberto Pasquale © 2007 5 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Schemi di distribuzione: – Distribuzione generale (wide release) – Distribuzione generale modificata (modified wide release) – Distribuzione selezionata (limited run o “platform release”) – Distribuzione a ombrello (umbrella booking) – Test di distribuzione (test booking) Alberto Pasquale © 2007 6 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Data di uscita: – stagionalità – concorrenza Alberto Pasquale © 2007 7 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE – Le fasi della strategia di comunicazione • Pre-produzione: – Ricerche di mercato – Creatività – Pubblicità • Produzione: – – – – – Realizzazione teaser trailer / trailer Publicist Fotografo di scena Making of (o “featurette” o “dietro le quinte”) Ricereche di mercato • Pre- distribuzione: – – – – – Redazione budget distribuzione Spedizione materiale pubblicitario ai punti vendita (sale) Implementazione piano media Attività “publicity” Attività “promozionali” (tie-in) • Distribuzione internazionale Alberto Pasquale © 2007 8 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Il piano media: – obiettivi • creazione di interesse per il prodotto (awareness) • creazione dell’intenzione di acquisto (want to see) – canali • quotidiani • riviste • televisione – free (copertura, frequenza, gross rating points o GRP) – pay – “trailer program” • radio • affissione • internet – strumenti • “flani” • spot radio e tv • manifesti Alberto Pasquale © 2007 9 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Il pubblico di riferimento – Il consumo di film è sempre stato considerato un’attività sociale: • riservata essenzialmente ai giovani • con frequenza decrescente all’aumentare dell’età: – aumento % popolazione adulta decremento prospettico biglietti venduti – effetto “contenimento” dovuto all’esperienza pregressa di spettatori – aumento altri canali (HV in primis), sebbene HV sostituisca più la TV che il cinema Alberto Pasquale © 2007 10 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Motivazioni per il consumo insala: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. attività divertente e piacevole passatempo socializzare evadere esaltarsi apprendere e ricevere informazioni migliorare l’umore avere argomenti di conversazione comprendersi meglio alleviare la solitudine rilassarsi Alberto Pasquale © 2007 11 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Oggi il consumo di cinema non è più indifferenziato, ma segmentato – ci sono infatti diversi schemi di distribuzione • Ci sono consumatori con diversi gradi di coinvolgimento: – consumatori esperti • sono disposti a pagare un prezzo più alto – consumatori abituali • potrebbero posporre l’acquisto pagando meno in mkt secondari – progresso tecnologico + servizi (comfort) = soddisfazione dei bisogni di diversi segmenti Alberto Pasquale © 2007 12 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Variabili per la segmentazione: – benefici ricercati • per esempio: – spettatori “sociali” (intrattenimento e socializzazione) – spettatori “apatici” (poco motivati, accompagnano altri) – spettatori “appassionati” (soprattutto interessati al film) – la più importante è: • per la decisione di vedere un film: età • per la frequenza del consumo: età e stato civile – altre variabili: • istruzione (tendenzialmente di livello più elevato dei non-spettatori) • sesso (poco rilevante, se non per tipologia di film) • reddito (non correlato col consumo: più aumenta, più costa il tempo libero) Alberto Pasquale © 2007 13 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Effetti delle componenti del marketing mix sui segmenti individuati per età (giovani, adulti, adulti 60+): – Prodotto (star, storia, genere, regista, effetti speciali, musica) – Pubblicità-promozione (mezzi e canali per raggiungere i consumatori: media, anteprime, trailer, merchandising, critiche, premi) – Posizionamento (cicli di visione nelle sale e sale vs HV) – Prezzo (sistema di selezione, o “price tiering”, che separa il mkt primario da quelli secondari: prezzo declinante = minor valore attribuito al prodotto) Alberto Pasquale © 2007 14 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Risultati. Per tutti i gruppi: – aspetti sociali (posizionamento): sono i più importanti – il film in sé non è la ragione principale nella scelta di vedere un film, né in sala, né a casa – i diversi segmenti amano film diversi (possono esserci ampliamenti del target originale) – i giovani sono più inclini alle commedie – trama e genere (prodotto) sono importanti, ma… – il processo decisionale è basato su un insieme complesso di variabili Alberto Pasquale © 2007 15 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • In generale: – la decisione di andare al cinema prevale sulla decisione di vedere uno specifico film – gli effetti dell’età aumentano l’importanza di fattori legati a: • convenienza nel raggiungere la sala • ambiente • comfort – i giovani considerano prezzo e pubblicità come 2ª e 3ª variabile più importante (adulti: pubblicità = 4ª; 60+ = 3ª) – l’importanza del prezzo diminuisce con l’età – più elevato è il livello di istruzione, più importante è il prodotto – posizionamento: meno importante per i professionisti vs lavoratori dipendenti Alberto Pasquale © 2007 16 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • I film ottengono successo attraverso: – elevata penetrazione del mercato – differenziazione del prodotto – spese consistenti ricerca di un profitto elevato in un periodo molto ristretto Alberto Pasquale © 2007 17 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Il mkt delle sale continua ad essere il canale con margini medi unitari più elevati • grande enfasi viene posta sulla promozione a ridosso dell’uscita. Motivo: ciclo di vita del prodotto – nel mkt primario i successi restano in programmazione alcune settimane, i fiaschi molto meno – nel mkt HV il ciclo di vita ha durata indefinita e la disponibilità può non esserci solo temporaneamente (DVD già noleggiato) Alberto Pasquale © 2007 18 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Per il consumo HV non vale la stessa segmentazione “theatrical”. Variabile di segmentazione più rilevante: – presenza figli di età inferiore a 18 anni • diverso ciclo di vita e costante disponibilità di prodotto: minore differenziazione offerta • I criteri di scelta per vedere un film in sala sono diversi ma esiste un legame tra consumo frequente TH e consumo frequente HV • Dopo aver scelto un titolo da vedere in HV, se non è disponibile può essere sostituito senza costi eccessivi. Il film inizialmente richiesto può essere visto successivamente. Al cinema, con i multiplex, se per il film scelto non ci sono posti, se ne può scegliere un altro, ma le opzioni sono limitate Alberto Pasquale © 2007 19 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Contenuti e risultati della strategia di comunicazione – – – – – Cosa comunicare al pubblico? C’è un numero molto elevato di prodotti sul mercato Il pubblico usa informazioni correnti I limiti temporali sono ridotti (alta rotazione) Le imprese cercano di limitare incertezza e volatilità della domanda: • aumentando la riconoscibilità del film • creando interesse attorno ad esso Alberto Pasquale © 2007 20 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Due modalità principali: 1. Impiego di risorse soprattutto creative che hanno ottenuto successo in film precedenti – – Star Storia (formule narrative, generi, sequel) 2. Impiego di elevate risorse finanziarie nella distribuzione del film – influenzano il numero iniziale di spettatori, poi contano le “cascate informative” Sono strategie rischiose, ma meno sfavorevoli; in alternativa, strategia di portafoglio Alberto Pasquale © 2007 21 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Altri fattori: – passaparola • importante soprattutto per gli indipendenti • gli adulti tendono ad aspettare prima di vedere un film – critica • risultati di ricerca contrastanti • divergenza dal giudizio del pubblico (convenzione vs innovazione) • certificazione della qualità del prodotto (“beni di esperienza”) citazione della critica in pubblicità (“quotes”) giovani: pubblicità + passaparola adulti: passaparola + critica Alberto Pasquale © 2007 22 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Il ruolo dei festival: – mezzi persuasivi per ottenere un contratto di distribuzione – test di mercato – promozione del prodotto (major) – sostituzione delle sale d’essai (pubblico) Alberto Pasquale © 2007 23 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • LE OPZIONI DI DISTRIBUZIONE a) La distribuzione major b) La distribuzione indipendente c) Le altre alternative Alberto Pasquale © 2007 24 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche a) La distribuzione major • Le major hanno: • • • impianti di produzione fonti di finanziamento interno reti di vendita (film exchange) negli USA e nel mondo • negli USA acquisiscono dagli indipendenti circa la metà dei film distribuiti, il resto è prodotto internamente Alberto Pasquale © 2007 25 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Le major sono un unico “gruppo strategico”, perché presentano forti similarità in termini di: – – – – struttura scala di attività raggio d’azione controllo di risorse simili: • • • • finanziarie tecnologiche distributive umane Alberto Pasquale © 2007 26 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Le major sono, attualmente: – Buena Vista – Walt Disney – Warner Bros (Time Warner) – Universal (General Electric) – 20th Century Fox (News Corp.) – Sony – Paramount Alberto Pasquale © 2007 27 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Il comparto della distribuzione è caratterizzato da elevata concentrazione (pochi distributori detengono ampie quote di mercato) • In molti paesi le major distribuiscono parte dei loro prodotti attraverso distributori locali • Esiste una “scala minima efficiente” legata alla dimensione delle strutture di distribuzione (costi non recuperabili) numero masimo di imprese che può operare contemporaneamente con profitto • Le major hanno un vantaggio sostenibile perché: – finanziano film di budget elevato e non recuperabile (maggiori possibilità di successo di grandi dimensioni) – logica di portafoglio così scoraggiano i tentativi di ingresso Alberto Pasquale © 2007 28 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Le mini-major: – controllano una rete di vendita nazionale – non hanno strutture di produzione o distribuzione internazionale – utilizzano sub-distributori all’estero – sono state acquisite dalle major: • Fine Line (WB) • Miramax (BV) – In Europa il loro ruolo è sostituito da distributori nazionali Alberto Pasquale © 2007 29 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • In Italia: – Major: • • • • • Buena Vista Sony Universal [+ Paramount] 20th Century Fox Warner Bros – “Major” locali: • Medusa (Fininvest) • 01 Distribution (Rai) • Filmauro (Aurelio De Laurentiis) – “Indipendenti” locali: • • • • BIM Lucky Red Mikado (De Agostini) Istituto Luce (Cinecittà Holding) Alberto Pasquale © 2007 30 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche b) La distribuzione indipendente • Negli USA operano • • • • • • in mercati regionali o… solo in aree metropolitane Per distribuire a livello nazionale e internazionale si sostengono costi non recuperabili barriera all’entrata Per gli indipendenti non ci sono grandi barriere (“mercato contendibile”) Non operano con regolarità Sopravvivenza aleatoria (domanda incerta) Alberto Pasquale © 2007 31 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche c) Le altre alternative • Accordo “four wall” (noleggio sale): • • • il produttore affitta direttamente le sale in cui proiettare il film in cambio di un corrispettivo fisso il produttore trattiene gli incassi e avrà profitti se copre il canone d’affitto e le spese pubblicitarie Accordo “rent a distributor” (noleggio rete di vendita): • • • il produttore affitta il sistema di distribuzione e raccolta incassi paga direttamente per il P&A versa al distributore una quota inferiore rispetto al PDF Alberto Pasquale © 2007 32 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Strategie di distribuzione: – il consumo di film: • ha una distribuzione aleatoria • è fortemente concentrato su pochi titoli – i film che incassano di più sono distribuiti dalle major – il prodotto tipico delle major è il “blockbuster” • • • • film a elevato budget con forte contenuto spettacolare destinato al mercato di massa in caso di successo (non certo), le dimensioni del successo saranno molto grandi per questo le major si concentrano sui blockbuster e gli indipendenti sui “low budget” per segmenti specifici di pubblico Alberto Pasquale © 2007 33 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Esistono diversi “stili di marketing” per blockbuster e indipendenti – blockbuster: • • • • • • pubblico di grandi dimensioni molte sale alti investimenti pubblicitari co-marketing (promotional tie-in: associazione a prodotti esistenti) merchandising (diritti di sfruttamento elementi film: prodotti originali) colonna sonora – indipendente: • • • • • • pubblico di nicchia sale specializzate passaparola critica festival potenziale “crossover” verso altri segmenti Alberto Pasquale © 2007 34 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Gli accordi tra produttore e distributore – Esistono varie tipologie di contratto – Gran parte dei costi sono sostenuti nelle fasi iniziali del processo di produzione – Le negoziazioni avvengono in condizioni di grande incertezza sul potenziale incasso – I vari metodi per allocare costi e ricavi tra le parti possono generare risultati assai diversi Alberto Pasquale © 2007 35 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Altro fattore di incertezza: – i vari soggetti sono remunerati con un percorso inverso rispetto alla logica di sostenimento dei costi: • il produttore negozia con il distributore prima che questi negozi con l’esercente • il profitto del produttore dipende allora anche dai contratti tra distributore e esercente, che lui non controlla. Può accadere che: – il distributore “sovrapromuove” un film di successo – il distributore può negoziare un contratto con esiti indifferenti per l’esercente ma non per il produttore (90/10) – l’esercente può praticare prezzi ridotti e compensare i minori incassi con maggiori vendite di “concessions” Alberto Pasquale © 2007 36 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • Gli accordi: – elementi comuni: • servizi di base del distributore: – – – – duplicazione copie pianificazione e realizzazione pubblicità distribuzione fisica copie corrispettivo richiesto • inoltre: – – – – suddivisione incassi territori impegno del distributore a investire una somma minima in P&A tempi di consegna dei materiali dal produttore al distributore Alberto Pasquale © 2007 37 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche • La remunerazione del distributore: – Due forme: • “Net”: i distributori, prima di rimborsare il produttore, deducono dagli incassi ricevuti dagli esercenti: – – • 1. 2. 3. 4. 5. commissione (o quota) di distribuzione P&A “Gross”: il produttore viene rimborsato direttamente dagli incassi ricevuti dal distributore Net deal 50/50 net deal First dollar gross 50/50 first dollar split modified gross deal Alberto Pasquale © 2007 38 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche 1. Net deal – i distributori, prima di rimborsare il produttore, deducono dagli incassi ricevuti dagli esercenti: – – – commissione (o quota) di distribuzione (è una %) P&A (sono spese fisse) con la somma ricevuta il produttore, prima di remunerare l’investimento per la produzione, rimborsa altre voci di costo del negativo: • • • • • • quota di spese generali (ricerca e sviluppo) interessi per il finanziamento tasse controllo incassi differimenti commissione per il produttore (producer’s fee) Alberto Pasquale © 2007 39 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche 2. 50/50 net deal • variante del precedente: • i distributori deducono dagli incassi ricevuti dagli esercenti: – P&A (sono spese fisse) • • invece di rimborsare con l’intera differenza il produttore, dividono a metà: 50/50 svantaggio del produttore rispetto al sistema precedente Alberto Pasquale © 2007 40 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche 3. First dollar gross: – – – il produttore riceve inizialmente una quota sugli incassi (30%) che resta costante fin quando gli incassi non abbiano superato un multiplo delle spese del distributore successivamente, la quota del produttore aumenta si ha tipicamente: • • quando il produttore ha finanziato direttamente il progetto quando il pacchetto di input assemblato è considerato particolarmente valido Alberto Pasquale © 2007 41 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche 4. 50/50 first dollar split: • • il produttore riceve da subito una quota del 50% degli incassi non è previsto alcun anticipo per il produttore Alberto Pasquale © 2007 42 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche 5. Modified gross deal: • • il produttore riceve un anticipo (che può servire a completare il film) in seguito riceve la sua quota solo dopo che il distributore ha recuperato un multiplo dell’anticipo e, in certi casi, anche le spese di distribuzione Alberto Pasquale © 2007 43 Facoltà di Scienze Umanistiche Laurea Triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo Curriculum Arti e Tecniche dello Spettacolo Digitale Insegnamento Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Corso Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche NET DEAL 50/50 NET DEAL GROSS DEAL Incassi distributore Quota distributore (30%) Differenza Spese distribuzione Quota produttore 10.000.000 -3.000.000 7.000.000 -5.000.000 2.000.000 Incassi distributore Spese distribuzione Differenza Quota distributore (50%) Quota produttore (50%) 10.000.000 -5.000.000 5.000.000 2.500.000 2.500.000 Incassi distributore Quota produttore (30%) Differenza Spese distribuzione Quota distributore 10.000.000 -3.000.000 7.000.000 -5.000.000 2.000.000 Incassi distributore Quota distributore (30%) Differenza Spese distribuzione Quota produttore 30.000.000 -9.000.000 21.000.000 -10.000.000 11.000.000 Incassi distributore Spese distribuzione Differenza Quota distributore (50%) Quota produttore (50%) 30.000.000 -10.000.000 20.000.000 10.000.000 10.000.000 Incassi distributore Quota produttore (30%) Differenza Spese distribuzione Quota distributore 30.000.000 -9.000.000 21.000.000 -10.000.000 11.000.000 Più conveniente al produttore: • quando il film ha successo • quando spese distrib < quota distrib Più conveniente al produttore: • quando il film non ha successo • quando spese distrib > quota distrib • Protegge il produttore dai rischi di insuccesso • Riduce i guadagni in caso di successo • (se le spese non aumentano in proporzione ai ricavi) Alberto Pasquale © 2007 44