Capitolo 3 - Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza

Capitolo 5
L’economia aperta
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Capitolo 5: L’economia aperta
1
Il percorso
L’ economia aperta



I flussi internazionali di capitali e beni: il flusso di beni e
servizi è compensato da un equivalente flusso di fondi che
finanzia l’accumulo di capitale (identità contabili) (§ 5.1)
Le determinanti dei flussi internazionali: si svilupperà un
modello che illustra i fattori che determinano se un paese è
debitore o creditore nei mercati internazionali e come
provvedimenti di politica economica influenzano il flusso
internazionale di capitali e beni (§ 5.2)
Estensione dell’analisi: i tassi di cambio nominali e reali

cosa misurano e come si determinano

gli effetti della politica economica (§ 5.3)
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Capitolo 5: L’economia aperta
2
L’importanza del commercio internazionale
L’ economia aperta
La maggior parte delle economie sono aperte:
esportano e importano beni e servizi, si
indebitano e offrono crediti nei mercati
finanziari
La fig. 5.1 ci offre una misura dell’importanza di
queste interazioni internazionali, mettendo in
evidenza le IMP e EXP dei sette paesi più
industrializzati, misurati in percentuale del PIL.
La figura successiva mostra la progressiva
crescita del grado di apertura dell’economia
italiana
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3
Importazioni ed esportazioni: 2000 (fig. 5.1)
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4
L’Italia come economia aperta
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5
I flussi internazionali di capitali e beni (§ 5.1)
Ia differenza tra economia aperta e chiusa
La differenza fondamentale tra un’economia aperta
e un’economia chiusa è che in una economia
aperta la spesa del paese non è necessariamente
uguale alla produzione aggregata di beni e servizi.
Un paese può spendere più di quanto produce
indebitandosi all’estero, o può spendere meno di
quanto produce, offrendo la differenza in prestito a
stranieri.
Per comprendere tale affermazione si consideri il ruolo
delle esportazioni nette
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
In una economia chiusa tutta la produzione
viene venduta entro i confini nazionali e la
spesa si suddivide in:
C
Consumo di beni e servizi
I
Investimenti in beni e servizi
G
Spesa pubblica per beni e servizi
Y=C+I+G
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
In una economia aperta una parte della produzione
viene venduta entro i confini nazionali e una parte
esportata e venduta all’estero (spesa in beni nazionali)
Spesa in beni nazionali:
Cd
Consumo di beni e servizi nazionali
Id
Investimenti in beni e servizi nazionali
Gd
Spesa pubblica per beni e servizi nazionali
EX
Esportazioni di beni e servizi nazionali
La somma di queste componenti rappresenta la spesa
totale per beni e servizi prodotti nel paese
Y = Cd + Id + Gd + EX
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
Spesa totale per beni e servizi prodotti nel paese
Y = Cd + Id + Gd + EX
Cd + Id + Gd = spesa interna di beni e servizi
di produzione nazionale
EX = spesa estera per beni e servizi nazionali
MA
la spesa interna per beni e servizi comprende non
solo beni prodotti nel paese, ma anche beni e
servizi prodotti all’estero.
Spesa interna per beni e servizi = spesa interna per beni
e servizi nazionali + spesa interna per beni e servizi
esteri
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
La spesa nazionale in beni e servizi prodotti
all’estero è data da:
Cf
Consumi interni di beni e servizi esteri
If
Investimenti nazionali in beni e servizi esteri
Gf
Spesa pubblica per beni e servizi esteri
La somma di queste componenti rappresenta la
spesa totale per beni e servizi importati: IM
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
Consumo, investimenti e spesa pubblica totali:
C = C d + Cf
Consumo totale
Consumo di beni e servizi nazionali + Consumi
interni di beni e servizi esteri
I = I d + If
Investimenti totali
Investimenti in beni e servizi nazionali +
Investimenti nazionali in beni e servizi esteri
G = Gd + Gf Spesa pubblica totale
Spesa pubblica per beni e servizi nazionali + Spesa
pubblica per beni e servizi esteri
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
Identità del reddito: Y = Cd + Id + Gd + EX
Y = (C – Cf ) + (I – If ) + (G – Gf ) + EX
ovvero
Y = C + I + G + EX – (Cf + If + Gf)
Y = C + I + G + EX – IM
Poiché la spesa per importazioni è compresa nella spesa
interna (C+I+G) e poiché i beni e servizi importati non
sono parte della produzione di un Paese, le importazioni
vengono sottratte
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I flussi internazionali di capitali e beni
Esportazioni nette
Esportazioni nette: Saldo Partite Correnti
Definizione:
NX = EX – IM

Se NX > 0 avanzo delle Partite Correnti

Se NX < 0 disavanzo delle Partite Correnti
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
Identità del reddito: Y = C + I + G + NX
ovvero
NX = Y – (C + I + G)
Se Y>C+I+G allora NX>0 surplus
Se Y<C+I+G allora NX<0 deficit
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il flusso di capitali
I mercati finanziari e quelli dei beni e servizi
sono strettamente correlati.
Per verificare questa relazione, dobbiamo
scrivere l’identità contabile del reddito
nazionale in termini di risparmio e
investimenti
Partiamo dall’identità del reddito:
Y = C + I + G + NX
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il flusso di capitali
Y = C + I + G + NX
che può essere scritta anche:
Y – C – G = I + NX
dove
Y – C – G = S (Risparmio nazionale - vedi cap 3)
quindi:
S = I + NX
S – I = NX
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il flusso di capitali
S – I = NX
le esportazioni nette sono, per
definizione, uguali alla differenza tra risparmio e
investimenti
Si consideri ciascuno dei membri dell’identità
Membro sinistro: differenza tra risparmio e
investimenti che chiameremo flusso netto di
capitali (o investimenti esteri netti)
Membro destro rappresenta le esportazioni nette
(NX) che chiameremo saldo delle partite correnti
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Flusso netto di capitali
Il saldo delle partite correnti
Membro destro: saldo delle partite correnti
ci informa della misura in cui il nostro scambio
con l’estero di beni e servizi si discosta
dall’ideale uguaglianza tra importazioni ed
esportazioni (NX = EX – IM)
NX > 0 (EX > IM) Avanzo delle partite
correnti
NX< 0 (EX < IM) Disavanzo delle partite
correnti
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il flusso di capitali
Membro sinistro: Flusso netto di capitali
S – I (Risparmio – Investimenti)


Se S – I > 0 deflusso di capitale, il paese è un
creditore netto
Se S – I < 0 afflusso di capitale, il paese è un
debitore netto
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Flusso netto di capitali
Il saldo delle partite correnti
Il flusso netto = Saldo delle partite
di capitali
correnti
S–I
=
NX
I paesi con:
Avanzo delle partite correnti (NX > 0, cioè
esportano più di quanto importano) = creditori
netti nei mercati finanziari internazionali (S – I > 0)
Disavanzo delle partite correnti = debitori netti
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Flusso netto di capitali
Il saldo delle partite correnti
Il flusso netto = Saldo delle partite
di capitali
correnti
S–I
=
NX
Se S > I il paese risparmia più di quanto stia
investendo. Il rimanente è investito all’estero come
contropartita delle esportazioni nette positive NX
>0

Le esportazioni sono pagate in valuta estera che
entra nel paese (esempio: dollari per le
esportazioni negli USA)
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Flusso netto di capitali
Il saldo delle partite correnti


I dollari rappresentano un’attività per il paese che
esporta ma un debito per gli USA.
Questo significa che le esportazioni si traducono
in prestiti all’estero.
Quindi
Un saldo positivo delle partite correnti è
associato a un risparmio nazionale
superiore agli investimenti e a un credito
netto nei confronti dell’estero
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Flusso di capitali
Il saldo delle partite correnti
Questo implica inoltre:
Le politiche che aumentano il risparmio nazionale
sono associate a un miglioramento delle partite
correnti.
In particolare:
Un maggiore deficit del settore pubblico (G >T)
riduce il risparmio nazionale e, a parità di
investimenti, peggiora le partite correnti.
Il deficit pubblico peggiora il saldo delle partite
correnti e rende il paese debitore nei confronti
dell’estero.
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Flusso di capitali
Il saldo delle partite correnti
IN conclusione, tre sono i casi con cui si
confronta una economia aperta:
1. Avanzo delle partite correnti
2. Pareggio
3. Disavanzo
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Flusso di capitali
Il saldo delle partite correnti
1. Avanzo delle partite correnti NX>0 (EXP>IMP)

Y>C+I+G: la produzione è maggiore della
spesa interna


S>I risparmio non investito all’interno viene
utilizzato per concedere prestiti all’estero
Flusso netto di capitali>0: paese creditore
netto nei confronti dell’estero
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Flusso di capitali
Il saldo delle partite correnti
2. Pareggio NX=0 (EXP=IMP)

Y=C+I+G la produzione è uguale alla spesa
interna

S=I risparmio è uguale all’investimento

Flusso netto di capitali=0
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Flusso di capitali
Il saldo delle partite correnti
3. Disavanzo NX<0 (EXP<IMP)



Y<C+I+G la produzione è minore della spesa
interna
S<I paese si indebita all’estero per colmare la
differenza tra risparmio e investimento
Flusso netto di capitali<0 paese debitore
netto sui mercati finanziari internazionali
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S e I in una piccola economia aperta (§ 5.2)
Fino ad ora abbiamo considerato le identità contabili, cioè
abbiamo definito alcune variabili che misurano le
transazioni in una economia aperta e abbiamo dimostrato
le relazioni che discendono da queste definizioni.
Il prossimo passo è sviluppare un modello che
riesca a spiegare il comportamento di queste
variabili, per poter disporre di uno strumento che ci
permetta di prevedere gli effetti di provvedimenti di
politica economica sul saldo delle partite correnti
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29
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Obiettivo: sviluppare un modello del flusso
internazionale di capitali e beni
Poiché il saldo delle partite correnti eguaglia il
flusso netto di capitali, il modello si
concentrerà su risparmio e investimenti.
A differenza del modello sviluppato nel cap. 3, non
ipotizzeremo che il tasso di interesse reale eguagli
risparmio e investimenti.
Al contrario permetteremo che l’economia prenda a prestito
risorse finanziarie da altri paesi (nel caso di disavanzo
delle partite correnti) o offra risorse ad altri paesi (nel caso
di avanzo delle partite correnti)
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30
Il tasso di interesse in una piccola economia aperta
Se il tasso di interesse reale non si aggiusta in
modo da riequilibrare risparmio e
investimenti, da cosa viene determinato?
IPOTESI:
1. piccola economia aperta
2. non esistono restrizioni ai movimenti di capitali
(perfetta mobilità dei capitali)
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Capitolo 5: L’economia aperta
31
Il tasso di interesse in una piccola economia aperta
IPOTESI 1: “piccola” economia aperta
si intende un’economia che rappresenta solo una
modesta porzione dei mercati mondiali e che da sola
abbia scarsi effetti sul tasso di interesse mondiale
IPOTESI 2: perfetta mobilità dei capitali
si intende che i cittadini di questa economia hanno
accesso pieno e libero ai mercati finanziari
internazionali e che il governo non pone vincoli
all’indebitamento o alla concessione di crediti
all’estero
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Capitolo 5: L’economia aperta
32
Il tasso di interesse in una piccola economia aperta
Se l’economia è aperta, piccola e non esistono
restrizioni ai movimenti di capitali, il tasso di interesse
interno è pari a quello internazionale
Se r > r* i cittadini della piccola economia possono trovare un
finanziamento sui mercati internazionali al tasso r*.

Se r < r* i cittadini della piccola economia possono dare a
prestito al tasso r*.

Dunque, r* determina r in una piccola economia
r* = r
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Capitolo 5: L’economia aperta
33
Il tasso di interesse in una piccola economia aperta
Dunque, se r* determina r in una piccola
economia aperta, cosa determina r*?
Dato che l’economia mondiale è una economia
chiusa, è l’equilibrio tra risparmio mondiale e
investimenti mondiali a determinare r*
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Capitolo 5: L’economia aperta
34
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Per costruire il modello della piccola economia
aperta, bisogna adottare tre ipotesi:
Ipotesi 1. Il prodotto aggregato dell’economia, Y, è fisso e
determinato dai fattori di produzione e dalla funzione di
produzione.
L’espressione algebrica di tale ipotesi:
Y  Y  F ( K , L)
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Capitolo 5: L’economia aperta
35
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Ipotesi 2. Il Consumo, C, è in relazione diretta con il reddito
disponibile (Y-T).
C  C (Y  T )
Ipotesi 3. Gli investimenti, I, sono in relazione inversa con il
tasso di interesse reale.
I  I (r )
Ipotesi 4. G=G e T=T
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Capitolo 5: L’economia aperta
36
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Si consideri l’identità contabile del reddito nazionale
Y = C + I + G + NX
e si riscriva come:
NX = (Y - C - G) - I
NX = S - I
Sostituendo l’espressione algebrica delle tre ipotesi e sotto
la condizione che r* = r, si ottiene:
NX = (Y – C (Y – T) – G) – I(r*)
Ovvero: NX = Š – I(r*)
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Capitolo 5: L’economia aperta
37
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
NX = (Y – C (Y – T) – G) – I(r*)
NX = Š – I(r*)
Questa equazione illustra le determinanti del risparmio
e degli investimenti e, quindi, determina il saldo delle
partite correnti.
Š dipende dalla politica fiscale: G e T
I dipende dal tasso di interesse mondiale: r*
DI CONSEGUENZA
anche il saldo delle partite correnti (NX ) dipende da
queste variabili
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Capitolo 5: L’economia aperta
38
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
r
La bilancia
commerciale è in
avanzo (dato r*,
S>I)
S
r*
Tasso di interesse mondiale
Tasso di interesse se l’economia
fosse chiusa
r
I = I(r)
I
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Capitolo 5: L’economia aperta
39
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Qual è il meccanismo che fa in modo che il saldo delle
partite correnti (NX ) sia uguale al flusso netto di
capitali (S – I )?
Le determinanti del flusso netto di capitali sono intuitive:

quando S<I gli imprenditori si indebitano all’estero

quando S>I le risorse in eccesso vengono collocate all’estero
MA cosa spinge importatori ed esportatori a comportarsi
in modo tale che il flusso internazionale di beni e
servizi sia esattamente uguale al flusso internazionale
di capitali? …….. per scoprirlo occorre introdurre il concetto di
tasso di cambio (… § 5.3)
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Capitolo 5: L’economia aperta
40
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
L’influenza della politica economica sul saldo delle
partite correnti
IPOTESI: supponiamo che l’economia si trovi in una
situazione di pareggio delle partite correnti; ciò significa che
al tasso di interesse mondiale prevalente, S = I e NX=0
Utilizziamo il modello che abbiamo sviluppato per
prevedere i seguenti effetti di politica economica:
1. effetti della politica fiscale all’interno
2. effetti della politica fiscale all’estero
3. spostamenti della domanda di investimenti
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Capitolo 5: L’economia aperta
41
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
1. Effetti della politica fiscale all’interno
IPOTESI: aumento di G
Riduce S (dato che S=Y-C-G); se r* non è cambiato, I non
variano
S<I
Quindi, una parte degli I deve essere finanziata ricorrendo
all’indebitamento estero
Dato che NX=S-I, la riduzione di S, con I invariato, implica una
diminuzione di NX
L’economia passa così in una situazione di disavanzo delle
partite correnti
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Capitolo 5: L’economia aperta
42
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
IPOTESI: riduzione di T
la riduzione di T fa aumentare il reddito disponibili (Y-T),
stimola i consumi (C) e riduce S (dato che S=Y-C-G).
Dato che NX=S-I, la riduzione di S implica una diminuzione di
NX
Stesso risultato dell’esempio precedente.
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Capitolo 5: L’economia aperta
43
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Graficamente (aumento di G o riduzione di T):
spostamento della curva del risparmio a sinistra, mentre la
curva degli investimenti non si muove. Poiché NX è la
differenza tra S e I, per ogni dato tasso di interesse reale
mondiale, questo spostamento riduce NX.
Conclusione: in una economia che si trovi in condizioni di
pareggio delle partite correnti, una variazione della politica
fiscale che faccia ridurre S provoca un disavanzo delle
partite correnti
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Capitolo 5: L’economia aperta
44
Politica fiscale espansiva in una piccola economia aperta
r
S2
1. Inizialmente, il saldo
delle partite correnti è in
pareggio
S1
2. l’espansione fiscale riduce
il risparmio
r*
I = I(r)
3. Il risultato è un disavanzo
delle partite correnti
I
Gli investimenti interni (che non
cambiano perché r* non cambia)
sono finanziati indebitandosi
all’estero.
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Capitolo 5: L’economia aperta
45
Un aumento del tasso di interesse mondiale
in una piccola economia aperta
2. Effetti della politica fiscale all’estero
IPOTESI: aumento di G estero (effettuato da paesi grandi)
Riduce S mondiale e provoca un innalzamento di r*
che fa aumentare il costo dell’indebitamento e riduce
gli I nella piccola economia aperta.
Dato che non c’è stata alcuna variazione di S nazionale, S>I e
tale eccedenza viene in parte impiegata all’estero. Dato che
NX= S-I, la riduzione di I, provoca un aumento di NX.
Così la riduzione del risparmio estero porta a un avanzo delle
partite correnti all’interno
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Capitolo 5: L’economia aperta
46
Un aumento del tasso di interesse mondiale
in una piccola economia aperta
Graficamente aumento di G estero (grande paese):
poiché il cambiamento della politica economica non
avviene all’interno del paese, le curve S e I non
subiscono spostamenti.
L’unica variazione è rappresentata dall’aumento di r*, che
passa da r*1 a r*2.
Al tasso r*2 S>I, c’è un avanzo delle partite correnti
Conclusione: un aumento del tasso di interesse mondiale
causato da una politica fiscale espansiva all’estero
provoca un avanzo delle partite correnti della piccola
economia aperta
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Capitolo 5: L’economia aperta
47
Un aumento del tasso di interesse mondiale
in una piccola economia aperta
r
S1
Un aumento del tasso di
interesse mondiale r*
r*2
r*1
I = I(r)
… riduce gli I e il saldo
delle partite correnti,
NX, migliora
I
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Capitolo 5: L’economia aperta
48
Spostamenti della domanda di investimenti
in una piccola economia aperta
3. Spostamenti della domanda di investimenti
IPOTESI: aumento della domanda di investimenti (dovuta, per
esempio, alla concessione di incentivi fiscali da parte del governo per
stimolare gli I)
Graficamente si traduce in uno spostamento verso destra
della domanda di investimenti . Per ogni dato livello di r*, I
sono più elevati, ma poiché S è invariato, i nuovi I devono
essere finanziati attraverso l’indebitamento estero (flusso
netto di capitali negativo). In altre parole, dato che NX=S-I,
all’aumento di I deve corrispondere una diminuzione di NX.
Conclusione: uno spostamento verso destra della curva di
domanda di I provoca un disavanzo delle partite correnti
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Capitolo 5: L’economia aperta
49
Spostamenti della domanda di investimenti
in una piccola economia aperta
r
Un aumento della domanda di
investimenti, per ogni livello di r*
S1
... genera un disavanzo
delle partite correnti(NX)
r*
I = I2(r)
I = I1(r)
I
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Capitolo 5: L’economia aperta
50
Valutare la politica economica
Conclusione: il nostro modello di economia aperta
dimostra che il flusso di beni e servizi (misurato dal saldo
delle partite correnti) è legato strettamente al flusso
internazionale di fondi per l’accumulazione di capitali.
Il flusso netto di capitali è la differenza tra S e I interni.
Così l’effetto dei provvedimenti di politica economica sul
saldo delle partite correnti può essere sempre
individuato esaminandone gli effetti su S e I interni
I provvedimenti che fanno aumentare I o diminuire S =>
disavanzi delle partite correnti
I provvedimenti che fanno diminuire I o aumentare S =>
avanzi delle partite correnti
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Capitolo 5: L’economia aperta
51
Valutare la politica economica
MA i disavanzi rappresentano necessariamente un
problema?
Un disavanzo può essere il risultato di un basso tasso di S.
In una economia chiusa: comporta I scarsi e stock di capitale futuro
inadeguato
In una economia aperta: comporta disavanzo delle partite correnti e
indebitamento estero crescente (che prima o poi andrà rimborsato).
In entrambi i casi, si hanno elevati livelli di C attuale a scapito di C futuri
più contenuti (onere di un basso S viene scaricato sulle generazioni future)
MA nelle economie rurali e povere può essere un indicatore di
sviluppo economico (queste economie sono costrette a finanziare elevati
volumi di I indebitandosi all’estero). Si consideri il caso della Corea del
Sud
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Capitolo 5: L’economia aperta
52
Valutare la politica economica
La lezione da trarre: non si può giudicare la
prestazione di una economia esclusivamente dal
saldo delle partite correnti. Meglio occuparsi degli
elementi che generano i flussi internazionali!
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Capitolo 5: L’economia aperta
53
Il tasso di cambio (§ 5.3)
Dopo avere analizzato il flusso internazionale di
capitali e beni e servizi, estendiamo l’analisi
considerando il Tasso di cambio
distinguendo tra

tasso di cambio nominale

tasso di cambio reale
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Capitolo 5: L’economia aperta
54
Il tasso di cambio nominale
Tasso di cambio nominale: prezzo relativo
delle valute di 2 paesi
Definizione utilizzata
Unità di valuta straniera per una unità
di valuta nazionale
Esempio: yen per euro
Se il tasso di cambio è pari a 120 yen per euro allora
con 1 euro è possibile acquistare 120 yen sui
mercati valutari internazionali
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Capitolo 5: L’economia aperta
55
Il tasso di cambio reale
Tasso di cambio reale o ragione di scambio: e
prezzo relativo dei beni nazionali e dei beni
esteri
Esempio: Auto giapponesi per auto europea
Prezzo di un’auto europea:10 mila euro
Prezzo di un’auto giapponese: 2,4 milioni di yen
Se il cambio euro/yen è 120
Il costo dell’auto europea è 1,2 milioni di yen ovvero
la metà.
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Capitolo 5: L’economia aperta
56
Il tasso di cambio reale
Il tasso di cambio reale e è quindi dato da:

120 yen/euro   10000 euro/auto europea 

2,4 milioni di yen/auto giapponese 
auto europea
e  0,5
auto giapponese
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
57
Il tasso di cambio reale
Il tasso di cambio reale, e :

Tasso di cambio nominale   Prezzi beni nazionali 
e
Prezzi dei beni esteri
P
e e *
P
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58
Il tasso di cambio reale
Nel mondo reale: e è il prezzo relativo di un
paniere di beni nazionali in termine di un paniere
di beni esteri.
Se e è basso i beni nazionali sono più convenienti
rispetto a quelli esteri.
Se e è elevato i beni nazionali sono più cari
rispetto a quelli esteri.
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59
Il tasso di cambio reale
Saldo delle partite correnti
e  I beni europei diventano relativamente più
costosi rispetto a quelli esteri

EX, IM

NX
La funzione delle esportazioni nette riflette la
relazione inversa tra NX e e:
NX = NX (e )
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60
Tasso di cambio reale
Saldo delle partite correnti
La funzione delle
esportazioni nette ha
pendenza negativa
Tasso di cambio reale
e
Più basso è il tasso di cambio
reale, più convenienti sono i
beni nazionali rispetto a quelli
esteri e, quindi, più elevate sono
le esportazioni nette nazionali.
Si noti che una porzione dell’asse
orizzontale misura valori negativi di
NX.
NX(e)
NX < 0
0
NX > 0
Esportazioni nette NX
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61
Tasso di cambio reale
Disavanzo delle partite correnti
e
Se il tasso di cambio reale è elevato
Le importazioni sono
relativamente poco costose
e1
NX(e)
NX1 < 0
0
La bilancia
commerciale è in
disavanzo
NX
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62
Tasso di cambio reale
Avanzo delle partite correnti
e
Se i tassi di cambio reale sono bassi
Le importazioni sono
(relativamente) molto costose
e2
NX(e)
0
NX2 > 0
La bilancia
commerciale è in
avanzo
NX
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Capitolo 5: L’economia aperta
63
Le determinanti del tasso di cambio reale


Il tasso di cambio reale è correlato alle
esportazioni nette: NX = NX (e )
ε 
 NX (curva con pendenza negativa)
NX (esportaz nette)= S – I (flusso netto di capitali)
(curva verticale, poiché né I né S dipendono da ε):


S è determinato da C e dalla politica fiscale (G, T)
I sono determinati dal tasso di interesse mondiale
Possono essere rappresentate come la domanda e
l’offerta di cambio in valuta estera
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Capitolo 5: L’economia aperta
64
Le determinanti del tasso di cambio reale


NX = NX (e ) con pendenza negativa rappresenta la domanda
netta di valuta estera (euro) da parte di cittadini stranieri che
desiderano acquistare beni e servizi nel nostro paese
S – I (curva verticale), rappresenta il flusso netto di capitali
e, quindi, l’offerta di valuta nazionale (euro) da cambiare in
valuta estera per essere investita all’estero (cioè l’offerta di
valuta in eccesso agli investimenti)
Al e di equilibrio la domanda di valuta nazionale da
parte di cittadini stranieri (necessaria per effettuare
NX) è uguale all’offerta di valuta nazionale
disponibile per l’investimento estero.
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Capitolo 5: L’economia aperta
65
Tasso di cambio reale
Saldo delle partite correnti
La funzione delle
esportazioni nette ha
pendenza negativa, la
curva che descrive la
differenza S-I è verticale
Tasso di cambio reale
e
S– I
Tasso di cambio
reale di
equilibrio
Il tasso di cambio reale si
determina dalla intersezione
delle due curve. In quel punto la
quantità di moneta nazionale
offerta per il flusso di capitali
all’estero è uguale alla quantità
di moneta nazionale domandata
per le esportazioni nette di beni
e servizi
NX (e)
Esportazioni nette NX
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Capitolo 5: L’economia aperta
66
Come la politica economica influenza e
Possiamo ricorrere a questo modello per mostrare
come i seguenti provvedimenti di politica economica
influenzano e :
1. La politica fiscale interna
2. La politica fiscale estera
3. Gli spostamenti della domanda di investimento
4. Gli effetti delle politiche commerciali
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67
1. La politica fiscale interna
e
S2 – I
S1 – I
e2
e1
Una politica fiscale espansiva riduce il
risparmio nazionale (S-I diminuisce =>
spostamento a sx ) => diminuisce l’offerta di
valuta nazionale disponibile per investimenti
all’estero
La minore offerta di risparmio nazionale
rende la valuta nazionale più scarsa e ne
aumenta il valore relativo. Il tasso di
cambio e aumenta: i beni nazionali
diventano più costosi di quelli esteri
… facendo diminuire
le esportazioni nette
NX(e)
NX2
NX1
NX
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Capitolo 5: L’economia aperta
68
2. La politica fiscale estera
e S – I(r1*) S – I(r2*)
Una politica fiscale espansiva di un paese
straniero (grande) riduce il risparmio
mondiale e fa aumentare il tasso di
interesse mondiale r* => riduce la
domanda di investimenti ed aumenta S-I
(spostamento a dx) => aumenta l’offerta
di valuta nazionale disponibile per
investimenti all’estero
La maggiore offerta di risparmio
nazionale rende la valuta nazionale
in eccesso di offerta=> Il tasso di
cambio e diminuisce : i beni
nazionali diventano meno costosi di
quelli esteri
e1
e2
… facendo aumentare le
esportazioni nette
NX(e)
NX1
NX2
NX
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Capitolo 5: L’economia aperta
69
3. Spostamenti della domanda di investimenti
e
S – I2
S – I1
Una maggiore domanda di investimenti fa
aumentare il livello degli investimenti da I1 a I2 (S-I
diminuisce => spostamento a sx) => diminuisce
l’offerta di valuta nazionale disponibile per
investimenti all’estero
…. Il tasso di cambioe aumenta: i
e2
beni nazionali diventano più
costosi di quelli esteri
… facendo diminuire
le esportazioni nette
e1
NX(e)
NX2
NX1
NX
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70
4. La politica commerciale
Le politiche commerciali sono provvedimenti di politica
economica tesi ad influenzare direttamente la quantità di
beni e servizi esportata o importata
Il governo può intervenire per rendere le esportazioni più
convenienti e le importazioni più costose attraverso:
Dazi: Tasse pagate sulle importazioni. Ne aumentano il
prezzo.
 Contingentamenti: lo Stato fissa la quantità massima di
importazioni. Ne aumentano il prezzo.
 Sussidi alle esportazioni: un contributo governativo a
un’impresa che vende i propri prodotti all’estero.
In tutti i casi le esportazioni nette aumentano per ogni livello
di tasso di cambio reale e la curva NX(e) si sposta verso
l’alto

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Capitolo 5: L’economia aperta
71
La politica commerciale
Gli effetti di una politica protezionistica sulle esportazioni nette
e
S– I
e2
Una politica protezionistica aumenta la
domanda di esportazioni nette NX per
ogni livello del tasso di cambio e
Il tasso di cambio reale
e aumenta fino a
quando il risparmio netto
(S-I che non è cambiato)
è uguale a NX.
NX2(e)
e1
NX1(e)
NX1
NX
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Capitolo 5: L’economia aperta
… ma le esportazioni
nette non cambiano
72
La politica commerciale
Questa analisi dimostra come,
paradossalmente, le politiche
protezionistiche:
1. non influenzano il saldo delle partite
correnti (NX)
2. ma condizionano il volume degli scambi
(si riducono sia le importazioni sia le
esportazioni)
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Capitolo 5: L’economia aperta
73
La politica commerciale
1. Le politiche protezionistiche non influenzano
il saldo delle partite correnti (NX)
Il nostro modello dimostra che l’unico effetto è
quello di fare apprezzare il tasso di cambio
reale, facendo aumentare il prezzo relativo dei
beni nazionali e favorendo così le
importazioni. In questo modo l’aumento delle
esportazioni nette direttamente attribuibile
alla politica protezionistica è compensato dalla
diminuzione delle esportazioni nette dovuto
all’aumento di e
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Capitolo 5: L’economia aperta
74
La politica commerciale
2. Le politiche protezionistiche condizionano
il volume degli scambi (si riducono sia le
importazioni sia le esportazioni).
Il nostro modello dimostra che vi è un
apprezzamento di e . Tale apprezzamento fa
diminuire le EXP (poiché i beni e servizi sono più costosi),
ma dato che le esportazioni nette sono invariate, vuol dire
che fa diminuire anche le IMP (cioè l’aumento delle IMP
dovuto al fatto che e aumenta e rende i beni esteri meno
costosi non compensa la riduzione delle IMP dovute alla
politica protezionistica)
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Capitolo 5: L’economia aperta
75
La politica commerciale
Conclusione
Le politiche protezionistiche non permettono ai paesi di
fruire dei vantaggi della specializzazione internazionale
legati al commercio.
Il commercio internazionale è una attività vantaggiosa
per tutti i paesi che vi si dedicano, perché permette a
ciascuno di specializzarsi in ciò che sa fare meglio, pur
garantendogli la disponibilità della massima varietà di
beni e servizi
Anche se alcuni provvedimenti possono essere utili per
determinati gruppi sociali, la società nel suo complesso
viene danneggiata poiché diminuisce il volume degli
scambi
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Capitolo 5: L’economia aperta
76
Determinanti del tasso di cambio nominale
Dopo avere stabilito come si determina il tasso di cambio
reale, occorre considerare il tasso di cambio nominale,
ossia il rapporto a cui vengono scambiate le valute dei
due paesi.
Il rapporto tra e e
e:
P
e  e *
P
Possiamo, quindi, descrivere il tasso di cambio nominale
come:
*

P
e e x
P
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Capitolo 5: L’economia aperta
77
Determinanti del tasso di cambio nominale
*
P
e  ex
P
L’equazione ci dice che e dipende da e e dal livello dei prezzi dei due
paesi (P= prezzi interni e P*= prezzi esteri)
Dato il valore di e, se P aumenta, e diminuisce. La moneta
nazionale vale meno, un’unità di moneta nazionale acquista meno
unità di moneta estera: deprezzamento della valuta nazionale.
Dato il valore di e, se P* aumenta, e aumenta. La moneta
nazionale vale di più, una unità di moneta nazionale acquista più
unità di moneta estera: apprezzamento della valuta nazionale.
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Capitolo 5: L’economia aperta
78
Determinanti del tasso di cambio nominale
*
P
e  ex
P
In termini di variazioni percentuali avremo:
%e  %e  %P * %P
%e  %e  (  *   )
Quindi, paesi a elevata inflazione avranno tassi di cambio
nominale deprezzati!
Più in dettaglio, l’equazione stabilisce che la variazione % del tasso di
cambio nominale tra le valute di due paesi è uguale alla somma della
variazione del tasso di cambio reale e del differenziale dei tassi di
inflazione dei due paesi.
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Capitolo 5: L’economia aperta
79
Determinanti del tasso di cambio nominale
%e  %e  (  *   )
Se un paese ha un tasso di inflazione elevato rispetto ad un altro,
una unità della sua moneta acquisterà nel tempo una quantità
progressivamente decrescente di unità monetaria dell’altro paese.
Se è basso, una unità della sua moneta acquisterà nel tempo
quantità progressivamente crescente di unità monetaria dell’altro
paese
Questa analisi mostra come la politica monetaria influenza il tasso di
cambio nominale: una crescita della moneta => inflazione (cap 4)
e una elevata inflazione => deprezzamento della valuta (e
diminuisce).
In altre parole, così come la crescita della quantità di moneta fa aumentare il
prezzo dei beni misurati in termini di moneta, tende ad aumentare anche il
prezzo della valuta estera, misurato in termini di valuta nazionale.
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Capitolo 5: L’economia aperta
80
Determinanti del tasso di cambio nominale
%e  %e  (  *   )
La relazione tra inflazione e tassi di cambio nominali è
illustrata nella figura che segue.
Sull’asse orizzontale è rappresentata la differenza tra il tasso medio di
inflazione di ciascun paese rispetto agli USA (*- ) tra il 1972 e il
2000 e sull’asse verticale la variazione percentuale media del tasso
di cambio tra la valuta di ciascun paese e il dollaro (variazione % di
e).
Il diagramma mostra una relazione diretta tra le due variabili: paesi
con inflazione più elevata rispetto a quella statunitense tendono a
avere una valuta debole rispetto al dollaro (deprezzamento), il
contrario nel caso di paesi con inflazione più bassa.
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Capitolo 5: L’economia aperta
81
Tassi di cambio e inflazione
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Capitolo 5: L’economia aperta
82
La parità del potere d’acquisto
Legge del prezzo unico: se non vi sono costi di
transazione, lo stesso bene non può essere
venduto a due prezzi diversi in luoghi diversi
nello stesso momento.
Se così non fosse, esisterebbero possibilità di
arbitraggio non sfruttate.
L’arbitraggio consiste nell’acquisto e nella vendita di
un bene/valuta allo scopo di sfruttare le differenze
di prezzo tra 2 località (ad esempio comprare mais
in Italia e rivenderlo a prezzi superiori a New York).
Questa legge applicata agli scambi internazionali è
detta parità di potere d’acquisto
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Capitolo 5: L’economia aperta
83
Parità di potere di acquisto


Supponiamo che un paniere di beni
costi
 100 $ in USA
 1000 rubli in Russia
la parità di potere di acquisto sarà
10 rubli per 1 $
perché a questo tasso di cambio 1000
rubli equivalgono a 100$ e il paniere di
mercato ha lo stesso costo nei 2 paesi.
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Capitolo 5: L’economia aperta
84
La parità del potere d’acquisto
Parità di potere d’acquisto: se è possibile
l’arbitraggio, una unità di qualunque moneta deve
avere lo stesso potere d’acquisto in ogni paese.
Se con una unità di moneta fosse possibile acquistare più mais
in USA che in Italia, ci sarebbe possibilità di profitto
nell’acquistare mais in USA per rivenderle in Italia. In tal
modo gli arbitraggisti spingerebbero ad abbassare il prezzo
del mais in Italia relativamente al prezzo del mais in USA.
Lo stesso vale nel caso inverso.
QUINDI, la ricerca di profitto degli arbitraggisti internazionali
spinge ad uniformare il prezzo del mais nei due paesi.
Se le importazioni e le esportazioni sono a costo nullo, allora
beni identici devono avere lo stesso prezzo reale in tutti i
paesi del mondo.
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Capitolo 5: L’economia aperta
85
La parità del potere d’acquisto
Il settimanale inglese The Economist pubblica, a partire dal 1986,
l’indice del Big Mac. Si tratta di una semplicissima applicazione
della teoria della parità del potere d’acquisto, basata su un paniere di
beni composto da un unico bene: il panino Big Mac prodotto da
McDonald’s.
Leggere ANALISI DI UN CASO “Il BIG MAC nel mondo”
Cambio dollari/euro 2 luglio 2007: 1,36
Prezzo del Big Mac negli USA: 3,41 $
Prezzo del Big Mac in Italia: 3,06 euro
3,41
PPP 
 1,12
4,17
Prezzo del Big Mac in Italia in $: 4,16$ (3,06*1,36)
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Capitolo 5: L’economia aperta
86
La parità del potere d’acquisto
Possiamo interpretare la teoria della parità del potere
d’acquisto ricorrendo al modello del tasso di cambio
reale.
La rapidità dell’azione degli arbitraggisti internazionali implica
che le esportazioni nette (NX) siano molto sensibili alle
variazioni del tasso di cambio reale (e), ossia una minima
variazione di e produce variazioni notevoli di NX:
una lieve  di P rispetto a P* (quindi, una lieve  di e) induce gli
arbitraggisti ad acquistare beni nazionali per rivenderli
all’estero; analogamente un  di P rispetto a P* (ovvero un 
di e induce a importare beni dall’estero per venderli nel
mercato interno.
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Capitolo 5: L’economia aperta
87
La parità del potere d’acquisto
Questa estrema sensibilità delle esportazioni nette
garantisce che il tasso di cambio reale di equilibrio
sia sempre prossimo al livello di parità di potere
d’acquisto (PPA).
La PPA ha due importanti implicazioni:
1.
Essendo NX molto sensibile a e vuol dire che è
molto piatta e, perciò, variazioni di S o I hanno
una influenza limitata su e
2.
Essendo e sostanzialmente fisso, le  di e
riflettono solo  del livello dei prezzi dei due paesi.
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Capitolo 5: L’economia aperta
88
La parità del potere d’acquisto
La PPA è realistica?
1.
Molti beni non sono facilmente esportabili o importabili (es.
taglio di capelli indipendentemente dal prezzo non consente
alcun arbitraggio).
2.
Anche i beni scambiabili non sono perfettamente sostituibili
(alcuni preferiscono la FIAT rispetto alla Toyota
indipendentemente dalle variazioni del prezzo relativo)
Tuttavia, essa consente di individuare una delle
ragioni per cui  di e nel tempo sono limitate.
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Capitolo 5: L’economia aperta
89
Bilancia dei pagamenti

La BdP registra le transazioni a credito e a
debito effettuate dai residenti di un paese
Le voci della BdP:


Conto corrente: registrati l’interscambio di
beni e servizi, i redditi (interessi, dividendi) e i
trasferimenti correnti (es. contributi netti UE)
Conto capitale: trasferimenti di ricchezza tra
paesi che possono essere classificati “non di
mercato” (es. remissione del debito di un PVS)
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Capitolo 5: L’economia aperta
90
Bilancia dei pagamenti


Conto finanziario:registra tutte le
transazioni finanziarie (es. investimenti diretti
esteri, investimenti di portafoglio)
Errori e omissioni: categoria creata per
assicurare l’uguaglianza tra la somma dei
debiti e la somma dei crediti.
BdP compilata secondo la contabilità della partita
doppia, nella compilazione si riscontrano delle
discrepanze colmate con questa voce.
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Capitolo 5: L’economia aperta
91
Bilancia dei pagamenti dell’Italia
Bilancia dei pagamenti: Saldi 2007
Saldi (milioni di euro)
Conto corrente
-37366
Conto capitale
2673
Conto finanziario
26138
Errori e omissioni
8555
Fonte: Banca d'Italia, Relazione Annuale 2007
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Capitolo 5: L’economia aperta
92
Commercio con l’estero dell’Italia: 2007
(mln euro)
Prodotti dell'agrricoltura e della pesca
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti trasformati e manufatti
Esportazioni
4966
1312
351862
Alimentari, bevande e tabacco
19227
Tessile e dell'abbigliamento
Cuoio e prodotti in cuoio
Legno e prodotti in legno
Carta e prod.di carta; stampa ed editoria
Petroliferi raffinati
Chimici e di fibre sintetiche e artificiali
Gomma e materie plastiche
Lavorazione di minerali non metalliferi
Metalli e prodotti in metallo
Macchine ed apparecchi meccanici
Apparecchi elettrici e di precisione
Mezzi di trasporto
Altri prodotti dell' industria manifatturiera
Energia elettrica, gas e acqua
Altri prodotti non classificati altrove
Totale
Fonte: Banca d'Italia, Relazione Annuale 2007
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Capitolo 5: L’economia aperta
Importazioni
10309
54376
299804
23241
Saldo
-5343
-53064
52058
-4014
28318
17786
10532
14340
7719
6621
1688
4324
-2636
7110
7561
-451
13055
6835
6220
34752
48205
-13453
13219
7612
5607
9949
3705
6244
43882
50514
-6632
75733
27458
48275
31643
40381
-8738
41756
48322
-6566
17190
101
7341
365582
6321
2071
7816
374376
10869
-1970
-475
-8794
93
In sintesi
In questo capitolo abbiamo visto come
funziona una piccola economia aperta.
Abbiamo analizzato:

le determinanti del flusso internazionale di
fondi per l’accumulo di capitale (S-I) e il
flusso di beni e servizi (NX)

le determinanti del tasso di cambio reale e
nominale di un paese
Questo ci ha consentito di elaborare un
modello per analizzare come i
provvedimenti di politica economica
influenzano il saldo delle partite correnti e
il tasso di cambio
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Capitolo 5: L’economia aperta
94