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Introduzione
Introduzione
Cos’è un sistema operativo
Organizzazione del sistema di calcolo
Architettura degli elaboratori
Struttura del sistema operativo
Attività del sistema operativo
Gestione dei processi
Gestione della memoria
Gestione dei file
Protezione e sicurezza
Ambienti di calcolo
Sistemi operativi opensource
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
A.A. 2009-10
2011-2012
1.2
Cos’è un sistema operativo?  1
Il Sistema Operativo (SO) perfetto è invisibile
all’utente
Ogni utente pensa in modo diverso all’utilizzo del
computer: ha una propria visione astratta del sistema
di elaborazione, che tiene conto solo di quelle caratteristiche che l’utente ritiene importanti
Il sistema operativo è un software che agisce da
intermediario tra l’utente e l’hardware del computer
Deve fornire servizi e caratteristiche presenti nelle
visioni astratte di tutti i suoi utenti… servizi che mantiene aggiornati nel tempo per adeguare i cambiamenti
alle loro esigenze
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
A.A. 2009-10
2011-2012
1.3
Cos’è un sistema operativo?  2
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
A.A. 2009-10
2011-2012
1.4
Cos’è un sistema operativo?  3
Scopi del sistema operativo:
Eseguire i programmi,
“risolvere problemi”
supportando
l’utente
nel
Rendere agevole l’interfaccia fra l’uomo e la macchina
 il sistema di calcolo è “conveniente” da usare
Gestire in modo efficiente le risorse (hardware/
software) del sistema di calcolo
Prevenire le interferenze fra/con le attività degli utenti
Dare agli utenti e alle applicazioni una visione “virtuale”
del sistema di calcolo
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
A.A. 2009-10
2011-2012
1.5
Organizzazione del sistema di calcolo
Il sistema di calcolo si suddivide in quattro componenti principali:
Hardware  fornisce le risorse fondamentali di calcolo
CPU, memoria, device di I/O
Sistema operativo
Controlla e coordina l’utilizzo delle risorse hardware da parte
dei diversi programmi di sistema e applicativi
Programmi applicativi  definiscono le modalità di utilizzo
delle risorse del sistema, per risolvere i problemi di calcolo
degli utenti
Word processor, compilatori, web browser, sistemi per basi di
dati, video game
Utenti
Persone, altri macchinari, altri elaboratori
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
A.A. 2009-10
2011-2012
1.6
Le componenti del sistema di calcolo
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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2011-2012
1.7
Definizione di sistema operativo
Il SO funge da allocatore di risorse
Gestisce tutte le risorse hardware/software del sistema
di calcolo
Arbitra i conflitti per l’allocazione di risorse in base ad
una politica equa ed efficiente
Il SO è un programma di controllo
Controlla l’esecuzione dei programmi utente per
prevenire errori e/o uso improprio delle risorse del
sistema
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
A.A. 2009-10
2011-2012
1.8
Esempio: il SO come gestore risorse – 1
Si consideri un ristorante con un capocuoco (che
dirige la cucina) ed i suoi aiutanti, camerieri e clienti:
I clienti scelgono un piatto dal menù
Un cameriere prende l’ordine e lo consegna al capo
cuoco
Il capocuoco riceve l’ordine e assegna uno o più
aiutanti alla preparazione del piatto
Ogni aiutante si dedicherà alla preparazione di un
piatto, il che potrà richiedere più attività diverse
Il capocuoco supervisiona la preparazione dei piatti e
gestisce le risorse (limitate) disponibili
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.9
Esempio: il SO come gestore risorse – 2
Il capocuoco è il sistema operativo!
I clienti sono gli utenti
Le ricette associate ai piatti sono i
programmi
Il menù ed il cameriere costituiscono
l’interfaccia verso il sistema operativo
(grafica e non)
Gli aiutanti sono i processi
La cucina è il computer; pentole,
fornelli, etc., sono le componenti
hardware
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.10
Esempio: il SO come gestore risorse – 3
Problemi del capocuoco:
Esecuzione fedele delle ricette
Allocazione efficiente delle risorse esistenti (aiutanti, fornelli,
etc.)
Coordinamento efficiente degli aiutanti
Licenziamento degli aiutanti che non si comportano secondo
le regole
Problemi del sistema operativo:
Esecuzione dei programmi utente
Efficienza nell’uso delle risorse (processori, memoria, dischi,
etc.)
Coordinamento dei processi
Protezione nell’uso delle risorse
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.11
Definizione di sistema operativo (Cont.)
Non esiste una definizione universalmente accettata
di sistema operativo, tuttavia…
“Il sistema operativo  o meglio, il kernel del SO  è
l’unico programma sempre in esecuzione quando il
computer è acceso”
Gli altri programmi sono software di sistema o
applicativi
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.12
Architettura del sistema di calcolo
Una o più CPU e diversi controllori di device connessi
ad un bus comune che permette l’accesso ad una
memoria condivisa
Esecuzione concorrente nelle CPU e nei controllori di
device, che competono per garantirsi cicli di memoria
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.13
La fase di startup
Il programma di bootstrap viene caricato in RAM in fase
di accensione del computer (o di reboot ) dal BIOS
Il BIOS è memorizzato nella ROM o nella EEPROM, e
viene identificato con il termine di firmware
Normalmente, un boostrap loader è memorizzato su
disco fisso (nel Master Boot Record  MBR)
Inizializza (e controlla) tutte le componenti del sistema
Procede al caricamento del kernel del SO e ne lancia
l’esecuzione
Quando si accende un elaboratore, occorre attendere
alcuni istanti per poter iniziare a lavorare: durante questa pausa il computer carica il kernel e i servizi fondamentali per l’esecuzione dei programmi utente
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.14
Operatività del sistema di calcolo
La CPU e i device di I/O possono eseguire operazioni
concorrenti
Ciascun controllore gestisce un particolare tipo di
periferica
Ciascun controllore gestisce un buffer locale
La CPU sposta i dati da/verso la memoria principale
verso/da i buffer locali
L’I/O avviene effettivamente sui dati contenuti nei
buffer delle periferiche
Il controllore informa la CPU quando ha portato a
termine l’operazione di I/O, causando un interrupt
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
A.A. 2009-10
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1.15
Gli interrupt
Al verificarsi di un interrupt, il controllo viene
trasferito all’opportuna routine di gestione utilizzando
il vettore degli interrupt, che contiene gli indirizzi di
tutte le routine di servizio
Si salva inoltre l’indirizzo dell’istruzione “interrotta”  e
lo “stato” della CPU  dalla quale dovrà riprendere
l’esecuzione al termine della gestione dell’interruzione
Durante la gestione di un interrupt, altri eventuali
interrupt giunti al sistema sono momentaneamente
“disabilitati”
Una trap (o eccezione) è un interrupt generato via
software, causato da un errore o da una richiesta
utente
Il SO è interrupt driven
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.16
Interrupt timeline
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.17
Interrupt di I/O
In seguito ad una richiesta di I/O da parte di un
processo utente, si verifica un’interruzione
Dopo l’inizio dell’operazione di I/O, il flusso di
esecuzione può seguire due percorsi distinti
Nel caso più semplice, si restituisce il controllo al
processo utente solo dopo il completamento dell’operazione di I/O (I/O sincrono )
Altrimenti, si può prevedere la restituzione immediata
del controllo al (ad altro) processo utente: in questo
modo l’I/O può proseguire mentre il sistema esegue
altre operazioni (I/O asincrono )
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.18
Metodi di I/O
Sincrono
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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Asincrono
1.19
Accesso diretto alla memoria
DMA  Direct Memory Access  utilizzato per disposi-
tivi di I/O ad alte prestazioni, con velocità di trasferimento comparabili alla velocità di accesso alla
memoria centrale
Il controllore di device trasferisce blocchi di dati dal
buffer locale direttamente nella memoria principale,
senza intervento della CPU
Viene generato un solo interrupt per regolare il
trasferimento di ciascun blocco (invece di un
interrupt per byte)
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.20
Struttura della memoria
Memoria principale: l’unico dispositivo di memoria cui la CPU
può accedere direttamente
Memorie di massa: “estensione” della memoria principale, che
fornisce notevole capacità di memorizzazione non volatile
 Dischi magnetici  “piatti” rigidi di metallo o in fibra di vetro,
ricoperti di materiale magnetico
La superficie del disco è logicamente suddivisa in tracce, a loro
volta suddivise in settori
Il controllore del disco determina l’interazione logica fra device e
memoria centrale
 Unità a stato solido  memorie elettroniche non volatili, prive
di organi meccanici
Sector
Tracks
Platter
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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Track
1.21
Gerarchia dei dispositivi di memoria  1
I dispositivi di memoria sono organizzati gerarchicamente in base a…
Velocità di accesso
Costo (al byte)
Volatilità
Caching  produzione di una copia dell’informazione
in un dispositivo di memoria più veloce (situato più in
alto nella gerarchia delle memorie); la memoria
principale costituisce una cache per le memorie
secondarie
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
A.A. 2009-10
2011-2012
1.22
Gerarchia dei dispositivi di memoria  2
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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2011-2012
1.23
Caching  1
Principio informatore fondamentale dei moderni
sistemi di calcolo, attuato a vari livelli (hardware, SO,
software)
L’informazione in uso viene copiata temporaneamente da un dispositivo di memoria più lento ad uno
più veloce
Il dispositivo più veloce, che funge da cache, viene
controllato per verificare se l’informazione d’interesse
è già presente, nel qual caso…
…l’informazione viene reperita direttamente dalla cache
Altrimenti, i dati vengono preventivamente copiati nella
cache e quindi acceduti
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
A.A. 2009-10
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1.24
Caching  2
La cache ha dimensioni inferiori rispetto al supporto
di memoria sul quale si effettua il caching
La gestione della cache, data la capacità limitata di
questi dispositivi, rappresenta un problema di progettazione fondamentale
Un’appropriata selezione delle dimensioni e dei criteri
di aggiornamento della cache può garantire che una
percentuale variabile dall’80% al 99% degli accessi si
limiti alla cache, con un notevole incremento delle
prestazioni del sistema
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.25
Performance dei diversi livelli di memoria
Lo “spostamento” di dati nella gerarchia di memorie
può essere esplicito o implicito
da disco a RAM
da cache a registri
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.26
Migrazione di un dato A da disco a registro
In ambiente multitasking, è necessario assicurare che
qualsiasi processo che desideri accedere ad A,
ottenga dal sistema il valore aggiornato
In ambiente multiprocessore, la coerenza della cache
si ottiene garantendo che l’aggiornamento di A in una
qualsiasi cache si rifletta immediatamente in tutte le
cache in cui A risiede (il problema si risolve a livello
hardware, senza intervento del SO)
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.27
Struttura del sistema operativo  1
La multiprogrammazione è fondamentale per l’efficienza del sistema
Un singolo job non può tenere occupati contemporaneamente la CPU ed i device di I/O
Con la multiprogrammazione, più job (codice e dati)
sono memorizzati contemporaneamente nella memoria
principale, così da mantenere la CPU sempre occupata
Il job che verrà eseguito, ed otterrà quindi l’utilizzo
esclusivo della CPU, viene selezionato mediante un
algoritmo di job scheduling
Quando un job è in attesa di qualche evento (per
esempio, un servizio di I/O), il SO seleziona un nuovo
job da eseguire
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.28
Struttura del sistema operativo  2
Il timesharing (o multitasking) è l’estensione logica della
multiprogrammazione, nella quale la CPU passa così
rapidamente dall’esecuzione di un job a quella del
successivo che gli utenti possono interagire con i loro job
durante la fase di running  interactive computing
Il tempo di risposta deve essere < 1 secondo
Ciascun utente ha almeno un programma allocato in memoria
centrale “in esecuzione”  un processo
Se più job sono pronti per essere eseguiti allo stesso istante, deve
essere implementato un algoritmo per lo scheduling della CPU
Se la memoria non è sufficiente a contenere tutti i processi,
mediante swapping, i processi vengono spostati fuori/dentro la
memoria principale in base al loro stato di esecuzione effettivo
La metafora della memoria virtuale garantisce l’esecuzione di
processi non contenuti completamente nella memoria principale
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.29
Configurazione della memoria
per un sistema multiprogrammato
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.30
Servizi del sistema operativo
Errori nel software o richieste di servizi creano
situazioni di eccezione o trap
Divisioni per zero, richieste al SO per effettuare I/O, etc.
Inoltre, i processi possono tentare di modificare lo
spazio di memoria dedicato ad altri processi o al SO
La modalità operativa dualmode permette al SO di
proteggersi e di proteggere le varie componenti del
sistema di calcolo
User mode e kernel mode
Mode bit cablato in hardware
Il valore assunto dal mode bit distingue le due situazioni in cui il
sistema esegue codice utente o codice kernel; le istruzioni
privilegiate possono essere eseguite soltanto in modalità kernel
Ogni system call effettua il passaggio in modalità kernel; il
ritorno dalla chiamata riporta il sistema in modalità utente
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.31
Passaggio da modo utente a modo kernel  1
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.32
Passaggio da modo utente a modo kernel  2
Per prevenire processi che eseguano cicli infiniti
senza più restituire il controllo al SO  Timer
Emissione di un interrupt dopo un dato periodo di
tempo, mediante l’uso di un generatore di impulsi e di
un contatore
Il SO inizializza il contatore al tempo massimo
(stimato) di esecuzione del processo
Il contatore viene decrementato ad ogni impulso
Quando il contatore ha valore zero, si genera un
interrupt
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.33
Gestione dei processi  1
Un processo è un programma in esecuzione
Il programma è un’entità passiva, il processo un’entità
attiva
Il processo è l’unità di lavoro di un sistema
Un processo necessita di alcune risorse per assolvere
al proprio compito: tempo di CPU, memoria, file,
dispositivi di I/O e dati di inizializzazione
La terminazione di un processo prevede il recupero di
tutte le risorse riutilizzabili ad esso precedentemente
allocate
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.34
Gestione dei processi  2
I processi singlethread hanno un unico program
counter, che indica la locazione in memoria della
prossima istruzione da eseguire
Le istruzioni di ogni processo vengono eseguite
sequenzialmente, una dopo l’altra, fino al termine del
processo
I processi multithread hanno un program counter
per ogni thread
Normalmente, in un sistema vi sono molti processi di
uno o più utenti, e alcuni processi del SO, che
vengono eseguiti in concorrenza su una o più CPU
La concorrenza è ottenuta effettuando il multiplexing
delle CPU fra i vari processi/thread
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.35
Gestione dei processi  3
Il SO è responsabile delle seguenti attività relative
alla gestione dei processi:
Creazione e cancellazione di processi (utente e di
sistema)
Sospensione e riattivazione di processi
Fornire meccanismi per la…
…sincronizzazione di processi
…comunicazione fra processi
…gestione dei deadlock
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.36
Gestione della memoria centrale  1
La memoria centrale è un vettore di miliardi di parole,
ciascuna con un proprio indirizzo
È un deposito di dati rapidamente accessibili, condiviso dalla CPU e dai dispositivi di I/O
…ma è lenta rispetto alla CPU
La CPU legge le istruzioni dalla memoria durante la
fase di fetch, oltre a leggere e scrivere i dati
Il modulo per la gestione della memoria determina
cosa è in essa contenuto ad un certo istante, per…
…ottimizzare l’utilizzo della CPU ed il tempo di risposta
del sistema agli utenti
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.37
Gestione della memoria centrale  2
Il SO è responsabile delle seguenti attività connesse
alla gestione della memoria centrale:
Tener traccia di quali parti della memoria sono attualmente usate e da chi
Decidere quali processi caricare in memoria quando vi
è spazio disponibile
Allocare e deallocare lo spazio di memoria secondo
necessità
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.38
Gestione della memoria secondaria
Il SO garantisce una visione logica uniforme del
processo di memorizzazione secondaria:
Astrae dalle caratteristiche fisiche dei dispositivi per
definire un’unità di memorizzazione logica  il file
Un file è l’astrazione informatica di un archivio di dati
Il concetto di file è indipendente dal mezzo sul quale
viene memorizzato (che ha caratteristiche proprie e propria organizzazione fisica)
Ciascuna periferica viene controllata dal relativo device
driver, che nasconde all’utente (ed al resto del
sistema) le caratteristiche fisiche variabili dell’hardware
Modalità e velocità di accesso, capacità, velocità di
trasferimento
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.39
Gestione del file system
Un file è una collezione di informazioni correlate
I file contengono programmi e dati
Gestione del FileSystem
I file vengono organizzati in directory
Controlli di accesso per determinare quali utenti possono
accedere e come a quali risorse (file)
Il SO è responsabile delle seguenti attività per la
gestione di file:
Creazione e cancellazione di file e directory
Supporto alle funzioni elementari per la manipolazione di
file e directory
Associazione dei file ai dispositivi di memoria secondaria
Backup di file su dispositivi stabili di memorizzazione
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.40
Gestione del disco
La memoria centrale è volatile e troppo piccola per
contenere permanentemente tutti i dati:
Il sistema di elaborazione deve consentire l’archiviazione
secondaria, per salvare i contenuti della memoria centrale
La maggior parte dei moderni sistemi di elaborazione
impiega i dischi come principale mezzo di memorizzazione
La gestione efficiente della memoria secondaria è
fondamentale per le prestazioni del sistema, che
risentono fortemente della velocità del sottosistema
di gestione dei dischi e della bontà degli algoritmi di
scheduling
Il SO è responsabile delle seguenti attività:
Gestione dello spazio libero
Allocazione dello spazio
Scheduling del disco
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.41
Gestione della memoria terziaria
I dispositivi di memoria terziaria (utilizzati tipicamente
offline) non devono essere particolarmente veloci
Le memorie terziarie, tipicamente su supporti rimovibili, includono i dischi ottici, i dispositivi USB basati su
memorie flash ed i nastri magnetici
Devono comunque essere gestite in modo efficiente
Variano tra memorie WORM (writeonce, readmany)
e RW (readwrite)
Supporto del SO: installazione/rimozione dei media,
allocazione dei dispositivi ai processi che ne richiedono
l’uso (esclusivo)
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.42
Il sottosistema di I/O
Uno degli scopi del SO consiste nel nascondere
all’utente le caratteristiche dei dispositivi hardware
Il sottosistema di I/O è formato da:
Una componente di gestione della memoria che include
il buffering (la memorizzazione temporanea di dati in
memorie locali alle periferiche, durante il trasferimento), il caching (la memorizzazione parziale dei dati
in memorie ad accesso rapido), lo spooling (per la
realizzazione della memoria virtuale)
Un’interfaccia generale per i driver dei dispositivi
I driver per i dispositivi specifici presenti nel sistema di
calcolo
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.43
Protezione e sicurezza  1
Protezione  è il meccanismo usato per controllare
l’accesso da parte di processi o utenti a risorse del
sistema di calcolo
Le strategie di protezione devono fornire le specifiche dei
controlli da attuare e gli strumenti per la loro applicazione
Sicurezza  è il meccanismo di difesa implementato
dal sistema per proteggersi da attacchi interni ed
esterni
Denialofservice, worm, virus, hacker, cracker
Più in dettaglio…
La funzione della sicurezza riguarda l’uso illegale o le
interferenze operate da persone o programmi fuori dal
controllo del sistema operativo
La funzione di protezione riguarda situazioni analoghe, ma
causate da utenti accreditati
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.44
Protezione e sicurezza  2
In prima istanza, infatti, il sistema distingue i propri
utenti, per determinare chi può fare cosa
L’identità utente (user ID ) include nome dell’utente e
numero associato  uno per ciascun utente
L’user ID garantisce l’associazione corretta di file e
processi all’utente e ne regola la manipolazione
L’identificativo di gruppo permette inoltre ad un
insieme di utenti di accedere correttamente ad un
insieme di risorse comuni (file e processi)
Privilege escalation : l’utente acquisisce (temporaneamente) maggiori/pieni diritti per effettuare operazioni
che, altrimenti, gli sarebbero precluse
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.45
Ambienti di calcolo  1
Elaborazione tradizionale
Con l’evoluzione tecnologica, i confini tra i diversi
ambienti di elaborazione tradizionali diventano sempre
più sfumati
Negli uffici…
Fino a pochi anni fa: diversi PC connessi in rete, con
server per servizi di accesso ai file e per stampa
Ora: portali che permettono l’accesso alla rete Internet
ed a risorse allocate su server interni e sistemi remoti
Nelle case…
Fino a pochi anni fa: un PC connesso alla rete via modem
Ora: piccole reti locali, connessioni veloci ad Internet,
barriere antiintrusione (firewall )
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.46
Ambienti di calcolo  2
Sistemi distribuiti
Un sistema distribuito è un insieme di processori che
non condividono né la memoria né il clock; ciascun
processore ha la sua propria memoria locale
I processori nel sistema sono connessi attraverso una
rete di comunicazione
La comunicazione avviene secondo un dato protocollo
Un sistema distribuito fornisce agli utenti l’accesso a
varie risorse di sistema
L’accesso a risorse condivise consente di:
Accelerare l’elaborazione
Aumentare la disponibilità di dati
Migliorare l’affidabilità
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.47
Ambienti di calcolo  3
Modello ClientServer
Terminale e mainframe soppiantati da PC e server
I PC fungono da client e richiedono servizi a server
I server permettono l’accesso a servizi e risorse (i.e.,
stampa, memorizzazione e reperimento di file, database,
accesso alla rete Internet)
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.48
Ambienti di calcolo  4
Modello PeertoPeer
Un modello diverso di sistema distribuito
P2P non distingue client e server, ma è costituita da nodi
equivalenti (peer, appunto) che fungono sia da client che
da server verso altri nodi della rete
Esempi storici famosi sono Napster (registro centralizzato), Gnutella (protocollo di scoperta), Skype, Torrent
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
A.A. 2009-10
2011-2012
1.49
Ambienti di calcolo  5
Computazione basata sul Web
La rete Internet è divenuta onnipresente
PC, palmari e telefoni cellulari sono i dispositivi d’eccellenza per la connessione al Web
La computazione basata sul Web ha dato origine a nuovi
dispositivi, come i bilanciatori di carico, che distribuiscono
le connessioni di rete su un insieme di server simili
I migliori SO possono fungere sia da server che da client
Ad esempio, Linux funziona inalterato su cellulari, tablet,
netbook, PC, (web)server e supercomputer
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.50
Sistemi operativi open-source  1
Disponibili in formato sorgente anziché come codice
binario compilato
Vantaggi
Nessuna necessità di effettuare processi di reverse
engineering per comprendere il funzionamento del
sistema
Costituzione di una comunità di programmatori e
aziende che contribuiscono allo sviluppo, al debugging,
all’assistenza e al supporto gratuito agli utenti
Codice più sicuro e bug scoperti e risolti velocemente
Libertà
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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1.51
Sistemi operativi open-source  2
Come nascono…
1983: Richard Stallman da vita al progetto GNU (è un
acronimo ricorsivo che significa GNU is Not Unix), con
la finalità di creare un SO gratuito, open-source e
compatibile con UNIX
Copyleft (1984)
Il concetto di Copyleft nacque quando Richard
Stallman stava lavorando ad un interprete Lisp
La ditta Symbolics chiese di poter utilizzare
l’interprete e Stallman accettò di fornire una versione di pubblico dominio
Symbolics estese e migliorò l’interprete Lisp, ma
quando Stallman volle accedere ai miglioramenti,
Symbolics rifiutò
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
 a.a.
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Sistemi operativi open-source  3
L’espressione inglese copyleft è un gioco di parole sul
termine copyright nel quale la parola “right” significa
“diritto” (in senso legale), ma giocando sul suo secondo
significato (ovvero “destra”) viene scambiata con “left”
(“sinistra”, ma anche “lasciato”)
Copyleft individua un modello di gestione dei diritti d’autore
basato su un sistema di licenze attraverso le quali l’autore
(in quanto detentore originario dei diritti) indica ai fruitori
dell’opera che essa può essere utilizzata, diffusa e
modificata liberamente, nel rispetto di alcune condizioni
essenziali
Nella versione originaria del copyleft, la condizione
principale obbliga i fruitori dell’opera, nel caso vogliano
distribuire l’opera modificata, a farlo sotto lo stesso regime
giuridico (e generalmente sotto la stessa licenza)
In questo modo, il regime di copyleft e tutto l'insieme di
libertà da esso derivanti sono sempre garantiti
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
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Sistemi operativi open-source  4
1985: Viene pubblicato il manifesto GNU che sostiene
che tutti i software dovrebbero essere gratuiti ed
open-source; si costituisce la FSF, Free Software
Foundation, con lo scopo di incoraggiare il libero
scambio di sorgenti ed il libero utilizzo del software
La FSF distribuisce il software con licenza GPL (General
Public License )
GPL presuppone la distribuzione congiunta di sorgente
e binario ed impone che qualsiasi cambiamento
apportato al sorgente sia reso disponibile con licenza
GPL
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
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Sistemi operativi open-source  5
1991: Linus Torvalds rilascia un kernel rudimentale
simile ad UNIX utilizzando compilatori, librerie,
strumenti di GNU  nasce LINUX
Moltissime distribuzioni: Red Hat, SUSE, Fedora, Debian,
Slackware, Ubuntu, Sabayon, etc.
Attualmente: il progetto GNU ha prodotto molti
strumenti compatibili con UNIX, quali compilatori,
editor e varie utility, ma non ha mai prodotto (e
rilasciato) un kernel
Hurd, il kernel GNU, è in sviluppo, ma è ancora lontano
dall’essere pronto all’uso quotidiano
Utility e programmi di sistema GNU utilizzati con kernel
LINUX: GNU/LINUX
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
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Sistemi operativi open-source  6
UNIX BSD
Derivato da UNIX di AT&T, risale al 1978, e le sue
prime versioni furono rilasciate dalla UCB, in codice
sorgente ed in binario, ma non open-source (necessaria la licenza AT&T)
Sviluppo rallentato dalla querela di AT&T: versione
completa open-source del sistema (4.4BSDlite) solo
nel 1994
Varie distribuzioni:
DragonflyBSD
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Operativi 
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FreeBSD,
1.56
NetBSD,
OpenBSD,
Sistemi operativi open-source  7
Solaris
Sviluppato, a partire dal 1991, da Sun Microsystem
come derivato di UNIX System V di AT&T
Nel 2005, Sun rese disponibile parte del SO,
continuando costantemente ad evolvere il codice opensource
Ad oggi, tuttavia, parte del codice è ancora di proprietà
AT&T
Solaris può comunque essere compilato da sorgente e
collegato (tramite linker) al codice binario delle
componenti a codice chiuso
Sistemi
Sistemi Operativi
Operativi 
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