Integrazione e sicurezza urbana L’integrazione dei cittadini stranieri e la loro percezione della sicurezza in provincia di Pisa Dipartimento Statistica e Matematica Applicata all’Economia (Università di Pisa) Simurg Ricerche ASSE MONICA PRATESI Provincia di Pisa, 10 giugno 2011 Il disegno complessivo della ricerca Obiettivo -> indagare i noti binomi ‘sicurezzaimmigrazione’ e ‘integrazione-sicurezza’. Come? 1. Analisi sul significato della misura dell’integrazione (DSMAE) 2. Indagine sulla percezione della sicurezza e dell’integrazione da parte dei migranti (SIMURG) 3. Analisi territoriale sul degrado urbano (ASSE) Definizione e misura dell’integrazione a. Come si definisce? Fino alla fine del secolo scorso l’integrazione è l’incorporazione di una certa entità sociale minoritaria (migranti, diversamente abili…) nel modello sociale dominante Nel tempo al termine incorporazione si sostituisce il termine contaminazione Al momento non esiste ancora una condivisione del significato di integrazione dei migranti b. Come si misura? Molteplici tentativi di misurare il fenomeno. L’ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) ha definito 4 indicatori parziali: integrazione culturale conoscenza della lingua italiana senso di appartenenza all’Italia benessere percepito interesse per gli avvenimenti locali integrazione sociale relazioni/associazioni gradimento stile di vita italiano conoscenza del medico b. Come si misura? Molteplici tentativi di misurare il fenomeno. L’ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) ha definito 4 indicatori parziali: integrazione politica permesso di soggiorno iscrizione in anagrafe importanza della cittadinanza italiana integrazione economica condizione abitativa condizione professionale capacità di risparmio disponibilità di un conto corrente La presenza straniera nella provincia di Pisa (1 gennaio 2010) 3 2 1 1 2 3 Provincia di Pisa Nazionalità Maschi Femmine Totale Albania 4506 3689 Romania 2017 2895 Marocco 2122 1373 Senegal 2112 496 Filippine 593 668 Polonia 259 894 Ucraina 185 864 Macedonia 492 428 Cina Rep. Popolare 431 464 Bulgaria 109 505 Tre modelli migratori % 8195 4912 3495 2608 1261 1153 1049 920 895 614 24,35 14,60 10,39 7,75 3,75 3,43 3,12 2,73 2,66 1,82 Tre possibili modelli migratori 1. Uomini soli/capofamiglia o donne sole/capofamiglia non interessati a radicarsi nel paese di destinazione (il caso della comunità senegalese e polacca); 2. Uomini soli/capofamiglia o donne/sole capofamiglia propensi a radicarsi nel paese di destinazione (ucraini, marocchini, filippini e, in misura minore, romeni); 3. Famiglie propense a radicarsi nel territorio di destinazione (cinesi e albanesi). L’indagine ISMU • Pisa ultima classificata Integrazione culturale Integrazione sociale Integrazione politica Integrazione economica Indice Integrazione complessivo Pisa 0,41 0,44 0,42 0,45 0,43 Pistoia 0,44 0,44 0,43 0,47 0,44 Grosseto 0,47 0,51 0,45 0,49 0,48 Arezzo 0,46 0,50 0,52 0,5 0,49 Prato 0,44 0,46 0,46 0,51 0,47 Lucca 0,47 0,49 0,46 0,51 0,48 Siena 0,48 0,47 0,47 0,52 0,49 Firenze 0,46 0,45 0,47 0,52 0,48 Livorno 0,47 0,48 0,51 0,52 0,50 Massa-Carrara 0,51 0,50 0,58 0,55 0,53 Provincia …perchè…? Indice relativo di dissomiglianza delle cittadinanze - > circa il 40%. Nel dettaglio, albanesi e romeni sono stati sottorappresentati (dal 45% nell’universo al 30% nel campione), mentre la comunità marocchina e quella senegalese sono state sovra rappresentate (dal 20% della popolazione al 40% del campione). Infine, alcune collettività residuali secondo le fonti ufficiali sono sovra enumerate nel campione, come nel caso dei georgiani Il paese di provenienza influenza alcuni caratteri del percorso di integrazione. • BASSI LIVELLI DI INTEGRAZIONE -> comunità africana e comunità Est Europa. In particolare, per la prima, si nota una posizione piuttosto sfavorevole negli aspetti culturali del processo di integrazione. Il dato è coerente con progetti migratori di breve durata, che quindi non impegnano il migrante in processi di integrazione linguistica-culturale. Gli stranieri provenienti dell’Est Europa, che sappiamo essere in maggioranza donne, riportano livelli piuttosto bassi di integrazione nell’ambito culturale e in quello politico. Critica anche la posizione dell’integrazione economica per questi due gruppi di migranti. Il paese di provenienza influenza alcuni caratteri del percorso di integrazione. • ALTI LIVELLI D INTEGRAZIONE -> comunità latino americana (per lo più peruviani). La comunità raggiunge i punteggi più alti di integrazione in ogni ambito, tranne in quello economico, in seguito al quasi esclusivo impiego in attività di cura alla persone e /o alle famiglie. che sono notoriamente poco redditizie. Il paese di provenienza influenza alcuni caratteri del percorso di integrazione. • LIVELLI DI INTEGRAZIONE OMOGENEI -> comunità di più lungo insediamento, romena e marocchina. Presentano livelli omogenei, seppur non alti, di integrazione in ogni ambito, a conferma del fatto che il tempo di permanenza è un fattore che contribuisce a migliorare quanto meno la stabilità degli stranieri. Quindi… - La posizione della Provincia di Pisa è in (larga) parte imputabile alle caratteristiche del campione, che sovra rappresenta le comunità con progetti migratori di breve durata, le quali attuano con minore intensità le strategie di radicamento identificate come necessarie all’attivazione di un processo di integrazione. - La misura dell’integrazione dovrebbe tenere in considerazione dimensioni più comprendenti, che riescano ad includere intenzioni e desideri di chi migra con il progetto di tornare in patria o di chi arriva in Italia con la volontà di mantenere vivo il senso di appartenenza al paese di origine Integrazione e sicurezza urbana La prospettiva degli operatori e degli stakeholders territoriali L’indagine… • Rilevazione tra Gennaio e Febbraio 2011 • 1.568 persone invitate, 528 risposte (33,7%) • Categorie coinvolte: associazioni di categoria, dirigenti scolastici, enti locali (sindaci, assessori e tecnici), forze dell’ordine, giornalisti, medici, organizzazioni religiose, partiti politici, polizia municipale, professionisti (architetti, avvocati, consulenti del lavoro), sindacati, terzo settore, università, servizi sociali e vigilanza privata • Il questionario è articolato… – – – – – – Modulo A: Territorio di riferimento e aree di interesse Modulo B: Il concetto di integrazione: la sua definizione Modulo C: La situazione sul territorio Modulo D: Discriminazioni, segregazione e sicurezza urbana Modulo E: Diritti sociali e servizi pubblici Modulo F: Dati personali: qualificazione del testimone Chi ha risposto? Complete Parziali 78 Terzo settore 37 Professionisti - Avvocati Professionisti - Consulenti del lavoro 26 Enti Locali - Assessori 24 Servizi Sociali - Responsabili 25 Enti Locali - Tecnici 23 35 22 9 6 18 10 Servizi Sociali - Assistenti sociali 20 6 11 10 14 Polizia Municipale 5 10 Enti Locali - Sindaci Organizzazioni religiose 8 5 6 Partiti politici 7 4 Altro 18 0 • 1.568 persone invitate • 528 risposte • Il maggior numero di risposte dal Terzo Settore, da avvocati e consulenti del lavoro • Tassi di risposta più elevati dai Dirigenti Scolastici, Polizia Municipale e Tecnici del settore urbanistica 27 Dirigenti scolastici Professionisti - Architetti 48 16 20 40 60 80 100 120 140 Gli ostacoli all’integrazione La crisi economica e la mancanza di lavoro 69,8 Il lavoro nero/irregolare 49,2 Le differenze culturali 47,0 Le difficoltà di accesso all'abitazione 39,9 La scarsa volontà di integrazione di alcune comunità 38,9 La concentrazione degli stranieri in alcune zone La carenza/assenza di politiche di integrazione nazionali La normativa sul soggiorno e la cittadinanza 36,9 35,7 31,7 Le differenze religiose 30,2 L'ostilità /diffidenza della popolazione autoctona 30,2 Il basso livello di istruzione medio di alcune comunità 26,4 Gli ingressi illegali 25,9 La carenza/assenza di politiche di integrazione locali 20,9 Il clima politico ostile all'immigrazione 20,6 Il mantenimento di forti legami con il paese di origine 17,1 Integrazione: cosa fare? Gli interventi prioritari 70,0 Combattere il lavoro nero Promuovere la conoscenza reciproca tra italiani e stranieri Maggiori investimenti nelle politiche sociali per l'integrazione Maggiori investimenti nell'insegnamento della lingua e cultura italiana 67,2 54,8 52,1 47,4 Combattere l'immigrazione clandestina/irregolare 33,0 Evitare la concentrazione degli stranieri Riformare la normativa sul soggiorno e la cittadinanza in senso meno restrittivo Azioni mirate su alcune comunità per promuovere una maggiore interazione 32,8 32,0 29,0 Favorire l'accesso all'abitazione per gli immigrati 25,8 Una programmazione urbanistica adeguata Limitare gli ingressi per le comunità più difficili da integrare Riformare la normativa sul soggiorno e la cittadinanza in senso più restrittivo 14,9 12,7 0 10 20 30 40 50 % rispondenti 60 70 80 Pregiudizi e luoghi comuni ostili • • • • • • • • • • • • • • ... ci vogliono classi per soli stranieri ... portano via il lavoro agli italiani ... fanno perdere le nostre radici culturali ... nelle scuole fanno rallentare il programma ... non è giusto che costruiscano moschee perché nei loro paesi non si possono costruire chiese ... costano troppo (sanità , sociale, casa, etc.) ... sono favoriti nell'assegnazione delle case popolari ... sono troppi, più del 20% ... in maggioranza sono clandestini ... fanno aumentare la criminalità ... non pagano le tasse ... non si vogliono integrare ... è meglio aiutarli a casa loro ... in maggioranza lavorano in nero Pregiudizi negativi: i più diffusi nella società Per nulla Poco Abbastanza ...fanno aumentare la criminalità ... sono favoriti nell'assegnazione delle case popolari ... in maggioranza lavorano in nero ... non pagano le tasse ... portano via il lavoro agli italiani ...sono troppi, più del 20% ... è meglio aiutarli a casa loro ... costano troppo (sanità , sociale, casa, etc.) ... non si vogliono integrare ...in maggioranza sono clandestini ... non è giusto che costruiscano moschee perché nei loro paesi non si possono costruire chiese ... nelle scuole fanno rallentare il programma ... fanno perdere le nostre radici culturali ... ci vogliono classi per soli stranieri Indice di diffusione Molto Moltissimo Pregiudizi e luoghi comuni positivi • • • • • • • • • • • • • • ... sono pochi ... fanno lavori che gli italiani non vogliono più fare ... sono sfruttati sul lavoro ... arricchiscono la nostra cultura ... contribuiscono a pagare le nostre pensioni ... sono una risorsa economica per il nostro paese ... sono molto istruiti ... vengono per sfuggire a guerra, fame e carestie ... contribuiscono allo sviluppo del paese d'origine ... garantiscono l'assistenza agli anziani ... ricevono dallo Stato meno di quanto pagano in tasse ... fanno crescere la natalità ... vengono discriminati ... dovrebbero avere il diritto di voto …e i più condivisi dagli intervistati 50,8 ... in maggioranza lavorano in nero 55,0 36,8 ... è meglio aiutarli a casa loro 45,1 ... non si vogliono integrare 31,5 38,3 ... non pagano le tasse 29,6 37,2 ...fanno aumentare la criminalità 28,9 ...in maggioranza sono clandestini 25,0 ...sono troppi, più del 20% ... sono favoriti nell'assegnazione delle case popolari ... costano troppo (sanità , sociale, casa, etc.) ... non è giusto che costruiscano moschee perché nei loro paesi non si possono costruire chiese ... nelle scuole fanno rallentare il programma 22,4 34,8 33,6 28,9 25,2 26,7 17,6 24,1 13,5 20,3 18,5 18,5 ... fanno perdere le nostre radici culturali 8,1 13,8 ... portano via il lavoro agli italiani 6,3 12,7 ... ci vogliono classi per soli stranieri 5,8 8,7 0 10 20 30 40 50 60 70 80 % rispondenti che condivide abbastanza/molto 90 100 Stranieri e criminalità • …l’immigrazione influisce sull’andamento di alcuni Sì No reati? Furti 79,4 Spaccio 77,6 Aggressioni, risse 72,3 Prostituzione 71,3 Rapine 33,6 Vandalismo 24,9 Omicidi 13,4 Altro 12,6 Truffe 12,3 0 25 50 % rispondenti 75 100 Stranieri e criminalità • …reati in crescita? Spaccio 63,3 Furti 56,2 Aggressioni, risse 54,9 Sfruttamento Sfruttamento prostituzione 43,4 Vandalismo 35,9 Rapine 21,2 Truffe 17,1 Omicidi -7,7 -20 -10 0 10 20 30 % 40 50 60 70 Zone con degrado urbano: Pisa Cosa ne pensate? …due interrogativi a cui proveremo a rispondere nel pomeriggio… • I pregiudizi e le false conoscenze possono influire negativamente sull’integrazione? Tavolo1: Immigrazione, integrazione e programmazione sociale Integrazione e sicurezza urbana Analisi territoriale sul degrado urbano Centri urbani esaminati CASCINA AREA PISANA CASTELFRANCO DI SOTTO VAL D’ARNO INFERIORE PISA PONTEDERA VAL D’ERA SANTA CROCE SULL’ARNO VOLTERRA VAL D’ARNO INFERIORE VAL DI CECINA Metodologia Parte 1 Indice di Integrazione Globale Zone a maggior integrazione: -I Lungarni con maggior valore per il lato di Tramontana -Asse Corso Italia-Borgo Stretto -Zona S.Martino-via Toselli -Zona via Manzoni-Via Pascoli zone dal potenziale localizzativo commerciale elevato PISA Pare 3 Distribuzione e caratteri pop. immigrata Pontedera Le nazionalità dei cittadini stranieri sono concentrate su quattro Paesi: Senegal, Albania, Romania e Marocco. Distribuzione e caratteri pop. immigrata Pontedera E’ evidente la presenza di concentrazioni elevate nel quartiere della stazione erroneamente chiamato ‘quartiere Africa’, in quanto multietnico. Alte zone con presenza di immigrati (80-90% della popolazione) sono i Villaggi e l’area di Via Roma, dotata inoltre di basso livello di integrazione ad evidenziare una possibile area di degrado. Analisi di correlazione locale Pisa Nella figura sono individuate le zone nelle quali la densità di immigrati è inversamente proporzionata al numero di laureati e direttamente proporzionale alla densità di cittadini a bassa scolarità e di popolazione anziana. Sono queste zone ad alto probabilità di possibili problemi fra popolazione immigrata e cittadini italiani. Fra le zone evidenziate ci sono il quartiere S.Martino, la zona orientale di via Corridoni e la zona occidentale di via Battisti Cosa ne pensate? nel pomeriggio… Attraverso le politiche urbanistiche si può favorire l’incontro? Come possiamo integrare le politiche urbanistiche con le politiche sociali?i Tavolo2: Sicurezza urbana, degrado e programmazione urbanistica