By Angelo [email protected] Avanzamento manuale
Ride il dolce, mite aprile che
di fresco verde nuovo tinge il
prato, ed è piacevole col suo
zefiro gentile.
Col cagnino suo fidato nel
giardino Rirì è uscito pur se
il ciel sereno appar, fa Rirì:
Non ti fidar !
E' l'aprile capriccioso, da
seren si fa piovoso.
Ecco il primo gocciolone e poi
cade l'acquazzone.
Rirì tira con man lesta il
cappuccio sulla testa.
Oggi soffia forte il vento, ma
Rirì non se ne lagna,perchè vuol
mandare in alto l'aquilone.
Anzi è contento.
Tre colori, lunghe code lievi lievi
come fiori...
L'aquilone vuol salire; Rirì dice:
O impaziente !
Troppa fretta di scappare !
Ti do il filo: aspetta, aspetta !
Salirai alto nell'aria: quante
cose su vedrai !
Ma...Chi sa, brontola il vento
chi di noi due vincerà !
Tittì dorme come un ghiro nel
suo morbido lettino tanto quieta,
che non si ode neanche il lieve
suo respiro.
Buuum ! Cos'è questo fracasso ?
Tittì guarda intorno a sè.
Buia appare la stanzina, e già
mamma vuol chiamare; ma il
balen vede guizzare.
Meno male ! è il temporale !
Già la Tittì quieta e buona, si
distende nel suo letto si
addormenta.
Sì, Tittì, senza paura fa così.
Passato è il temporale.
Ancora brontola il tuono,
ma in ciel ride l'azzurro.
Usciam, usciam nel viale !
Si son rialzate le verdi foglie;
la fresca pioggia le ha ristorate.
I fiori brillano di mille gocce.
Festosi, garruli gli uccelli trillano.
Appare in festa tutto il creato.
E nel levar alta la testa verso il
sereno i bimbi scorgono un vivo,
splendido arcobaleno.
Restano i bimbi senza parole.
Che sia la casa del gran re Sole.
Il largo faccione ridente del Sole
risplende sul mondo; benefica tutto
il creato col vivo suo raggio cocente.
Le farfalle vanno lievi : sono rosse,
azzurre e gialle.
Ed il grande girasole la corolla
volge al Sole.
Tutti i fiori freschi sbocciano ed
esalan grati odori.
Pigramente Marinella gode il sole
dolcemente.
Il can vede la lucertola, ma le dice:
Stai pur lì. Io sto tanto ben così !
Dell'onda si sente il fragore, il
mare di nebbia è coperto;
sperduto nelle acque in tempesta
che cosa farà il pescatore ?
Un chiarore ora s'avanza.
Su, coraggio pescatore.
Vien dal faro quella luce; non è
stella o marinaio.
Quella luce che là brilla dritto al
porto ti conduce.
Su ! coi remi batti l'onda, forza
il vento.
Tu non temi no, del mare la
tempesta, se dal faro quella luce
amica appare.
Or l'inverno ha già spogliato tutti
gli alberi del bosco,l'erba verde ha
disseccato. L'aria è fredda.
Il cielo è fosco.
Che faranno le bestiole affamate ?
Oh! Patiranno! Poverine! fa Rirì.
Va pel bosco e chiama : Qui, qui...
Ecco accorre il cerbiatto, i leprotti e
anche un ratto.
Uccellini tristi e grami tosto
scendono dai rami.
Grazie! grazie!, fan felici.
Di Rirì buono e pietoso sono amici.
Ancor prima di vestirsi Anna siede
alla vetrata,ch'è ben chiusa : entrar
non lascia l'aria rigida, gelata.
Ma chi è stato che stanotte tutti i
vetri ha ricamato ?
E chi ha ornati tutti i rami di fior
lievi, immacolati ?
Su quei fiori brilla il sole e
scintilla in bei colori.
Trae diamanti, trae rubini dalle
brine scintillanti.
Anna tende la manina... ma il bel
fiore in goccia scende.
Dal gelo la terra è indurita.
La coprono i ghiacci.
Ma il sole sorride festoso e vi
chiama: bambini, vi chiama,
v'invita.Sì, veniamo a scivolar;
svelti e lieti presto, usciamo.
Sta vicina al fratellino,
coraggiosa la bambina.
E il cagnetto ha un bel da far
chè non vuol restar soletto.
Ora il vento, gran burlone, fa
uno scherzo un po' violento.
Su, cagnetto ! tocca a te.
Va a raccogliere il berretto !
Testo: Jolanda Colombini Monti
Disegni: Mariapia
By Angelo
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