a.a. 2014-15 Corso di PSICOLOGIA GENERALE (12CFU) Prof.ssa Elena CALAMARI [email protected] PERCEZIONE, MEMORIA E COSCIENZA NELLA RICERCA PSICOLOGICA LU ore 16-17,30 aula 2 - Palazzo Ricci ME ore 10.15-11,30 aula RM (multimediale) Palazzo Ricci GI ore 10,15-11,30 aula Barone - Palazzo Carità Il corso tratterà un tema generale della psicologia moderna, cioè l’idea che l’esperienza percettivo-motoria, con l’attribuzione di significato alla realtà esterna e interna, sia registrata e recuperata mediante un processo ciclico: questo processo forma “schemi” dinamici, cioè, nei termini attuali della mente incorporata, modifica il funzionamento delle strutture nervose. In tali cambiamenti psicobiologici consiste la conservazione dell’esperienza passata, che può essere riutilizzata in situazioni nuove, talvolta grazie al suo ricordo cosciente. Allo scopo di mettere in evidenza le linee di continuità tra la storia della psicologia e le scienze cognitive dominate oggi dalla neurobiologia, esamineremo le origini della ricerca sulla percezione e sulla memoria, il contributo della psicoanalisi e delle scuole del comportamentismo e della Gestaltpsychologie, fino agli autori classici precursori del cognitivismo costruttivista. La stagione d’oro della ricerca cognitivista sulla memoria, centrata sul rapporto tra codifica e recupero mnestico, sarà trattata con particolare riferimento al passaggio dall’interesse per l’inconscio cognitivo all’approccio dei sistemi di memoria e ad alcuni recenti sviluppi delle neuroscienze. Testi d’esame (per frequentanti) Freud S. (1899) Ricordi di copertura (in Opere, vol.2, Boringhieri, Torino, 1968, pp.431-453) Bartlett F. (1932) La memoria: studio di psicologia sperimentale e sociale. F.Angeli, Milano, 1974. capp.1-2 (pp.41-77) e cap.5 (pp.112-145). Neisser U. (1976) Conoscenza e realtà. Il Mulino, Bologna, 1981. cap.4 Gli schemi (pp.67-90) e cap.7 Immaginazione e ricordo (pp.136-157). Schacter D.L. (1996) Alla ricerca della memoria. Il cervello, la mente, il passato. Einaudi, Torino, 2001. cap. 2 Costruire i ricordi (pp.29-55), capp.4-5-6 Riflessi in uno specchio curvo, Tracce che svaniscono e Il mondo nascosto della memoria implicita (pp. 96-207). Kandel E.R. (2006) Alla ricerca della memoria. La storia di una nuova scienza della mente. Codice, Torino, 2010. capp.13-15 (pp.193-225). Il programma per gli studenti frequentanti comprende: -i testi d’esame, che saranno commentati durante le lezioni -un libro per intero, fra quelli di Bartlett, Neisser, Schacter e Kandel -un libro compreso nella lista dei testi a scelta. Gli studenti non frequentanti prepareranno i capitoli relativi a percezione e memoria di un manuale di Psicologia generale di livello universitario, per esempio: Gray P., Psicologia. Zanichelli, Bologna, 2012: cap. 4 (pp. 106-152) e capp. 8-9 (pp. 303-392), e tre libri per intero: un libro scelto fra quelli di Bartlett, Neisser, Schacter e Kandel, e due libri compresi nell’elenco dei testi a scelta. Testi a scelta: Baddeley, A.D., Eysenck M.W., Anderson M.C. (2009) La memoria. Il Mulino, Bologna, 2011. Brandimonte M. A. (2004) Psicologia della memoria. Carocci, Roma. Bruner J.S. (2002) La fabbrica delle storie. Laterza, Roma-Bari. Calamari E. (1995) I ricordi personali. Psicologia della memoria autobiografica. ETS, Pisa. Cornoldi C., De Beni R. (2009) Vizi e virtù della memoria. La memoria nella vita di tutti i giorni. Giunti, Firenze. Edelman G. (2004) Più grande del cielo. Lo straordinario dono fenomenico della coscienza. Einaudi, Torino. Gregory R.L. (2009) Vedere attraverso le illusioni. Cortina, Milano 2010. Kanisza G. (1997) Grammatica del vedere. Saggio su percezione e gestalt. Il Mulino, Bologna. Libet B. (2004) Mind time: il fattore temporale nella coscienza. Cortina, Milano, 2007. Lurija A.R. (1968) Viaggio nella mente di un uomo che non dimenticava nulla. Armando, Roma 1979 Un piccolo libro, una grande memoria. pref. di J.S. Bruner. Editori Riuniti, Torino 1991 Una memoria prodigiosa. Viaggio tra i misteri del cervello umano. Editori Riuniti, 1972 e Mondadori, Milano 2002. Mammarella N. (2011) Psicologia della memoria positiva. Codice, Torino 2011. Rookes P., Willson J. (2000) La percezione, Il Mulino, Bologna 2002. Sandler J., Fonagy P. (a cura di, 2002) Il recupero dei ricordi di abuso. Ricordi veri o falsi? FrancoAngeli, Milano. Schacter D.L. (2001) I sette peccati della memoria. Mondadori, Milano 2002. Yates F.A. (1966) L'arte della memoria. Con uno scritto di Ernst H. Gombrich. Einaudi, Torino, 1972. G.O.A. = GESTIONE ORARIO ATENEO Orario e sede delle lezioni di Psicologia Generale: Lunedì ore 16 aula 2 Palazzo Ricci Mercoledì ore 10,15 aula RM Palazzo Ricci Giovedì ore 10,15 aula “Barone” Palazzo Carità Cercate di memorizzare. Avete usato una strategia? Quale? Il rapporto fra percezione e memoria MEMORIA PERCEZIONE -ricordiamo ciò che abbiamo percepito e appreso -percepiamo il mondo attribuendo significati ricavati dall’esperienza passata, rielaborata creativamente -ricordiamo grazie agli spunti percettivi che, nella situazione attuale, “riagganciano” conoscenze pregresse Memoria individuale e memoria collettiva La MEMORIA INDIVIDUALE poggia sul funzionamento neurobiologico dell’organismo. In una prospettiva di monismo mente-corpo, ci occuperemo prevalentemente di memoria psicologica individuale. La MEMORIA COLLETTIVA (di famiglie, gruppi etnici, nazioni, parti del mondo e dell’intera umanità) consiste negli ARTEFATTI CULTURALI che la specie umana ha prodotto fin dalla preistoria. In particolare, con l’invenzione della scrittura e poi della stampa, è divenuto possibile tradurre il pensiero umano, nella sua formulazione verbale, in tracce esterne durevoli, pubbliche, raccolte e conservate in archivi e biblioteche, fino all’attuale circolazione dell’informazione in Internet, che ha reso più veloce la comunicazione…… Atlante della Memoria (Bilderatlas Mnemosyne, incompiuto, 63 tavole) di Aby Warburg (1866-1929) Studioso di Botticelli, con un lavoro sugli affreschi della Stanza dei mesi di Palazzo Schifanoia a Ferrara inaugura l’ICONOLOGIA; dopo una crisi mentale, si occupa del rituale del serpente degli indiani Pueblo. Progetto di “arrivare alla scienza della configurazione delle immagini, passando per la storia dell’opera d’arte” (Pethes e Ruchaz, p.616). La sua biblioteca, trasportata a Londra nel 1933, diventa il primo nucleo del Warburg Institute. Dal 2000 esce online La rivista di engramma.La tradizione classica nella memoria occidentale. Le nove muse CLIO EUTERPE TALIA MELPOMENE TERSICORE ERATO POLIMNIA URANIA CALLIOPE storia poesia lirica commedia (agricoltura) tragedia (canto) danza poesia amorosa (poi geometria) mimo astronomia, geometria poesia epica Manca una Musa per la pittura……….eppure le immagini visive sono centrali nella MEMORIA CULTURALE Mnemosyne è un atlante figurativo (Bilderatlas) composto da una serie di tavole, costituite da montaggi fotografici che assemblano riproduzioni di opere diverse: testimonianze di ambito soprattutto rinascimentale (opere d'arte, pagine di manoscritti, carte da gioco, etc.); ma anche reperti archeologici dell'antichità orientale, greca e romana; e ancora testimonianze della cultura del XX secolo (ritagli di giornale, etichette pubblicitarie, francobolli). Nel Bilderatlas, che contiene un migliaio di fotografie sapientemente composte e assemblate, le immagini sono oggetto privilegiato di studio in quanto sono un modo immediato di ‘dire il mondo’…La giustapposizione di immagini, impaginate in modo da tessere più fili tematici attorno ai nuclei e ai dettagli di maggior rilievo, crea campi di energia e provoca lo spettatore a un processo interpretativo aperto: “la parola all'immagine” (zum Bild das Wort)…. particolare riguardo alla ripresa di moti, gesti e posture che esprimono l’intera gamma dell’eccitazione emozionale (l'aggressione, la difesa, il sacrificio, il lutto, la malinconia, l'estasi, il trionfo, etc.). Si tratta di Pathosformeln – formule espressive dell'emozione (per esempio il pathos del sacrificio, del trionfo, il pathos dionisiaco e quello barocco, la ninfa ancella e la ninfa gradiva)– dedotte direttamente in forma artistica dai modelli antichi, o anche riemergenti senza diretto collegamento ai modelli, nella forma di engramma, esito spontaneo dell'istinto gestuale umano. (La Rivista di engramma, n.35 agosto–settembre 2004) L’atlante è una specie di labirinto, dove sono previsti dei percorsi: PERCORSO VII (tavole 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49) Nike e Fortuna: Mercanti, Angeli, Ninfe, Guerrieri. (Ghirlandaio, Mantegna) Sassetti (Ghirlandaio) come esponente della cultura borghese. Irrompe il ritratto: consapevolezza di sé. Devozione pseudo-nordica [appunti di Aby Warburg e collaboratori, 1929] L’immagine di sé: consapevolezza di classe e ritratto borghese nel Rinascimento Palazzo Schifanoia (che schiva la noia) Il mese di aprile e il segno zodiacale dell’Ariete Mostra Mnemosyne- Venezia 2004 Tavola 27 Libertà artistica e vincoli astrologici a Ferrara La parola engramma è ripresa esplicitamente dall’opera di R. Semon (1859-1918), autore di Die Mneme als erhaltendes Prinzip im Wechsel des organischen Geschehens (Leipzig 1904) e Die mnemischen Empfindungen (Leipzig 1909) Il gestaltista K. Koffka cita l’autore, Karl Lashley usa la parola Lo psicologo della memoria E.Tulving formula, negli anni ottanta del secolo scorso, una teoria del recupero mnestico (retrieval) che usa i concetti semoniani di engrafia e ecforia e la chiama “modello dell’ecforia sinergica”. Il suo allievo D.Schachter pubblica nel 1982 un libro su Semon, dal titolo Stranger behind the Engram: Theories of Memory and the Psychology of Science, poi riedito come Forgotten Ideas, Negletted Pioneers. Richard Semon and the Story of Memory, Psychology Press, Philadelphia, PA 2001. Aristotele (350 a. C.) De memoria et reminiscentia (Parva Naturalia) 1) La percezione crea il ricordo (mneme, memoria) come il sigillo lascia un’impressione sulla cera (ma non sull’acqua che scorre né su una superficie dura); come una pittura nella mente, la presentazione mnestica è una copia somigliante del percetto originario, che rimanda all’oggetto percepito. 2) Metodo mnemotecnico: ricordare cose organizzate in ordine fisso è più facile. Ricordiamo velocemente ciò che pensiamo spesso. 3) L’atto del ricordare (anamnesis, reminiscentia) è la ricerca, per l’autore deliberata, di un elemento attraverso una catena di immagini associate in base alle leggi di somiglianza, contrasto e contiguità (vicinanza spazio-temporale). Distinzione fra mneme e anamnesis In inglese, memory e remembering Nella lingua italiana “memoria” e “ricordo” sono parole intercambiabili nel riferirsi alla STRUTTURA e al PROCESSO: i ricordi del passato, le mie memorie, imparare o recitare a memoria, fare un lapsus di memoria, conservare il ricordo di, ricordarsi un appuntamento……. Studiare la memoria significa occuparsi sia della natura della TRACCIA MNESTICA, sia del processo attraverso il quale essa si costituisce, si conserva e si trasforma, viene ricordata. La filosofia si è interessata per lo più alla STRUTTURA della memoria, su cui oggi è importante il contributo delle neuroscienze. Circa il PROCESSO, la ricerca psicologica rimane la fonte principale di conoscenze. Il processo del ricordo si svolge nel tempo, in tre fasi…. PAROLE PER INDICARE LE TRE FASI I Percezione, acquisizione, apprendimento, esperienza, codifica…..si riferiscono alla formazione del ricordo Immagazzinamento (storage, in un metaforico store) II per la conservazione e trasformazione del ricordo nell’intervallo in cui non viene usato, ritenzione III Ricordare, ritrovare, rievocare, recuperare un ricordo: termini tecnici della ricerca psicologica, dall’inglese: retrieval (recupero), recall (richiamo, rievocazione), recognition (riconoscimento), recollection (ricollezione)….. -Sigmund Freud (1856-1938) nel 1899, mentre sta ultimando l’interpretazione dei sogni, pubblica un piccolo saggio su un proprio ricordo d’infanzia che attribuisce a un paziente, e ne discute la veridicità. -Frederic Bartlett (1886-1969 ) psicologo di Cambridge, pubblica nel 1932 Remembering, dove formula il concetto di schema e propone la sua concezione costruttivista della memoria. -Ulric Neisser (1928-2012) in Conoscenza e realtà, del 1976, ha riformulato la teoria della percezione, chiudendo il circolo tra memoria, percezione e azione con il concetto di SCHEMA PERCETTIVO CICLICO. -Daniel Schacter (n.1952), che ha svolto ricerche decisive sul priming e sul sistema della memoria implicita, nel 1996 pubblica il suo Alla ricerca sulla memoria. -Con lo stesso titolo, nel 2006, il neurobiologo Eric Kandel (n.1929), premio Nobel nel 2000, racconta la sua ricerca sulla memoria non associativa dell’Aplysia Californica. La struttura del manuale di PSICOLOGIA GENERALE Storia, oggetto (prospettive) e metodi di ricerca Basi biologiche, organizzazione del SN, genetica e evoluzione PROCESSI COGNITIVI: sensazione e percezione attenzione + (coscienza) apprendimento memoria e immaginazione pensiero e linguaggio intelligenza + decisione Rispecchia ancora, in parte, la divisione della mente in “facoltà”, di derivazione filosofica Sviluppo psicologico personalità PROCESSI AFFETTIVI E MOTIVAZIONALI: motivazione e conflitto emozione (stress e salute psicopatologia) Le due psicologie della memoria La RICERCA SPERIMENTALE classica (hard) sulla memoria inizia con Ebbinghaus e prosegue anche oggi, evidenziando in laboratorio “effetti” generali interessanti, non sempre utilizzabili applicativamente. Presenta lo stimolo target (bersaglio di memoria) e ne accerta il ricordo mediante test di memoria. Un filone di ricerca soft utilizza materiale significativo, alla maniera di Bartlett, e sfocia nella RICERCA ECOLOGICA sulla memoria degli anni settanta del novecento. La RICERCA OSSERVATIVA inizia da Galton e si sviluppa nella tradizione clinica della psichiatria dinamica (Freud) e della neurologia, attraverso i resoconti di casi singoli e lo studio delle narrazioni autobiografiche, ottenute mediante varie tecniche in situazioni di test e di intervista. METODI DI RICERCA Esperimento Situazione controllata con variabili note Lo sperimentatore -produce o manipola il fenomeno -verifica ipotesi di relazione causa-effetto fra variabili indipendenti e variabile dipendente -assegna i soggetti in modo casuale al gruppo sperimentale e a quello di controllo Osservazione Situazione naturale o strutturata L’osservatore -registra un fenomeno dato e ne codifica gli aspetti rilevanti -usa interviste e questionari -misura il grado di associazione tra variabili (correlazione) Il problema piagetiano del pendolo Filo corto Filo lungo Peso leggero Peso grave Spinta leggera Spinta forte L’esperimento piagetiano del pendolo VARIABILI INDIPENDENTI: lunghezza del filo, peso del grave, forza della spinta (altezza di caduta) Si manipola una variabile alla volta, CETERIS PARIBUS (ogni altra cosa restando uguale) SE la frequenza di oscillazione (variabile DIPENDENTE) cambia, ALLORA la variabile indipendente studiata è causale nella direzione del cambiamento Filo corto Filo lungo Peso leggero Peso grave Spinta leggera Spinta forte La psicologia è la scienza della vita mentale e studia sia l’esperienza sia il comportamento di agenti umani ed animali SETTORI della psicologia: Psicologia generale Psicologia fisiologica Psicologia dello sviluppo Psicologia dell’educazione Psicologia sociale Psicologia clinica Psicologia dinamica Psicometria Psicologia culturale Psicologia evoluzionistica ecc. Ricerca di base METODI e TECNICHE di ricerca: Metodo sperimentale Osservazione sistematica Osservazione sul campo Test e questionari Scale di valutazione (rating scales) Analisi del contenuto di resoconti soggettivi (self report) Colloquio clinico Intervista Ricerca-azione Ricerca applicativa L’interdizione kantiana (Primi principi metafisici delle scienze della natura, 1786; Lezioni di psicologia, 1796) Una psicologia razionale, scientifica, è impossibile perché: -studia i fenomeni del senso interno, che hanno solo la dimensione del tempo e non quella dello spazio, forma a priori per il senso esterno; quindi non si può applicare loro la matematica come alla scienza dei corpi. -a differenza dell’intuizione, che si rappresenta grandezze estensive, fatte di parti, sensazione e percezione vertono su grandezze intensive, che hanno solo un grado (l’azzurro non è un aggregato di parti azzurre, la sua diminuzione consiste nell’ avvicinarsi al non azzurro). -inoltre, la psicologia empirica usa l’autoosservazione e l’introspezione, fallibili. Immanuel Kant (1724-1804) L’ambiente tedesco Eduard von Hartmann (1842-1906) (1869) Philosophie des Unbewussten W.Dilthey (1833-1911) (1883) Einleitung in die Geisteswissenschaften; (1894) Ideen über eine beschreibende und zergliedernde Psychologie W. DILTHEY (1894) Scienze della natura/ scienze dello spirito (Naturwissenschaften)/ (Geistwissenschaften) Spiegazione /Comprensione (Erklären)/ (Verstehen) W. WINDELBAND G. ALLPORT (1897-1967) (1894) DISCIPLINE IDIOGRAFICHE SCIENZE NOMOTETICHE ricerca di leggi e tendenze generali studio del singolo individuo nella sua storia concreta W. Wund e il suo gruppo di ricerca, nel laboratorio dotato di strumenti: in basso, sul tavolo, il cronoscopio di Hipp Il compromesso wundtiano: usa l’introspezione all’interno del metodo sperimentale Le due psicologie di Wilhelm Wundt (1832-1920) Nel 1874 Wundt fonda il laboratorio di Lipsia la PSICOLOGIA SPERIMENTALE O FISIOLOGICA studia i contenuti della mente individuale (sensazione e percezione) con il metodo dell’introspezione (Selbstbeobachtung), un guardarsi dentro rigoroso riferito con una precisa terminologia. I “prodotti dello spirito” (come lingua, miti, costumi, e i processi superiori come pensiero, memoria e volontà) non possono essere studiati sperimentalmente ma con il metodo dell’osservazione (Beobachtung) dalla PSICOLOGIA DEI POPOLI (Völkerpsychologie). PSICOLOGIA FISIOLOGICA METODO DELL’INTROSPEZIONE PSICOLOGIA DEI POPOLI METODO DELL’OSSERVAZIONE H. Ebbinghaus (1850-1909) Laureato in filosofia, allievo di Wundt, poi precettore a Parigi, lesse i Principi di psicofisica di Fechner comprati su una bancarella. Decise di applicare la misurazione rigorosa e sistematica nello studio della MEMORIA e sperimentò per due anni (a distanza di tre l’uno dall’altro, nel 1879-80 e nel 1883-84) su se stesso il ricordo di liste di sillabe senza senso. I suoi risultati sono stati sempre replicati e confermati in esperimenti su ampi gruppi. Per regolare il ritmo di lettura delle sillabe usava un METRONOMO. Georg Elias Müller (1850–1934) e Friedrich Schumann (1862-1940) trasformarono un chimografo montando H. Ebbinghaus (1885) sul suo rullo il materiale da memorizzare, Über das Gedächtnis. in modo che la rotazione regolare Untersuchungen zur mostrasse attraverso uno schermo un experimentellen Psychologie elemento alla volta: avevano inventato il memory drum o TAMBURO DELLA MEMORIA. Über das Gedächtnis Metodologia Materiale: 2300 terne di lettere dell’alfabeto, consonante-vocale-consonante, scelte casualmente e in successione a costituire liste di diversa lunghezza: BAZ FUB ZIR DAC VUM PID CAL SUG VAB TUV ZOB GEC CI Metodo di apprendimento: memorizzazione meccanica seriale di LISTE DI SILLABE SENZA SENSO, lette a velocità uniforme con un ritmo rapido e ripetute fino ad apprendimento perfetto Test di memoria: rievocazione seriale e per coppie associate Misure: RISPARMIO DI RIAPPRENDIMENTO, cioè differenza fra il tempo impiegato ad apprendere una lista la prima volta e poi per riapprenderla a distanza di tempo Über das Gedächtnis Risultati Il NUMERO DI RIPETIZIONI necessarie per apprendere il materiale cresce con la sua DIFFICOLTÀ. Apprendere 80 sillabe senza senso è 9 volte più difficile che apprendere 80 sillabe del Don Juan di Byron (materiale significativo) EFFETTO DELLA LUNGHEZZA del materiale da ricordare, che aumenta la difficoltà e il tempo medio di apprendimento per ogni sillaba Ampiezza o SPAN di memoria immediata: dopo una sola lettura vengono ricordate 7 sillabe EFFETTO DELLE RIPETIZIONI o del TEMPO dedicato all’apprendimento: il materiale superappreso, con un numero di ripetizioni superiore al necessario, viene ricordato meglio più a lungo Ipotesi del tempo totale: rapidità dell’apprendimento Verifica del PRINCIPIO DI FREQUENZA DELLE ASSOCIAZIONI secondo il quale un'associazione è tanto più forte quante più volte l’ESPERIENZA DELLA CONTIGUITÀ è stata ripetuta Recitando al ritmo di due sillabe e mezzo al secondo un elenco di 16 sillabe (ogni giorno un elenco nuovo) per 8, 16, 24, 32, 53, 64 ripetizioni e riapprendendolo il giorno dopo Ebbinghaus trovò che LA QUANTITÀ DI MATERIALE APPRESO DIPENDE DAL TEMPO DEDICATO ALL’APPRENDIMENTO Pratica massiva / frazionata L’ESERCIZIO DISTRIBUITO (poco e spesso) è più efficace di quello CONCENTRATO Curva dell’oblio (percentuale di ricordo in funzione dell’intervallo di ritenzione, cioè del tempo trascorso dopo l’apprendimento ) 100 80 60 % 40 20 20 minuti 1 ora 8 ore 2 giorni 31 giorni Cap. VII Ritenzione e oblio in funzione del tempo •La curva della slide precedente è derivata da una tabella in cui Ebbinghaus indicava, in funzione del tempo trascorso (variabile indipendente), il ricordo inteso come risparmio nel riapprendimento (variabile dipendente). •La metodologia è la seguente: •163 doppi test in cui 8 serie di 13 sillabe ciascuna vengono portate al criterio (due recitazioni senza errori) e poi, agli intervalli di ritenzione prescelti (20 minuti, 1 ora, 3 ore, 31 giorni), riportate allo stesso criterio. Il dato grezzo è la differenza fra i tempi di studio (in secondi, grazie al ritmo costante e alle correzioni, come trasformazione in scala di misura a intervalli della misura originaria in termini di numero di ripetizioni) al primo e al secondo test (tempo minore, differenza positiva). •La misura ottenuta, di risparmio nel riapprendimento (D), viene inserita in una complessa formula. Si calcola la relazione percentuale fra questo risparmio di tempo e il tempo impiegato per il primo apprendimento (L) meno 85 sec. (tempo calcolato per le due recitazioni test di 8 serie di 13 sillabe, a 0,41 sec per sillaba, v. cap.III), secondo la formula: Q = 100 D / L – 85 •Questo quoziente è una misura indiretta del ricordo in positivo, della traccia di memoria salvata dall’oblio. L’ambiente inglese C.Darwin (1809-1882) Emma Wedgwood Sir Francis Galton (1822-1911) Il “genio vittoriano” fondatore dell’eugenetica Hereditary genius (1869) inizia con "Mi oppongo nel modo più incondizionato alla supposizione di una uguaglianza naturale". Le differenze interindividuali non vanno negate ma accettate e studiate, ad esempio con il questionario sul tavolo della colazione, che mostra la scarsa memoria per immagini dei maschi adulti. Inquiries into human faculty and its development (1883) passeggiata in Pall Mall, per studiare l'associazione di idee Nel 1884 allestisce un Laboratorio antropometrico all’Esposizione universale di Londra, dove effettua misure psicofisiche e psicometriche (di capacità mentali primarie, tempi di reazione ecc.). Galton applica alla psicologia i metodi statistici di Quétélet e inventa il calcolo della correlazione tra due serie di misure. La passeggiata in Pall Mall Lungo i 400 metri di percorso in una strada di Londra, Galton notò circa 300 oggetti ai quali associare un’idea e fu sorpreso perché gli si presentarono alla mente fatti di tutta la sua vita, anche particolari che credeva dimenticati e immagini risalenti all’infanzia e all’adolescenza. Ripetendo la passeggiata, gran parte delle associazioni erano le stesse, compresi i molti ricordi autobiografici ESPERIMENTO Dopo aver annotato 75 parole, ciascuna su una strisciolina di carta, e averle dimenticate, le lesse una per volta, annotando sistematicamente il tempo di latenza dell’associazione e le prime due risposte. Inventò così il test di associazione verbale Galton ripetè l’esperimento quattro volte, a distanza di un mese, calcolando la velocità dell’associazione (tempo di latenza da 1,4 a 4 sec.). Il 57% delle idee erano specifiche e provenienti da ricordi d’infanzia. Il 23% delle parole davano luogo alla stessa associazione nelle 4 prove. I ricordi erano spesso “idee cumulative” o “immagini generiche”, come nella tecnica del ritratto di famiglia (composite portraiture). The composite protraiture method 12 medici di Boston, Henry Pickering Bowditch, 1892. Galton e l’eugenetica (eugenics) R. L. Dugdale’s The Jukes (1877) and Henry Herbert Goddard’s The Kallikak Family (1912) Intervistato da un giornalista del Jewish Chronicle (July 20 1910) il vecchio Galton si dichiarò sostenitore della fitness della “razza” ebraica, dovuta ai precetti del codice mosaico e…alle persecuzioni! Sei membri della stessa famiglia, ritratti in successione sulla stessa lastra fotografica Proprietà della curva normale (curva a campana di Gauss) F R E Q U E N Z A -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 VALORE z (numero di deviazioni standard dalla media) Indici di variabilità: range deviazione quadratica media o varianza deviazione standard = V varianza F R E Q U E N Z A Distribuzioni ad alta, media e bassa variabilità VALORE La correlazione lineare fra due serie di misure diagramma di dispersione Il coefficiente prodotto-momento di Pearson Karl Pearson (1857-1936), allievo di Galton Il coefficiente di correlazione indica la tendenza che hanno due variabili (X e Y) a variare insieme, ovvero, a covariare. Quando non vale l’assunzione di correlazione lineare, le variabili potrebbero corrispondere a modelli di relazione curvilinea, calcolabili con altri coefficienti (v. Eta in Bruner e Postman, 1949) IL TEST DELLE ASSOCIAZIONI VERBALI Introdotto da F. Galton, lega tra loro PSICOLOGIA SPERIMENTALE, PSICOPATOLOGIA e PSICOLOGIA GIUDIZIARIA o FORENSE C.G. Jung inizia a pubblicare nel 1904 il suo studio sull’associazione di parole negli psicotici cronici, che amplia la TECNICA DELLE ASSOCIAZIONI LIBERE usata nell’analisi dei sogni della psicoanalisi freudiana. La considera una tecnica di PSICOPATOLOGIA SPERIMENTALE, capace di individuare i nuclei dei COMPLESSI anche in pazienti dal linguaggio deteriorato. Le parole alle quali il paziente risponde con ritardo, dopo un intervallo temporale più lungo, sono legate ai suoi conflitti interni. La LATENZA prolungata della risposta verbale viene studiata nell’ambito della DIAGNOSTICA DEL FATTO (di cui si occupano Wertheimer nel 1905 e Freud nel 1906) e della PSICOLOGIA DELLA TESTIMONIANZA (W. Stern, L. Biswanger 1904, V. Benussi, 1914). La latenza dell’associazione risulta correlata alle risposte fisiologiche concomitanti (riflesso psicogalvanico e respirazione) come indicatori di una reazione emozionale, che dovrebbe verificarsi nel mentitore. La latenza dell’associazione si avvia a diventare un indizio di emozione intensa e così verrà utilizzata dalle tecniche di registrazione poligrafica della macchina della verità o LIE DETECTOR. V. Esperimento di Bruner e Postman, 1947. Distinzione filosofica tra Conservazione delle conoscenze passate come ricordo potenziale/Possibilità di richiamarle come ricordo attuale Distinzione psicologica fra DISPONIBILITÀ e ACCESSIBILITÀ In Matière et mémoire H. Bergson (1896) distingue “memoria pura” (spirituale, conservazione integrale virtuale del passato) e ricordo attuale (analogo alla percezione riattualizzata, scelta operata da meccanismi fisiologici per le esigenze dell’azione adattata, che attualizzano l’idealità del “puro ricordo impotente”) Memoria inconscia totale in Freud L’ambiente francese LE DUE MEMORIE DI HENR I BERGSON (1859-1941) 1896 Matière et mémoire • Mémoire habitude • Memoria motoria, abitudine • Memoria che ripete • Ricordo imparato • Riconoscimento meccanico, familiarità • Mémoire souvenir • Memoria cosciente, rappresentazione, fino al ricordo puro • Memoria che immagina • Ricordo spontaneo • Riconoscimento per immagini La memoria, per D. Hume percezione attenuata, secondo lo spiritualista e dualista Bergson è rappresentabile come un CONO ROVESCIATO: la punta è l’istante percepito, la sua intersezione con il piano è la realtà presente e la base è la memoria del passato, l’accumulo durevole dei ricordi. Il tempo della coscienza è un arrotolarsi continuo, come quello di un filo su un gomitolo, perché il nostro passato ci segue e si ingrossa senza sosta, del presente che raccoglie nel suo cammino. H. Bergson L'io vive il presente con la memoria del passato e l'anticipazione del futuro. Fuori dalla coscienza il passato non è più e il futuro ancora non è. Passato e futuro possono vivere soltanto in una coscienza che li salda nel presente. H. Bergson Rapporti tra Bergson e W. James Théodule Ribot (1839-1916) Nel 1874 insieme a Alfred Espinas tradusse i Principles of psychology di H. Spencer. Scrisse volumi sulla psicologia inglese (1870) e su quella tedesca (1879). Nel 1876 fondò la Revue philosophique de la France et de l’étranger, sulla quale pubblicò per quarant’anni il dibattito sulla memoria e le sue funzioni. Cattedra di Psicologia sperimentale alla Sorbonne e poi al Collège de France. Grande divulgatore e autore di best-seller dell’epoca, Ribot collega la psicologia francese, letteraria, con quella fisiologica tedesca e con gli studi medici, sostenendo che la psicopatologia costituisce una sorta di esperimento naturale. Ribot e Jackson Ribot riprese dal neurologo inglese J. H. Jackson (18351911) la teoria gerarchica dell’evoluzione e dissoluzione del sistema nervoso, applicando alla memoria il principio per cui le tendenze inferiori sono controllate dalle superiori; la malattia costituisce un “reversal of evolution”, che dissolve le funzioni psicologiche seguendo l’ ordine inverso della loro costituzione. LEGGE DI RIBOT "il nuovo perisce prima del vecchio, il complesso prima del semplice” (Les maladies de la mémoire, 1881) e ciò prova le radici biologiche della psiche. La perdita progressiva della memoria, che è principalmente un fatto biologico, investe i ricordi dei fatti recenti prima che di quelli passati; le funzioni affettive resistono di più di quelle intellettuali, ma meno delle funzioni motrici che sono abitudini quasi organiche; e nei disturbi del linguaggio i nomi propri scompaiono prima dei comuni, le frasi che esprimono giudizi prima delle espressioni esclamative e dei gesti. Ribot e Herbert Spencer (1820-1903) La memoria è in primo luogo un fatto biologico di conservazione e riproduzione di atti senso-motori e solo secondariamente un atto di reconnaissance psicologica. Identità personale e memoria poggiano ambedue sull’identità corporea: la mente è una ricca tappezzeria, dietro ai cui ricami non si vede più la trama organica. Ribot riprese dal filosofo H. Spencer l’idea della memoria come localizzazione, visione nel tempo, analoga alla visione nello spazio Concezione della MEMORIA MOTRICE: l’orientamento nel flusso dei ricordi autobiografici è dato dal fatto che alcuni di essi si impongono come “punti di riferimento” (points de repère), come “cartelli indicatori” (tableaux) lungo il percorso della vita, alcuni dei quali condivisi, “comuni a una famiglia, a una società, a una nazione”. Ribot riprende da Spencer e da Taine la teoria della coscienza come successione lineare di stati, cui si riallaccia l'idea della MEMORIA COME VISIONE NEL TEMPO: servono a collocare i ricordi nel tempo i "punti di riferimento (points de repère)... stati di coscienza che grazie alla loro intensità, sono capaci di sopravvivere all'oblio o, per la loro complessità, sono capaci di sostenere molte relazioni…. Questi punti di riferimento formano per ciascuno di noi serie differenti che corrispondono agli eventi che costituiscono la nostra vita: le occupazioni quotidiane, gli incidenti domestici, il lavoro professionale, le indagini scientifiche ecc., serie più numerose quanto più è varia la vita di un individuo. Questi punti di riferimento sono come le pietre miliari o le stazioni di posta collocate lungo la strada che, partendo da un luogo centrale, divergono in differenti direzioni”. L’autore non ricorda il viaggio da Parigi a Brest, fatto un centinaio di volte, ma scrive: "Ricordo in questo momento molto vividamente una visita ad un castello in Boemia. Durò due ore. Oggi ci torno con l'immaginazione. Entro dalla grande porta, attraverso in quest'ordine cortili, corridoi, sale e cappelle; rivedo gli affreschi e le decorazioni; trovo la strada facilmente attraverso il labirinto del vecchio castello al momento della partenza. Ma è impossibile per me concepire questa visita immaginaria come durata due ore. Sembra molto più breve" "Un ricordo ricco non è una collezione di impronte, ma un insieme di associazioni dinamiche, molto stabili e pronte a risvegliarsi”. IL MODELLO CLINICO J.-M. Charcot (1825-1893), neurologo e psichiatra, nel laboratorio della clinica della Salpetrière, studiava pazienti isteriche. Inducendo uno stato sonnambolico di trance (ipnosi), le pazienti obbedivano ai comandi del medico o mettevano in scena la crisi di grande isteria, sul modello della crisi epilettica. S. Freud trascorse a Parigi da Charcot alcuni mesi nel 1885-86 ma preferì, alla sua spiegazione fisiologica dell’ipnosi, quella psicodinamica di H. Bernheim (1840-1919), della scuola di Nancy, dove si recò nel 1887, che poneva l’accento sulla suggestione. La relazionalità del dato in psicologia della memoria Alfred Binet (1857-1911) studiò la suggestionabilità dei bambini, che si mostrano particolarmente influenzabili e compiacenti quando un adulto li interroga e tendono a rispondere accogliendo i suggerimenti impliciti nelle domande. Ciò che il soggetto riferisce della propria esperienza (self-report verbale) dipende da quello che gli si chiede, come dimostra la psicologia della testimonianza, e dalla relazione con l’altro (la sua autorevolezza, il suo potere) nella comunicazione interpersonale. Un allievo di Binet, Victor Henri, pubblicò insieme alla moglie l’articolo sui ricordi infantili raccolti per posta con un questionario pubblicato su riviste di psicologia, ripreso da Freud (1896), in Ricordi di copertura