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a.a. 2014-15
Corso di PSICOLOGIA GENERALE
(12CFU)
Prof.ssa Elena CALAMARI
[email protected]
PERCEZIONE, MEMORIA E COSCIENZA NELLA
RICERCA PSICOLOGICA
LU ore 16-17,30 aula 2 - Palazzo Ricci
ME ore 10.15-11,30 aula RM (multimediale) Palazzo Ricci
GI ore 10,15-11,30 aula Barone - Palazzo Carità
Il corso tratterà un tema generale della psicologia moderna, cioè l’idea
che l’esperienza percettivo-motoria, con l’attribuzione di significato
alla realtà esterna e interna, sia registrata e recuperata mediante un
processo ciclico: questo processo forma “schemi” dinamici, cioè, nei
termini attuali della mente incorporata, modifica il funzionamento
delle strutture nervose. In tali cambiamenti psicobiologici consiste la
conservazione dell’esperienza passata, che può essere riutilizzata in
situazioni nuove, talvolta grazie al suo ricordo cosciente. Allo scopo di
mettere in evidenza le linee di continuità tra la storia della psicologia e
le scienze cognitive dominate oggi dalla neurobiologia, esamineremo
le origini della ricerca sulla percezione e sulla memoria, il contributo
della psicoanalisi e delle scuole del comportamentismo e della
Gestaltpsychologie, fino agli autori classici precursori del
cognitivismo costruttivista. La stagione d’oro della ricerca cognitivista
sulla memoria, centrata sul rapporto tra codifica e recupero mnestico,
sarà trattata con particolare riferimento al passaggio dall’interesse per
l’inconscio cognitivo all’approccio dei sistemi di memoria e ad alcuni
recenti sviluppi delle neuroscienze.
Testi d’esame (per frequentanti)
Freud S. (1899) Ricordi di copertura (in Opere, vol.2,
Boringhieri, Torino, 1968, pp.431-453)
Bartlett F. (1932) La memoria: studio di psicologia
sperimentale e sociale. F.Angeli, Milano, 1974. capp.1-2
(pp.41-77) e cap.5 (pp.112-145).
Neisser U. (1976) Conoscenza e realtà. Il Mulino, Bologna,
1981. cap.4 Gli schemi (pp.67-90) e cap.7 Immaginazione e
ricordo (pp.136-157).
Schacter D.L. (1996) Alla ricerca della memoria. Il cervello, la
mente, il passato. Einaudi, Torino, 2001. cap. 2 Costruire i
ricordi (pp.29-55), capp.4-5-6 Riflessi in uno specchio curvo,
Tracce che svaniscono e Il mondo nascosto della memoria
implicita (pp. 96-207).
Kandel E.R. (2006) Alla ricerca della memoria. La storia di una
nuova scienza della mente. Codice, Torino, 2010. capp.13-15
(pp.193-225).
Il programma per gli studenti frequentanti comprende:
-i testi d’esame, che saranno commentati durante le lezioni
-un libro per intero, fra quelli di Bartlett, Neisser, Schacter e
Kandel
-un libro compreso nella lista dei testi a scelta.
Gli studenti non frequentanti prepareranno i capitoli relativi
a percezione e memoria di un manuale di Psicologia
generale di livello universitario, per esempio:
Gray P., Psicologia. Zanichelli, Bologna, 2012: cap. 4 (pp.
106-152) e capp. 8-9 (pp. 303-392),
e tre libri per intero:
un libro scelto fra quelli di Bartlett, Neisser, Schacter e
Kandel, e due libri compresi nell’elenco dei testi a scelta.
Testi a scelta:
Baddeley, A.D., Eysenck M.W., Anderson M.C. (2009) La memoria. Il Mulino,
Bologna, 2011.
Brandimonte M. A. (2004) Psicologia della memoria. Carocci, Roma.
Bruner J.S. (2002) La fabbrica delle storie. Laterza, Roma-Bari.
Calamari E. (1995) I ricordi personali. Psicologia della memoria autobiografica.
ETS, Pisa.
Cornoldi C., De Beni R. (2009) Vizi e virtù della memoria. La memoria nella
vita di tutti i giorni. Giunti, Firenze.
Edelman G. (2004) Più grande del cielo. Lo straordinario dono fenomenico
della coscienza. Einaudi, Torino.
Gregory R.L. (2009) Vedere attraverso le illusioni. Cortina, Milano 2010.
Kanisza G. (1997) Grammatica del vedere. Saggio su percezione e gestalt. Il
Mulino, Bologna.
Libet B. (2004) Mind time: il fattore temporale nella coscienza. Cortina,
Milano, 2007.
Lurija A.R. (1968)
Viaggio nella mente di un uomo che non dimenticava nulla. Armando,
Roma 1979
Un piccolo libro, una grande memoria. pref. di J.S. Bruner. Editori Riuniti,
Torino 1991
Una memoria prodigiosa. Viaggio tra i misteri del cervello umano. Editori
Riuniti, 1972 e Mondadori, Milano 2002.
Mammarella N. (2011) Psicologia della memoria positiva. Codice, Torino
2011.
Rookes P., Willson J. (2000) La percezione, Il Mulino, Bologna 2002.
Sandler J., Fonagy P. (a cura di, 2002) Il recupero dei ricordi di abuso.
Ricordi veri o falsi? FrancoAngeli, Milano.
Schacter D.L. (2001) I sette peccati della memoria. Mondadori, Milano
2002.
Yates F.A. (1966) L'arte della memoria. Con uno scritto di Ernst H.
Gombrich. Einaudi, Torino, 1972.
G.O.A. = GESTIONE ORARIO ATENEO
Orario e sede delle lezioni di Psicologia Generale:
Lunedì ore 16 aula 2 Palazzo Ricci
Mercoledì ore 10,15 aula RM Palazzo Ricci
Giovedì ore 10,15 aula “Barone” Palazzo Carità
Cercate di memorizzare. Avete usato una strategia? Quale?
Il rapporto fra percezione e memoria
MEMORIA
PERCEZIONE
-ricordiamo ciò che abbiamo percepito e appreso
-percepiamo il mondo attribuendo significati ricavati
dall’esperienza passata, rielaborata creativamente
-ricordiamo grazie agli spunti percettivi che, nella situazione
attuale, “riagganciano” conoscenze pregresse
Memoria individuale e memoria collettiva
La MEMORIA INDIVIDUALE poggia sul funzionamento
neurobiologico dell’organismo.
In una prospettiva di monismo mente-corpo, ci occuperemo
prevalentemente di memoria psicologica individuale.
La MEMORIA COLLETTIVA (di famiglie, gruppi etnici, nazioni,
parti del mondo e dell’intera umanità) consiste negli ARTEFATTI
CULTURALI che la specie umana ha prodotto fin dalla preistoria.
In particolare, con l’invenzione della scrittura e poi della stampa, è
divenuto possibile tradurre il pensiero umano, nella sua
formulazione verbale, in tracce esterne durevoli, pubbliche,
raccolte e conservate in archivi e biblioteche, fino all’attuale
circolazione dell’informazione in Internet, che ha reso più veloce
la comunicazione……
Atlante della Memoria (Bilderatlas Mnemosyne,
incompiuto, 63 tavole) di Aby Warburg (1866-1929)
Studioso di Botticelli, con un lavoro sugli affreschi
della Stanza dei mesi di Palazzo Schifanoia a Ferrara
inaugura l’ICONOLOGIA; dopo una crisi mentale,
si occupa del rituale del serpente degli indiani
Pueblo.
Progetto di “arrivare alla scienza della
configurazione delle immagini, passando per la
storia dell’opera d’arte” (Pethes e Ruchaz, p.616).
La sua biblioteca, trasportata a Londra nel 1933,
diventa il primo nucleo del Warburg Institute.
Dal 2000 esce online La rivista di engramma.La
tradizione classica nella memoria occidentale.
Le nove muse
CLIO
EUTERPE
TALIA
MELPOMENE
TERSICORE
ERATO
POLIMNIA
URANIA
CALLIOPE
storia
poesia lirica
commedia (agricoltura)
tragedia (canto)
danza
poesia amorosa (poi geometria)
mimo
astronomia, geometria
poesia epica
Manca una Musa per la pittura……….eppure le immagini
visive sono centrali nella MEMORIA CULTURALE
Mnemosyne è un atlante figurativo (Bilderatlas) composto da una serie di tavole,
costituite da montaggi fotografici che assemblano riproduzioni di opere diverse:
testimonianze di ambito soprattutto rinascimentale (opere d'arte, pagine di
manoscritti, carte da gioco, etc.); ma anche reperti archeologici dell'antichità
orientale, greca e romana; e ancora testimonianze della cultura del XX secolo
(ritagli di giornale, etichette pubblicitarie, francobolli).
Nel Bilderatlas, che contiene un migliaio di fotografie sapientemente composte e
assemblate, le immagini sono oggetto privilegiato di studio in quanto sono un modo
immediato di ‘dire il mondo’…La giustapposizione di immagini, impaginate in modo da
tessere più fili tematici attorno ai nuclei e ai dettagli di maggior rilievo, crea campi di
energia e provoca lo spettatore a un processo interpretativo aperto: “la parola
all'immagine” (zum Bild das Wort)…. particolare riguardo alla ripresa di moti, gesti e
posture che esprimono l’intera gamma dell’eccitazione emozionale (l'aggressione, la
difesa, il sacrificio, il lutto, la malinconia, l'estasi, il trionfo, etc.). Si tratta di
Pathosformeln – formule espressive dell'emozione (per esempio il pathos del sacrificio,
del trionfo, il pathos dionisiaco e quello barocco, la ninfa ancella e la ninfa gradiva)–
dedotte direttamente in forma artistica dai modelli antichi, o anche riemergenti senza
diretto collegamento ai modelli, nella forma di engramma, esito spontaneo dell'istinto
gestuale umano.
(La Rivista di engramma, n.35 agosto–settembre 2004)
L’atlante è una specie di labirinto,
dove sono previsti dei percorsi:
PERCORSO VII
(tavole 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49)
Nike e Fortuna: Mercanti, Angeli,
Ninfe, Guerrieri.
(Ghirlandaio, Mantegna)
Sassetti (Ghirlandaio) come esponente
della cultura borghese. Irrompe il
ritratto: consapevolezza di sé.
Devozione pseudo-nordica
[appunti di Aby Warburg e
collaboratori, 1929]
L’immagine di sé: consapevolezza di
classe e ritratto borghese nel
Rinascimento
Palazzo Schifanoia (che schiva la noia)
Il mese di aprile e il segno
zodiacale dell’Ariete
Mostra Mnemosyne- Venezia 2004
Tavola 27 Libertà artistica e vincoli astrologici a Ferrara
La parola engramma è ripresa esplicitamente dall’opera di R.
Semon (1859-1918), autore di Die Mneme als erhaltendes Prinzip
im Wechsel des organischen Geschehens (Leipzig 1904) e Die
mnemischen Empfindungen (Leipzig 1909)
Il gestaltista K. Koffka cita l’autore, Karl Lashley usa la parola
Lo psicologo della memoria E.Tulving formula, negli anni ottanta
del secolo scorso, una teoria del recupero mnestico (retrieval) che
usa i concetti semoniani di engrafia e ecforia e la chiama “modello
dell’ecforia sinergica”.
Il suo allievo D.Schachter pubblica nel 1982 un libro su Semon,
dal titolo Stranger behind the Engram: Theories of Memory and
the Psychology of Science, poi riedito come Forgotten Ideas,
Negletted Pioneers. Richard Semon and the Story of Memory,
Psychology Press, Philadelphia, PA 2001.
Aristotele (350 a. C.)
De memoria et reminiscentia (Parva Naturalia)
1) La percezione crea il ricordo (mneme, memoria) come il
sigillo lascia un’impressione sulla cera (ma non sull’acqua che
scorre né su una superficie dura); come una pittura nella
mente, la presentazione mnestica è una copia somigliante del
percetto originario, che rimanda all’oggetto percepito.
2) Metodo mnemotecnico: ricordare cose organizzate in
ordine fisso è più facile. Ricordiamo velocemente ciò che
pensiamo spesso.
3) L’atto del ricordare (anamnesis, reminiscentia) è la ricerca,
per l’autore deliberata, di un elemento attraverso una catena
di immagini associate in base alle leggi di somiglianza,
contrasto e contiguità (vicinanza spazio-temporale).
Distinzione fra mneme e anamnesis
In inglese, memory e remembering
Nella lingua italiana “memoria” e “ricordo” sono parole
intercambiabili nel riferirsi alla STRUTTURA e al
PROCESSO: i ricordi del passato, le mie memorie,
imparare o recitare a memoria, fare un lapsus di memoria,
conservare il ricordo di, ricordarsi un appuntamento…….
Studiare la memoria significa occuparsi sia della natura della
TRACCIA MNESTICA, sia del processo attraverso il quale
essa si costituisce, si conserva e si trasforma, viene ricordata.
La filosofia si è interessata per lo più alla STRUTTURA della memoria, su
cui oggi è importante il contributo delle neuroscienze. Circa il PROCESSO,
la ricerca psicologica rimane la fonte principale di conoscenze.
Il processo del ricordo si svolge nel tempo, in tre fasi….
PAROLE PER INDICARE LE TRE FASI
I Percezione, acquisizione, apprendimento,
esperienza, codifica…..si riferiscono alla formazione
del ricordo
Immagazzinamento (storage, in un metaforico store)
II per la conservazione e trasformazione del ricordo
nell’intervallo in cui non viene usato, ritenzione
III Ricordare, ritrovare, rievocare, recuperare un ricordo:
termini tecnici della ricerca psicologica, dall’inglese:
retrieval (recupero), recall (richiamo, rievocazione),
recognition (riconoscimento), recollection (ricollezione)…..
-Sigmund Freud (1856-1938) nel 1899, mentre sta ultimando
l’interpretazione dei sogni, pubblica un piccolo saggio su un proprio
ricordo d’infanzia che attribuisce a un paziente, e ne discute la
veridicità.
-Frederic Bartlett (1886-1969 ) psicologo di Cambridge, pubblica nel
1932 Remembering, dove formula il concetto di schema e propone la
sua concezione costruttivista della memoria.
-Ulric Neisser (1928-2012) in Conoscenza e realtà, del 1976, ha
riformulato la teoria della percezione, chiudendo il circolo tra
memoria, percezione e azione con il concetto di SCHEMA
PERCETTIVO CICLICO.
-Daniel Schacter (n.1952), che ha svolto ricerche decisive sul
priming e sul sistema della memoria implicita, nel 1996 pubblica il
suo Alla ricerca sulla memoria.
-Con lo stesso titolo, nel 2006, il neurobiologo Eric Kandel (n.1929),
premio Nobel nel 2000, racconta la sua ricerca sulla memoria non
associativa dell’Aplysia Californica.
La struttura del manuale di PSICOLOGIA GENERALE
Storia, oggetto (prospettive) e metodi di ricerca
Basi biologiche, organizzazione del SN, genetica
e evoluzione
PROCESSI COGNITIVI:
sensazione e percezione
attenzione + (coscienza)
apprendimento
memoria e immaginazione
pensiero e linguaggio
intelligenza
+ decisione
Rispecchia ancora, in parte, la divisione
della mente in “facoltà”, di derivazione
filosofica
Sviluppo psicologico
personalità
PROCESSI AFFETTIVI E
MOTIVAZIONALI:
motivazione e conflitto
emozione
(stress e salute
psicopatologia)
Le due psicologie della memoria
La RICERCA SPERIMENTALE classica (hard) sulla
memoria inizia con Ebbinghaus e prosegue anche oggi,
evidenziando in laboratorio “effetti” generali interessanti,
non sempre utilizzabili applicativamente. Presenta lo stimolo
target (bersaglio di memoria) e ne accerta il ricordo
mediante test di memoria.
Un filone di ricerca soft utilizza materiale significativo, alla
maniera di Bartlett, e sfocia nella RICERCA ECOLOGICA
sulla memoria degli anni settanta del novecento.
La RICERCA OSSERVATIVA inizia da Galton e si sviluppa
nella tradizione clinica della psichiatria dinamica (Freud) e
della neurologia, attraverso i resoconti di casi singoli e lo
studio delle narrazioni autobiografiche, ottenute mediante
varie tecniche in situazioni di test e di intervista.
METODI DI RICERCA
Esperimento
Situazione controllata con variabili note
Lo sperimentatore
-produce o manipola il fenomeno
-verifica ipotesi di relazione causa-effetto fra
variabili indipendenti e variabile dipendente
-assegna i soggetti in modo casuale al
gruppo sperimentale e a quello di controllo
Osservazione
Situazione naturale o strutturata
L’osservatore
-registra un fenomeno dato e
ne codifica gli aspetti rilevanti
-usa interviste e questionari
-misura il grado di associazione
tra variabili (correlazione)
Il problema piagetiano del pendolo
Filo corto
Filo lungo
Peso leggero
Peso grave
Spinta
leggera
Spinta
forte
L’esperimento piagetiano del pendolo
VARIABILI INDIPENDENTI:
lunghezza del filo, peso del grave, forza della spinta (altezza di caduta)
Si manipola una variabile alla volta, CETERIS PARIBUS (ogni altra cosa restando uguale)
SE la frequenza di oscillazione (variabile DIPENDENTE) cambia,
ALLORA la variabile indipendente studiata è causale nella direzione del cambiamento
Filo corto
Filo lungo
Peso
leggero
Peso grave
Spinta
leggera
Spinta
forte
La psicologia è la scienza della vita mentale e studia sia
l’esperienza sia il comportamento di agenti umani ed animali
SETTORI della psicologia:
Psicologia generale
Psicologia fisiologica
Psicologia dello sviluppo
Psicologia dell’educazione
Psicologia sociale
Psicologia clinica
Psicologia dinamica
Psicometria
Psicologia culturale
Psicologia evoluzionistica
ecc.
Ricerca di base
METODI e TECNICHE di ricerca:
Metodo sperimentale
Osservazione sistematica
Osservazione sul campo
Test e questionari
Scale di valutazione (rating scales)
Analisi del contenuto di resoconti soggettivi
(self report)
Colloquio clinico
Intervista
Ricerca-azione
Ricerca applicativa
L’interdizione kantiana
(Primi principi metafisici delle scienze della natura, 1786; Lezioni di psicologia, 1796)
Una psicologia razionale, scientifica, è impossibile
perché:
-studia i fenomeni del senso interno, che hanno solo
la dimensione del tempo e non quella dello spazio,
forma a priori per il senso esterno; quindi non si può
applicare loro la matematica come alla scienza dei
corpi.
-a differenza dell’intuizione, che si rappresenta
grandezze estensive, fatte di parti, sensazione e
percezione vertono su grandezze intensive, che hanno
solo un grado (l’azzurro non è un aggregato di parti
azzurre, la sua diminuzione consiste nell’ avvicinarsi
al non azzurro).
-inoltre, la psicologia empirica usa l’autoosservazione
e l’introspezione, fallibili.
Immanuel Kant (1724-1804)
L’ambiente tedesco
Eduard von Hartmann (1842-1906)
(1869) Philosophie des Unbewussten
W.Dilthey (1833-1911)
(1883) Einleitung in die Geisteswissenschaften; (1894) Ideen über
eine beschreibende und zergliedernde Psychologie
W. DILTHEY (1894)
Scienze della natura/ scienze dello spirito
(Naturwissenschaften)/ (Geistwissenschaften)
Spiegazione /Comprensione
(Erklären)/ (Verstehen)
W. WINDELBAND
G. ALLPORT (1897-1967)
(1894)
DISCIPLINE IDIOGRAFICHE
SCIENZE NOMOTETICHE
ricerca di leggi e tendenze generali
studio del singolo individuo nella
sua storia concreta
W. Wund e il suo gruppo di ricerca,
nel laboratorio dotato di strumenti: in
basso, sul tavolo, il cronoscopio di
Hipp
Il compromesso wundtiano:
usa l’introspezione all’interno
del metodo sperimentale
Le due psicologie di Wilhelm Wundt (1832-1920)
Nel 1874 Wundt fonda il laboratorio di Lipsia
la PSICOLOGIA SPERIMENTALE O FISIOLOGICA studia i contenuti
della mente individuale (sensazione e percezione) con il metodo
dell’introspezione (Selbstbeobachtung), un guardarsi dentro rigoroso
riferito con una precisa terminologia.
I “prodotti dello spirito” (come lingua, miti, costumi, e i processi
superiori come pensiero, memoria e volontà) non possono essere
studiati sperimentalmente ma con il metodo dell’osservazione
(Beobachtung) dalla PSICOLOGIA DEI POPOLI (Völkerpsychologie).
PSICOLOGIA FISIOLOGICA
METODO DELL’INTROSPEZIONE
PSICOLOGIA DEI POPOLI
METODO DELL’OSSERVAZIONE
H. Ebbinghaus (1850-1909)
Laureato in filosofia, allievo di Wundt, poi
precettore a Parigi, lesse i Principi di psicofisica
di Fechner comprati su una bancarella. Decise di
applicare la misurazione rigorosa e sistematica
nello studio della MEMORIA e sperimentò per
due anni (a distanza di tre l’uno dall’altro, nel
1879-80 e nel 1883-84) su se stesso il ricordo di
liste di sillabe senza senso. I suoi risultati sono
stati sempre replicati e confermati in esperimenti
su ampi gruppi. Per regolare il ritmo di lettura
delle sillabe usava un METRONOMO.
Georg Elias Müller (1850–1934) e
Friedrich Schumann (1862-1940)
trasformarono un chimografo montando
H. Ebbinghaus (1885)
sul suo rullo il materiale da memorizzare,
Über das Gedächtnis.
in modo che la rotazione regolare
Untersuchungen zur
mostrasse attraverso uno schermo un
experimentellen Psychologie
elemento alla volta: avevano inventato il
memory drum o TAMBURO DELLA
MEMORIA.
Über das Gedächtnis Metodologia
Materiale:
2300 terne di lettere dell’alfabeto, consonante-vocale-consonante, scelte
casualmente e in successione a costituire liste di diversa lunghezza:
BAZ FUB ZIR DAC VUM PID CAL SUG VAB TUV ZOB GEC CI
Metodo di apprendimento:
memorizzazione meccanica seriale di LISTE DI SILLABE SENZA
SENSO, lette a velocità uniforme con un ritmo rapido e ripetute fino ad
apprendimento perfetto
Test di memoria:
rievocazione seriale e per coppie associate
Misure:
RISPARMIO DI RIAPPRENDIMENTO, cioè differenza fra il tempo
impiegato ad apprendere una lista la prima volta e poi per riapprenderla
a distanza di tempo
Über das Gedächtnis Risultati
Il NUMERO DI RIPETIZIONI necessarie per apprendere il materiale cresce
con la sua DIFFICOLTÀ.
Apprendere 80 sillabe senza senso è 9 volte più difficile che apprendere 80 sillabe del
Don Juan di Byron (materiale significativo)
EFFETTO DELLA LUNGHEZZA del materiale da ricordare, che
aumenta la difficoltà e il tempo medio di apprendimento per ogni sillaba
Ampiezza o SPAN di memoria immediata:
dopo una sola lettura vengono ricordate 7 sillabe
EFFETTO DELLE RIPETIZIONI o del TEMPO dedicato
all’apprendimento:
il materiale superappreso, con un numero di ripetizioni superiore al necessario,
viene ricordato meglio più a lungo
Ipotesi del tempo totale: rapidità dell’apprendimento
Verifica del PRINCIPIO DI FREQUENZA DELLE ASSOCIAZIONI
secondo il quale un'associazione è tanto più forte quante più volte
l’ESPERIENZA DELLA CONTIGUITÀ è stata ripetuta
Recitando al ritmo di due sillabe e mezzo al secondo un elenco di 16 sillabe
(ogni giorno un elenco nuovo) per 8, 16, 24, 32, 53, 64 ripetizioni e
riapprendendolo il giorno dopo Ebbinghaus trovò che
LA QUANTITÀ DI MATERIALE APPRESO DIPENDE
DAL TEMPO DEDICATO ALL’APPRENDIMENTO
Pratica massiva / frazionata
L’ESERCIZIO DISTRIBUITO (poco e spesso) è
più efficace di quello CONCENTRATO
Curva dell’oblio
(percentuale di ricordo in
funzione dell’intervallo di
ritenzione, cioè del tempo
trascorso dopo l’apprendimento )
100
80
60
%
40
20
20 minuti
1 ora
8 ore
2 giorni
31 giorni
Cap. VII Ritenzione e oblio in funzione del tempo
•La curva della slide precedente è derivata da una tabella in cui Ebbinghaus
indicava, in funzione del tempo trascorso (variabile indipendente), il ricordo
inteso come risparmio nel riapprendimento (variabile dipendente).
•La metodologia è la seguente:
•163 doppi test in cui 8 serie di 13 sillabe ciascuna vengono portate al criterio
(due recitazioni senza errori) e poi, agli intervalli di ritenzione prescelti (20
minuti, 1 ora, 3 ore, 31 giorni), riportate allo stesso criterio. Il dato grezzo è la
differenza fra i tempi di studio (in secondi, grazie al ritmo costante e alle
correzioni, come trasformazione in scala di misura a intervalli della misura
originaria in termini di numero di ripetizioni) al primo e al secondo test (tempo
minore, differenza positiva).
•La misura ottenuta, di risparmio nel riapprendimento (D), viene inserita in una
complessa formula. Si calcola la relazione percentuale fra questo risparmio di
tempo e il tempo impiegato per il primo apprendimento (L) meno 85 sec. (tempo
calcolato per le due recitazioni test di 8 serie di 13 sillabe, a 0,41 sec per sillaba,
v. cap.III), secondo la formula: Q = 100 D / L – 85
•Questo quoziente è una misura indiretta del ricordo in positivo, della traccia di
memoria salvata dall’oblio.
L’ambiente inglese
C.Darwin (1809-1882)
Emma Wedgwood
Sir Francis Galton (1822-1911)
Il “genio vittoriano” fondatore
dell’eugenetica
Hereditary genius (1869) inizia con "Mi
oppongo nel modo più incondizionato alla
supposizione di una uguaglianza naturale".
Le differenze interindividuali non vanno
negate ma accettate e studiate, ad esempio
con il questionario sul tavolo della
colazione, che mostra la scarsa memoria
per immagini dei maschi adulti.
Inquiries into human faculty and its development (1883)
passeggiata in Pall Mall, per studiare l'associazione di idee
Nel 1884 allestisce un Laboratorio antropometrico all’Esposizione universale di
Londra, dove effettua misure psicofisiche e psicometriche (di capacità mentali
primarie, tempi di reazione ecc.). Galton applica alla psicologia i metodi statistici
di Quétélet e inventa il calcolo della correlazione tra due serie di misure.
La passeggiata in Pall Mall
Lungo i 400 metri di percorso in una strada di Londra, Galton notò circa 300
oggetti ai quali associare un’idea e fu sorpreso perché gli si presentarono alla
mente fatti di tutta la sua vita, anche particolari che credeva dimenticati e
immagini risalenti all’infanzia e all’adolescenza. Ripetendo la passeggiata, gran
parte delle associazioni erano le stesse, compresi i molti ricordi autobiografici
ESPERIMENTO
Dopo aver annotato 75 parole, ciascuna su una strisciolina di carta, e averle
dimenticate, le lesse una per volta, annotando sistematicamente il tempo di
latenza dell’associazione e le prime due risposte. Inventò così il test di
associazione verbale
Galton ripetè l’esperimento quattro volte, a distanza di un mese, calcolando la
velocità dell’associazione (tempo di latenza da 1,4 a 4 sec.). Il 57% delle idee
erano specifiche e provenienti da ricordi d’infanzia. Il 23% delle parole davano
luogo alla stessa associazione nelle 4 prove. I ricordi erano spesso “idee
cumulative” o “immagini generiche”, come nella tecnica del ritratto di
famiglia (composite portraiture).
The composite protraiture method
12 medici di Boston, Henry Pickering Bowditch, 1892.
Galton e l’eugenetica (eugenics)
R. L. Dugdale’s The Jukes (1877)
and Henry Herbert Goddard’s The
Kallikak Family (1912)
Intervistato da un giornalista
del Jewish Chronicle (July 20
1910) il vecchio Galton si
dichiarò sostenitore della
fitness della “razza” ebraica,
dovuta ai precetti del codice
mosaico e…alle persecuzioni!
Sei membri della stessa famiglia, ritratti in
successione sulla stessa lastra fotografica
Proprietà della curva normale (curva a campana di Gauss)
F
R
E
Q
U
E
N
Z
A
-3
-2
-1
0
+1
+2
+3
VALORE z (numero di deviazioni standard dalla media)
Indici di variabilità: range
deviazione quadratica media o varianza
deviazione standard = V varianza
F
R
E
Q
U
E
N
Z
A
Distribuzioni ad
alta, media e
bassa variabilità
VALORE
La correlazione lineare fra due serie di misure
diagramma di
dispersione
Il coefficiente prodotto-momento di Pearson
Karl Pearson (1857-1936), allievo di Galton
Il coefficiente di correlazione indica la tendenza che hanno due
variabili (X e Y) a variare insieme, ovvero, a covariare.
Quando non vale l’assunzione di correlazione lineare, le variabili
potrebbero corrispondere a modelli di relazione curvilinea,
calcolabili con altri coefficienti (v. Eta in Bruner e Postman, 1949)
IL TEST DELLE ASSOCIAZIONI VERBALI
Introdotto da F. Galton, lega tra loro PSICOLOGIA SPERIMENTALE,
PSICOPATOLOGIA e PSICOLOGIA GIUDIZIARIA o FORENSE
C.G. Jung inizia a pubblicare nel 1904 il suo studio sull’associazione di parole negli
psicotici cronici, che amplia la TECNICA DELLE ASSOCIAZIONI LIBERE usata
nell’analisi dei sogni della psicoanalisi freudiana. La considera una tecnica di
PSICOPATOLOGIA SPERIMENTALE, capace di individuare i nuclei dei
COMPLESSI anche in pazienti dal linguaggio deteriorato. Le parole alle quali il
paziente risponde con ritardo, dopo un intervallo temporale più lungo, sono legate ai
suoi conflitti interni.
La LATENZA prolungata della risposta verbale viene studiata nell’ambito della
DIAGNOSTICA DEL FATTO (di cui si occupano Wertheimer nel 1905 e Freud nel
1906) e della PSICOLOGIA DELLA TESTIMONIANZA (W. Stern, L. Biswanger 1904,
V. Benussi, 1914). La latenza dell’associazione risulta correlata alle risposte fisiologiche
concomitanti (riflesso psicogalvanico e respirazione) come indicatori di una reazione
emozionale, che dovrebbe verificarsi nel mentitore.
La latenza dell’associazione si avvia a diventare un indizio di emozione intensa e così
verrà utilizzata dalle tecniche di registrazione poligrafica della macchina della verità o
LIE DETECTOR. V. Esperimento di Bruner e Postman, 1947.
Distinzione filosofica tra
Conservazione delle conoscenze passate come ricordo
potenziale/Possibilità di richiamarle come ricordo attuale
Distinzione psicologica fra
DISPONIBILITÀ e ACCESSIBILITÀ
In Matière et mémoire H. Bergson (1896) distingue
“memoria pura” (spirituale, conservazione integrale
virtuale del passato) e ricordo attuale (analogo alla
percezione riattualizzata, scelta operata da meccanismi
fisiologici per le esigenze dell’azione adattata, che
attualizzano l’idealità del “puro ricordo impotente”)
Memoria inconscia totale in Freud
L’ambiente francese
LE DUE MEMORIE DI
HENR I BERGSON
(1859-1941)
1896 Matière et mémoire
• Mémoire habitude
• Memoria motoria,
abitudine
• Memoria che ripete
• Ricordo imparato
• Riconoscimento
meccanico, familiarità
• Mémoire souvenir
• Memoria cosciente,
rappresentazione,
fino al ricordo puro
• Memoria che
immagina
• Ricordo spontaneo
• Riconoscimento per
immagini
La memoria, per D. Hume
percezione attenuata,
secondo lo spiritualista e
dualista Bergson è
rappresentabile come un
CONO ROVESCIATO: la
punta è l’istante percepito,
la sua intersezione con il
piano è la realtà presente e
la base è la memoria del
passato, l’accumulo
durevole dei ricordi.
Il tempo della coscienza è un arrotolarsi continuo, come quello di un filo su un gomitolo,
perché il nostro passato ci segue e si ingrossa senza sosta, del presente che raccoglie nel suo
cammino. H. Bergson
L'io vive il presente con la memoria del passato e l'anticipazione del futuro. Fuori dalla
coscienza il passato non è più e il futuro ancora non è. Passato e futuro possono vivere
soltanto in una coscienza che li salda nel presente. H. Bergson
Rapporti tra Bergson e W. James
Théodule Ribot (1839-1916)
Nel 1874 insieme a Alfred Espinas
tradusse i Principles of psychology di H.
Spencer. Scrisse volumi sulla psicologia
inglese (1870) e su quella tedesca (1879).
Nel 1876 fondò la Revue philosophique de
la France et de l’étranger, sulla quale
pubblicò per quarant’anni il dibattito sulla
memoria e le sue funzioni. Cattedra di
Psicologia sperimentale alla Sorbonne e
poi al Collège de France.
Grande divulgatore e autore di best-seller
dell’epoca, Ribot collega la psicologia
francese, letteraria, con quella fisiologica
tedesca e con gli studi medici, sostenendo
che la psicopatologia costituisce una sorta
di esperimento naturale.
Ribot e Jackson
Ribot riprese dal neurologo inglese J. H. Jackson (18351911) la teoria gerarchica dell’evoluzione e dissoluzione
del sistema nervoso, applicando alla memoria il principio
per cui le tendenze inferiori sono controllate dalle
superiori; la malattia costituisce un “reversal of
evolution”, che dissolve le funzioni psicologiche seguendo
l’ ordine inverso della loro costituzione.
LEGGE DI RIBOT
"il nuovo perisce prima del vecchio, il complesso prima del semplice” (Les
maladies de la mémoire, 1881) e ciò prova le radici biologiche della psiche. La
perdita progressiva della memoria, che è principalmente un fatto biologico,
investe i ricordi dei fatti recenti prima che di quelli passati; le funzioni affettive
resistono di più di quelle intellettuali, ma meno delle funzioni motrici che sono
abitudini quasi organiche; e nei disturbi del linguaggio i nomi propri
scompaiono prima dei comuni, le frasi che esprimono giudizi prima delle
espressioni esclamative e dei gesti.
Ribot e Herbert Spencer (1820-1903)
La memoria è in primo luogo un fatto biologico di
conservazione e riproduzione di atti senso-motori e
solo secondariamente un atto di reconnaissance
psicologica. Identità personale e memoria poggiano
ambedue sull’identità corporea: la mente è una ricca
tappezzeria, dietro ai cui ricami non si vede più la
trama organica.
Ribot riprese dal filosofo H. Spencer l’idea della memoria come
localizzazione, visione nel tempo, analoga alla visione nello spazio
Concezione della MEMORIA MOTRICE: l’orientamento nel flusso dei
ricordi autobiografici è dato dal fatto che alcuni di essi si impongono
come “punti di riferimento” (points de repère), come “cartelli
indicatori” (tableaux) lungo il percorso della vita, alcuni dei quali
condivisi, “comuni a una famiglia, a una società, a una nazione”.
Ribot riprende da Spencer e da Taine la teoria della coscienza come successione
lineare di stati, cui si riallaccia l'idea della MEMORIA COME VISIONE NEL
TEMPO: servono a collocare i ricordi nel tempo i "punti di riferimento (points
de repère)... stati di coscienza che grazie alla loro intensità, sono capaci di
sopravvivere all'oblio o, per la loro complessità, sono capaci di sostenere molte
relazioni…. Questi punti di riferimento formano per ciascuno di noi serie
differenti che corrispondono agli eventi che costituiscono la nostra vita: le
occupazioni quotidiane, gli incidenti domestici, il lavoro professionale, le
indagini scientifiche ecc., serie più numerose quanto più è varia la vita di un
individuo. Questi punti di riferimento sono come le pietre miliari o le stazioni
di posta collocate lungo la strada che, partendo da un luogo centrale, divergono
in differenti direzioni”. L’autore non ricorda il viaggio da Parigi a Brest, fatto
un centinaio di volte, ma scrive: "Ricordo in questo momento molto
vividamente una visita ad un castello in Boemia. Durò due ore. Oggi ci torno
con l'immaginazione. Entro dalla grande porta, attraverso in quest'ordine cortili,
corridoi, sale e cappelle; rivedo gli affreschi e le decorazioni; trovo la strada
facilmente attraverso il labirinto del vecchio castello al momento della
partenza. Ma è impossibile per me concepire questa visita immaginaria come
durata due ore. Sembra molto più breve" "Un ricordo ricco non è una
collezione di impronte, ma un insieme di associazioni dinamiche, molto stabili
e pronte a risvegliarsi”.
IL MODELLO CLINICO
J.-M. Charcot (1825-1893), neurologo e
psichiatra, nel laboratorio della clinica della
Salpetrière, studiava pazienti isteriche.
Inducendo uno stato sonnambolico di trance
(ipnosi), le pazienti obbedivano ai comandi del
medico o mettevano in scena la crisi di grande
isteria, sul modello della crisi epilettica.
S. Freud trascorse a Parigi da Charcot alcuni mesi nel 1885-86 ma preferì,
alla sua spiegazione fisiologica dell’ipnosi, quella psicodinamica di H.
Bernheim (1840-1919), della scuola di Nancy, dove si recò nel 1887, che
poneva l’accento sulla suggestione.
La relazionalità del dato in psicologia della memoria
Alfred Binet (1857-1911) studiò la
suggestionabilità dei bambini, che si mostrano
particolarmente influenzabili e compiacenti
quando un adulto li interroga e tendono a
rispondere accogliendo i suggerimenti impliciti
nelle domande.
Ciò che il soggetto riferisce della propria
esperienza (self-report verbale) dipende da quello
che gli si chiede, come dimostra la psicologia
della testimonianza, e dalla relazione con l’altro
(la sua autorevolezza, il suo potere) nella
comunicazione interpersonale.
Un allievo di Binet, Victor Henri, pubblicò insieme alla moglie l’articolo sui
ricordi infantili raccolti per posta con un questionario pubblicato su riviste di
psicologia, ripreso da Freud (1896), in Ricordi di copertura
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