PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA IV settimana •Gli scenari contemporanei globalizzati •Le organizzazioni di successo PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA PSICOLOGIA APPLICATA ALLE ORGANIZZAZIONI (Soro, Maran, in Argentero, cap.1) L’ORGANIZZAZIONE è OGGETTO DI STUDIO DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA IN QUANTO TENSIONE TRA «ORGANIZZAZIONE» E «INDIVIDUO» DIMENSIONE CONCRETA DEL COMPORTAMENTO PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2)\ Livelli di rappresentazione e analisi di un’organizzazione 1. 2. 3. Stato di fatto, descrizione della disposizione di elementi (artefatti) e attori in uno schema Attività coordinate e realizzate (corso di azioni e decisioni) da più persone con l’ausilio di strumenti per perseguire scopi Processo: esito di sub-processi parziali o ricorrenze comportamentali intenzionali Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2)\ I processi organizzativi che generano la struttura organizzativa relativamente stabile si basano su 1. Presenza di regolarità negli eventi 2. Gli attori manifestino intenzionalità (decisioni, scelte, strategie, soluzione di problemi ecc.) Intenzionalità = interpretazioni che producono il corso di azioni e decisioni Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) Capacità cognitive che permettono il realizzarsi di PROCESSI L’organizzazione si muove tra stabilità e cambiamento Gli attori (individui, gruppi) agiscono secondo una razionalità procedurale (razionalità limitata, Simon, 1972): il loro agire è sempre razionale (pianificato a priori) e razionalizzato (giustificato a posteriori) segue “ragioni coerenti” con le azioni che si intraprendono PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011-12 - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) Capacità cognitive che permettono il realizzarsi di PROCESSI come i soggetti e i gruppi agiscono (si mettono in scena) in modo ricorrente e stabile (strutturale e strutturante) interpretando le strategie le attività coordinate, il corso delle decisioni e delle azioni PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011-12 - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) I PROCESSI SI CREANO PERCHÈ i soggetti e i gruppi agiscono individuando similarità (pattern o modelli comportamentali percepiti come simili) e ripetendole (routine) per facilitare l’assolvimento del compito (individuale, di gruppo e organizzativo: aumenta l’interdipendenza, diminuisce la necessità di coordinamento ) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011-12 - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) I processi si realizzano ed assumono una forma perché la razionalità è limitata in modo interindividuale (base cognitiva della possibilità di una struttura organizzativa) La razionalità limitata è cognizione sociale ha dinamiche e contenuti simili a livello individuo/gruppo/organizzazione (è psico-sociale) di Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA 27 ottobre 2014 Ripresi i concetti di: sistema, sistema complesso (emergenze e autopoiesi) e autostima nell’identità sociale •Introduzione al concetto di “processo” • la razionalità procedurale PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) il comportamento individuale origina da desideri, credenze e intenzioni (individuali, sociali e collettivi) l’attore sociale si inserisce nel fluire degli eventi organizzativi con specifiche modalità/capacità cognitivoaffettive: classificando e individuando similarità segmentando il flusso delle azioni in intervalli (presente psichico, Vicario, 2005) rappresentandosi e producendo-riproducendo routine PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) CONTESTO DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO gli attori influenzano i loro contesti e ne sono influenzati le somiglianze individuate e messe in relazione d’ordine (schemi/copioni importanti per la prassi: Batenson, 1972; Weick, 1977) IMPLICANO il riconoscimento, l’individuazione, l’estrazione di caratteristiche e l’ordinamento nel tempo di pattern comportamentali LA SEGMENTAZIONE TEMPORALE DELL’ESPERIENZA (presente psichico/presenza organizzativa) O CONTESTO DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) I processi si realizzano ed assumono una forma LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA le permanenze date dal reiterarsi di modelli comportamentali associati a tempi e intervalli precisi relativamente stabile Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) le permanenze sono prodotte anche dalle dimensioni hard dell’organizzazione (statuti, gerarchia, routine, segmentazione del compito) modelli organizzativi formali: funzionali (amministrazione, produzione, ecc.) divisionale (pasta, dolci, ecc.; ciascuna divisione ha le sue funzioni) a matrice: divisionale con aggregazione di funzioni in un unico ufficio (es. marketing) a rete: diverse aziende, relativamente autonome, funzionano in rete per realizzare una parte di un prodotto/servizio complesso PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) L’organigramma funzionale (formale: dimensione hard dell’organizzazione) segmentazione del compito per la mission in compiti parziali: catene mezzi-fini (strategie programmate) i ruoli funzionali assegnati generano routine (processi) come risposte ai problemi (soluzioni date ai compiti problematici, incidenti, fallimenti, ecc.) la distribuzione dei diversi compiti avviene secondo competenze specifiche e genera/riproduce differenze di status PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) L’organigramma funzionale gli obiettivi generali e sovraordinati (finalità) divengono espliciti, comprensivi e operativi si riproducono le gerarchie sociali esistenti e si rende più facile il controllo PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA modelli di comportamento, relativamente stabili, derivanti dai limiti della razionalità per la quale alcuni aspetti del lavoro sono rappresentati come DATI (oggettivi e indiscutibili) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) LA STRUTTURA È OPACA la conoscenza/consapevolezza degli attori degli assunti dell’organizzazione varia nel tempo e tra di essi 1. ciò rende instabile e contingente la relazione tra corso di azioni e processi 2. ciò che accade può non derivare dagli assunti e dalle decisioni prese a livello ufficiale PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011-12 - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) Il CONTESTO ORGANIZZATIVO rappresentazione di modelli comportamentali che ripropongono nell’azione la fisionomia di situazioni precedenti (definite simili) una serie di categorie situazionali (sociali) che: i. ii. comprendono elementi fisici ed artefatti esplicitamente/implicitamente “affermano” il ruolo, la natura del rapporto e la disponibilità reciproca iii. sono condivise attraverso l’interazione/comunicazione anche assegnando etichette ai diversi aspetti della vita organizzativa (i “segna-contesto” che classificano le situazioni) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) CONTESTO ORGANIZZATIVO permette la variazione comportamentale e l’apprendimento o adattamento: il soggetto agisce in modo adattivo/intelligente in situazioni successive che classifica come simili PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al., cap.2) Sintesi l’organizzazione e gli attori si muovono tra permanenze/routine, discontinuità/cambiamento e forme organizzative autopoietiche CORSO D’AZIONI FORMA/PROCESSO STRUTTURA CONTESTI PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA 28 ottobre 2014 •“processo” • struttura organizzativa •struttura formale, organigramma funzionale: dimensioni hard dell’organizzazione •contesto organizzativo •climi organizzativi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE I GRUPPI: UNITÀ DI BASE DELL’ORGANIZZAZIONE Kurt Lewin, 1951 Il gruppo è una totalità dinamica di elementi interdipendenti: una soggettività non è la somma dei suoi elementi: i membri sono in interrelazione di interdipendenza (è costituito da individui che si conoscono e interagiscono tra loro) le proprietà strutturali e strutturanti dell’interdipendenza derivano da : 1. destino (es.: vittime di atti criminali, sterminio, dirottamento aerei ecc.): un insieme di persone diventa gruppo 2. compito: un obiettivo/compito mette in relazione un insieme di persone PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI IL GRUPPO (Sherif, 1967) • si fonda sull’interazione di soggetti con problemi, interessi e motivazioni comuni • le relazioni sono legate ai ruoli e allo status dei membri e generano norme e valori condivisi • i ruoli si formano perché non tutti i membri sperimentano lo stesso grado di adeguatezza rispetto alle attività: l’iniziativa è un indice sociale di potere • è inserito in un contesto: le dinamiche interne hanno significato in relazione ai gruppi esterni PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI Teoria dell’Identità Sociale (SIT, Tajfel, Turner, 1981) Il gruppo esiste perché gli individui si sentono parte di esso: il senso di appartenenza o identificazione ha 3 dimensioni 1. 2. 3. Cognitiva o sociocognitiva: l’individuo è consapevole della sua appartenenza (autocategorizzazione) sulla base di criteri sociali condivisi Valutativa: il gruppo e l’appartenenza sono valutate positivamente o negativamente Emozionale: la valutazione dell’appartenenza produce sentimenti ed emozioni (piacere - dispiacere; orgoglio - vergogna; odio – amore, ecc.) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011-12 - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI Teoria dell’Identità Sociale (SIT, Tajfel, Turner, 1981) E’ sufficiente dare agli individui una categorizzazione minima perché questi agiscano in modo favorevole al proprio gruppo e discriminatorio nei confronti degli appartenenti agli outgroup PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI L’Identità Sociale (Tajfel, 1981) “quella parte dell’immagine di sé di un individuo che deriva dalla sua consapevolezza di appartenere ad un gruppo sociale (o più gruppi), unita al valore e al significato emotivo attribuito a tale appartenenza ” In certi momenti l’immagine che abbiamo di noi stessi si basa quasi esclusivamente sulla nostra appartenenza ad un gruppo particolarmente PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011-12 - M. MURA significativo in quel momento PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI Teoria dell’Identità sociale (Tajfel, Turner, 1986) Aspetti cognitivi e motivazionali (categorizzazione del mondo sociale in gruppi) IDENTITÀ O SÈ AUTOSTIMA I. Individuale ------------------------------------------I. Sociale Gruppi ai quali si appartiene PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI Si appartiene a diversi gruppi (con diverso valore per l’individuo) perché il gruppo risponde ad esigenze profonde pratiche: bisogno adattivo della specie di identità/ autostima: valori, norme, identificazioni cognitive: conoscenza e valutazione emotive: sostegno sociale (sino personalizzazione” o de-individuazione) alla PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA “de- PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI La Psicosocioanalisi La relazione individuo-organizzazione • il disagio individuale nelle organizzazioni riguarda la possibilità di integrare il progetto individuale con quello di organizzazioni/gruppi /identità instabili con cui non è possibile stabilire legami duraturi FLESSIBILITÀ DEL LAVORO, “RELAZIONI LIQUIDE” (Bauman, 2003) • nelle organizzazioni contemporanee il rapporto individuoorganizzazione tende a fondarsi, più che sull’appartenenza, sulla ricerca di coerenza tra progetto individuale (individualistico e narcisistico) e vision organizzativa PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI La Psicosocioanalisi si è sviluppata in Inghilterra negli anni ’50 al Tavistock Institute (Brown , Jaques, 1954) i gruppi e le organizzazioni di lavoro sono usate dagli individui non solo funzionalmente rispetto al raggiungimento del compito di lavoro, ma anche difensivamente rispetto alle ANSIE DI BASE PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI Aspetto universale dello psichismo umano (Bion, 1961): tendenza del singolo a combinarsi istantaneamente e involontariamente con un altro (o più altri) per condividere un assunto di base (dipendenza, attacco-fuga, accoppiamento) ed agire in base ad esso al fine di controllare l’ansia (ansie di base) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011-12 - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI ANSIE DI BASE sintomo: l'uso del linguaggio più per veicolare sensazioni ed emozioni che per comunicare significati precisi causa: nel gruppo i membri esperiscono a. una perdita rispetto a ciò che percepiscono essere la loro individualità (condizione fenomenologica e psicologica di depersonalizzazione) e b. la relazione con lo sconosciuto (il gruppo) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011-12 - M. MURA ANSIE E ANGOSCE PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI Ansia e Angoscia • sentimento spiacevole di apprensione per un qualcosa d’indefinito e indefinibile, derivante dalla percezione di una minaccia all’integrità del Sé (ansia normale) • se si percepisce che sia in atto un processo che porta alla dissoluzione del Sé si entra nell’angoscia o ansia neurotica PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI Ansia /angoscia vs Paura Paura percezione di una minaccia esterna e oggettiva, mentre l’ansia /angoscia è un pericolo interno, irrazionale che il soggetto non è in grado di spiegare PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI L’« assunto di base » o gruppo di base è: un aspetto dello psichismo dell'individuo che deriva dalla sua appartenenza ad un gruppo (utile allo sviluppo individuale) la fenomenologia che accompagna costantemente l'aggregarsi di diversi singoli in un collettivo, visto come totalità conferisce senso a molti dei comportamenti o fenomeni irrazionali, inconsapevoli/inconsci, creativi o distruttivi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI L’« assunto di base » o gruppo di base le ansie primitive di scissione emergono nella relazione con un soggetto psichico collettivo (gruppo) come formazioni secondarie a una scena primaria estremamente primitiva (legame neonato/madre) e sono associate ad ansie psicotiche e a meccanismi di difesa come lo splitting e l’identificazione proiettiva PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011-12 - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI, GLI « ASSUNTI DI BASE » LO SPLITTING • oscillazione esperienziale/comunicativa in cui tutto è buono o tutto è cattivo • pensiero rigido incapace di integrare le parti buone e cattive del Sé , degli altri e della realtà organizzativa PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011-12 - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI, GLI « ASSUNTI DI BASE » Identificazione proiettiva proiezione di parti del Sé, negative e rifiutate, sull'altro: nel bambino queste parti sono percepite entrare «fisicamente» nell'altro (madre/altro significativo) fino a percepire di possederlo realizzando la prima relazione oggettuale aggressiva in cui la mamma diventa cattiva, ma non è più «altra» ci crea un legame più stretto, confuso, persecutorio, disperante, pur di allontanare il terrore della separazione si colpevolizza l’atro, Pci si sente in colpa: senso di colpa SICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011-12 - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI, GLI « ASSUNTI DI BASE » Identificazione proiettiva ha la funzione di separare parti di sé indesiderate per farle provare all'altro come vendetta: controllandolo dall’interno ed evitando la sensazione di essere separato da lui impossessandosi dell'altro per distruggerlo e non perderlo realizzando un tipico rapporto sadomasochistico che esclude dalla consapevolezza emozioni dolorose tipiche (paura della separazione, bisogno di indipendenza, ammirazione con conseguente invidia) porta ad un sistema relazionale solido, ma unito da un gioco perverso PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011-12 - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE I GRUPPI DI LAVORO: MALESSERE E CONFLITTUALITÀ Modalità unificante di trattare il senso di colpa Gruppo in assunto di base LA DENEGAZIONE negare la realtà, affermando che essa è ciò che dovrebbe essere (la verità è obiettiva, il bene collettivo deve essere al di sopra di quello individuale, il pensiero di X è superiore a quello degli altri ecc.) Mitologia dell’organizzazione (Es.: l’organizzazione scientifica) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE I GRUPPI DI LAVORO: MALESSERE E CONFLITTUALITÀ La dinamica psichica individuale (Freud): principio di piacere – principio di realtà AMORE - LAVORO La dinamica organizzativa si muove tra mitologia (ordine/razionale) e realtà (in divenire) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA