Gli anni Duemila: alle origini della crisi Fedele De Novellis www.ref-online.it Obiettivo • Ogni fase storica ha delle peculiarità che comportano modifiche nella conduzione della politica economica. Le particolarità della fase storica attraversata negli ultimi anni sono: • Globalizzazione degli scambi • Globalizzazione finanziaria • Cercheremo di mettere in luce come la globalizzazione abbia modificato le condizioni di contesto in cui operano le politiche economiche, il ruolo di questi cambiamenti rispetto alla crisi del 2008-2009 e i problemi che si affacciano per i prossimi anni. 2 Fedele De Novellis Venti anni di economia globale Produzione industriale nei G6 crisi finanziaria internazionale ripresa globale e boom economico cinese 5.0 0.0 -5.0 Prima guerra del Golfo recessione Usa e recessione tedesca postunificazione -10.0 crisi del Messico Crisi asiatica '9798 - Russia (ago '98) - Brasile (feb '99) -15.0 crollo di Wall Street e minimo post-11 settembre -20.0 90 92 94 96 98 00 02 04 06 08 (1) media degli indici di produzione dei G6, mm 3 termini; var % tendenziali; scala ds. 3 Fedele De Novellis Il boom americano degli anni novanta 1. Il boom americano degli anni novanta a. L’accelerazione della crescita e il boom delle borse b. Il paradigma della new economy e l’aumento della crescita attesa c. La politica della Fed a fine anni novanta d. Una tesi alternativa: “l’esuberanza irrazionale” e. Il dividend discount model f. Effetti ricchezza e Q di Tobin 4 Fedele De Novellis All’inizio....il ciclo della seconda metà degli anni novanta • 5.00 FROM 15/2/94 TO 15/5/00 QUARTERLY PIL Usa 4.50 4.00 • 3.50 3.00 2.50 2.00 • PIL Unione Europea 1.50 1.00 1994 1995 1996 PCH#(USGDP...D,4Q) PCH#(ECESGD95D,4Q) 1997 1998 1999 2000 La seconda parte degli anni novanta aveva rappresentato per gli Stati Uniti un periodo di crescita eccezionale. La dinamica del Pil si era mantenuta sopra il 4 per cento. In particolare, la sostenuta crescita economica aveva sorpreso nel ’98-99 (crisi asiatica). Anche l’area dell’euro aveva accelerato alla fine del decennio dopo la fase (’96-97) della “convergenza” verso Maastricht che aveva imposto politiche restrittive. Sourc e: DATASTREAM 5 Fedele De Novellis Il boom delle borse di fine anni ’90 S&P 500 COM POSITE - PRICE INDEX FROM 10/1/95 TO 8/12/00 WEEKLY 1600 • 1400 1200 • 1000 800 600 La “sorpresa” in termini di crescita più elevata del previsto aveva anche contribuito a sostenere le aspettative sulle prospettive economiche. Avevano preso piede le tesi della “new economy”. I mercati azionari, scontando una crescita dei profitti molto elevata, avevano realizzato una forte crescita. L’indice S&P500 della borsa americana aveva più che triplicato il suo livello in cinque anni. 400 1995 1996 1997 1998 1999 2000 HIGH 1509.840 29/ 8/00 LOW 461.680 10/Sourc 1/95e: LAST 1376.540 DATASTREAM 6 Fedele De Novellis Dietro le attese dei mercati: il paradigma della new economy • • • Le tesi della new economy si basavano sull’idea che fosse in corso un “salto tecnologico” (legato all’Information & Communication technology. L’innovazione legata a queste tecnologie sarebbe stata di carattere differente rispetto ad altri salti tecnologici in quanto alla base dell’aumento della dimensione internazionale della concorrenza (es.: “internet va oltre i confini nazionali e supera le barriere agli scambi”) Eravamo quindi all’interno di un paradigma compatibile non solo con una fase prolungata di alta crescita, ma anche con minore inflazione (innovazione tecnologica + maggiore concorrenza = maggiore crescita e minore inflazione). Questa tesi trova riscontri empirici soprattutto nell’esperienza degli Stati Uniti che mostrano una accelerazione della dinamica della produttività. 7 Fedele De Novellis L’accelerazione della produttività negli Stati Uniti Stati Uniti - produttività 5.0 4.0 media 1996- 2007 3.0 2.0 media 1981 - 1995 1.0 0.0 -1.0 -2.0 81 86 91 96 01 06 output per ora lavorata; imprese non finanziarie, var % tendenziali 8 Fedele De Novellis Tassi d’interesse bassi 8.00 FROM 10/1/95 TO 8/12/00 WEEKLY 7.50 7.00 6.50 6.00 5.50 5.00 4.50 4.00 3.50 1995 1996 1997 1998 1999 US TREAS.BENCHMARK BOND 10 YR (DS) - RED. YIELD GERMANY BENCHMARK BOND 10 YR (DS) - RED. YIELD 2000 • Le tesi della new economy faceva quindi da supporto all’ipotesi di un ciclo economico che, anche nelle fasi espansive, poteva non essere accompagnato necessariamente da una crescita dell’inflazione e, per conseguenza, da un aumento dei tassi d’interesse. In effetti, alla fine degli anni novanta i tassi d’interesse a lunga erano su livelli bassi in una prospettiva storica. Sourc e: DATASTREAM 9 Fedele De Novellis La Fed e le attese dei mercati nella seconda metà degli anni novanta 8.00 FROM 10/1/95 TO 8/12/00 WEEKLY 7.50 7.00 6.50 6.00 5.50 5.00 4.50 4.00 1995 1996 1997 1998 1999 US TREAS.BENCHMARK BOND 10 YR (DS) - RED. YIELD US FEDERAL FUNDS TARGET RATE - MIDDLE RATE 2000 Sourc e: DATASTREAM 10 • E’ interessante notare come i tassi americani – sia quelli a lunga, che quelli di policy – fossero scesi nel ’97-’98 scontando gli effetti della crisi asiatica”, ma anche in conseguenza della crisi dell’Ltcm (il long term capital management, un fondo che aveva subito perdite ingenti nell’arco di pochi mesi). • Implicitamente questo consente di cogliere come il mancato rallentamento dell’economia Usa nel ’97-’99 abbia costituito una “sorpresa per il mercati”. • Dal ’99 ci si accorge che l’economia è più forte delle attese e i tassi a lunga “anticipano” le mosse della Fed. Fedele De Novellis Una tesi alternativa: esuberanza irrazionale • Alla tesi della “new economy” si sovrappone negli anni novanta quella della irrational exuberance • L’idea è che sui mercati sia prevalso un eccessivo ottimismo sulla combinazione crescita futura/tassi d’interesse futuri. • Un eccessivo ottimismo sulla dinamica dei profitti attese avrebbe portato a sopravvalutare le quotazioni di borsa rispetto al livello dei profitti correnti. P: prezzo delle azioni E: earnings, utili per azione a: pay out (costante) i: tasso d’interesse a lungo termine g: tasso di crescita dell’economia a prezzi correnti) c: premio al rischio sul mercato azionario P a E ig c 11 Fedele De Novellis La crescita dei P/E a Wall Street negli anni ‘90 • A fine ’99 il P/E sulla borsa di New York si era portato a 35, un valore significativamente più elevato rispetto alle medie storiche. • Parte del trend di crescita del P/E può essere considerato un fatto strutturale dovuto alla riduzione del premio al rischio connesso alla finanziarizzazione dell’economia (fondi pensione) • Parte dell’aumento può essere stato spiegato da una fase di euforia dei mercati. Borsa Usa. rapporto prez z o utili 50 FROM 10/1/65 TO 15/12/06 MONTHLY S&P 500 COM POSITE - PER 45 40 35 30 25 20 15 10 5 65 67 69 71 73 75 77 79 81 83 85 87 89 91 93 95 97 99 01 03 05 Sourc e: DATASTREAM 12 Fedele De Novellis Effetti ricchezza e ciclo dei consumi • Secondo i fautori della tesi dell’esuberanza irrazionale, la forte crescita dell’economia Usa nella seconda metà degli anni novanta non sarebbe dovuta all’innovazione come secondo le tesi della new economy. Si sarebbe trattato, piuttosto, di un effetto dell’aumento della domanda interna generato dallo stesso boom di borsa. • Borsa in crescita = maggiori consumi (Effetto ricchezza) • Borsa in crescita = maggiori investimenti (Q di Tobin) = maggiore produttività Usa - Ricchezza finanziaria delle famiglie 5.5 5.0 4.5 4.0 3.5 3.0 2.5 2.0 80 85 90 95 00 05 In % del reddito disponibile 13 Fedele De Novellis Q di Tobin e ciclo degli investimenti Stati Uniti - Investimenti non residenziali • La Q di Tobin confronta il valore di un’azienda sulla base della quotazione di borsa con il valore (di sostituzione) delle attività dell’azienda • Q = valore di mercato/ valore degli asset 14.0 13.0 12.0 11.0 10.0 9.0 60 65 70 75 80 85 90 95 00 05 a prezzi correnti; in % del Pil 14 Fedele De Novellis Gli anni Duemila 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. La caduta della borsa americana nei primi anni Duemila La svolta espansiva della politica monetaria americana L’uscita dalla recessione e l’ascesa della globalizzazione Il ruolo dei paesi asiatici e le politiche valutarie di Cina e Giappone Il boom dei prezzi delle materie prime L’abbassamento dell’inflazione e la persistenza dei tassi d’interesse su valori molto bassi La ripresa e il boom immobiliare La crisi del 2007-2008 15 Fedele De Novellis 1. La caduta della borsa americana nei primi anni Duemila S&P 500 COM POSITE - PRICE INDEX FROM 1/1/97 TO 20/3/03 WEEKLY 1600 • Dal 2000 la borsa Usa comincia a vacillare e questo va a ripercuotersi sulla dinamica dell’attività economica. • Gli sviluppi vengono poi accelerati dall’ondata di panico post-11 settembre e dalle connesse tensioni geopolitiche 1500 1400 1300 1200 1100 1000 900 800 700 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 HIGH 1508.52 29/ 3/00 LOW 740.74 1/ 1/97 LAST 874.02 Sourc e: DATASTREAM 16 Fedele De Novellis 2. La svolta espansiva della politica monetaria americana 7 FROM 8/1/99 TO 15/12/03 WEEKLY • 6 • 5 4 3 2 La caduta delle borse conduce l’economia Usa verso una fase di recessione. Il timore è che l’economia entri in una crisi grave. La Federal Reserve, sollecitata in questo dai timori post-11 settembre, adotta una politica monetaria espansiva, senza precedenti storici, non solo per intensità, ma anche per durata. 1 0 1999 2000 2001 2002 US FEDERAL FUNDS TARGET RATE - MIDDLE RATE EURO SHORT TERM REPO (ECB) - MIDDLE RATE 2003 Sourc e: DATASTREAM 17 Fedele De Novellis 2. La svolta espansiva della politica monetaria americana Stati Uniti - Tassi d'interesse a breve reali 6 5 4 3 2 1 0 -1 -2 88 90 92 94 96 98 00 02 04 06 • Considerando i tassi d’interesse reali quale indicatore dell’intonazione della politica monetaria, si osserva subito come il loro livello sia risultato eccezionalmente basso. • Si consideri che durante la recessione anche la politica fiscale Usa è stata di segno molto espansivo deflazionati con l'inflazione al consumo 18 Fedele De Novellis 2. La svolta espansiva della politica monetaria americana • Tassi d'interesse a breve reali Germania Area euro 7 6 • 5 4 3 2 1 Anche la politica monetaria della Bce è risultata molto espansiva. Anche se lo è stata meno di quella americana. Una critica mossa alla Bce in questi anni da alcuni fu di non avere assecondato le difficoltà di crescita dell’economia europea con una politica altrettanto accomodante. 0 -1 -2 88 90 92 94 96 98 00 02 04 06 deflazionati con l'inflazione al consumo 19 Fedele De Novellis 3. L’uscita dalla recessione e l’ascesa della globalizzazione • La forte espansione monetaria d’inizio decennio si giustifica con i timori di ingresso dell’economia in una fase di recessione. • Ex-post, però, la crisi è risultata piuttosto blanda, soprattutto negli Stati Uniti, anche per effetto del forte impulso monetario determinato dalla politica della Fed. • A livello di economia globale, il periodo 2004-2007 costituisce una delle fasi di sviluppo più intenso della storia. Il Pil mondiale 6 5 4 3 2 1 0 80 85 90 95 00 05 Var. % medie annue 20 Fedele De Novellis 3. L’uscita dalla recessione e l’ascesa della globalizzazione • Uno degli aspetti cruciali della prima parte del decennio è rappresentata dalla forza del ciclo delle economie asiatiche. • Si ricordi che nel ’97-’98 tutto il sud est asiatico era stato investito da una grave crisi. • La chiave di volta sta nell’abbattimento delle barriere commerciali e nell’ingresso della Cina nel Wto. • Con l’ascesa del gigante cinese il termine GLOBALIZZAZIONE acquisisce un diverso significato. Il Pil mondiale Emergenti Economie avanzate 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 80 85 90 95 00 05 Var. % medie annue 21 Fedele De Novellis 3. L’uscita dalla recessione e l’ascesa della globalizzazione Le quote di mercato Giappone Germania Stati Uniti Cina • 14.0 • 12.0 • • 10.0 • • 8.0 • 6.0 • 4.0 Il ruolo della Cina nell’economia globale Crescita del Pil intorno al 10 per cento. Forte crescita della produttività Spostamento della popolazione dalle campagne verso la città (industrializzazione) Alto tasso di risparmio (politiche di abbassamento della natalità). Forte avanzo delle partite correnti cinesi La Cina gioca un ruolo centrale quale assemblatore dei manufatti prodotti in tutto il sud est asiatico Il Giappone rafforza la competitività cinese svolgendo un ruolo di fornitore di tecnologia. 2.0 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 Esportazioni in dollari in % del commercio mondiale, m.m di 12 termini 22 Fedele De Novellis 3. L’uscita dalla recessione e l’ascesa della globalizzazione • Dal 2004 parte anche un periodo di forte espansione dei profitti. • Aumenta l’efficienza del ciclo produttivo su scala globale, anche in funzione della frammentazione dei processi produttivi; disintegrazione delle catene del valore; integrazione delle imprese all’interno delle “catene globali del valore”. Borsa Usa - Utili per azione 100 80 60 40 20 0 1988 1991 1994 1997 2000 2003 2006 Operating earnings relativi all'indice S&P500, dati in $; m.m. di 4 trimestri. 23 Fedele De Novellis 3. L’uscita dalla recessione e l’ascesa della globalizzazione Paesi Ocse - La quota del salario nella distribuzione del reddito 55 • 54 53 52 51 • 50 49 1976 1981 1986 1991 1996 2001 La fase di eccezionale moderazione salariale, è legata anche al fatto che la globalizzazione accresce la concorrenza fra i lavoratori di aree del mondo distanti. Si modifica la distribuzione del reddito, a favore dei profitti e a scapito dei salari. 2006 in % del valore aggiunto totale; elaborazioni su dati Ocse 24 Fedele De Novellis 4. Il ruolo dei paesi asiatici e i mercati valutari • Riserve valutarie Cina Giappone 2400 2100 1800 1500 • 1200 900 • 600 300 0 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 Mld di dollari 25 L’avanzo delle partite correnti cinesi (ma non solo) genera spinte per un apprezzamento delle loro valute sul dollaro. Queste vengono contrastate dalle autorità monetarie cinesi che mantengono una politica di cambio (quasi) fisso sul dollaro. E’ questo un caso abbastanza peculiare. Di solito è la valuta di riferimento ad apprezzarsi. La fragilità del sistema bancario domestico e il bisogno di sostenere lo sviluppo export-led del manifatturiero hanno spinto le autorità cinesi a contrastare l’indebolimento del dollaro tramite un forte aumento delle riserve. Fedele De Novellis 4. Il ruolo dei paesi asiatici e i mercati valutari • Oltre agli acquisti di titoli del Tesoro americani da parte della Cina, un’altra fonte di liquidità sui mercati occidentali deriva dalla ZIRP (zero interest rate policy) seguita dalla Banca del Giappone, e dal ruolo dei cosiddetti “carry trades” Tassi d'interesse ufficiali '01-08 ago Indici cambio effettivo 2001-08 ago Jp Y Au $ Giap 140 8 130 7 Austr 6 120 5 110 4 100 3 90 2 80 1 01 02 03 04 05 06 gen 2001 = 100 07 08 0 01 26 02 03 04 05 06 07 08 Fedele De Novellis 5. Il boom dei prezzi delle materie prime Prezzo del petrolio 150 120 90 60 media '86 - '05 media '74-'85 30 0 70 75 80 85 90 95 00 05 Quotazioni in dollari; 27 • La crescita dei paesi emergenti si è tradotta in un forte impulso alla domanda di materie prime. • I prezzi delle materie prime sono cresciuto molto nel corso degli ultimi anni • La delocalizzazione ha aumentato l’elasticità della domanda di petrolio rispetto alla crescita del prodotto globale. • Si pone un problema di sostenibilità ambientale dello sviluppo asiatico Fedele De Novellis 5. Il boom dei prezzi delle materie prime Prezzo reale del petrolio 160 140 120 100 80 media '74-'85 60 40 media '86 - '04 20 0 70 75 80 85 90 95 00 05 Quotazioni in dollari, deflazionate con l'indice dei prezzi al consumo Usa e livello medio dei due sottoperiodi 28 Fedele De Novellis 5. Il boom dei prezzi delle materie prime Consumi di petrolio Consumi pro-capite di petrolio 120.0 120 100.0 100 80.0 80 60.0 60 40.0 40 20.0 20 0.0 0 Cina Usa Giap Ger Fra Indice Usa = 100 Cina ita 29 Usa Giap Ger Fra Indice Usa = 100 ita Fedele De Novellis 5. Il boom dei prezzi delle materie prime 10/2/10 160 1100 • 1000 140 900 120 800 100 700 80 600 60 500 40 400 Aumento produzione di bio-fuel e contagio quotazioni materie prime agricole ed energetiche 20 2005 2006 2007 2008 2009 S&P GSCI Agric ulturl Total Return - RETURN IND. (OFCL) Crude Oil-Brent 1Mth Fwd FOB U$/BBL(R.H.SCALE) 2010 Sourc e: DATASTREAM 30 Fedele De Novellis 6. L’abbassamento dell’inflazione e la persistenza dei tassi d’interesse su valori molto bassi • Inflazione mondiale - Mediana Paesi industrializzati Paesi emergenti 12.5 • 10.0 7.5 5.0 • 2.5 0.0 94 96 98 00 02 04 06 mediana non ponderata calcolata sui tassi d'inflazione dei due gruppi di paesi 31 Si ritiene che gli effetti della globalizzazione e l’ascesa dell’economia cinese possano avere concorso negli ultimi anni a determinare l’abbassamento del tasso d’inflazione. In effetti, è un fatto abbastanza peculiare che l’inflazione negli ultimi anni sia rimasta dappertutto su valori molto contenuti nonostante la forte crescita dei prezzi delle materie prime. Tassi d’inflazione bassi sono stati negli ultimi anni un fatto generalizzato. Non solo i paesi industrializzati, ma anche i paesi emergenti, hanno mostrato tassi d’inflazione molto contenuti. Fedele De Novellis 6. L’abbassamento dell’inflazione e la persistenza dei tassi d’interesse su valori molto bassi • L’inflazione bassa degli ultimi anni riflette il fatto che le politiche monetarie sono divenute dovunque più attente che in passato all’inflazione. Un esempio di cambiamento radicale è in questo senso l’avvio dell’euro che ha portato un abbassamento dell’inflazione anche in paesi come Italia o Spagna. • Vi è anche un effetto specifico della globalizzazione: Trasferimento delle produzioni più labour intensive verso aree a costo del lavoro più basso. Il processo continua sino a quando questi paesi avranno ampi bacini di manodopera sottoutilizzata e spazi di aumento della produttività. • Arrivo nei paesi industrializzati di merci a basso costo provenienti dai paesi emergenti. • Pressione della concorrenza internazionale sui salari dei lavoratori nei paesi industrializzati • Politica di cambio debole in Cina - Giappone 32 Fedele De Novellis 6. L’abbassamento dell’inflazione e la persistenza dei tassi d’interesse su valori molto bassi 10 • L’abbassamento dell’inflazione giustifica evidentemente un più basso livello dei tassi d’interesse nominali. • Come abbiamo visto però negli ultimi anni i tassi sono stati eccezionalmente bassi, anche in termini reali. • Questo è legato alla politica eccezionalmente espansiva della Federal Reserve. FROM 10/1/86 TO 15/11/06 MONTHLY 9 8 7 6 5 4 3 2 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 US TREAS.BENCHMARK BOND 10 YR (DS) - RED. YIELD GERMANY BENCHMARK BOND 10 YR (DS) - RED. YIELD Sourc e: DATASTREAM 33 Fedele De Novellis 34 Fedele De Novellis 6. L’abbassamento dell’inflazione e la persistenza dei tassi d’interesse su valori molto bassi Stati Uniti - Aquisti netti dall'estero di Treasury Privati • Tra i fattori che possono concorrere a spiegare il basso livello dei tassi d’interesse vi potrebbe essere anche la forte domanda di titoli di Stato da parte delle banche centrali dei paesi emergenti volta ad accumulare riserve di titoli denominati in valuta estera. • Soprattutto nel 2004-05 vi sono stati forti acquisti di Titoli del Tesoro americano da parte di banche centrali estere Ufficiali 25 20 15 10 5 0 -5 85 87 89 91 93 95 97 99 01 03 05 07 mm 12 mesi; milioni di dollari Fonte: Us Department of the Treasury 35 Fedele De Novellis 6. L’abbassamento dell’inflazione e la persistenza dei tassi d’interesse su valori molto bassi Maggiori detentori esteri di titoli del Tesoro americano Hong Kong Lussemburgo Paesi caraibici sedi di ist finanz Brasile Paesi esportatori di petrolio Regno Unito Cina Giappone 0 100 200 300 400 500 600 700 miliardi di dollari a settembre 2007 36 Fedele De Novellis 6. L’abbassamento dell’inflazione e la persistenza dei tassi d’interesse su valori molto bassi Maggiori detentori esteri di titoli del Tesoro Usa, marzo 2009 Hong Kong Lussemburgo Paesi caraibici sedi di ist finanz Brasile Paesi Opec Regno Unito Cina Giappone Miliardi di dollari 0 100 200 300 37 400 500 600 700 800 Fedele De Novellis 7. La ripresa, il boom immobiliare e gli squilibri • Una delle conseguenze dei tassi d’interesse molto bassi è stata rappresentata dall’aumento della propensione all’indebitamento delle famiglie nei paesi occidentali. • In particolare, il debito ha influenzato i consumi e, soprattutto, il mercato delle case, data la crescente propensione a contrarre mutui per l’acquisto dell’abitazione. • I prezzi delle case sono cresciuti molto • L’attività dell’edilizia si è portata su livelli eccezionali Usa - Vendite di nuove case unifamiliari, 1998 - 2005 1400 1300 1200 1100 1000 900 800 98 99 00 01 02 03 04 05 Media mobile di tre termini; migliaia di unità, annualizzate 38 Fedele De Novellis 7. La ripresa, il boom immobiliare e gli squilibri • Discesa tassi d’interesse aumento domanda di mutui aumento prezzi delle case aumento reddititività investimenti immobiliari boom investimenti edilizia Usa - Prezzi reali degli immobili 1998-2005 2200 Usa - Apertura di nuovi cantieri, 1998-2005 210 2100 190 2000 170 1900 150 1800 1700 130 1600 110 1500 90 98 00 02 04 Indice di Case-Schiller; deflazionato con i prezzi al consumo; m.m. 3 term. Var % tendenziali 1400 39 98 99 00 01 02 03 04 05 Media mobile di tre termini; migliaia di unità, annualizzate Fedele De Novellis 7. La ripresa, il boom immobiliare e gli squilibri • Il ciclo immobiliare è stato condiviso, pur con diversa intensità, da diversi paesi. Si distinguono solamente il caso giapponese e quello tedesco. Investimenti residenziali 70 60 50 40 30 20 10 0 -10 -20 Usa Uk Giap Ger Fra Ita Ola Bel Spa Var. % cumulate 1998-2006 40 Fedele De Novellis 7. La ripresa, il boom immobiliare e gli squilibri Prezzi delle case in termini reali: 1998-2006 10 7.5 5 2.5 0 -2.5 Sviz Svez N Zel Nor Olan Cor Irl Finl Spa Dan Aust Can Uk Ita Fra Ger Jap Usa -5 var % medie annue; elaborazioni Ref su dati Ocse 41 Fedele De Novellis 7. La ripresa, il boom immobiliare e gli squilibri • La crescita del valore degli immobili ha giocato un ruolo molto importante negli Stati Uniti, perché ha sostenuto l’andamento dei consumi nella fase in cui la caduta della borsa rischiava di determinare una correzione. • Le famiglie hanno difatti utilizzato le case come collateral per sostenere la crescita del debito e finanziare, attraverso i mutui, anche i consumi. • L’aumento del debito ha reso le famiglie anche più vulnerabili rispetto a variazioni dei tassi d’interesse Usa - Propensione al risparmio delle famiglie 12 10 8 6 4 2 0 -2 80 83 86 89 92 95 98 01 04 07 In percentuale del reddito disponibile 42 Fedele De Novellis 7. La ripresa, il boom immobiliare e gli squilibri Usa - Stock di debito delle famiglie Usa - Pagamenti delle famiglie per il servizio del debito 1.40 15 1.30 14 1.20 13 1.10 12 1.00 11 0.90 0.80 90 10 95 00 05 In rapporto al reddito disponibile 80 43 85 90 95 00 05 In percentuale del reddito disponibile Fedele De Novellis 7. La ripresa, il boom immobiliare e gli squilibri Stock di debito delle famiglie 2000 2007 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Area euro Ger Spa Fra Ita Uk in % del reddito disponibile 44 Fedele De Novellis 7. La ripresa, il boom immobiliare e gli squilibri Saldo partite correnti Usa Cina Giappone Medio oriente 1000 800 600 400 200 0 -200 -400 -600 -800 1990 1995 2000 2005 Mld di dollari Stime Imf per il 2009 Ben S. Bernanke The Global Saving Glut and the U.S. Current Account Deficit 14 aprile 2005 Remarks at the Sandridge Lecture, Virginia Association of Economics, Richmond, Virginia. 45 Fedele De Novellis 8. La crisi del 2007-2008 7 • Dalla metà del 2004 la Fed, prendendo atto all’avvenuta inversione del ciclo, comincia ad alzare i tassi d’interesse, sino ad un massimo del 5.25 per cento nell’estate del 2006. • La Bce inizia ad alzare da fine 2005. • Si comincia dunque a rientrare dalla fase di politiche monetarie eccezionalmente accomodanti degli ultimi anni. FROM 8/1/99 TO 14/12/07 WEEKLY 6 5 4 3 2 1 0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 US FEDERAL FUNDS TARGET RATE - MIDDLE RATE EURO SHORT TERM REPO (ECB) - MIDDLE RATE 2006 2007 Sourc e: DATASTREAM 46 Fedele De Novellis 8. La crisi del 2007-2008 • Aumento dei tassi d’interesse Usa Prezzi reali degli immobili Diminuzione della domanda di case Crisi del settore immobiliare Usa Aumento default da parte dei mutuatari (perdite per le banche) Caduta prezzi immobili Riduzione valore garanzie reali per le banche 200 175 150 125 100 98 00 02 04 06 08 Indice di Case-Schiller Deflazionato con i prezzi al consumo; 1998 = 100 47 Fedele De Novellis 8. La crisi del 2007-2008 Stati Uniti - Vendite di nuove case unifamiliari • • Boom dei prezzi delle case Overinvestment nel settore delle costruzioni • Cartolarizzazione dei mutui – modello originate to distribute • Ruolo delle agenzie di rating • • Asset backed securities (Abs) Collateralised debt obligations (Cdo) • Scoppio della bolla immobiliare: caduta domanda e prezzi Aumento insolvenze per i detentori di mutui 1400 1200 1000 800 600 400 200 93 95 97 99 01 03 05 07 09 Media mobile di tre termini; migliaia di unità, annualizzate • • 48 Perdite sugli strumenti finanziari legati al real estate Fedele De Novellis 8. La crisi del 2007-2008 • • • • • Perdite nei bilanci delle banche Crisi di fiducia e collasso del mercato interbancario Crollo delle banche in borsa e fallimenti bancari Shock Lehman Brothers. Cade la convenzione del “too big to fail” Dimensione globale della crisi bancaria Axel Leijonhufvud Fixing the crisis 12 gennaio 2009 www.voxeu.orf Usa - Tassi d'interesse Interbanc a 3 mesi Area euro Tassi d'interesse Fed funds Euribor a 3 mesi 6.0 tasso repo 6.0 5.0 5.0 4.0 4.0 3.0 3.0 2.0 2.0 1.0 1.0 03 04 05 06 07 08 03 49 04 05 06 07 08 Fedele De Novellis 8. La crisi del 2007-2008 I prezzi delle banche quotate Area euro I profitti delle banche Usa Area euro 140 Usa 150 120 125 100 100 80 75 60 50 40 25 20 0 gen-06 0 gen-06 gen-07 gen-08 gen-09 gen-10 gen-07 gen-08 gen-09 gen-10 indice MSCI - banche; forward earnings 12 m.; survey IBES; Indice gen '06 = 100 Indice MSCI - banche; Indice gen '06 = 100 50 Fedele De Novellis 8. La crisi del 2007-2008 • • • • Premio al rischio e aspettative La crisi si allarga ad altri settori Crisi di fiducia e aspettative autorealizzantisi “Credit crunch”, caduta degli investimenti Usa - Spread tassi corporate e Treasury AAA-bond 10 anni BAA-bond 10 anni 6.0 5.0 4.0 I mercati azionari mondiali Quotazioni in $ Financial 3.0 Tot. excl.Financial 2.0 120 1.0 100 0.0 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 80 60 40 20 01/07 01/08 01/09 01/10 Indici MSCI WORLD; 1° gen 2007 = 100 51 Fedele De Novellis