Presentazione di PowerPoint

annuncio pubblicitario
Crescita, Competitività,
Internazionalizzazione
Fabio Sdogati
Como, 5 giugno 2007
[email protected]
1
Indice
1. Motivazioni
2. Gli scenari macroeconomici
3. La competitività internazionale delle imprese
4. I modelli per l’internazionalizzazione delle imprese
5. L’internazionalizzazione al Politecnico di Milano
2
Motivazioni
Liberalizzazione
del commercio
Caduta dei costi
di trasporto
Caduta dei costi di
coordinamento
Aumento delle opportunità di business
Modalità 1:
Modalità 2:
Global
Global
Resource
Seeking
Elevata crescita del PIL
nelle economie emergenti
Impresa
Globale
Market
Seeking
Deindustrializzazione nelle
economie ad alto reddito
3
Gli scenari economici di medio periodo
Tabella 1. Tassi di crescita annuali del PIL, ultimi anni e previsioni 2007, 2008
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
Economie ad
alto reddito
pro-capite
3,5
3,9
1,2
1,5
1,9
3,2
2,6
3,1
2,5
2,7
Stati Uniti
4,4
3,7
0,8
1,6
2,5
3,9
3,2
3,4
2,2
2,8
Area Euro
3
3,9
1,9
0,9
0,8
2,1
1,3
2,4
2.3
2,3
Italia
1,9
3,6
1,8
0,3
—
1,1
0.1
1,9
1,8
1,7
Economie
emergenti
4,1
6,1
4,4
5,1
6,7
7,7
7,4
7,3
7,5
7,1
Cina
7,1
8,4
8,3
9,1
10
10
10,4
10,7
10
9,5
India
6,9
5,3
4,1
4,3
7,2
8
9,2
9,2
8,4
7,8
Brasile
NA
NA
1,3
1,9
0,5
4,9
2,9
3,7
4,4
4,2
Russia
6,4
10
5,1
4,7
7,3
7,2
6,4
6,7
6,4
5,9
Fonti: IMF, World Economic Outlook, Aprile 2007; European Commission, Economic Forecasts Autumn 2006, Novembre
4
Gli scenari economici di medio periodo
Figura 1. Tassi di crescita annuali del PIL reale (1)
Fonte: FMI, World Economic Outlook, Aprile 2007
5
Gli scenari economici di medio periodo
Figura 2. Tassi di crescita annuali del PIL reale (2: paesi emergenti)
6
Gli scenari economici di medio periodo
Tabella 2. Costo orario del lavoro in Dollari, lavoratori della manifattura
1975
1980
1985
1990
1995
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2005
vs
2000
Germania
5,05
9,61
7,37
16,72
23,67
18,09
18,00
19,39
23,81
25,10
25,53
41,1%
Hong
Kong
0,73
1,45
1,66
3,08
4,56
5,17
5,26
5,18
5,07
5,04
5,17
0,0%
Italia
3,12
5,72
5,33
11,74
10,73
9,50
9,39
10,18
12,51
14,14
14,54
53,1%
Korea
0,29
0,86
1,11
3,24
6,13
6,01
5,69
6,66
7,61
8,75
10,62
76,7%
Nuova
Zelanda
2,91
4,84
4,04
7,54
9,20
7,50
7,17
8,20
10,55
12,31
14,30
90,7%
Taiwan
0,35
0,95
1,39
3,61
5,31
5,30
5,17
4,91
5,01
5,25
5,61
5,8%
Stati Uniti
5,16
7,84
10,24
11,82
13,59
15,73
16,29
16,91
17,43
17,86
18,32
16,5%
Fonte: US Government, Department of Commerce, Bureau of Labor Statistics, Novembre 2006
7
Gli scenari economici di medio periodo
Figura 3. Costo orario del lavoro (1992=100).
300
250
US
UK
200
Japan
Italy
Germany
France
150
Denmark
Netherlands
Norw ay
Sw eden
100
Taiw an
Korea
50
0
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
Fonte: US Government, Department of Commerce, Bureau of Labor Statistics, Novembre 2006
2002
2003
2004
2005
8
Gli scenari economici di medio periodo
Tabella 3. Tasso di crescita annuale della produttività, principali aree mondiali
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
Economie ad
alto reddito
pro-capite
4.1
5.2
0.8
4,2
4,4
3,3
3,4
3,7
3,0
2,7
Stati Uniti
4,4
4,3
1,7
7,0
6,2
1,8
4,8
4.0
3,3
3,0
Euro Area
5,6
6,7
2,6
1,5
1,8
3,5
2,9
4,0
2,7
2,4
Italia
–0,7
1,2
–1,2
–1,0
–1,0
1,4
-2,8
1,1
0,5
0,6
Economie
emergenti
Asia
13,3
12,1
–0,3
6,1
5,7
7,7
5,1
6,0
4,8
5.0
Fonte: FMI, World Economic Outlook, Aprile 2007
9
Gli scenari economici di medio periodo
Figura 4. Andamento della produttività nella manifattura, economie selezionate
200
180
160
140
120
Italia
Germania
Francia
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
100
Taiwan
Fonte: US Government, Department of Commerce, Bureau of Labor Statistics, Novembre 2006
10
Gli scenari economici di medio periodo
Tabella 4. Correlazione tra produttività e costo del lavoro, per Paese:
Stati Uniti
0.99
Regno Unito
0.96
Giappone
0.83
Italia
0.58
Germania
0.68
Francia
0.83
Danimarca
0.78
Olanda
0.85
Norvegia
0.94
Svezia
0.79
Taiwan
0.78
Korea
0.91
11
Gli scenari economici di medio periodo
• Domanda
Le economie asiatiche emergenti stanno crescendo ad un
tasso che è tra 3 e 4 volte maggiore di quello di Stati Uniti
ed Europa.
• Produttività
In Europa e negli Stati Uniti la produttività sta crescendo a
tassi inferiori rispetto alle economie asiatiche emergenti.
In Italia la produttività non cresce stabilmente.
• Cina
Crescita veloce e stabile. Sebbene non si conoscano
realistiche misure di costo del lavoro e produttività, è
ragionevole ritenere che vi siano le condizioni perché la
produttività cresca di più dei salari. Il tasso di crescita
della domanda cinese di beni esteri sta aumentando
rapidamente.
12
Gli scenari economici di medio periodo
• Materie prime
La rapida crescita delle economie asiatiche non sembra
essere un fattore di instabilità nel lungo periodo per il
mercato delle materie prime. Vanno considerati 2 aspetti:
1. Sui mercati asiatici lo scambio di materie prime avviene
a prezzi inferiori almeno del 25% rispetto al resto del
mondo;
2. Il livello dei prezzi nei paesi ad alto reddito pro-capite è
sotto controllo.
• Petrolio
In uno scenario di medio termine il prezzo del petrolio
dovrebbe mantenersi intorno ai 65-70$ al barile.
13
Gli scenari economici di medio periodo
•Il Dollaro, il Ren Min Bi, l’Euro
Il Ren Min Bi si apprezzerà stabilmente nei confronti del
Dollaro ma a tassi annui contenuti, lontano da valori a due
cifre.
L’Euro si manterrà stabile o in moderato apprezzamento
sul Dollaro.
14
Competitività
per un’impresa dell’UEM (1/4)
Vincoli esterni, politiche e competitività
internazionale: pensando ad un’impresa dell’UE
POLITICHE NAZIONALI
- Politiche commerciali
(EU-27)
- Politiche monetarie
(EU-13)
- Politiche del tasso di cambio (EU-13)
- Politiche fiscali
(EU-13)
15
Competitività
per un’impresa dell’UEM (2/4)
Pensiamo allo Stato Nazione
ed al modo in cui controlla l’economia
1. Politiche commerciali (dazi e vincoli quantitativi)
Abbandonate nel 1968
2. Politiche monetarie (tassi di interesse)
Abbandonate
definitivamente da 13 dei
27 paesi membri dell’UE
16
Competitività
per un’impresa dell’UEM (3/4)
3. Politiche fiscali (spesa pubblica e tassazione)
Abbandonate dal 1991
4. Politiche del tasso di cambio
EURO per i 13 dei 27 paesi
membri dell’UE
17
Competitività
per un’impresa dell’UEM (4/4)
• Anche la strategia ufficiale della
Commissione Europea è cambiata:
– “Rejection of protectionism at home; activism in
opening markets abroad” (Peter Mandelson, 4
ottobre 2006)
• L’apertura al commercio estero beneficia:
– Consumatori
IMPORTAZIONI A
BASSO PREZZO
– Produttori locali che utilizzano input intermedi
importati
ACCESSO A
– Esportatori
MERCATI
– Produttori locali che internazionalizzano la produzione
ESTERI
18
Competitività di prezzo:
il tasso di cambio reale
19
Competitività di prezzo:
il tasso di cambio reale (1/5)
Quali sono le conseguenze dell’EURO
per le imprese dell’UEM
1.
NON SONO PIÙ POSSIBILI POLITICHE DI DEPREZZAMENTO
DELLA VALUTA NAZIONALE TRA I PAESI CHE HANNO
ADOTTATO L’EURO
2.
LA POLITICA DI DEPREZZAMENTO PUÒ ESSERE APPLICATA
DA PARTE DELL’INSIEME DEI PAESI CHE HANNO ADOTTATO
L’EURO NEI CONFRONTI DEGLI ALTRI PAESI DEL MONDO
20
Competitività di prezzo:
il tasso di cambio reale (2/5)
DATO CHE:
A.
I PAESI DELL’UEM ASSORBONO CIRCA IL 45% DELLE
ESPORTAZIONI ITALIANE
B.
ALL’INTERNO DELL’ORGANO DI GOVERNO DELLA
BCE GLI INTERESSI DI OGNI NAZIONE SONO
RAPPRESENTATI DA 1/19 VOTI
SEGUE CHE:
LA COMPETITIVITÀ È
SEMPRE PIÙ UN PROBLEMA
DELLE IMPRESE E MENO UN
PROBLEMA DEI GOVERNI
21
Competitività di prezzo:
il tasso di cambio reale (3/5)
Definiamo “tasso di cambio reale” il rapporto tra il prezzo del bene di
produzione estera, espresso in valuta locale, e il prezzo del bene di
produzione nazionale, espresso sempre in valuta locale.
Siano
e =
P* =
P =
€/$
Il prezzo in $ del bene prodotto all’estero
Il prezzo in € del bene prodotto all’interno
e P
R
P
*
22
Competitività di prezzo:
il tasso di cambio reale (4/5)
Il tasso di cambio reale è un indicatore della
competitività internazionale:
R < 1 Il bene prodotto internamente NON è
competitivo a livello internazionale
R = 1 Il consumatore è INDIFFERENTE nella
scelta tra i due beni
R > 1 Il bene prodotto internamente È
competitivo a livello intenazionale
23
Competitività di prezzo:
il tasso di cambio reale (5/5)
Cosa determina
i prezzi del produttore?
w
* 
P    mP e   1  z 
a

P:
Il prezzo del prodotto nazionale in valuta locale sul mercato
internazionale
w:
Il costo del lavoro, in moneta nazionale, per unità di tempo
a:
Produttività del lavoro, in unità di prodotto per unità di tempo
m:
Numero di unità fisiche di importazione necessarie a produrre
un’unità della merce
P*:
Il prezzo del bene in valuta estera sul mercato internazionale
e:
Il tasso di cambio nominale bilaterale €/$
z:
Tasso di profitto, in % del costo di produzione
24
1. Le ragioni per internazionalizzare il proprio business
Market Seeking
Diventare internazionale per servire il mercato estero con le stesse
condizioni di un produttore locale
Resource Seeking
Diventare internazionale per impiegare fattori produttivi esteri, con
costi minori rispetto a quanto sia possibile sul mercato nazionale
Inoltre
• Asset seeking
ottenere il controllo di assets specifici strategici
• Efficiency seeking
perseguire una localizzazione internazionale
delle attività per sfruttare al meglio i differenziali
di efficienza
25
2. Le modalità di internazionalizzazione
Come è possibile internazionalizzare?
•
•
Internazionalizzazione commerciale: “tradizionale” flusso di merci oltre i
confini nazionali; esportazioni ed importazioni.
Internazionalizzazione produttiva: localizzazione al di fuori dei confini
nazionali di processi produttivi (interi o singole fasi) precedentemente
realizzati sul mercato nazionale.
26
2. Le modalità di internazionalizzazione
Esportazioni di un
Paese dell’UE
• Verso uno stato membro UE
•
Verso uno stato non membro UE
Tipologie di flussi
1.
Finale: produzione nazionale venduta ad utilizzatori
esteri
2.
Temporanea: produzione nazionale preparata per subire
ulteriori lavorazioni all’estero e successivamente reimportata (Outward Processing Traffic – OPT)
3.
Re-Esportazione: produzione nazionale che, a seguito
di una precedente importazione temporanea, è stata
lavorata ed ora esce nuovamente dai confini nazionali
(Inward Processing Traffic – IPT)
•
Totale: 1+2+3
27
2. Le modalità di internazionalizzazione
Importazioni di un
Paese dell’UE
• Da uno stato membro dell’UE
•
Da uno stato non membro dell’UE
Tipologie di flussi
1.
Finale: produzione estera venduta ad utilizzatori nazionali
2.
Temporanea: produzione estera preparata per subire
ulteriori lavorazioni entro i confini nazionali e poi essere reesportata (Inward Processing Traffic – IPT)
3.
Re-Importazione: produzione estera che ri-entra nei
confini nazionali per subire ulteriori lavorazioni a seguito di
una esportazione temporanea nazionale (Outward
Processing Traffic – OPT)
•
Totale: 1+2+3
28
2. Le modalità di internazionalizzazione
Mercato int.le
Int.ne commerciale
Distributore int.le
Produttore int.le
Beni finali
Fasi produttive
Consumatori
Risorse
Int.ne produttiva
• Delocalizzazione internazionale della produzione: chiusura di una unità
produttiva nazionale ed avviamento di una nuova unità all’estero
• Frammentazione internazionale della produzione: scomposizione del
processo produttivo nazionale e realizzazione di una o più fasi all’estero
presso:
1.
Sussidiarie controllate o di proprietà dell’impresa nazionale
2.
Imprese indipendenti che lavorano conto terzi
29
Frammentazione della produzione (1/5)
Pensiamo al processo produttivo (effettuato in un paese ed in
un unico impianto) come ad un processo che può essere
scomposto in segmenti, ognuno dei quali è caratterizzato da un
diverso rapporto capitale/lavoro. Possiamo rappresentare questi
processi nel seguente modo:
A
B
C
D
E
F
A = IDEAZIONE
D = PRODUZIONE DI MASSA
B = DESIGN
E = MARKETING
C = PROTOTIPAZIONE
G
F = AMMINISTRAZIONE
G = GESTIONE E
COORDINAMENTO
30
Frammentazione della produzione (2/5)
PECO
D
Segmento ad alta
intensità di
lavoro/energia
ITALIA
A
EXPORT
MARKET
B
C
E
F
PRODOTTO
FINALE
31
Frammentazione della produzione (3/5)
CONFEZIONAMENTO
PRODOTTO FINALE
PRODOTTO
INTERMEDIO
SEMIFINITO
MATERIA PRIMA
ALTA
INTENSITÀ
DI LAVORO
Frammentazione della produzione (4/5)
ITALIA
INTERMEDIO
ROMANIA
STEP 1
STEP 2
PACKAGING
SEMILAVORATO
ALTA
INTENSITÀ DI
LAVORO
MATERIE PRIME
INDIA
PRODOTTO FINALE
REGNO
UNITO
33
Frammentazione della produzione (5/5)
INDIA
Segmento ad alta
intensità di capitale
umano (white collar jobs)
B
CINA
USA
A
F
C
PRODOTTO
FINALE
MALAYSIA
D
E
EUROPA
34
3. Le variabili determinanti nell’internazionalizzazione di impresa
 Obiettivo: la crescita della produttività
 Approccio al cambiamento: il continuo confronto con i livelli di
efficienza dei concorrenti nazionali ed internazionali
Determinanti dei costi
variabili di produzione
- costo del lavoro
- produttività
- intensità tecnologica
Determinanti dei costi
di internazionalizzazione
- barriere tariffarie
- trasporti e logistica
- coordinamento
Attenzione all’evoluzione della politica economica internazionale
35
L’internazionalizzazione
al Politecnico di Milano
•
•
Storicamente il Politecnico ha partecipato ad iniziative di
internazionalizzazione (progetti internazionali, accordi con università
straniere, doppie lauree, erasmus, …)
A partire dal 2005 ha avviato una forte azione di promozione internazionale
con l’obiettivo di attrarre un maggior numero di studenti stranieri ad
iscriversi ai corsi dell’Ateneo (prevalentemente lauree specialistiche, master
e dottorati)
– Offerta formativa progettata in lingua inglese, fra cui 10 lauree
specialistiche
– Azioni di promozione e comunicazione all’estero
– Miglioramento delle procedure di selezione e di iscrizione
– Servizi di accoglienza
36
Università Italo-Cinese
• siglata nel febbraio 2006 in Assolombarda alla presenza del
ministro Moratti e del ministro dell’educazione cinese,
inaugurata il 16 settembre in Cina
• permetterà a studenti cinesi e italiani di conseguire un titolo
di laurea riconosciuto in entrambi i Paesi.
• Il Politecnico di Milano e il Politecnico di Torino, per la parte
italiana, insieme alla Tongji University di Shanghai, per la
parte cinese
• due corsi di Laurea congiunti di primo livello (BSc):
Mechanical & Production Engineering (MPE) Information &
Communication Technologies (ICT)
37
Obiettivi università italo cinese
• Formare, tramite una docenza mista italo-cinese e un periodo di
formazione sia in Italia che in Cina, una classe di ingegneri
italiani/cinesi che, fortemente esposta alle tecnologie e alle culture
imprenditoriali di entrambi i Paesi, rafforzi i legami fra di essi
esistenti e risponda alle esigenze della realtà economica italiana;
• Accrescere le collaborazioni di ricerca e di trasferimento tecnologico
fra i due Paesi;
• Favorire le relazioni dei tessuti produttivi dei due Paesi e costituire
un punto di riferimento utile per le piccole e medie imprese;
• Creare degli sbocchi professionali interessanti per giovani italiani e
cinesi.
38
Il progetto
FORMARE INGEGNERI STRANIERI IN ITALIA
Partners
•
•
•
•
•
ICE – Istituto nazionale per il Commercio Estero
Unioncamere
Camera di Commercio di Como
Camera di Commercio di Lecco
Politecnico di Milano (Poli Regionali di Como e Lecco)
39
Obiettivi
Formare studenti stranieri altamente specializzati,
con una forte esposizione alle tecnologie e alla
cultura imprenditoriale e manageriale italiana
Partecipare alla formazione della classe dirigente
dei Paesi di origine degli studenti al fine di
rafforzare i legami con l’Italia
Rispondere alle esigenze delle imprese del nostro
Paese nei processi di internazionalizzazione
40
Attività didattica
Formazione di 100 studenti stranieri all’anno nel primo anno di
Laurea Specialistica e 100 all’anno nel secondo anno di Laurea
Specialistica, fino al conseguimento del relativo titolo presso le
sedi di Como e di Lecco del Politecnico di Milano.
 LAUREE SPECIALISTICHE
Como:
Ingegneria Ambientale (Environmental Engineering)
Ingegneria Gestionale (Management Engineering)
Ingegneria Informatica (Computer Engineering)
Lecco:
Ingegneria Civile (Civil Engineering)
Ingegneria Edile (Building engineering)
Ingegneria Meccanica (Mechanical engineering)
41
Collaborazione con le imprese
 Sono previste attività di progetto e stage presso le aziende
coinvolte nel progetto
 Determinante è il ruolo delle associazioni imprenditoriali
 Le imprese coinvolte appartengono ai settori merceologici
più rilevanti nelle aree di Lecco e di Como
 La scelta dei Paesi verso cui promuovere l’iniziativa in
modo prioritario tiene conto delle esigenze di
internazionalizzazione dei settori coinvolti
42
Sostegni agli studenti
 Borsa annuale di 10.000 € (per 50 studenti) o di 8.000 € (per altri 50
studenti) a copertura di: spese di alloggio, costi di mantenimento…
 Esenzione dalle tasse e contributi, ad eccezione della tassa
regionale e delle spese amministrative
 Ogni studente viene “adottato” da un’impresa che, oltre ad offrirgli la
possibilità di svolgere progetti e stage, gli fornisce supporti tecnici
adeguati (PC portatile, ...)
43
Servizi di accoglienza
 Alloggi
Sforzo rilevante per offrire adeguate sistemazione agli studenti stranieri
 Corsi di insegnamento di lingua italiana
 Iniziative di socializzazione e integrazione
 Servizi sportivi e ricreativi
Agli studenti viene offerta la possibilità di usufruire degli impianti sportivi e
delle aree ricreative delle città ospitanti
44
Paesi di provenienza (A.A. 2005/2006)
Egitto
2%
Serbia
2%
Polonia
2%
Altri
15%
Cina
46%
Bangladesh
2%
Tunisia
3%
Filippine
3%
Corea
4%
Ucraina
5%
Indonesia
5%
Giordania
5%
Turchia
6%
Paesi di provenienza dei 93 stranieri del progetto “Formare
ingegneri stranieri in Italia”, pronti per uno stage in azienda
(vedi il sito (http://polipeople.como.polimi.it)
45
Paesi di provenienza (A.A. 2006/2007)
Altri
21%
Nepal
2%
Cina
Federazione
Russa
2%
Cina
36%
India
Turchia
Vietnam
Bangladesh
Brasile
2%
Brasile
Federazione Russa
Bangladesh
2%
Nepal
Altri
Vietnam
11%
India
13%
Turchia
11%
Paesi di provenienza dei 100 stranieri del
progetto “Formare ingegneri stranieri in
Italia”, disponibili per uno stage nel prossimo
anno
46
Corsi di laurea specialistica (A.A. 2006/2007)
Corsi di Laurea Specialistica (anno accademico 2006/2007)
Ingegneria per
l'Ambiente e il
Territorio
11%
Ingegneria Civile
6%
Ingegneria Civile
Ingegneria Edile
12%
Ingegneria Edile
Ingegnieria Meccanica
Ingegneria
Informatica
19%
Ingegnieria
Meccanica
18%
Design dell'Arredo
Ingegneria Gestionale
Ingegneria Informatica
Design
dell'Arredo
3%
Ingegneria
Gestionale
31%
Ingegneria per l'Ambiente e il
Territorio
Polo didattico
Numero di studenti stranieri con borsa
Numero di studenti stranieri totali
Polo di Lecco
50 studenti
69 studenti
Polo di Como
50 studenti
124 studenti
Totale
100 studenti
193 studenti
47
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