Diapositiva 1 - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale

AMBIENTE E RETI TERRITORIALI.
SOCIOLOGIA DEL TERRITORIO
Dr. Nunzia Borrelli
OBIETTIVO

Verificare se il territorio è un fattore rilevante
per capire la società
Corso di Sociologia del territorio

24/06/2017

La verifica è effettuata prima descrivendo
tendenze generali della società
contemporanea.
Quindi esaminando 4 modi di Guardare il
Rapporto Spazio-Società
2
OBIETTIVO
Per quanto concerne la capacità del territorio
di comprendere la società
Corso di Sociologia del territorio

24/06/2017

Le chiavi di lettura sono organizzabili su TRE
ASSI, ciascuno solcato da tensioni interne o
da fenomeni posti in relazione inversa.
3
DECLINAZIONE TERRITORIALE DEGLI ASSI
 Primo
Potenziamento autonomie locali e esigenze di libero
mercato
Corso di Sociologia del territorio

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ASSE:
Decentramento politico /integrazione
economica
 Secondo
ASSE:
Individualismo/corporativismo

Anonimato e ricerca di occasioni di gruppo
 Terzo
ASSE:
Razionalità ecologica/Razionalità strumentale/

Efficienza economica e impatto ambientale
4
DECLINAZIONE TERRITORIALE DEGLI ASSI
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Corso di Sociologia del territorio
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AMBIENTI, TERRITORI E LUOGHI
–
–
–
Corso di Sociologia del territorio
–
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Quattro APPROCCI TEORICI ALLO
STUDIO DELLE RELAZIONI sociospaziale:
1- Analisi ecologica
2- Organizzazione territoriale
3- Simbolica degli spazi
4- Approccio relazionale
6
1- ANALISI ECOLOGICA
•
In esse vivono popolazioni (o specie) il cui
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La analisi ecologica considera come unità di
analisi le aree delimitate da confini
amministrativi o culturali.
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•
adattamento all’ AMBIENTE dipende
da:
•
•
pressioni esterne naturali o umane
organizzazione interna (fondata su fattori di
aggregazione - quali la forza, i legami di sangue– da
quali derivano i rapporti di coppia, i legami famigliari e
quelli di clan)
7
La società si adatta al suo ambiente
1- ANALISI ECOLOGICA

Nelle aree naturali le specie (popolazioni), hanno culture
definite (subculture), competono nella specie o con altre
specie per il possesso delle risorse oppure cooperano.

Altri processi possibili, oltre alla competizione e alla
cooperazione sono:
-
Corso di Sociologia del territorio
La cultura, tratto specifico della SPECIE UMANA,
intesa come «specifica modalità di elaborare
strumenti di adattamento all’ambiente», porta alla
formazione di prodotti di aggregazione più complessi delle
famiglie e dei clan tra i quali le aree naturali (ovvero
unità territoriali omogenee dal punto di vista
normativo e culturale – es. città)
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
invasione di un area a scapito di un’altra specie
successione di una specie con un’altra
8
1- ANALISI ECOLOGICA
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Col tempo le specie si ampliano nello spazio e selezionano i
soggetti che meglio si adattano all’ambiente.
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Lo studio delle relazioni tra gli esseri umani influenzati dalle
forze selettive, distributive e adattive che agiscono
sull’ambiente prende il nome di ECOLOGIA UMANA
(Park, Burgess e McKenzie, «The City», 1938)
I contenuti della Scuola Ecologica si sono sviluppati
in tre filoni:
o
o
Ecologia sociale
Ecologia delle popolazioni
9
Tra gli sviluppi più interessanti
si sottolineano i seguenti:
Aggregato territoriale come organismo - ciò che conta è la
specializzazione funzionale e l’integrazione tra le parti.

Gli aggregati territoriali hanno una struttura normativa o
morale (concentrazione territoriale di soggetti e attività
generatrice di qualità emergenti non riconducibili – e
riconoscibili – dai singoli individui). L’assenza di una
struttura organizzativa implica la disorganizzazione.
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
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Ecologia sociale
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TRA GLI SVILUPPI PIÙ INTERESSANTI
SI SOTTOLINEANO I SEGUENTI:
Si focalizza sulle organizzazioni, intese come
popolazioni che interagiscono in un ambiente
dotato di determinate risorse.

Nicchia ecologica: presenza di rapporti esclusivi e
specifici tra una organizzazione e date risorse
dell’ambiente (organisational ecology) e
specializzazione come modalità per contrapporsi alla
competizione.
Corso di Sociologia del territorio

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Ecologia della popolazione
11
1- ANALISI ECOLOGICA - OGGI

Analisi ecologica predilige analisi secondaria e si
basa sull’utilizzo di dati ecologici.
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L’analisi ecologica nella sua versione più
recente indica un metodo per organizzare i
dati sulla distribuzione spaziale dei
fenomeni sociali.
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
12
COSA SONO I DATI ECOLOGICI ?
 L’analisi
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dati ecologici, intendiamo definire
quei dati rilevati a livello aggregato
(familiare, scolastica, aziendale,
territoriale) (Parra Saiani, 2009)
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 Per
di tali dati consente di
caratterizzare i contesti / AMBIENTE
entro i quali si svolge l’azione e
l’interazione sociale oggetto
13
dell’osservazione.
COSA SONO I DATI ECOLOGICI








la dimensione demografica,
il livello di istruzione,
la diffusione dei servizi sanitari e assistenziali,
l’evoluzione del sistema politico,
il mercato del lavoro,
l’inquinamento,
la diffusione dei servizi culturali,
le forma associative, la criminalità, ecc.
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
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Lo studio della dimensione ecologica dei
fenomeni sociali permette al ricercatore di
cogliere le tendenze di fondo di una società,
la statica e la dinamica dei fenomeni sociali
(Pintaldi 2011):
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E IN QUALE MOMENTO DELLA
RICERCA SOCIALE?
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Corso di Sociologia del territorio
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IL PROBLEMA
DELLE FONTI
Corso di Sociologia del territorio
andiamo a raccogliere i
dati ecologici ?
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Dove
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FONTI DI DATI
Esso coincide con qualunque tipo di documento
o di procedimento che consenta di acquisire
notizie, informazioni o dati che si riferiscono a
fenomeni.
Schematicamente, le informazioni che il
ricercatore sociale utilizza possono provenire da
fonte orale o da fonte scritta.
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
In sociologia il concetto di fonte implica una
pluralità di significati.
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
17
FONTI DI DATI
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Dal punto di vista metodologico, le fonti orali
derivano in genere la loro origine all'applicazione,
direttamente da parte del ricercatore, di tecniche
e metodi ricerca di tipo qualitativo.
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Per fonte orale intendiamo le notizie emerse
nel corso di colloqui, interviste, incontri.
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FONTI DI DATI
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Le fonti scritte si caratterizzano dall'essere il prodotto
di ricerche di tipo qualitativo e quantitativo condotte
in un certo periodo da altri, singoli ricercatori o
istituzioni che siano. Nel caso delle fonti
statistiche si parla di analisi secondaria, vale a
dire di analisi condotte utilizzando informazioni
statistiche già esistenti.
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Per fonte scritta assumiamo tutti i documenti
scritti, sia di carattere narrativo (per es. documenti
di archivio, biografie, lettere personali, storie di
piccoli gruppi, etc.), sia di natura statistica, vale a
dire documentazioni, pubblicazioni con informazioni
quantitative inerenti gruppi di popolazione e caratteri
economici,sociali, politici.
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Corso di Sociologia del territorio
2 – Organizzazione
territoriale
20
Studio del rapporto tra società e spazio nel senso di
RELAZIONE tra un sistema e il suo ambiente .
Attenzione è sul SISTEMA ; il sistema attua strategie che gli
permettono di CONTROLLARE
NO analisi dell’ADATTAMENTO ambientale, ma delle strategie
Lo studio del territorio come ORGANIZZAZIONE si basa sul
concetto di:
• Sistema territoriale: entità in grado di mantenere con
successo i propri confini rispetto all’ambiente.
• Un sistema può differenziarsi al suo interno
incrementando la specializzazione delle sue parti al fine
di rispondere alla complessità dell’ambiente (Luhmann
«Soziale Systeme», 1984).
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Corso di Sociologia del territorio
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o Per controllare il territorio e difendere i confini un sistema
ha bisogno di agire in modo strumentale (presenza di un
principio di razionalità e di mezzi/fini), ovvero di avere una
organizzazione (per esempio nell’organizzazione territoriale
per antonomasia, lo Stato, essa è rappresentata dalle
burocrazie territoriali), i.e. STRATEGIA
o L’organizzazione territoriale deve ridurre l’incertezza
sapendo che la razionalità di ogni attore è limitata
(Bonazzi «Come studiare le organizzazioni», 2002) e
che non si hanno tutti gli strumenti per esercitare
la competenza territoriale.
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Corso di Sociologia del territorio
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•
Le organizzazioni hanno confini spaziali che variano a
seconda del tipo di sistema (estesi oltre i limiti territoriali
quelli dei sistemi economici, rigidi quelli dei sistemi territoriali
militari) controllati da sistemi tecnologici.
•
Si tratta di sistemi socio-tecnici, ossia reticoli di elementi
umani e tecnologici operanti congiuntamente per ottenere
un determinato fine produttivo.
• Controllo delle acque
• Gestione dei rifiuti
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Corso di Sociologia del territorio
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Secondo alcuni autori la città stessa è un dispositivo
tecnico complesso di controllo del territorio (Guidicini
1998, Mela 2006) che opera attraverso il
«coordinamento di presenza e assenza in loco»
(Bagnasco «Società fuori squadra. Come cambia
l’organizzazione sociale», 2003), ovvero esercitando
funzioni astratte di controllo che non richiedono
necessariamente rapporti diretti, ma di carattere
vincolante.
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Corso di Sociologia del territorio
24
•
La capacità di controllare assenza/presenza è anche fonte di
potere per alcuni sistemi territoriali che attraverso scarsità di
alcune funzioni e monopolio spaziale creano forme di
gerarchia.
•
Con attenzione al primo aspetto è nota la Teoria delle
località centrali di Christaller (1968) e quella rangodimensione di Zipf, secondo le quali:
–
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«le funzioni commerciali si distribuiscono regolarmente sul territorio
in base alla frequenza della domanda e al grado di sofisticazione del
bene/servizio offerto. Le funzioni più rare e sofisticate saranno
concentrate nelle città più grandi mentre quelle che discendono di
grado saranno disponibili anche in centri urbani più piccoli»
Corso di Sociologia del territorio
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.
La teoria delle località centrali è stata concepita per
spiegare la distribuzione degli insediamenti
umani nello spazio.
Corso di Sociologia del territorio

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TEORIA DELLE LOCALITÀ CENTRALI
DI CHRISTALLER
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TEORIA DELLE LOCALITÀ CENTRALI
DI CHRISTALLER
Funzioni
Mercato
Corso di Sociologia del territorio

La teoria di Christaller si comprende definendo
due concetti :
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
27
TEORIA DELLE LOCALITÀ CENTRALI
DI CRISTALLER

La Soglia indica il mercato minimo necessario
perché una data funzione si possa stabilire.

La Portata è invece la distanza massima entro la
quale una funzione localizzata si può applicare, e
coincide con la distanza che un consumatore è
disposto a coprire per beneficiarne.
Corso di Sociologia del territorio
La caratterizzazione di queste relazioni si capisce
considerando il significato del termine SOGLIE e
di quello di PORTATA.
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
28
TEORIA DELLE LOCALITÀ CENTRALI
DI CHRISTALLER

Le località centrali sono insediamenti che forniscono
servizi alle circostanti zone di influenza commerciale,
definite “aree di mercato”.
Corso di Sociologia del territorio

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
L’ordinamento spaziale degli insediamenti, basato
sul quantitativo e sul livello dei servizi che essi
forniscono, genera una gerarchia.
La gerarchia è complessa a causa di sovrapposizioni
tra le aree.
29
DI
CHRISTALLER
Corso di Sociologia del territorio
MODELLO
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IMMAGINE
30
24/06/2017
Qualora la posizione di monopolio sia parziale un sistema può
utilizzare approcci istituzionali quali i processi di
legittimazione e la formazione di regole (Scott «Institutions
and Organisations», 1995).
Corso di Sociologia del territorio
Il monopolio territoriale consiste invece nell’abilità di un
sistema territoriale di competenze nel farsi riconoscere come
unico attore legittimato ad operare in un’area.
31
RICONOSCONO IL PROPRIO AMBIENTE.
Corso di Sociologia del territorio
MECCANISMI PERCETTIVI E MODALITÀ CON CUI GLI ESSERI UMANI
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3 – SIMBOLICA DEGLI SPAZI:
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Agli inizi del secolo scorso la psicologia della Gestalt diceva che la
conoscenza avviene attraverso la percezione di forme complete
(legame tra le parti e il tutto e importanza del contorno)
Corso di Sociologia del territorio
Spazio non solo come un ambito di studio (oggettivismo) ma come
categoria cognitiva (modo di interpretare e rappresentare la realtà e
noi stessi, Asch «Social Psycology, 1952) e come prodotto
dell’interazione sociale.
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Oggetto di studio: meccanismi percettivi e modalità di riconoscimento
dell’ambiente.
No prospettiva oggettivista, ma visione cognitiva dello spazio
«La percezione non dipende dagli elementi ma dalla strutturazione di
questi elementi».
33
Corso di Sociologia del territorio
Pertanto di interessa è anche la dimensione del linguaggio
usato per definire gli oggetti (spaziali), la legittimazione
dei termini e la negoziazione dei significati.
24/06/2017
Con la fenomenologia sociologica (Jedlowski, «Il mondo in
questione», 1998) comincia ad essere chiaro che non è
importante tanto conoscere la realtà, ma capire come
la si definisce (sino al paradosso del teorema di Thomas «la
profezia che si auto-adempie 1928 «Se gli uomini definiscono
reali certe situazioni, esse saranno reali nelle loro
conseguenze»); che rinvia alla differenza kantiana tra
noumeno: oggetto in sé; e fenomeno: ciò che designa
l’oggetto in quanto passibile di essere percepito»
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TRE LIVELLI DELLA SIMBOLOGIA SPAZIALISTA
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Corso di Sociologia del territorio
Archetipi
 Organizzazione sociale
 Esperienza individuale

35
ARCHETIPI
Idee innate e predeterminate dell'inconscio
umano;
In cucina si prepara da mangiare, in chiesa si prega,
etc. etc.
Corso di Sociologia del territorio

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
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ORGANIZZAZIONE SOCIALE

La tassonomia delle categorie spaziali usate da Lynch
(«The Image of the City», 1960) per interpretare la forma
della città:
- percorsi;
- margini;
- quartieri;
- nodi;
- riferimenti
Corso di Sociologia del territorio

Esempi si ritrovano nella tassonomia di Lynch e nelle
mappe cognitive («rappresentazioni schematiche degli
spazi che aiutano a orientarsi»)
24/06/2017

Le categorie spaziali sono strumenti atti a mettere ordine
nella mente, strumenti di catalogazione, ricette cognitive
(Schutz, «Studies in Social Theory», 1971).
37
CATEGORIE LYNCH



Corso di Sociologia del territorio

I margini sono fratture lineari nel complesso cittadino:
spiagge, ferrovie, barriere che bloccano gli spostamenti (nel
caso di Roma: il Tevere, il Muro Torto).
I percorsi sono le vie abituali od occasionali, linee di
riferimento in base a cui localizzare gli altri elementi (per
Roma il Corso, via del Babuino, via di Ripetta).
I nodi sono gli incroci ove avvengono gli scambi o le rotture
di carico (Roma: Piazza del Popolo, Piazza dei
Cinquecento).
I quartieri sono i grandi settori della città (es. il Ghetto, i
rioni barocchi, l’Eur).
I riferimenti sono i punti di alta rilevanza per
l’orientamento dell’osservatore ( il Colosseo, Trinità dei
Monti, Villa borghese, il monumento a Vittorio Emanuele ,
Piazza del Popolo
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
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Mappe cognitive e l’esempio mappe
di Comunità
 Strumenti attraverso cui la gente che abita un luogo
può raccontare ad altri, o ricordare a se stessa, i punti
fondamentali della propria storia, i nodi cruciali del
proprio reticolo di significati e significanti.
 Percorsi personali e collettivi che
coinvolgimento, ricerca e impegno
comportano
 Strumenti creativi in grado di rinsaldare e ricostruire in
termini attuali il legame fondamentale tra le persone
e i luoghi, tramite il quale una comunità disegna i
contorni del proprio patrimonio; qualcosa di più di un
semplice inventario di beni materiali o immateriali, in
quanto includono anche un insieme di relazioni
invisibili fra questi elementi
Mappe cognitive e mappe di
Comunità/parish map
Nella tradizione inglese la parola che implica
persone/comunità e luoghi allo stesso tempo perché
siano mantenute le radici è Parish.
Il termine “parrocchia” evidenzia come l`obiettivo
principale non sia quello di dare attenzione a un
luogo definito da rigidi confini amministrativi, siano
questi comunali o legati ad antiche proprietà
ecclesiastiche, ma piuttosto privilegiare “la più piccola
arena in cui la vita è vissuta”
Da qui le Parish Maps che nascono in Inghilterra
dall’intuizione di Common Ground, un`associazione
che, prima tra tutte, ha scelto di dedicare le proprie
energie alla conoscenza e alla valorizzazione del
patrimonio locale attraverso il coinvolgimento attivo
delle comunità locali
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Corso di Sociologia del territorio
41
24/06/2017
Corso di Sociologia del territorio
 Le categorie spaziali servono,
cognitivamente, per risparmiare
(comunicare facilmente) e fare ordine
riduzione della dissonanza cognitiva,
Festinger, «A Theory of Cognitive
Dissonance», 1957).
42
3. ESPERIENZA INDIVIDUALE
Corso di Sociologia del territorio
Nel processo di categorizzazione spaziale,
primaria importanza assume anche
l’esperienza individuale sia dal punto di
vista degli schemi appresi durante la
socializzazione sia da quello delle pratiche
(regole e azioni usate automaticamente nella
vita quotidiana).
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
43
ESPERIENZE INDIVIDUALI E SPAZIO DELLE
PRATICHE
Corso di Sociologia del territorio
Secondo Gieryn («A Space for Place in
Sociology», 2000) uno spazio diventa un
luogo quando è una località geografica, ha
una forma materiale (fisicità) e un
significato o valore che ne consente
l’identificazione.
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
44
24/06/2017
Corso di Sociologia del territorio
L’assegnazione di valori simbolici ai luoghi
cambia nel tempo (decostruzione dei
simboli), si tratta dei fenomeni di deterritorializzazione (Tomlinson
«Globalization and Culture», 1999) in cui i
simboli dei luoghi diventano meno
importanti o di re-territorializzazione, in
cui assumono valore simbolico località
prima poco tematizzate.
45

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Corso di Sociologia del territorio
Il fenomeno del disembedding di Giddens
(«sradicamento spazio-temporale delle interazioni»)
viene spesso considerato una manifestazione
della de-territorializzazione, nel senso che la
presenza di relazioni sempre più mediate dai sistemi
esperti e dalla mobilità vengono considerate causa
della perdita dei riferimenti spaziali.
46
24/06/2017
CONTANO A TUTTI I LIVELLI
Corso di Sociologia del territorio
4 – APPROCCIO RELAZIONALE: LE RELAZIONI SOCIALI
47
LE RELAZIONI NON SONO SOLO RAPPORTI TRA ENTITÀ
REALI MA SONO REALTÀ IN SÉ

Quindi, le relazioni implicano, la capacità di cogliere la
condizione dell’altro e di agire di conseguenza.
Corso di Sociologia del territorio
Weber nel 1922 diceva che «una relazione sociale è un
comportamento di più individui instaurato
reciprocamente secondo il suo contenuto di senso e
orientato in conformità».
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
48
LE RELAZIONI NON SONO SOLO RAPPORTI TRA ENTITÀ REALI
MA SONO REALTÀ IN SÉ

Ambito locale (o settings of interaction) di
Giddens («The Constitution of Society»,
1984), «lo spazio in cui avvengono
relazioni significative nelle quali gli attori
condividono il significato del contesto in
cui interagiscono»
Corso di Sociologia del territorio

Dal punto di vista spaziale ciò vuol dire che, se un luogo è lo spazio
segnato dalle relazioni di senso, si ha un luogo quando vi è
comprensione della posizione dell’altro e si agisce di conseguenza (si
interagisce).
Gieryn aggiunge «lo spazio non è un semplice contenitore o
supporto della relazione ma ciò che fornisce una cornice di senso
(2000).
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
49
LE RELAZIONI NON SONO SOLO RAPPORTI TRA ENTITÀ
REALI MA SONO REALTÀ IN SÉ
Questo filone può essere distinto in due ambiti:
 Un primo che riguarda gli effetti congiunti della
massa di interazione - FORMA DELLE RETI
 Un secondo che punta l’attenzione sulla qualità
delle relazioni - QUALITA’ DELLE RELAZIONI
Corso di Sociologia del territorio

Se negli studi ecologici e organizzativi la relazione
spaziale viene concepita in termini strumentali,
nell’approccio relazionale essa ha valore in sé, al di là
della funzione che svolge.
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
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LE RELAZIONI NON SONO SOLO RAPPORTI TRA ENTITÀ REALI MA
SONO REALTÀ IN SÉ
Relazione come
contatti
Relazione come
legame: un insieme
di obbligazioni
reciproche non
formalizzate ma
perduranti.
Contatti
Conta dei contatti
Analisi del tipo di
relazione fra gli
attori
Corso di Sociologia del territorio
Culture relazionali
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Strutture formali
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LE RELAZIONI NON SONO SOLO RAPPORTI TRA ENTITÀ
REALI MA SONO REALTÀ IN SÉ

Noti sono gli studi sulla progressiva scomparsa delle relazioni
dirette nelle società urbana causa della nascita delle società non
comunitarie (Tonnies 1887), dell’atteggiamento blasé (Simmel
1903) e delle relazioni anomine (Wirth «Urbanism as a Way of
Life», 1938)
Corso di Sociologia del territorio
La declinazione spaziale degli approcci relazionali ha dato vita a
due noti ambiti di studio:
•
esclusione socio-spaziale (debole accesso a reti di conoscenti
e amici come grave forma di emarginazione, in particolare nei
momenti di passaggio della vita, Sennett, «The Conscience of
the Eye, 1990)
•
interazioni faccia a faccia (relazioni dirette come portatrici di
legami significativi, di comunicazioni ricche e comprensibili e
di fiducia reciproca)
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
52
LE RELAZIONI NON SONO SOLO RAPPORTI TRA ENTITÀ REALI
MA SONO REALTÀ IN SÉ
Come sono le relazioni in una società “non
comunitaria» come quella urbana:
Corso di Sociologia del territorio
Sono comunque solidaristiche ?
 Non possono mai essere solidaristiche ?
 Se sono solidaristiche in che modo lo sono ?

24/06/2017

53
AMBIGUITÀ DELLA COMPRESENZA

Ambivalenza della associazione tra vicinanza e
solidarietà, in quanto la vicinanza può essere anche
fonte di sentimenti negativi (concorrenza per le risorse
ambientali scarse), rischio che si crei fastidio reciproco,
maldicenza, conflitto.
Corso di Sociologia del territorio
L’assunto sotteso a questi studi è che la vicinanza fisica
crea relazioni dense e significative che favoriscono
l’inclusione sociale (Di Nicola et. al «Reti di prossimità e
capitale sociale», 2008)
24/06/2017

54
VICINANZA SOLIDARIETÀ


Al contrario la variabile locale è sempre presente, ma
varia, cambia.
Lo spazio , dunque , non è solo vicinanza e
lontananza, non è solo estensione o forme spaziali,
ma forme sociali originali.
Corso di Sociologia del territorio
Disgiunzione solidarietà e vicinanza non deve far
credere che i sentimenti di comunanza si
creano solo con chi è lontano.
24/06/2017

55
Azione, sistemi sociali e spazio
Caratteri
Processo
Focus
Metodo
Ecologico
Ambiente
Adattamento
Aree naturali
Analisi
relazioni in/fra
unità
territoriali
Organizzativo
Territorio
Competenza
Sistemi
socio-tecnici
Studio di
casi/comparazio
ni
Culturale
Luogo
Simbolizzazione
Ideologia
Analisi discorso
Relazionale
Ambito locale
Reciprocità
Reti sociali
Network
analysis
Corso di Sociologia del territorio
Spazio
24/06/2017
Approccio
all’analisi
spaziale
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24/06/2017
Grazie per l’attenzione

Corso di Sociologia del territorio
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1) ambiente>determinismo geografico
3) simboli>identità culturali
4) relazioni>uomo animale sociale – non si tiene conto delle relazioni con gli oggetti
Suggerimento: attenzione all’uso dei modelli e precauzione nei confronti della
variabilità temporale delle forme sociali (Simmel)
Corso di Sociologia del territorio
2) sistemi>attori tipo - socializzati
24/06/2017
Rischi dei diversi approcci:
58
AZIONI IRRAZIONALI
Spesso agiamo, effettuiamo
azioni che sono irrazionali o
comunque contrarie a ciò che
affermiamo rispetto a principi
logici, di comportamento
sociale, di adeguamento alle
norme, di rispetto alla media del
comune sentire, di
adeguamento alla morale
mediamente condivisa
Semplificando:
so bene che il fumo fa male, ma
continuo a fumare.
So bene che il casco è un elemento
protettivo, ma non lo metto.
So bene che andare troppo forte è
rischioso, ma non diminuisco la velocità.
Se smetto di fumare ingrasso. Il casco
mi fa troppo sudare e non ci vedo bene.
Sono così bravo e abile che posso
andare a qualsiasi velocità,