TRIONFO Etimologia Varrone, La lingua latina, VI 68 «Triumphare appellatum, quod cum imperatore milites redeuntes clamitant per Urbem in Capitolium eunti ‘Io triumphe’; id a ac Graeco Liberi cognomento potest dictum». Triumphare (celebrare un trionfo) è detto così perché i soldati che tornano dalla guerra col loro generale gli gridano attraversando la città mentre è diretto verso il Campidoglio «Oh, Trionfo! ». Questo termine viene da thríambos, cioè da un soprannome greco di Libero. Trionfo di Romolo • Plutarco, vita di Romolo 16 • 4. Romolo ... riflettendo come potesse soddisfare meglio il voto a Giove e offrire ai cittadini uno spettacolo piacevole a vedersi, là dove erano accampati tagliò una quercia gigantesca e le diede forma di trofeo, poi vi appese le armi di Acrone disposte in ordine una ad una; egli stesso, indossata la veste, si cinse di alloro la testa chiomata. • 5. Sollevato il trofeo, che teneva diritto poggiandolo sulla spalla destra, procedeva intonando il canto della vittoria, al quale rispondeva l'esercito che lo seguiva in armi, mentre i cittadini l'accoglievano pieni di gioia e di ammirazione. Questa processione, dunque, fu l'inizio e il modello dei trionfi successivi; il trofeo fu dedicato come offerta votiva a Giove Feretrio. Trionfo di Romolo Plutarco, vita di Romolo 16 8. Le raffigurazioni di Romolo, che si possono vedere a Roma, lo rappresentano tutte mentre porta il trofeo a piedi Pompei, via dell’Abbondanza L’affresco riproduce una statua di Romolo nel Foro di Augusto Denario, Zecca di Roma (134 - 138 d. C.), D/ HADRIANVS AVG COS IMP V/ ROMVLO CONDITORI Aureus, Zecca di Roma (229 d.C.) D/IMP SEV ALE-XAND AVG. V/ P M TR P VIII COS III P P: Severo Alessandro, come Romolo trionfatore Spolia opima Plutarco, vita di Romolo 16 6. Secondo Varrone queste spoglie furono dette opime poiché i Romani definiscono ops la ricchezza; ...il consacrare le spoglie opime si concede al comandante che da solo e con valore abbia ucciso il comandante nemico. 7. Solo tre volte ai comandanti romani è stato concesso questo onore: per primo a Romolo che uccise Acrone di Cenina, come secondo a Cornelio Cosso che abbatté l'etrusco Tolumnio, e da ultimo a Claudio Marcello che vinse il re dei Galli Britomartos. • Denario di P. Cornelius Lentulus Marcellinus. (50 a.C.) Zecca di Roma • D/ MARCELLINVS testa di M. Claudius Marcellus “triskeles” • V/ M. MARCELLVS [C]OS ・ QVINQ Claudius Marcellus, velato e togato, porta un trofeo in un tempio tetrastilo. Riforma di Camillo CIL VI, 1308 (cfr. pp. 3134, 3141, 3799, 4677) = Inscr. It. XIII, 3, 61 = ILS 52 Firenze, Palazzo Riccardi? Veios post urbem / captam commigra- / ri passus non est / Etruscis ad Sutrium / [d]evictis Aequis et / [V]olscis subactis / tertium triumph[a]-/ vit quart(um) sed[ato] / Veli/tern[orum bello et Gallis in Albano agro caesis? Il trionfo arcaico Via Triumphalis Concessione del trionfo • Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili, II 8, 1 • 1. Alcuni generali avrebbero voluto che si decretasse loro l'onore del trionfo per combattimenti di scarso rilievo. Per ovviarvi, fu stabilito per legge che celebrasse il trionfo solo chi avesse ucciso in una sola battaglia cinquemila nemici: i nostri avi ritenevano che il prestigio della città sarebbe stato più alto, se i trionfi fossero stati non tanto in gran numero, quanto gloriosi. Del resto, questa disposizione così efficace, perché non fosse resa nulla dalla smania di ottenere l'alloro trionfale, ebbe il sostegno di una seconda legge, presentata dai tribuni della plebe Lucio Marcio e Marco Catone: essa minaccia sanzioni contro i generali che abbiano osato comunicare falsi messaggi riguardo al numero dei nemici uccisi in battaglia o di soldati caduti in combattimento, e li obbliga, appena entrati in Roma, a giurare in presenza dei pretori urbani sulla veridicità di quanto sia stato riferito per iscritto al senato sull'uno e sull'altro numero. Concessione del trionfo • Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili, II 8 • 4. Quinto Fulvio e Lucio Opimio, dopo avere rispettivamente conquistato Capua e costretto i Fregellani alla resa, chiesero al senato la facoltà di celebrare il trionfo: insigni l'uno e l'altro per le gesta compiute, ma rimasti ambedue privi dell'onore desiderato non già per malevolenza dei senatori, che non vollero mai fare entrare tale sentimento nella Curia, ma per l'estrema loro diligenza nel rispettare la norma giuridica, che prevedeva l'attribuzione del trionfo nei casi in cui l'impero venisse ampliato e non anche quando fosse stato recuperato ciò che da prima era di proprietà del popolo romano. Concessione del trionfo • Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili, II 8 • 7. Nel caso di una guerra civile, pure chi avesse compiuto imprese illustri ed utilissime allo Stato alla guida di un esercito, mai ebbe il titolo di « imperator », né si vide decretate in suo onore suppliche agli dèi o celebrò ovazione o trionfo: difatti codeste vittorie furono sempre considerate tanto necessarie quanto luttuose, in quanto ottenute con lo spargimento di sangue non straniero, ma patrio. Concessione del trionfo • Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili, II 8 • 5. Né a Publio Scipione per aver recuperato le Spagne, né a Marco Marcello per aver conquistato Siracusa fu decretato il trionfo, perché erano stati mandati a compiere queste imprese non investiti di alcuna magistratura ufficiale. Ovazione • Gellio, Notti attiche, V 6, 20-21 • La corona «da ovazione» è di mirto; se ne adornavano i comandanti che entravano in Roma con l'ovazione. L'ovazione in luogo del trionfo si ha quando la guerra non è indetta ritualmente e non si combatte contro un nemico regolare, oppure quando il nemico è di basso titolo e di requisiti insufficienti, come nel caso di schiavi e pirati, oppure quando, per una resa subitanea, la vittoria riesce senza polvere, come suol dirsi, e incruenta. Percorso trionfale Abbigliamento del trionfatore • • • • Tunica palmata Toga picta Corona d’oro Fascinum Tomba François, Vel Saties Abbigliamento del trionfatore • Plinio, La storia naturale, XXXIII, 111-112 • 111. In argentariis metallis invenitur minium quoque, et nunc inter pigmenta magnae auctoritatis et quondam apud Romanos non solum maximae, sed etiam sacrae. Enumerat auctores Verrius, quibus credere necesse sit, Iovis ipsius simulacri faciem diebus festis minio inlini solitam triumphantiumque corpora ; 112 sic Camillum triumphasse; hac religione etiamnum addi in unguenta cenae triumphalis et a censoribus in primis Iovem miniandum locari. • • Tra i metalli d’argento si trova anche il minio; ora (è annoverato) tra i pigmenti di gran valore e un tempo presso i Romani (era considerato) non solo di grandissimo pregio ma anche sacro. Verrio elenca degli autori, a cui bisogna credere, (secondo i quali) nei giorni di festa si soleva spalmare di minio il volto del simulacro di Giove e i corpi dei trionfatori. Così trionfò Camillo; per questo scrupolo religioso il minio si aggiunge anche agli unguenti della cena trionfale i censori provvedono innanzitutto ad appaltare l’occorrente per spalmare di minio la statua di Giove. Immagini di Trionfi Roma, Museo Nazionale Romano, Centrale Montemartini. Fregio della cella del Tempio di Apollo Sosianus costruito da C. Sosius. Rappresentazione del triplice trionfo di Augusto (29 a.C.): ferculum con trofeo a e barbari prigionieri. Parigi, Louvre Tesoro di Boscoreale Trionfo di Tiberio Marco Aurelio, incede sul carro trainato da quattro cavalli. Il carro è affiancato da un littore e da un trombettiere. La quadriga sta per passare sotto la porta triumphalis Roma, Palazzo dei Conservatori Archi di Augusto a Roma arco di Nauloco arco partico arco aziaco Rimini, Arco di Augusto (27 a.C.) È il più antico arco romano rimasto Segnava la fine della via Flaminia Arco di Augusto ad Aosta • Costruito nel 25 a.C. per commemorare la vittoria delle truppe romane del console Aulo Terenzio Varrone sui Salassi. Arco di Augusto Susa (Torino) • fu costruito probabilmente nel 9 o 8 a.C. per celebrare la pace con il re Cozio Arco di Traiano - Benevento Il ricco apparato decorativo celebra •sul fronte verso la campagna: le imprese di Traiano nelle province conquistate •sul lato rivolto verso la città: scene di pace ed elargizioni dell'imperatore in Italia. QuickTime™ decompressore sono necessari e un per TIFF visualizzare (Non compresso) quest'immagine. Istituzione degli alimenta Arco di Traiano Ancona Realizzato nel 115 d.C. da Apollodoro di Damasco Arco di Settimio Severo - Leptis Magna Arco di Costantino Arco di Galerio - Salonicco (Grecia) Arco dei Sergi a Pola (Croazia) L'arco venne eretto da Salvia Postuma, per commemorare il marito Lucio Sergio Lepido, tribuno della legione XXIX, che aveva partecipato alla battaglia di Azio ed era stata in seguito soppressa. La datazione della costruzione è attribuita agli anni 25-10 a.C.