Esercitazione sulle piante succulente – 29-11-2010
In data 29 novembre 2010 è stata condotta una visita alle piante della serra delle piante grasse o
succulente, delle quali l’Orto Botanico di Bologna conserva una buona collezione, in parte costituita
dal prof. Giuseppe Lodi che ne fu un noto esperto. Le piante sono raggruppate per ambiti geografici
(Americhe, Africa, ecc.) e molte forme sono interessanti. Si tratta di piante di numerose famiglie e
ordini e quindi fra loro non strettamente correlate, ma con cospicue affinità morfologiche e
fisiologiche nel senso di adattamenti comuni e di e resistenza alla siccità e alla calura. Le foglie,
quando ci sono, sono piuttosto spesse o sono prodotte solo in condizioni di umidità, ma
frequentemente sono sostituite da spine mentre la funzione fotosintetica resta affidata ai fusti verdi;
la particolare fotosintesi, in cui gli stomi sono spesso aperti solo di notte, è detta CAM.
Nel coro dell’esercitazione abbiamo visto Cactacee (l’unica famiglia di piante tutte CAM), Liliacee
e Agavacee, ma anche Euforbiacee, Vitacee, Orchidacee, Aizoacee (Lithops e Fenestraria della
Namibia), le tipiche Didieracee spinose del Madagascar, le Crassulacee che fra l’altro comprendono
le non molte specie CAM facoltative della flora europea (Sedum, Sempervivum, Umbilicus) e altre
ancora. La strana gimnosperma del deserto di Namib Welwitschia mirabilis sembra una pianta
CAM pur non essendolo; le sue due fronde a crescita perenne possono vivere più di 1000 anni.
La vasta famiglia americana delle Bromeliacee, per lo più epifite, comprende una curiosa pianta che
può vivere sui fili del telegrafo, la Tillandsia usneoides: assomiglia un po’ a un lichene pendente
(da cui il nome inglese “spanish moss”). Abbiamo visto questa ed altre Tillandsiae nella serra
tropicale, insieme a orchidee (Vanilla, ecc.) e ad altre epifite, fra cui diverse felci.