Psicologia Sociale - Università del Salento

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Psicologia Sociale e della Devianza
1° Lezione: Presentazione programma
Prime definizioni
Cognizione sociale, conoscenza, giudizio
13 marzo 2012 – 8,30-11,30
PRESENTAZIONE PROGRAMMA
Il docente: STEFANIA ATTANASIO
È docente a contratto in Psicologia sociale e della devianza dall’anno
accademico 2010-11
Insegna presso Scienze e Tecniche Psicologiche: Metodologia dello
Studio (laboratorio)
Negli anni accademici 2008-09/2009-10 ha insegnato: Psicologia del
Lavoro e delle Organizzazioni presso il CdL di Esperti della
Formazione.
Recapiti: cell 347-0060619 (solo se stettamente necessario)
email: [email protected] (preferito)
Profilo phonebook: Corsi, appelli, dispense, bacheca.
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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PRESENTAZIONE PROGRAMMA
Risultati di apprendimento attesi
 Conoscere i principali costrutti di
psicologia sociale
 Declinare i costrutti psico-sociali in
ambito di psicologia giuridica
 Definire i fenomeni devianti utilizzando
un approccio psico-sociale
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PRESENTAZIONE PROGRAMMA
Testi di riferimento
Palmonari A.,
Cavazza N.,
Rubini M. (2002)
Psicologia Sociale.
Il Mulino, Bologna
Patrizi P., De Gregorio
E. (2009)
Fondamenti Di
Psicologia Giuridica.
Il Mulino, Bologna.
Escluso capitolo V
pag: 147-175
Escluso par. 3 del cap.II
pag: 69-96
Bocchiaro P. (2010)
Psicologia Del
Male,
Editori Laterza, Bari
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PRESENTAZIONE PROGRAMMA
Metodologia didattica
 La metodologia didattica adottata durante il
corso sarà interattiva.
 Si alterneranno spiegazioni frontali ed
esercitazioni pratiche (lavori di gruppo, lettura e
comprensione testi/documenti, creazione ed
esposizione di elaborati)
 Le lezioni avranno generalmente una durata
reale di 2 ore (martedì 9-11; venerdì 15-17)
 Chi intendesse ritirarsi dalla lezione prima della
sua conclusione (si tollera un massimo di 15
minuti) è pregato a non frequentare affatto.
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PRESENTAZIONE PROGRAMMA
Calendario lezioni. Tot ore 53,5
Martedì 13 marzo h 8,30-11,30
Lezione 1:
Venerdì 16 marzo h 15,00-18,00
Lezione 2:
Martedì 20 marzo h 8,30-11,30
Lezione 4:
Venerdì 23 marzo h 15,00-18,00
Lezione 5:
Martedì 27 marzo h 8,30-11,30
Lezione 6:
Venerdì 30 marzo h 15,00-18,00
Lezione 7:
Martedì 3 aprile h 8,30-11,30
Lezione 8:
Venerdì 6 aprile h 15,00-18,00
Lezione 9:
1° esonero: venerdì 13 ore 15,00-16,00 (per i soli frequentanti)
Martedì 17 aprile h 8,30-11,30
Lezione 10:
Venerdì 20 aprile h 15,00-18,00
Lezione 11:
Venerdì 27 aprile h 8,30-11,30
Lezione 12:
Venerdì 4 maggio h 15,00-18,00
Lezione 13:
Martedì 8 maggio h 8,30-11,30
Lezione 14:
Venerdì 11 maggio h 15,00-18,00 Lezione 15:
Martedì 15 maggio h 8,30-11,30
Lezione 16:
Venerdì 18 maggio h 15,00-18,00 Lezione 17:
Martedì 22 maggio h 8,30-11,30
Lezione 18:
2° esonero: martedì 29 maggio ore 9,30-10,30 (per i soli frequentanti)
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PRESENTAZIONE PROGRAMMA
Esoneri
Gli esoneri sono riservati ai soli frequentanti.
Sono tollerate fino ad un massimo di 3 assenze su un totale di 8 incontri
per ogni parte in cui è diviso il programma.
Superando entrambi gli esoneri, l’esame si intende superato e la
verbalizzazione avverrà il 06 giugno ore 9,00
Superando 1 solo dei 2 esoneri si avrà la possibilità di presentare
all’appello ufficiale solo la parte rimanente del programma, a condizione
che si svolga l’esame nei mesi di giugno-luglio.
In caso contrario si sosterrà l’esame integralmente.
L’esonero sarà in forma scritta: domande chiuse e domande aperte
L’iscrizione all’esonero deve avvenire insindacabilmente entro 5 giorni
prima via email al seguente indirizzo: [email protected]
Nell’email andranno indicati: nome, cognome, Corso di Laurea, n° di
matricola.
L’oggetto deve portare la dizione: esonero di Psicologia Sociale e della
Devianza del 13 aprile oppure 29 maggio
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PRESENTAZIONE
Appelli
 06 giugno 2012 ore 10,00
 20 giugno 2012 ore 10,00
 08 luglio 2012 ore 10,00

 05 settembre 2012 ore 10,00
 26 settembre 2012 ore 10,00

 13 febbraio 2013 ore 10,00
 27 febbraio 2013 ore 10,00
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Alcune definizioni
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PSICOLOGIA SOCIALE
È una disciplina legata al dominio tradizionale delle
psicologie.
Studia i modi e le forme dell’articolazione tra il mondo
psichico e quello sociale:
- A livello intrapsichico si focalizza sulla
rappresentazione mentale degli eventi sociali
(giudizio, atteggiamento, rappresentazione sociale,
identità)
- Modalità di relazioni sociali (aggressività vs.
altruismo)
- Processi collettivi (il gruppo, le relazioni tra gruppi, le
influenze sociali)
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PSICOLOGIA SOCIALE: METODI
Sul piano metodologico la P.S.-nata come
disciplina dell’indagine sul campo- utilizza
spesso esperimenti sul campo o in
laboratorio.
Di fronte alla descrizione di un
esperimento, lo studente è portato a
memorizzare la successione di eventi
proponendo, in sede di verifica, una loro
descrizione cronologica. Ma questo livello
di apprendimento non è affatto sufficiente.
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ESPERIMENTO PSICO-SOCIALE
Occorre individuare il TEMA CENTRALE (1)
dell’esperimento che non coincide con l’oggetto
esperito, ma al suo significato scientifico.
L’ipotesi di ricerca, invece, coincide con
l’interrogativo circa il tema indagato, ovvero
come, secondo i ricercatori, il fenomeno avviene,
sie evidenzia, si giustifica, si realizza, ecc.
Come ottiene questo obiettivo? Traducendo i
concetti astratti indicati nell’ipotesi in esempi
concreti, in realtà che possano essere in qualche
modo osservabili e soprattutto misurabili:
OPERATIVIZZAZIONI
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PSICOLOGIA GIURIDICA
Settore emergente della psicologia
contemporanea.
Si interessa dei problemi che riguardano il
rapporto dell’individuo o delle collettività con
la legge, intesa non solo come presupposto o
applicazione della giustizia, ma anche come
fondamento della convivenza e come punto di
riferimento dell’agire sia di coloro che vivono
in conformità ad essa sia di coloro che,
invece, si comportano in modo deviante
rispetto ad essa.
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DEVIANZA
È una condotta di una persona o di un gruppo
che viola le aspettative di ruolo, le norme
sociali e i valori della maggioranza dei
membri di una collettività e che per questa
ragione suscita una qualche forma di
reazione sociale.
 è un atto, un azione, anche verbale
 è relativo ad uno specifico contesto
normativo
 produce una reazione sociale.
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La cognizione sociale
Dal Palmonari-Cavazza-Rubini
Pag 16-22
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
È una proposta teorica, un approccio empirico
e concettuale, rappresentata da un insieme di
modelli destinati a studiare e comprendere
fenomeni psicosociali di diversa natura e
complessità.
Il percorso di analisi che sta alla base di tali
modelli viene realizzato mediante l’indagine
delle strutture cognitive interessate nel
giudizio e nel comportamento sociale e dei
processi mediante i quali tali strutture
operano.
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Strutture cognitive


giudizio
comportamento sociale
quali sono (schemi)
i processi mediante i quali tali strutture
operano (euristiche, attribuzioni causali,
inferenze causali, covariazione,
atteggiamenti)
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Principi base
1. La realtà non esiste indipendentemente dalla mente
che la percepisce e la modella: l’individuo è un
elaboratore attivo di informazioni
soggetto passivo  soggetto attivo
2. I diversi elementi sono raccolti, nella mente, in unità
di significato (approccio olistico) che servono a darci
un senso che và oltre la loro 
approccio elementaristico  approccio olistico
3. Approccio genotipico  approccio situazionistico
4. Cognizione e motivazione sono interdipendenti
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Modelli di individuo pensante
L’individuo, in qualità di soggetto pensante, è?
 Ricercatore di coerenza
 Scienziato ingenuo
 Economizzatore di risorse cognitive
 Tattico motivato
Criteri discriminanti:
1. Rilievo dato a fattori cognitivi o a fattori motivanti
2. Elementi considerati nella spiegazione della realtà
3. Calcolo tra tali elementi
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Modelli di individuo pensante
Cogn./Motiv. Elementi
Ric. Coer.
Sci. Ing.
Ec. Ris.
Tatt. Mot.
Con. Mot.
Processi
Bisogno
Spiegazioni =
f(Credenze, Sentimenti)
Coerenza
C=M
Credenze
Sentimenti
Spiegazione =  (F.S.)
oppure
Spiegazione =  (F.D.)
Logicità
C>M
F. situazionali
F. disposizionali
Schemi
Spiegazione = modello
Velocità
attribuzionale normativo/
euristiche
C>M
C<M
Informazioni
Spiegazione = f(Sé:
strumentali al sé scopi, motivi, bisogni,
autostima)
C<M
Inf. tratte dalla
memoria
Utilità
spiegazione = f(bisogno No
di chiusura cognitiva)
ambiguità
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Principi generali su cui verte l’elaborazione dell’informazione
- Bisogno di risparmiare risorse cognitive
- Processi consapevoli e inconsapevoli
- Egocentrismo dei processi di pensiero
- Resistenza al cambiamento
- Accessibilità temporanea e cronica
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La conoscenza
Dal Palmonari-Cavazza-Rubini
Pag 22-27
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
Page 22
COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
La conoscenza è
la raccolta di informazioni in modo da selezionarle e
sintetizzarle in strutture che permettano inferenze rapide su
precipitati cognitivi e comportamentali
Conoscenza = è la fase di acquisizione
(informazioni  schemi  precetti)
Il giudizio è
il processo attraverso cui la mente umana, cogliendo relazioni
o operando distinzioni tra più precetti, determina la
formulazione o l’espressione di un apprezzamento o di una
valutazione.
Giudizio = è la fase di elaborazione dati
( precettin  giudizio)
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
Page 23
COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
La conoscenza avviene attraverso un processo di
Categorizzazione degli stimoli sociali
Esemplari simili vengono inseriti in un insieme
significativo sulla base degli elementi di familiarità
La categorizzazione permette di:
 ordinare il mondo sociale
 prevedere l’ambiente
 trattare gli stimoli non come novità ma in relazione alla loro
categoria di appartenenza
 facilitano i processi di conoscenza top-down, basati su script
e pre-concetti, più rapidi ma meno precisi di quelli bottom-up
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
La categorizzazione NON è un processo meramente cognitivo
1. Cognizione della psicologia sociale: tratta le modalità
attraverso cui la vita mentale (cognizione) delle persone
influenza l’essere insieme agli altri (vita sociale)
2. Psicologia sociale della cognizione: considera cosa accade
alla vita mentale delle persone (cognizione) quando sono
insieme ad altri (vita sociale)
INFLUENZA
Allport (1968)
1.
Cognizione
Vita Sociale
INFLUENZA
2.
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Schemi: come funzionano
Stimolo
esterno
Apparato
percettivo
Avviene tramite l’attivazione
degli schemi che possediamo:
se lo stimolo è nuovo va
ricercata la sua categoria di
appartenenza
Cervello
Riconoscimento
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Percetto
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Lo Schema è una struttura cognitiva che
contiene informazioni su un particolare oggetto
di conoscenza (un oggetto, una situazione …)
inclusi gli attributi che lo caratterizzano e i loro
reciproci legami.
Non sono definiti in base a criteri necessari e
sufficienti, ma hanno confini sfuocati.
Gli attributi tipici di una categoria sono detti:
prototipici
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Page 27
COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Schemi
Noi possediamo diversi tipi di schemi che, pur
funzionando allo stesso modo, guidano alla conoscenza di
oggetti sociali diversi.
L’attribuzione di schemi nei processi di conoscenza è di
tipo top-down (vs. bottom-up)
1. Schemi di persona (informazioni che descrivono le
persone)
2. Schemi di sé (realtà che rimandano a noi stessi)
3. Schemi di ruolo (acquisito o ascritti)
4. Schemi di eventi (sequenze temporali e modi comport.)
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Il giudizio
Dal Palmonari-Cavazza-Rubini
Pag 27-32
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Spesso non procediamo ad un’attenta analisi delle informazioni
provenienti dall’esterno: preferiamo elaborarle
sommariamente sulla base degli schemi che possediamo e
di alcune strategie cognitive che permettono di arrivare
rapidamente alla soluzione del problema.
Euristiche sono strategie di pensiero che semplificano e
accorciano il tempo dei percorsi di conoscenza
Pro = risparmio tempo ed energie
Contro = errori nella conoscenza, e quindi nei giudizi
Tipi di euristiche:
1.
2.
3.
4.
Euristiche della rappresentatività
Euristiche della disponibilità
Euristiche dell’ancoraggio e accomodamento
Euristiche della simulazione
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Euristiche: della rappresentatività
Utilizzata per giudicare la probabilità che un esemplare
appartenga ad una certa categoria.
Per ricondurre un oggetto sociale (persona, situazione, ecc)
ad uno schema ci basiamo sul grado di rappresentatività
dell’esemplare presentato rispetto alla categoria di
appartenenza, consideriamo quelle caratteristiche che sono
prototipi di una categoria e trascuriamo altre informazioni
importanti che permetterebbero una lettura più accurata e
aderente alla realtà
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Euristiche: della rappresentatività
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
Page 32
COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Euristiche: della rappresentatività
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Euristiche: della disponibilità
Utilizzata per giudicare la probabilità che un determinato
evento si verifichi o sia diffuso,
Si basa sulla disponibilità dell’informazione in memoria, la
facilità con cui recuperiamo dalla memoria degli esempi.
Maggiore è la disponibilità in memoria maggiore è la frequenza
stimata.
- disponibilità in memoria = frequenza reale NO ERRORE
- disponibilità in memoria ≠ frequenza reale ERRORE
• Frequenza di rievocazione dipende:
• Esperienza
• Salienzafacilità di memorizzazione  facilità di recupero
• Percezione di facilità
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COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Euristiche: dell’ancoraggio e accomodamento
Utilizzata quando dobbiamo emette giudizi a partire
da informazioni incerte o ambigue
Per emettere il giudizio cerchiamo punti di riferimento
a cui ancorarci e poi lo accomodiamo in base alle
informazioni date
Rischio di errore: sovrastimare la credibilità dei punti
di ancoraggio
Esempio: quanto impiegherò per studiare l’esame di
psicologia sociale e della devianza?
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
Page 35
COGNIZIONE SOCIALE – social cognition
Euristiche: della simulazione
Utilizzata nella costruzione di scenari ipotetici quando
immaginiamo come potrebbero evolvere certi eventi
L’euristica della simulazione della vita quotidiana non tiene
conto dei possibili eventi improvvisi che possono modificarla
(pensiero controfattuale)
•Ragionamento controfattuale: ragionare su cosa sarebbe
potuto succedere se le cose fossero andate diversamente
• Se solo …
• Impatto sulle spiegazioni del passato e sulle emozioni ad
esso collegate
• Più è facile annullare mentalmente un esito, più forte la
reazione emotiva ad esso
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Page 36
L’inferenza
un altro tema del giudizio sociale è il modo in
cui le persone cercano spiegazioni per il
proprio e altrui comportamento.
Questo tipo di spiegazione è indotto
dall’inferenza delle cause che stanno dietro a
specifiche azioni e sentimenti.
I processi che le persone mettono in atto per spiegare gli
eventi sociali sono teorizzati nei seguenti modelli:
1. Attribuzione causale,
2. Inferenza corrispondente
3. Modello ANOVA
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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L’attribuzione causale
Attribuzione causale: processo che le
persone mettono in atto per spiegare gli
eventi sociali, spinti dal bisogno di
comprendere le cause degli eventi sociali,
al fine di controllarli, prevederli e quindi
mettere in atto comportamenti appropriati
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Il contributo di Fritz Heider
 Heider (1944; 1958): il compito della
“psicologia del senso comune” è comprendere
come le persone interpretano gli eventi
 L’individuo utilizza le informazioni a sua
disposizione relative ai fattori interni ed esterni
per fare inferenze circa le cause di un evento
 Locus o origine della causalità: la causa di un
comportamento può risiedere in fattori interni o
personali (motivazioni, abilità) o in fattori esterni
o situazionali.
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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Il contributo di Fritz Heider
Attribuzione = ricerca di cause per spiegare perché si
ottengono determinati risultati, bisogno di comprendere il
mondo e le sue regole
3 elementi: luogo di controllo, stabilità (cause stabili nel
tempo o meno), controllabilità (cause controllabili dal
soggetto)
Locus of control
interno
Locus of control
esterno
stabile
Controllabile
Incontrollabile
Tenacia
Abilità
instabile
Controllabile
Incontrollabile
Impegno
Tono dell’umore
stabile
Controllabile
Incontrollabile
Pregiudizio
Facilità del compito
instabile
Controllabile
Incontrollabile
Aiuto
Fortuna
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Teoria dell’inferenza corrispondente
Teoria di Jonas e Davis (1965)
Con il termine inferenze corrispondenti intendiamo i modi
in cui le persone effettuano stabili attribuzioni circa le
disposizioni di chi compie un’azione.
Stiamo parlando del modo in cui le persone, sulla base
dei comportamenti osservati e delle caratteristiche dei
contesti in cui tali comportamenti hanno avuto luogo,
producono inferenze su quanto sia da attribuire la
spiegazione a fattori disposizionali o a fattori situazionali.
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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Teoria dell’inferenza corrispondente
DATO INFERITO
DATO OSSERVATO
capacità
Disposizione
Intenzione
azione
conoscenza
effetto 1
effetto 2
effetto 3
Processo sequenziale a più fasi
1) Riconoscimento del carattere intenzionale dell’azione osservata
Mediante il principio d’eliminazione
(scarto delle eventualità meno probabili)
2) Libertà di scelta percepita
3) Inferenza
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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Teoria dell’inferenza corrispondente
Portare a termine con successo procedure d’inferenza
corrispondente consente di anticipare i probabili
comportamenti di un individuo in circostanze analoghe
Quali sono le informazioni più importanti da cui trarre
inferenze corrispondenti?
In primo luogo si riconosce il carattere intenzionale
dell’azione osservata (libera scelta), se:
a) si è certi che la persona conosca i possibili effetti della
sua azione e possegga le capacità necessarie per dar
luogo all’azione e produrre gli effetti osservati;
b) l’attore si trovava in condizioni di libera scelta.
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
Page 43
Teoria dell’inferenza corrispondente
Oltre alla libera scelta vi sono altri fattori che
interferiscono nel rapporto
Comportamento
disposizioni dell’attore
 Gli effetti non comuni
Se il comportamento osservato è frutto di una scelta, le
differenze specifiche tra le diverse alternative ci
informano sulle preferenze, i gusti e le caratteristiche
della persona che ha operato la scelta. Minori sono gli
effetti che un comportamento condivide con altre possibili
scelte, più è facile decidere quale effetto possa aver
motivato il comportamento
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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Teoria dell’inferenza corrispondente
 La desiderabilità sociale
Un comportamento eseguito per compiacere gli altri non
dice nulla su chi abbiamo di fronte, un comportamento
socialmente sanzionato è molto più informativo. Fare
qualcosa a dispetto della disapprovazione altrui segnala
una forte motivazione interna e quindi diventa diagnostico
delle disposizioni interne della persona.
 Le aspettative legate ai ruoli rivestono un peso
importante in quanto le attribuzioni interne sono più
probabili per i comportamenti che contrastano con le nostre
aspettative.
Un comportamento conforme al proprio ruolo non dà molte
informazioni, un comportamento difforme dà molto di più
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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Il modello della covariazione di Kelley
Kelley (1972): per giungere a un giudizio causale le persone valutano
le informazioni riguardanti la covariazione di tre elementi informativi:
- distintività: l’effetto si produce solo quando l’entità è presente?
- coerenza temporale e nelle modalità: l’effetto si manifesta tutte
le volte in cui l’entità è presente allo stesso modo?
- consenso: tutte le persone presenti percepiscono l’effetto come
dovuto alla presenza dell’entità?
 Il risultato di tale processo è un’attribuzione causale disposizionale
se l’effetto presenta alta distintività, alta coerenza e alto consenso
 I tre fattori non hanno uguale valore predittivo: le informazioni
riguardanti la coerenza nel tempo sono le più importanti
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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Il modello della covariazione di Kelley
Esempio: perché non capisco la lezione del docente X?
- distintività: il fatto di non capire la lezione è legato al docente
X? O si verifica anche con altri docenti?
- coerenza temporale e nelle modalità: il fatto di non capire la
lezione del docente X è limitato a questa mattina? O è
sempre così?
- consenso: anche gli altri studenti non capiscono la lezione
del docente X?
In presenza di alta distintività, alta coerenza ed alto consenso,
l’attribuzione causale risulta tutta a carico dell’entità in
questione, ossia del docente X
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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Tendenze sistematiche nei processi di
attribuzione
Self serving bias: tendenza ad attribuire i propri successi a
cause interne e gli insuccessi a cause esterne
Due spiegazioni possibili:
- spiegazione cognitiva: in genere le persone hanno più
esperienze di successi che di insuccessi, e fanno ricorso a
questa conoscenza personale nella formulazione di giudizi
di causalità rispetto ai propri risultati
- spiegazione motivazionale: indipendentemente dalle
esperienze reali di successi ed insuccessi, le persone sono
motivate a valorizzarsi e a considerare se stesse
positivamente
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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L’errore fondamentale di attribuzione
Tendenza a sovrastimare il peso di fattori disposizionali e
sottostimare il peso di fattori situazionali nelle spiegazioni
causali (Heider, 1958; Ross, 1977; Jones e Harris, 1967).
Interpretazioni:
- Gilbert (1989): esistono due fasi nel processo
attribuzionale.
Inizialmente
l’individuo
compie
una
attribuzione disposizionale automatica; se il contrasto fra
evidenza e attribuzione è troppo grande, aggiusta il giudizio
in base alle influenze situazionali
- Heider (1958): le cause vengono attribuite a fattori salienti
dal punto di vista percettivo; l’attore è percepito come figura
saliente, la situazione o sfondo rimane in ombra.
Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio
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