Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale Anno accademico 2010 – 2011 Appunti sul comportamento organizzativo A cura di Marco Briolini Un modello di lettura del comportamento umano (R. Vaccani) Esperienze Educazione Valori Cultura Sfera affettiva, etica, biologica, psicologica Bisogni e aspettative Rapporto con il corpo (salute) Rapporto con il denaro ... Percezione Output Comport ament o "Personalità" Il modello serve a spiegare che il comportamento umano (l'output della caramella) dipende dalla personalità (l'interno) ma anche da tutti gli input che arrivano dall'esterno. In più, gli input sono "filtrati" dai meccanismi di percezione. Per la gestione delle risorse umane possiamo dunque definire alcuni elementi: come agire sugli input per ottenere gli output (comportamenti) desiderati? Un grosso problema sta nel fatto che tanto l'interno, quanto il filtro sono diversi da persona a persona. Un secondo problema è che, se una volta si potevano ottenere i comportamenti con le prescrizioni, oggi non è più possibile, dal momento che si richiedono sempre più comportamenti complessi (es. attenzione al cliente). Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 2 Percezione Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 3 Percezione Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 4 Percezione Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 5 Il Bignami di psicologia 1. Comportamentismo Secondo tale concezione oggetti primari della ricerca psicologica non debbono essere i processi mentali, tradizionalmente privilegiati dagli studiosi europei; debbono piuttosto essere entità e attività osservabili e misurabili, quali un comportamento Y, assunto come variabile dipendente (anche se esso in una data situazione si presenta per primo, com'è il caso del comportamento operante teorizzato da Skinner), e un insieme di eventi X, assunto come causa o variabile indipendente. La ricerca deve mirare a porre in luce eventuali relazioni costanti tra X e Y, prescindendo da motivazioni, stati di coscienza, percezioni, emozioni e altri processi soggettivi. [L. Gallino, Treccani on line] In sostanza l’approccio comportamentista di fonda sulla relazione fra stimolo e risposta, sui meccanismi si rinforzo positivo e rinforzo negativo, fra input e output del modello senza curarsi più di tanto di comprendere i motivi e le ragioni per cui un determinato input genera un output Trasposto sul comportamento organizzativo è un approccio utile quando i comportamenti attesi sono estremamente semplici (non a caso su questo approccio si fonda buona parte delle tecniche di addestramento degli animali) Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 6 Il Bignami di psicologia 2. Cognitivismo Indirizzo psicologico che si occupa dei processi cognitivi mediante i quali un organismo acquisisce informazioni dall'ambiente, le elabora ed esercita su di esse un controllo. Nato negli anni Sessanta del 20° sec. in opposizione al comportamentismo, il c. si caratterizza per il superamento della distinzione tra processi percettivi e intellettivi e colloca al centro dello studio della psicologia i processi mentali. [Treccani on line] Secondo questo approccio non esiste comportamento immotivato e alla base di qualsiasi comportamento c’è comunque un’intenzione da parte del soggetto che sceglie di comportarsi in un modo piuttosto che in un altro Di conseguenza, il primo “responsabile” (nel bene e nel male) del comportamento è chi lo mette in atto, la persona. Un presupposto fondamentale di questo approccio è che sia impossibile determinare completamente il comportamento di un’altra persona. A titolo di esempio, il diritto penale ha profondamente ripensato il reato di plagio proprio a seguito di queste considerazioni Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 7 Comportamento organizzativo Comportamento Finalizzato Organizzato Professionale Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 8 Definire le frontiere fra il dentro e il fuori apprendere le proprie frontiere = “chi siamo?” ciò che compete alla nostra responsabilità e al nostro potere ciò che compete agli altri cosa ci possiamo attendere dagli altri, cosa gli altri si aspettano da noi Comportamento teorico Comportamento effettivo Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 9 Il patto organizzativo Individuo Organizzazione Contratto Formale Psicologico Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 10 Comportamento Espressione del soggetto relativa a BISOGNI/ATTEGGIAMENTI/EMOZIONI Visibili EFFETTI Processi interni non visibili Non sempre sappiamo controllare gli effetti che produciamo negli altri Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 11 Comportamento È ciò che vedo dell’individuo, ma non quello che è… Ciò che sento è diverso da ciò che riesco a produrre e diverso da ciò che gli altri percepiscono... C’è quindi uno scarto tra l’immagine che vorremmo dare e l’immagine che veramente produciamo... IL COMPORTAMENTO È QUALCOSA DI COMPLESSO SI HANNO STILI PREVALENTI DI COMPORTAMENTO Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 12 Assiomi del Comportamento Non possiamo non comportarci (di alcune cose non siamo consapevoli Il comportamento è sempre motivato (non esiste il comportamento casuale) Il comportamento è uno alla volta (non posso fare una cosa e il suo contrario contemporaneamente) Il comportamento ha una finalità (lo scopo orienta i comportamenti) Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 13 Occorre quindi focalizzarsi su... Rapporto tra ciò che penso di essere e produco Rapporto tra ciò che produco e quello che viene percepito dagli altri Differenza tra comportamento e ciò che sono IO NON SONO CIÒ CHE FACCIO Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 14 Il comportamento finalizzato AUTOFINALIZZATO: mi do un obiettivo e mi organizzo ETEROFINALIZZATO: altri mi danno un obiettivo: comportamento orientato e definito da altri IL CONTESTO E LO SCOPO ORIENTANO I COMPORTAMENTI Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 15 Il comportamento strategico Predisporre il comportamento in una logica di efficacia Il lavoro: comportamento strategico per antonomasia Fare cose che servono ad altri e che servono anche a me (per soddisfare i miei bisogni di tutti i livelli) Per scegliere i comportamenti più idonei devo conoscere l’obiettivo,comprenderlo, tradurlo. Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 16 Motivazione: Abraham Maslow Autorealizzazione Stima Appartenenza Sicurezza Fisiologici Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso 17 di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 Motivazione: Frederick Herzberg Obiettivi di motivazione e obiettivi di igiene nel modello di Herzberg Fattori igienici Insoddisfazione assenza insoddisfazione (la loro assenza crea insoddisfazione, la loro presenza non provoca reazione) -1 Fattori motivazionali (la loro assenza non provoca reazioni, la loro presenza crea soddisfazione) Assenza soddisfazione 0 0 soddisfazione +1 Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso 18 di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 …ad esempio… Fattori igienici Supervisione tecnica Retribuzione Condizioni fisiche di lavoro Relazioni interpersonali Status Sicurezza del lavoro Fattori motivanti Successo Riconoscimenti ottenuti Lavoro in sé Grado di responsabilità Crescita professionale Possibilità di carriera Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 19 Motivazione: Douglas Mc Gregor Teoria x: rappresenta il modo tradizionale di concepire l’attività direzionale (bisogni fisiologici e di protezione). • L’uomo prova una forte ripugnanza nei confronti del lavoro e tende a evitarlo; • L’uomo deve essere costretto , controllato, comandato, minacciato di punizioni affinchè si sforzi per il conseguimento degli obiettivi dell’organizzazione; • L’uomo preferisce essere diretto, cerca di evitare le responsabilità, ha ambizioni relativamente scarse, desidera soprattutto la sicurezza. Teoria y: bisogni sociali, egoistici e di autorevolezza. • Il lavoro e lo sforzo a esso connesso è naturale quanto lo svago e il riposo. • L’uomo è in grado di autocontrollarsi in funzione degli obiettivi in cui è coinvolto, senza dover essere minacciato per conseguire tale realizzazione. • L’impegno è funzione delle ricompense: l’uomo può imparare ad accettare e ad assumersi responsabilità e a utilizzare fantasia, creatività e inventiva. Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 20 Motivazione: David Mc Clelland Successo (Achievement) rispecchia il desiderio di successo e la paura per il fallimento Potere (Power) riflette i desideri di dominio e il timore di dipendenza Appartenenza (Affiliation) combina i desideri di protezione e socialità con la paura per il rifiuto da parte di altri Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di 21 Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 La felicità (L. Bruni, S. Bartolini) Da un po’ di anni è nato un filone di studi economici che riguarda la felicità Il punto di partenza sono ricerche condotte da psicologi negli anni ‘70 sulle ragioni della felicità delle persone (Brickman e Campbell,1971, Easterlin 1974, Cantril 1965): • i miglioramenti di aspetti oggettivi (reddito incluso) non aumentano il grado di benessere delle persone • Chiedendo agli intervistati di esprimere in una scala da 1 (totale infelicità) a 10 (felicità assoluta) la propria percezione di felicità si ottengono dati confrontabili All’interno del singolo paese esiste una relazione fra ricchezza e felicità Fra diversi paesi no: non è vero che le persone dei paesi più ricchi siano più felici, come mai? La spiegazione sta nei cosiddetti consumi relativi, conta, cioè, il potere d’acquisto rispetto alla media del paese Il grado di felicità dipende dalla disponibilità di beni relazionali, non dal reddito o dal consumo Motivazioni intrinseche (legate al lavoro in sé) ed estrinseche (retribuzione, benefit…) Impatto della cultura del consumo Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 22 Motivazione: l’approccio ISMO La motivazione deriva da senso e significato Un lavoro è più o meno gratificante a seconda di quanto il soggetto trova senso nello svolgimento del lavoro (ad esempio: il volontariato) Non è l’organizzazione o il capo a dare motivazione, è il soggetto a trovare motivante il lavoro in base al proprio sistema di aspettative L’organizzazione ha molti strumenti a disposizione per aiutare le persone a trovare senso in ciò che fanno Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 23 La relazione “motivante” La “motivazione” non è un attributo delle persone, né dei compiti; motivante è la relazione che lega un soggetto ad un oggetto/realtà (“legame”) Contesto RELAZIONE Oggetto/realtà = “il lavoro” Soggetto Per rafforzare tale legame bisogna innanzitutto analizzarlo e comprenderlo Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di 24 Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 La motivazione è influenzata da... cosa percepisco del contesto accogliente / inospitale facile / difficile certo / incerto interessante / povero cosa sento di me stesso Capacità Risorse Come vivo le relazioni Identità Appartenenza Riconoscimento Cosa vedo per il futuro Crescita Progetto come sono Emozioni Esperienza Valori Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 25 Senso per l’azienda e senso per la persona Il manager è responsabile di condurre e alimentare un processo di “sense making” che aiuti le persone a comprendere : • il “senso per l’azienda” dei comportamenti attesi • il senso per la persona, rispetto al proprio sistema di aspettative Sense making Aspettative individuali Finalità Organizzative Facoltà di Economia – Corso di laurea in Economia e Marketing Corso di Organizzazione aziendale – Anno accademico 2010 – 2011 26