e - Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza

Capitolo 5
L’economia aperta
Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004
Capitolo 5: L’economia aperta
1
Il percorso
L’ economia aperta



I flussi internazionali di capitali e beni: il flusso di beni e
servizi è compensato da un equivalente flusso di fondi che
finanzia l’accumulo di capitale (identità contabili) (§ 5.1)
Le determinanti dei flussi internazionali: si svilupperà un
modello che illustra i fattori che determinano se un paese è
debitore o creditore nei mercati internazionali e come
provvedimenti di politica economica interna influenzano il
flusso internazionale di capitali e beni (§ 5.2)
Estensione dell’analisi: i tassi di cambio nominali e reali

cosa misurano e come si determinano

gli effetti della politica economica
(§ 5.3)
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Capitolo 5: L’economia aperta
2
L’importanza del commercio internazionale
L’ economia aperta
La maggior parte delle economie sono aperte:
esportano e importano beni e servizi, si
indebitano e offrono crediti nei mercati
finanziari
La fig. 5.1 (2000)ci offre una misura
dell’importanza di queste interazioni
internazionali, mettendo in evidenza le IMP e
EXP dei sette paesi più industrializzati, misurati
in percentuale del Pil.
La fig successiva mostra la progressiva crescita
del grado di apertura dell’economia italiana
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3
Importazioni ed esportazioni (fig. 5.1)
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4
L’Italia come economia aperta
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5
I flussi internazionali di capitali e beni (§ 5.1)
Ia differenza tra economia aperta e chiusa
La differenza fondamentale tra un’economia aperta
e un’economia chiusa è che in una economia
aperta la spesa del paese non è necessariamente
uguale alla produzione aggregata di beni e servizi.
Un paese può spendere più di quanto produce
indebitandosi all’estero, o può spendere meno di
quanto produce, offrendo la differenza in prestito a
stranieri.
Per comprendere tale affermazione si consideri il ruolo
delle esportazioni nette
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
In una economia chiusa tutta la produzione viene
venduta entro i confini nazionali e la spesa si
suddivide in:
C
Consumo di beni e servizi
I
Investimenti in beni e servizi
G
Spesa pubblica per beni e servizi
In una economia aperta una parte della
produzione viene venduta entro i confini nazionali
e una parte esportata e venduta all’estero (spesa
in beni nazionali)
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7
I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
In questo caso si può dividere la spesa in (Spesa in
beni nazionali):
Cd
Consumo di beni e servizi nazionali
Id
Investimenti in beni e servizi nazionali
Gd
Spesa pubblica per beni e servizi nazionali
EX
Esportazioni di beni e servizi nazionali
La somma di queste componenti rappresenta la
spesa totale per beni e servizi prodotti nel paese
Y = Cd + Id + Gd + EX
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
Spesa totale per beni e servizi prodotti nel paese
Y = Cd + Id + Gd + EX
Cd + Id + Gd = spesa interna di beni e servizi
di produzione nazionale
EX = spesa estera per beni e servizi nazionali
MA la spesa interna per beni e servizi comprende
non solo beni prodotti nel paese, ma anche beni
e servizi prodotti all’estero.
Spesa interna per beni e servizi = spesa interna per beni
e servizi nazionali + spesa interna per beni e servizi
esteri
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
La spesa nazionale in beni e servizi prodotti all’estero
è data da:
Cf
Consumi interni di beni e servizi esteri
If
Investimenti nazionali in beni e servizi esteri
Gf
Spesa pubblica per beni e servizi esteri
La somma di queste componenti rappresenta la
spesa totale per beni e servizi importati: IM
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
Consumo, investimenti e spesa pubblica totali:
C = C d + Cf
Consumo totale
Consumo di beni e servizi nazionali + Consumi
interni di beni e servizi esteri
I = I d + If
Investimenti totali
Investimenti in beni e servizi nazionali +
Investimenti nazionali in beni e servizi esteri
G = Gd + Gf Spesa pubblica totale
Spesa pubblica per beni e servizi nazionali + Spesa
pubblica per beni e servizi esteri
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
Identità del reddito: Y = C + I + G + EX
Y = (C – Cf ) + (I – If ) + (G – Gf ) + EX
Ovvero,
Y = C + I + G + EX – (Cf + If + Gf)
Y = C + I + G + EX – IM
Poiché la spesa per importazioni è compresa nella spesa
interna (C+I+G) e poiché i beni e servizi importati non
sono parte della produzione di un Paese, le importazioni
vengono sottratte
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il ruolo delle esportazioni nette
Identità del reddito:
Definendo NX = EX – IM abbiamo
Y = C + I + G + NX
ovvero
NX = Y – (C + I + G)
Se il prodotto è superiore/inferiore alla spesa
interna le esportazioni nette sono
positive/negative
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I flussi internazionali di capitali e beni
Esportazioni nette
Esportazioni nette: Bilancia commerciale
Definizione:
NX = EX – IM

Se NX > 0 la bilancia commerciale è in avanzo

Se NX < 0 la bilancia commerciale è in disavanzo
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il flusso di capitali
I mercati finanziari e quelli dei beni e servizi
sono strettamente correlati (in una economia
chiusa lo abbiamo analizzato nel cap 3)
Per verificare questa relazione, dobbiamo
scrivere l’identità contabile del reddito
nazionale in termini di risparmio e
investimenti
Partiamo dall’identità del reddito:
Y = C + I + G + NX
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il flusso di capitali
Y = C + I + G + NX
Sottraendo C e G da entrambi i membri, si ottiene:
Y – C – G = I + NX
dove
Y – C – G = S (Risparmio nazionale - vedi cap 3)
quindi:
S = I + NX
S – I = NX
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il flusso di capitali
S – I = NX
le esportazioni nette sono, per
definizione, uguali alla differenza tra risparmio e
investimenti
Si consideri ciascuno dei membri dell’identità
Membro sinistro: differenza tra risparmio e
investimenti chiameremo flusso netto di capitali (o
investimenti esteri netti)
Membro destro rappresenta le esportazioni nette
(NX) che chiameremo saldo delle partite correnti
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Flusso netto di capitali
Il saldo delle partite correnti
Membro destro: saldo delle partite correnti
ci informa della misura in cui il nostro scambio
con l’estero di beni e servizi si discosta
dall’ideale uguaglianza tra importazioni ed
esportazioni (NX = EX – IM)
NX > 0 (EX > IM) Avanzo delle partite
correnti
NX< 0 (EX < IM) Disavanzo delle partite
correnti
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I flussi internazionali di capitali e beni
Il flusso di capitali
Membro sinistro: Flusso netto di capitali
S – I (Risparmio – Investimenti)

Se S – I > 0 il paese è un creditore netto

Se S – I < 0 il paese è un debitore netto
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Flusso netto di capitali
Il saldo delle partite correnti
Il flusso netto = Saldo delle partite
di capitali
correnti
S–I
=
NX
I paesi con:
Avanzo delle partite correnti (NX > 0, cioè
esportano più di quanto importano) = creditori
netti nei mercati finanziari internazionali (S – I > 0)
Disavanzo delle partite correnti (NX<0)= debitori
netti (S – I < 0)
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Capitolo 5: L’economia aperta
20
Flusso netto di capitali
Il saldo delle partite correnti
Quindi, il flusso netto di capitali (S-I)
riflette il flusso internazionale di fondi che
finanzia l’accumulo di capitale. Questo
flusso e il flusso internazionale di beni e
servizi sono due facce della stessa
medaglia
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Capitolo 5: L’economia aperta
21
Flusso netto di capitali
Il saldo delle partite correnti
Se S > I, il paese risparmia più di quanto stia investendo. Il
risparmio non investito nel paese viene utilizzato per
concedere prestiti a cittadini o istituzioni straniere, che
richiedono questi prestiti tale paese fornisce loro più beni e
servizi di quanto ne riescano a vendergliene. Il paese, cioè,
ha un AVANZO delle partite correnti (NX > 0)
Se I > S, gli investimenti in eccesso devono essere finanziati
indebitandosi all’estero. Questi finanziamenti esteri
permettono al paese di importare più beni e servizi di
quanto ne esporti. Il paese, cioè, presenta un DISAVANZO
delle partite correnti (NX < 0)
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22
Flusso netto di capitali
Il saldo delle partite correnti
In altri termini.
Si è detto che se S > I il paese risparmia più di
quanto stia investendo. Il rimanente è investito
all’estero come contropartita delle esportazioni
nette positive NX > 0
Le esportazioni sono pagate in valuta estera che
entra nel paese (esempio: esportazioni in
Giappone)
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23
Flusso netto di capitali
Il saldo delle partite correnti
Questa valuta (esempio: yen) rappresenta una
attività per il paese (Italia), ma un debito per
l’estero (Giappone).
Questo significa che le esportazioni si traducono in
prestiti all’estero.
Quindi
Un saldo positivo delle partite correnti è
associato a un risparmio nazionale
superiore agli investimenti e a un credito
netto nei confronti dell’estero
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Capitolo 5: L’economia aperta
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Flusso di capitali
Il saldo delle partite correnti
Questo implica inoltre:
Le politiche che aumentano il risparmio nazionale
sono associate a un miglioramento delle partite
correnti.
In particolare:
Un maggiore deficit del settore pubblico (G >T)
riduce il risparmio nazionale e, a parità di
investimenti, peggiora le partite correnti.
Il deficit (debito) pubblico peggiora il saldo delle
partite correnti e rende il paese debitore nei
confronti dell’estero.
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Flusso di capitali
Il saldo delle partite correnti
IN conclusione, tre sono i casi con cui si
confronta una economia aperta:
1. Avanzo delle partite correnti
2. Pareggio
3. Disavanzo
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Capitolo 5: L’economia aperta
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Flusso di capitali
Il saldo delle partite correnti
Tre casi con cui si confronta una economia
aperta:
1. Avanzo delle partite correnti

Exp>Imp

NX>0

Y>C+I+G

S>I

Flusso netto di capitali>0
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Flusso di capitali
Il saldo delle partite correnti
Tre casi con cui si confronta una economia
aperta:
2. Pareggio

Exp=Imp

NX=0

Y=C+I+G

S=I

Flusso netto di capitali=0
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Capitolo 5: L’economia aperta
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Flusso di capitali
Il saldo delle partite correnti
Tre casi con cui si confronta una economia
aperta:
3. Disavanzo

Exp<Imp

NX<0

Y<C+I+G

S<I

Flusso netto di capitali<0
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Capitolo 5: L’economia aperta
29
S e I in una piccola economia aperta (§ 5.2)
Fino ad ora abbiamo considerato le identità contabili, cioè
abbiamo definito alcune variabili che misurano le
transazioni in una economia aperta e abbiamo dimostrato
le relazioni che discendono da queste definizioni.
Il prossimo passo è sviluppare un modello che
riesca a spiegare il comportamento di queste
variabili, per poter disporre di uno strumento che ci
permetta di prevedere gli effetti di provvedimenti di
politica economica sul saldo delle partite correnti
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Capitolo 5: L’economia aperta
30
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Obiettivo: sviluppare un modello del flusso
internazionale di capitali e beni
Poiché il saldo delle partite correnti eguaglia il
flusso netto di capitali, il modello si
concentrerà su risparmio e investimenti.
A differenza del modello sviluppato nel cap 3, non
ipotizzeremo che il tasso di interesse reale eguagli
risparmio e investimenti.
Al contrario permetteremo che l’economia prenda a prestito
risorse finanziarie da altri paesi (nel caso di disavanzo
delle partite correnti) o offra risorse ad altri paesi (nel caso
di avanzo delle partite correnti)
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Capitolo 5: L’economia aperta
31
Il tasso di interesse in una piccola economia aperta
Se il tasso di interesse reale non si aggiusta in
modo da riequilibrare risparmio e
investimenti, da cosa viene determinato?
IPOTESI: piccola economia aperta e non
esistono restrizioni ai movimenti di capitali
(perfetta mobilità dei capitali)
1. Piccola
2. Perfetta mobilità dei capitali
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Capitolo 5: L’economia aperta
32
Il tasso di interesse in una piccola economia aperta
IPOTESI 1: “piccola” economia aperta
si intende un’economia che rappresenta solo una
modesta porzione dei mercati mondiali e che da sola
abbia scarsi effetti sul tasso di interesse mondiale
IPOTESI 2: perfetta mobilità dei capitali
si intende che i cittadini di questa economia hanno
accesso pieno e libero ai mercati finanziari
internazionali e che il governo non pone vincoli
all’indebitamento o alla concessione di crediti
all’estero
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Capitolo 5: L’economia aperta
33
Il tasso di interesse in una piccola economia aperta
Se l’economia è aperta, piccola e non esistono
restrizioni ai movimenti di capitali, il tasso di interesse
interno è pari a quello internazionale
Se il tasso di interesse nazionale r fosse superiore al tasso di
interesse mondiale r* si verificherebbe una enorme entrata di
capitali nel paese.

Gli arbitraggisti otterrebbero profitti a rischio nullo. Questa
maggiore offerta di capitali di prestito porta a una riduzione del
tasso di interesse interno fino a che:

r* = r
Dunque, r* determina r in una piccola economia
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Capitolo 5: L’economia aperta
34
Il tasso di interesse in una piccola economia aperta
Dunque, se r* determina r in una piccola
economia aperta, cosa determina r*?
Dato che l’economia mondiale è una economia
chiusa, è l’equilibrio tra risparmio mondiale e
investimenti mondiali a determinare r*
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Capitolo 5: L’economia aperta
35
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Per costruire il modello della piccola economia
aperta, bisogna adottare tre ipotesi:
1. Il prodotto aggregato dell’economia, Y, è fisso e
determinato dai fattori di produzione e dalla funzione di
produzione.
L’espressione algebrica di tale ipotesi:
Y  Y  F ( K , L)
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Capitolo 5: L’economia aperta
36
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Per costruire il modello della piccola economia
aperta, bisogna adottare tre ipotesi:
2. Il Consumo, C, è in relazione diretta con il reddito
disponibile (Y-T).
L’espressione algebrica di tale ipotesi:
C  C (Y  T )
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Capitolo 5: L’economia aperta
37
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Per costruire il modello della piccola economia
aperta, bisogna adottare tre ipotesi:
3. Gli investimenti, I, sono in relazione inversa con il tasso
di interesse reale.
L’espressione algebrica di tale ipotesi:
I  I (r )
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Capitolo 5: L’economia aperta
38
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Si consideri l’identità contabile del reddito nazionale
Y = C + I + G + NX
e si riscrive come:
NX = (Y - C - G) - I
NX = S - I
Sostituendo l’espressione algebrica delle tre ipotesi e sotto
la condizione che r* = r, si ottiene:
NX = (Y – C (Y – T) – G) – I(r*)
Ovvero: NX = Š – I(r*)
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Capitolo 5: L’economia aperta
39
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
NX = (Y – C (Y – T) – G) – I(r*)
NX = Š – I(r*)
Questa equazione illustra le determinanti del risparmio
e degli investimenti e, quindi, determina il saldo delle
partite correnti.
Š dipende dalla politica fiscale: G e T (- G + T, +S)
I dipende dal tasso di interesse mondiale: (+ r* , -I)
DI CONSEGUENZA, anche il saldo delle partite correnti
(NX ) dipende da queste due variabili
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Capitolo 5: L’economia aperta
40
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
QUINDI, In una economia chiusa (cap 3) r si aggiusta
in modo da garantire l’equilibrio tra risparmi e
investimenti: ciò vuol dire che r è determinato
dall’intersezione delle due curve (S e I).
Nel caso della piccola economia aperta, invece, r è
uguale a r* e la differenza tra S e I determina il saldo
delle partite
CONCLUSIONE, il saldo delle partite correnti è
determinato dalla differenza tra S e I , dato il tasso
d’interesse prevalente nei mercati finanziari
internazionali
(nel graf seguente si è in presenza di un AVANZO
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Capitolo 5: L’economia aperta poiché, dato r* , S>I)
41
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
r
La bilancia
commerciale è in
avanzo (dato r*,
S>I)
S
r*
Tasso di interesse mondiale
Tasso di interesse se l’economia
fosse chiusa
r
I = I(r)
I
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Capitolo 5: L’economia aperta
42
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Qual è il meccanismo che fa in modo che il saldo delle
partite correnti (NX ) sia uguale al flusso netto di
capitali (S – I )?
Le determinanti del flusso netto di capitali sono intuitive:

quando S<I gli imprenditori si indebitano all’estero

quando S>I le risorse in eccesso vengono collocate all’estero
MA cosa spinge importatori ed esportatori a comportarsi
in modo tale che il flusso internazionale di beni e
servizi sia esattamente uguale al flusso internazionale
di capitali? …….. per scoprirlo occorre introdurre il concetto di
tasso di cambio ( § 5.3)
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Capitolo 5: L’economia aperta
43
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
L’influenza della politica economica sul saldo delle
partite correnti
IPOTESI: supponiamo che l’economia si trovi in una
situazione di pareggio delle partite correnti; ciò significa che
al tasso di interesse mondiale prevalente, S = I e NX=0
Utilizziamo il modello che abbiamo sviluppato per
prevedere i seguenti effetti di politica economica:
1. effetti della politica fiscale all’interno
2. effetti della politica fiscale all’estero
3. spostamenti della domanda di investimenti
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Capitolo 5: L’economia aperta
44
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
1. Effetti della politica fiscale all’interno
IPOTESI: aumento di G (politica fiscale espansiva)
Riduce S (dato che S=Y-C-G); se r* non è cambiato, I non
variano
S<I
Quindi, una parte degli I deve essere finanziata ricorrendo
all’indebitamento estero
Dato che NX=S-I, la riduzione di S, con I invariato, implica una
diminuzione di NX
L’economia passa così in una situazione di disavanzo delle
partite correnti
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Capitolo 5: L’economia aperta
45
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
IPOTESI: riduzione di T (politica fiscale espansiva)
La riduzione di T fa aumentare il reddito disponibili (Y-T),
stimola i consumi (C) e riduce S (dato che S=Y-C-G); per
quanto una frazione maggiore del reddito disponibile dei
privati venga destinata a risparmio privato, il risparmio
pubblico diminuisce della stessa misura del taglio delle
imposte e, perciò, nel complesso S diminuisce.
Dato che NX=S-I, la riduzione di S implica una diminuzione di
di NX
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Capitolo 5: L’economia aperta
46
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Graficamente (aumento di G o riduzione di T):
spostamento della curva del risparmio a sinistra, mentre la
curva degli investimenti non si muove. Poiché NX è la
differenza tra S e I, per ogni dato tasso di interesse reale
mondiale, questo spostamento riduce NX.
Conclusione: in una economia che si trovi in condizioni di
pareggio delle partite correnti, una variazione della politica
fiscale che faccia ridurre S provoca un disavanzo delle
partite correnti
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Capitolo 5: L’economia aperta
47
Politica fiscale espansiva in una piccola economia aperta
r
S2
1. Inizialmente, il saldo
delle partite correnti è in
pareggio
S1
2. l’espansione fiscale riduce
il risparmio
r*
I = I(r)
3. Il risultato è un disavanzo
delle partite correnti
I
Gli investimenti interni (che non
cambiano perché r* non cambia)
sono finanziati indebitandosi
all’estero.
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Capitolo 5: L’economia aperta
48
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Effetti della politica fiscale all’interno
CONSIGLIO
fare la stessa analisi nel caso di politica
fiscale restrittiva (riduzione di G e
aumento di T)!!!!!
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Capitolo 5: L’economia aperta
49
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
2. Effetti della politica fiscale all’estero
IPOTESI: aumento di G estero (effettuato da paesi grandi)
Riduce S mondiale e provoca un innalzamento di r*
che fa aumentare il costo dell’indebitamento e riduce
gli I nella piccola economia aperta.
Dato che non c’è stata alcuna variazione di S nazionale, S>I e
tale eccedenza viene in parte impiegata all’estero. Dato che
NX= S-I, la riduzione di I, provoca un aumento di NX.
Così la riduzione del risparmio estero porta a un avanzo delle
partite correnti all’interno
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Capitolo 5: L’economia aperta
50
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Graficamente (aumento di G estero - effettuato da paesi
grandi): poiché il cambiamento della politica economica
non avviene all’interno del paese, le curve S e I non
subiscono spostamenti.
L’unica variazione è rappresentata dall’aumento di r*, che
passa da r*1 a r*2.
Al tasso r*2 S>I, c’è un avanzo delle partite correnti
Conclusione: un aumento del tasso di interesse mondiale
causato da una politica fiscale espansiva all’estero
provoca un avanzo delle partite correnti della piccola
economia aperta
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Capitolo 5: L’economia aperta
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Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
r
S1
Un aumento del tasso di
interesse mondiale r*
r*2
r*1
I = I(r)
… riduce gli I e il saldo
delle partite correnti,
NX, migliora
I
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Capitolo 5: L’economia aperta
52
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Effetti della politica fiscale all’estero
CONSIGLIO
fare la stessa analisi nel caso di politica
fiscale restrittiva estera!!!!!
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Capitolo 5: L’economia aperta
53
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
3. Spostamenti della domanda di investimenti
IPOTESI: aumento della domanda di investimenti (dovuta, per
esempio, alla concessione di incentivi fiscali da parte del governo per
stimolare gli I)
Graficamente si traduce in uno spostamento verso destra
della domanda di investimenti . Per ogni dato livello di r*, I
sono più elevati, ma poiché S è invariato, i nuovi I devono
essere finanziati attraverso l’indebitamento estero (flusso
netto di capitali negativo). In altre parole, dato che NX=S-I,
all’aumento di I deve corrispondere una diminuzione di NX.
Conclusione: uno spostamento verso destra della curva di
domanda di I provoca un disavanzo delle partite correnti
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Capitolo 5: L’economia aperta
54
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
r
Un aumento della domanda di
investimenti, per ogni livello di r*
S1
... genera un disavanzo
delle partite correnti(NX)
r*
I = I2(r)
I = I1(r)
I
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Capitolo 5: L’economia aperta
55
Risparmio e investimenti in una piccola economia aperta
Spostamenti della domanda di investimenti
CONSIGLIO
fare la stessa analisi nel caso di una
riduzione della domanda di
investimenti!!!!!
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Capitolo 5: L’economia aperta
56
Valutare la politica economica
Conclusione: il nostro modello di economia aperta
dimostra che il flusso di beni e servizi (misurato dal saldo
delle partite correnti) è legato strettamente al flusso
internazionale di fondi per l’accumulazione di capitali.
Il flusso netto di capitali è la differenza tra S e I interni.
Così l’effetto dei provvedimenti di politica economica sul
saldo delle partite correnti può essere sempre
individuato esaminandone gli effetti su S e I interni
I provvedimenti che fanno aumentare I o diminuire S =>
disavanzi delle partite correnti
I provvedimenti che fanno diminuire I o aumentare S =>
avanzi delle partite correnti
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Capitolo 5: L’economia aperta
57
Valutare la politica economica
MA i disavanzi rappresentano necessariamente un
problema?
Un disavanzo può essere il risultato di un basso tasso di S.
In una economia chiusa: comporta I scarsi e stock di capitale futuro
inadeguato
In una economia aperta: comporta disavanzo delle partite correnti e
indebitamento estero crescente (che prima o poi andrà rimborsato).
In entrambi i casi, si hanno elevati livelli di C attuale a scapito di C futuri
più contenuti (onere di un basso S viene scaricato sulle generazioni future)
MA nelle economie rurali e povere può essere un indicatore di
sviluppo economico (queste economie sono costrette a finanziare elevati
volumi di I indebitandosi all’estero). Si consideri il caso della Corea del
Sud negli anni ‘70.
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Capitolo 5: L’economia aperta
58
Valutare la politica economica
La lezione da trarre: non si può giudicare la
prestazione di una economia esclusivamente dal
saldo delle partite correnti. Meglio occuparsi degli
elementi che generano i flussi internazionali!
Leggere ANALISI DI UN CASO “Il disavanzo delle
partite correnti negli Stati Uniti” pag. 92-94 e
comentare il grafico seguente.
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Capitolo 5: L’economia aperta
59
Analisi di un caso: I deficit gemelli negli Stati Uniti
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Capitolo 5: L’economia aperta
60
Il tasso di cambio (§ 5.3)
Dopo avere analizzato il flusso internazionale di
capitali e beni e servizi, estendiamo l’analisi
considerando i prezzi che si applicano a queste
transazioni
Tasso di cambio è il prezzo a cui i residenti di
due paesi eseguono tra loro scambi commerciali
Si analizzerà:
1. cosa misura il tasso di cambio
2. come si determina
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Capitolo 5: L’economia aperta
61
Il tasso di cambio nominale
Occorre distinguere tra tasso di cambio nominale e tasso di
cambio reale
Tasso di cambio nominale: e
prezzo relativo della valuta nazionale e
della valuta estera
Esempio: yen per euro
Se il tasso di cambio è pari a 120 yen per euro allora
con 1 euro è possibile acquistare 120 yen sui
mercati valutari internazionali
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Capitolo 5: L’economia aperta
62
Il tasso di cambio reale
Tasso di cambio reale o ragione di scambio: e
prezzo relativo dei beni nazionali e dei beni
esteri
Esempio: Auto giapponesi per auto europea (stessa
categoria)
Confrontiamo i prezzi di un’auto europea che costa
10 mila euro e una giapponese da 2,4 milioni di
yen.
Per confrontarli dobbiamo convertirli in una valuta
comune: se il cambio euro/yen è 120, allora il
costo dell’auto europea è 1,2 milioni di yen ovvero
la metà di quella giapponese.
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Capitolo 5: L’economia aperta
63
Il tasso di cambio reale
Il tasso di cambio reale e è quindi dato da:
120 yen/euro   10 000 euro/euto europea 

e
2,4 milioni di yen/auto giapponese 
auto europea
e  0,5
auto giapponese
A questi prezzi e a questo cambio, otteniamo mezza
automobile giapponese in cambio di una europea.

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64
Il tasso di cambio reale
In termini più generali, il tasso di cambio
reale, e :

Tasso di cambio nominale   Prezzi beni nazionali 
e
Prezzi dei beni esteri
Il rapporto con cui si scambiano i beni esteri con
quelli nazionali dipende dal prezzo dei beni
espresso in valuta locale e dal rapporto con cui
si scambiano le valute. Più in generale:
P
e e *
P
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Capitolo 5: L’economia aperta
65
Il tasso di cambio reale
P
e e *
P
Se il tasso di cambio reale (e ) è elevato, i beni
esteri sono più convenienti, in termini relativi,
rispetto a quelli nazionali.
Se è basso, i beni nazionali sono più convenienti,
in termini relativi, rispetto a quelli esteri.
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66
Il tasso di cambio reale
Nel mondo reale
e è il prezzo relativo di un paniere di beni
nazionali in termini di un paniere di beni esteri.
Nel modello macro
esiste un solo bene, “prodotto”.
Quindi, e è il prezzo relativo del prodotto di un
paese in termini del prodotto di un altro paese.
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Capitolo 5: L’economia aperta
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Il tasso di cambio reale
Saldo delle partite correnti
e  I beni europei diventano relativamente più
costosi rispetto a quelli esteri

EX, IM

NX
Ovviamente accade il contrario se e è basso (NX).
La funzione delle esportazioni nette riflette la
relazione inversa tra NX e e:
NX = NX (e )
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68
Tasso di cambio reale
Saldo delle partite correnti
La funzione delle
esportazioni nette ha
pendenza negativa
Tasso di cambio reale
e
Più basso è il tasso di cambio
reale, più convenienti sono i
beni nazionali rispetto a quelli
esteri e, quindi, più elevate sono
le esportazioni nette nazionali.
Si noti che una porzione dell’asse
orizzontale misura valori negativi di
NX (IMP>EXP =>esportazioni nette
negative)
NX(e)
0
Esportazioni nette NX
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Capitolo 5: L’economia aperta
69
Tasso di cambio reale
Disavanzo delle partite correnti
e
Se i tassi di cambio reale sono elevati
Le importazioni sono
relativamente poco costose
e1
NX(e)
NX1 < 0
0
La bilancia
commerciale è in
disavanzo
NX
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70
Tasso di cambio reale
Avanzo delle partite correnti
e
Se i tassi di cambio reale sono bassi
Le importazioni sono
(relativamente) molto costose
e2
NX(e)
0
NX2 > 0
La bilancia
commerciale è in
avanzo
NX
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71
Le determinanti del tasso di cambio reale
Ora disponiamo di tutti gli elementi per costruire
un modello in grado di spiegare i fattori che
determinano il tasso di cambio reale.
In particolare, possiamo combinare la relazione tra
tasso di cambio reale (e) e esportazioni nette
(NX) con il saldo delle partite correnti (NX ).
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72
Le determinanti del tasso di cambio reale
1. Il tasso di cambio reale è correlato alle esportaz. nette:
NX = NX (e ) SE  ε   NX  curva con
pendenza negativa
2. Il saldo delle partite correnti (esportaz nette) NX =
flusso netto di capitali = S – I 
curva verticale,
poiché né I né S dipendono da ε:


S determinato da C e dalla politica fiscale (G, T)
I determinati dal tasso di interesse mondiale
Queste due condizioni possono essere rappresentate
come la domanda e l’offerta di cambio in valuta
estera e l’intersezione tra le due curve determina il
tasso di cambio reale di equilibrio
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Capitolo 5: L’economia aperta
73
Le determinanti del tasso di cambio reale


NX = NX (e ) con pendenza negativa rappresenta la
domanda netta di valuta estera da parte di cittadini stranieri
che desiderano acquistare beni e servizi nel nostro paese
S – I (curva verticale), rappresenta il flusso netto di capitali
e, quindi, l’offerta di valuta nazionale da cambiare in valuta
estera per essere investita all’estero (cioè l’offerta di valuta in
eccesso agli investimenti)
Al e di equilibrio la domanda di valuta nazionale da
parte di cittadini stranieri necessaria per acquistare
beni nazionali è uguale all’offerta di valuta nazionale
disponibile per l’investimento all’estero.
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Capitolo 5: L’economia aperta
74
Tasso di cambio reale
Saldo delle partite correnti
La funzione delle
esportazioni nette ha
pendenza negativa, la
curva che descrive la
differenza S-I è verticale
Tasso di cambio reale
e
S– I
Tasso di cambio
reale di
equilibrio
Il tasso di cambio reale si
determina dalla intersezione
delle due curve. In quel punto la
quantità di moneta nazionale
offerta per il flusso di capitali
all’estero è uguale alla quantità
di moneta nazionale domandata
per le esportazioni nette di beni
e servizi
NX (e)
Esportazioni nette NX
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Capitolo 5: L’economia aperta
75
Come la politica economica influenza e
Possiamo ricorrere a questo modello per mostrare
come i seguenti provvedimenti di politica economica
influenzano e :
1. La politica fiscale interna
2. La politica fiscale estera
3. Gli spostamenti della domanda di investimento
4. Gli effetti delle politiche commerciali
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Capitolo 5: L’economia aperta
76
1. La politica fiscale interna
e
S2 – I
S1 – I
e2
e1
Una politica fiscale espansiva riduce il
risparmio nazionale (S-I diminuisce =>
spostamento a sx ) => diminuisce l’offerta di
valuta nazionale disponibile per investimenti
all’estero
La minore offerta di risparmio nazionale
rende la valuta nazionale più scarsa e ne
aumenta il valore relativo. Il tasso di
cambio e aumenta: i beni nazionali
diventano più costosi di quelli esteri
… facendo diminuire
le esportazioni nette
NX(e)
NX2
NX1
NX
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Capitolo 5: L’economia aperta
77
2. La politica fiscale estera
e S – I(r1*) S – I(r2*)
Una politica fiscale espansiva di un
paese straniero (grande) riduce il
risparmio mondiale e fa aumentare il
tasso di interesse mondiale r* => riduce
la domanda di investimenti ed aumenta
S-I (spostamento a dx) => aumenta
l’offerta di valuta nazionale
disponibile per investimenti all’estero
La maggiore offerta di risparmio
nazionale rende la valuta nazionale
in eccesso di offerta=> Il tasso di
cambio e diminuisce : i beni
nazionali diventano meno costosi di
quelli esteri
e1
e2
… facendo aumentare le
esportazioni nette
NX(e)
NX1
NX2
NX
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Capitolo 5: L’economia aperta
78
3. Spostamenti della domanda di investimenti
e
S – I2
S – I1
Una maggiore domanda di investimenti fa
aumentare il livello degli investimenti da I1 a I2 (S-I
diminuisce => spostamento a sx) => diminuisce
l’offerta di valuta nazionale disponibile per
investimenti all’estero
…. Il tasso di cambioe aumenta: i
e2
beni nazionali diventano più
costosi di quelli esteri
… facendo diminuire
le esportazioni nette
e1
NX(e)
NX2
NX1
NX
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Capitolo 5: L’economia aperta
79
Come la politica economica influenza e
CONSIGLIO
fare la stessa analisi (ossia illustrare come i
seguenti provvedimenti di politica economica
influenzano
e ) nel
caso di:
1. Politica fiscale interna restrittiva
2. Politica fiscale estera restrittiva
3. Riduzione della domanda di investimenti
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Capitolo 5: L’economia aperta
80
4. La politica commerciale
Le politiche commerciali sono provvedimenti di politica
economica tesi ad influenzare direttamente la quantità di
beni e servizi esportata o importata
Il governo può intervenire per rendere le esportazioni più
convenienti e le importazioni più costose attraverso:



Dazi e tariffe: Tasse pagate sulle importazioni. Ne
aumentano il prezzo
Quote e contingentamenti: lo Stato fissa la quantità
massima di importazioni.
Sussidi alle esportazioni: lo Stato paga parte del prezzo
delle esportazioni. Le imprese riducono i prezzi sui mercati
internazionali ed esportano di più.
In tutti i casi le esportazioni nette aumentano per ogni livello
di tasso di cambio reale e la curva NX(e) si sposta verso
l’alto
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Capitolo 5: L’economia aperta
81
La politica commerciale
Gli effetti di una politica protezionistica sulle esportazioni nette
e
S– I
e2
Una politica protezionistica aumenta la
domanda di esportazioni nette NX per
ogni livello del tasso di cambio e
Il tasso di cambio reale
e aumenta fino a
quando il risparmio netto
(S-I che non è cambiato)
è uguale a NX.
NX2(e)
e1
NX1(e)
NX1
NX
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Capitolo 5: L’economia aperta
… ma le esportazioni
nette non cambiano
82
La politica commerciale
Questa analisi dimostra come,
paradossalmente, le politiche
protezionistiche:
1. non influenzano il saldo delle partite
correnti (NX)
2. ma condizionano il volume degli scambi
(si riducono sia le importazioni sia le
esportazioni)
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Capitolo 5: L’economia aperta
83
La politica commerciale
1. Le politiche protezionistiche non
influenzano il saldo delle partite
correnti (NX)
Il nostro modello dimostra che l’unico effetto è
quello di fare apprezzare il tasso di cambio
reale, facendo aumentare il prezzo relativo dei
beni nazionali e favorendo così le
importazioni. In questo modo l’aumento delle
esportazioni nette, direttamente attribuibile
alla politica protezionistica, è compensato
dall’aumento delle importazioni dovuto
all’aumento di e.
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Capitolo 5: L’economia aperta
84
La politica commerciale
2. Le politiche protezionistiche
condizionano il volume degli scambi (si
riducono sia le importazioni sia le
esportazioni).
Il nostro modello dimostra vi è un apprezzamento
di e . Tale apprezzamento fa diminuire le EXP (poiché i
beni e servizi sono più costosi), ma dato che le esportazioni
nette sono invariate, vuol dire che fa diminuire anche le
IMP (cioè l’aumento delle IMP, dovuto al fatto che e
aumenta e rende i beni sono meno costosi, non compensa
la riduzione delle IMP dovute alla politica protezionistica).
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Capitolo 5: L’economia aperta
85
La politica commerciale
Conclusione
Le politiche protezionistiche non permettono ai
paesi di fruire dei vantaggi della
specializzazione internazionale legati al
commercio.
Anche se alcuni provvedimenti possono essere
utili per determinati gruppi sociali, la società
nel suo complesso viene danneggiata poiché
diminuisce il volume degli scambi.
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Capitolo 5: L’economia aperta
86
Determinanti del tasso di cambio nominale
Dopo avere stabilito come si determina il tasso di cambio
reale, occorre considerare il tasso di cambio nominale,
ossia il rapporto a cui vengono scambiate le valute dei
due paesi.
Il rapporto tra e e
e:
P
e  e *
P
Possiamo, quindi, descrivere il tasso di cambio nominale
come:
*

P
e  e  x
P
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Capitolo 5: L’economia aperta
87
Determinanti del tasso di cambio nominale
*
P
e  ex
P
L’equazione ci dice che e dipende da e e dal livello dei
prezzi dei due paesi (P= prezzi interni e P*= prezzi esteri)
Dato il valore di e, se P aumenta, e diminuisce: poiché la
moneta nazionale vale meno, una unità di moneta
nazionale acquista meno unità di moneta estera.
Dato il valore di e, se P* aumenta, e aumenta: poiché la
moneta nazionale vale di più, una unità di moneta
nazionale acquista più unità di moneta estera.
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Capitolo 5: L’economia aperta
88
Determinanti del tasso di cambio nominale
*
P
e  ex
P
In termini di variazioni percentuali avremo:
%e  %e  %P * %P
%e  %e  (  *   )
Quindi, paesi a elevata inflazione avranno tassi di cambio
nominale deprezzati!
Più in dettaglio, l’equazione stabilisce che la variazione % del tasso
di cambio nominale tra le valute di due paesi è uguale alla
somma della variazione del tasso di cambio reale e del
differenziale dei tassi di inflazione dei due paesi.
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Capitolo 5: L’economia aperta
89
Determinanti del tasso di cambio nominale
%e  %e  (  *   )
Se un paese ha un tasso di inflazione elevato rispetto ad un altro,
una unità della sua moneta acquisterà nel tempo una quantità
progressivamente decrescente di unità monetaria dell’altro paese.
Se è basso, una unità della sua moneta acquisterà nel tempo
quantità progressivamente crescente di unità monetaria dell’altro
paese
Questa analisi mostra come la politica monetaria influenza il tasso di
cambio nominale: una crescita della moneta => inflazione (cap 4)
e una elevata inflazione => deprezzamento della valuta (e
diminuisce).
In altre parole, così come la crescita della quantità di moneta fa aumentare il
prezzo dei beni misurati in termini di moneta, tende ad aumentare anche il
prezzo della valuta estera, misurato in termini di valuta nazionale.
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Capitolo 5: L’economia aperta
90
Determinanti del tasso di cambio nominale
%e  %e  (  *   )
La relazione tra inflazione e tassi di cambio nominali è
illustrata nella figura che segue.
Sull’asse orizzontale è rappresentata la differenza tra il tasso medio di
inflazione di ciascun paese rispetto agli USA (*- ) tra il 1972 e il
2000 e sull’asse verticale la variazione percentuale media del tasso
di cambio tra la valuta di ciascun paese e il dollaro (variazione % di
e).
Il diagramma mostra una relazione diretta tra le due variabili: paesi
con inflazione più elevata rispetto a quella statunitense tendono a
avere una valuta debole rispetto al dollaro (deprezzamento), il
contrario nel caso di paesi con inflazione più bassa.
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Capitolo 5: L’economia aperta
91
Tassi di cambio e inflazione
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Capitolo 5: L’economia aperta
92
La parità del potere d’acquisto
Legge del prezzo unico:
se non vi sono costi di transazione, lo stesso bene
non può essere venduto a due prezzi diversi in
luoghi diversi nello stesso momento.
Se così non fosse, esisterebbero possibilità di
arbitraggio non sfruttate (ad esempio comprare
mele in Italia e rivenderle a prezzi superiori a
New York).
Questa legge applicata agli scambi internazionali è
detta parità di potere d’acquisto
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Capitolo 5: L’economia aperta
93
La parità del potere d’acquisto
Parità di potere d’acquisto: se è possibile
l’arbitraggio, una unità di qualunque moneta deve
avere lo stesso potere d’acquisto in ogni paese.
Se con una unità di moneta fosse possibile acquistare più mele
in USA che in Italia, ci sarebbe possibilità di profitto
nell’acquistare mele in USA per rivenderle in Italia. In tal
modo gli arbitraggisti spingerebbero ad abbassare il prezzo
delle mele in Italia relativamente al prezzo delle mele in USA.
Lo stesso vale nel caso inverso.
QUINDI, la smania di profitto degli arbitraggisti internazionali
spinge ad uniformare il prezzo delle mele nei due paesi.
Se le importazioni e le esportazioni sono a costo nullo, allora
beni identici devono avere lo stesso prezzo reale in tutti i
paesi del mondo.
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Capitolo 5: L’economia aperta
94
La parità del potere d’acquisto
Possiamo interpretare la teoria della parità del potere
d’acquisto ricorrendo al modello del tasso di cambio
reale.
La rapidità dell’azione degli arbitraggisti internazionali implica
che le esportazioni nette (NX) siano molto sensibili alle
variazioni del tasso di cambio reale (e), ossia una minima
variazione di e produce variazioni notevoli di NX:
una lieve  di P rispetto a P* (quindi, una lieve  di e) induce gli
arbitraggisti ad acquistare beni nazionali per rivenderli
all’estero; analogamente un  di P rispetto a P* (ovvero un 
di einduce a importare beni dall’estero per venderli nel
mercato interno.
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Capitolo 5: L’economia aperta
95
La parità del potere d’acquisto
Questa estrema sensibilità delle esportazioni nette
garantisce che il tasso di cambio reale di equilibrio
sia sempre prossimo al livello di parità di potere
d’acquisto (PPA).
La PPA ha due importanti implicazioni:
1.
Essendo NX molto sensibile a e vuol dire che è
molto piatta e, perciò, variazioni di S o I hanno
una influenza limitata su e
2.
Essendo e sostanzialmente fisso, le  di e hanno
riflettono solo  del livello dei prezzi dei due paesi.
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Capitolo 5: L’economia aperta
96
La parità del potere d’acquisto
La PPA è realistica?
1.
Molti beni non sono facilmente esportabili o importabili (es.
taglio di capelli indipendentemente dal prezzo non consente
alcun arbitraggio).
2.
Anche i beni scambiabili non sono perfettamente sostituibili
(alcuni preferiscono la FIAT rispetto alla Toyota
indipendentemente dalle variazioni del prezzo relativo)
Tuttavia, essa consente di individuare una delle
ragioni per cui  di e nel tempo sono limitate.
Leggere ANALISI DI UN CASO “Il BIG MAC nel mondo”
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Capitolo 5: L’economia aperta
97
La grande economia aperta
Come si comporta una grande economia
aperta?
1.
In questo capitolo abbiamo visto come si comporta una piccola
economia aperta e come alcuni provvedimenti di politica
economica (monetaria, fiscale e commerciale) influenzano il saldo
delle partite correnti e il tasso di cambio.
2.
Nel capitolo 3 abbiamo studiato un’economia chiusa.
In ognuno dei casi precedenti abbiamo effettuato ipotesi differenti
(tasso di interesse esogeno o endogeno?) che hanno comportato
implicazioni di politica economica differenti.
Analizzando un paese grande bisogna combinare le due logiche
e il risultato è una via di mezzo tra i due casi che abbiamo
analizzato.
VEDI appendice al capitolo 5
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Capitolo 5: L’economia aperta
98
In sintesi
In questo capitolo abbiamo visto come
funziona una piccola economia aperta.
Abbiamo analizzato:

le determinanti del flusso internazionale di
fondi per l’accumulo di capitale (S-I) e il
flusso di beni e servizi (NX)

le determinanti del tasso di cambio reale e
nominale di un paese
Questo ci ha consentito di elaborare un
modello per analizzare come i
provvedimenti di politica economica
influenzano il saldo delle partite correnti e
il tasso di cambio
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Capitolo 5: L’economia aperta
99