Rapporto metodologia per AAI

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Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente
UTS PROT
METODOLOGIA
per l’Analisi Ambientale
del comprensorio territoriale della Tuscia romana
Progetto LIFE02 ENV/IT/000111 “New Tuscia”
INDICE
1.
INTRODUZIONE
2.
DESCRIZIONE DELLA METODOLOGIA .......................................................................... 3
2.1
2.2.
2.3
2.4
2.5
2.6
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.................................................................................. 2
PREMESSA .................................................................................................................... 3
INDIVIDUAZIONE DEGLI ASPETTI DA CONSIDERARE NELLA ANALISI
AMBIENTALE DEL COMPRENSORIO DELLA TUSCIA ........................................ 4
INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI E RACCOLTA DEI DATI RELATIVI A
CIASCUN ASPETTO ..................................................................................................... 6
INDIVIDUAZIONE ED APPLICAZIONE DEI MODELLI DI ANALISI,
VALUTAZIONE ED ELABORAZIONE DEI DATI .................................................... 7
INDIVIDUAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI ................... 7
RAPPORTO DI ANALISI AMBIENTALE ................................................................... 8
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Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente
1.
UTS PROT
INTRODUZIONE
Il progetto LIFE New Tuscia prevede un’Analisi Ambientale del comprensorio della
Tuscia Romana, condotta a cura del Comitato Promotore inizialmente costituito dai
partecipanti al progetto, ma in seguito allargato a comprendere altri soggetti che abbiano
un ruolo significativo nel comprensorio stesso, ovvero da soggetti, che in relazione al loro
ruolo istituzionale, possano fornire utili contributi di carattere metodologico, tecnico ed
organizzativo per lo sviluppo del Progetto stesso.
Per garantire la massima trasparenza ed un dialogo costante con il pubblico,
l’approvazione del Rapporto di Analisi Ambientale da parte del Comitato Promotore (CP)
dovrà essere preceduto dalla consultazione di un apposito Forum in cui sono rappresentate
le parti interessate del comprensorio stesso (Camere di Commercio, associazioni
imprenditoriali, gestori di servizi pubblici, organizzazioni non governative, ecc).
L’Analisi Ambientale va intesa come una descrizione del contesto geografico
interessato ed un’analisi iniziale dei problemi, degli impatti e delle prestazioni ambientali,
in relazione allo stato fisico ed alle attività insediate.
Sulla base dei risultati dell’Analisi Ambientale sarà quindi messo a punto un
Programma Ambientale Territoriale che definirà obiettivi e traguardi di miglioramento
ambientale, per l’intero comprensorio. A partire dal Programma Ambientale Territoriale i
partecipanti al progetto impegnati a raggiungere la registrazione EMAS all’interno del
progetto stesso ed ogni organizzazione che intenda aderire anche in un secondo tempo al
sistema EMAS potranno avviare all’interno di un unico quadro di riferimento comune un
percorso di adesione semplificato e a costi ridotti.
L’Analisi Ambientale va vista come una ‘fotografia’ che descrive lo stato dell’area
interessata, i suoi “problemi” ambientali e gli effetti indotti sull’ambiente dalle attività
svolte nel comprensorio.
L’Analisi Ambientale dovrà inoltre comprendere una descrizione dei criteri secondo
cui valutare la significatività degli impatti ambientali. I criteri saranno elaborati in modo
che siano di carattere generale, verificabili ad un controllo indipendente, riproducibili e resi
pubblicamente disponibili.
L’Analisi Ambientale si concluderà con l’individuazione degli aspetti ambientali
significativi sulla base dei quali verranno definiti gli obiettivi di miglioramento ambientale.
In relazione all’importanza dell’Analisi Ambientale, come momento fondamentale per
lo sviluppo dell’intero Progetto, essa dovrà caratterizzarsi per i seguenti elementi:
-
veritiera, cioè garantire che quanto in essa riportato corrisponda a realtà;
-
completa, cioè in essa devono essere esaminati tutti gli aspetti ambientali pertinenti e
nel caso in cui qualche aspetto fosse considerato trascurabile, deve essere necessario
spiegarne la ragione;
-
esauriente, cioè ogni aspetto ambientale giudicato non trascurabile deve essere
esaminato in profondità;
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-
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chiara, cioè i dati e i risultati devono essere riportati in maniera semplice e
comprensibile, accompagnati da appropriate unità di misura, per consentirne un esame
e un confronto; deve inoltre essere indicata l’origine dei dati, per essere consultata in
caso di interesse.
La necessità che l’Analisi Ambientale sia sviluppata in modo rigoroso è
particolarmente evidente se si tiene conto del fatto che da essa prende inizio il processo di
adesione ad EMAS delle singole organizzazioni presenti nell’area, come peraltro ben
evidenziato nell’Allegato I, punto 7 della Decisione della Commissione 2001/681/CE,
riportata in appendice.
In particolare nella citata Decisione si evidenzia il fatto che l’Analisi Ambientale
dell’intero territorio considerato costituisce la base sulla quale le autorità locali, con le
associazioni industriali, la camera di commercio, ecc possono definire un programma
generale territoriale e che tale programma rappresenta una tappa preliminare molto utile
affinché ciascuna organizzazione interessata (PMI, servizi pubblici, autorità locali, ecc.)
possa, su base volontaria secondo la procedura EMAS, determinare le tappe necessarie per
conformarsi individualmente al regolamento (CE) n. 761/2001 e chiedere la registrazione
su base individuale.
Nel caso del progetto New Tuscia, l’applicazione del sistema EMAS rappresenta
un’esperienza innovativa che richiede la definizione di una specifica metodologia, nel
rispetto di quanto già previsto dal Regolamento EMAS, che dovrà essere adottata dal
Comitato Promotore, per la realizzazione prima dell’Analisi Ambientale e poi del
Programma Ambientale Territoriale.
Sulla base della metodologia approvata, sarà sviluppato il lavoro di raccolta ed
elaborazione dei dati per l’intero comprensorio, per rappresentarne i diversi aspetti fisici,
naturali, socio-economici e relativi agli impatti ambientali nei diversi settori di attività.
Sulla base di tali dati si potranno quindi individuare gli aspetti ambientali significativi,
rispetto ai quali dovranno essere definiti gli obiettivi di miglioramento da inserire nel
Programma Ambientale Territoriale.
2.
DESCRIZIONE DELLA METODOLOGIA
2.1
PREMESSA
Le modalità di esecuzione dell’analisi ambientale iniziale del comprensorio della
Tuscia Romana, sono sviluppate in accordo con quanto definito dal Regolamento EMAS e
dalla Decisione della Commissione sopra citata in particolare ai punti 7 ed 8 (riportati per
esteso nelle Appendici 3 e 4 al presente documento).
L’individuazione di una metodologia opportuna per lo sviluppo dell’Analisi
Ambientale, non può prescindere dalle seguenti considerazioni generali:
---
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il comprensorio territoriale in esame può essere definito come un territorio ben
delimitato da confini chiaramente individuati, con caratteri di omogeneità fisica,
sociale, economica e storico-culturale, ma non sottoposto ad una stessa autorità
amministrativa. In esso sono presenti più Autorità Locali e organizzazioni pubbliche
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e private che forniscono differenti prodotti o servizi e in esso si svolgono attività
differenti;
---
il comprensorio territoriale in quanto tale non può dotarsi di una funzione unitaria di
controllo né può istituire un organismo responsabile della gestione ambientale del
comprensorio che abbia poteri sovraordinati rispetto alle singole organizzazioni
insediate (tra cui le Autorità Locali).
Da questo discende che l’attendibilità e la correttezza dell’Analisi Ambientale dovrà
basarsi sulla validità di una metodologia che comprende una o più procedure, attuabili
anche da più attori.
Il coordinamento delle fasi operative di sviluppo dell’Analisi Ambientale, secondo la
metodologia che sarà approvata, è a carico dell’ENEA che si avvarrà di un team di esperti
ed inoltre della collaborazione di ISI e di tutti gli altri partecipanti al progetto,
provvedendo anche a individuare altri soggetti da coinvolgere nella raccolta delle
informazioni e dei dati e a definire a questo scopo modalità specifiche di raccordo con le
amministrazioni locali interessate.
I punti cardine della metodologia per la realizzazione dell’Analisi Ambientale sono:
a)
individuazione degli aspetti che caratterizzano il territorio;
b)
individuazione delle fonti e raccolta dei dati relativi a ciascun aspetto;
c)
individuazione ed applicazione dei modelli di analisi, valutazione ed
elaborazione dei dati
d)
individuazione degli aspetti ambientali significativi
e)
rapporto di Analisi Ambientale
2.2. INDIVIDUAZIONE DEGLI ASPETTI DA CONSIDERARE NELLA ANALISI
AMBIENTALE DEL COMPRENSORIO DELLA TUSCIA
Nel rispetto di quanto previsto nell’allegato VI Regolamento (CE) n. 761/2001,
riportato in appendice, l’Analisi Ambientale del comprensorio New Tuscia sarà elaborata
tenendo conto degli aspetti di seguito elencati, organizzati secondo lo schema DPSIR1
basato sugli elementi di seguito elencati e sulle relative correlazioni:
(Driving forces)
(Pressures)
(States)
(Impacts)
(Responses)
Cause
Pressioni
Stato di fatto
Impatti
Risposte
(attività antropiche nei diversi settori economici e non)
(emissioni, rifiuti, scarichi, ………)
(caratteristiche fisiche, chimiche, biotiche, ….)
(effetti sull’ambiente, sull’uomo e sulle attività)
(iniziative settoriali, normative, di pianificazione, … )
messo a punto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) in “linee guida per il Rapporto Ambientale
dell’Unione Europea” 1998
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Cause
Attività produttive
comparti industriale e agricolo e zootecnico e dei servizi
uso del suolo, insediamenti ed abusivismo edilizio,
Attività turistiche e residenziali
Trasporti
Trasporto pubblico e privato su strada, ferrovia,
Flussi di traffico, pendolarità, parcheggi,
Pianificazione e programmi
piani ed i programmi definiti a livello locale, regionale, nazionale (PSR Piani di
Sviluppo Regionali, PO Programmi Operativi, PRG, ecc)
Pressioni
Aria
Emissioni: quantità, dislocazione, caratteristiche
Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
Rumori
Rifiuti
produzione rifiuti, raccolta differenziata, recupero/riciclo
Acque
scarichi civili, industriali e agro-zootecnici
Stato di fatto
Aria
Qualità dell’aria (acidificazione, polveri, …..)
Acqua
Acque superficiali: quantità, dislocazione, caratteristiche
Acque sotterranee: quantità, dislocazione, caratteristiche
Precipitazioni: dati pluviometrici
Servizi idrici (utilizzazione dell’acqua, sorgenti, pozzi, acquedotti, fognature,
depurazione): quantità, dislocazione, caratteristiche
Suolo
Aspetti geologici
Aspetti morfologico - pedologici
Aspetti naturalistici, ecosistema, biodiversità,
Aspetti storico-paesaggistico-culturali
Radioattività: presenza di radon o altri elementi radioattivi naturali
Sismicità
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Rischio idrogeologico 2
Rischio di frana, di inquinamento della falda, di esondazione, di erosione del
suolo, ecc…
Impatti
Impatto visivo
Incidenti precedenti, rischio di incidenti in relazione ai diversi settori di attività;
Siti e corpi idrici inquinati / a rischio di inquinamento
Risposte
Zone tutelate
Parchi nazionali, regionali, riserve, monumenti naturali, monumenti storico
artistici
Informazione e formazione ambientale nel comprensorio;
Pianificazione e programmi
piani ed i programmi definiti a livello locale, regionale, nazionale (PTP -Piano
Territoriale Paesaggistico-, ecc)
Normative ambientali applicabili
requisiti legislativi, normativi, regolamentari;
2.3
INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI E RACCOLTA DEI DATI RELATIVI A
CIASCUN ASPETTO
Per ciascun aspetto analizzato saranno individuati i dati necessari al fine di una
accurata descrizione della situazione ambientale nel comprensorio.
I dati e le informazioni saranno raccolti a cura di ENEA a partire dalle fonti di
letteratura, dai repertori accreditati, presso le Autorità e gli Enti preposti per legge (ISTAT,
Autorità di Bacino, Autorità d’Ambito, APAT, ANAS, Enti Parco etc.), disponibili a
livello nazionale/regionale. I dati a scala territoriale locale (provincia/Comune) saranno
forniti dai partecipanti al progetto e dagli altri eventuali membri del Comitato Promotore
ed inoltre dai componenti il Forum che in questa fase metteranno a disposizione le proprie
competenze ed il materiale in loro possesso.
Inoltre altri dati utili alla descrizione del comprensorio potranno essere messi a
disposizione dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Roma e dall’Agenzia per la protezione
dell’ambiente nelle sue articolazioni nazionale, regionale e provinciale.
I dati necessari all’Analisi Ambientale saranno raccolti utilizzando anche
registrazioni storiche e, ove necessario, saranno predisposti questionari e checklists,
effettuati sopralluoghi ed impiegati altri strumenti idonei.
Di ciascun tipo di dati saranno descritte le fonti ed i metodi di raccolta. Ad esempio,
per i dati ottenuti da misure dirette, sarà indicata la strumentazione utilizzata, se
disponibile come informazione, per i dati ottenuti attraverso algoritmi saranno indicati i
2
idrogeologia: branca dell'idrologia che, tenendo conto della natura geologica del suolo, studia i caratteri fisici,
chimici e biochimici delle acque al fine di una loro utilizzazione e regolazione
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criteri di elaborazione e per i dati da questionari e rilevazioni dirette sarà descritto il
questionario utilizzato.
2.4 INDIVIDUAZIONE ED APPLICAZIONE DEI
VALUTAZIONE ED ELABORAZIONE DEI DATI
MODELLI
DI
ANALISI,
L’analisi, la valutazione e l’elaborazione dei dati terrà conto dell’esigenza di:
--
mettere in relazione i dati con le eventuali norme di riferimento;
--
rendere i dati confrontabili con le rilevazioni esistenti in contesti simili, anche
europei;
--
evidenziare la data alla quale i dati sono stati raccolti o aggiornati, spiegando il
motivo della scelta di quel riferimento temporale;
--
individuare ove possibile una serie storica di dati che possa mettere in evidenza una
tendenza di evoluzione;
--
definire indicatori che permettano di “pesare” i dati stessi rispetto ai contesti
regionale e nazionale (ad es.: l’età media della popolazione del Lazio e dell’Italia
rispetto alle quali rilevare lo scostamento dell’età media della popolazione dei singoli
Comuni).
Per ogni aspetto ambientale i dati debbono essere riferiti all’intero comprensorio,
evidenziando tuttavia situazioni localizzate che influenzino in misura non trascurabile il
dato generale. Quando il dato sia presentato in maniera puntuale saranno esplicitati i motivi
per i quali ciò è stato fatto e come questi dati influenzino la situazione generale del
comprensorio.
Sarà cura di ENEA gestire i dati in modo da fornire una rappresentazione del
comprensorio, anche avvalendosi di tecniche di geo-referenziazione, esauriente ed
affidabile che possa essere eventualmente completata e aggiornata e possa servire per la
valutazione degli interventi che saranno successivamente previsti e per il monitoraggio
delle azioni che saranno intraprese per il conseguimento degli obiettivi di miglioramento
ambientale.
2.5
INDIVIDUAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI
Come definito dal Regolamento EMAS, al fine di individuare gli aspetti ambientali
del comprensorio che abbiano un impatto rilevante sull’ambiente (aspetti significativi), e
qualificarli e quantificarli per stabilire gli obiettivi e i target ambientali, si deve prendere in
considerazione anche le eventuali situazioni di emergenza ragionevolmente prevedibili
sulla base dell’esperienza e dei dati storici e le previsioni contenute nei piani e programmi
territoriali approvati o in via di approvazione da parte delle competenti autorità;
La decisione sulla maggiore o minore significatività degli aspetti ambientali va presa
dal Comitato Promotore sulla base di criteri che devono essere generali, verificabili in
un’ottica indipendente, riproducibili e resi pubblicamente disponibili.
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Il Comitato Promotore definirà i criteri secondo cui valutare la significatività degli
aspetti ambientali sulla base di una proposta messa a punto da ENEA che terrà presenti,
conformemente a quanto previsto nell’Allegato VI al Regolamento EMAS:
-le attività e i prodotti/servizi che possono avere un impatto ambientale, in relazione
allo stato dell’ambiente anche determinato da attività del passato;
-le attività e i prodotti/servizi già sottoposti a leggi ambientali;
-i dati sull’utilizzazione di materiali ed energia, scarichi, rifiuti ed emissioni, in termini
di rischio;
-le opinioni dei soggetti interessati;
-le azioni per la protezione ambientale e lo sviluppo sostenibile già intraprese;
-lo stato di applicazione delle norme di protezione ambientale e loro efficacia;
-i costi ambientali sopportati e benefici ambientali ottenuti;
-le situazioni di emergenza probabili anche in relazione a quanto avvenuto in passato.
Una volta definiti gli aspetti ambientali significativi, sulla base dei criteri suddetti, si
deve procedere alla compilazione di un registro per quelli individuati come “significativi”.
2.6
RAPPORTO DI ANALISI AMBIENTALE
L’Analisi Ambientale si concluderà con l’individuazione degli aspetti ambientali
significativi sulla base dei quali saranno identificati indirizzi strategici di politica
ambientale del comprensorio.
Per ciascun aspetto significativo verranno in particolare definiti obiettivi di
miglioramento ambientale a breve, medio e lungo termine, per il cui raggiungimento sarà
messo a punto un Programma Ambientale Territoriale specifico.
Il Rapporto di Analisi Ambientale sarà presentato al Forum delle parti interessate ed i
contributi emersi dalla discussione saranno integrati nel documento che sarà quindi
sottoposto all’approvazione del Comitato Promotore.
Una volta adottato, il Rapporto di Analisi Ambientale costituirà il riferimento per la
definizione del Programma Ambientale Territoriale.
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APPENDICE I
ALLEGATO VI (al Regolamento EMAS II)
Aspetti ambientali
6.1 Osservazioni generali
Un’organizzazione deve considerare tutti gli aspetti ambientali delle sue attività e dei suoi
prodotti e servizi e decidere, sulla base di criteri da essa definiti, quali aspetti ambientali abbiano
un impatto importante e da lì muovere per stabilire i suoi obiettivi e target ambientali. Detti
criteri devono essere pubblicamente disponibili.
Un’organizzazione prende in considerazione gli aspetti ambientali sia diretti che indiretti delle
sue attività e dei suoi prodotti e servizi.
6.2 Aspetti ambientali diretti
Si annoverano tra questi aspetti le attività dell'organizzazione sotto il suo controllo gestionale;
essi possono includere (elenco non esauriente):
a)
emissioni nell’aria
b)
scarichi nell’acqua
c)
limitazione, riciclaggio, riutilizzo, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi e di altro tipo,
specialmente dei rifiuti pericolosi
d)
uso e contaminazione del terreno
e)
uso delle risorse naturali e delle materie prime (compresa l’energia)
f)
aspetti locali (rumore, vibrazioni, odore, polvere, impatto visivo, ecc.)
g)
questioni di trasporto (per le merci, i servizi e i dipendenti)
h)
rischio di incidenti ambientali e di impatti sull'ambiente conseguenti, o potenzialmente
conseguenti, agli incidenti e situazioni di potenziale emergenza
i)
effetti sulla biodiversità
6.3 Aspetti ambientali indiretti
A seguito delle attività, dei prodotti e dei servizi di un’organizzazione possono riscontrarsi
aspetti ambientali importanti sui quali essa può non avere un controllo gestionale totale.
Essi possono includere (elenco non esauriente):
a)
questioni relative al prodotto (progettazione, sviluppo, trasporto, uso e
recupero/smaltimento dei rifiuti),
b)
investimenti, prestiti e servizi di assicurazione,
c)
nuovi mercati,
d)
scelta e composizione dei servizi (ad esempio, trasporti o ristorazione),
e)
decisioni amministrative e di programmazione,
f)
assortimento di prodotti,
g)
bilancio e comportamenti ambientali degli appaltatori, dei subappaltatori e dei fornitori.
Le organizzazioni devono poter dimostrare che gli aspetti ambientali significativi associati
alle loro procedure d’appalto sono stati identificati e che gli impatti importanti ad essi
collegati sono trattati nel loro sistema di gestione. L’organizzazione dovrebbe cercare di
assicurare che i suoi fornitori e coloro che agiscono per suo conto si conformino alla
politica ambientale dell’organizzazione quando svolgono le attività oggetto del contratto.
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In caso di aspetti ambientali indiretti un’organizzazione deve esaminare l’influenza che
essa può avere su questi aspetti e le possibili misure per ridurne l’impatto.
6.4 Significatività
Spetta all’organizzazione definire i criteri per valutare la significatività degli aspetti ambientali
delle sue attività e dei suoi prodotti e servizi per stabilire quali abbiano un impatto ambientale
significativo. I criteri elaborati da un’organizzazione devono essere generali, verificabili in
un'ottica indipendente, riproducibili e resi pubblicamente disponibili.
Aspetti da tenere presente nel fissare i criteri secondo cui valutare la significatività degli aspetti
ambientali di un’organizzazione (elenco non esauriente):
a)
informazioni sulla situazione dell’ambiente per identificare le attività e i prodotti e servizi
dell’organizzazione che possono avere un impatto ambientale;
b)
dati esistenti dell’organizzazione su materiali ed energia in entrata, scarichi, rifiuti e dati
sulle emissioni in termini di rischio;
c)
opinioni dei soggetti interessati;
d)
attività ambientali dell’organizzazione già disciplinate;
e)
attività di approvvigionamento;
f)
progettazione, sviluppo, fabbricazione, distribuzione, manutenzione, uso, riutilizzo,
riciclaggio e smaltimento dei prodotti dell’organizzazione;
g)
attività dell’organizzazione con i costi ambientali e i benefici ambientali più elevati.
Nel valutare l'importanza degli impatti ambientali delle sue attività, l'organizzazione deve
prendere in considerazione non soltanto le condizioni operative normali, ma anche quelle di
avviamento e di arresto e quelle di emergenza ragionevolmente prevedibili. Si deve tenere conto
delle attività passate, presenti e programmate.
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APPENDICE II
ALLEGATO VII (al Regolamento EMAS II)
Analisi ambientale iniziale
7.1 Osservazioni generali
L’organizzazione che non ha fornito le informazioni necessarie per individuare e valutare gli
aspetti ambientali importanti conformemente all'allegato VI deve determinare la sua posizione
attuale rispetto all’ambiente mediante un’analisi che consideri tutti gli aspetti ambientali
dell’organizzazione quale base su cui predisporre il sistema di gestione ambientale.
7.2 Requisiti
L’analisi dovrebbe coprire cinque settori chiave:
a)
prescrizioni legislative, regolamentari e di altro tipo cui l’organizzazione si conforma,
b)
identificazione di tutti gli aspetti ambientali importanti che hanno un impatto ambientale
significativo conformemente all'allegato VI, qualificati e quantificati se del caso, e
compilazione di un registro per quelli individuati come “importanti”,
c)
descrizione dei criteri secondo cui valutare l'importanza dell'impatto ambientale in
conformità dell'allegato VI, punto 6.4,
d)
esame di tutte le pratiche e procedure gestionali esistenti in materia di ambiente,
e)
valutazione dell’insegnamento tratto dall’analisi su incidenti precedenti.
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APPENDICE III
DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 7 settembre 2001
relativa agli orientamenti per l’attuazione del regolamento (CE) n. 761/2001 del Parlamento
europeo e del Consiglio sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario
di ecogestione e audit (EMAS)
[notificata con il numero C(2001) 2504] (2001/681/CE)
………………………………………..
7. PICCOLE IMPRESE CHE OPERANO IN UN DETERMINATO TERRITORIO DI GRANDI
DIMENSIONI E PRODUCONO PRODOTTI IDENTICI O SIMILI, CHE RICHIEDONO LA
REGISTRAZIONE INDIVIDUALE
L’articolo 11, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 761/2001 recita «... Per promuovere la
partecipazione delle PMI comprese quelle concentrate in aree geografiche ben definite, le
autorità locali, di concerto con le associazioni di settore, le camere di commercio e i soggetti
interessati, possono fornire assistenza per identificare gli impatti ambientali significativi. Le PMI
possono usare queste informazioni per definire il loro programma ambientale e stabilire gli
obiettivi e i target del loro sistema di gestione EMAS ...».
In queste zone geografiche le PMI (che molto spesso presentano un livello tecnologico comune,
stessi metodi di produzione e grosso modo gli stessi sistemi organizzativi e di gestione), hanno
l’esigenza di:
— considerare gli effetti cumulativi derivanti dai loro processi di produzione,
— interagire per i loro problemi ambientali con la stessa comunità, le stesse istituzioni, gli stessi
organismi di controllo ambientale a livello locale. Esse sono infatti confrontate a esigenze
identiche in materia di qualità dell’ambiente,
— considerare l’interazione tra i loro impatti ambientali e quelli prodotti da altri operatori
industriali nella zona geografica nonché da pubblici servizi, imprese e residenti civili. D’altro
canto, esse hanno la possibilità di:
— cercare soluzioni comuni ai loro problemi ambientali (per aumentare l’efficienza degli
impianti di riduzione degli inquinanti, superare le proprie limitazioni culturali o la loro
inadeguatezza alla gestione ambientale, ecc.),
— sostenersi a vicenda, ad esempio:
— scambiare esperienze sull’identificazione di aspetti e impatti ambientali,
— elaborare congiuntamente una politica e un programma ambientali,
— effettuare a vicenda audit interni presso l’organizzazione del partner per identificare più
facilmente gli aspetti e gli impatti ambientali,
— avvalersi congiuntamente dei servizi dello stesso consulente ambientale,
— usare le stesse infrastrutture per la gestione di vari impatti ambientali, come impianti di
trattamento delle acque reflue, inceneritori di rifiuti, discariche ecc. e creare all’uopo
organizzazioni specifiche, come consorzi,
— sulla base del loro impegno comune per attuare l’EMS, avvalersi dei servizi dello stesso
verificatore, cosa che, per la similarità degli EMS, faciliterà la verifica e il processo di convalida
e ridurrà i corrispondenti costi,
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— partecipare a progetti ambientali locali, come i processi di Agenda 21 (le autorità locali o
regionali o le organizzazioni industriali possono sostenere queste attività contribuendo alla
realizzazione di reti). Tenendo conto delle precedenti considerazioni, la definizione di un
programma generale attuato da autorità locali, associazioni industriali, camera di commercio
sulla base di un’analisi ambientale iniziale dell’intero territorio, rappresenta una tappa
preliminare molto utile per le PMI che si avvicinano ai regolamenti EMAS.
Il programma ambientale territoriale deve essere chiaramente identificato, pubblicato e accettato
da tutte le parti interessate e mirare a un miglioramento ambientale significativo nell’intera zona.
Una volta adottati e riconosciuti gli obiettivi e i target ambientali, ciascuna organizzazione (PMI,
servizi pubblici, autorità locali, ecc.) puo` a questo punto, su base volontaria secondo la
procedura EMAS, determinare le tappe necessarie per conformarsi individualmente al
regolamento (CE) n. 761/2001 e chiedere la registrazione su base individuale.
Il verificatore in questo caso dovrà controllare che il sistema di gestione ambientale possa
portare al raggiungimento degli obiettivi e dei target specifici di ciascuna singola organizzazione,
in sintonia con il programma generale, gli obiettivi e i target dell’intera zona. La dichiarazione
ambientale, oltre alla parte necessaria per EMAS, dovrebbe anche individuare chiaramente il
contributo specifico dell’organizzazione ai target dell’intero programma ambientale.
Esempi
— Zone industriali
— Aree turistiche
— Centri commerciali
INDICAZIONI
— Istituzione di un organismo di promozione
— Adozione di uno studio di fattibilità
— Valutazione indipendente degli obiettivi e delle finalità ambientali complessive
— Partecipazione al programma locale di Agenda 21
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APPENDICE IV
DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 7 settembre 2001
relativa agli orientamenti per l’attuazione del regolamento (CE) n. 761/2001 del Parlamento
europeo e del Consiglio sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario
di ecogestione e audit (EMAS)
[notificata con il numero C(2001) 2504] (2001/681/CE)
………………………………………..
8. AUTORITA ` LOCALI E ISTITUZIONI GOVERNATIVE
Quando un’organizzazione che chiede la registrazione EMAS è un’istituzione pubblica, è
importante dichiarare che gli aspetti ambientali indiretti, come quelli derivanti dalle politiche
dell’autorità, possono essere più importanti e quindi i problemi da considerare non possono
essere limitati soltanto alla struttura organizzativa di gestione e agli aspetti ambientali diretti
associati.
Le responsabilità politiche di un’amministrazione pubblica sono infatti legate alla gestione del
territorio e alla qualità della vita, presente e futura, dei cittadini sotto la sua responsabilità.
Per alcune autorità locali o istituzioni governative, data la complessità della gestione e degli
aspetti da considerare, puo` essere possibile accettare una registrazione separata di parti di tali
organizzazioni. In questo caso, l’informazione del pubblico e l’uso del logo non devono essere
ambigui e devono riferirsi unicamente e soltanto al ramo o all’unità specifici registrati.
E ` consigliabile che queste organizzazioni stabiliscano una politica ambientale di riferimento cui
possa far capo ciascuna parte dell’organizzazione.
Esempi
— Autorità locali
— Ministeri
— Enti governativi
— Agenda 21 locale
INDICAZIONI
— Consultazione e consenso dei cittadini
— Sviluppo economico e compatibilità ambientale
— Valutazione di scelte strategiche alternative e delle relative priorità
— Piani territoriali e obiettivi misurabili e responsabilità connesse
— Verifica continua e monitoraggio del piano ambientale
— Giusto equilibrio tra libere iniziative private ed esigenze sociali
— Educazione dei cittadini e degli operatori economici
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GdL NT
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