Sognavo che avevo le ali e volavo Songo, 26/10/1976 all’alba Sognavo che avevo le ali e volavo. Partivo da terra, e correvo, correvo. Poi, dopo tanto, alla fine cominciavo a salire. Stavo in aria, ma la terra, lì in basso, nel sogno, mi pareva mi tenesse legato e non mi lasciasse fuggire. Volavo e volavo, sopra terre e terre, e frastuono, angosciato. Poi, salendo più in alto, di lontano, mi apparve la linea celeste del mare. Gli volai incontro, e quando passai il confine, mi parve, nel sogno, che la terra mi avesse slegato: volavo sull’acqua e nell’aria da solo, in un grande silenzio. La terra in basso scomparve. Solo mare di sotto, mentre stavo nel cielo. Non c’erano limiti, direzione, o confini. Sempre più mi sentivo di essere io, quanto più penetravo in quelle infinite distese di spazi. E, mentre sognavo, mi sentivo felice: libero e senza più nulla. Solo era mio il mio stare nel cielo e il mio io. Aldo