Pianeta Gadonterre Data stellare 60622 (15/8/2383 h.9.45 ca.) Amir guardò Kupak con ammirazione: effettivamente non finiva mai di stupirlo. L’immagine che fluttuava a mezz’aria , riproduceva nella sua vacuità tridimensionale di ologramma, un profilo Romulano che la maggior parte dei membri dell’Away team non avevano mai conosciuto. La maggior parte,… ad eccezione dell’ufficiale tattico, sul cui volto si aprì un sorriso avido di vendetta. Solas diede una veloce occhiata attorno, appena in tempo per accorgersi che, al pronunciare delle parole: - …ti aspettavo da tempo….- pronunciate in lingua romulana, ma ben comprensibili dai dispositivi di traduzione universale inserito nel badgecomm. Le pareti in pietra, che rivestivano l’ampia volta rocciosa del meandro, si aprirono silenziosamente in sottili fessure. Giusto lo spazio affinché una serie di mortali fasci luminosi ad alta intensità rossi uscissero impetuosi con una serie di raffiche. Solas spinse di lato il capitano Nizmo, e urlò - ai lati perimetrali!La squadra si buttò appena in tempo contro le pareti stesse, mentre sul suolo della cavità rocciosa, migliai di piccole esplosioni colmavano il silenzio che per secoli sembrava aver caratterizzato quell’anfratto. Nizmo e Kupak concentrarono i loro Phaser alla massima potenza, impostati sull’assetto mortale contro le fessure e, tra un balenare di luci e fumi prodotti dallo sbriciolamento delle pareti, riuscirono ad attenuare l’enfasi dell’attacco. - L’architettura di questo salone mi ricorda molto la struttura di un tempio – osservò Nizmo tra uno sparo e l’altro – tutto mi ricorda le mie terre natali…Solas avrebbe desiderato avere la calma di Nizmo, ma la protezione dei suoi colleghi era l’elemento prioritario che ne alimentava il continuo stato di allerta. Sebbene l’attacco sembrasse in fase calante, temeva che il peggio dovesse ancora arrivare. L’ologramma rimaneva fluttuante in un’insolita ilarità di tono, quasi beffardo nei loro confronti. - Non vi farete intimorire solo da un semplice sistema di vigilanza….Kupak alzò un pugno in direzione della proiezione che, a dispetto di tutti, era una sua vecchia conoscenza Fu allora che Ekip sembrò perdersi in remote riflessioni. - Un attimo! E come diavolo fa questo tizio a sapere cosa stiamo facendo se è solo una registrazione…- osservò l’ingegnere. Poi con fare dissoluto alzò il phaser verso un punto ben preciso, dove la roccia prendeva un’insolita piega e nella cui sottile linea d’ombra era percepibile una sorta di disco nero che rifletteva a fatica la luce. Una telecamera, ecco come fa, pensò Ekip - Trovata! – disse sorridendo Ekip, mentre il raggio colpì il bersaglio, facendo svenire in un attimo l’ologramma. - Non basterà questo per eliminarlo! – sussurrò colmo di rabbia Kupak – la trappola non si chiuderà sopra di noi fino al momento in cui non sarà definitivamente scattataL’attacco era completamente cessato, e la squadra si raccolse nuovamente nel mezzo del salone. Ora che l’immagine era svanita l’Away team potè scorgere nel fondo della sala un immenso portone, di colore dell’ebano. Solas si avvicinò tenendo davanti a sé il tricorder - Non riesco a leggere al di là della porta. Ma vi posso confermare che è realizzata in legno e…nell’alzare lo sguardo dal tricorder Kyllian si accorse che la porta, fino ad ora avvolta dall’ombra, era alta oltre i 10m di altezza. La superficie liscia non aggredita dal tempo o dall’umidità era ricoperta di splendidi intarsi. - Mio dio…è scritto in…bajoriano…come può essere?La situazione si stava complicando: come poteva sorgere un tempio dedicato ai profeti, in un remoto pianeta, lontani anni luce da Bajor? Nessuna colonia bajoriana si era mai stabilita su Gadonterre, pensava Solas improvvisamente irrequieto. Nizmo affascinato si avvicinò all’immenso portale e stese la mano sfiorandone la superficie. - Sento come una leggera tensione…..qualcosa di palpitante nella struttura…come se fosse viva. Kyllian alzò un sopraciglio Capitano stia indietro…non si sa mai. Qualsiasi sorgente di energia che l’alimenti può risultare per noi dannosa. – Nadja era dietro di loro e stava sforzandosi di leggere i caratteri. - Le iscrizioni……sono in Bajoriano antico……non è facile ma mi pare che il significato sia ‘ Benvenuti alle porte del regno dei cieli. Qua…dimorano coloro che non hanno tempo…….coloro che…..vivono al di là del cielo…- Temo che sia una sorta di protocultura bajoriana, che credevano già in entità divine molto….somiglianti ai Profeti.- osservò Solas - Concordo con lei, Numero Uno – disse il capitano – Rimane il problema di scoprire che diavolo vogliono da questo sito i Romulani, cosa vogliono dal Cristallo….e cosa si aspettano da noi.Nadja scosse il capo – Nella storia di Bajor non si è mai narrato di una protocultura….proveniente da un questo Sistema. Trovo la sua interpretazione poco credibile, con tutto rispetto Kyllian- Conosco la cultura antica Bajoriana, e nei testi sacri si parla effettivamente di un esodo avvenuto in tempi antichi…- Stai per dire un eresia Solas, nel nome dei Profeti non osare….- stava sussurrando Ekip. Ma appena pronunciò queste parole il portale parve scorrere su binari invisibili e scomparire tra le pareti rocciose ed umide. - Come diavolo hai fatto Nadja? – chiese stupefatto Ekip - Forse bastava dire …la parola giusta….non trovi? – disse Solas, mentre Amir era già oltre il varco. Nel nome dei profeti,…suggestivo pensò tra sé Solas. Ciò che attendeva al di là del salone, sorprese ancor di più gli ufficiali della Flotta e dell’esercito di Bajor. Immense volte splendidamente affrescate con insolite raffigurazioni artistiche rappresentanti creature antropomorfe dotate di larghe ali, volteggianti nel cielo, abbracciavano un salone i cui confini parevano perdersi alla vista. Angeli su Gladonterre. Angeli come simbolo di protezione. “ Ma chi ha potuto realizzare una simile opera d’arte. Dubito che una protocultura potesse arrivare a tanto!” osservò Ekip che muoveva rapidamente il tricorder in attesa di letture di maggior spessore tecnico - siamo di fronte a…oro. Queste colonne e queste volte sono ricoperte di oro….Solas non sembrò particolarmente attratto da tutto ciò – E’ senza dubbio qualcosa di più di un tempio. Ma rimane certamente rivestito di una certa sacralità. Mi sfugge comunque la vera funzione…- E’ un Dejhak – sussurrò Nadja in preda ad una sconfinata meraviglia - Una sorta di altare sacrificale Alla sguardo perplesso di Ekip si sovrappose la preoccupazione di Kupak. - Non è possibile…così lontano da Bajor…non ha senso….temo unicamente che sia una trappola!Il capitano Niz pareva distratto. - Capitano? – chiese Kyllian, ormai abituato agli usuali cattivi presentimenti. Anzi a dire il vero stava cominciando a prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di farsi visitare da un medico. Nizmo cominciò ad affrettare il passo verso l’area centrale in mezzo alle colonne. Solas alzò lo sguardo al cielo – ci risiamo!- e gli andò dietro. Le colonne circondavano un’area circolare, la cui pavimentazione di una pietra scevra da imperfezioni ma naturale, disegnavano nel centro una sorta di stella. Solas si avvicinò al capitano che stava guardando tra i propri piedi. - Terr! Venga qua per cortesia- disse il capitano Nadja corse e si trovò tra i due ufficiali, seguita da kupak ed Ekip - Sa tradurre…- disse Niz indicando alcune minuscole lettere, in un alfabeto sconosciuto che erano poste ai vertici dei raggi della stella. - E’ una forma molto arcaica di bajoriano…Riesce a tradurla? – chiese Solas, cominciando a percepire un’insolita irritazione, quasi un formicolio, alla sua mano cibernetica avvolta nel guanto di pelle nero. Nadja si passò una mano tra i capelli. - Forse…..un attimo…è dal tempo di quello che voi umani definite liceo che non ne vedo di simili forme linguistiche….Solas sorrise - Si parla di sangue versato…- disse con calma - Mi sorprende commandante….- osservò Kupak guardando stupefatto l’XO. - Non versato…ma da versare…..- aggiunse Nadja non comprendendo il significato. - Terr scuoteva la testa dubbiosa della propria traduzione, quando Kupak con un gesto veloce si sfilò da una tasca della divisa un coltello dalla lama ricurva e le procurò un taglio sulla spalla destra. - Ehi…? – disse con aria furibonda Nadja guardando Kupak con astio. - Lei ha appena decretato le sue prossime ore: in una celle di detenzione per aggressione ad un ufficiale! - disse con tono imperativo Solas, senza comunque perdere la concentrazione sul momento di tensione. Ma Nizmo frenò Kyllian mettendogli una mano sulla spalla. - ….Kyllian…aspetta…Effettivamente l’ardore era paritetico all’impulsività nel primo ufficiale, considerò tra sé il capitano, mentre mostrava al gruppo un insolito raggio di luce che cominciava a filtrare attraverso il centro della stella in pietra. - Spostiamoci…..sento odore di servomeccanismo! – soggiunse Ekip con sarcasmo. - Il suo olfatto ci sorprende….- osò umorizzare Solas. La radiale della stelle cominciava ad aprirsi con una rotazione fluida attorno ai vertici, mostrando un’ombra inquietante. Nell’oscurità emersero delle scale particolarmente spioventi scavate nella pietra. - L’hai aperto con il tuo sangue…..- borbottò Kupak - O meglio con il tuo DNA bajoriano….-osservò Nizmo - Siamo probabilmente di fronte ad una antica razza da cui…..si è originata la cultura bajoriana – precisò Solas – ma temo che non sia l’unica cosa che scopriremo in merito al tuo DNA. Inoltre mi chiedo dove sia il tuo amichetto dalle orecchie a punta, Kupak?! - Ci sta guardando .E’ in attesa nel buio – Ma in attesa di cosa, si chiedeva Solas. Il gruppo affrontò la ripida discesa, trovandosi dopo una decina di metri sulla verticale, in un corridoio circondato da corpi illuminanti di recente tecnologia. Di qua. Signori…- disse Nizmo, indicando le scia luminosa che le luci artificiali lasciavano sulle fredde pareti rocciose del meandro. Camminarono l’uno accanto agli altri osservano l’insolito ambiente, in equilibrio tra l’arcaico e il tecnologico, con cavi a fibra ottica che correvano tra le pietre naturali e l’umida parete rocciosa millenaria. Finirono la camminata su un’ampia apertura che permetteva alla vista di perdersi in una sorta di immenso lago sotterraneo, talmente vasto da far perdere la vista. Ma nel buio circostante, un’insolita luce brillava nel profondo delle acque. - Hai idea di cosa possa essere nascosto nel mezzo del lago? – chiese Ekip le cui letture confortanti del tricorder l’avevano da tempo abbandonato. - Forse sì – disse piena di eccitazione Nadja. Nizmo si avvicinò al bordo - Signori. È molto probabile che chiunque abbia rubato il cristallo attendesse questo da noi…..Solas sorrise – Mi permette, capitano? – E prima che potesse obbiettare, Kyllian si era tolto la giacca superiore della divisa e si era tuffato nell’acqua. Kyllian si era immaginato che, chiunque avesse disposto ciò che ormai era sicuro che fosse, nel mezzo del lago, era riuscito a farlo senza incorrere in rischi di acque contaminate o nocive. E così, fortunatamente, fu. Dopo pochi attimi Solas tornò in superficie, sotto lo sguardo irato di Nizmo - Semplicemente capitano, ho rispettato il protocollo della flotta. Ho evitato che lo facesse lei per primo! – Era pure sfacciato, pensò Nizmo. - La prossima volta, oltre ad una nota negativa sul suo dossier personale, s troverà immediatamente a bordo della nave….è chiaro, Comandante? – - Chiaro come il sole…..ma le vorrei dire una cosa- Ascolto….- Ho trovato il cristalloL’Away team lo guardò sorpeso, ad eccezione di Kupak. - Sia più chiaro Comandante – - Il cristallo è incastrato in uno scoglio artificiale che lo vincola alla base. E’ stato messo in quella posizione…e temo con uno scopo. - Che solo noi possiamo scoprire – continuò la frase Kupak pensieroso. Nadja cominciò a guardarsi attorno perplessa e in cerca dell’elemento che stava sfuggendo a tutto il gruppo. Fu in quel momento che, al barlume della luce soffusa emanata dal cristallo dal profondo delle acque, Terr si accorse che tutto intorno a loro, incise nella pietre del pavimento e nelle rocce verticali, sorgevano, ripiene di secoli di polvere, infiniti caratteri in bajoriano antico - Per i profeti…..- sussurrò Nadja - ..sono tutte intorno a noiEra forse destino che facessero traduzioni per il resto della loro vita? Meditò Solas. - Ci vuole più luce….Ekip utilizzò una torcia a limitata potenza, presente nel tricorder e illuminò maggiormente la sala. La luce mise in evidenza le struttura insolita della roccia che declinava verso un punto nel soffitto posto sulla verticale su cui giaceva il cristallo. - Penso che siamo giunti dove volevamo arrivare: guardate là – indicò Kupak Nella sommità della roccia vi era un pertugio da cui si poteva percepire il lento fluire di pulviscolo Probabilmente un’apertura, pensò Nadja, ma a quale scopo? Ekip sembrò rubarle la deduzione dalle labbra - Le scritte convergono nel foro del soffitto! Cosa dicono le parole?– chiese l’ingegnere. Nadja che aveva cercato un senso, almeno nelle prime parole che le stavano sotto i piedi e nei fianchi delle pareti rocciose, disse esterrefatta. - E’ una preghiera…ai profeti….- Dobbiamo cercare di venirne a capo! – obbiettò Solas – Nadja: prova a…pregare..come conosci nella tua lingua. – Nadja scosse il capo, poi incominciò con un sussurro una sorta di litania. Ma non successe nulla - Tutti insieme! Uniamo i nostri pensieri. Preghiamo per i Profeti! – disse Nizmo Era da tanto tempo che Solas non pregava i profeti. Il giorno prima che la sua Lara, tanti anni prima, morisse per colpa di un sadico Dukat Cardassiano. E quel giorno erano entrati insieme nella chiesa Bajoriana…..a pregare uniti come lo erano stati nel cuore…..altri tempi…..Poi pensò a Celine, e all’amore che provava. Alla proposta di matrimonio. E solo allora capì, confuso in un susseguirsi di immagini e percezioni oltre il tempo e lo spazio, mentre le voci salivano unite nella disperata ricerca dei Profeti…quale doveva essere la sua scelta. E mentre Kyllian vedeva il futuro, un raggio di luce intenso e fiammeggiante si alzò dal cristallo, imboccando senza esitazioni il foro nella roccia che lo sovrastava. Il raggio crebbe di intensità, quasi un torrente di fuoco e calore, sprigionato dal cristallo e diretto dove nessuno poteva dire, tranne quella antica razza che probabilmente si era evoluta negli attuali bajoriani. Bravi! Era ora! – la voce con dall’aspro tono Romulano questa volta era reale. E proveniva dalle loro spalle . Vi siete comportati tutti come ci aspettavamo…., finalmente dopo millenni, l’antica tecnologia che ha creato un rifugio nell’intercapedine spazio temporale del tunnel spaziale per i Profeti, è tornata a ad agire. – Cosa significa tutto ciò? – chiese Kupak Che l’energia appena canalizzata da voi, è diretta verso la piega del Tunnel spaziale. Ma questa volta…..lo distruggerà per sempre. – Solas non poteva credere a ciò che aveva appena sentito. I Profeti avevano con buone probabilità dimorato millenni or sono su Gadonterre, adorati da una protoculura inferiore. Poi a loro fu donata una nuova dimora….forse per proteggerli…., riflettè Solas. Ed ecco la spiegazione per gli affreschi raffiguranti angeli. Ma evidentemente l’energia impiegata per creare l’attuale piega spazio-temporale era talmente intensa che se nuovamente indirizzata sul tunnel ne avrebbe decretato il collasso definitivo, richiudendo i suoi abitanti in un eterno limbo di prigionia. Bisognava fare qualcosa e prima che il raggio raggiungesse l’orbita di Bajor. L’impatto sarebbe stato di una tale portata a livello politico e culturale da denotare un nuovo corso per Bajor. Un nuovo corso che avrebbe significato una nuova debolezza agli occhi dei Romulani. Ma Solas ebbe un’intuizione: se il traduttore del BadgeComm funzionava, allora anche le sue capacità di contattare la Allamaraine erano forse ancora attive, e pure…..la funzionalità del teletrasporto. Kyllian sfiorò il Comunicatore e in una frazione di secondo sentì la voce del Guardiamarina Dowson. Qui Solas, ci potete localizzare? – chiese quasi sussurrando mentre il Romulano stava cercando di umiliare Kupak e i colleghi. Alla risposta affermativa, Solas sorrise e l’Away team scomparve in uno sfarfallio energetico. Un battito di palpebre e Nizmo era in plancia. Ebbe un attimo di esitazione, scambiò uno sguardo di approvazione verso Solas e si rivolse all’equipaggio - Bene signori. Come sempre….dovremo salvare l’universo. –